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Analisi dell’opera d’arte

Un’opera d’arte trasmette sensazioni ed emozioni attraverso forme, colori,segni e volumi.

Un’opera d’arte va letta attraverso le regole del linguaggio visivo che consentono di svelare i suoi segreti e
di capire le intenzioni dell’artista.

Un’opera d’arte è sempre in relazione con il mondo storico nel quale è stata realizzata.

Un’opera d’arte può piacere per la sua bellezza o per la sua forza espressiva, oppure può non piacere per
come è fatta o per cosa vuole comunicare.

IMMAGINE DELL’OPERA D’ARTE DATI DELL’OPERA

Autore Caspar David Friedrich


RIPRODUZIONE DELL’OPERA Titolo Due uomini davanti alla luna

Data 1820

Tecnica olio su tela

Dimensioni 35 x 44.5 cm

Ubicazione Alte Nationalgalerie, Berlino

AUTORE

Movimento artistico a cui appartiene

romanticismo tedesco

Periodo storico in cui ha vissuto

1774-1840
Luoghi in cui ha operato

Greifswald (Pomerania), Copenaghen (Danimarca)


e Dresda (Germania).
DESCRIZIONE

Due uomini stanno su un sentiero di montagna e


guardano la falce di luna nel cielo notturno.
Accanto ad essa brilla la stella della sera.Il dipinto
rappresenta un paesaggio boscoso con due alberi
(l'uno spoglio, l'altro verdeggiante), in mezzo ai
quali compaiono due figure isolate di spalle, due
uomini. Questi ultimi sono vestiti con un vecchio
costume tedesco con abiti blu, Barrett nero e
Kranzmütze. Entrambi sembrano familiari, uno
mette la mano sulla spalla dell'altro. Al crepuscolo,
che il pittore simboleggia attraverso la colorazione
marrone, sono immersi nella conversazione. La
quercia increspata e sradicata dal vento,
appoggiata su una roccia possente, e la foresta che
appare in lontananza completano il quadro.
Rappresentando lo spettatore del quadro, i due
uomini si trovano in natura. Caspar David Friedrich
non dipinge una scena realistica, ma raffigura la
visione della natura nell'era del Romanticismo. La
falce di luna, con ombreggiature chiare, viene
tracciata la luna piena, è il fulcro del dipinto. La
scena non può essere classificata esattamente in
una stagione particolare, probabilmente è
primavera nel periodo della crescente falce di luna
prima di Pasqua. Il motivo malinconico è un invito,
simile ai due uomini raffigurati, a impegnarsi in
una visione contemplativa della natura.

COMPOSIZIONE

Le linee di forza

La composizione è caratterizzata da linee di forza


oblique, che ritroviamo nell'albero spoglio, lungo il
sentiero e il pendio della montagna e il masso sulla
sinistra.Lo spazio viene costruito attraverso la
sovrapposizione di quinte naturali. Sono le curve
dei vari pendii della montagna che alternandosi
creano l’effetto di profondità.La composizione del
dipinto “Due uomini davanti alla luna" ha un
andamento panoramico. È identificabile una
leggera simmetria centrale creata dalle curve
contrarie dei pendii di sinistra e di destra. Anche le
due grandi masse di alberi costituiscono pesi visivi
disposti a destra e a sinistra. La linearità nervosa e
articolata della quercia sradicata possiede un
notevole peso visivo. Viene equilibrato, a sinistra
dalla massa della conifera e dalle sagome dei due
personaggi.
I colori predominanti

Nel quadro prevale l'utilizzo di linee curve e di


colori freddi e neutri, stesi con sfumature
graduate.Il dipinto comunque risulta piuttosto
statico, l’effetto di controluce apporta un
contrasto netto tra le zone scure e quelle
illuminate e l’atmosfera diventa alquanto
misteriosa. Il paesaggio, gli alberi e i due
personaggi sono in controluce e dipinti con toni
scurissimi. Lo spazio che crea l’artista, nei suoi
dipinti, rappresenta un dialogo fisico e formale tra
la natura e l’uomo.La luna è dipinta con il massimo
del chiaro e il cielo, nel complesso indaco, con una
gamma di variazioni che vanno dal rosa al
violetto.Il dipinto risulta comunque piuttosto
statico e l'effetto di controluce crea un netto
contrasto tra le aree scure e quelle illuminate,
rendendo l'atmosfera suggestiva.
La distribuzione della luce

La natura infinita e sublime è la vera protagonista


del dipinto. I due personaggi dipinti sono i
rappresentanti dell’umanità al cospetto del grande
spettacolo naturale. In realtà soggetto dei dipinti
di Caspar David Friedrich è il rapporto tra Natura
infinita e Umanità solitaria e smarrita nella propria
sofferente esistenza. Questa esperienza spirituale
viene rappresentata attraverso i personaggi visti di
schiena e con dimensioni ridotte. La Natura,
invece, occupa gran parte del dipinto. Inoltre, è
spesso rappresentata nella massima espressione
di grandi eventi meteorologici. Il paesaggio, gli
alberi e i due personaggi sono in controluce e
dipinti con toni scurissimi. Il controluce appiattisce
tutta la scena naturale in primo piano e confonde
le figure: per esempio, i due personaggi sono parte
del paesaggio e non si distinguono
immediatamente.
ESPRESSIVITA’

Quale idea o emozione ha voluto esprimere l'autore

Nel periodo Romantico questo soggetto era


piuttosto diffuso poiché si prestava a
rappresentare la notte come momento di
meditazione spirituale. Il dipinto offre una lettura
religiosa alludendo alla luce di Cristo che illumina
l’umanità. Friedrich utilizza, infatti, immagini
simboliche per rimandare a concetti religiosi. La
quercia sradicata rimanda, così, al passato pagano.
L’albero coperto di foglie che protegge la coppia di
spalle, invece, è il presente cristiano, l'imbrunire
simboleggia la vecchiaia, mentre il sentiero è
appunto il cammino dell'esistenza umana.Nella
letteratura artistica si trovano altre interpretazioni
del dipinto. Alcune alludono alla morte contro la
vita, la vecchiaia contro la speranza. I dipinti di
Friedrich, molto allusivi, si prestano a varie
interpretazioni filosofiche e spirituali.Il quadro
vuole fare riflettere sul destino di solitudine
dell'uomo. La funzione del dipinto è appunto
quella di trasmettere il pessimismo del pittore e di
far riflettere l'osservatore. La composizione non fa
accenno ad alcun tipo di potere politico o alla
storia.
Quali sensazioni suscita in te

In Friedrich, il paesaggio si fa visione mistica,


esperienza solitaria di eternità. La pittura diviene
strumento di comunicazione con Dio e l’arte,
preghiera e missione. L’artista non mette in scena
un evento (la crocifissione), ma un sentimento, il
senso religioso del sublime che si prova al cospetto
dell’assoluto.
Questa unione del sacro con la natura è
sicuramente uno dei segni più chiari del passaggio
dal neoclassicismo, razionalista e illuminista, al
nuovo clima romantico. Il sublime naturale assume
gli attributi della divinità e l’esperienza estetica si
fa esperienza religiosa. Il mondo, infatti, che è
creazione di Dio, contiene in sé la misteriosa
impronta del divino che trascende e sfida la
ragione.Il sublime è uno smisurato desiderio di
unirsi al tutto e nello stesso tempo uno smisurato
senso di mancanza e di inappagamento,
prevalendo il sentimento dell’incolmabile distanza
tra la dimensione finita dell’essere umano e
l’infinito che si intuisce come un’irraggiungibile
condizione dell’essere.
Se l’essere umano è ridotto a un minuscolo punto
insignificante, tuttavia è proprio la sua ridotta
dimensione a fornire, come metro di paragone, la
dismisura del paesaggio rappresentato, rendendo
visibile la sua terrificante grandezza. Una figura di
spalle non dialoga con lo spettatore, ma lo invita a
immedesimarsi in lui, a condividere il suo punto di
vista e a compenetrarsi con il suo stato d’animo.Le
figure viste di spalle di Friedrich sono state
interpretate in modo discordante, sia come il
simbolo dell’uomo immerso nell’immensità della
natura, frammento infimo di un vasto universo,
sia, al contrario, come il simbolo della sua
solitudine in un mondo estraneo.questi personaggi
sono situati per lo più su un bordo, un limite: i loro
corpi sono al confine tra il mondo del visibile e
quello dell’invisibile, tra materiale e immateriale,
tra naturale e soprannaturale.
Noi vediamo ciò che questi personaggi
contemplano: il mare o il chiaro di luna o la città
lontana all’orizzonte, le montagne avvolte nella
nebbia o il sole al tramonto. Ma tali elementi sono
rappresentati in modo così poco realistico e così
tendente all’astrazione da avere l’impressione che
i paesaggi tendano quasi ad annullarsi. In questo
dipinto, infatti, la natura crea una sorta di varco
(l’apertura formata dai due alberi), attraverso il
quale i personaggi realizzano il passaggio verso un
mondo altro, che trascende quello visibile. Ed è
proprio il darsi di spalle delle figure, che si
proiettano verso il paesaggio, a creare questo
effetto di transizione.
Di sicuro l’artista riesce a trasformare lo sguardo
curioso dello spettatore che si posa sul quadro in
uno sguardo introspettivo, in una visione interiore,
in un viaggio che si interroga sul significato della
vita e della morte, sul destino dell’anima e della
storia, convertendo la visione di un’opera d’arte in
un’intensa esperienza dello spirito.
L’opera, in generale, genera in me angoscia e
malinconia, ma soprattutto un senso di inferiorità
nei confronti della grandezza dell’universo. L’ho
scelta proprio perchè mi ha sempre affascinata
tutto ciò che riguarda l’universo e l’astronomia e
molti artisti hanno rappresentato queste
tematiche, Friedrich però, appartenendo al
diciottesimo secolo e dunque dovendo
rispecchiare quelli che sono i temi del
romanticismo, ha dato una valenza molto
pessimistica alla luna e alla natura. Questo mi ha
affascinato in quanto la mia visione dell’universo e
della natura, di completa ammirazione e
adorazione, entra in contrasto con quella
dell’artista, molto più pessimistica e nichilista.

LAVORO REALIZZATO DA FROIO EMANUELA

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