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CONTESTO STORICO

Nel ‘600 l’Italia non produce letteratura da inserire nei canoni nazionali, essa si trova sotto il
dominio spagnolo che spegne la scintilla culturale che si era accesa grazie allo sviluppo
dell’umanesimo e del Rinascimento. L’ultimo autore importante della letteratura italiana è
Torquato Tasso. Egli era un poeta e drammaturgo italiano, e già nelle sue opere sono presenti i
segni della decadenza letteraria italiana. È noto per il suo poema epico-cavalleresco La
Gerusalemme liberata e per una serie di poesie ispirate allo stile petrarchesco.
I PETRARCHISTI
Dal ‘500 in poi la letteratura italiana si ispira a Petrarca e si popolerà di autori detti Petrarchisti, essi
sono imitatori pedissequi (seguire un esempio/modello senza apportare alcuna originalità) di
Petrarca. Il clima letterario e culturale seicentesco sarà caratterizzato da questi autori dai quali si
distingueranno poeti come Leopardi (nel quale ritroviamo tuttavia un’influenza petrarchista).
Questa influenza diminuisce solo nel ‘900 soprattutto grazie a Montale che si distacca da lui
allacciandosi a Dante. Tuttavia l’impronta di Petrarca è visibile tuttora nelle poesie d’amore.
IL MANIERISMO
Giorgio Vasari utilizza la parola “Maniera” come sinonimo di stile per indicare il rifiuto dell’unità e
dell’equilibrio delle forme classiche. Si predilige una visione più soggettiva, rivolta l’affermazione
di una spiritualità esasperata che deforma le figure, le proporzioni e la prospettiva sono alterate.

BAROCCO
È il periodo che succede e che si contrappone al Rinascimento. Esso si sviluppa in Spagna grazie al
Siglo de Oro (secolo d’oro) nel ‘600, perciò il centro della vita culturale non è più l’Italia (questa
corrente si diffonde e arriva a toccare anche l’Inghilterra).
Tra gli artisti di maggior successo troviamo Calderon de la Barca e -l’autore di Don Chisciotte
della Mancia (editio princeps 1605)- Miguel de Cervantes. In Italia non ci sono grandi artisti, infatti
la maggior parte delle opere seicentesche ritenute importanti sono straniere.
Il Barocco:
-si ha la tendenza alla collaborazione fra arte, architettura e scultura.
-si preferiscono le forme aperte e inconcluse.
-la prospettiva è alterata (contrappunti violenti di ombra e luce).
-l’arte barocca pone tutti i particolari sullo stesso piano (assenza di centralità).
-si dà l’impressione di infinito rimandando altrove scorci prospettici.
--------------Differenza tra Rinascimento e
Barocco----------------------------------------------------------------------------------

Il Rinascimento è equilibrato, presenta solo elementi essenziali, è tutto costruito su moduli


matematici ed è caratterizzato da un’affascinazione per la vita.

Il barocco, al contrario, è squilibrato, irregolare, squilibrato, disordinato, macabro (caratterizzato da


un’affascinazione per la morte) e rappresenta l’eccesso, tant’è che può essere preso come esempio
figurativo del horror vacui, fenomeno nel quale ogni spazio libero dev’essere riempito (tipico dei
periodi di crisi). Il ‘600 è un secolo di grandi cambiamenti: la rivoluzione scientifica (Galileo,
Copernico, Newton e Cartesio portano alla perdita di punti di riferimento) si contrappone al
bigottismo religioso e distrugge le certezze dell’uomo, lo umilia strappandogli il senso di centralità,
è anche periodo di guerre religiose.
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Nella letteratura, questo fenomeno si esprime attraverso l’uso di figure


retoriche, si usa molto la mente, perciò non produce opere di grande
rilievo. Al contrario, si sviluppa molto per le arti visive, un esempio di
opera barocca è la Teresa d’Avila, essa rappresenta l’abbandono dei
sensi all’estasi mistica, si fa provare piacere ai sensi e non alla mente.

Gianbattista Marino è il più importante autore barocco italiano di prosa riporta una
rappresentazione falsa della natura.

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