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IL BAROCCO

La situazione degli stati italiani


In Italia gli stati italiani sono preoccupati per la progressiva perdita della loro
autonomia: Milano era affidato ad un governatore spagnolo chiamato viceré cosi come
il viceregno di Napoli che per tutto il XVII secolo è governato dagli spagnoli.
Mentre le repubbliche marinare di Genova e Venezia subivano un indebolimento
progressivo, quest’ultima inoltre per conservare la sua istituzione repubblicana si
impegna a contrastare i poteri i una Curia Papale
Il papato cerca di rafforzare le sue posizioni sul piano politico proponendosi come
unico legittimo difensore della fede cattolica contro la diffusione del
protestantesimo.

La situazione economica
Nel campo economico il fenomeno del colonialismo, che ha avuto inizio dopo le
scoperte geografiche, ha delineato le grandi potenze europee e le ha rafforzate.

La questione religiosa
Il Papato aveva indetto il Concilio di Trento, nato con l’idea di trovare una
mediazione, si era concluso con la rigida e definitiva chiusura della chiesa, volta
a ribadire e a rafforzare l’intransigenza delle sue posizioni, come unica
depositaria dell’eredità del Cristianesimo e come interprete, in senso dogmatico,
delle sue leggi.
La chiesa, come organismo di potere, si assumeva così il compito di dirigere le
coscienze, anche per quanto riguardava l’obbedienza ai principi e alle tradizioni
in cui il suo insegnamento si era sempre identificato. Di qui l’opposizione alla
teoria del sistema copernicano che portò alla condanna di Galileo Galilei nel 1633,
e aveva inoltre indotto alla condanna al rogo di Giordano Bruno e inflitto lunghi
anni di carcere a Tommaso Campanella. Il problema infatti non era solo religioso
ma portava ripercussioni importanti sul piano politico e culturale.

Le accademie
Nel Seicento l’attività delle numerose accademie era destinata per lo più a una
vita effimera ad eccezione dell’Accademia della Crusca, costituitasi a Firenze nel
1585, con l’intento di difendere la tradizione letteraria della letteratura
italiana e dell’Accademia dell’Arcadia, fondata a Roma nel 1690, che eserciterà il
suo influsso sulla poesia di tutto il Seicento.

Il Barocco nelle arti


Il termine barocco indica una tendenza alla ricerca espressiva, artistica in senso
lato e letteraria in particolare, che a caratterizzato il gusto dominante del
secolo.
L’origine del nome è incerta, sembrerebbe derivare dalla parola portoghese barroco
(particolare perla irregolare e ondulata).
Il Barocco segnala la perdita dell’equilibrio e della misura sulla linea del
Manierismo ed in totale contrasto all’arte rinascimentale.
Prevalgono le linee curve e sinuose, con la ricerca di un movimento, affidato a:
volute dei panneggi, torsione dei corpi, elemento dinamico, contrasti
chiaroscurali.
Nell’architettura il rifiuto della linea e degli angoli retti altera le proporzioni
regolari realizzate dall’arte ispirata al classicismo, si sostituisce un gioco
prospettico che suggerisce visioni molteplici e cangianti inoltre il movimento
fluttuante dell’atmosfera appare animato dagli effetti coloristici e
illusionistici.
Il carattere monumentale degli edifici si impone per la sua solennità
suggestionando l’osservatore grazie alla grandiosità, allo sfarzo delle forme e
della decorazione sovrabbondante, ciò sembra voler affermare i segni di una gloria
e di una potenza rinnovate, richiamando fortemente allo stesso tempo all’osservanza
dei doveri religiosi.
Il barocco diventa il segno distintivo di una visione delle cose che permea
l’intera realtà, sottolineando anche un vitalismo in cui sono presenti elementi
edonisti e sensuali.
Questo immaginario si estende per tutti gli aspetti della realtà, concepita come
“grande teatro del mondo”. Assume così importanza, nell’arte la finzione.

Il Barocco in letteratura
Gli effetti ricercati nell’arte barocca si osservano anche nella scrittura a
partire dalla ricerca dello stupore dell’ effetto sorpresa, il più importante
scrittore dell’arte barocca è Gian Battista Marino noto soprattutto come autore di
un lungo poema, l’Adone, ma anche di rime, caratterizzati da una ricerca di
artifici verbali spinta sino al virtuosismo; attorno a lui si ritrovarono molti
seguaci e imitatori detti “marinisti” che hanno rappresentato il fulcro del
dominante gusto “barocco”

La lirica in Italia
Il napoletano Gian Battista Marino soddisfa per primo le diffuse esigenze di
rinnovamento che segnano il passaggio all’età barocca. Dal suo esordio, con La
lira, la sua poesia fortemente innovatrice supera l’equilibrio del canone
petrarchesco attraverso uno stile che sperimenta modi più artificiosi e attrae
l’attenzione dei letterati attraverso il concetto della meraviglia, che è alla base
della sua poetica.
L’uso di: metafore, concetti e immagini, il controllo dell’apparato retorico, la
musicalità del verso sono le peculiarità del verseggiare di Marino.
La sua vita: nato a Napoli nel 1569, fu al servizio di vari signori ma dovette
abbandonare la città natale per evitare una condanna dovuta alla falsificazione di
documenti, trascorse alcuni mesi in carcere, per motivi oscuri; dopo aver trascorso
alcuni anni a Parigi rientro in Italia, ottenne trionfali accoglienze a Torino Roma
e Napoli dove morì nel 1625

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