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Drejtimi: Gjuhë, Letërsi dhe Civilizim italian

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La forza travolgente del Barocco

Udhëheqësi Studenti
Dr.Erion Kabo Elena Kono

Viti akademik 2022/2023


 Il barocco è un movimento culturale che ebbe origine a Roma nel XVII secolo e durò fino ai primi anni del XVIII
secolo. Comprende l'arte, così come la musica, la letteratura e il pensiero. Molte sono le opinioni sull'origine del nome
Barrocco: alcuni lo fanno derivare dal francese "barocco" che significa "singolare", altri lo fanno derivare dal
portoghese "baroc", nome di una persona irregolare. Lo stile barocco è nato durante la Controriforma, quando la
Chiesa cattolica ha risposto alle richieste di riforma della Chiesa protestante decidendo di rivedere i suoi
insegnamenti. Ciò ha avuto un grande impatto sull'arte, che mira a glorificare la grandezza e la santità di Dio, e gli ha
inflitto dolore.Questa bellezza è esaltata nell'arte con lo sfarzo, il lusso e il dramma dell'immagine. I monarchi europei
usavano questa forma di rappresentazione per rafforzare la loro immagine di potere. In effetti, il XVII secolo fu anche
un periodo di imperialismo. Linee curve, ricchi ornamenti, stucchi, giochi d'acqua: queste le caratteristiche principali
dell'architettura barocca. Spiccano in quest'area dipinti di Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini.Roma ha
bellissime opere del Bernini, per esempio Piazza San Pietro o Palazzo Montecitorio e bellissime opere del Borromini
come la Basilica di San Giovanni in Laterano. Gian Lorenzo Bernini è stato un artista importante oltre che artista.
Realizzò anche opere come "Apollo e Dafne", "Il Ratto di Proserpina" (entrambe nella Galleria Borghese di Roma) e
la Fontana del Moro a Piazza Navona.Contribuì anche alla costruzione della Fontana della Barcaccia in Piazza di
Spagna, opera del padre, Pietro Bernini. I pittori barocchi hanno utilizzato l'impressione negli affreschi del soffitto di
chiese e palazzi, e hanno creato risultati notevoli con la tecnica del trompe l'oeil. I dipinti di Caravaggio spiccano tra
tutti gli artisti dell'epoca e non possono competere nell'uso della luce, due fratelli e cugini bolognesi, Correggio e
Carracci, che scrissero opere importanti con la creazione dell'Accademia degli Incamminati. nelle pagine d'arte
dell'epoca. Nel 17° secolo nasce l'Opera, il tipo di teatro che ha reso famosa l'Italia nel mondo. Il clavicembalo era
uno strumento importante del periodo barocco. L'artista di questo periodo era Antonio Vivaldi.La Controriforma ha
influenzato lo stile barocco, restringendo lo spazio creativo degli artisti e creando contenuto e censura. Pertanto, il
testo si è concentrato sulla prima forma delle sue battute, che è diventata un'espressione della loro creatività. Tra gli
autori si riconobbe il poeta e scrittore napoletano Giovan Battista Marino. Nonostante questa chiusura, Galileo fece
scoperte rivoluzionarie che aprirono la strada alla scienza e alla comprensione nell'era barocca.

Storia del Barocco


Abbiamo spesso sentito parlare di Barocco. Ma cos'è esattamente? Il secolo del Barocco, il Seicento, è un secolo di
grandi cambiamenti e trasformazioni politiche, economiche e culturali. Dalla fine del Seicento, l’aggettivo francese
“baroque”, tratto dal portoghese barroco (irregolare, riferito alla forma della perla scaramazza), acquisì il senso
generico di “stravagante”, “bizzarro”. Il termine compare, con questo significato, nella storiografia e nella critica
artistica e architettonica dalla fine del 18° sec.: nel Dictionnaire de Trevoux (1771) è così definita la pittura che non
segue le tradizionali regole sulle proporzioni ma il capriccio dell’artista; i teorici del neoclassicismo (J.J.
Winckelmann, F. Milizia) assumono a proposito dell’arte e dell’architettura di F. Borromini, G.L. Bernini, Pietro da
Cortona, lo stesso valore negativo, in opposizione all’arte classica e rinascimentale.

Il termine Barocco fu usato per la prima volta in senso dispregiativo. Nel '600 la cultura umanistico-rinascimentale
inizia a lasciare il passo a un senso di smarrimento e di incertezza nelle cose umane: entrano in crisi i valori classici di
equilibrio e armonia, l'uomo diventa consapevole delle sue fragilità e inizia a temere la morte. L’adozione del termine
Barocco, e quindi la condanna, risale alla fine del XVIII secolo da parte degli intellettuali neoclassici, coloro che
appunto si danno anima e corpo allo studio del mondo antico, che promuovono con ogni mezzo la rivalutazione dei
principi estetici dell’arte greca, con i suoi canoni di armonia, proporzione e perfezione. Tutto ciò che si allontana da
questi principi è quindi, secondo quest’ottica fortemente selettiva, da stigmatizzare e scartare senza appello.
L'intellettuale barocco trova impiego nelle corti, ma il suo ruolo diventa sempre più quello di un intellettuale che fa
mostra delle proprie competenze. Le accademie diventano strumento per la diffusione di questo nuovo sapere.Il
Barocco è principalmente novità, cambiamento, ed irregolarità, dal punto di vista sociale, politico ed economico. I
teorici barocchi ottengono la popolarità dando al pubblico meraviglia e stupore. Di conseguenza, la poesia cessa di
essere un legame fra gli ideali e la comunicazione, ma diventa un mezzo per esaltare le cose reali agli occhi dei lettori,
per ricavarne dei vantaggi culturali.

Una visione critica generalizzante include nel concetto di barocco la produzione artistica e architettonica di tutto il
Seicento e di gran parte del Settecento. Tuttavia, la notevole complessità delle manifestazioni artistiche e culturali che
coesistono in questi secoli (tendenze classiciste, decisa attenzione alla realtà naturale, interesse per ricerche tonali e
cromatiche) ha proficuamente imposto la necessità, per giungere a una definizione univoca e coerente del barocco, di
circoscriverne la fase iniziale e l’ambito di riferimento proprio intorno a quella generazione di architetti e artisti,
individuata dai teorici neoclassici, attivi a Roma dalla fine del terzo decennio del sec. 17°.

Carateristiche del Barocco


Questo linguaggio artistico scaturisce e si afferma nella città di Roma all’inizio del XVII secolo per poi diffondersi in
molte altre città italiane e presentare significative manifestazioni anche in Spagna e in Francia fino alla metà del
secolo successivo. Un “contagio” quindi ad amplissimo spettro sia nello spazio che nel tempo, che segna il passaggio
a una nuova visione dell’uomo, del suo rapporto con lo spazio, con la natura e con l’antichità classica.

Il Rinascimento, attraverso uno studio sistematico del mondo antico aveva riproposto una rappresentazione della
figura umana proporzionata e anatomicamente corretta e, intorno a quest’uomo vitruviano, aveva costruito uno spazio
razionale, misurabile, certo, un universo con limiti precisi in cui muoversi con padronanza e sicurezza, dove la visione
prospettica centrale stabiliva punti di riferimento razionali e inequivocabili. Le trasformazioni sociali e religiose del
‘500 mettono in discussione questi valori. I punti di riferimento tradizionali vanno in frantumi e nel linguaggio
artistico questo si traduce in espressioni spaventate e cariche d’ansia, contorsioni anatomiche, gesti convulsi. Il punto
di vista scivola in basso, la prospettiva e lo spazio si ribaltano sull’osservatore. Nell’incertezza ci si rifugia nella
maniera. L’imitazione prende il posto dell’osservazione della natura e della realtà. Il rapporto con l’antico resta ma è
filtrato attraverso l’interpretazione dei “grandi”. Il decennio a cavallo tra XVI e XVII secolo sterza decisamente nella
direzione opposta. Artisti come Annibale Carracci e Caravaggio si rituffano senza esitazione nella natura e
nell’osservazione diretta del vero. E se la loro esperienza nasce al nord, è a Roma che trova compimento e forma. Nel
corso del ‘600 la crisi religiosa trova una risposta, seppure dolorosa, nella Controriforma cattolica. Molti stati italiani,
sebbene gravati dalle dominazioni straniere vivono una fase di relativa pace e nella città di Roma, pur con le sue
contraddizioni, si afferma un rinnovato prestigio pontificio, si accende un forte impulso all’urbanistica, all’architettura
pubblica e privata, si va verso la definizione di un nuovo e moderno volto della città, che ancora oggi fortemente la
identifica, e che è altro rispetto a quello antico e medievale.

Attraverso i passaggi illustrati, e forte delle esperienze passate, il linguaggio barocco apre quindi una nuova via,
quella della sperimentazione, sulla scorta di quanto sta avvenendo negli stessi anni anche nel campo delle scienze.
Sperimentare non significa per gli artisti ignorare la regola, bensì conoscerla, padroneggiarla, e dopo averla meditata e
fatta propria saperla rompere “a tempo e a luogo”. La conoscenza della cultura greca, figurativa e letteraria, è
fondamentale anche nel’600. L’artista, al pari del letterato, trova un luogo deputato per la sua educazione,
l’accademia, dove la formazione intellettuale ha la stessa rilevanza di quella tecnica. È da una indagine vasta, accurata
e approfondita sul mondo antico, preso nella sua interezza, che nasce la predilezione per i modelli ellenistici, quelli
del IV e del III secolo a. C., che sono carichi di patos e di movimento, attenti alla resa fisiognomica, ricchi di varianti
tipologiche. È nelle opere di Lisippo e della scuola rodia che i gli artisti moderni del Barocco si riconoscono, piuttosto
che in Policleto e nei canoni di equilibrio dell’epoca precedente, insufficienti a rendere tutta la gamma delle
possibilità e delle situazioni umane: gioie, dolori, fanciullezza e vecchiaia, coraggio e abbandono…

La visione settecentesca neoclassica, che esplicitamente accusa l’epoca precedente di ignorare la perfezione degli
antichi, focalizza quindi la propria attenzione al solo quinto secolo, riducendo enormemente la vastità di una cultura
che di fatto ha espresso molto di più che “aulica semplicità e quieta grandezza”.

I Personaggi del Barocco italiano


Tra i personaggi del arte barocca possiamo denominare ; Gian Lorenzo Bernini (1598-1680), Baldassarre Longhena
(1598-1682), Francesco Borromini (1599-1667), Iacopo Robusti “Tintoretto” (1518-1594), Caravaggio (1571-1610),
Annibale Carracci (1560-1609), Pietro da Cortona (1596-1669), Francesco Battaglia (1701-1788), Gian Battista
Vaccarini (1702-1768), Giovan Battista Marino (1565-1625), Alessandro Tassoni (1565-1635).ecc

Gian Lorenzo Bernini (1598-1680)

Dai suoi primi giorni come bambino prodigio fino alla sua morte nel 1680 all'età di 82 anni, Gian Lorenzo Bernini
rimase incontrastato come il più importante scultore del suo tempo. Il suo stile dinamico ed esuberante incarna
perfettamente il periodo barocco, di cui è diventato il simbolo. Bernini eccelleva in ogni genere scultoreo (ritrattistica,
scultura tombale, rappresentazioni religiose e mitologiche). Era altrettanto creativo in altri media, tra cui architettura,
pittura e disegno. Uno dei primi praticanti dell'arte della caricatura, ha usato i suoi schizzi veloci per prendere in giro
la corte papale romana. Nel suo virtuosismo onnicomprensivo, Bernini ricorda un altro prolifico artista che ha
ridefinito la scultura, Michelangelo. Nato a Napoli nel 1598, Bernini trascorse la maggior parte della sua vita adulta a
Roma, una città che i suoi numerosi progetti architettonici avrebbero poi trasformato. Nel 1606 il padre Pietro,
anch'egli scultore di talento, trasferì la famiglia nella Città Eterna, dove si assicurò numerose commissioni papali.
Roma fornì anche agli scultori un lavoro retribuito nel restauro della scultura antica, esperienza che ebbe un'influenza
importante sul giovane Gian Lorenzo. Formatosi nello studio del padre, Bernini ottiene rapidamente importanti
commissioni proprie. Era poco più che ventenne quando il cardinale Scipione Borghese, nipote di papa Paolo V,
commissionò quattro gruppi marmorei monumentali per la sua villa romana (Eneo e Anchise 1618-1619, Plutone e
Persefone 1621-1622, Apollo e Dafne 1622-1624 e David 1623- 1624). La tecnica e il naturalismo mostrati in queste
opere suggellarono la reputazione di Bernini come maestro intagliatore che trascendeva il suo materiale e (a volte con
l'aiuto di collaboratori specializzati) trasformava il marmo in carne, fogliame e pelliccia. La sua fama fu accresciuta
dall'assegnazione di un cavalierato pontificio e dalla sua elezione a principe dell'Accademia degli artisti di Roma nel
1621. Furono, tuttavia, i legami di Bernini con un'altra famiglia papale, i Barberini, a spingere la sua carriera. Il
cardinale Maffeo Barberini era stato a lungo un protettore dello scultore. Dopo la sua elezione al papato come Urbano
VIII nel 1623, Barberini intraprese una serie di progetti su larga scala in cui le sculture del Bernini giocarono un ruolo
determinante. Una delle sue prime e più importanti commissioni fu il Baldacchino (1624-1633), il monumentale
baldacchino in bronzo che segna il luogo della tomba di Pietro nell'attraversamento della Basilica di San Pietro.
Bernini ridisegnò anche i quattro piloni centrali del valico, creando nicchie per quattro statue alte quattordici piedi ed
eseguendo una di esse, San Longino (1628-1638). A quel punto, Bernini era a capo di un vasto team di scultori,
scalpellini, fonditori di bronzo, disegnatori e ingegneri. Nominato "Architetto di San Pietro" nel 1629 (dopo la morte
di Carlo Maderno), continuò nei decenni successivi i restauri della basilica, erigendo in particolare la Cathedra Petri
(1655-1666), il reliquiario che ospita il trono di Pietro posto sopra l'altare maggiore. La sua carriera sopravvisse
all'umiliante demolizione, nel 1646, di due campanili che aveva rimodellato per la facciata dopo che in uno di essi
erano apparse delle crepe. Concepì poi il colonnato circolare quadruplo della piazza antistante San Pietro (1656-1667)
che modificò radicalmente l'approccio alla basilica inquadrando la facciata e creando uno spazio aperto per le
cerimonie. I progetti architettonici di Bernini sono evidenti nella loro combinazione innovativa di architettura e
scultura, soprannominata bel composto (bellissimo insieme), così come nel loro sfruttamento della luce naturale e
dello spazio. In nessun luogo questo è più evidente che nella Cappella Cornaro nella chiesa di Santa Maria della
Vittoria (1647-1652). Mentre l'attenzione si concentra sempre sull'Estasi di Santa Teresa, il suo effetto sarebbe
diminuito senza l'ambientazione di marmi policromi, rilievi in bronzo dorato, stucchi e ritratti in marmo, nonché la
fonte di luce diurna nascosta sopra il gruppo centrale. Questa attenzione per l'ambientazione, oltre al gusto per la
teatralità, è visibile anche nelle sontuose fontane per Piazza Barberini (Tritone, 1642-1643) e Piazza Navona (I
Quattro Fiumi, 1648-1651) e nei dieci angeli marmorei da lui progettato per stagliarsi contro l'acqua e il cielo lungo il
Ponte Sant'Angelo, ponte sul Tevere verso il Vaticano (1668-1669; i due angeli scolpiti dallo stesso Bernini sono
conservati nella chiesa di Sant'Andrea delle Fratte). È interessante notare che Bernini è stato anche attivo come
scenografo, drammaturgo e regista. Sebbene continuasse a ricevere importanti incarichi papali, Bernini non ebbe mai
con i papi successivi lo stesso rapporto che ebbe con Urbano VIII e cercò patrocinio altrove. Nel 1665 fu invitato dal
re di Francia, Luigi XIV, a presentare i progetti per una nuova facciata del palazzo reale del Louvre. La fama del
Bernini fece sì che il suo soggiorno di sei mesi a Parigi fosse un evento importante, anche se i suoi progetti
architettonici furono infine respinti e il suo ritratto equestre del re (1669-1677) accolto tiepidamente. Tuttavia, la
visita segnò uno spartiacque nelle relazioni artistiche franco-italiane e portò a due importanti opere: il diario tenuto
dal nobile Paul Fréart de Chanteloup, che registrava le osservazioni del Bernini sull'arte, e un dinamico ritratto a busto
di Luigi XIV (1665; Palazzo di Versailles). Il busto esemplifica il naturalismo, la vivacità e la miscela di intuizione
psicologica con espressioni di status mondano che avevano reso Bernini un ritrattista così ricercato a Roma. In esso,
ha stabilito lo standard, come ha fatto in tutti gli altri generi, per i secoli a venire.
Francesco Borromini (1599-1667)

Borromini, uno dei più grandi architetti del Seicento, rivale per tutta la vita del Bernini (1598-1680), ebbe le sue
famose polemiche con il collega, principalmente per motivi di temperamento personale e sensibilità artistica.
Borromini conseguì il suo successo solo con difficoltà, e non sembrò mai definitivo; alla fine si è suicidato.
L'incarnazione dello stile stravagante e drammatico dell'architettura barocca, il suo approccio non convenzionale al
design degli edifici è evidente nelle sue complesse composizioni spaziali, caratterizzate dall'uso di ovali e triangoli
per suggerire movimento dove le superfici erano ovviamente statiche. Molti dei suoi interni ed esterni combinano il
razionalismo geometrico con un fantasioso senso del dramma. Un primo esempio del suo stravagante progetto -
progetto che si rivelò decisivo per la sua affermazione - fu la Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane, con la sua
rivoluzionaria soluzione spaziale interna. L'Oratorio di San Filippo Neri rende evidente la sua rottura con l'architettura
rinascimentale nella sua ripresa di elementi individuali, strutturali e decorativi. Capolavoro in questo senso è la Chiesa
di Sant'Ivo alla Sapienza, dalla complessa pianta. Altre sue importanti commissioni includono il restauro di San
Giovanni in Laterano, la Chiesa di Sant'Agnese in Piazza Navona e il celebre colonnato a falsa prospettiva di Palazzo
Spada. Con i suoi colleghi designer Bernini e Pietro da Cortona (1596-69) rimane uno dei primi tre architetti barocchi
e un importante contributo all'emergere dell'arte barocca romana del XVII secolo. (Vedi anche Vignola, 1507-1573).
Nato Francesco Castelli, figlio di uno scalpellino, vicino al Lago di Lugano in Svizzera, è meglio conosciuto con il
suo nome adottato, Borromini. Ha iniziato come scalpellino, ma all'età di 20 anni si è trasferito a Roma, dove ha
lavorato inizialmente con un suo parente, l'architetto Carlo Maderno, alla Basilica di San Pietro a Roma. Mentre
lavorava a San Pietro e anche a Palazzo Barberini, si avvicinò a Bernini. Dopo la morte di Maderno lui e Pietro da
Cortona continuarono a lavorare al Palazzo, sotto la supervisione del Bernini - un'esperienza che contribuisce alla sua
gelosia per tutta la vita. Da giovane fu un grande ammiratore dell'architettura di Michelangelo (1475-1564), così come
delle forme dell'architettura romana di cui manipolò i principi geometrici per creare uno stile personale unico, anche
se non convenzionale. Nel 1634 gli viene affidata la prima grande commissione: la chiesa, il chiostro e il monastero di
San Carlo alle Quattro Fontane. Successivamente fu nominato architetto per la cupola e la facciata di Palazzo
Sapienza e Sant'Ivo alla Sapienza (1640-50). Fu originariamente raccomandato per quest'ultimo progetto nel 1632,
nientemeno che da Bernini. Entrambe queste prime commissioni andarono bene. Inoltre, i buoni rapporti con papa
Innocenzo X (1644-55) portarono a una serie di nuovi progetti pontifici, anche se non tutti si conclusero con successo.
Borromini, ad esempio, fu uno dei tanti progettisti incaricati di costruire la Chiesa di Sant'Agnese in Agone, per
valorizzare la piazza su cui si affaccia il palazzo della famiglia del papa, Palazzo Pamphili, ma alcune sue idee furono
modificate da successivi architetti e il risultato netto è un miscuglio di stili diversi. Con la morte di Innocenzo X nel
1655, Borromini perse la maggior parte delle sue commissioni papali e cadde in disgrazia. Nonostante il diffuso
riconoscimento delle sue eccezionali doti architettoniche, la sua personalità riservata e intensa lo ha escluso da molti
grandi progetti. La sua vita difficile si è conclusa con un suicidio.

Caravaggio (1571-1610)

Assalto. Omicidio. Consorte con il diavolo. Il famigerato succès-de-scandale del XVII secolo, Michelangelo Merisi
da Caravaggio fu accusato di tutto questo e altro durante la sua tempestosa carriera. Condannato come "l'anticristo
della pittura", Caravaggio fu tanto controverso per le sue opere d'arte rivoluzionarie quanto lo era per il suo
famigerato temperamento e la sua lunga fedina penale. Famoso pittore durante la sua vita, dopo la sua morte
Caravaggio è stato in gran parte dimenticato e solo nel XX secolo è stato ricordato il suo ruolo chiave nello sviluppo
dell'arte occidentale. Nonostante uno stile di vita scandaloso abbia contribuito a preservare l'interesse per Caravaggio
nel corso dei secoli, alla fine, è il vero genio delle sue opere che ha conquistato il suo posto nella storia dell'arte così
come nell'immaginario contemporaneo. Le opere di Caravaggio costituiscono alcune delle opere più sbalorditive
dell'intera storia della pittura occidentale. Osservare l'evoluzione del suo stile dai suoi primi lavori (L'indovino, Bacco
e Narciso) ai suoi maggiori successi (La vocazione di San Matteo e Tommaso dubbioso) fino ai suoi dipinti finali
(Davide con la testa di Golia) è come guardare il tumultuoso alti e bassi della sua vita. Sebbene il chiaroscuro fosse
usato molto prima che Caravaggio entrasse sulla scena artistica, fu lui a definire la tecnica e ad oscurare le ombre.
L'osservazione dell'artista della realtà fisica e psicologica ha rafforzato la sua popolarità ma ha causato problemi con i
suoi incarichi religiosi.Artista prolifico, Caravaggio ha lavorato rapidamente, utilizzando modelli dal vivo e usando
l'estremità del manico del pennello per segnare i contorni di base del suo lavoro. La sua preferenza per lavorare
direttamente sulla tela era estranea ai suoi coetanei e lo accusarono di idealizzare le sue figure. Caravaggio prende il
nome dalla città in cui nacque nel 1571 da un maggiordomo in una regione d'Italia conosciuta come Lombardia.
L'artista è nato durante il tumultuoso periodo politicamente e spiritualmente della Controriforma, quando la chiesa
cattolica stava cercando di riorganizzarsi dopo la Riforma protestante, e questo contesto storico ha avuto un impatto
indelebile sul suo sviluppo personale e artistico. Il padre di Caravaggio morì di peste quando l'artista aveva solo 6
anni. All'età di 13 anni, Caravaggio fu apprendista presso l'artista milanese Peterzano, che istruì il giovane sulle basi
del mestiere, come la preparazione dei pigmenti, la miscelazione dei colori e i rudimenti del disegno, dell'anatomia e
della prospettiva. Il naturalismo senza precedenti che ha segnato lo stile maturo di Caravaggio molto probabilmente
aveva le sue radici qui: c'era una tendenza marcatamente naturalista nell'arte della regione Lombardia, e la storica
dell'arte Helen Langdon suggerisce che Peterzano potrebbe aver incoraggiato il giovane Caravaggio a studiare dalla
natura. Ancora giovane, Caravaggio si trasferì a Roma nel 1592, dove trascorse i suoi primi anni in assoluta povertà,
dipingendo per il libero mercato. La sua carriera ha avuto un balzo tanto necessario quando l'influente amante dell'arte
Cardinale del Monte ha preso il giovane artista sotto la sua ala protettrice ed è diventato il suo primo mecenate fisso.
Grazie all'influenza del cardinale del Monte, all'età di 24 anni Caravaggio ricevette la sua prima grande commissione
pubblica di tre dipinti nella Cappella Contarelli nella chiesa di San Luigi dei Francesi. Questo trittico di scene della
vita di San Matteo costituisce una sorta di primo manifesto del naturalismo, e ha attirato un'enorme attenzione
pubblica, nonché clamore pubblico e critico per il loro naturalismo senza precedenti e il drammatico e fumoso
chiaroscuro (contrasto tra luce e buio. Caravaggio ha attirato una quota schiacciante di critici e nemici virulenti:
socialmente era una testa calda bellicosa, maleducata, violenta e infine omicida, mentre artisticamente era un audace
trasgressore che ha sventato le regole classiche dell'arte. Allo stesso tempo, tuttavia, la sua capacità di rappresentare
scene religiose con un'accessibilità senza precedenti e il più umano dei sentimenti e dei sentimenti ha fornito
un'ispirazione inestimabile per artisti di tutti i secoli, inclusi maestri come Rubens, Velasquez e Rembrandt.

Giovan Battista Marino (1565-1625)

Giovan Battista Marino nasce a Napoli il 14 ottobre 1569 da una famiglia benestante che affida la sua istruzione ad un
umanista. Il padre, uomo severo, lo vorrebbe giurista, ma Marino preferisce lo studio delle lettere, dando così inizio
ad una serie di contrasti con il genitore che culminano con la cacciata di casa del giovane Marino. Dopo un periodo
precario, nel 1596 viene accolto a servizio del principe Matteo di Capua. Nel 1602 fugge da Napoli per alcuni
problemi con la giustizia e si trasferisce a Roma, presso la corte del cardinale Pietro Aldobrandini, dove rimane fino al
1608. Al periodo romano risalgono le prime due pubblicazioni dei due volumi delle Rime, la prima nel 1602, e la
seconda nel 1608, ampliata a tre volumi. Nello stesso anno della pubblicazione della seconda edizione delle Rime
accompagna il cardinale Aldobrandini alla corte del duca di Savoia Carlo Emanuele I dove conosce letterati del
calibro di Emanuele Tesauro e Federico Della Valle. Marino è intenzionato a rimanere alla corte dei Savoia, ma ciò lo
fa entrare in contrasto con il segretario del duca, Gaspare Murtola, che teme di essere scalzato dalle grazie del
principe dal letterato napoletano. I due dapprima si scambiano poemetti ingiuriosi, poi Murtola giunge la punto di
attentare alla stessa vita del Marino, che riesce comunque a farsi nominare cavaliere: tuttavia il Murtola riesce, con un
complotto, a farlo incarcerare per diversi anni. Il conflitto tra questi due personaggi mostra come negli anni a cavallo
tra il ‘500 ed il ‘600 la figura ed il ruolo del letterato e del cortigiano fossero irrimediabilmente mutati: Marino cerca
il successo, l’autoaffermazione ed il consenso del pubblico con cui cerca d’instaurare un nuovo tipo di rapporto basato
sull’ammirazione per il suo stile di vita piuttosto che per essere fautore di un progetto letterario coerente. Nel 1615
Maria de’ Medici, moglie del defunto Enrico IV di Francia, lo chiama alla corte di Parigi: è questo il momento in cui
la carriera di Marino raggiunge il massimo prestigio letterario e sociale, e in questo periodo scrive quello che può
essere considerato il suo capolavoro, l’Adone. Marino, ammalato, abbandona la Francia nel 1623 per ritornare nella
natìa Napoli, dove muore due anni dopo.

Pietro da Cortona (1596 – 1669)

Pietro da Cortona, vero nome Pietro Berrettini (Pietro Berrettini, Cortona, 1 novembre 1596 – Roma, 16 maggio
1669), è stato un pittore, architetto e stuccatore italiano.Pietro fu un pittore del primo barocco; vediamo il suo lavoro
soprattutto nella decorazione di affreschi e dipinti. Insieme a Bernini e Borromini, fu uno dei più importanti artisti
operanti a Roma durante il periodo di Urbano VIII (dove dipinse i suoi ritratti). Pietro Berrettini progettò il Palazzo
Papale di Castel Gandolfo come lo conosciamo oggi. Nel 1634 divenne principe dell'Accademia di San Luca e
partecipò alla costruzione della chiesa dei Santi Luca e Martina al Foro Romano; La chiesa progettata a croce greca è
stata costruita da lui.Gli affreschi che dipinse per Palazzo Barberini nel 1633-39 divennero i suoi più rappresentativi, e
le caratteristiche dello stile barocco erano molto evidenti. Famoso è l'affresco della Gloria della Divina Provvidenza e
il Melozzi ne ha un'immagine nitida sotto. Sebbene la sua influenza sia importante nello sviluppo dell'architettura
barocca, va considerato che c'è una relativa mancanza di attività ed è la seconda parte in cui l'attività è rappresentata.
Per quanto riguarda l'architettura, iniziata la costruzione di Villa Pinetto nel 1630, lavorò dal 1634 al 1650 alla
costruzione della Chiesa dei Santi Luca Martina, utilizzando la pianta a croce greca, dove l'asse longitudinale era
leggermente più lungo dell'asse trasversale. Presentare l'interno in una monocromia omogenea e tutta bianca dà l'idea
neutra e rigorosa che si può vedere sui gradini inferiori in stile classico. Le linee interne sono tutte ioniche e gli unici
elementi decorativi sono quelli che riprendono la cupola. La volta è costolata e voltata. Combina la robustezza
classica con una bella fluidità, sottolineando il suo legame con lo stile fiorentino.Lavorò all'imponente volto di Santa
Maria della Pace dal 1656 al 1657 e l'anno successivo nella Basilica di Santa Maria della Pace in Via Lata. Basilica di
Maria). Ben presto divenne artista per famiglie importanti come Sacchetti, Barberini e Pamphilj e lavorò a Roma fino
alla sua morte nel 1669. Una delle opere più importanti di Pietro da Cortona è La battaglia dello Spirito Santo,
affrescata nella cappella della Sala Barberini (1632-1639) a Roma. L'allegoria dell'affresco è complessa: sulla scena si
vede l'eterna Provvidenza, studiata dallo scienziato Francesco, circondata da immagini allegoriche, coronata dallo
stemma nobiliare dei Barberini, caratterizzata da tre api d'oro in una corona d'alloro e sorretta da virtù teologali. .
braccioliIn questo affresco, Pietro da Cortona ha seguito le orme di Correggio e Annibale Carracci e ha imparato a
creare una prospettiva di straordinaria profondità. L'illusione di vedere lo spazio come scene drammatiche mescolava
indistintamente realtà e finzione.

Vermeer (1632 -1675)

Johannes Vermeer raffigura anche Jan, un pittore olandese (battezzato il 31 ottobre 1632 a Delft, Paesi Bassi, sepolto
il 16 dicembre 1675) come uno dei preferiti nella storia dell'arte. Sebbene siano sopravvissuti solo circa 36 dei suoi
dipinti, queste rare opere sono il segno distintivo di alcuni dei migliori musei del mondo. Vermeer iniziò la sua
carriera nel 1650 illustrando la Bibbia e le storie, ma molti dei suoi dipinti successivi, i più famosi, raffigurano la vita
quotidiana in casa. Attirando l'attenzione con la sua pura luce e forma, la mappa mostra un senso di nobiltà sereno e
senza tempo. Vermeer dipinse anche città e scene. Pittore d'interni olandese, è un eccezionale esponente del
naturalismo europeo. Ha sicuramente conosciuto le opere di Caravaggio. Dipinge sempre gli stessi ambienti, forse
stanze della sua casa, dove rappresenta donne intente a leggere, giocare, cucinare o conversare con uomini o
conversare con altre donne. La luce Rende gli atteggiamenti dei personaggi quasi in una dimensione contemplativa.
Stradetta, La ragazza con l'orecchino di perla (si chiama la Gioconda del Nord, il colore nero dello sfondo mette in
risalto il volto della donna, tecnica gla usata da Leonardo), La lattala, La pizzo (taglio nordico a 3/4, come avevamo
visto in Antonello da Messina): i colori che usa quasi sempre sono il giallo, il blu e il grigio, riducendo la scala di
sfumature, i colori sono adagiata come una macchia (es. il volto della donna che versa il latte), c'è un forte realismo e
un'altra caratteristica e particolarismo, tipica del fiammingo.

Alessandro Tassoni (1565-1635)

Alessandro Tassoni è nato in una famiglia aristocratica e presto ha iniziato a studiare legge, cosa molto vera per molti
scrittori italiani (si pensi al Petrarca). Ha studiato presso le Università di Bologna, Pisa e Ferrara, forse laureandosi in
seguito. Nel 1589 frequentò l'Accademia della Crusca, tuttora la scuola più importante d'Italia, poi si trasferì a Roma,
dove entrò a far parte della vita culturale e politica della Chiesa: fu nominato cardinale dal 1599 al 1604. Seguendolo
in Spagna, Ascanio della Crusca Colonna (Ascanio Colonna) è sempre stato visto come un partner prezioso. Esercitò
la scrittura solo per pochi anni prima di entrare alla corte sabauda di Torino come giornalista. Tuttavia, a causa della
gelosia dei suoi rivali politici, trovò a Torino un ambiente ostile.Circa due anni dopo (1619-1621) fu rimandato a
Roma con il cardinale Maurizio. In quel periodo era al servizio del cardinale Ludovisi (1626-32).Si ritirò finalmente a
Modena, litigando come al solito, facendo la vita di una persona colta, colta, colta. Esamineremo in seguito la famosa
"Secchia rapita". Questa volta concentriamoci sugli altri lavori del Tassoni, a partire dalla sua narrativa, e dalle sue
riflessioni su varie questioni letterarie e filosofiche. Tassoni scrisse I dieci diversi libri del pensiero (1620), un'opera
barocca simile a quella di un altro scrittore barocco, Baltasar Gracian. Il lavoro combina molte prospettive di idee
vecchie e nuove, esplorando i concetti e le lezioni più importanti per creare una vera epopea della saggezza, ma
ancora stranamente, bizzarramente e indecentemente incompleta. Vedremo più avanti la famosa "Secchia rapita".
Questa volta concentriamoci sulle altre opere del Tassoni, a cominciare dalla sua narrativa e canzoni con vari temi
letterari e filosofici. Vedremo più avanti la famosa "Secchia rapita". Questa volta concentriamoci sulle altre opere del
Tassoni, a cominciare dalla sua narrativa e canzoni con vari temi letterari e filosofici. Tassoni scrisse I dieci diversi
libri del pensiero (1620), un'opera barocca simile a quella di un altro grande scrittore barocco, Baltasar Gracian.
Questo lavoro combina molte idee di vecchio e nuovo, esplorando i concetti e le istruzioni più importanti per creare
una vera epopea di saggezza, ma ci sono anche elementi di goffaggine, mancanza di rispetto e incuria. L'opera più
nota del Tassoni è Il secchio rapito (1621-22), un poema in 12 canti in ottave sul modello dell'Iliade di Omero.
L'opera prende spunto da un fatto reale: nella battaglia di Zapolino del 1325, i modenesi inseguono i bolognesi fino
alla soglia di San Felice e ne ricevono rovinosamente un secchio: è come rubare un secchio. Questa diventa la
prossima spia, come nell'Iliade (i Troiani non vogliono restituire Elena). Bolognese dichiarò guerra a Modena per
riprendersi la botte. Anche gli dei dell'Olimpo contrattano per due città: Bologna con Apollo e Minerva; Da Marte,
Venere e Bacco a Modena. Imperatore II. Con Modena era anche il figlio di Federico, re Enzo. Come se non bastasse,
entrò in campo anche un esercito di donne guidate da Reno Pia. La guerra è una guerra di battaglie, duelli, gare e gare,
spesso intervallate da film e film, tra cui il Conte di Kurania.Innamorato di Renoppia, il conte Culagna sfidò a duello
il valoroso Melindo e lo sconfisse, come predetto dalla profezia che dà la vittoria al più debole e valoroso; e ha
cercato di avvelenare sua moglie, ma ha accidentalmente bevuto alcol e l'ha forzato. Per ammettere l'errore.

La leteratura Barocca
La letteratura barocca comprende un gruppo di correnti letterarie e di scrittori (e anche artisti) che hanno prodotto le
loro opere tra la seconda metà del Cinquecento e il Seicento, con maggiore splendore in Italia e Spagna. In Italia in
realtà il barocco viene ricordato soprattutto per la poesia di Giovan Battista Marino. In Spagna abbiamo Francisco
Gómez de Quevedo con gli stilemi del romanzo picaresco, Luis de Góngora per la lirica e Pedro Calderón de la Barca
e Lope de Vega per il teatro. La letteratura barocca fu fortemente influenzata dalla Controriforma: il Sant’Uffizio
redigeva ogni anno l’Indice dei libri proibiti decidendo di cosa si potesse o meno scrivere. Gli scrittori del Barocco a
causa della Controriforma non potevano parlare di ciò che stava loro a cuore visto che non si poteva parlare di molti
argomenti. Così furono costretti a scrivere con un linguaggio molto raffinato, sperimentale in modo da far capire ai
lettori di cosa stessero veramente parlando. E tutto ciò sfocerà poi nell’Illuminismo. A differenza delle rigide regole
codificate del Rinascimento, nel Barocco si respira un’aria di libertà e di ricerca del meraviglioso con ampio spazio
per il fantastico. Basta pensiero umanistico-rinascimentale, qui vennero utilizzate tantissimo le forme pastorali e
mitologiche. Il Barocco ama il difetto e l’eccezione, non l’ordine e l’armonia del Rinascimento. A causa delle
numerose scoperte scientifiche e geografiche (nuovi continenti, la Terra gira intorno al Sole e non viceversa…), viene
meno quella corrispondenza fra microcosmo (uomo) e macrocosmo (universo) tanto cara al Rinascimento e tutto
diventa relativo, tutte le certezze del passato vengono stravolte. Il canone estetico della poesia divenne la Meraviglia e
anche nelle metafore si nota una mancanza di certezze sostituita da forme ingannevoli. Da una parte il Barocco cerca
una realtà che non è certa, dall’altra si rende conto di una delusione di base verso il mondo reale che porta a
un’evasione verso un mondo fatto di illusione e inganni. I generi letterari si contaminano fra di loro, si affrontano
temi normalmente non trattati in quanto finora considerati poco aulici. L’unica certezza del Barocco sta nell’aver
capito che tutto è instabile e incerto, inclusa la realtà (vedi per esempio anche il monologo dell’Amleto di William
Shakespeare). Il Barocco è anche interessante per l’aspetto ludico delle opere, tutti vogliono stupire il lettore, vi è
un’ironia di base che prima mancava. La finzione diventa il cardine della letteratura Barocca, l’uomo diventa una
serie di maschere adatte a ogni occasione. Si parla dell’Idea del Doppio, esempio ne è il Don Chisciotte di Miguel de
Cervantes. Dove comincia la realtà e dove finisce l’illusione? Altro esempio del genere è il dramma La vita è sogno di
Calderón de la Barca. La letteratura barocca è piena di metafore, simboli e analogie per spiegare ciò che la ragione e i
sensi intuiscono, ma non riescono a esprimere. La metafora, però, viene utilizzata in maniera diversa rispetto al
passato. Cerca di legare ambiti diversi e li unisce in maniera strana per contribuire a meravigliare il lettore. Gli autori
cominciano a sperimentare sempre di più, tanto che a volte realizzano esercizi di stili fini a se stessi, si impegolano in
tecnicismi che i posteri poi criticheranno. La letteratura barocca ebbe parecchio successo fra i contemporanei, ma
venne poi ridimensionata dai successori. Era troppo retorica, lasciva e zeppa di eccessi stilistici, tanto da essere
definita decadente. In questo filone si inserisce anche la Commedia dell’Arte italiana, nata nel sedicesimo secolo, fatta
di improvvisazioni e maschere. Per quel che riguarda la lirica, la corrente barocca qui divenne nota come Concettismo
e un esempio è il Marinismo dell’Italia e dell’Europa con capostipite Giovan Battista Marino. In Spagna tale corrente
divenne nota come Gongorismo ed era guidata da Luis de Góngora y Argote. In Francia era nota come Preziosismo ed
era guidata da Vincent Voiture. Se andiamo in Inghilterra, ecco che si parla di Eufismo con John Lyly (si inserisce qui
la metafisica di John Donne). Nella letteratura, specialmente nella poesia, il poeta teme l'Inquisizione, e quindi non c'è
poesia di devozione, che sostituisca una poesia di curiosità, che cerchi di usare mezzi artistici per una sorta di
edonismo. In, la Reform-Company ha utilizzato per la prima volta queste poesie con umorismo e arte per scioccare,
scoraggiare e persuaderli a guidare una cultura nobile. I temi principali dell'arte barocca sono: la natura, l'arte che non
si limita alla pratica ma la ricrea meravigliosamente (Giardino di Armida), l'erotismo e l'idea della morte.

Da questo punto di vista, il brutto e il cattivo appaiono non nei fumetti, ma come oggetti di una nuova bellezza
(Pallidetto mio sole di Marino).Un altro tema legato alla letteratura barocca è l'ansia per la vita quotidiana e la sua
mediocrità, basata su personaggi negativi come vagabondi e mendicanti oltre che sull'eroe. A livello stilistico, il
barocco abbandonò le continue contraddizioni del manierismo e creò un'estetica e una nuova retorica, liberata dai
tratti filosofici tradizionali.Le poesie dello stupore usano solo l'idea, usando "idee" per abbellire troppo il linguaggio
per svolgere compiti meno utili. Uno degli strumenti del pensiero è la generalizzazione; questo è come un confronto
continuo, che tende ad essere fatto usando più dell'analogico in tutte le questioni, ma dove è possibile una maggiore
spiegazione, per esempio.L'artista barocco si misura dalla sua originalità, ovvero dalla sua capacità di trasformare
un'idea in un'altra e cambiare il rapporto tra di esse.Il principale teorico di questo periodo è Emanuele Tesauro, la cui
importante opera "Aristotelian Telescope" mostra la saggezza della natura da un punto all'altro nel suo testo.Marino è
uno dei massimi esponenti della poetica come dote importante, anzi "saggezza da poeti... e purifica il suo contenuto
da ogni morale ed emozione usando parole e metafore eccessive.

La pittura Barocca
La pittura barocca comprende una vasta gamma di stili, poiché la pittura più importante durante il periodo che inizia
intorno al 1600 e continua per tutto il XVII secolo, e all'inizio del XVIII secolo è identificata oggi come pittura
barocca. Nelle sue manifestazioni più tipiche, l'arte barocca è caratterizzata da grande drammaticità, colori ricchi e
profondi e intense ombre chiare e scure, ma anche il classicismo di pittori barocchi francesi come Poussin e pittori di
genere olandesi come Vermeer sono coperti dal termine, a almeno in inglese. A differenza dell'arte rinascimentale,
che di solito mostrava il momento prima che un evento si svolgesse, gli artisti barocchi scelsero il punto più
drammatico, il momento in cui si stava svolgendo l'azione: Michelangelo, lavorando nell'Alto Rinascimento, mostra il
suo Davide composto e ancora prima di combattere Golia; Il Davide barocco del Bernini è colto nell'atto di scagliare
il sasso contro il gigante. L'arte barocca doveva evocare emozione e passione invece della calma razionalità che era
stata apprezzata durante il Rinascimento. Iniziando in Italia,e poi paesi del Mediterraneo, te dalla maggior parte del
Sacro Romano Impero in Germania e nell'Europa centrale, adottarono generalmente un approccio barocco
purosangue. Un'arte piuttosto diversa si sviluppò dalle tradizioni realiste settentrionali nella pittura olandese del
Secolo d'oro del XVII, che aveva pochissima arte religiosa e poca pittura storica, giocando invece un ruolo cruciale
nello sviluppo di generi secolari come nature morte, dipinti di genere di scene quotidiane, e la pittura di paesaggio.
Mentre la natura barocca dell'arte di Rembrandt è chiara, l'etichetta è meno usata per Vermeer e molti altri artisti
olandesi. La maggior parte dell'arte olandese manca dell'idealizzazione e dell'amore per lo splendore tipici di molte
opere barocche, inclusa la vicina pittura barocca fiamminga che condivideva una parte nelle tendenze olandesi, pur
continuando a produrre le categorie tradizionali in uno stile più chiaramente barocco. In Francia un classicismo
dignitoso e aggraziato ha dato un sapore distintivo alla pittura barocca, dove anche il tardo XVII secolo è considerato
un'età d'oro per la pittura. Due degli artisti più importanti, Nicolas Poussin e Claude Lorrain, rimasero di base a
Roma, dove il loro lavoro, quasi tutti dipinti da cavalletto, fu molto apprezzato dai mecenati italiani e francesi.

Le pittura barocche erano caratterizzati dall'uso di colori vibranti applicati con pennellate vorticose e larghe, che
indicavano movimento e intensità emotiva. Questo stile pittorico si concentrava sulla rappresentazione di grandi
distese di luce e apertura, che si vedevano anche in architettura, come le chiese con ampie aree all'interno del centro
dell'edificio, ricoperte da cupole (cupole o strutture di coronamento quadrate sopra un tetto) sopra per far entrare più
luce nell'edificio.

Chiaroscuro è un termine italiano che significa “chiaro-buio”. Si concentra sulla definizione dei contrasti nella pittura.
Questa tecnica è iniziata nel periodo rinascimentale, ma è stato il modo in cui Caravaggio l'ha utilizzata che è
diventata una caratteristica popolare del periodo barocco. Con la forte enfasi sull'oscurità e sulla luce all'interno delle
sue composizioni, lo spettatore diventa quasi parte dell'evento ritratto nel dipinto. Un esempio include “La vocazione
di San Matteo” di Caravaggio (1599-1600), dove vediamo il dito destro di Cristo che punta verso San Matteo. La luce
e l'ombra sul muro della luce solare in arrivo riecheggiano direttamente accanto al dito puntato di Cristo.

Il tenebrismo era un'altra tecnica usata da diversi pittori barocchi, resa popolare e ritenuta iniziata da Caravaggio.
Sebbene sia come il chiaroscuro, si concentra principalmente sulle aree più scure di un dipinto. Il termine deriva dalla
parola italiana, tenebroso, che a sua volta deriva dal latino, tenebra, che significa “oscurità”. Altre parole legate a
questi termini sono cupe e misteriose. Ha cercato di creare quello che viene definito l'effetto "riflettore", chiamato
anche "illuminazione drammatica".

Quadro Riportato significa "immagine portata" in italiano, ed era usata come tecnica con cui l'artista dipingeva ciò
che appariva come una cornice attorno a un dipinto, che consisteva in una serie di dipinti esposti come un affresco.
Questa tecnica fu utilizzata da uno dei precursori del periodo barocco, Annibale Carracci. È evidente nell'affresco
“Gli amori degli Dei “(1597-1600) sul soffitto di Palazzo Farnese.
Illusionismo: Trompe l'Oeil e Quadratura.L'idea di "aprire" gli spazi all'interno dei dipinti era una parte importante
dell'arte barocca, poiché questo dava anche la sensazione che fosse un'illusione ottica con l'immagine dipinta che
appariva tridimensionale. La creazione di questa tridimensionalità era nota come trompe l'oeil, che in francese
significa "ingannare l'occhio".Possiamo vederlo su molti degli affreschi nelle chiese e nei dipinti durante il periodo
barocco. Tuttavia, non è iniziato durante questo periodo artistico e può invece essere trovato risalente al 1800. In
effetti, questa tecnica è stata utilizzata già in alcuni dipinti murali greci e in futuro con artisti come Salvador Dali, che
ha utilizzato questa tecnica nei suoi dipinti surrealisti.

Architetura Barocca
L'architettura barocca era caratterizzata da cupole a volta (soffitti a cupola) sostenute da colonnati girevoli (file di
pilastri), pareti e portali fatti sia di pietre grezze che di stucco liscio, e design degli interni caratterizzato da tessuti e
mobili lussureggianti . Questa architettura era spesso adornata con gli affreschi di artisti barocchi: i ritratti espressivi e
in chiaroscuro di pittori barocchi come Caravaggio, Nicolas Poussin, Peter Paul Rubens, Diego Velázquez e
Rembrandt arredavano le pareti in stucco. Lo stile ha avuto un posto di rilievo nella storia insieme alla musica barocca
dei tempi: i compositori Johann Sebastian Bach e George Friedrich Handel hanno fatto eco all'enfasi di questa epoca
architettonica sulla forma precisa e sulla rigidità integrate da una spinta verso la trascendenza creativa. Le origini
dell'architettura barocca iniziarono con il desiderio di riportare le persone nei banchi che stavano abbandonando,
lasciando infine il posto a uno stato d'animo più rilassato e artisticamente vibrante. Ecco alcuni momenti chiave della
storia dello stile architettonico:

La Chiesa cattolica romana sperava in un cambaimento. Il Vaticano ebbe molti problemi con la Riforma protestante,
abbastanza da guidare una sua controriforma alla fine del sedicesimo secolo. Come parte di questa iniziativa, i leader
della Chiesa cattolica al Concilio di Trento hanno messo a punto una strategia su come mantenere una presa sui loro
fedeli di fronte alla crescente opposizione. Su sollecitazione dei gesuiti e di altri ordini religiosi all'interno dei loro
ranghi, decisero di abbandonare la costruzione di chiese più gotiche e sepolcrali nel tentativo di allontanare i
parrocchiani dai riformatori che bollavano come eretici.L'era dell'architettura barocca iniziò a Roma. Fu sviluppato un
nuovo stile architettonico, caratterizzato dall'influenza ispiratrice del classicismo e dell'architettura rinascimentale
piuttosto che dalla fredda severità. Questi edifici barocchi italiani, tra cui la famosa Basilica di San Pietro di Carlo
Maderno, San Carlo alle Quattro Fontane di Francesco Borromini e Sant'Andrea al Quirinale di Gian Lorenzo
Bernini, erano principalmente di natura religiosa.Le chiese barocche si diffusero in tutta Europa. Chiese austriache,
olandesi, francesi, portoghesi e spagnole in stile barocco apparvero in tutto il continente. Il movimento si è persino
fatto strada attraverso il canale in Inghilterra, come nel castello di Blenheim e nella cattedrale di St. Paul di Sir
Christopher Wren. Cominciò a mettere radici anche nelle missioni europee del Sudamerica. Alla fine, gli edifici
secolari hanno seguito l'esempio. Il re Luigi XIV di Francia incaricò gli architetti barocchi Louis Le Vau e André Le
Nôtre di aiutare a costruire l'apice dell'architettura barocca francese: il Palazzo di Versailles e la sua famosa Sala degli
Specchi a Parigi.L'arte e l'architettura barocca continuarono ad evolversi. Nel corso del tempo, il periodo tardo
barocco ha lasciato il posto allo stile rococò, un approccio più disinvolto e spensierato alle convenzioni talvolta rigide
stabilite all'inizio del movimento. Ad esempio, lo stile sontuoso e successivo degli edifici churriguereschi spagnoli è
molto diverso dalla più sobria architettura italiana della prima chiesa del Gesù. Ci fu una breve rinascita alla fine del
XIX secolo. Anche se il periodo si concluse verso la metà del XVIII secolo, il termine barocco fu infine applicato allo
stile architettonico preferito da alcuni architetti dell'era vittoriana. È stato questo ultimo revival dello stile che ha
portato l'architettura barocca nelle città degli Stati Uniti come New York.

Dall'Italia e Spagna all'Austria e alla Germania, l'architettura barocca possedeva molte caratteristiche identificabili
comuni alle sue numerose varianti nelle diverse culture. Ecco alcune delle sue caratteristiche più notevoli:

Manierismo: sebbene l'architettura barocca sia stata profondamente influenzata dal classicismo greco e dal suo
successivo arte rinascimentale, si discostò fortemente dall'enfasi ferrea sulla forma rigida e sulla simmetria attraverso
l'abbraccio del manierismo. Il manierismo era una scuola di pensiero artistico che si estendeva dalla scultura all'arte
visiva, ma il suo impatto sull'architettura mise in primo piano l'importanza dell'uso dell'illusione ottica e dello spirito
di sperimentazione per creare un senso di meraviglia.

Affreschi: un affresco è un dipinto eseguito su un soffitto o su una parete, ad esempio la Cappella Sistina di
Michelangelo. Gli affreschi erano straordinariamente comuni durante il periodo barocco in quanto incapsulavano la
missione principale del suo statuto iniziale della Chiesa cattolica: ispirare stupore e un senso di riverenza tra coloro
che osservavano l'arte e l'architettura. Poiché i soggetti di questi affreschi erano spesso personaggi biblici, le chiese
barocche davano ai parrocchiani la sensazione di essere coinvolti direttamente negli eventi della Bibbia e nella vita di
Gesù Cristo.

Tetti e ingressi decorati: gli architetti dell'epoca speravano di evocare un senso di riverenza a partire dai loro esterni.
François Mansart ha progettato l'originale tetto mansardato curvo e sofisticato durante l'eruzione dell'arte barocca in
tutto il mondo dell'arte occidentale. Pilastri (colonne rettangolari) si estendevano in alto all'esterno degli edifici
barocchi da Lisbona, in Portogallo, a Vienna, in Austria. Una passeggiata in Piazza San Pietro a Roma ti porta a un
frontone (la parte superiore triangolare dell'ingresso di un edificio, come nel Monticello di Thomas Jefferson) in cima
all'edificio sotto il quale sarebbe sepolto San Pietro, sostenuto da colonnati (file di colonne ).

Trompe l'oeil: Trompe l'oeil (francese per "inganna l'occhio") era una tecnica comune del periodo grazie alla quale ai
numerosi affreschi che adornavano questi edifici veniva dato un senso di tridimensionalità. In questo modo, alle arti
decorative bidimensionali furono dati tutti gli attributi evocativi ed esperienziali della scultura barocca. Patroni e
parrocchiani potevano, ad esempio, passare davanti a Gli amori degli dei di Annibale Carracci a Palazzo Farnese e
ammirare un dipinto sul soffitto che sembrava una finestra sull'Olimpo stesso.
Scultura Barocca
La scultura barocca ha una personalità espressiva, ornamentale e dinamica ed è stata utilizzata principalmente per
decorare edifici religiosi, palazzi e alcuni spazi pubblici.Questi erano estremamente importanti come ornamenti negli
spazi architettonici dell'epoca, in particolare nelle fontane, sia interne che esterne. Mentre il bronzo e il marmo erano
usati come materiali, l'arte barocca era caratterizzata da legno policromo e pietra nelle sculture all'aperto.Queste statue
sono state ispirate dalla vita quotidiana e dall'immaginario religioso; tuttavia, si trattava anche di opere monumentali,
eccessivamente elaborate e riccamente ornate. Attraverso la teatralità, questi artisti cercavano di dimostrare il potere
dell'élite, dell'aristocrazia, del clero e della monarchia.Queste sculture riflettevano realisticamente le caratteristiche
fisiche e i movimenti del corpo umano. Non hanno cercato di idealizzare, ma solo di offrire intensità, vitalità e
movimento a sculture complesse, in cui i personaggi rappresentati sono interconnessi. Gli scultori evitavano la
simmetria, moltiplicando le pieghe dei vestiti per dare una sensazione di maggiore realismo e, inoltre, utilizzavano
tecniche di contrappunto per ottenere contrasti di luce che aumentavano il peso emotivo delle sculture, creando una
maggiore sensazione di movimento nelle figure rappresentate.

Il XVII secolo è stato un periodo con più ombre che luci, ma è in questi anni che Roma rinasce come capitale dell’arte
europea, grazie alle opere del Bernini e del Borromini e ai capolavori di Caravaggio e del Correggio. È in questi anni
che nasce il Barocco: teatrale, elegante ed esagerato, come Roma, come gli italiani.

Il XVII secolo è stato un periodo con più ombre che luci, ma è in questi anni che Roma rinasce come capitale dell’arte
europea, grazie alle opere del Bernini e del Borromini e ai capolavori di Caravaggio e del Correggio. È in questi anni
che nasce il Barocco: teatrale, elegante ed esagerato, come Roma, come gli italiani.Si era instaurato un clima di
terrore e violenza, dovuto principalmente alle azioni della Controriforma, che limitavano ogni libertà personale e di
espressione. In sostanza si era verificata una regressione alla mentalità conservatrice medievale; ed era inevitabile il
diffondersi di un generale pessimismo, che sottolineava in modo particolare l'inevitabile realtà della morte e della
transitorietà dell’esistenza. A quel tempo l'uomo soffriva di gravi carenze: il cibo, una figura politica stabile, la fiducia
in se stesso e la libertà; tutte assenze che, secondo me, si cercava di colmare con l'esagerazione e lo splendore dell'arte
e della letteratura. Per questo il Seicento è comunemente noto come barocco. Nel corso della storia si può osservare
che il tema della morte e della fugacità del tempo ha sempre avuto una certa attualità. Nel Rinascimento è affrontato,
ad esempio, nella ballata "Cantico di Bacco" composta da Lorenzo de' Medici. L'essere umano non "ha la certezza del
futuro, il tempo passa e si porta via la giovinezza. Tuttavia, l'uomo del Rinascimento affronta il suo inevitabile
destino, cercando di godersi il presente e cogliendo l'attimo ("carpe diem").Un modo di vedere il mondo, dunque,
completamente diverso da quello dell'uomo seicentesco, la cui incertezza per il futuro lo porta, piuttosto, a un
sentimento di malinconia permanente. Personalmente, pensare che questo tormento irreversibile, sia stato suscitato
proprio da una delle scoperte scientifiche più importanti della storia umana, mi sembra quasi un controsenso. Tale
scoperta dovrebbe suscitare un senso di potere e fiducia nel proprio potenziale nell'uomo. Sono certo, infatti, che tutto
ciò abbia alimentato l'orgoglio dell'ingegno umano, ma allo stesso tempo, è comprensibile che abbia portato allo
smarrimento di fronte all'immensità dello spazio.L'uomo si trovò combattuto tra la consapevolezza delle proprie
capacità e la cognizione della propria debolezza di fronte a un universo infinito, di cui rappresentava una minuscola e
insignificante parte. Inoltre avrà sicuramente influito la precaria situazione politica ed economica di quel
periodo;Basti pensare che il libro di Galileo "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo", fu immediatamente
censurato dal Tribunale dell'Inquisizione, aumentando di certo il senso di spaiamento generale. Infine, un pensiero del
filosofo Pascal, riassume compiutamente la condizione dell'uomo barocco. Lo definì: diviso tra "grandezza e miseria",
sentirsi "qualcosa a metà tra il tutto e il nulla", come "un giunto", indifeso e in balia di ogni vento e tempesta, ma pur
sempre "un giunto che pensa e dolori”.

Bibliografia :wikipedia ; studenti.it; treccani ; you tube ; letteratura italiana; web” Due minut di arte “;

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