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3. Tutto ciò che esiste non ha esistenza autonoma, ma è una manifestazione dell’infinito: quindi è
parte di un tutto che lo comprende e solo entro tale totalità acquista significato ed esistenza. Quindi:
dal momento che la parte (il finito) non può esistere se non entro il tutto (l’infinito). Ciò che è
individuale e finito può essere compreso e acquistare senso solo in rapporto alla totalità di cui è
parte necessaria: “Solo il vero è l’intiero”
4. L’assoluto non è sostanza statica, ma soggetto spirituale in divenire. In altri termini la realtà è
concepita in termini dinamici, come un processo che si sviluppa nel tempo.
1 con la prima parte della massima Hegel intende sostenere che la ragione non è un ordine ideale e
astratto privo di realtà, ma che la razionalità costituisce la forma stessa della realtà, l’ordine secondo
cui il reale è strutturato. La realtà è quindi espressione della razionalità.
2 con la seconda parte della massima Hegel intende sostenere che la realtà non è un insieme caotico
e privo di senso di eventi, ma un sistema organico e ordinato secondo una razionalità assoluta e
necessaria.
3 identità tra dover essere ed essere: ogni cosa che è, è come deve essere. Non vi è scarto tra
3.1 dover essere: come le cose dovrebbero e andare
3.2 essere: come le cose sono
4 Ogni cosa è necessariamente concatenata con ogni altra secondo un ordine razionale e necessario.
La realtà è quindi un processo formato da momenti finiti, tra loro collegati secondo una sequenza
necessaria, a formare una totalità infinita.
5 Infinito e finito: anche in Hegel agisce il concetto romantico secondo cui il finito è espressione
dell’infinito in quanto la realtà è una serie infinita di momenti finiti connessi tra loro secondo un
ordine necessario.
Argomentazione
1. Reale e razionale coincidono;
2. quindi la filosofia non è critica dell’irrazionalità del reale in nome di una razionalità ideale
come volevano gli illuministi;
3. pretendere di criticare, giudicare, guidare o riformare la realtà è assurdo;
4. la filosofia deve limitarsi a mostrare il carattere razionale della realtà, suo compito è quindi
quello fornire una giustificazione razionale del reale.
La dialettica
Premessa
Per Hegel il reale o finito è manifestazione dell’infinito;
Il principio infinito che si manifesta nel reale è l’Assoluto o Ragione;
Come i romantici Hegel ritiene il reale manifestazione dell’Infinito;
Ma mentre per Kant e i Romantici la ragione non è capace di conoscere il reale;
Per Hegel la ragione è capace di conoscere l’infinito, perché l’infinito è la ragione stessa;
La ragione è “la certezza della coscienza di essere ogni realtà”
1. Tesi - Primo momento: consiste nel porre qualcosa, affermazione di un concetto o realtà
2. Antitesi - Secondo momento: consiste nel negare quanto affermato, negazione e trapasso al
concetto o realtà opposti
3. Sintesi - terzo momento: consiste nel superamento dell’opposizione e nell’unificazione dei
due termini
4. Aufhebung: la sintesi è la ri affermazione della tesi o la negazione della negazione. Il termine
sta a significare:
a. Togliere: in quanto viene tolta l’opposizione;
b. Conservare: In quanto viene conservato ciò che di vero era posto nella testi e nella
sintesi e nella loro lotta
c. Esempio: essere – non essere - divenire
Con la dialettica Hegel ritiene di poter spiegare in che modo avvenga la risoluzione del finito
nell’infinito.
La dialettica è infatti quel processo attraverso cui le parti della realtà vengono a caratterizzarsi
come momenti di un processo unico e infinito che le comprende.
Ogni finito non esiste per se stesso, ma in quanto si inserisce in una rete di rapporti di opposizione
e sintesi con gli altri elementi del tutto di cui è parte. Ogni finito diviene quindi un momento del
processo di sviluppo dell’assoluto o idea o infinito.
Nel corso del procedere dialettico dell’evoluzione dell’assoluto, il molteplice (i singoli elementi
finiti) vengono unificati, i conflitti vengono superati (la sintesi porta al superamento di ogni
opposizione). Il conflitto, il negativo, per Hegel è un momento di transizione verso il positivo, la
sintesi o conciliazione finale.
Il processo dialettico non procede all’infinito. Ogni articolazione del processo triadico si
conclude con una sintesi degli opposti. Tale sintesi diviene la tesi di una nuova articolazione del
processo, ma questo non avviene all’infinito. Si arriva ad un momento finale in cui il processo si
compie pienamente e non procede oltre. In questo senso la dialettica hegeliana è a sintesi chiusa.
Hegel infatti ritiene che il processo di sviluppo dell’Idea o Assoluto miri alla realizzazione di una
finalità ultima ad esso immanente. Tale finalità ultima è la piena realizzazione della razionalità. Il
percorso dell’Idea è quindi il processo attraverso cui essa prende coscienza di se stessa e della sua
storia fino a divenire pienamente consapevole di se. L’Idea o ragione o Assoluto, diviene
pienamente consapevole di se nella filosofia. Infatti la filosofia è la rappresentazione razionale dello
sviluppo del reale, ma dato che il reale è il farsi della razionalità stessa, la filosofia è la
consapevolezza razionale che la ragione raggiunge di se stessa.