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G. W. F.

Hegel
G. W. F. Hegel (1770-1831) Il carattere peculiare della filosofia hegeliana fu quello di affermare la razionalit della storia. Mentre leredit del pensiero greco fu quella di cogliere la ragione nella natura, Hegel ha cercato di riconoscere la stessa razionalit anche nel campo della storia. La sua tesi fu che anche nella storia delluomo, anche nellapparente guazzabuglio delle vicende umane, si manifesta una razionalit analoga a quella presente nella natura. La razionalit dellessere non quindi solo un tratto costitutivo dellautocoscienza umana (luomo era definito dagli antichi "animale razionale") ma una caratteristica dellessere stesso: perci la ragione delluomo deve essere pensata come una parte di quella razionalit piuttosto che come una autocoscienza opposta al Tutto. La realt per Hegel movimento, divenire, processo, sviluppo. Non staticit o astrazione ma un soggetto vivo, concreto, attuale, che si manifesta nel mondo sia naturale che storico. La realt lo SPIRITO INFINITO, detto anche ASSOLUTO ovvero IDEA ovvero RAGIONE. Per questo Hegel definisce la sua filosofia una forma di Idealismo in un duplice senso: da un lato perch la vera realt appunto lIdea, cio il Pensiero, lo Spirito, lAssoluto, la Ragione; dallaltro perch afferma la idealit cio la non realt di ci che noi chiamiamo "finito": per Hegel infatti il finito non esiste di per s (se no sarebbe lAssoluto) ma solo in un contesto di relazioni o rapporti; in altre parole, se la realt un tutto unitario, quello che esiste ne una parte o manifestazione: il finito esiste cos solo nellinfinito e in virt dellinfinito. La sua filosofia stata definita come una sorta di monismo panteistico nel senso che Hegel vede nel mondo (il finito) la manifestazione dellAssoluto (lInfinito). E lAssoluto , si ricordi, un Soggetto spirituale in divenire, di cui tutto ci che esiste una tappa o momento di realizzazione. Se la realt consiste in un processo di sviluppo infinito, allora solo alla fine, cio con lo Spirito, giunge a conoscere e a rivelarsi per quello che . "Il vero lintero" afferma Hegel nella Prefazione della Fenomenologia dello Spirito, proprio per indicare come lAssoluto si conosca per ci che veramente solo al termine del processo di sviluppo. Soltanto quando tale processo compiuto, infatti, si pu comprendere appieno la razionalit che in esso si dispiegata. Si badi: la verit e la realt hanno un andamento circolare, poich si parte da un soggetto per ritornare ad esso, dopo aver capito che loggetto, che sembrava essere contro o indipendente da esso, non altro che una "espressione" del soggetto stesso (ecco lidealismo, perch loggetto deriva dal soggetto, la materia deriva dallo spirito). LA DIALETTICA Questo processo di sviluppo continuo un processo dialettico. La

dialettica ha per Hegel due significati per altro strettamente collegati: in un primo senso essa il processo mediante il quale lAssoluto si riconosce nella realt che, in un pri mo momento, gli era apparsa come estranea od opposta, togliendo o conciliando appunto quella opposizione; in un secondo senso il processo mediante il quale la realt, superando le divisioni, si pacifica come dice Hegel nellunit del Tutto. Si noti: le divisioni, i conflitti ecc. sono reali, ma sono aspetti della alienazione (= estraniazione, allontanamento, separazione) in cui la ragione viene a trovarsi di fronte a se stessa; ed appunto sono reali come "strumenti di passaggio", forme di mediazione del processo attraverso il quale la Ragione si costituisce come unit, come dice Hegel Autocoscienza Assoluta. La dialettica si svolge in tre momenti chiamati tesi, antitesi, sintesi. La tesi il primo momento, quello della semplice affermazione, pi o meno astratta o intellettuale: si afferma qualcosa ma non si coglie ancora la ricchezza e la concretezza della cosa. Lantitesi il secondo momento, quando, visto che ogni affermazione implica una negazione, si procede oltre il semplice principio di identit della tesi e si mettono in rapporto le varie determinazioni con le determinazioni opposte (ad es. luno richiama i molti, lessere il nulla ecc.). Questo secondo momento per Hegel importantissimo perch ci ricorda che ogni finito, cio ogni parte della realt, non pu esistere da solo (altrimenti, come abbiamo gi detto, sarebbe lAssoluto) ma soltanto in un contesto di rapporti. Inoltre nessun rapporto pu nascere e svilupparsi se non passando prima attraverso il dissidio, la contraddizione e la finale riconciliazione. Si badi: lantitesi, che il momento della negazione dialettica, non affatto per Hegel puramente negativa. essa vuole soltanto negare il carattere in apparenza specifico ed esclusivo (Hegel dice la determinatezza) delloggetto, la sua fissit, la sua astrazione, la sua posizione intellettualistica che lo isola e fa dimenticare che ogni cosa in relazione col resto. Per la negazione non basta: ecco perch c ancora il terzo momento, quello della sintesi. La sintesi il momento conclusivo, speculativo e razionale, in cui si coglie finalmente lunit e la concretezza delle determinazioni opposte ed il positivo che emerge dalla loro sintesi. La sintesi per Hegel cos Aufhebung, cio superamento che toglie lopposizione tra tesi e antitesi ma anche conservazione, nello stesso tempo, della verit di entrambe e della loro precedente opposizione. In altre parole, gli opposti non vengono eliminati ma considerati ad un livello superiore, nellunit che risolve il loro carattere di opposizione. Ed solo la Ragione (o Idea o Assoluto ecc.), nel momento che Hegel chiama speculativo o dialettico, che riesce a cogliere la concretezza del reale, linterazione reciproca dei vari aspetti della realt nella dinamicit del loro sviluppo, mentre lintelletto, essendo la facolt dellanalisi e della distinzione, riesce solo a pensare staticamente, astrattamente. REALTA E RAZIONALITA Dobbiamo ora cercare di chiarire unaltra celebre espressione di Hegel, che si trova nella Prefazione dei Lineamenti della Filosofia

del Diritto (del 1821): "Ci che razionale reale, ci che reale razionale ". Il significato di tale espressione potrebbe essere frainteso se si confonde il reale con il semplicemente esistente. Hegel non vuole dire che tutto ci che esiste deve necessariamente esistere bens che tutto ci che ha in s una razionalit assoluta non pu non esistere. Hegel si riferisce qui a quelle che lui chiama le "determinazioni universali dello Spirito Oggettivo" cio le istituzioni, i costumi e soprattutto lo Stato. Ora, chi non vede che le istituzioni e gli Stati sono ben lungi dallessere perfetti e razionali? Ma Hegel non vuole dir questo. E banale osservare che "le cose non vanno bene", "lo Stato ladro" e simili; ma chi pu negare che la famiglia, la societ, lo Stato siano istituzioni concrete e, ancor pi necessarie, e quindi razionali? Ed proprio questo che vuole dire Hegel. Egli ha voluto cos affermare la necessaria identit fra Ragione e realt. La Ragione non pura astrazione, idealit, bens governa il mondo e lo costituisce; la realt non che il dispiegarsi della Ragione che si manifesta in una serie di passaggi, i quali rappresentano, ognuno, il risultato di quelli precedenti e il presupposto di quelli seguenti. Cos la realt intera da Hegel accettata e giustificata, visto che, dal punto di vista dello Spirito Assoluto, tutto ci che , , appunto, necessariamente quello che deve essere. Il compito della filosofia, per Hegel, non quello di modificare o trasformare la realt indicando un modello ed insegnando "come il mondo debba essere", come hanno fatto tutte le filosofie precedenti ad Hegel (in particolare quella kantiana, per la quale permane il divario fra lessere e il dover essere, tra quello che o si pu conoscere e quello che si dovrebbe fare o si pu arrivare a conoscere), ma quello di prendere atto della realt cos com, essa deve cio "mantenersi in pace con la realt" e deve solo elaborare in concetti il contenuto reale che le offre lesperienza, dimostrandone lintrinseca razionalit. La filosofia paragonata da Hegel, secondo una celebre similitudine, alla nottola (la civetta, simbolo di saggezza) della dea Minerva, la quale inizia a volare al crepuscolo, cio quando il giorno finito, ovvero quando la realt gi fatta, conclusa. FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO (1807) Si gi detto che per Hegel la verit si consegue solo con la conoscenza della totalit. Il processo di raggiungimento della verit pu essere rappresentato in due modi, a seconda che si parta dal soggetto oppure dalloggetto o, meglio, dal sistema delle istituzioni. Nel primo caso abbiamo la Fenomenologia dello Spirito, nel secondo la Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio. La Fenomenologia dello Spirito definita da Hegel come la "storia romanzata della coscienza che attraverso contrasti, scissioni, quindi infelicit e dolore esce dalla sua individualit e raggiunge luniversalit, riconoscendosi come ragione che realt e realt che ragione". Essa vista da Hegel anche come una sorta di introduzione alla filosofia nel senso che introduce il singolo alla filosofia cio tende a far s che egli si riconosca e si risolva nello Spirito universale. Nella descrizione del processo che porta il soggetto verso la Verit, Hegel illustra due celebri figure che rappresentano questa

"storia romanzata della coscienza": quella della coscienza infelice e quella del servo e padrone. La coscienza infelice quando non sa ancora di essere tutta la realt, quindi si ritrova scissa in conflitti, da cui pu uscire solo arrivando alla consapevolezza di essere tutto. La coscienza infelice tipica della coscienza religiosa, quando assume la forma di una separazione radicale tra Dio e luomo. Nellebraismo per esempio Dio visto come inaccessibile, e cos pure nel cristianesimo permane pur sempre la trascendenza divina, il distacco fra creatore e creatura, nonostante lincarnazione di Dio in Cri sto. Quando per la coscienza, nel suo sforzo di unirsi a Dio, si rende conto di essere, lei stessa, Dio, ovvero il Soggetto Assoluto o lUniversale, allora lautocoscienza diventa dialetticamente Ragione, la quale assume in s ogni realt ("la Ragione dice Hegel la certezza di essere ogni realt"). In altri termini, il soggetto riconosce se stesso come Assoluto, ovvero lindividuo acquista la totale coscienza di s come Spirito (per spirito Hegel intende anche lindividuo nei suoi rapporti con la comunit sociale di cui fa parte). Ora, luomo autocoscienza solo se riesce a farsi riconoscere come tale da unaltra autocoscienza. In altre parole, il riconoscimento passa attraverso il conflitto fra le autocoscienze. Tale il rapporto definito da Hegel come quello fra servo e padrone (o signore). Il signore o padrone, che sembra indipendente dal servo, nella misura in cui si limita a godere passivamente del lavoro altrui, finisce per rendersi dipendente dal servo; il servo, anche se pare allinizio dipendente dal padrone, nella misura in cui padroneggia e trasforma le cose da cui il signore riceve il proprio sostentamento, finisce di rendersi indipendente dal padrone. Per cui le due figure sono in realt dipendenti luna dallaltra ed entrambe possono rendersi indipendenti luna dallaltra. Cos capita nel raggiungimento dellindipendenza da parte della coscienza. A questo punto le vicende della fenomenologia dello spirito sono concluse. LENCICLOPEDIA DELLE SCIENZE FILOSOFICHE IN COMPENDIO (1817) La differenza principale fra la Fenomenologia dello Spirito e lEnciclopedia (oltre a quanto gi accennato sopra) la seguente: la prima riguarda figure ovvero situazioni storiche o spirituali o anche fantasticate che costituiscono una vicenda del processo attraverso il quale lautocoscienza giunge a riconoscere se stessa; lEnciclopedia riguarda concetti o categorie, viste come momenti necessari nella realizzazione della autocoscienza, ovvero, detto in altri termini, una storia dellautocoscienza nei suoi momenti immutabili, universali e necessari (quali sono ad esempio lessere, lo spirito, la natura, lo Stato, larte, la religione, la filosofia ecc.). LEnciclopedia divisa in tre parti: la tesi rappresentata dalla Logica o scienza dellIdea in s; lantitesi dalla Filosofia della Natura o scienza dellIdea fuori di s; la sintesi dalla Filosofia dello Spirito o scienza dellIdea che ritorna a s o in s e per s. Nella Logica lIdea ovvero lAssoluto studiato a prescindere

dalle sue realizzazioni concrete nella natura e nello spirito; per raggiungere la consapevolezza di s, lAssoluto deve allora negarsi, farsi altro da s, oggettivarsi, cio farsi natura(ed ecco la Filosofia della Natura); ma non basta: deve poi giungere allo spirito cio alla libert e alla consapevolezza (Filosofia dello Spirito). Approfondiamo parte della Filosofia dello Spirito. C da osservare, in primo luogo, che per Hegel logica e metafisica si identificano. Il che cera da aspettarselo, viste tutte le premesse. Infatti per Hegel i concetti o categorie di cui si occupa la logica sono in realt i "pensieri oggettivi", quelli che esprimono la realt nella sua essenza necessaria, nella sua verit assoluta. Il contenuto della logica in pratica, per Hegel, Dio stesso, che assoluta realt. Lo studio del pensiero (com in genere la definizione della logica) dunque per Hegel lo studio della stessa realt, visto che la Ragione (ovvero Idea ovvero Assoluto) la realt ! FILOSOFIA DELLO SPIRITO La Filosofia dello Spirito la descrizione del processo attraverso cui si sviluppa la consapevolezza che lAssoluto ha di s. Ci avviene in tre momenti: lo spirito dapprima soggettivo (cio individuale), poi oggettivo (sociale o sovraindividuale); infine assoluto (quando consapevole di s e conosce se stesso nelle forme di arte, religione e filosofia). Si badi: mentre nella natura i vari gradi o momenti sono uno accanto allaltro (il mondo vegetale sussiste insieme a quello animale), nello spirito ogni grado compreso e risolto in quello superiore che, a sua volta, gi presente nel grado inferiore (ad esempio lindividuo compreso nella societ, la quale composta da individui). SPIRITO SOGGETTIVO Si ricordi solo che diviso nei soliti tre momenti : antropologia, fenomenologia e psicologia. La libert la pi alta manifestazione dello spirito soggettivo, che adesso pronto ad entrare in relazione con gli altri e quindi a diventare spirito oggettivo. SPIRITO OGGETTIVO La libert dello spirito si realizza nelle istituzioni sociali concrete che sono DIRITTO, MORALITA ED ETICITA. DIRITTO. Il diritto ovvero la legge si attua quando la volont si conforma liberamente alle leggi. Lindividuo viene visto dal diritto come persona, cio come soggetto che ha diritti e doveri. La persona trova il suo primo compimento in una cosa esterna che diventa di sua propriet. Ma la propriet tale solo in virt del reciproco riconoscimento fra le persone, ossia il contratto. La violazione del contratto pu culminare nel delitto, che esige una pena adeguata, la quale ripristini il diritto violato. Il diritto per una legge esteriore, che lindividuo non riconosce come propria. Da qui il passaggio al momento successivo, la moralit. MORALITA. E quando la legge diventa interiore, viene sentita come propria, come un dovere da adempiere. La moralit ha per il difetto di mantenere comunque il distacco fra lessere e il dover essere: le intenzioni non sono sempre realizzate e dunque

il vero bene non ancora perfettamente raggiunto, come sar nellultimo momento, quello delleticit. ETICITA. Leticit il superamento della scissione fra interiorit ed esteriorit, tra la soggettivit ed il bene; essa implica linserimento attivo dellindividuo in una comunit e la sua collaborazione con gli altri, in vista del bene comune. Essa si attua concretamente nelle istituzioni storiche concrete della famiglia, societ civile e Stato. Famiglia. Non per Hegel una semplice societ naturale ma una istituzione, cio una creazione dello spirito dotata di grande valore etico. Essa ununit spirituale, fondata sullamore e sulla fiducia dei suoi membri. Societ civile. E lantitesi della famiglia perch in essa i rapporti sono conflittuali, essendo un "sistema di bisogni", il che implica allora lamministrazione della giustizia, un corpo di polizia e le corporazioni, necessarie per lordine e la sicurezza. Essa una societ di privati, che operano per fini particolari. Stato. E listituzione in cui si risolvono i conflitti della societ civile, in cui linteresse privato coincide con linteresse pubblico. Viene definito da Hegel come "la sostanza etica consapevole di s, la riunione del principio della famiglia e della societ civile". Quali caratteristiche ha lo Stato per Hegel? Esso non vuole essere liberale (Locke, Kant ecc.) nel senso che non vede nello Stato lo strumento che deve garantire la sicurezza e i diritti dei privati, n Hegel lo vede come un tutore dei particolarismi della societ civile. Non vuole neppure essere democratico per cui la sovranit dovrebbe risiedere nel popolo (Rousseau). Per Hegel invece la sovranit dello Stato deriva dallo Stato stesso, che ha in s la propria ragione dessere, il che significa che lo stato hegeliano non fondato sugli individui ma sullidea di Stato, cio sul concetto di un bene universale. E lo Stato che fonda gli individui: sia in senso cronologico-storico-temporale (esso viene prima degli individui; gli individui nascono gi allinterno di uno Stato), sia in senso ideale-assiologico (lo Stato superiore agli individui come il tutto alle parti). Lo Stato hegeliano, comunque, pur essendo assolutamente sovrano, non dispotico o illegale perch anzi deve operare con le leggi; uno Stato di diritto (Rechtstaat), fondato sul rispetto delle leggi e sulla salvaguardia della libert e della propriet. In questo Stato, la costituzione migliore quella monarchico-costituzionale, con la tripartizione dei poteri in legislativo (affidato ai rappresentanti dei vari ceti o stati sociali; stati o ceti sociali da non confondere con le classi sociali antagonistiche dei proletari e capitalisti di cui parler Marx), esecutivo (affidato al governo) e sovrano (esercitato dal monarca). Nel sovrano si incarna lunit dello Stato ed a lui spetta la decisione ultima circa gli affari della collettivit. Il vero potere politico quello del governo. Lo Stato in ultimo per Hegel la "volont divina" ovvero "lingresso di Dio nel mondo lo Stato". E come vita divina che si realizza nel mondo, lo Stato non pu trovare nella morale un limite alla sua azione. Il solo giudice ed arbitro sar lo Spirito Universale cio la Storia, che ha, come suo momento strutturale, anche la guerra ! essa non solo necessaria ed inevitabile, ma preserva gli uomini dice Hegel dalla fossilizzazione a cui li ridurrebbe una pace

durevole. In questo Stato, si ricordi, non vi il potere giudiziario perch demandato alla societ civile. In conclusione, Hegel "semplicemente un conservatore, in quanto pregia pi lo stato che lindividuo, pi lautorit che la libert"(N. Bobbio, Studi hegeliani, Einaudi). LA FILOSOFIA DELLA STORIA "Il grande contenuto della storia del mondo razionale e razionale deve essere: una volont divina domina poderosa il mondo". Il fine della storia del mondo che lo Spirito giunga alla sua piena realizzazione e libert. Lo Spirito che si manifesta nella realt storica lo Spirito del Mondo, il quale si incarna nei vari spiriti dei popoli che si succedono allavanguardia della storia. I mezzi della storia del mondo sono gli individui, con le loro varie passioni. E poich lo Spirito del Mondo sempre lo spirito di un popolo particolare, lazione dellindividuo sar tanto pi efficace quanto pi sar conforme allo spirito del popolo a cui lindividuo appartiene. Gli eroi o veggenti sono caratterizzati dal successo. Resistere ad essi cosa vana. Sembra che tali individui (come Alessandro Magno, Cesare, Napoleone ecc.) non seguano altro che la loro passione e/o ambizione. In realt, questa una Astuzia della Ragione (List der Vernunft) che si serve di tali individui come mezzi per attuare i propri fini. E quali sono i suoi fini? Il fine ultimo della storia del mondo la realizzazione della libert dello Spirito. Se la libert si realizza nello Stato, la storia del mondo sar la successione delle forme statali. I tre momenti di essa sono : il mondo orientale, in cui uno solo, il monarca, libero; il mondo greco-romano in cui sono liberi alcuni; il mondo cristiano-germanico, in cui tutti sono liberi. SPIRITO ASSOLUTO E il momento in cui lIdea giunge alla piena consapevolezza della propria infinit e assolutezza, cio che tutto Spirito e non vi nulla al di fuori dello Spirito. Questo conoscersi come Assoluto non qualcosa di immediato (Hegel critica limmediatezza dellintuizione e del sentimento: sotto questo aspetto non romantico) ma il risultato di un processo dialettico rappresentato dai tre momenti dellarte, della religione e della filosofia. esse si differenziano tra loro per la forma in cui ciascuna di esse presenta lo stesso contenuto, che lAssoluto. Larte conosce lAssoluto nella forma dellintuizione sensibile, la religione come rappresentazione, la filosofia come puro concetto. Vediamo meglio. Arte. Lopera darte sempre qualcosa di sensibile (oggetto materiale, suono, parola ecc.) e dunque nellarte luomo acquista consapevolezza di s mediante le forme sensibili. Nellarte lo spirito vive in maniera immediata e intuitiva il rapporto tra il soggetto e loggetto, lo spirito e la natura, che la filosofia teorizza, sostenendo che la natura non che una manifestazione dello spirito. La storia dellarte si svolge in tre momenti: larte simbolica dei popoli orientali, i quali fanno ricorso al simbolo perch non riescono ad esprimere lo spirito secondo adeguate forme sensibili; vi poi larte classica, che caratterizzata dallequilibrio fra contenuto spirituale e forma sensibile, attuato mediante la raffigurazione della figura umana; infine vi larte

romantica, in cui lo spirito prende coscienza che qualsiasi forma sensibile insufficiente per esprimere adeguatamente linteriorit spirituale e provoca la crisi dellarte. Hegel parla, a questo riguardo, della futura "morte dellarte" nel senso che il suo ruolo di ponte intuitivo verso lAssoluto destinato a venir meno di fronte al dispiegamento del vero da parte della filosofia, la sola che pu cogliere lAssoluto nel suo elemento proprio, la razionalit dialettica. Se infatti lAssoluto una totalit dialettica, esso il risultato di un processo, di una mediazione, che il contrario della immediatezza sensibile. Per questo larte rimane al gradino pi basso fra le diverse forme del sapere. Religione. Nella religione "lAssoluto trasferito dalloggettivit dellarte nellinteriorit del soggetto". Il che vuol dire che nella religione essenziale il rapporto fra la coscienza e Dio : tale rapporto dato dalla fede. Ma se cos, allora la fede non in grado di giustificare la certezza che prova nellesistenza di Dio. Il modo tipicamente religioso di pensare Dio la rappresentazione intellettuale, che a met strada fra lintuizione sensibile dellarte ed il concetto della filosofia. Permangono nella rappresentazione religiosa le differenze fra Dio creatore e creatura, in modo che lAssoluto non pienamente compreso ma rimane ancora il mistero. Lesigenza verso lunit di creatore e creatura viene sentita solo sul piano del culto, cio sul piano pratico, non concettuale. Filosofia e storia della filosofia. Con la filosofia siamo arrivati al momento conclusivo dello spirito assoluto, in cui vi unit di arte e religione. In essa lAssoluto conosciuto nella forma del concetto, nella forma pi perfetta. LAssoluto pu finalmente conoscersi e cos lIdea pensa se stessa, la verit assoluta e intera. In quanto per pensiero giunto alla consapevolezza di s, la filosofia non pu che essere il risultato di un processo di sviluppo che ha come soggetto la realt nella sua concretezza. In altri termini, la filosofia un processo storico e quindi si identifica con la stessa storia della filosofia. I vari sistemi filosofici precedenti la filosofia hegeliana sono le varie tappe del farsi della verit, che superano ci che precede e sono superati da ci che segue. "La storia della filosofia mostra, da una parte, che le filosofie, che sembrano diverse, sono una medesima filosofia in diversi gradi di svolgimento; dallaltra, che i principi particolari di cui ciascuno a fondamento di un sistema, non sono altro che rami di un solo e medesimo tutto. La filosofia, che ultima nel tempo, insieme il risultato di tutte le precedenti e deve contenere i principi di tutte: essa perci la pi sviluppata, ricca e concreta" (cfr. Enciclopedia, par.13). Con ci il ciclo cosmico della conoscenza e della realt si chiude. HEGEL:CENNI BIOBIBLIOGRAFICI Georg Wilhelm Friedrich HEGEL nacque a Stoccarda nel 1770. A 18 anni entr nel famoso Stift di Tubinga per studiarvi teologia e si leg damicizia con Schelling e Hoelderlin, con i quali condivise lentusiasmo per la Rivoluzione francese. In seguito alla morte del padre, che gli lasci una piccola eredit, pot smettere di lavorare come precettore e si dedic agli studi per intraprendere la carriera accademica. Nel 1801 ottenne a Jena labilitazione allinsegnamento universitario con la dissertazione De orbitis planetarum. Nel 1807 pubblic il primo dei suoi capolavori,

laFenomenologia dello Spirito. Lanno successivo fu nominato direttore del Ginnasio di Norimberga e poco dopo si spos con Marie von Tuecher, da cui avr due figli. Nel 1813 divent provveditore agli studi e si impegn in una vasta opera di riforma scolastica. Lopera pi importante di questo periodo fu la Scienza della logica. Nel 1816 fu chiamato alla cattedra di filosofia delluniversit di Heidelberg, dove rimase un paio danni prima di passare a Berlino, e l rimarr fino alla morte. Nel 1817 pubblic lEnciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, che rappresenta, come suggerisce il nome, la sintesi del suo pensiero. Nel 1821 pubblic lultima sua grande opera, i Lineamenti della Filosofia del diritto. Molti altri scritti saranno pubblicati postumi : ad esempio le varie lezioni universitarie sullarte, la storia, la religione e cos via.

CAPITOLO 12:LA PERSONALITA BORDERLINE:OTTO KERNBERG


Otto Kernberg rappresenta una figura di spicco allinterno del pensiero analitico,molti dei suoi contributi riguardano la comprensione dei disturbi della personalita di tipo borderline. Otto Kernberg si inserisce allinterno di quel filone concettuale che egli steso ha definito Psicologia dellIo-Relazioni oggettuali. Relativamente alla psiologia dellIo,Kernberg condivide in particolare alcuni spetti:parte dellipotesi che le plsioni originino da una matrice indifferenziata,mantiene la visione freudiana del modello tripartito e considera il S come allinterno dellIo. Secondo lauotre il sistema motivazionale di base costituito dagli affetti,o meglio da un insieme di affett inizialmente indifferenziati,che spingono il bamino fin dal primissimo inizio della vita psichiuca verso loggetto.Allinizio della vita non c distinzione tra S e oggetto,tra bambino e madre.Esistono solo 2 stati affettivi di natura completamente diversa:stati piacevoli do soddisfazione e stati spiacevoli,di dolore,di frustrazione.Il bambino nei primi mesi di vita seleziona la sua esperienza sulla base della sua valenza affettiva e per questo oscilla tra i 2 stati affettivi piacevoli e spiacevoli.E nella relazione diadica madrebambino che si strutturano man mano le rappresentazioni del S e delloggetto e le relazioni tra tali rappresentazioni,che costituiranno la base per lo sviluppo delle cosidette relazioni internalizzate,findamnetali per il successivo strutturarsi della vita psichica. Se questo processo fallisce il soggetto,rischia in eta adulta stati psiotici.Il bambino mira a massimizzare le esperienze buone e piacevoli e a tenere separate,scisse le esperienze cattive e spiacevoli con oggetti frustranti. Questa forma di scissione,che Kernberg definisce difensiva, una normale modalita nella prima infanzia,ma puo essere utilizzata,in modo patologico,in periodi successivi della vita. Le rappresentazioni delle relazioni del S e delloggetto vengono internalizzate con modalita differenti nel corso dello sviluppo:la prima forma di internalizzazione viene definita introiezione e consiste nella internalizzazione di immagini del S e delloggetto ancora scarsamente organizzate e differenziate nellmabito di una coloritura affettiva indifferenziata e non modulata;in un secondo momento vengono internalizzate immagini del S e delloggetto maggiormente definite con un acoloritura affettiva piu contenuta,ma sempr escisse,e infine verranno internalizzati in maniera integrata anche gli aspetti buoni e cattivi della relazione ocn loggetto.Attraverso queste modalita,le esperienze affettive vengono a catalizzare rispettivamente le 2 motivazioni di base:le pulsioni libidiche e aggressive.E importante,inotlre,sottolineare che per Kernberg,anche laggressivita,a differenza di quanto sostenuto da Kohut,costituisce un aspetto fondamentale nello strutturarsi e organizzarsi della vita psichica. Ma il vero obiettivo di Kernberg quello di approfondire il concetto di personalita borderline.Kernberg decide di focalizzarsi su quei pazieni che presentano una situazione particolare nel sensop che non sono

cosi gravi da esssere considerati psicotici,ma ch enello stesso tempo non sono neppure slamente nevrotici e che vengono poi inseriti sotto la denominazione di borderline.Kernberg cerco d individuare il paziente borderline secondo una prospettiva psicoanalitica.Il suo pregio rappresenttato dal fatto di procedere a una definizione descrittiva della sindrome integrandola in una concettualizzazione psicoanalitica. Dobbiamo a Kernberg lideazione dellespressione organizzazione di personalita borderline per definire quei pazienti che si collocano in unarea limite tra psicosi e nevrosi che manifestano unorganizzazione patologica specifica e stabile della personalita.Secondo lautore il termine borderline spetterebbe solo ed esclusivamente a pazienti che presentano:1)tipiche costellazioni sintomatiche,2)tipica costellazione di meccanismi di difesa dellIo,3)tipica patologia di relazioni oggettuali interiorizzate,4)particolari tratti genetici-dinamici. I pazienti borderline presentano sintomi che potrebbero sembrare di tipo nevrotico,ma la presenza di alcuni di questi sintomi associati tra loro possono indurre a pensare a una personalita borderline. I sintomi sono i seguenti: -angoscia nevrosi polisintomatica(la maggior parte dei pazienti rappresenta 2 o piu di questi sintomi nevrotici:1)fobie multiple,2)sintomi ossessivo-coatti,3)sintomi di conversione multipli,4)fughe ed amnesie,5)ipocondrie) -tendenze sessuali perverse polimorfe -le strutture classiche della personalita prepiscitca(1)personalita paranoide,2)personalita schizoide,3)personalita ipomaniacale) nevrosi impulsiva e tossicomania Per quanto riguarda lanalisi strutturale,lorganizzazione di personalita borderline si struttura nel modo seguente: -manifestazioni non specifiche di debolezza dellIo(i pazienti non riescono a modulare gli affetti) -spostamentoi verso il pensiero primario(i pazienti tendono a utilizzare un pensiero privo di struttura) -meccanismi di difesa specifici(affinche lIo maturi deve verificarsi fondamentalmente una sintesi tra i derivati libidici pulsionali e aggressivi,cosi che gli oggetti introiettati buoni e cattivi convivano.Se nel primo periodo di vita normale che il bambino tenga scissi gli oggetti buoni da quelli cattivi,non lo piu in seguito,in quanto la scissione dovrebbe essere sostituita da meccanismi di difesa dellIo.E questo cio che Kernberg intende per scissione:questa divisione difensiva dellIo,in cui quel che era dapprima un semplice difetto dintegrazione viene usato attivamente per altre finalita, in sostanza il meccanismo della scissione.I processi di cisisone nel borderline si manifestano in vari modi tra cui:1)considerar ele persone appartenenti a 2 grosse categorie,quelle cioe dei tutti buoni e quelle dei tutti cattivi,2)esprimere comportamenti e atteggiamenti contraddittori che non vengono riconosciuti dal paziente,3)alternare rappresentazioni del S contraddittorie. patologia delle relazioni oggettuali interiorizzate(gli stati affettivi primitivi si esprimono in maniera cronica e non vi possinilita che il paziente borderline sperimenti depressione,preoccupazione,vergogna e colpa .La reazione piu comune di fronte alle sconfitt dei propri desideri la rabbia furiosa.In questo modo,nellIo convivono immagini del S primitive e non realistiche) Da questo quadro risulta che il paziente borderline non in grado di valutare realisticamente laltro e il suo atteggiamento verso di lui,oscilla repentinamente tra una ipervalorizzazione e una ipersvalutazione.Questi tipi di persone rivelano una scarsa capacita empatica e uno scarso interesso verso gli altri,le loro relazioni interpersonali sono superficiali o totalmente dipendenti.Per mantenere il controlo sullambiente e prevenire le paure primitive il paziente borderline tende a manipolare gli altri senza rispetto e a svalutare

gli oggetti esterni. Da un punto di vista psicodinamico i pazienti borderline superano la fase simbiotica,ma si fissano alla fase di separazione-individuazione,soprattutto durante la sottofase di riavvicinamento.E per questo che il borderline in grado di distinguere il S dalloggetto,ma non capace di tollerare periodi di solitudine e teme di esere abbandonato dalle figure significative.E comse se rivivesse continuamente una crisi infantile.Secondo Kernberg il motivo della permanenza dei pazienti alla fase di riavvicinamento da rintracciarsi in un disturbo nella disponibilit emozionale della madre che puo essere dovuto o a problematiche materne o ad una costituzionale aggressivit del bambino o entrambe. La maggior critica che viene fatta al modello di Kernberg che si sia concentrato a definire il disturbo di personalita borderline come un disturbo evolutivo nela sottofase del riavvicinamento.In questo modo bengono trascurate le problematiche edipiche perche stata trascurata lanalisi della fase genitaleedipica.In realta da alcuni studi risultato ch eun genitore non puo essere inadeguato solo durante un acerta fase,ma tendera ad eselro per durante tutta linfanzia. Un ulteriore contributo di Kernberg riguarda la comprensione psicodinamica del disturbo narcisistico.E bene far chiarezza sul fatto che Kohut e Kernberg,nellntento di definire teroicamente il disturbo narcisistico di personalita,lhanno studiato su popolazioni di pazienti fortemente differenti.Il campione di Kohut era costituito da pazienti ambulatoriali con un funzionamento relativamente buono,quello di Kernberg invece era composto da pazienti piu primitivi e aggressivi.Per questo le definizioni riguardo a questo argomento di Kohut e Kernberg sono differenti. Per Kohut le persone ocn disturbo narcisistico di personalita si sono arrestate evolutivamente a una fase in cui,per mantenere il S unito,abbisognato di costanti risposte da parte del loro ambiente esterno.Per Kohut questo capita quando i genitori non hanno risposto alle manifestazioni di esibizionismo del loro piccolo bambino.Secondo kohut il disturbo narcisistico di personalita differente dagli stati borderline. Kernberg sostiene che con il termine narcisita si sono volute intendere molte condizioni differenti,ma secondo lui,esiste un gruppo di pazienti che si distingue dagli altri per il fato di avere un consistente disturbo di autstima in relazione a disturbi specifici delle relazioni oggettuali.Vi sono pero pazienti narcisiti che utlizzano la loro organizzazione difensiva in modo molto simile a quella del paziente borderline.Infatti in entrambi questi disturbi prevalgono meccanismi di scissione,controllo onnipotente,ritiro narcisistico e svalutazione.Cio che invece differenzia la personalita borderline rispetto a quella narcisistica che la prima tende ad avere rappresentazioni alterne di S,ha un Io piu debole,controlla malamente limpulsivita e non tollera lansia;second invece,seppur patologica,ha un livello di funzionamento piu regolare. Per Kohut il S de paziente narcisista un S normale,anche se arcaico,che si congelato lungo il suo sviluppo.Kernberg invece ritiene che il S del pazinete narcisista patologico,ma avido e pretenzioso.

LA TEORIA DELLATTACCAMENTO:JOHN BOWLBY


Bowlby,pediatra e psicoanalista londinese,ha notevolmente influenzato e modificato la psicologia negli ultimi anni.Il suo moidello si stcca sia da quello pulsionale freudiano sia da quello kleiniano,le sue premesse si basano sulla teoria darwiniana della selezione naturale.I principali contributi riguardano le sue ipotesi sullattaccamento come primitivo sistema motivazionale allo sviluppo:un sistema motivazionale che spinge il bambino a una specifica relazione con la madre definita di attaccamento.Scopo di questo capitolo riproporre il cammino percorso da Bowlby. Nel 1949 riceve lincarico dallorganizzazione mondiale della sanita,di studiare la salute mentale dei bambini senza famiglia,pubblica la monografia Cure materne ed

igiene mentale.Tale monografia divisa in 2 parti.La prima analizza i risultati degli effetti sfavorevoli della deprivazione della figura materna,la seconda riguarda la possiblita di pervenire tale privazione.In questa monografia formula un primo principio che poi continuera a essere alla base di tutto il suo lavoro:si ritiene essenziale per la salute mentale che linfante e il bambino sperimentino un rapporto caldo,intimo,ininterrotto con la madre nel quale entrambi possano trovare soddisfazione e godimento.Questa monografia risulta pero carente sul piano teorico,in particolare rispetto ai processi che li producono:non viene fatta abbastanza luce usl modo in cui un evento,genericamente compreso sotto il nome di carenz amaterna,produca un disturbo psichico.A partire da queste osservazioni Bowlby individua nellassenza della figura materna la principale variabile che scatena le reazioni di disagio e di profondo malessere ricosntrate nei bambini separati dalla madre.Quindi lassenz della madre genera inevitabilmente una forte senso di perdita e collera.Bowlby ne deriva lipotesi che la perdita della figura materna,da sola o in concomitanza con altre variabili,allora ancora non indetificate,possa generare reazioni e processi psicopatologici. Emerge qiuindi lesigenza di studiare come is sviluppano i procesi psicopatologici e per fare cio Bowlby attinge a molte discipline.La sua ricerca teorica si basa su contributi provenienti da varie scienze:la teroia dei sistemi,lapproccio piagetiano,letologia e la teroia evoluzionistica. Per quanto riguarda lapporto fornito dalla teoria dei sistemi al pensiero di Bowlby,esso consiste nellidea che lessere umano e in questo caso il bambino, come un sistema provvisto di unorganizzazione autonoma,che opera con una varieta di processi di regolazione eretorazione. Dalletologia Bowlby attinge 2 concetti: -imprinting(osservazioni etologiche mostrano ilk legame che il piccolo stabilisce con la madre sia indipendente dal fatto che la madre fonsica nutrimento) -bisogno di calore(si osservato che una scimmia preferisce una mandre manichino soffice che non fornisce cibo a una mandre manichino duro che fornisce nutrimento) Bowlby ocnsuidera lattaccamento che unisce il piccolo alla madre,come una motivazione primaria,cioe un bisogno primario del bambino e non una conseguenza del soddisfacimento di bisogni alimentari o fisici(per esempio,la fame).E comunque utile fare una distinzione tra i concetti di attaccamento( untermine che si riferisce allo stato e allattualita degli attaccamenti di un individuo,che possono essere divisi in attaccamento sicuro e insicuro),comportamento di attaccamento( definio come ogni forma du comportamento che appare in una persona che riesce a ottenere o a mantenere la vicinanza a un individuo preferito.Il comportamento di attaccamento innescato dalla separazione e viene eliminato dalla vicinanza)Bowlby ritiene che il comportamento di attaccamento sia mediato d vari apparati a seconda delleta.Inizialmente c lapparato percettivo e il modo in cui il bambino tende a orientarsi verso figure umane.In un secondo momento interviene lapparato efferente e in particolare le mani,i piedi,la testa.Quando un bambino angosciato cerchera la vicinanza di una certa persona,la madre,se la madre non presente si rivolgera a unaltra persona.Questo esempio mostra che mentre il comportamento di attaccamento puo manifestarsi in condizioni diverse verso persone diverse,il legame di attaccamento,in condizioni di assenza di disturbo,si manifesta solo verso specifiche persone),sistema dei comportamenti di attaccamento( una sorta di organizzazione psicologica interna on un certo numero di caratteristiche specifiche che comprendono schemi di se e della figura di attaccamento. Da evidenziare che gli studi di Bowlby sono tutti condotti tramite osservazione diretta dei bambini e non attraverso ricostruzioni di vissuti dei pazienti.Fondamentali da questo punto di vista sono i lavori della Ainsworth,che utilizzando una rigorosa procedura sperimentale(definita Strange Situation,in cui si osservano i comportamenti corrispondenti a 2 momenti di operazione e succesiva riunione di un bambino

di 12 mesi dalla madre)su base osservativa,descrive per la prima volta 3 modelli di attaccamento: -attaccamento sicuro,in cui il bambino mostra fiducia nella disponibilit del genitore,anche perche il genitore effettivamente disponibile -attaccamento resistente,in cui ilk bambino,non essendo certo della disponibilit del genitore,mostra angoscia di separazione e ha difficolt a separarsi -attaccamento delleviotamento,in cui il bambino,nel momento in cui richiede cure,si aspetta di essere rifiutato seccamente. Successivamente stato individuato un 4 tipo di attaccamento,quello disorganizzato.Un ulteriore concetto chiave della teoria dellattaccamento quello di modello operativo interno,il bambino in fase di sviluppo costruisce una serie di modelli di se stesso e degli altri basati su modelli ripetuti di esperienze relazionali. Un bambino con attaccamento sicuro immagazzina un modello operativo interno di una persona he si prende cura di lui,al contrario un bambino dallattaccamento insicuro,puo vedere il mondo come un posto pericoloso.Bowlby utilizza la nozione di modelli operatii interni difettosi per descrivere differenti modelli di attaccamento nevrotico. Da quanto appena affermato deriva che Bowlby ritiene che il bambino,sebbene abbia una propensione a formare attaccamenti,dara luogo a un legame che risultera adeguato o patologicoin base alla natura dellattaccamento e alle caratteristiche dei genitori.Originariamente egli aveva collegato tali disagi infantili con i disturbi del comportamento e le fobie in eta adolescenziale,Prevedeva inoltre delle possibli connessioni tra i probelmi delladatamento nellinfanzia e patologie adulte del tipo:depressione,agorafobia,disturbi psicopatici.Cio che bowlby considera come causa di psicopatologia p la perdita del genitore o comportamenti eclatanti. In sintesi 3 possono essere le cause con cui le relazioni influenzano i disturbi psichiatrici: -la rottura del legame di attaccamento di per se la causa del disturbo linternalizzazione di modelli di attaccamento precoce disturbati possono influenzare le relazioni successive in modo da rendere la persona piu vulnerabile la percezione attuale di una persona delle proprie relazioni e luso che essa fa di queste puo renderla piu o meno vulnerabile a crolli psicologici davanti a difficolt. Infine anche se Bowlby afferma che allintenro del suo approccio interdisciplinare prende ocm emodello quello psicanalitico,in relata sono molti gli apsetti per i quali si discosta dalla teoria freudiana classica.Il primo elemento di distinzione riguarda il sistema motivazionale la motivazione primaria non rappresentata dalle pulsioni,ma dallattccamento,un sistme motivazionale relazionale.Un seocndo aspetto,riguarda limportanza dat alla realta e alle carenze genitoriali,piu che alla fantaia,come invece ipotizza Freud nel caso della nevorsi.Nel lavoro di Bowlby manca in pareticolare lapprezzamento del potere della fantasia:le cause del disturbo psicologico stanno oltre che nella perdita anche nelle fantasie mobilitate da essa.Il bambino per Bowlby non viene piu considerato in un rapporto di dipendenza,ma in una relazione di attaccamento.Cio significa che il bambino acquista un ruolo attivo nellinstaurarsi della relazione.Lessere dipendenti e lessere attaccati sono 2 cose diverse:la dipendenza ha generalmente unaccezione negativa,in quanto si ritiene che meglio che una persona sia indipendente piuttosto che dipendente,invece nel termine attaccamento non c nulla di dispregiativo.Inoltre Bowlby critica agli psicoanalisti il quadro di sviluppo della personalita nel quale tutte le fasi(orale,anale)si susseguono in maniera lineare.Un ulteriore elemento chiave per quanto riguarda la relazione tra psicoanalisi e teroia dellattaccamento concerne il concetto di modello operativo interno.Molti autori in psicoanalisi consideravano i modelli operativi interni delle strutture mentali nelle quali venivano mantenute le relazioni e i rapporti temporali del mondo esterno e analizzava a possiblita da parte del soggetto di operare su di essi delle modifiche.Lautore

sostiene che nel corso della crescita e delinterazione con il proprio ambiente,il bambino si costruisce delle rappresentazioni interne che comprendono il S e le figure di attaccamento,se il modello relativo alle figure di attaccamento di tipo positivo,allora il bambino sviluppera un complementare modello del S buono e meritevole di amore e di attenzioni.Queste rappresentazioni diventano a loro volta lo strumento atraverso cui il bambino interpreta gli eventi. Dopo Bowlby,ci sono stati altri autori piu recenti che hanno contributo a definire la teori dellattaccamento.Si delineano 3 principali fasi nello sviluppo dello studio dellattaccamento:una prima fase rappresentata dalla teorizzazione di Bowlby sul concetto di sistema comportamentale di attaccamento,la seconda riguarda la ricerca delle differenze nelle rispsote di attccamentoi dei bamini valutate con la strange situation e la terza fase,piu recente centrata sulla ricerca delle differenze individuali nellorganizzazione dellattaccamento ed definita anche passaggio al livello della rappresentazione.A questultima appartengono le ricerche sia sulle narrative dei bmbini,sia su quelle degli adulti ricavate con lAdult Attachment Interview.Ssi tratta di unintervista semistrutturata,somministrabile a partire dalladolescenza,durante la quale al soggetto vengono poste delle domande dirette,relative alle sue relazioni da bambino con le figure di attaccamento e sullinfluenza esercitata da queste prime relazioni sul suo successivo sviluppo.LAAI ha permesso di identificare 3 tipi di attaccamento adulto: -una prima macrocategoria costituita dagli individui autonomi e sicuri,si tratta di quei soggetti che forniscono allintervista un racconto fluido delle loro esperienze di attaccamento,appaiono liberi di parlare della loro infanzia,si tratta di colore che hanno con lata probabilita avuto esperienze infantili positive -una seconda classe comprende i soggetti preoccupati o coinvolti,relativa a coloro che riferiscono in maniera arrabbiata numerosi ricordi sulle loro esperienze di attaccamento -una terza cateogira relativa ai soggetti distanziati,che si caratterizzano per una poverta del ricordo associato alle esperienze infantili di attaccamento. Inoltre la classificazione dellAAI aggiunge la categoria dellattaccamento con lutti o traumi non risolti,utilizzata quando nellintervista compaiono trauma o perdita di figure significative,e lattaccamneto non classifcabile,quando gli eleemnti del dicsorso non possono essere collocati in nessuna delle categorie precedentemente definite. Studi hanno mostrato come il tipo di attaccamento rilevato nei bambini da 1 a 6 anni sia correlato al tipo di modello operativo intenro del genitore classificato lAAI:i genitori di bambini di 6 anni classificati come sicuri nella prima infanziua erano in grado di parlare liberamente e in maniera coerente della loro infanzia;i genitori di bambini insicuri-resistenti mostravano di esssere preoccupati rispetto alle loro esperienze.Il risultato forse piu sorprendente che tale corrispondenza prevedibile anche prima della mnascita del bambino,somministrando lAAI durante la gravidanza della madre,cioe si puo valutare che tipo di attaccamento il genitore avra con il bambino prima ancora che nasca.Questo p quanto emerso nel progetto di ricerca dellAnna Freud su un campione di 10 madri e 100 padri alla nascita del loro primo figlio volto a verificaew se il tipo di attaccamento genitoriale valutato durante la gravidanza con lAAI sia correlato a quello mostrato dal bambino a 12 e 18 mesi con la Strange Situation. Ma perche e possiblie prdire quanto appena detto? La possibilita da parte del genitore di rispondere adeguatamente al bambino dipende dal tipo di organizzazione del suo tipo di attaccamento.Il genitore possiede prima della nascita del figilio un modello operativo di se stesso genitore e del bambino non ancora nato,che alla nascita del figlio,deve poter sintonizzare e adeguare alle sue specifiche e peculiari caratteristiche.Se la resonsivita e sensibilit materna ai bisogni del figlio appare una variabile impotante sulla trasmissione dellattaccamento ha aperto la strada a un vasto e interessante settore di studio sul monitoraggio meta cognitivo,overo la capacita di

comprendere la semplice natura rappresentazionale dei loro e degli altrui pensieri.La costruzione di una scala per valutare le differenze indviduali nelle capacita meta cognitive delladulto ha condotto a operazionalizzare un importante aspetto,interno a questa piu generale capacita meta cognitivi,denominato funzione del S riflessivo,che si riferisce in maniera specifica alla capacita di pensare ai propri stati mentali e a quelli degli altri,che sembra rappresentare la chiave di interpretazione della trasmissione intergenerazionale del tipo di attaccamento.

CAPITOLO 15:IL MODELLO DI SVILUPPO IN PSICOANALISI:DANIEL STERN


Il modello dello sviluppo infantile elaborato da Daniel Stern si colloca allinterno del paradigma scientifico che negli ultimi ventanni ha preso il nome di infant research e che si costituito come unarea di ricerca al conine tra psicanalisi e psicologia evolutiva.La prospettiva teroica emersa da questo paradigma,ha contribuito a mettere in discussione la prospettiva genetica dello sviluppo ricostruita dallesperienza analitica degli stati psicopatologici delladulto. Stern sostiene la necesita di superare il punto di vista patomporfo e retrospettivo della psicanalisi classica per esplorare le origini,lo sviluppo e il processo di formazione delle strutture psichiche dellindividuo a partire da unottica fondata sui dati emersi,raccolti attraverso losservazione naturale.Questo capovolgimento di prospettiva porta Stern a criticare il concetto di narcisismo primario della metapsicologia freudiana.Il modello di sivluppo concepito dalla psicoanalisi infatti si fonda come un progressione evolutiva caratterizzata da tappe specifiche e periodi sensibili che rappresentno gli organizzatori fondamentali della vita psichica.Cio che Stern contesta proprio il postulato di uno sviluppo per fasi e tappe succesive che implica necessariamente una possiblita di fissazione a uno particolare di questi periodi sensibili e una succesiva regressione a essi in momenti successivi dello sviluppo.Si tratta,secondo Stern,di una concezione troppo lineare dello sviluppo.Il concetto di fissazione-regressione viene,inoltre,ritenuto poco adeguato a spiegare lo sviluppo e la psicopatologia per la mancanza di una sua funzione biologica e adattiva:a esso viene invece contrapposto il principio dellequifinalita che presuppoone una tendenza innata allautocorrezione e al ripristino del percorso evolutivo.La critica operat da Stern al modello della psicoanalisi classica non intende tuttavia oscurare limportanza di quei problemi speciici,come loralita,la simbiosi o lautonomia,che sono cosi determinati nella comprensione della psicopatologia.Al contrario,la loro rilevanza viene estesa a tutto il ciclo vitale e non ritenuto plausibile che riguardi una singola fase evolutiva. Lanalisi di Stern si muove su 2 livelli:1)in primo luogo critica l terminologia utilizzate dalla Mahler,2)in secondo luogo,Stern inverte le tappe di questo processo proponendo un modello che sostiene fondamentalmente la precoce cpacita del bambino di sperimentare lemergere di unorganizzazione dels fin dai primi mesi di vita e quindi unembrionale capacita di differenziazione tra il S e laltro. Il bambino che emerge dalle ricerche di Stern un bambino impoegnato nella ricerca di stimoli.La predisposizione allinterazione sociale che caratterizza lo sviluppo precoce del neonato e la possiblita di sperimentare lemergere di un S dotato di coesione porta Stern ad affermare che non esiste uno stato indifferenziato o di confusione tra se e laltro neanche nei primi mesi di vita.Sostiene,al contrario,che le esperienze e le fantasie di tipo fusionale non siano possibili in questo periodo precoce e quindi essere ritenute esperienze possibli solo in fasi molto successive. La concezione dello sviluppo di Stern si colloca dunque allinterno del cosiddetto modello di costruzione continua dello sviluppo:secondo questo paradigma esiste una sequenza evolutiva xhe delinea una

successione di cambiamenti biocomportamentali,che si individuano come periodi distinti in cui le caratteristiche biologiche,cognitive,affettive e sociali del bambino si riorganizzano sulla base di un nuovo livello organizzativo in conseguenza del quale emergono capacita qualitativamente nuove e piu complesse.Ogni livello richiede alla diade un grado piu elevato di regolazione.Nel modello di costruzione continua dello sviluppo,il bambino viene considerato fin dalla nascita come parte di un sistema interazionale.Il modello di costruzione continua dello sviluppo e della psicopatologia si contrappone dunque al modello di fissazione-regressione della teroia pulsionale dal momento che non speciica il punto di origine delle varie forme di psicopatologia ma ne ritiene possibile lemergere in qualsiasi momento del ciclo vitale. E importante sottolineare che questa concettualizzazione richiede uno spostamento di prospettiva che costringe a considerare il vero oggetto di studio il sistema dinamico di relazione madrebambino.E sulla base di queste interazioni sociali precoci che secondo Stern il bambino costruira i modelli di esperienza soggettiva interna e di relazione he costituiscono le rappresentazioni mentali di S e dellaltro.La partecipazione attiva allinterazione reciproca resa possibile dl baglio comportamentale che madre e bambino mettono in gioco per costruire la loro particolare relaizone.Questa particolare forma di comportamenti interattivi assume un ruolo determinante per lo svilluppo,permette,infatti,al bambino di organizzare lesperienza sulla base dellidentificazione di costanti,che Stern definisce isole di coerenza,necessarie alla definizione del S e dellaltro.Il bambino,via via che cresce,acquisisce quindi un repretorio sempr epiu ampio di ricordi interiorizzati e di astrazioni di ricordi e di modelli. Tutto cio conduce a una categorizzazione progressiva dellesperienza.Tale categorizzazione porta appunto alla formazione di prototipi che si possono definire come momenti R,rappresentazioni di esperienza mentalmente costruiti.Uno specifico momento interattivo vissuto,momento V,viene codificato,cioe in memoria per formare il ricordo di un episodio specifico,cioe un momento M,ma a loro volta molti ricordi di episodi specifici simili vengono organizzati per formar eun prototipo,ossia una rapprsentazione di momenti M.Questa rappresentazione a suua volta chiamata momento R.Via via che i bambini accedono a un piiu compkesso livello dellorganizzazione simbolica,si instaurer un senso di continuita tra queste rappresentazioni. Il senso del S viene visto da Stern come unesperienza soggettiva organizzanteche rappresenta fin dallinizio della vita la controparte esistenziale,preverbale,del S oggetivazbile,autoriflessivo e verbalizzabile.Il senso del S cio che da coerenza e continuita allesperienza dellindividuo,integrando al tempo stesso percezioni e affetti,sistemi motivazionali e rappresentazioni.Ognuno dei sensi del S emerge in una congiunzione con le nuove capacita che accompagnano i cambiamenti dello sviluppo infantile precoce.Non si tratta tuttava,di stadi o fasi,che si susseguono secondo una prospettiva sequenziale,al contrario,Stern ritiene che operino continuamente e simultaneamente per tutto il corso della vita dellindividuo.Questi SENSI sono: -il seonso del S emergente:nei primi mesi di vita il bambino non ha ancora la possiblita di integrare in maniera unificata e complessa lesperienza soggettiva;linnata capacita di stabilire connessioni tuttavia,rappresenta la base esperienziale che gli consente di sperimentare il precoce e graduale processo di integrazione e di organizzazione dellespereinza stessa. il senso del S nucleare:dopo i 2-tre mesi assistiamo al consolidarsi delle iniziali integrazioni che avevano fatto la loro comparsa nel periodo precedente.Lesperienza del bambino sembra costituirsi ora in maniera piu unitaria.La possibita di identificare queste costanti del S sembra essere fsavorita dal fatto che con il 2-3 mse di vita assistiamo alla comparsa del primo organizzatore della vita psichica,l sorriso sociale.Accanto alla regolazione dei bisogni fisiologici,il bambino attivamente impegnato in una serie complessa di interazioni sociali fvorite dalla innata preferenza per il volto e la voce umana.Queste predisposizioni

sociali,costituiscono le esperienze fondamentali allinterno delle quali il bambino identifica le isole di coerenza,cioe le costellazioni di costanti che identificano il S nucleare e laltro nucleare.Tra i 2 e i 6 mesi di vita si forma dunque il senso del S nucleare e lesperienza interpersonale entra nel campo della relazione nucleare.Questo nuovo senso del S,si basa sulle nuove capacita del bambino di percepirsi come unentita fisica unitaria dotata di coesione,di volonta,e di continuita e con una vita affettiva propria.Esaminando queste 4 costanti fondamentali che costituiscono la base per la costruzione del S nucleare possiblie osservare come gia dopo 2 mesi il bambino sia in grado,per esempio,di percepire se stesso come lautore delle proprie azioni,Dopo i 2-3 mesi il bambino anche in grado di percepire una cesione fondamentale del S attraverso una serie di espereizne particolarmente importanti come la percezione che tutti gli stimoli,visivi,uditivi,tattili e percettivi,che emanano dal S hanno una struttura temporale e diversa dagli stimoli che provengono dallaltro.Queste esperienze contribuiscono lalla formazione di un senso del S nucleare,contemporaneamente anche la distinzione del S e dellaltro nucleare. il senso del se soggettivo:

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