Sei sulla pagina 1di 2

Il sistema della Dialettica

Il pensiero di Hegel prende il nome di Idealismo. Per Hegel l'assoluto e' fondamentalmente un
divenire e' la legge che regola questo divenire e' la Dialettica, che si presenta come legge di
sviluppo e di comprensione della realtà. La dialettica, e di conseguenza tutta la realtà, si
articola in tre momenti:
1. Momento astratto intellettuale in cui il pensiero concepisce le cose in modo rigido
ed isolato dalla realtà, considerando l'esistente sotto forma di molteplicità distinte le
una dalle altre,secondo il principio di identità e di non contraddizione Aristotelico.
Questo momento corrisponde all'idea in sé (tesi o affermazione).
2. Momento negativo razionale che mette in evidenza la necessità di relazionare le
unicità. Bisogna negare per definire. Questo momento corrisponde all'idea fuori di sé
(antitesi o negazione).
3. Momento positivo razionale che consiste nel cogliere l'unita' delle determinazioni
opposte, poiché esse sono tutti aspetti di una realtà superiore che le ricomprende tutte.
Questo momento corrisponde all'idea che torna in sé (sintesi o unificazione). Secondo
questa teoria la sintesi si pone come riaffermazione potenziata della tesi iniziale. Si ha
così la risoluzione del finito nell'infinito, giacché per Hegel, ogni finito e' parte
dell'infinito.
Identità fra razionale e reale
Hegel sostiene che tutto ciò che e' reale e' razionale e che tutto ciò che e' razionale e' reale,
in quanto la razionalità non e' pura idealità ma la sostanza di ciò che esiste, e la realtà non e'
una materia caotica ma ha una struttura razionale (la realtà si spiega con la ragione).
Vero è l’intero
Secondo H la realtà non è un insieme di parti autonome ma un organismo unitario che
coincide con l'Infinito, la ragion d'essere di ogni realtà. Le varie parti del mondo, invece, sono
solo manifestazione di esso e coincidono con il finito, espressione parziale dell'infinito. Così il
finito esiste unicamente nell'infinito e in virtù di esso. Tale concezione dell'Infinito però non è
statica, esso si identifica con un soggetto spirituale in divenire: la realtà si identifica con un
processo di autoproduzione che segue varie tappe di realizzazione e solo alla fine giunge a
rivelarsi per quella che è veramente. L'Infinito hegeliano coincide con il raggiungimento
dell'intero cioè con il suo completo sviluppo per cui esso può rivelarsi per ciò che è in verità.
Inoltre, secondo H la ragione è in grado di conoscere il vero, cioè l'infinito inteso come intero,
come sintesi di tutte le determinazioni finite. Da qui, la sua critica sia nei confronti
dell'idealismo di Fichte e Schelling che non è in grado di pensare assieme finito e infinito, sia
della ragione kantiana che si autolimita dinanzi a tale conoscenza.
Fenomenologia dello spirito
La fenomenologia dello spirito si presenta come la storia romanzata della coscienza umana,
svelando le tappe che essa deve compiere per formarsi ed arrivare alla conoscenza. La
coscienza umana passa attraverso tre fasi successive.
1. La prima fase e' quella della coscienza che a sua volta si distingue in tre momenti:Il
primo approccio con la realtà si ha con la certezza sensibile che non e' la certezza di
una cosa particolare ma la certezza di una cosa singola (la certezza del questo). Questa
e' una conoscenza indeterminata. Si passa poi alla percezione con cui l'io riconosce
l'unita' dell'oggetto nella molteplicità delle sue qualità.
2. La fase successiva e' l'intelletto che riconosce l'oggetto come fenomeno anche se la
vera essenza dell'oggetto e ultrasensibile (distingue il fenomeno dal noumeno).
La coscienza diventa cosciente di queste contraddizioni che sono presenti nella
conoscenza che descrive i fenomeni e diviene autocoscienza, riconoscendosi come
soggetto delle rappresentazioni. Con l'autocoscienza, infatti, il soggetto si sposta
dall'oggetto al soggetto (io). L'autocoscienza postula la presenza di altre autocoscienza
per riconoscersi come tale, poiché l'appagamento dell'uomo non deriva dagli oggetti
sensibili ma dallo stare con gli altri. Il riconoscimento fra le auto coscienza non avviene
con l'amore, ma bensì attraverso il conflitto fra le autocoscienze. Questa lotta non si
conclude con la morte delle autocoscienza ma con il subordinarsi delle autocoscienza e
l'instaurarsi del rapporto servo - signore. Il signore e' colui che nella lotta a messo a
repentaglio la propria vita ed e' uscito vincitore, mentre il servo e' colui che ad un certo
punto ha avuto paura e si e' arreso al signore. Col tempo, per Hegel, si ha però
un'inversione dei ruoli. Il signore, infatti, diviene dipendente dal servo che acquista la
tecnica per produrre il necessario per il sostentamento del padrone stesso.
L'indipendenza avviene attraverso tre momenti: la paura della morte, il lavoro e
l'opera. Con il lavoro, ovvero producendo cose che sono altro da se, l'autocoscienza si
libera dalle passioni. Il tema della liberazione dell'uomo e' già presente nello
scetticismo e' nello stoicismo. Hegel, però, afferma che la libertà dello stoico e'
apparente, poiché anche se si negano le passioni esse continuano ad esistere (libertà
astratta), mentre, riguardo agli scettici, essi dicono che tutto e' falso ma pretendono di
dire una cosa vera (contraddizione).
3. L'uomo raggiunge la vera libertà affidandosi a Dio, ma, avvertendo il distacco dalla
divinità e diventa coscienza infelice. Ovvero della coscienza che non essendo
consapevole di essere tutta la realtà si trova scissa, in opposizioni e conflitti dai quali e'
internamente dilaniata, e ne esce solo ottenendo a consapevolezza di essere tutto. Il
rapporto privilegiato dell'uomo con Dio lo rende consapevole della superiorità rispetto a
quello che lo circonda e proprio da questa consapevolezza porta l'autocoscienza a
divenire ragione. La ragione e' inizialmente osservativa. L'uomo conosce ed indaga ma
così la ragione perde il senso di se stessa e diviene di nuovo una cosa fra le tante, da
ricercare e da studiare, così la ragione cerca di riconoscersi come volontà che si impone
sulle cose, diventando ragione attiva che si divide in tre momenti consequenziali ed
esemplari.
1. Fuastismo, quando l'uomo deluso dalla scienza si getta nella ricerca sfrenata del
piacere, ma ciò genera angoscia e fallimento.
2. La legge del cuore, ovvero il sentimento di armonia con il mondo. Ma esso non si
cura dei sentimenti umani e continua incessantemente il suo processo naturale.
3. Legge di necessità, la ragione cercando di imporsi sul mondo fallisce, poiché il
corso della storia non può esser fermato da nessuna individualità e da nessuna
necessità umana.
Alla ragione non resta quindi che farsi spirito e cercare la propria realizzazione in una
dimensione etico politica. La ragione raggiunge quindi la propria realizzazione nella
dimensione collettiva. La religione diviene il momento del pieno affermarsi dello e spirito e
dove giunge a termine l'intero processo.
Sinistra e Destra Hegeliana
Alla morte di Hegel le sue teorie vennero variamente interpretate. Troviamo una sinistra
Hegeliana, costituita dai giovani rivoluzionari, e una destra Hegeliana, costituita dai vecchi
conservatori. La Sinistra interpretava la teoria della processualità della storia come
giustificazione del continuo cambiamento e quindi della rivoluzione, mentre la Destra intende
la teoria dell'unita' fra razionale e reale come giustificazione dello stato attuale. Inoltre la
Sinistra nella dialettica servo padrone vedeva rappresentata la lotta di classe. Per la Destra
poi la religione Cristiana è completamente conciliabile con le teorie di Hegel mentre per la
sinistra No.

Potrebbero piacerti anche