cogliere, in quanto lei stessa ne farebbe parte. Per questo, il saggio, ovvero colui che pensa
ed è in possesso di un grande sapere, non deve farsi condizionare da fattori esterni o dalle
condizioni avverse in cui si trova, perché non importa la propria condizione, la mente è
sempre libera da ogni vincolo; egli deve sempre guardare a quell’ordine eterno di cui egli
stesso fa parte attraverso la sua mente. I ruoli di sovrano e servo sono definitivamente
superati, perché l’unica ed autentica realtà è quella interiore. Il ritirarsi dello stoico nella
dimensione del pensiero tuttavia, determina nella realtà ciò che limita l’autocoscienza, in
quanto lascia sussistere nella realtà le condizioni che lo rendono schiavo. Così si passa dall
scuola filosofica dello stoicismo a quella dello scetticismo. Gli scettici affermano che nulla
può essere considerato come vero, a partire dal fatto che qualcosa esista. Gli stoici avevano
riconosciuto nella realtà esterna un limite che restringeva la libertà alla dimensione
dell’interiorità. Gli scettici abbattono questa limitazione. Tuttavia, si contraddicono. Infatti,
mentre sostengono che non si può dire nulla di vero, allo stesso tempo pretendono di
affermare con ciò una verità. Eliminando il limite della realtà esterna, pongono
l’autocoscienza come infinita, ma fanno esperienza della sua finitezza e quindi della loro
separatezza da essa. Si viene a creare perciò una scissione costitutiva dell’autocoscienza,
che se da una parte si pone come illimitata ed immutabile, dall’altra deve riconoscere la sua
limitatezza, contingenza e mutabilità in quanto essere finito.
L’eticità è il momento in cui l’universalità delle leggi formulate dal diritto astratto e una
concretezza di quest’ultime data dalla moralità, coincidono. L’eticità si distingue in famiglia,
società civile e Stato. Sebbene questi tre momenti rappresentino tre modalità in cui
l’universalità dello Spirito si realizza sul piano delle concrete determinazioni sociali,
economiche e politico-istituzionali, essi sono ordinati secondo la struttura triadica di tesi,
antitesi e sintesi.
La società civile rappresenta l’insieme delle relazioni socio-economiche, che Hegel distingue
in: sistema dei bisogni, amministrazione della giustizia e polizia e corporazioni.
Al livello del sistema dei bisogni l’universalità si realizza nella divisione e nella
specializzazione del lavoro.
Tre poteri:
- Potere legislativo: esercita da un parlamento articolato in due camere, che
rappresentano la borghesia terriera e le corporazioni. Ha il compito di determinare
specificamente la forma dell’universale, in quanto la legge è l’incarnazione
dell’universale. Siccome è l’unico organo dello Stato ad essere fondato sul principio
di rappresentanza, esso deve essere assoggettato agli altri due poteri
- Potere esecutivo: esercitato dall’insieme degli uffici che costituiscono
l’amministrazione pubblica. Ha il compito di tradurre l’universalità istituita dal potere
legislativo in una realtà concreta
- Potere del sovrano: è il potere in cui l’universalità e la concretezza coincidono
Dopo essersi realizzata nell’universalità dello Stato, la razionalità dell’Idea si trova ad essere
espressa nelle tre forme che può assumere il pensiero considerato come totalità. Queste tre
forme sono l’arte, la religione e la filosofia. Differiscono per la loro forma.
L’arte costituisce una intuizione dell’Assoluto mediante l’uso di forme sensibili, la religione
ne costituisce una rappresentazione, mentre la filosofia incarna perfettamente l’Assoluto.
Dal punto di vista delle diverse rappresentazioni artistiche, si può stilare una classifica delle
arti. Le più elevata sarà quella in cui la materialità dell’opera ne condizionerà in misura
minore le forme. Classifica: architettura, scultura, pittura, musica, poesia.
Dal secondo punto di vista, ci sono tre forme storicamente assunte dall’arte.
La trinità corrisponde alla struttura triadica di tesi, antitesi e sintesi propria della dialettica: il
padre rappresenta il potere immutabile di Dio, il figlio rappresenta la sua manifestazione in
un’altra dimensione (quella mondana), e lo Spirito Santo rappresenta il ritorno del mondo a
Dio, con il quale si riconcilia.