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• la sintesi;
• la contrapposizione interna.
Lo stato quindi può ergersi e durare nell’interpretazione di ciascuno l’intera vita umana, ma è solo
un momento temporaneo, di passaggio.
Lo stato etico è l’ultimo momento dello spirito oggettivo, ed è poi superato da tre momenti dello
spirito assoluto, che sono sintesi di spirito soggettivo e di spirito oggettivo:
• l’arte;
• la religione;
• la filosofia, che rappresentano il punto massimo della conoscenza, nel quale lo spirito
conosce se stesso.
Hegel afferma che la libertà è e resta in ogni tempo quella condizione unica della filosofia, come lo
dimostra la storia dell’antica grecia. Nello stato greco si realizza una fusione senza residui degli
individui dello stato, nella quale i fini particolari trovano finalmente ed esaustivamente la loro piena
realizzazione. L’unico motore che realizza lo stato etico è la piena conoscenza dello spirito e della
verità, inteso come spirito assoluto. Quindi, nello stato il singolo individuo trova la propria
oggettività nella verità e nell’eticità. Hegel quindi contrappone la libertà del singolo non tanto
all’istituzione familiare tradizionale, quanto al singolo che sceglie una vita etica, coerente col suo
dovere morale, ad una famiglia etica.
La situazione di contrasto tra singole famiglie è riproposta nello stato etico, che può chiedere al
singolo anche la rinuncia della vita familiare, e ad avere una propria vita privata, se non la rinuncia
della vita stessa. La critica più celebre che verrà mossa ad Hegel sarà quella di Karl Popper. Lo
stato etico è considerato l’emblema della società chiusa, contrapposta allo stato di diritto, proprio
invece della società aperta.