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Ti-toli originali delle opere LA FINE DELL'EPOCA MODERNA

raccolte in questo volume:

Das Ende der Neuzeil. Ein Versuch zur Orientierun?,


Die Macht. Versuch einer Wegweisung
© by Katholische Akademie in Bayern 1984
(originariamente Hess Verlag, Base! 1950 e Werkbund Verlag,
Wi.irzburg 1951)
Traduzioni di MARISETTA PARONETTO VALIER

© by Editrice Morcelliana S.p.A. - Brescia 1954-1984


Tipolitografia La Nuova Cartografica - Brescia 1987
gettarsi tutto, e non importa che cosa ne risulterà. di profonda solitudine che l'uomo avverte nel mezzo
Un'opera di carattere prometeico, in cui è in causa di tutto quello che si chiama « mondo »; dalla co-
l'essere o il non essere. scienza di trovarsi di fronte alle decisioni supreme,
dalla responsabilità, dalla serietà, dal coraggio.
L'età moderna si compiaceva di basare le norme
della tecnica sull'utilità che ne derivava per il benes-
sere umano, dissimulando cosi le distruzioni che la III
sua mancanza di scrupoli veniva preparando. I tempi
che avanzano, io credo, terranno diverso linguaggio. Un mutamento corrispondente sembra attuarsi nei
L'uomo che ne è il protagonista sa che, in ultima ana- rapporti con la personalità ed il soggetto.
lisi, non si tratta né di utilità, né di benessere, ma Un tempo la natura del soggetto si fondava sulla
di dominio; dominio nel senso estremo della parola, consapevolezza che l'individuo aveva di essersi sciolto
che si esprime in una nuova struttura del mondo. dai legami medievali e di essere divenuto autono-
Egli cerca di afferrare gli elementi della natura ed mo, padrone di sé. Filosoficamente ciò si esprimeva
insieme quelli dell'esistenza umana e ciò significa nella teoria del soggetto considerato fondamento di
sterminate possibilità di costruzione, ma anche di di- ogni conoscenza; politicamente nel concetto delle
struzione, specie dove si tratta della natura umana, libertà civiche; vitalisticamente nel pensiero che l'in-
che è assai meno sicura e salda in se stessa di quanto dividuo porta in sé una forma interiore, che ha la
la .si creda generalmente. Pericolo in senso assoluto, capacità e l'obbligazione di svilupparsi partendo da
dunque, e pericolo che cresce all'infinito, poiché è lo se stessa, realizzando un'esistenza c1- ·- solo a lei ap-
« Stato » anonimo ad esercitare questo dominio. I partiene.
rapporti con la natura assumono perciò il carattere Ma questo pensiero appare legato ad una partico-
di una opzione decisiva: o l'uomo riesce a realizzare lare struttura sociologica, la struttura borghese -
come si conviene la sua opera di dominazione e que- prendendo il concetto di « borghese » nel senso più
sta sarà immensa, o sarà la fine di tutto 9. alto, che abbraccia insieme l'uomo che tene.le alla
Anche qui ci sembra di intravvedere un elemento chiarezza razionale e cerca la sicurezza e il suo oppo-
religioso; ma esso non ha più nulla da vedere con sto, il romantico bohémien; l'uomo dell'ordinaria am-
la religiosità naturale di un Giordano Bruno o di un ministrazione e l'uomo eccezionale, il genio. Ora, in
Goethe. Questa religiosità è in correlazione con la correlazione con la tecnica, entra in gioco una diversa
grandezza dell'opera e del suo pericolo per l'uomo e struttura che non ha più come sua base l'idea della
per la terra. Il suo carattere discende dal sentimento personalità creatrice che edifica il proprio io, ovvero
l'idea del soggetto autonomo.-

' Cfr. più avanti, p. 80 ss. Ciò diviene evidente nella sua forma più radical-

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Ciò diviene evidente in molti elementi della situa- lismo. Secondo tale dottrina egli non avrebbe nulla
zÙme attuale: ne indichiamo qualcuno. prima di sé, né essenza né norma. Sarebbe assoluta-
C'è anzitutto il fatto, sempre più evidente, che la mente libero e determinerebbe se stesso; non solo
cultura dei tempi moderni, scienza, filosofia, peda- nella azione, ma anche nell'essere. Buttato in una
gogia, sociologia, letteratura, ha visto l'uomo sotto esistenza senza luogo e senza ordine, egli non avrebbe
una falsa luce; non solamente in determinati aspetti, che se stesso, e null'altro all'infuori di sé, e la sua
ma nel suo principio, e perciò nella sua totalità. vita sarebbe in modo radicale un destino di cui egli
L'uomo non è quello che ci indicano il positivismo è il padrone. Ma anche questo non è vero: c'è un'es-
ed il materialismo. Secondo queste teorie egli si « svi- senza per cui l'uomo dice: io sono questo e questo.
luppa » dalla vita animale, che è prodotta a sua volta Esiste un ordine che fa dire all'uomo: io sono ora
da non si sa quale differenziazione della materia. e in questo luogo, e sto in questo determinato rap-
Nonostante tanti punti di contatto con la materia, porto con le cose. V'è un mondo· che mi circonda, vi
l'uomo è qualche cosa di essenzialmente particolare, sono un universo e un ambiente mio, che mi minaccia-
poiché viene determinato dallo spirito, che a sua volta no ma insieme mi sostengono.
non può essere fatto derivare da nulla di materiale. E potremmo continuare.
Tutto quello che esso è acquista perciò un carattere Nessun essere, cosciente della sua natura umana,
proprio che lo differenzia da ogni altro essere vivente. dirà che egli si riconosce nell'immagine presentata
L'uomo non è neppure quale lo vede l'idealismo. dalla moderna antropologia, che essa sia biologica,
Questo ammette bensl lo spirito, ma lo fa eguale o psicologica, o sociologica o di qualunque altro ca-
allo spirito assoluto ed applica a questo ultimo le rattere. Non vi ritroverà che singoli aspetti, parti-
categorie dell'evoluzione. Il processo di evoluzione colarità, relazioni, strutture, mai se stesso in modo
dello spirito assoluto è il corso del mondo e l'uomo assoluto. Si parla dell'uomo ma non si vede realmente
è incluso in esso. Non può quindi esistere autentica l'uomo. C'è un movimento che tende verso l'uomo,
libertà, effettiva opzione, che cominci e muova da se ma non lo raggiur;ige. Si cerca di afferrarlo, ma non
medesima. Non può quindi neppure esistere auten- si riesce a prenderlo nelle mani. Lo si afferra con la
tica storia e l'uomo viene a perdere lo spazio esisten- statistica, gli si assegna un posto nelle organizzazioni,
ziale, proprio alla sua natura. Ma così non è. L'uomo lo si utilizza per determinati scopi, e ci si trova di
è un essere finito, ma una persona autentica; insop- fronte allo spettacolo singolare e terribilmente grot-
primibile nella sua natura propria, inalienabile nella tesco che tutto ciò si riferisce ad un fantasma. E per-
sua dignità, insostituibile nella sua responsabilità. sino quando l'uomo patisce violenza, quando è vit-
E la storia non si svolge secondo le prescrizioni deJJa tima di abuso, è snaturato, distrutto, non è a lui che
iogica di un mondo ipostatizzato, ma nel modo in si dirige l'intenzione della vioJenza.
cui l'uomo liberamente la determina. L'uomo quale è concepito dai tempi moderni non
L'uomo non è neppure quale lo vede l'esistenzia- esiste. I rinnovati tentativi di rinchiuderlo in categorie

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