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Lerrore del perennialismo Secondo la concezione tradizionale perennialista, di cui la Tradizione Ermetica, forma della Tradizione Unanime Universale

e Primigenia (o Tradizione Primordiale), portatrice, lUomo, il Cosmo e lo Spirito, formano un tuttuno, un campo unitario composto da diversi livelli di esistenza e di conoscenza, che spaziano dalla materia alla vita, allo Spirito Universale; nelluomo dal corpo materiale al corpo vitale, dalla mente, allanima, e allo Spirito, ordinati in una sorta di gerarchia, in cui ogni successiva dimensione trascende ed include le precedenti, dal fango o dal brodo primordiale, fino al Divino. Fondamentale nella Filosofia Perenne questa visione del mondo non-dualista che rappresenta anche il cuore di tutte le tradizioni spirituali da quelle cristiane, al buddismo, allinduismo, allislamismo, al taoismo, etc. Secondo la visione non-dualista del Perennialismo, non c separazione tra il s e la realt: il microcosmo (lUomo) una versione in miniatura del macrocosmo (lUniverso), di cui inscindibile parte come la goccia lo del mare. Centrale nella concezione non dualista la Grande Catena dellEssere secondo cui la realt non unidimensionale, ma composta da diversi livelli ordinati gerarchicamente, progressivamente pi complessi ed organizzati e tra loro interrelati e continui. Lultimo livello della realt lo Spirito puro, immanifesto, indivisibile e indistruttibile. Caratteristica di questo Essere ultimo la sua trascendenza da ogni forma della grande catena dellessere di cui tuttavia lorigine e lo sfondo. Lo Spirito, definito anche come pura Coscienza non solo il principio trascendente, ma anche la base immanente di tutti i fenomeni delluniverso, di cui costituisce il sostrato connettivo. Con Ken Wilber, uno studioso, psicologo e filosofo (poco conosciuto e pochissimo tradotto in Italia), riprendendo dai lavori di Aldous Huxley e Jean Gebser, fra gli altri, daremo a questo campo unitario il nome di Grande Catena o Grande Campo dellEssere. Normalmente ci si riferisce con molti nomi alle strutture-livelli principali di questo Grande Campo, per esempio materia-fisica, vita-biologia, mente-psicologia, anima (sottile), spirito(causale). I numerosi autori tradizionali, da Platone, Plotino, i Rshi delle Upanishad, fino ad Aurobindo e Guenon, hanno dato non solo nomi, ma anche interpretazioni e suddivisioni diversi: dai tre di corpo, anima e spirito, ai sette chakra della Kundalini, della Teosofia, della Cosmogonia Rosacroce di Max Heindel, etc, fino alle 13, 30 e perfino 108 suddivisioni dei livelli dellessere (realt) e della conoscenza (sat-cit nella Tradizione Hindu), tuttavia riconducibili luno allaltro sistema. Si riporta, a scopo esemplificativo, il diagramma di Wilber:

Nel contesto della Filosofia Perenne il grafico su esposto rappresenta la totalit microcosmica (umana) e macrocosmica, oltre che il modello integrale del s; il grande campo dellesperienza interiore. Per fare chiarezza, Wilber introduce il concetto di Oloni: un olone un intero che parte di un altro intero di ordine superiore, e fa lesempio di un atomo che un intero in se stesso, ma che parte di una molecola, che a sua volta pu essere parte di una cellula, parte di un intero organismo e cos via, come una persona parte di una famiglia, che parte di una trib, di una comunit, di un popolo, di una nazione che parte dellumanit globale e cos via. Questo in breve il modo di funzionare della Grande Catena dellEssere, un Campo oloarchico, in cui i livelli inferiori sono trascesi e inclusi nei superiori. Secondo una felice definizione di Wilber, i livelli dellindividualit umana: corpo, mente, anima e Spirito sono uno spettro integrale della coscienza, una scala attraverso cui lesperienza soggettiva si evolve, dalla percezione della materia sino allidentit con la Realt Suprema. Al livello relativo alla dimensione fisica e biologica, la coscienza (il s apparentemente individuale), sperimenta le funzioni connesse al funzionamento del corpo, ma anche gli istinti, la sessualit, laggressivit, e le emozioni. A livello mentale ci si riferisce al pensiero ed allintelligenza, alla volont, al sentimento e allimmaginazione. A livello animico la coscienza sperimenta le forme pure del vero, del bello e del buono, la somma delle pi alte potenzialit umane. A livello spirituale la coscienza pu realizzare lesperienza della non-dualit, leterna comunione tra il s personale e il S Superiore, il Divino principio inqualificato e indivisibile dallo Spirito universale La visione della Filosofia Perenne e Grande Campo, o Grande Catena dellEssere, parte centrale della saggezza Tradizionale, della pre-modernit, secondo Wilber, costituisce il pi grande dono dellumanit, tuttavia drammaticamente perduto per opera del materialismo della scienza, visione che occorre recuperare per avere una visione integrale della realt e della coscienza. Non tutto comunque rose e fiori nella visione perennialista: un suo errore cardinale latteggiamento anti-evoluzionista, che vede nella storia non unevoluzione (e non ci riferiamo qua alla teoria darwiniana), ma un regresso, da mitiche et delloro allera odierna, il kali yuga, let pi nera, o let del ferro, attraverso cicli cosmici di progressiva involuzione. Il lavoro di Ken Wilber, cerca allora di integrare la visione del Perennialismo, come gi tentato da Sri Aurobindo, tenendo conto dellevoluzione cosmica, integrando cos la visione premoderna della Filosofia Perenne, con le visioni scientifiche e logico-razionali della cosiddetta modernit. Ma cosa si intende per modernit? La modernit fenomeno specificamente europeo o eurocentrico (lAmerica non fu altro che il sogno europeo di libert, in primo luogo religiosa, ma anche di ricerca scientifica e di affrancamento morale dai dogmi religiosi), consistente essenzialmente nella emancipazione dei valori culturali (come ad es. scienza, morale ed arte), dalla sfera religiosa che condizionava pesantemente e totalitaristicamente la sfera politica (alleanza trono-altare) e quindi le espressioni del pensiero in ambito morale, scientifico, artistico, etc.; emancipazione e separazione lenta, progressiva e conflittuale (per le resistenze opposte dal potere politico e religioso-temporale) Secondo Ken Wilber: ci sono state molte risposte alla domanda: che cosa la modernit? Molte sono decisamente negative. La modernit, si dice, ha segnato la morte di Dio, la morte della Divinit, l'appiattimento della vita, il livellamento delle distinzioni qualitative, le brutalit del capitalismo, la sostituzione della qualit con la quantit, la perdita dei valori e dei significati, la frammentazione della vita, il timore esistenziale, l'industrializzazione inquinante, il materialismo volgare e rampante e tutto questo stato spesso riassunto nella frase resa famosa da Max Weber:

"Il disincanto del mondo." Senza dubbio c' un po' di verit in ognuna di queste rivendicazioni, e dobbiamo offrire loro sufficiente considerazione. Ma, chiaramente, ci sono stati anche degli aspetti della modernit immensamente positivi, perch questa ci ha dato i governi democratici, gli ideali di uguaglianza, libert e giustizia senza distinzione di razza, classe e credo, la medicina moderna, la fisica, la biologia e la chimica, la fine della schiavit, la nascita del femminismo e i diritti universali dell'Uomo. Tutte queste cose sono sicuramente un po' pi nobili del mero " disincanto del mondo." Ora abbiamo bisogno di una specifica definizione o descrizione della modernit che comprenda tutti questi fattori, sia buoni (come le democrazie liberali) sia cattivi (come la diffusa perdita di significato). Numerosi studiosi da Max Weber a Jurgen Habermas, hanno suggerito che ci che ha specificamente definito la modernit stato ci che viene chiamato "la differenziazione delle sfere dei valori culturali", che significa specificamente la differenziazione di arte, morale e scienza: dove queste sfere precedentemente tendevano ad essere fuse, la modernit le differenzi e permise ad ognuna di procedere a suo modo, con la sua dignit usando i suoi strumenti, seguendo le sue scoperte, senza essere sottoposta alle intrusioni delle altre sfere. Questa differenziazione permise ad ogni sfera di fare profonde scoperte che, se usate saggiamente, potevano portare a buoni risultati come la democrazia, la fine della schiavit, la nascita del femminismo, e i rapidi avanzamenti della scienza medica; ma le scoperte usate in modo non saggio, possono facilmente essere pervertite nei lati negativi della modernit, come l'imperialismo scientifico e nella dominazione del disincanto. L'aspetto brillante di questa definizione della modernit, cio il fatto che ha differenziato i valori di arte, morale e scienza - ci permette di cogliere sia gli aspetti positivi, sia quelli negativi delle innovazioni dei tempi moderni. Ci permette infatti di comprendere sia la dignit che il disastro della modernit. Le culture premoderne certamente possedevano arte, morale e scienza. Il punto piuttosto che queste sfere tendevano ad essere relativamente "indifferenziate". Per fare solo un esempio nel Medio Evo, Galileo non poteva guardare liberamente nel suo telescopio e riportare i risultati perch arte, morale e scienza erano fuse e sotto il controllo della Chiesa, e quindi la morale della Chiesa decideva che cosa la scienza potesse o non potesse fare. La Bibbia ha detto (o sottinteso) che il sole gira attorno alla terra, e questa la fine della discussione. Ma, con la differenziazione delle sfere dei valori, un Galileo poteva guardare nel suo telescopio senza timore di essere accusato d'eresia e tradimento. La scienza poteva perseguire liberamente le sue verit senza essere sottomessa dalle altre sfere. Allo stesso modo per l'arte e la morale. Gli artisti senza timore di punizione dipingevano temi non religiosi o anche sacrileghi se lo volevano. Anche le teorie morali erano, allo stesso modo, libere di perseguire la ricerca sulla "buona vita" che fosse d'accordo o meno con la Bibbia. Queste differenziazioni della modernit sono state anche chiamate la "dignit" della modernit, perch queste differenziazioni sono state in parte responsabili della nascita delle democrazie liberali, della fine della schiavit, della nascita e della crescita del femminismo e degli impressionanti sviluppi delle scienze mediche, per nominare solo alcune di queste numerose dignit. La "cattiva notizia", ovvero laspetto negativo, della modernit stata che queste sfere di valori non si separarono solo pacificamente, ma spesso si contrapposero completamente (e tale contrapposizione fu determinata principalmente dalla reazione delle gerarchie ecclesiastiche e delle case regnanti per diritto divino che vedevano, e giustamente, ridotta la propria influenza e perci il proprio potere su tutti gli strati della societ nota mia).

La meravigliosa differenziazione della modernit si spinse troppo avanti nella dissociazione, nella frammentazione e nell'alienazione. La dignit divenne disastro. La crescita divenne un cancro. Quando le sfere dei valori iniziarono a dissociarsi si permise ad una scienza potente ed aggressiva di invadere e dominare le altre sfere, mettendo l'arte e la morale al di fuori da ogni seria considerazione nell'approccio alla "realt". Cos la scienza divenne scientismo, materialismo scientifico ed imperialismo scientifico, e presto divenne la dominante ed ufficiale visione del mondo della modernit. Riconoscendo la riduttivit del paradigma scientifico, sembra necessario proporre un paradigma allargato che accosti ed integri le conoscenze scientifiche della modernit con quelle dellantica saggezza tradizionale premoderna della Filosofia Perenne, o Tradizione Ermetica, tramite un approccio integrale, che tenga conto del fatto che entrambi possiedono molti punti di forza e molte debolezze, e che un approccio integrale pu procedere al meglio prendendo le verificate intuizioni di entrambi e scartando i punti deboli. A questo scopo Ken Wilber cerca di dare una risposta, partendo dalla considerazione che lesperienza umana, e quindi la coscienza o consapevolezza, si dispiega in quattro quadranti, riferiti
alle dimensioni io, noi ed esso (o s, cultura, e natura; arte, morale, e scienza; prima-persona, secondapersona, e terza-persona), articolati in una serie di livelli, che si riferiscono alle onde dellesistenza, dalla materia al corpo, allanima allo spirito. Perci, una pratica , per essere attuale deve contemplare tutti i livelli, tutti i quadranti, ci significa esercizio fisico, emozionale, mentale, spirituale; onde nel s, cultura, e natura. Inizia con il s: le onde desistenza (dal fisico allemozionale al mentale allo spirituale) come appaiono in una persona possono essere esercitate da uno spettro di pratiche: esercizi fisici (dieta, jogging, yoga, ecc.), esercizi emozionali (qi qong, counseling, psicoterapia, ecc.), esercizi mentali (affermazione, visualizzazione), esercizi spirituali (meditazione, preghiera contemplativa, ecc.).

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