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Esseri elementari

Il presente studio ha lo scopo di riunire tutti i luoghi –


ovvia- mente nella traduzione italiana – nei quali Rudolf
Steiner parla degli <Esseri Elementari>.
Nei vari libri di studio della Scienza dello Spirito, si
incontrano sovente delle descrizioni, oppure dei cenni
sulla loro natura, origine e soprattutto, compiti che
svolgono in natura.
Come prima cosa, la giusta denominazione. Chiamarli
<spiriti elementari> è improprio, in quanto essi hanno una
struttura duale: corpo e anima come gli animali e tutti gli
esseri al di sotto dell’uomo. Quindi è corretto chiamarli
<Esseri elementari>(Elementarwesen). E non <spiriti> in
quanto non posseggono arti spirituali, ma solo corpo e
anima.
Soltanto dall’uomo in su, gli esseri viventi sono dotati di
<spirito>. Così chiarisce nella conferenza del 16 maggio
1908. A meno che non si tratti della connotazione <invisi-
bile> del loro essere.
Però durante la Fondazione di Natale, Rudolf Steiner
pronunciò la “Pietra di Fondazione” della rinnovata
Società Antroposofica, nota come “Anima dell’uomo”
(Menschen seele), nella quale per tre volte li chiama
<Elementar-geister> - Spiriti Elementari.

Ogni essere vivente in tutta l’evoluzione, è composta di


<quattro parti o corpi>. Come l’uomo, ad esempio, è
composto da: corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale e
corpo dell’Io. L’Angelo invece da: corpo eterico, corpo
astrale, corpo dell’Io, sé spirituale, e per le altre Entità
seguendo sempre la scala verso gli organi superiori; così
vi sono anche ordini-organi-corpi al di sotto dell’uomo. E
come al di sopra del corpo <fisico> materiale-minerale-
visibile i corpi-organi sono invisibili; così anche al di sotto,
gli altri corpi rimangono invisibili.
(La tabella allegata a questo studio – con tutti i limiti degli
schemi – può indicare globalmente quello che si intende
dire).

Come si può notare dallo schema, l’uomo ha il corpo fisico


come arto più basso e sopra l’eterico, l’astrale e l’egoico.
L’Angelo invece inizia con l’eterico e sale fino al sé spiri-
tuale. E così di seguito le altre Entità spirituali.
Fra gli Esseri elementari della natura ad esempio, le
<salamandre> hanno la caratteristica di avere sviluppato
gli organi inferiori: fisico, eterico e astrale, ma non l’Io – o
meglio solo un abbozzo dell’Io – il quale non consente loro
la visibilità fisico-minerale. Però nella scala evolutiva sono
allo stesso livello degli uomini.
Al di sotto vi sono le Silfidi-Elfi col corpo astrale, eterico,
fisico e in più un arto del 3° regno elementare, di cui
vedremo più avanti le caratteristiche.
Seguono le Ondine col corpo eterico, fisico e due arti nel
3° e 2° regno elementare.
Al punto più basso vi sono gli Gnomi e Coboldi col corpo
fisico e gli altri arti nei tre regni elementari sottostanti.
Ora, per poter afferrare bene la loro origine, è necessario
farsi un’adeguata rappresentazione della legge fonda-
mentale dell’evoluzione, la quale contempla il <rimanere
indietro> di alcuni esseri, i quali non riescono ad inserirsi
giustamente in essa: rimangono come <fossilizzati> in una
determinata forma e quindi non suscettibile di
metamorfosi.
Secondo questa legge si sono formati gli Esseri elementari
di cui sopra: sono rimasti indietro non avendo sviluppato
adeguatamente l’organo corrispondente al loro gradino di
evoluzione. Così:
-- sull’antico Saturno sono rimaste indietro entità senza
forma, archetipi spirituali privi di forma, data la natura di
esso, che costituiscono il I° regno elementare.
-- sull’antico Sole sono rimasti indietro entità creatrici di
forme artefici della vita vegetale: 2° regno elementare
-- sull’antica Luna sono rimaste indietro entità senza
forma che si rivestono di involucri animici e sono le artefici
delle forme animali: 3° regno elementare.
Questi sono i Tre Regni Elementari al di sotto del piano
fisico-minerale.
Sono tutte “entità astrali operanti nell’eterico”, contessuti
della”sostanza del pensiero”.

Quivi sarebbe un rilievo molto importante da fare:


secondo la chiesa di Roma, e le parole di Benedetto XVI° il
quale, nella sua prima enciclica afferma che:
“……l’uomo è <uni-duale>, cioè composto da anima e
corpo…….”
mantenendo invariata la composizione dell’uomo, stabili-
ta ancora nel Concilio di Costantinopoli del 869, indetto
dal Patriarca Fozio, che stabilì che da quel momento in poi
l’uomo è composto da
“……corpo ed anima: questa con alcune facoltà
spirituali…….”
e credere nella tricotomia è eresia: S.Paolo dunque
sarebbe un eretico !
Così la chiesa, negando la reincarnazione, è conseguente
col suo insegnamento, in quanto è l’Io, lo Spirito che si
reincarna: corpo ed anima vivono una vita sola !
Ma con questa posizione relega l’uomo nel regno anima-
le ed elementare, contestando con ciò l’affermazione di
Paolo di Tarso appunto, il quale scrive nella sua Prima
Epistola ai Tessalonice- si – 5/23:
“Il Dio della Pace vi santifichi fino alla perfezione; e tutto
Quello che è vostro: <spirito, anima e corpo> si conservi
irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo

e, cosa molto più grave, nega la Trinità Divina, poiché


l’Uomo è Sua immagine:
- il Padre = corpo
– il Figlio=l’anima
- lo Spirito Santo = lo spirito umano, l’IO.
Dalla Scienza dello Spirito si viene a conoscere la collo-
cazione dell’Uomo fra mondi superiori e mondi inferiori.
Una sistemazione a tutta prima schematica presenta così i
loro esseri nella costituzione generale:
-- angeli……………………………..dotati di………………….anima e
spirito
-- uomini…………………………. “ …….corpo anima e spirito
-- animali………………… ………. “ .. …………corpo e anima
-- spiriti degli elementi………… “ ……………corpo e anima
-- esseri elementari dei tre regni… “ .……………corpo e
anima

Un prospetto più completo – che amplia quanto detto


sopra - lo troviamo in “Teosofia”:

- 1 – il regno delle entità archetipiche amorfe (I° regno


elementare
- 2 – il regno delle entità creatrici di forme (II° regno
elementare)
- 3 - il regno delle entità animiche (III° regno elementare)
- 4 – il regno delle forme create (cristalli)
- 5 - il regno percepibile ai sensi in forme – nel quale però
lavorano entità creatrici di forme (regno vegetale)
- 6 - il regno percepibile ai sensi in forme – nel quale però
operano anche le entità creatrici di forme e quelle che si
esplcano animicamente (regno animale)
- 7 - il regno in cui le forme sono percepibili ai sensi e in
cui operano entità creatrici di forme e quelle che si
esplicano animicamente; e nel quale lo spirito plasma se
stesso in forma di pensiero entro il mondo fisico (regno
umano)
Quanto seguirà è solo una sintesi di molti luoghi in Rudolf
Steiner ed altri veggenti come: Marko Pogacnik come dal
suo libro “Spiriti di natura ed esseri elementari”; Verena
Stael von Holstein nelle sue comunicazione nei “Quaderni
di Flensburg”.

Degli esseri elementari si può dire che sono entità


“rimaste indietro”, e sono costituite: (schema)
-- gli“Gnomi” da un corpo fisico e tre corpi costitutivi
sotto
-- le “Ondine” da un corpo sopra e due sotto
-- le “Silfidi- Elfi” da due corpi sopra e uno sotto
e comunque sono esseri “bipartiti” in “corpo ed anima”.
Diverso è il caso delle “salamandre” spiriti del fuoco. Esse
è bene ripeterlo in quanto sembra inverosimile - sono
“quasi” esseri umani per il fatto di aver elaborato – in parte
– il principio dell’IO: quindi tre corpi sopra quello fisico.
Ma, al contempo, non così progredite con l’IO da poter
assumere forma umana.
Nei primi anni del 1500 Paracelso – Aureolus
Theophrastus Bombastus von Hohenheim - nel suo libro
“Liber de nymphis, pygmaeus et salamandris et de
caeteris spiritibus”, attribuisce a questi spiriti gli stessi
nomi, meno le Ondine che chiama Ninfe e gli Gnomi che
chiama Pigmei.

Vediamo un po’ meglio: gli animali sono esseri rimasti in-


dietro nell’evoluzione in quanto si sono inseriti troppo
presto entro corpi fisici non ancora abbastanza elaborati
da poter albergare uno Spirito, un IO. Ora fra questi
animali, ve ne sono alcuni che “strappano qualcosa per se
stessi” all’Anima di Gruppo Animale alla quale
appartengono e formano una sorta di gruppo a sé stante.
Non possono più re-inserirsi entro l’Anima di Gruppo per
esserne, in un certo senso, usciti fuori col sovrappiù
strappato simile alla sostanza dell’ IO, e formare un corpo
fisico quale strumento dell’ IO pensante: devono perciò
riunirsi in un gruppo a parte e formarsi quali “esseri
elementari”.
Questo è il gruppo delle entità chiamate “salamandre” o
“spiriti del fuoco”, per avere in sé qualcosa come l’IO
Umano.

E’ il caso dei diversi animali domestici: cani, gatti, uccelli,


ecc, che noi ritroveremo come Spiriti del fuoco.

Quando si dice “anima” si intende il “corpo astrale”. Ora


tale corpo astrale non può venire elaborato, modificato
per mancanza dello “spirito” dell’IO: in esso non vi è un IO
attivo.
Naturalmente esso corpo astrale avrà delle esperienze ani
miche e deve avere anche una figura fisica ma non
materiale: non essendo compenetrata da un IO, “non può
essere visibile” e sta ad un gradino inferiore, al di sotto
della materia “visibile”.

Simili entità, per quanto difficile da concepire, esistono e


sono il residuo di certe nature umane di livello particolar-
mente basso, che lasciano indietro parti di tale natura
inferiore. Tali parti diventano spiriti ostacolatori particolar-
mente cattivi che attraversano la nostra esistenza, come
ad esempio, nei fenomeni del tutto negativi che ci
accompagnano nella nostra vita cosiddetta civile,
particolarmente ritardanti e disturbatori nella decadenza
evidente di questa nostra cultura.
Si tratta dei “fantasmi” del corpo fisico, che continuano a
rimanere nelle battaglie, lazzaretti e luoghi di sofferenza,
permangono per lungo tempo generando disagi vari alle
persone: andreb-bero liberati dalla loro prigionia, forse per
mezzo di pratiche di culto corrispondenti.
Si tratta delle tante figure fantomatiche e spettrali che si
aggirano intorno agli uomini, “nutrendosi” ancora delle
loro passioni, suscitate quand’erano in vita. E’ una
credenza
puerile, pensare che con la morte “tutto finisce”:
purtroppo non è così e bisognerebbe cercare di
“percepire le atmosfere dei luoghi” per rendersene conto
coscientemente.

Ad esempio, l’alcoolista crede di essere “lui di persona” a


desiderare l’alcool fino alla perdita di libertà di decisione: e
così anche per il drogato. In effetti, sono i “demoni astrali”
– controfigure del suo corpo astrale - che gli stanno
intorno come sanguisughe e gli impongono la “loro sete”-.
Molto più grave è la situazione generale della “falsità e
menzogna”, anche inconsapevole, ma sopratutto
“cosciente”, come nella divulgazione di notizie dei milioni
di giornali editi giornalmente; dalla televisione; da tutto il
lavorio di continui sotterfugi e palesi menzogne della vita
politica in tutto il mondo.
Sono veri e propri “demoni diabolici” che distruggono
tutto quanto intorno a loro è lavoro di sano e giusto
pensiero che promuove una giusta evoluzione, generando
così un “caos continuo destabilizzante”, cosa che stiamo
vivendo in modo particolarmente evidente.
Lo slogan “pensiero non paga dazio” è un geniale
suggerimento di questi esseri, che vogliono evitare che gli
uomini si accorgano che “in ogni pensiero si inserisce un
essere elementare” che gli conferisce vita. Dipende poi
appunto dalla qualità di esso, che porti progresso e
beneficio, oppure regresso, ottusità e sconvolgimenti
tellurici.

I “pensieri sono forze, potenze spirituali” che agiscono in


relazione alla loro “moralità e bellezza”.
Le “forme di pensieri e sentimenti” emanate dall’IO dell’
uomo, si costituiscono come esseri indipendenti e
rimangno a lungo accanto al karma legato principalmente
al corpo astrale e nella successiva incarnazione vengono
ripresi come esseri costitutivi – se positivi, formatori della
fisio nomia, del gesto, dell’incedere sulla terra. Ma se
negativi operano come ostacolatori e persino anche
distruttori entro l’ambito animico.
Gli esseri elementari che si inseriscono nei pensieri falsi,
cattivi, si collegano fra di loro formando una sorta di “rete”
che unisce i vari gruppi di persone: si forma una sorta di
“ragno” gigantesco che li domina e gestisce.

La menzogna sociale di gruppo – di partito – grava sul


destino della terra che viene continuamente “sviato” dalla
sua giusta direzione: ed ha influenza anche nelle
condizioni ambientali – per quanto l’ottusità umana non lo
possa ammettere – generando temporali, alluvioni,
terremoti…...
Fra le singole persone, sono come delle “ombre” che si
interpongono fra di esse, generando diffidenza, sfiducia e
disagio. Solo un atto di “riconoscimento” le può allonta-
nare ed eventualmente distruggere, là dove viene
generato “amore” come pareggio necessario.

Colui che si è conquistata la conoscenza di tali cose, per


via della Scienza dello Spirito, può contribuire a liberare gli
uomini dai diretti influssi di tali esseri: così Rudolf Steiner.

In ogni evoluzione vi sono entità che rimangono indietro,


come già detto, che non hanno utilizzato la vita per
apprendere e progredire e quindi rimangono indietro ad
un determinato gradino precedente.
Ora, nel periodo successivo riappaiono con i medesimi
caratteri di esso. Sono cresciuti insieme agli altri esseri
con evoluzione progrediente regolare, ma non hanno fatto
nulla per ritornare nelle forme adatte all’epoca successiva:
e così riappaiono in questa come “spiriti subordinati della
natura”.
Ad esempio. una possibile previsione della futura
evoluzione di Giove, è la seguente:
- su Giove l’uomo avrà elaborato completamente il Sé
Spirito. Per quelli che sulla Terra non avranno utilizzato la
possibilità di elaborarlo, ma sono stati del tutto ignavi e
passivi, per questi non vi sarà la possibilità di avere una
“figura”: e così appariranno quali “spiriti della natura” con
l’IO come principio più alto: però con un certo “grado di
moralità” conseguita per mezzo di quella parte dell’IO
sviluppata.

Questo sarà il destino di quegli uomini che non hanno


fruito dell’evoluzione della Terra per evolvere: e quindi
saranno ancora gli “invisibili “spiriti elementari” di Giove.
Così come i presenti esseri elementari lo sono nei riguardi
dell’evoluzione dei precedenti stati della terra.

spiriti degli elementi

Quelli descritti qui di seguito, vengono chiamati “spiriti


degli elementi” – da distinguere dagli “esseri elementari”
che hanno costituzione e compiti diversi – in quanto sono
gli animatori-formatori degli “stati di aggregazione della
materia”: terra – acqua – aria – fuoco. Per la
-- terra : non si intende quanto oggi noi sperimentiamo,
ma lo “stato solido” dell’esistenza materiale
-- acqua : tutto ciò che è “liquido” in natura o viene reso
liquido artificialmente
-- aria : lo stato “aeriforme”, gassoso, e quindi il gas che si
sprigiona nel bruciare qualcosa
--fuoco : o calore è qualcosa di molto sottile che compe-
netra tutti gli altri elementi; ed ha una caratteristica
propria in quanto si ha un: “fuoco esteriore” ed un “fuoco
interiore”, quindi uno stato animico: si varca la porta
dell’anima.
Questi stati sono tali per l’attività degli “spiriti degli ele-
menti”: ma la zona di loro pertinenza non è lo stato in se
stesso: terra, acqua, aria e fuoco, ma gli stati intermedi:

……… …………..…salamandre
Calore
Fuoco
………………………elfi - silfidi
Aria
………………….…...ondine
Acqua
……... ……………….gnomi - coboldi
Terra

-- gnomi – entità che operano dietro a tutto ciò che è


minerale e soprattutto metallico: entità dai netti contorni e
aspetti molto diversi. Hanno un corpo fisico come
principio più alto e, al di sotto, altre tre corpi (vedi
schema)

La conseguenza è che non sono visibili al normale occhio


umano. Tale corpo è presente in loro come “principio –
forza”, ha qualcosa di simile al pensiero, all’intelligenza
umana, però con azione automatica.
Il mondo eterico si vale di altre leggi da quello fisico.

Così gli gnomi sono, diciamo per esempio, come compres


si in un masso roccioso in quantità incredibile. In questa
sfera vige la “compenetrabilità” dei corpi e “simultaneità”
degli eventi: e se il masso viene spezzato e ridotto in
pezzi, si liberano dalla loro prigione con velocità altissima.
Sono mediatori fra il minerale e le radici degli alberi: cioè
l’assorbimento delle sostanze minerali necessarie, in
quan- to si muovono fra “terra ed acqua”, e spingono le
piante dalla terra verso l’aria. Non solo, ma guardano
verso l’alto a ciò che scende attraverso la pianta di misteri
del cosmo e l’accolgono in sé a favore della pianta,
principalmente in autunno e inverno.
Si muovono entro la terra portandovi le “idee universali” e
le porgono ai minerali. Sono i “custodi della vita” che
attraverso l “etere vitale” avvicinano alle radici.
Sono “tutto intelletto” benché automatico: di qui la com-
prensione immediata dei fenomeni naturali.
Sono pieni di “umorismo” – diciamo così in termini umani
– e si burlano di continuo degli uomini e della loro lentezza
di comprendonio dei fatti della natura. Giocano dei tiri
burloni agli uomini sotto forma di scherzi vari, come il
nascondere oggetti alla loro vista. (*)

(*) (Mi sia consentita una divagazione: avevo letto


sull’umo- rismo degli gnomi un episodio, dirò,
straordinario; ad un certo punto, il più anziano, dopo un
intenso lavoro se ne esce dicen- do: “Ora ridiamo un po !”
e tutti giù a ridere. Così stavamo studiando un aspetto
piuttosto difficile sul pensare ed era suben trata una certa
stanchezza. Allora io, imitando lo gnomo anziano
propongo: “ora ridiamo un po’”.

Sbalordimento generale ! ma come! senza motivo? Il


motivo sarebbe riacquistare un po’ di leggerezza e di
buon umore. Niente da fare ! Quanto poco gli uomini
oberati dalle loro preoccupazioni possono diventare
gnomi ! )

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Nel quarto dramma-mistero “Il risveglio delle anime” di


Rudolf Steiner, secondo quadro, Giovanni Tomasio assor-
bito in una visione immaginativa, ode gli Spiriti degli
Gnomi in coro: ……………………………………………………..

Noi induriamo, rafforziamo


scintillio di sostanza in polvere
riduciamo, polverizziam
detriti di crosta rigida;
rapidi annientiamo il solido
coi nostri spiriti corporei.
Tessuti di sostanza di intelletto
pienamente saggio,
quando dormienti anime umane
sognavano le origini della Terra

In questo indurire la materia, procurano all’uomo una base


solida per l’esistenza. Questa conoscenza non può
rimanere senza seguito: noi uomini dobbiamo gratitudine
agli Gnomi che ci offrono la possibilità di poter sviluppare
l’IO SONO in un corpo fisico, il quale deve, di necessità,
avere una base minerale.

Noi ridiamo, ridacchiamo


ci beffiamo, sghignazziamo
se i claudicanti sensi umani
e gli incespicanti spiriti umani
contemplano il prodotto
e saggi intender pensano
ciò che per incanto
davanti ai loro occhi stupidi
evocano per incanto
gli spiriti dei nostri tempi cosmici

-- ondine – in tutti gli elementi collegati all’atmosfera liqui-


da: nebbia, pioggia, nuvole, gelo; cascate liquide o in
sospensione, vapori che si alzano terra, gorgoglio di ac-
que mormoranti. Operanti in questi fenomeni, si trovano le
“ondine”, la cui caratteristica dominante è la “metamor-
fosi”, trasformazione continua”. Esempio paradigmatico:
Proteo dell’Odissea.
Ma non solo: in primavera, i germogli verdi e teneri che
spuntano e tutto quanto tende a spuntare dal suolo, sono
opera delle ondine che li “estraggono” dal suolo. Intorno
ad essi lavorano questa entità in continua trasformazione:
si dirigono verso il basso provenendo dall’alto, ed estrag-
gono la pianta dal suolo, affinché l’interno delle terra
possa percepire il cielo. La loro sfera di vita e d’azione è l
“etere chimico”:
operano nell’esistenza come “plasmatrici” .

L’etere chimco è anche “etere del suono”, e il suono, come


afferma anche la fisica acustica, struttura la mate- ria, le
conferisce una “forma”, Così i nostri organi sono for-
mati dai “suoni-ondine”: senza di loro non-saremmo, non
avremmo una forma umana. Quindi la nostra anima si de-
ve rivolgere a loro con devozione, anche per il fatto che
la nostra salute e malattia le coinvolgono in prima perso-
na.

-- silfidi-elfi – quando in autunno si osserva il graduale


spe- gnersi ed appassire di ogni vita vegetale e naturale,
alla visione eterica si manifestano le entità spirituali
collegate con l’appassire, il morire; ed anche in relazione
ad ogni maturazione: esistono affinché i frutti maturino.

Non hanno forma determinabile, e si manifestano come


piccole meteore guizzanti come fuochi fatui che si
accendono e spengono rapidamente. Sono percepibili
soprattutto nell’aria la più pura possibile, priva di vapore
acqueo piena di luce e calore. Sono le entità che vivono
nell’aria purissima senza tracce di umidità. Si calano sulle
piante e provvedono alla maturazione dei loro frutti.
Portano luce alle piante, se ne “saziano” di modo che
avviene la maturazione e l’appassimento successivo.
Quando l’uccello vola. provoca una corrente d’aria sono ra
di musica cosmica, le silfidi vivono in tale risonare delle
correnti d’aria, eccitate e sempre in movimento. Nell’uc-
cello trovano il proprio IO: tendono verso di lui ma non
diventano uccelli come vorrebbero.
Sfera di vita e d’azione: l “etere luce”.

Ancora dal dramma sopra citato leggiamo:

Noi tessiamo, noi filiamo


danze di aria ed acqua,
separiamo, propaghiamo
dei semi le forze solari vivificanti. Consolidiamo con cura
esseri di luce
annientiamo sagge forze feconde
coi nostri corpi d’anima fluendo da raggi di sensazione
che eterni vivono scintillando
perché esseri umani vivendo
gustino il senso diveniente della Terra.

In questa loro azione sono per l’uomo “curatrici”,


Ora, verso queste entità – che entrano-escono in noi ad
ogni respiro – dobbiamo gran parte della chiarezza di
visione sul mondo e su noi medesimi. A loro possiamo
chiede re aiuto come fossero le nostre “badanti”, per dirla
con una nuova parola corrente.

Le parole che seguono lo dicono con chiarezza:

Noi curiamo, provvediamo


fecondiamo aleggiando come spiriti
mentre i fanciulli degli uomini
all’aurora della vita,
ed i vecchi, intessuti di errori,
si nutrono della nostra opera,
e, infantilmente o senilmente
godono oscuramente nella corrente del tempo
ciò che pensiamo nelle eternità.

Le “tre potenze cosmiche dell’anima” dicono:

Filìa: Sono loro luci amanti


di fecondità beate
che irraggiano chiarore
lieve tepore effondono
ed ardono brucianti
se il diveniente vuole
l’entità creatrice:
perché l’essere attivo
incanti le anime
che si votano amando
all’irraggiante luce.

Astrid: Sono loro aiutatori attivi,


a tessere la vita
in esseri che sgorgano
Disgregano la terra
condensano le aure
a ciò che metamorfosi si riveli
in anelito creativo;
rallegri gli spiriti
che si sentono tessere
nella vita creante.t

Luna: Operosi artefici


avveduti comprimono
sostanze malleabili
aguzzano gli angoli
spianan le superfici
perché le forme rigide
si ergano sensate
perché figure ergentesi
infiammino il volere
il saggio edificare
d’inesausto demiurgo.

Gli Elfi-Silfidi essendo spiriti aerei, si uniscono non solo al


re-
spiro dell’uomo, ma anche al suo essere animico ed i sen-
timenti che esso produce: vivono ed operano entro una
sorta di aura che lo circonda nel produrli: aura che si
effonde all’esterno e che diventa un processo oggettivo.
In tali processi – divenuti oggettivi – si mescolano gli
esseri
elementari i quali portano oltre, nel tempo, i sentimenti
pri-mari e li modificano a seconda di come l’uomo è
costitui-
to e di come li sperimenta nel riflesso posteriore. E
assieme
a ciò che è avvenuto al di fuori di lui, riceve anche gli
esseri elementari impegnati.
Per via di un’atmosfera spirituale diffusa dall’uomo, questo
perviene ad un’azione reciproca con gli esseri elementari
che così si inseriscono nel compimento del suo destino.
Con altre parole, questi spiriti elementari – attratti dalla
nostra natura - partecipano alla costruzione ed attuazio-
ne del nostro destino.
Molto significativa a tale riguardo è la saga danese “La
figlia del re degli elfi” - nella traduzione ritmica di Giosué
Carducci - e di come essa intervenga nel destino di Sir
Oluf portandolo a compimento.
Così le esperienze di sentimento si rivelano molto
importan
ti nelle vicende di destino, Esse tornano sempre ad
inserirsi in esso, ma non del tutto simili, ma dopo essere
passate attraverso l’elaborazione di questi esseri
elementari. Come viviamo entro l’atmosfera fisica dell’aria,
così vivia- mo, col nostro sistema ritmico inconscio,nella
sfera spiritua

le degli esseri elementari: con essi si costruisce molta


parte del nostro destino. Molto spesso l’improvviso
mutamento di umore durante la giornata, inspiegabile
razionalmente, può risalire all’azione di ritorno di questi
elementari.
E così, il ritorno fatale di certi eventi, risale a queste azioni
elementari nel nostro sistema ritmico e del ricambio. E
sovente, creiamo una serie di esseri elementari che ci ac-
compagnano e ritornano con noi l’incarnazione seguen-
te. Molta parte dei nostri sentimenti ed azioni inconscie,
creano esseri elementari che incateniamo in esse fino al
giorno del pareggio liberatorio sia per noi che per essi.
Anche questo tipo di esseri elementari, sottostà alla legge
universale descritta, più avanti, dalla Bhagavad Gita.

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Ora, dal momento che stiamo riflettendo sull’aria ed i suoi


spiriti, consideriamo un momento le azioni sonore che
l’uomo compie in essa e consideriamo ora le strutture so-
nore – come anche i singoli suoni – veicoli, forme,
involucri
entro i quali si infilano gli esseri di cui sopra e ne costi-
tuiscono il contenuto. Ad esempio, in ogni forma sonora
aerea - si annidano Esseri Elementari di natura affine al
suono generato. Produrre suoni, non è affatto un niente
morale come se lo immagina il fisico, ma assume forme di
grande responsabilità: in quanto viene fornita l'occasio-
ne, a determinati Esseri, di penetrare nell'aria terrestre,
nelle formazioni sonore, ed influire così sull'astralità, sull’
emotività, sulla psichicità degli uomini: e di riflesso sul loro
mondo di pensieri.
Nella conferenza di Rudof Steiner, tenuta a Monaco il
14.6.1908, possiamo leggere le seguenti parole:

"Vi sono delle Entità spirituali che hanno come parte


costitutiva più bassa il "corpo astrale. Queste Entità
trovano la possibilità di entrare in comunione con gli
uomini nelle arti che si esprimono in forma mobile e
mutevole, come nella musica. Uno spazio che sia riempito
di suoni musicali, è un'occasione per la discesa di Entità
spirituali aventi il corpo astrale come loro parte inferiore.
Così, il riempire uno spazio con suoni musicali, è
assolutamente una cosa per mezzo della quale l'uomo
crea un'azione comune fra sé e altre Entità spirituali. Ma
come l'uomo, attraverso una musica elevata ed
importante, attira nella sua cerchia entità buone: così è
anche vero che, una musica scostante e repellente, attira
cattive entità astrali entro la sfera degli uomini: Sareste
poco edificati se vi descrivessi - a proposito di parecchie
produzioni musicali moderne - (da notare che siamo nel
1908!) - quali orribili figure astrali vanno danzando intorno
mentre l’orchestra suona".

Che dire allora di oggi - anno 2008 – e dei suoni che han-
no sommerso gli uomini: suoni tutt'altro che elevati, a
cominciare dalle discoteche! Siamo immersi in un mare di
suono continuo: dovunque si vada, troviamo sempre il
sottofondo musicale, che poi nessuno ascolta. Andiamo al
ristorante: oltre al vociare dei commensali, vi è il solito
sottofondo, del tutto inutile in quanto inascoltato. Poi in
qualunque negozio, alla stazione, persino al telefono è
negato il silenzio in attesa della risposta! La solita musi-
chetta meccanica per "homuncoli". Ma c'è, ci deve essere
per motivi che nessuno conosce, poichè alla mini- ima
riflessione, si comprende subito che non serve a nulla:
forse a generare ulteriore rumore - l'inquinamento acusti-
co - che unito a quello di tutte le macchine in funzione, fà
della terra un pianeta sicuramente "stonato" entro
l'armonia dell'insieme degli altri pianeti. Vista da fuori la
Terra risuona come una sfera cava entro la quale sono
contenuti tutti i rumori molesti possibili. una sorta di vaso
di Pandora acustico!

Immaginiamo una sala da concerto, nella quale viene


eseguita musica polifonica del '400/500; oppure di
Monte- verdi, Vivaldi; poi ancora la "Messa in si min" di
Bach, la "Messa da Requiem" di Mozart e così via: e
cerchiamo di cogliere, col sentimento, cosa accade nell'
aria della sala, oltre che percepire l'elevazione propria e
dei presenti.
Trasportiamoci invece in una discoteca e cerchiamo di
cogliere cosa avvenga nelle forme aeree che accompa-
gnano la non-elevazione propria e degli altri. Nel primo
caso, è come se si aprisse un varco sopra le nostre teste,
ed esseri benedicenti ci visitassero. Nel secondo, come se
la terra si aprisse sotto i nostri piedi ed esseri demoniaci
tentassero di invadere il nostro corpo ed offuscarci la
coscienza, cosa che avviene puntualmente. Non ci vuole
poi molto per percepire tutto questo.
Vengono così create delle forme-suono entro le quali si
infilano determinati esseri elementari, benefici o malefici:
quindi creati da noi stessi e che “torneranno a Brahman o
con noi sulla terra” in attesa di essere disincantati, come
dalla Bhagavad-Gita.

Lo stesso dicasi per i suoni del linguaggio. Oggi non si


comprende più di cosa si tratta, tanto il linguaggio è ca-
duto in basso. Oramai gli uomini si parlano o al telefono,
cellulare, microfono, radio, comunicazioni vocali tramite
apparecchiature varie: e raramente ormai direttamente di
persona !
Il sacerdote egizio, tramite la parola e la sua potenza,
creava forme elementari di difesa ai sepolcri dei faraoni,
che sono attive anche oggi: imprigionava-incantava esse
ri elementari come difesa.
Risalendo indietro ai Misteri di Efeso, Rudolf Steiner rife-
risce:
“Al discepolo di Efeso veniva insegnato questo: <quan- do
tu parli scaturisce dalla tua bocca una corrente di on
de: fuoco- acqua…..fuoco-acqua…..Si tratta dell’asce-
sa della parola verso il pensiero e del suo stillare verso il
sentimento. Così nel linguaggio si intrecciano pensiero e
sentimento, mentre la vivente onda aerea del parlare,
ora si assottiglia in calore ascendente, ora si condensa in
acqua scintillante, e così in continua alternanza>

e il discepolo doveva operare in modo da mantenersi in


equilibrio fra le due forze che agivano verso gli estremi
opposti.

Vi è poi una fondamentale differenza fra la parola scritta e


quella pronunciata. Quella scritta è come un “segno
magico” che incanta diabolicamente il significato appa-
rente del suono. Ad esempio, gli ideogrammi cinesi-giap-
ponesi, sono dei veri e propri diavoli, come si può notare
dalla loro struttura. Mentre i segni come stenografici della
grafia araba, sono diavoletti striscianti-sguscianti che si
arrotolano l’uno sull’altro. Nelle grafie occidentali – sopra -
tutto quella latina - sono dei diavoletti molto precisi e
pretenziosi: mentre in quella gotica, diavoletti con “molte
corna”.
Nella parola pronunciata e viva, è vivente lo spirito forma-
tore del suono entro il quale vive un essere elementare, e
quindi ha una potenza particolare, anche se soltanto come
“riflesso senza vita” della Parola-Verbo Primordiale.

-- salamandre – quando il fiore produce il frutto e il seme


e poi da questo una nuova pianta, si manifesta una nuova
categoria di esseri elementari che proteggono tutti
i semi, i germi in tutti i regni naturali: sono i “guardiani” dei
semi che li accompagnano da una generazione all’altra.
Questi esseri sono collegati col calore della terra, col
fuoco. Il calore ambientale viene da loro trasformato nel
calore che occorre al seme per maturare. Operano la
trasformazione del calore “inorganico” in calore “viven-
te”. Il polline è come una navicella aerea per mezzo della
quale le salamandre recano calore al seme: ed anche agli
gnomi che abbisognano del calore per la radice, quindi
sotto terra. Seguono gli insetti, le farfalle e sopra- tutto le
api in un’aura lucente che è lo spirito del fuoco stesso che
si lega all’insetto.
La loro sfera d’azione è tutta la sfera eterica, in quanto il
calore è agente sia nell’aria che nell’acqua e nella terra: lo
stato saturnio è sempre presente.
La loro sfera d’azione è dunque tutto il manto di calore
che avvolge la terra: quindi “etere del calore”.

per l’uomo sono entità “aiutatici”


Per il fatto di avere una costituzione complessiva simile a
quella dell’uomo: corpo fisico – eterico – astrale – dell’IO,
seppure in forma appena abbozzata, questi spiriti – che,
notiamolo bene – “vivono entro il nostro calore corporeo e
animico” – possono stare al fianco dell’uomo come
“compagni”. E’ quindi della massima importanza averne
coscienza e comportarsi di conseguenza.

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Quanto detto fin qui, è certamente una visione globale


delle attività dei vari ordini di Esseri Elementari. Ma vi sono
fenomeni diversissimi, sia per qualità che per potenza, i
quali, di necessità, richiedono l’azione di Esseri differenti.
Poniamo dei casi: il fuoco di una candela, è diverso da
quello di un caminetto a legna, o di un fornello a gas; un
bosco in fiamme, pone in azione esseri diversi da uno
stabi
le a più piani in fiamme. Nella fiamma di una candela, vi-
ve una salamandra – la fiamma E’ la salamandra – ed ogni
volta che si accende, si manifesta un’altra salaman-
dra, che così disincantiamo.
E così avanti in tanti casi. L’eruzione di un vulcano o l’in-
cendio di un bosco, di una raffineria di petrolio, richie-
dono di conseguenza Esseri Diversi. Trattandosi di esseri
distruttivi, è semplice ritenere attivi altri esseri elementari
di natura “arimanica” dotati di potenza diversa.
Se consideriamo una leggera e piacevole brezza come il
“ponentino romano” che alita in estate dalle 13 alle 18; e
accanto osserviamo un terribile ciclone, come in questi
ultimi tempi infuria con anormale frequenza nei mari dei
Carabi; una minacciosa, pesante e oscura nube, che al-
lunga come un braccio verso la terra, con vento fortissimo
che rotea con violenza sconvolgente portando rovina e
distruzione, risucchiando tutto e scaraventandolo
lontanis- simo. Quasi l’azione opposta di un gorgo marino,
che risucchia verso il fondo ogni cosa, e dove ora sono in
azione “ondine” di natura devastatrice.
Anche qui, non si può assolutamente pensare alle ondine
descritte come guizzanti fra i flutti e sirene canore
incantatrici. Dobbiamo così ipotizzare Esseri Elementari
molto diffe
renziati per compiti e potenza.
In tutta questa devastazione, non possiamo pensare che
siano in azione le guizzanti e leggere silfidi della brezza
romana, ma esseri ben più potenti il cui scopo è appunto
la distruzione: quindi esseri elementari arimanici, che
operano secondo determinate “necessità”, molto spesso
pro- vocate dagli uomini stessi e le loro distorte e varie
passioni, che, incitano appunto quegli esseri nella loro
furia devastatrice.

L’atmosfera della terra è oramai percorsa da migliaia di


aerei rombanti: prima ad elica, che non doveva certo
essere un piacevole ventaglio per le silfidi; e poi a reazione
che le risucchia con fragore indescrivibile. Ovviamente si
tratta di spiriti arimanici, quindi in armonia con le mac
chine di tutti i tipi.
Lo stesso per la navigazione marina: un conto è quella a
vela, per la quale vengono impiegati esseri elementari
dell’acqua e dell’aria normali; ed un altro è l’impiego
dell’elica che crea un continuo potente gorgo, con forte
disagio per le ondine: per non parlare della propulsione a
turbina!
Ma già nella mitologia greca vengono descritti esseri
diversi esseri come: naiadi, sirene, tritoni. e Nettuno-
Poseidon, quale re del mare. Quindi esseri di varia natura.
Nel dipinto di Raffaello “il trionfo di Galatea”, vediamo
raffigurati vari esseri marini e degli elfi sotto forma di putti
alati. Mentre nella “Nascita di Venere” del Botticelli, solo
spiriti dell’aria che soffiano a gote piene, mentre la super-
ficie del mare è costellata da accenni alle ondine.

Le ondine sono presenti ovunque vi sia acqua o umidità.


Ora quali possono essere quelle che operano nei potenti
cumulo nembi carichi di pioggia; e poi nei lampi, fulmini e
tuoni?
E le nubi cosiddette “madreperlacee” sugli 11.000 metri ?
Dobbiamo così ipotizzare esseri elementari del tutto
diversi da quelli descritti come esempi.

Ora, collegati al fuoco, vi sono ben altri fenomeni che


coinvolgono gli Esseri Elementari. Vengono messi in rilievo
da Rudolf Steiner in “Gerarchie Spirituali”, come commen-
to ad un passo della Bhagavad Gita (VIII°) che recita:

23 – Io dirò adesso del momento temporale scelto dagli


yoghin con l’intento di un ritorno o di un non-ritorno, o
Arjuna
24 – il fuoco, la luce, il giorno, quindicina chiara, i sei mesi
del corso solare verso settentrione, gli intendenti di
Brahman che muoiono in queste epoche, raggiungono il
Brahman
25 – Il fumo, la notte, la quindicina scura, i sei mesi del
corso solare verso meriggio, lo yoghin che muore in
queste epoche, raggiunge la luce della luna e indi ritorna
26 – La luce e le tenebre sono i due cammini eterni del
mondo. Grazie al primo di essi uno non ritorna; grazie
all’altro uno ritorna
27 – Conoscendo questi due cammini, lo yoghin evita ogni
perplessità. Perciò in ogni tempo sii tu fermo nello yoga, o
Arjuna

L’errore che viene compiuto nell’interpretare questo pas-


so, sta nell’attribuirlo all’uomo, al discepolo, mentre è
rivol- to agli Esseri Elementari del Fuoco. Il “fuoco” si
forma per la presenza universale dell “etere del calore” e
produce “luce” e “fumo”, suo opposto.
Ora quando un corpo brucia e produce il fuoco, da esso
sorge la luce: ma la luce in sé non si percepisce essendo
di natura spirituale; si percepiscono gli oggetti che essa
illumina. Quindi la luce – invisibile operante nello spirituale
- è tale in quanto paga un certo prezzo, uno scotto, che è
il fumo, l’opaco, elemento materiale. Il fuoco si divide in
due elementi opposti fra loro. Ogni fenomeno si manifesta
in due lati. Dal calore-fuoco: da un lato la luce, dall’altro
l’opaco, il caliginoso. Anche la spiritualità del fuoco si
divide in due: la luce per essenza è già nello spirituale: il
fumo no. E così, una parte della spiritualità del fuoco
penetra nel fumo sotto la specie di un Essere Elementare.
Gli Esseri spirituali che stanno nel calore sono costretti –
come per incantesimo – in ciò che si condensa come
fumo.
Va considerato l’aspetto originario: ogni oggetto solido fu
una volta liquido; si è solidificato con l’evoluzione del
mondo. Così il liquido fu gassoso, ed il gassoso calore. In
tutti questi stati discendenti dal calore-fuoco, sono con-
finati come per incantesimo Esseri Spirituali Elementari.
Quindi tutto nasce da fuoco-calore. Questo si produsse in
quanto le Entità Divino-spirituali del mondo, inviarono giù
in basso degli Spiriti Elementari e li imprigionarono
nell’aria, nell’acqua e nella terra.(schema) Gli uomini
devono a loro le forme di esistenza – come stati di
aggregazione della materia - nelle quali vivono.
Noi uomini possiamo fare qualcosa per loro, in modo da
scioglierli dall’incantesimo? Certo, lo possiamo : assumerli
in noi per liberarli !
Quando guardiamo con lo sguardo fisso un oggetto qual-
siasi, cosa avviene? Avviene uno scambio continuo fra chi
guarda e l’essere elementare. Quindi nella vita ordinaria,
da mane a sera, qualcosa di tali esseri incantati passa in
chi guarda.
Ora consideriamo i due casi:
-- il primo: chi guarda è del tutto passivo, non ha idee né
sentimenti sul percepito: resta semplice spettatore inatti-
vo. In questo caso gli Esseri Elementari entrano in lui
semplicemente, senza aver nulla ricavato se non di aver
cambiato sede
-- il secondo: chi guarda attivamente ed elabora spiritual-
mente le impressioni con idee, con concetti e si forma del
le rappresentazioni sulla base spirituale del mondo,della
sua bellezza e grandiosità: libera con ciò l’Essere
Elementare che fluisce in lui attraverso i sensi, e lo solleva,
lo scio- glie dal suo incantesimo.
Quindi, in concreto, con la nostra vita dell’anima volta allo
spirito o meno, liberiamo o continuiamo ad imprigio- nare
– dentro di noi - tali Esseri Elementari. Cosa accade in
seguito? Quanto delineato in sintesi nella Bhavad Gita:
-- gli esseri elementari, che ora vivono nell’uomo,
rimangono in lui fino alla morte. Qui avviene la svolta
impor-tante per loro. Se l’uomo è stato passino ed
indifferente, nell’incarnazione, al suo ritorno sulla terra, se
li riprende con sé, ritornano con lui. Così l’uomo si
presenta come un punto di transito per quegli esseri.
E la Bhagavad Gita li indica con le parole:

25 – Il fumo, la notte, la quindicina scura, i sei mesi del


corso solare verso meriggio, lo yoghin che muore in
queste epoche, raggiunge la luce della luna e indi ritorna
Invece, l’uomo che guarda, osserva e gioisce di tutti gli
eventi della natura, con la sua morte, salva e libera gli
esseri elementari insediatisi in lui, che così ritornano nello
spirituale originario.

24 – il fuoco, la luce, il giorno, quindicina chiara, i sei mesi


del corso solare verso settentrione, gli intendenti di
Brahman che muoiono in queste epoche, raggiungono il
Brahman

Ora forse comincia ad apparire lo spirito del sacrificio del


culto, durante il quale si brucia Incenso che produce molto
fumo. Come dal calore si sprigiona un elemento più
denso, il fumo, viene incatenato uno Spirito Elementare;
ma nel seguito della cerimonia esso viene accolto dai fe-
deli in piena devozione e religiosità, sia pure inconsa-
pevole, così che dopo la loro morte esso spirito potrà
ritornare nello spirituale originario. Nelle cerimonie cultuali
dove si bruciano sostanze varie, avviene la salvazione e
liberazione di molti Spiriti Elementari. Così il turibolo e l’in-
censo acquistano la valenza di uno strumento necessario
per la liberazione degli esseri elementari. E dobbiamo am-
mettere che senza tale chiarificazione di Rudolf Steiner.
questa parte del cerimoniale sarebbe ancora immerso
nella perplessità sulla utilità di un simile procedimento.

La Bhagavad-Gita parla anche di “luce e luna crescente” e


“fumo e luna calante”. E qui entriamo in una seconda fase,
o aspetto, del fenomeno che coinvolge gli aspetti giorno e
notte e luna crescente e calante.
La nostra visione materialistica copernicana, non indica il
motivo per il quale abbiamo il giorno e la notte: o meglio li
spiega con la meccanica celeste e la gravitazione
universale. Ma è una realtà? oppure una bella teoria che
ha incantato tutti? In realtà è solo un’ipotesi che soddisfa il
cercatore materialista, ma che spiritualmente non dice
nulla, anzi sarebbe di impedimento ad una “giusta”
evoluzione, in quanto i “veri motivi e significati” non
vengono espressi né cercati: dunque è una ipotesi
superficiale, com’è superficiale lo scienziato naturalista: si
accontenta della “parvenza” delle cose del mondo, ed è
soddisfatto di essa ! ma non è la realtà di esse.
Dall’aspetto dei corpi celesti materiali, essi certo rotano
attorno al sole; ed il gioco sole-luna ci offre il giorno e la
notte, ma tutto finisce lì ! La Scienza dello Spirito invece,
indica l’aspetto spirituale – che significa reale e che
completa quello fisico - che consiste nel fatto che vaste
schiere di spiriti elementari operano per far rotare i pianeti
nello spazio: e quindi giorno e notte.
Tutto ciò può suonare fantastico all’uomo cosiddetto
pratico, che vede e guarda solo le cose della terra. Ma se
risaliamo indietro di qualche secolo e leggiamo il
“Convivio” di Dante, e precisamente la “canzone prima”:

“Voi che ‘ntendendo il terzo ciel movete


udite il ragionar ch’è nel mio core
……………………………………
E nel commento:

“…….ne la quale (canzone) s’inducono a udire ciò che dire


intendo “certe Intelligenze” – o vero per più usato modo
volemo dire Angeli – le quali sono a revoluzione del cielo
di Venere, sì come “movitori di quello”.

e per la precisione, si tratta dei Principati, i quali “muovo-


no il cielo di Venere”. E dunque:
gli Arcangeli muovono Mercurio e gli Angeli la Luna, quali
“intelligenze celesti”. Nella Divina Commedia – Paradiso –
Dante è ancora più esplicito.
Ora, questa visione non contraddice quella copernicana,
ma la completa. Più avanti vedremo meglio.

Quindi schiere di spiriti elementari dovettero cooperare


per il formarsi delle fasi lunari e dunque condannati e
imprigionati da Esseri Spirituali Superiori, come vedremo.
Allora quando la Luna cresce, una schiera di Esseri Spiri -
tuali passa da un regno inferiore ad uno Superiore. Ma
l’ordine e l’equilibrio in natura va sempre mantenuto, così
altri Esseri Elementari devono venire incatenati in regni
inferiori, cioè nella Luna Calante.
Ora tutti questi esseri elementari sono in rapporto con
l’uomo, solo per il fatto che egli vive le due fasi lunari, le
segue, ne gioisce o rattrista. Così se l’uomo è contento e
prende le cose con serenità e forse anche con gioia, allora
libera di continuo quegli esseri che vengono incatenati
nella Luna Calante: la “quindicina scura”. Tali spiriti entrano
in lui e, dalla sua contentezza e serenità – come pure
comprensione del mondo e della vita – vengono
continuamente liberati. Il suo buon umore ha un’azione
liberatrice infinitamente grande per una quantità di spiriti
elementari: la “quindicina chiara”. E liberati significa che
con la sua morte, essi ritornano nel loro regno originario.
Se viceversa è sempre di cattivo umore, irritabile, triste,
incatena ulteriormente tali spiriti elementari, che potrebbe
invece liberare:
“……….raggiunge la luce della luna e indi ritorna”
ritornano quegli spiriti incatenati insieme alla nuova incar-
nazione dell’uomo inattivo e senza interesse per il mondo.

Liberazione degli “esseri elementari della Luna Crescente


e Calante”

Ma questa visione è solo una parte, una metà del


fenomeno. Vi è ancora un’altra classe di Esseri Elementari.
Va aggiunta la cooperazione con le Gerarchie Superiori
che ne sono l’anima e fanno in modo che si produca, dal
calore, l’aeriforme, il liquido ed il solido, per mezzo dei loro
“servitori”: cioè inviano verso il basso, sulla Terra, i loro
Esseri Elementari che vivono negli elementi e ne sono gli
agenti. (schema) Sono i servitori che producono il corso
solare dell’anno, affinché il sole possa splendere vivifican-
do e fecondando della Terra, durante la primavera fino
all’autunno, ciò che deve fruttificare e giungere a matu-
razione. A questo scopo determinati Esseri Elementari
devono venire incatenati nella stagione del Sole invernale.
Anche in questo caso l’uomo può agire in senso benefico
per tali esseri se, durante l’inverno non si lascia determi-
nare dalla rigidità dell’inverno ma, avvicinandosi sempre
più alla festività del Natale – cioè al solstizio d’inverno –
coltiva nella sua anima sentimenti di devozione per il
significato di tale festività; e voglia sperimentare
interiormente – in devozione - il periodo invernale fino all’
equi- nozio di primavera, alla Pasqua.

Il senso profondo è: la morte apparente dello spirituale


con la resurrezione della natura primaverile. E allora, con
la sua devozione speciale per la Pasqua, libera e
spiritualizza questa categoria di Esseri Elementari che
sempre entrano ed escono dall’uomo, collegati al corso
delle stagioni.
Anche qui vale lo stesso discorso fatto per gli Esseri della
Luna Crescente e Calante: se l’uomo si comporta così
come descritto, prende in sé tali esseri che alla sua morte
vengono liberati, grazie alla trasformazione di essi dl
Esseri Invernali ad Esseri estivi. Diversamente ritornano
con lui, come detto in immagini dalla Bhagavad Gita.
In questi segreti della natura, si penetra veramente con la
potenza magica dei sentimenti veramente devoti, i quali
hanno un duplice significato: liberano dal loro incantesimo
Esseri Elementari; e sono potenti mezzi di sviluppo inte-
riore che nobilitano e illuminano l’uomo.
Liberazione degli “esseri dell’inverno e dell’ estate”

Cerchiamo ora di approfondire l’argomento. Abbiamo


parlato di calore, aria, acqua e terra. Ma esiste anche
l’opposto, cioè: il freddo, l’aria pura o inquinata, ed
egualmente l’acqua e la terra. Possiamo così dire:
-- dietro il calore – sempre più intenso – agisco gli esseri
elementari luciferici che tentano di rapirci la coscienza e
indurci al sogno
-- dietro al freddo – sempre graduato – agiscono esseri
elementari arimanici che ci vogliono irrigidire in esso come
un surgelato
-- l’aria è composta dal 75% di azoto, 25% di ossigeno ed
altri gas come idrogeno, elio, argon, cripton ecc. .
Nell’azoto sono agenti esseri elementari arimanici e nell’
ossigeno quelli luciferici: l’azoto ci avvelena e l’ossigeno
anche se in modo opposto
-- nell’aria è agente la luce e la tenebra: nella luce –
sempre più accecante – sono agenti esseri elementari
luciferici che ci stordiscono eliminando la coscienza.
(negli esperimenti quantistici sulla luce – luce come
fotone quale componente dell’atomo ovviamente luciferici
e arimani- ci in massimo grado: quando la luce è un
“flusso” luciferici; quando è “particella” arimanici).
-- nella tenebra agiscono con potenza esseri elementari
arimanici: se ci abbandoniamo ad essi veniamo contratti
nel nulla.
-- nell’aria inquinata come nei vari gas naturali: metano,
anidride solforosa, carbonica, ecc. sono agenti esseri
arimanici, basterebbe per la componente mortale in essi.
-- nell’aria sono presenti una quantità innumerevole di
suoni e rumori, ed entro di loro altrettanto innumerevoli
esseri elementari arimanici.

Consideriamo un attimo la tecnica del “pranayama” yoga:


cioè la respirazione ritmica. Tralasciamo gli aspetti
esoterici che sarebbero fuori tema, e consideriamo
soltanto la composizione dell’aria. Negli antichissimi tempi
della Bhagavad Gita, l’aria era colma di esseri spirituali
positivi; aria profumata delle grandi foreste, colme di forza
eterica=prana e l’anima vibrante nell’atmosfera. Si
comprende come il corpo eterico – linga sharira – potesse
venire potenziato al fine di risvegliare i vari chakra.
A parte ancora lo “stato di coscienza” del tutto diverso dal
moderno e del quale non possiamo farci alcuna idea, negli
ultimi secoli, soprattutto in occidente, soprattutto a causa
della tantissime macchine in gioco, l’aria è in mas- sima
parte inquinata ed è priva di anima.
Pensiamo in una grande città europea, americana ,ed
anche asiatica, dove uno dei tanti guru, pone gli astanti
accoccolati in terra ed insegna loro la tecnica respiratoria
ritmica. Che cosa mai pensiamo possano respirare se non
aria avvelenata? Il corpo eterico si colma di esseri elemen
tari arimanici, è ovvio. Quale potrà essere il risultato?
Conosciamo casi concreti di malattia polmonare – tbc –
proprio per questo motivo!
Ora, che si possa ottenere dal Pranayama quanto si
otteneva in quegli antichi tempi, è la grande illusione degli
orientali, che non si rendono conto che i tempi mutano
continuamente e così anche le condizioni della terra. Si
illudono, sognano ed illudono, fanno sognare e
addormentano i milioni di persone che ingenuamente li
seguono: fenomeno molto negativo del quale neppure i
più avveduti si accorgono.

Un’altra diversa classe di Entità Elementari è costituita


dagli “esseri elementari della “nascita e della morte”. Sono
“esseri di confine” che sarebbe necessario conoscere
invece di perdersi un stupidaggini e banalità, come la
maggior parte degli uomini di oggi, beati e addormentati
dinanzi alla TV e agli stadi. Sono esseri che collaborano
con le Entità Divino-Spirituali che guidano lo svilupparsi
dell’evoluzione, affinché sul piano fisico abbia luogo la
nascita e la morte. Ma sono esseri dediti alla distruzione e
devastazione di tutto ciò che procura benessere all’uomo
sul piano fisico. E affinché abbia luogo la nascita e la
morte, le Entità Divine hanno bisogno dell’opera di tali
Esseri Elementari. in quanto, loro stessi, non lo
potrebbero. E che tutto ciò che nasce debba anche
morire, viene devoluto a questi Esseri Elementari.
Tutte le incredibili scoperte ed invenzioni dalla metà del
XIX° secolo in poi, con la scoperta ed applicazione
dell’elettricità e magnetismo, la macchina a vapore, il
motore a scoppio, l’aeroplano prima ad elica poi a
reazione, e le tante stupefacenti invenzioni tecniche, il nu-
cleare e, buon ultima, l’informatica, sono dovute a questi
esseri. Oramai dietro a tutto quanto viene realizzato, stan-
no tali Esseri Elementari. Nei laboratori, officine, istituzioni
di ricerca, nel commercio ecc. le ispirazioni vengono
proprio da questi esseri: e l’uomo? è semplicemente il
tramite, il mezzo – incosciente - affinché si realizzino, non
potendolo loro stessi in quanto privi di un corpo fisico.
Tutto quanto l’uomo crea, inventa oggi, è motivo di mor-
te, basta pensare ai medicinali così carichi di sostanze
mortifere per combattere il solito virus: invece di tentare di
creare per la guarigione e non per i virus, la terapia è
diventata una sorta di safari, la cui meta è uccidere il virus
invece di guarire il malato!
L’umanità va verso la catastrofe del pianeta, sia pure fra 5-
6 mila anni. Difatti esso si sta disgregando lentamente,
polverizzando, “atomizzando”. Ma ciò fa parte
dell'evoluzione.

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