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INTRODUZIONE
In questa introduzione dh crea una specie di glossario precisando questi termni.
• Staying with trouble: dh si rifà all'etimologia della parola trouble che deriva dal francese
troubler la e usa una sua variante di significato, trouble nel senso di “rimescolare” “rendere
opaco” “disturbare” e proprio qui si ritrova l'obiettivo da perseguire per dare risposta ai
tempi di crisi. La risposta alla crisi è quindi il rimescolare, fare disordine e ricreare
problemi. L'autrice fa notare che le risposte all'Antropocene e al Capitolocene. La prima è
delegare alla tecnologia la risoluzione del problema, aver fede che comunque il progesso
salverà l'insalvabile. La seconda, molto più disfattista che vede i giochi fatti ed che pensa
che è troppi tardi per soluzione. “L'obiettivo e fare kin pag 13 generare parentele con
connessioni inventive pratica necessaria per poter vivere e morire insieme”. “stare con il
problema” : non creare un domani sicuro e fare in modo che eventi minacciosi non
accadano, non demonizzare o idealizzare il passatro o il futuro ma stare con il problema
significa stare al mondo come creature mortali interconnesse e immerse in innumerevoli
significati. Rimanere a contatto con il problema e vivere in modo respons-abile. Stare con il
problema significa generare kin, parentele impreviste, aprirsi a collaborazioni, “con-divenire
insieme gli uni con gli altri” pag17.
• Chthulucene: 2 parole: Kainos = signfica ora. Non è un passato o un presente o un futuro nel
senso canonico. Khton: creature ctonie: metaforicamente, creature che vivono sulla terra che
non corrispondono all'umano illuminista → “sono mostri nel senso migliore del termine” .
Regisce alla disperazione di qst tempi con la rinascita è il tempospazio delle creature
sinctonie, simbiogeniche e simpoietiche, ctonie → creature indigene della terra
• Kin: Parentela imprevista ed imprevedibile. Non è un mondo chiuso in sé, non è concluso
ma è sempre intento a creare filamenti che si aggrovigliano a spirale
• Acronimo FS: Condensazione → Fabula speculativa, femminismo speculativo, fatto
scientifico, fantascienza, string figures (figure di filo che si creano del gioco della matassa).
Usate come tropo teoretico
Dopo questa specie di glossario l'autrice procede nell'illustrare in breve il contenuto dei 4 capitoli.
SCOPO → Ognuno dei 4 capitoli presenta figure e storie che creino parentele nello Chtulucene in
modo da disfarsi dell'antropocene e del capitolocene.
Nel capitolo 4 procede ancora e definirlo: l'antropocene per lei non è un'eppoca ma un evento limite
che segna un passaggio non una fissità geologica e il nostro compito è di rendere qst passaggio
meno dannoso possibile, più insignificante èpossibile
Simpoiesi= con-fare, nulla si crea da solo, nulla è autopoietico o auto organuizzato. Le creature
simpoietiche sono dette anche olobionte, che significa essre integro, intero ma in senso diverso
dall'Uno o dall'individuo. Queste creature si mescolano e si ibridano nella loro interezza, sono
dinamici e si coinvolgono a vicenda in schemi complessi, si creano a vicendo. Margulis è
riferimento fondamentale, lei ha parlato di “intimità tra sconosciuti”, espressione usata per
descrivere le pratiche del co-divenire, gli olobionti lei li definisce come assemblaggi simbiotici. Per
lei al centro della vita c'è l'idea che nuovi tipi di cellule, tessuti, creazioni, organi ecc si evolvono
soprattutto attraverso la persistente intimità tra sconosciuti e chiama questo processo simbiogenesi.
I primi che hanno messo in atto processi di simbiogenesei cono i batteri e gli archeobatteri,
fondendosi insieme hanno infatti creato la cellula complessa moderna, con il suo nucleo composto
da cromosomi fatti di DNA e proteine. Nel 1998 una ricercatrice camadese, M. Beth Dempster ha
definito la differenza tra simpoiesi e autopoiesi. La prima indica sistemi che co-creano
collettivamente e non hanno cnfini spazio-temporali autodefiniti. I sistemi al contario sono
composti da unità autonome che si autoproducono e “sono dotati di confini spazi temporali
autodefiniti che tendono al controllo centralizzato, all'omeostasi e alla prevedibilità”. Cit. B.
Dempster, A self-Organizing System Perspective on Planning for Sustainability.
Esempi simgiogenesi e simbiosi:
1. Il protozoo mizotricha paradoxa è la creatura più adatta per rappresentare l'individualità
complessa, la simbiogenesi, la simbiosi e le creature olobionte. Margulis ha rintracciato all'interno
di questa creatura 5 diversi tipi tessonomici di cellule ognuna con il proprio genoma. Vive
all'interno della termite australiana Mastotermes darwiniensis, protagoniste di molte simbiosi. Il
macrotermes natalensis da essa nasce un fungo → simbiosi tra termiti, batteri, funghi. Margulis usa
questi esempi per metterci di fronte ad entità dinamiche che firmano collaborazioni e associazioni
collettive per vedere l'evoluzione di cellule complesse grazie a intra-azioni e inter-azioni di batteri
e archeobatteri.
Altri esempi di siombiogenesi e simbiosi:
2. Il batterio coanoflagellato e la pluricellularità animale. Niente è sterile ogni essere è emerso
avvolto trai batteri. Il laboratorio di Nicole King nell'uni della california a berkeley cerca di
ricostruire le origini della pluricellularità animale e qui gli scienziati dimostrano che gli incontri e
gli intrecci interspecie producono entità che restano unite , si sviluppano , comunicano e formano
tessuti stratificati come gli animali. I confronti tra animali moderni e i coanoflagellati suggeriscono
che i primi abbiano usato delle cellule flagellate coanocite per catturare la preda batterica????
cit. R. Alegado e N. King Bacterial influences on animal origins
“ i confronti tra animali moderni e i loro parenti viventi più stretti, i coanoflagellati, suggeriscono
che i primi animali abbiano utilizzato delle cellule flagellatecoanocite per catturare la preda
batterica. La citologia della cattura della preda, per esempio l'adesione cellulare tra preda e
predatore, implica meccanismi che potrebbero essere stati cooptati per mediare le ingterazioni
intercellulari durante l'evoluzione di genomi animali, determinando lo sviluppo di eprcorsi genetici
per lì'iimunità e per facilitare il trasferimento genico orizzontale. Comprendere le interazioni tra
batteri e i progenitori degli animali può aiutare a spiegare l'infinità di modi in cui i abtteri
modellano la biologia degli animali moderni, inclusi gli animali.” pag chuthuluce 97.
3. Collaborazioni simpoietiche tra calamaro euprymna scolopes e i batteri vibrio fischeri essi sono
fondamentali per il calamaro affinchè possa costruire una sacco nel suo mantello per ospitare i
batteri bioluminescenti grazie ai quali al buio il calamaro appare alle prede senza proiettre alcuna
ombra e si mimetizzano e sempre questi batteri producono segnali che regolano i ritmi cardiaci dei
calamari. Il calamaro a sua volta controlla il numero dei batteri.
4. Per questo esmepio si considerano i lavori di Hustak e Myers, contenuti nell'articolo
“involutionary momentum” in cui studiano la comunicazione simbiogenetica tra api, vespe,
orchidee e scienziati. Esse sostengono che l'involuzione potenzi l'evoluzione. Cit. pag 101 chutulu “
l'Orchidea e le api che la impollimano si costituiscono a vicenda attraverso una presa reciproca da
cui né la pianta né l'insetto posson o essre liberati... è nell'incontro tra orchidee, insetti e scienziati
che sia pre una possibilità per un'ecologia dell'intimità interspecie e per le sue sottili proposizioni.
La posta in gioco in questo approccio involutivo è una teoria della relazionalità ecologica che
prenda sul serio le pratiche degli organismi, le loro invenzioni e gli esperimenti che mettono in atto
per modellare la vita e i mondi interpecie. È un'ecologia ispirata a un'etica femminista della
“respomso-abilità” (..) in cui le questioni sulla differenza di specie sono sempre unite all'attenzione
verso l'affetto ,, il coinvolgimento e la rotturqa; un'ecologia affettiva in cui la creatività e òa
curiosità caratterizzazmo le forme sperimentali della vita per tutti i soggetti coinvolti, non solo gli
esseri umani” → impoooooo da inserireeee pag. 102 chutlu → C. Hustak e N. Myers “involutionary
momentum” pag.79, 97, 106 → fiori che riescono ad impossinarsi perchè somigliano come forma e
colori all'organo genitale degli insetti femmina, e vengono così inseminate dai maschi, questo da
darwin viene letto come sfruttamento del fiore cioè un gene egoista in azione. Ora ci saranno una
serie di progetti 5-8 tutti esempi di coinvolgimento reciproco esempi di interdipendenza e co-
creazione, ognuno è una figura di filo fs e del co-divenire multispecie. Animali, scienziati, attivisti,
territori si coinvolgono a vicenda.
Barriera corallina e ilprogetto crochet coral reef, coordinato dall' institute for figuring di los
angeles. Nella barriera corallina polpi, coralli, licheni, microbi, virus e quant'altro sono esempi
perfetti di simbiogenesi, tra creature umane e non umane.Uno tra gli ambienti più impattati
dall'Antropocene e la constatazione della sua devastazione è servita a spammare il termine. Presqa
coscienza di questa situa nella barriera corallina l'autrice ci parla
del crochet coral reef, un progetto di margaret e cristhin wertheim che unisce attivismo femminista,
algoritmi, artigianato, per parlare dei rischi ambientali della vita negli oceani. La genesi di ciò è
cpmplessa e prevede una fitta alleanza di matematica biologia marina attivismo ecologia artigianato
arti tessili allestimento museale e pratiche artistiche comunitarie. Tutto parte da daina taimina nel 97
docente di matemaatica che trova il modo di creare un modello fisico dello spazio iprbolico e il
metodo che ha usato è l'uncinetto (?). Anni dopo nel 2005 la poeta e artigiana Christine Wertheim
ha suggerito alla sorella margare matematioca di creare una barriera corallina all'uncinetto ,
lasciandosi ispirare da xena, ricreano all'uncinetto habitat della barriera corallina. Ricreano
un'ecologia artificiale e artigianale. Ispirandosi a daina le sorelle artiste usano gli algoritmi
dell'uncinetto per creare geometrie iperboliche che si manifestano nella rappresentazione delle alghe
dei coralli ecc. Questo tipo di progetto riabilita poi una forma di attivismo che include forme di
artigianato femministe “politicizzate”. In questo caso la tessitura è un arte che si politicizza, diventa
veicolo di attivismo. → esempio di fs simpoietica.
6. Madagascar e una serie di libri per bambini di storia naturale in inglese e malgascio, l'ako project.
La repubblica del m. è un complesso intreccio tra popolazioni diverse, animali, lemuri tra essi,. E
foreste. Impatto antropocene ha portato a estinzione e distruzione di foresti ed ha anche coinvolto
villaggi e popolazioni locali. Poi l'autrice parla del madagascar ako project portato avanti da alison
jolly e hanta rasamimanana che è composto dalla stesura di una serie di libri per bambini illustrati
che hanno al centro le storie di un giovane lemure, dei suoi amici e delle sue avventure. Con
manzione agli ambienti habitat del madagascar e gli altri esseri animali e vegetali intorno, rendendo
la stessa popolazione piu conspevole e hanno avuto un ruolo fondamentale anche per la didattica
visto che le scuole qui non avevano finanziamenti e i bambini imparano da inseganti non
professionisti senza formazione e senza salario ma è pagata una quota di iscrizione dalle fam piu
povere, qst progetto da tirato su e ispiratogenerazioni di scienziati, naturalisti malgasci e non → qst
due scienziate hanno coltivato larte di vivere in un pianeta infetto.
7. terrotori circumpolari degli inupiat in alaska dove è stato creato il gioco mondo never alone,
incentrato sui modi di narrare degli inupiat e concretizzato grazie alla simpoiesi tra e-line media e
cook inlet tribal council. Qst territori soffrono più di tutti l'antropocene e il capitolocene , l' artide si
sta surriscaldando e gli esseri umani non umani vegetali non riescono a fare affidamento sulle
stagioni. Terreno di competizione tra le nazioni imperialiste per sfruttare le enormi riserve di carbon
fossile nel estremo nord. Esempio di simpoiesi e sopravvivenza a un pianeta infetto, la creazione del
gioco-mondo indigeno di Gloria o'neill presidente del cook inlet tribal council, consiglieri e anziani
della alaska tribal council e della alaska native community , alan gershenfeld, uno studio di design.
Ha visto quindi collaborazione, alleanza, simbiogenesi di programmatori videogiochi, artisti visivi,
burattinai, esperti di digitale e attivisti. Il gioco si chiama never alone, è costituito da pratiche e
storie di popoli indigeni e ciò da una prospettiva “non innocente”, non è infatti l'ennesima
narrazione occidentale dei popoli indigeni, non addolcisce l'antropocene, non dona un pizzico di
saggezza indigena nella narrazione scientifica. È una narrazione co-prodotta insieme al popolo
indigeno degli inupiat e questo non significa nemmeno che è un gioco indigeno-riferito, cioè fatto
da indigeni per indigeni, creando la caricatura di una riserva. Si tratta di significati trasferiti. Le
protagoniste del gioco sono una bambina indigena e una volpe artica che vanno alla ricerca per
sconfiggere la tempesta che minaccia i loro villagghi. È narrato in inupiaq con sottotitoli inglese. 8.
l'altopiano del blackmasa popolato dai navajo e dagli hopi intrappolati in arizona e sede di molti
attivisti e di una rete composta da: il black mesa indigenous support, il black mesa trust, gli
scienziati, la popolazione indigena devota alla pecora navajo-churro, i black mesa weavers for life
and land, gli attivisti del black mesa water coalition. Regione nell'altropiano del colorado, una tra
kle più sfruttate. Hopi e Navajo indigeni. Dal 68 è stata interessata da grossa operazione estrattiva
della Peabody Wetser Coal Company per estrazione di carbonio. Persone intossicate, no acqua
potabile, nimali che bevono morti, non elettricità affidabile pozzi esauriti. Prima il condotto del bm
poi la miniera sono stati chiusi grazie al lavoro congiunto di attivisti e indigeni nel 2005 nel 2006
riaprono siti dopo che sono stati confluiti nell'estrazione kayanta. Esempio di simpoiesi nelle
regione del black masa e molto simile al crochet coral reef, è la pratica della tessitura navajo, che
vede l'alleanza tra le tessitrici indigene e le pecore churro, sono legate da schemi ricorrenti e
responso-abilità in luoghi devastati. Il legame tra le popolazioni indigene del black masa, i navajo e
i dinè, sono cruciali sia per la loro storia devastata dal colonialismo sia nella loro cosmologia.
Per i navajo il concetto di hòzhò (accenti al contrario) è fondamentale per la loro cosmologia ed è
traducibile con bellezza. Le pecore sono per loro compagne fondamentali e con la loro cura e con
l'arte della tessitur innescano le relazioni naturale di ordine cosmico. Negli anni del neo colonialsmo
questi popoli sono stati soggetti a massacri e pure le pecore charro perchè gli americani volevano
togliere gli animali importati dagli spagnoli, la resistenza dei popoli indigeni si è esplicata anche
nella preservazione di queste pecore portte in salvo. Gli stermini delle pecore sono stati due, uno
condotto dai militari americani, l altro dalle autorità agricole finte progressiste merde del new deal
speranza che buttino sangue e lava fino alla fine dei loro giorni mannaggia a cristo risorto infame.
Nel 1970 erano rimaste solo 430 pecore navajo-churro, alcune perchè portate in salvo altre perchè
prese come cavie per una ricerca. Quando fu chiuso 165 pecore furono vendute a un ranch →
navajo sheep project, altro progetto è il mesa weavers for life ( ad opera di attivisti, pastoru navajo,
tessitrici, poeta halberstadt). Da completare fino a 140.