Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Critiche autrice:
Lavoro e prostituzione
Il compiacimento necessario per la donna è anche alla base di dinamiche lavorative. Ha l'obbligo i
compiacere ma allo stesso tempo si deve sentire in colpa per averlo fatto. La seduzione è ciò che le
viene richiesto ma si deve sentire costantemente colpevole per aver sedotto.
Sulle questioni del lavoro è inetressante, parte da assunti diversi ma cmq in soldoni molto simili alla
federici, cioè dell'invisibilizzazione del lavoro riproduttivo, anche se lei non usa qst termine e sulla
domestificazione forzata della donna per far arricchire il capitale. L'autrice fa notare che se si
confronta la condizione della donna nel fine xx secolo rispetto all'inizio i progressi sembrano
enormi. I posti di lavoro sono più numerosi nessuna carriera liberale le è proibita di principio ma
praticamente sì. Alcuni lavori sono diventati appannaggio di sole donne, tipo la segreteria ma più si
sale nei vertici dirigenziale di qsueto sistema liberale di merda, la presente delle donna si risica
progressivamente. Anche lei come la federici nota che le ricvendicazioni operaie sono appannaggi
di soli uomini. Questione impo: ogni tentativo di ammortizzare il doppio carico che grava sulle
donne di lavoro e famiglia in realtà sono tentativi per rilegarla interamente alla sfera di famiglia e
lavoro domestico. Non ci sono reali preovvedimenti che affettivamente permettono alla donna di
potersi dedicare a entrambe (tralasciando il fatto che in tutto ciò gli uomini dpove stanno, cioè
anche qua si sta dando per scontato che è la donna che deve barcamenarsi in queste due condizioni),
detto ciò tutte le robe che si fanno, si fanno per costringere la donna a casa. Anzihè creare asili,
infrastrutture ecc si prolunga il congedo di maternità e così facendo l'unca cosa che si ottiene e che
nessuno assume le donne → questa parte ci sta, può essere inserita nel discorso fatto dalla federici.
Pag 152. Anche il part-time è in teoria un modo per didintensificare il lavoro ma in realtà fa solo in
modo che la donna sia allontanata dal lavoro “produttivo” qst termine invece fde lo usa.
ECOFEM
Shulamith Firestone aveva accennato alla compinenete ecologica del femminismo nella sua opera la
dialettica dei sessi, ma qst idea è rimasta e,mbrionale fino al 73- Poi è stata ripresa dalle militanti
del front feministe, poi c'è stata un scissione ed è nato l ecologie-feminisme centre che ha dato vista
all'ecofem (?), che ha l'obiettivo di fondare un nuovo umanesimo al seguito della fine della società
maschile che non può avvenire senza la risoluzione del problema ecolgoico. La sovrappopolazione
è da ricondursi alla società maschile, prima che capitalista o socialista. E ciò è esito di due scoperte
da parte dell'uomo che gli hanno permesso di prendere potere, pag. 375 e cioè la èpossibilità di
coltivare la terra e l'atto riuproduttivo (quando si rendono conto che non inseminano gli dei ma
loro ?!?!?!?! ma che caaazzz) . Fino a qst momento le donne hanno avuto il monopolio
dell'agricoltura e il maschio credeva fossero fecondate dagli dei, poi ha scoperto di essere
agricoltore e procreatore. Si appropria quindi ddella fertilità della donna come della terra e ciò ha
portato a sovrappopolazione, distruzione ambiente, esaurimento risorswe. D'accrodo su alcune sue
cose, molto simili a federici, fa precisazione interessante, cioè alle istanze materialiste aggiunge il
dato della repressione sessuale, ma per il resto mi sembrano teorie che non approfondisce bene.
Pone poi l'attenzione sul fatto che come potere i singoli hanno piccole azioni individuali, per il resto
è un problema sistemico pag.386, alla base del problema ecologico ci sono certe strutture di potere
pag 395, qst problemi. Per lei la fallocrazia nasce nel momento in cui l'uomo si appropria dell'arte
dell'agricoltura e finsce l'amazzonato. S e qst non fosse avvenuto secondo lei, cmq ci sarebbe stato
sessismo ma non si sarebbe arrivati a distruzione ecologica pag 398.
Prima del capitalismo il potere femmnile si basava sul possesso dell'agricoltura, agli uomini toccava
la pastorizia, la caccia alle donne agricoltura. Da qua poi l'autrice dice che se questo passaggio non
si fosse verificato e quindi di conseguenza non fosse nata la fallocrazia, il primo intento delle donne
sarebbe stato quello di distanziare la nascite, testimone la lunga tradizione di contraccezione fai da
te ( mi sembra un discorso essenzialista e molto riduttivo, prende in considerazione un binarismo
molto stridente e spesso fa assunti infondati e non approfonditi, che senso ha dire :”se le donne
avessero preso il potere certe cose non si sarebbero verificate...che intende per donna? Per quale
principio primo e ontologico qst cose non si sarebbero verificate inquanto a farle erano le donne??)
cioè lei specifica che l'istinto materno non è insito nelle donne e lo dimostra la contraccezione fai da
te alle quali le narrazioni egemoniche non fanno riferimento, quindi qui non essenzializza e fin qui
ci siamo ma poi essenzializza subito dopo quando parte da questa “essenza donna” e ne fa derivaree
cose. Non specifica come avviene questo passaggio dell'attività agricola