Sei sulla pagina 1di 12

1.

LA NATURA COME FEMMINA

Capitolo in cui l'autrice espone il modello organicistico, prima del passaggio a un modello
meccanico che decreterà la morte della natura.

VISIONE RINASCIMENTALE NATURA-MODELLO ORGANICISTICO


“il modello che abbiamo perduto era organico” pag. 63. Dalle origini della specie gli esseri umani
hanno vissuto una relazione quotidiana, necessaria e organica con la natura e questo ewuilibrio
garantiva il loro sostentamento. La teoria dell'organismica attribuiva molta importanza
all'interdipendenza tra le parti del cosmo, prevedeva un'idea di natura come organismo vivente che
fu cornice ideologica dominante nel 500 ma affondava le radici in antichi sistemi di pensiero. In
questa teoria la natura era stata prevelentemente considerata in due modi, entrambi cmq segnati nel
genere, cioè verniva ricondotta al femminile. O veniva identificata come madre amorevole oppure
come femmina declinata in senso selvaggio, irrazionale, incontrollabile e sfrenata. La prima
versione era destina a scomparire con il procedere della rivoluzione scinetifica e la progressiva
meccanicizzazione e razionalizzazione del mondo che invece portarono alla nascita di un istinto
umano di dominio e controllo della natura, controllo che riguardò anche le donne. Da questa visione
in poi donne e natura sono declinate in termini di sfruttamento. L'immagine della Terra nutrice in
qualche modo frenava eticamente atteggiamenti predatori e di dominazione verso la natura. Dopo
invece con la concezione di meccanizzazione atteggiamenti del genere furono tollerati ed incentivati
e la spoliazione della natura si normalizzò. I processi di commercialismo e industrializzazione
dipendevano direttamente dalle risorse ambientali: estrazioni di minerali, bonifiche, deforestazioni..
Questa visione si basava sull'analogia organica fra il corpo umano e il macrocosmo, e sia nel
coscmo che nella società c'era un ordine regolata da un disegno divino che analogicamente
corrispondeva all'integrazione organica delle parti di un corpo. Tra500-600 questa visione non era
più plausibile. Da capitolo 4 “il mondo come organismo). I valori ambientali di qst sistema furono
messi in crisi dal modello ,eccanicista che pose le basi al moderno progresso scientifico tecnico e
sociale. Ha presupposti olistici in cui ogni cosa in natura è connessa a un'altra e i processi interattivi
janno grande importanza. L'ecologia ha radici nell'organicismo.Il pensiero organismico diede una
cornice filosofica alle teorizzazioni della scienza ecologica e per la conservazione delle risorse
naturali. Il cosmo nel Rinscimento era un'unità vivente nella quale tutte le parti erano interconnesse
in un sistema compattamente organizzato. Il neoplatonismo del rinascimento richiamò in vita
un'interpretazione della natura come anima del mondo fonte di mutamento volontario e immanente.
Filosofie organiche più radicali erano qll di giordano bruno che unificarono anima e spirito in un
unica identità ecc ecc... Il rinascimento attingeva a concetti greci del cosmo come porganismo
intelligente. Tre antiche tradizioni, il platonismo, l'aristotelismo, e lo stoicismo divennero la base di
posterio forme sincretistiche di organicismo. Ciascuna di qst tradizioni organiche differiva dalle
altre per aspetto impo così quando furono sintetizzate con altri sitemi come l ermetismo,
gnosticismo, neoplatonismo e cristianesimo produssero un vasto spettro di filosofie organismiche
rinascimentali. Tutte qst filosofie avevno in comune la premessa che tutte le parti del cosmo fossero
connesse e interrelate in un unità vivente. Dalla varietà di filosofie organicistiche del rinascimento i
meccanicisti hanno accolto e trasformato i presuppostiì che si collocano all estremo conservatore e
gerarchico denunciando e ripudiando invece qll associati alla componente religiosa e politicamwnte
piu radicale. Si eliminao così i caratteri organici e animistici e si sostituiscono con componenti
descrivibili meccanicamente. Le scoperte della nuova scienza misero in crisi questo modello. Fu
sconvolto dalla cosmologia di Niccolò copernico, edita nel 1543, che proponeva ipotesi eliocentrica
e contestava il modello di universo geocentrico di Tolomeo.
CRISI MODELLO ORGANICISTICO PRE 600 Già UN Pò IN ATTO.
Questi cambiamenti non si verificano solo a partire dal 600 (diciamo che dal 600 congiunzioni
storiche e tecnologiche portano a una vera e propria rivoluzione tecnica e scientifica) ma si
potevano già vedere nell'antichità e dal medioevo:
• Le antiche civiltà del mediterraneo e della grecia iniziarono ad estrarre minerali e pietre ma
le tecnologie erano modeste e soprattutto erano radicati culti che prevedevano una visione
del mondo animista e numerosi erano iculti della fecondità.
• L'impatto della società romana fu più duro e le attività estrattive intense furono criticate da
ovidio, seneca, plinio
• fine feudalesimo e colonizzazioni la società commerciale diventava via via più invasiva
sull'ambiente naturale
• tra 500 e 600 questo sviluppo accellerato e qst invasività della natura è stata sugellata da
sitemi di pensiero che la rendevano razionale e la inscrivevano nell'ordine oggettivo delle
cose. La dominazione della natura assume rilievo in ambieto sociale e politico. L'unità
organica del cosmo e della società umana fu incrinata, i bisogni della popolazione mutarono.
L'immagine e la concezione della natura come madre nutrice portava con sé una sorta di dispositivo
di controllo, cioè finchè la natura viene considerata come essere vivo e sensibile e paragonata a una
madre ogni atto distruttivo contro di essa potè essere condannato come una violaizione delle norme
di un comportamento etico. L'immagine rinascimentale della terra nutrice in sostanza portava con sé
ancora controlli e limitazioni di carattere etico.

ESEMPI CONFERMANTI
Il modus operandi dell'autrice consiste nel convalidare la sua tesi prendendo come testimonianze
fonti artistiche (pittoriche, teatrali, letterarie) e filosofiche, che dimostrano ed illustrano questa
visione del mondo organicistica. Tutte immagini che seppur diverse esercitavano efficamente un
controllo etico sul comportamento verso la natura.
• Re lear- Shakespeare pag. 71
• Poesia e Tradizione pastorale
• Virgilio
• Dipinti: Santa Genoveffa col suo gregge, La ninfa della fonte (Cranach), La nascita di
Venere, Primavera (Botticelli)
• Timeteo di Platone: dota il ondo intero di vita e lo paragona ad un animale e colloca la terra
al centro del cosmo definendola nutrice. Nel simbolismo platonico la natura e la materia
erano femminili le idee maschili
• Aristotele, la sua antica filosofia si basava sulla teoria organica del primato della crescita e
dello sviluppo interni alla natura → stronzate che dice sulle donne pag.80
• stoici: natura come organismo vivente
• Letteratura popolare del rinascimento
• Teorie sullìorigine dei metalli: Anassagora, Teofrasto, Periegeta credevano che i metalli
fossero piante che crescevano sotto la superficie della gterra. Plinio il vecchio critica e
ammnisce l'estrattivismo
• ovidio nelle metamorfosi

2. ECOLOGIE EUROPEA IN TRANSIZIONE


Il rapporto tra i contadine e la terra è stato il perno dell'ecosistema agrario dell'europa pre-moderna.
La comhnità contadina produsse un livello di sussitenza seguendo modelli tradizionali di
cooperazione sostenuti da norme culturali. La produttività si manteneva relativamente alta ed era
combinata con la preservazione della fertilità del suolo e le attività di allevamento prevedevano c il
numero di animali fosse proporzionato all'estensione del terreno. Spesso queste comunità erano
organizzate in comuni territoriali: cooperazione e interdipendenza. Il primo fattore destabilizzante
fu l'instaurarsi della società feudale che si impose con la forza alla struttura comune della società
agraria, estraendone plusvalore tramite lavoro, servizi,affitti e tasse → già varie forme di resistenza
dei contadine per preservare il controllo sulla propria tecnologia. All'inizio del Trecento la
maggiorparte delle terre incolte era stata messa a frutto e le foreste si erano contratte. La crescita
della popolazione, combinata alla tassazione del signore feudale condusse al crollo dell'economia
agraria e dell'ecosistema medievale.
'500-'600: si instaura economia di mercato pre-capitalistica : che indirizza le tendenze medievali
verso rapporti capitalistici di produzione e verso modi capitalistici di comportamento economico.
Appena nell'Europa pccidentale si avviò il commercio e iniziò lo sfruttamento delle terre indigene
d'america da parte degli europei, la produzione per la sussistenza cominciò a essere soppiantata da
produzioni più specializzate e per il mercato. L'uso crescente del denaro poi fornì un mezzo di
scambio e una riserva di valore, facilitando un'accumulazione indefinita. L'inflazione generata dalla
crescita della popolazione e dall'afflusso di oro americano accellerò la transizione da modelli
economici tradizionali a modi di organizzazione economica fondati su una massimazione
ragionevole. Lo sviluppo delle città come centri di commercio e di produzione artigianale creò una
nuova classe di imprenditori borghesi che minarono il potere della nobiltà fondiaria. Benchè i primi
effetti dei miglioramenti agricoli siano stati vantaggiosi per il suolo, nell'emergente economia
capitalistica di mercato era incorporata un forza accellerata di espanzione e accumulazione, le quali
sarebbero state conseguite a spese dell'ambiente e della comunità di villaggio, cioè a spese delle
basi naturali e umane delle risorse. La tensione verso la crescita e l'accumulazione ha come
conseguenza l'abbandono della terra da parte dei contadini e lo sconvolgimento dei modelli
tradizionali di interazione fra uomo e terra. I modi di produzione protocapitalistici accentuarono
l'impatto umano e miglioramenti tecnologici associati a un'espansione economica fondata su una
ricchezza di metalli non rinnovabile accrebbero le potenzialità dello sfruttamento di boschi e paludi
da parte dell'uomo e si accellerò il declino di risorse di legname nel 500. Questi meccanismi
protocapitalistici ma che già mostravano il loro impatto aggressivo e invasivo presenta molti
parallelismi con la crisi ambientale attuale. Questa constatazione non porta l'autrice a rifiutare
qualsiasi innovazione tecnologica ma che bisogna sviluppare tecnolgie che si armonizzino con i
cicli naturali e non condurre a sfruttamento irreversibile delle risorse.

3.MODELLI DI SISTEMI ORGANICI


Ci sono tre variazioni della teoria organica.

1. Gerarchico
Databile nel Medioevo. Società come gerchia, il corpo politico era modellato metaforicamente
sull'unità del corpo umano e rappresentava una visione conservatrice dell'ordine sociale. Modello
di Giovanni di Salisbury 1159. Concepiva la repubblica come una sorta di persona. Il corpo era
dotato di vita e ogni parte del corpo corrispondeva a una categoria sociale, tutto era fondamentale
per il tutto ma non la stessa importanza, era gerarchizzata. Quindi L' anima era il principe e il clero,
gli organi di senso i giudici e i governatori, una mano l'esercito, l'altra gli amministratori lo stomaco
e l'intestico i gestori delle finanze, piedi artigiani e lavoratori. Nonostante gerarchia c'era quindi
interdipendenza delle parti. Il funzionamento comunitario di ispirava ai modelli comunitari presenti
in natura tipo api e formiche, la vita civile doveva imitare la natura. Per questo modello la
monarchia era la forma politica organizzativa più naturale e più corrispondente all'ordine cosmico e
divino. Oppure, per le gerarchie intrinseche questo modello può essere situato nell'estremo
conservatorismo di destra. C'erano infatti disuguaglianze tra i mebri e non uguali diritti , poiché
tutte le aprti erano si funzionali ma comunque avevno diversa importanza per il tutto. Mutamenti
sociali avvenuti nel 500 misero in crisi qst modello. La crescita di un'economia di mercato produsse
un maggiore movimento sociale minando il modello gerarchico.

2. Comunale
Dal Medioevo fino 700. Tendeva a un livellamento delle gerarchie sociali e si fondava su esperienza
comune delle comunità di villaggio. Qst variante si fondava sull'esperienza contadina della cultura
di villaggio. Si fondava sul livellamento disuguaglianze e insisteva sul primato della comunità, sulla
volontà collettiva del popolo, sull'idea di autoregolazione e sul consenso interno. Tipico delle
comunità rurali europee dove vigeva cooperazione, assimilabile a una variante socialista e fu minata
da crescita di economia di mercaato fondata su proprietà e scambi. E i progressi tecnologici in
campo agricolo misero fine a qst tipo di attività condotte in comune.
3. Rivoluzionario
Prevedeva il completo rovesciamento delle gerarchie sociali. Simboleggiava le aspirazioni utopiche
di gruppi medievali spesso di contadini e artigiani che volevano rovesciare ordine prestabilito.
Erano i movimenti millenaristici, nuova era rivoluzionaria ma intrinseca di carattari religiosi. Forma
pre-industriale di rivoluzione sociale, il mutamento rivoluzionario avveniva tramite rivelazione →
Tommaso campanella con la città del sole e valentin andreae con rei publicae christian-nopolitanea
descriptio

5. LA NATURA COME DISORDINE. DONNE E STREGHE


All'inizio dell'epoca moderna quindi la concezione della natura che derivava era quella di un regno
caotico da soggiogare e controllare e fu associata al soggetto femmina. Così si sugellò un doppio
archetipo stereotipato che interessava sia le donne che la natura: la figura femminile vergine o
madre e la natura come nutrice fertile e l'altra invece la donna come strega o natura come
organusmo caotico che geenra anche pestilenze e tempeste. Gli autori del 500 e del 600 (sto testo è
un po' strano con le date e le periodizzazioni sono poco chiare o cmq molto ampie, troppo tanto da
essere poi imprecise, scorrette. Cioè qua dice che autori del 500 e 600 vedono la antura come pazza
furiosa e poi parla del modello organicistico, magari può specificare se è così che sono paralleli e le
cose più sfumate??). Hanno tendenza a considerare la natura e la società come qualcosa da domare
di selvaggio. Le donne veniva viste come più vicine alla natura di quanto non fosse l'uomo,
subordinate a lui nella gerarchia sociale e con instinti e sessualità più incontrollabili.Come la natura
le donne dovevano essere soggiogate e tenute al loro posto. Alla radice di qst identificazione tra
donne/natura come forma di vita umana inferiore e priva di ratio c'è la distinzione tra natura e
cultura che svariate discipline la considerano come un assunto dato per certo. Quando i legami del
mondo organico si sciolsero, la cultura europea si pèose sempre di più al di sopra e separata da tutto
ciò che era simboleggiato dalla natura. Così come in America la dicotomia natura/cultura, giustificò
colonizzazioni e stermini → cit impo “se si devono liberare natura e donne, indiani e neri dai
giudizi negativi impliciti in quest'ideologia, è necessario affrontare una critica radicale delle
categorie stesse di natura e cultura come concetti organizzati in tutte le discipline”. Diversi
antropologi hanno sottolineato come le donne vengono percepito a un livello inferiore rispetto la
cultura, la quale è stata associata simbolicamente e storicamente all'uomo. Questo perchè le
funzioni fisiologiche della donna, quali procreazione, allamento, ciclio mestruale sono considerate
più vicine alla natura quindi il suo ruolo è inferiore, su una scala culturale a quello del maschio.
Rivedere meglio qst capito per comprendere come la presa come premessa dell’irrazionalità del
femminile e poi la sistematiuzzazione di ciò ha rilegato la donna in un ruolo subalterno.

6.Produzione, riproduzione e la femmina


→ marginalizzazione ruolo delle donne nei processi pre-capitalistici
→ uso della scienza come ideologia per subordinare le donne

Nell'italia del rinascimento (circa1350-1530), l'economia mercantile aveva portato all'espansione la


vita pubblica degli uomini mentre quella delle donne andava sempre più a chiudersi nell'ambiente
domestico ( → divergenza con silvia federici che invece colloca qst processo in una spefica fase
dell'accumulazione capitalistica). Per merchant se prima le donne potevano crearsi un'educazione e
una formazione dal rinascimento in poi la loro educazione venne incentrata sempre di più sulla
moralità la castità ecc ( e il modello organicisticoo? Due cose distinte ok però..) Nel 600 invece in
inghilterra ci furono mutamenti significativi nel lavoro produttivo delle donne nella vita domestica
c'era insita la tendenza di renderla dipendente dal marito. Nell’agricultura di sussistenza le mogli
dei piccoli proprietari e agricoltori avevano partecipato alle attività agricoledi cui ne benficiava
l’intera famiglia. Quando però i piccoli proprietari divennero ricchi agricoltori e a usare le nuove
tecnologie di produzione e a produrre per il mercato le loro mogli non parteciparono più al lavoro
quotidiano e produttivo. Anche nel commercio al minuto, dove la famiglia funzionava come unità
produttiva, le donne ebbero un ruolo importante , avendo un ruolo attivo nelle attività e sostituendo
il amrito in caso di morte. Quando però si diffuse il modo capitalistico di assunzione dei salari le
vedone abbero meno opportunità di partecipazione. Quando quindi iniza a formarsi una nuova
economia di mercato il ruolo produttivo delle donne viene ridimensionato e inizia un processo in
cui le donne verranno trasformate da risorsa economica per la sussistenza a una semplice risorsa
psichica per i loro mariti.
Un esempio riportato dall’autrice è la biologia di Harvey (medico personale di Bacone) , espressa
nel De generatione animalium. Uscita nel 1628 è considerata tra le opere fondanti della scienza
dell’epoca moderna. La suo biologia era fondata sul dualismo copo anima, in cui l’anima era
operatore esterno e ciò contrastava con l’anteriore concezione vitalistica che vedeva il corpo
permeato e vivificato dall’interno da uno spirito animante. in qst opera sono contenute metafore
significative e la scelta dei vocaboli esplica un preciso sistema valoriale. Le idee biologiche di
Harvey si collocano in un contesto più ampio di mutamenti del tempo e il ruolo passivo che assegna
alla donna nella riproduzione è in accordo con la tendenza verso la passività femminile che si
riscontra nella nuova produzione industriale e nell’affermazione della passività della natura
teorizzata dalla nuova filosofia meccanica del 600. La sua teoria è compatibile con i nuovi valori
scientifici fondati sul controllo della natura e delle donne a beneficio dei nuovi modi di produzione
capitalistici. La concezione biologica alla base aveva avuto origine con Aristotele (nel capi 1)
secondo il quale la femmina forniva la amteria ed era principio passivo e il seme maschile era
principio atttivo e quindi era l’unico agente e causa efficiente ed era il seme che fornviva
all’embrione la sua qualità. La femmina si limitava a fornire nutrimento -> uomo come genitore,
donna come incubatrice e ciò formò l’ideologia sessuale dominante della donna a fine 500 e inizio
600. Secondo harvey (sviluppo polli e cervi ma comparazioni riproduzione umana) l’embrione era
quindi staccato dall’utero e si sviluppava in virtù del principio vitale impresso dal seme. (parti poco
chiare cmq non si capisce una sega quindi sarebbe meglio non scendere nel dettaglio). Descartes
credeva anche lui che ha imprimere principio vitale ed anima fosse il seme maschile. Highmore in
History of generation postulò due tipi di atomi seminali nel seme, atomi materiale e atomi spirituali.
E quelli spirituali provengono dal padre, quelli materiali dalla madre pag 294. Everard riteneva che
il seme maschile fornisse principio spirituale e la madre la materia e dice che il seme femminile non
contribuisce alla generazione, mentre il seme maschile agisce solo come cause efficiente. Da tutto
ciò si evince come la scienza sia stata usata per sistematizzare la passività della donna. Ma qst
processo si esplcia maggiornmente nella scienza moderna ma già nella teoria darwiniana , qui infatti
la variabilità che è alla base del progresso evoluzionistico risultava correlata con una maggiore
estensione di variazione fisica e mentale nei maschi. Gli scineizati compararono le dimensioni del
cranio del maschio e della femmina nell’intento di dimostrare l’esistenza di differenze sessuali in
grado di spiegare l’inferiorità intellettuale e il temperamento emotivo delle donne.

7. Il dominio sulla natura


Bacone (1561-1626) è uno dei padri fondatori della nuova scienza, sistematizzò quindi qst tendenza
già in atto in un programma totale che prevedeva un controllo sulla natura a beneficio dell’uomo.
Unendo una nuova ideologia fondata sul controllo della natura, nuove tecniche e tecnologie
minerarie e mettalurgiche, il concetto di progresso e la struttura della famiglia patriarcale. Bacone
plasma così una nuova etica fondata sullo sfruttamento della natura. Assumendo il punto di vista di
natura, donne e ordini inferiori il progetto di bacone non sembra così positivo ma l’unica
soggettività beneficiria è un imprenditore borghese maschio (quanto sta avantiiii). L’ambiente
sociale di bacone era pregno della controversia sulle donne (da vedere e approfondire) e dalla caccia
alle streghe, e influirono sulla descrizione della natura che fornisce e sul suo stile metaforico. La
natura da amdre generatrice divenne fonte di misteri da scvelare per sfruttarla economicamente e
rendere possibile il progresso economico. Pag 299-300 precessi streghe. Questi due eventi
(controversie e streghe) influirono sulla sua filosofia e sul suo stile di scrittura. Molte fra le
immagini che crea per delineare il metodo scientifico che propone sono mutuati dal lessico
giuridico, da aula da tribunale e siccome la natura viene trattata come femmina che deve essere
torturata , le sue immagini rievocano quelle dei processi alle streghe.
Cit varie:
“Poiché solo seguendo, o per così dire incalzando, la natura nelle sue perenigrazioni, si impara a
ricondurla poi sulla via consueta. E neppure ritengo che da questa storia dei prodigi andrebbero del
tutto esclusi i superstiziosi racconti di incanti, stregonerie, sogni, divinazioni e simili, là dove non vi
sia una certezza e chiara evidenza dell’accaduto…malgrado la pratica di queste cose sia da
condannare, l’osservazione e lo studio di esse può valere a illuminare, non solo consentendo di
distinguere gli aspetti nocivi, ma di meglio conoscere la natura. Né l’uomo deve farsi scrupolo di
entrare e penetrare in questi buchi e cantucci nella ricerca del vero, come col suo esempio ha
mostrato la maestà vostra.” -> in qst passaggio bacone afferma che i metodi con cui si potevano
scoprire i segreti della natura erano gli stessi che si usavano nell’investigare i segreti della
stregoneria, Bacone, de dignitate et augmentis scientiarum, works a.c. di James Spedding, Robert
Leslie Ellis, Douglas Heath, 14 voll., Longmans Green, London, 1870, vol iv, pag. 296. Trad. it. In
scritti filosofici di Francesco Bacone, a.c. di P. Rossi, UTET, Torino 1975, pag.205.

“Intendo (secondo la pratica in uso nella cause civili) in questa grande difesa o causa accolta dal
divino favore e dalla divina provvidenza(per mezzo della quale il genere umano cerca di rientrare in
possesso del suo diritto sulla natura) esaminare le natura stessa e le arti in interrogatori” -> bacone,
preparative towards a natural and experimental history, Works, vol.iv, pag 263.

“Infatti, come il carattered’un uomo non si rivela del tutto se non nella contrarietà, e come Proteo
non mutava forma se non quando era immobilizzato e costretto, così i passaggi e i mutamenti della
natura non risultano tanto dalla natura stessa allo stato libero, quanto dalle prove e vessazioni
dell’arte (dispositivi meccanici)” -> bacone, de dignitate, works, vol iv, pag 298, trad, it. Scritti
filosofici, pp 206-207

La natura, usa qst termine deve essere “obbligata a servire” e resa “schiava” e gli “indagatori e
informatori della natura” devono scoprirne i segreti e l’indagatore della natura non deve pensare che
“l’inquisizione della natura sia in qualche parte interdetta o proibita” -> atteggiamento predatorio ed
è emblatico il ricorso al termine inquisizione.
Bcone, instauration magna, works, vol iv, p.20; Temporis partus masculus, edizione e trad. ingl. Di
Benjamin Farrington, Liverpool universit press, Liverpool 1964, p 62

“Sono venuto alla verità stessa guidando a te la natura con tutti i suoi figli per vincolarla al tuo
servizio e farnel la tua schiava”.. “Non abbiamo alcun diritto di attenderci che la natura venga a
noi.. deve essere colta al volo”, Indugi “ permettono solo di aggrapparsi alla natura, mai di afferrarla
saldamente e di catturarla” Bacone, Temporis partus masculus e Redarguitio philosophiarum, trad.
ingl. Di Farrington, pag.62,129,130

Bacone descrisse la natura in termini maschilisti, attingendo a immagini del femminile in termini
vessatori e umilianti definì la natura come “comune prostituta” e deve “essere forzata e mantenuta
in ordine dalla concordia dominante delle cose”. “Le vessazioni dell’arte sono certamente i vincoli e
le manette di Proteo, che tradiscono le lotte e gli sforzi ultimi della materia” -> bacone, De
augmentis, Works,, vol iv, p.320,325. ,
Platone, Timeo, trad.it. di C.Giarratano in Opere complete. Universale Laterza, Roma-Bari 1978,
voll. VI pp.404.
Bacone, Parasceve ad historiam naturalem et experimentalem, works, vol.iv, pag.257
 parte in cui c’è un bordello con le citazioni e non si capisce nulla sta apg. 306, magari
chiedere alla prof su come riportarle
In generale si evince una sottomissione totale della natura, che prende ordini dall’uomo diventato
dominatore grazie alla tecnica che dova ispirare la filosofia naturale. Lo scopo è frugare nelle
viscere della natura, nelle sue interiora, comprenderne i segreti sezionandola. Ciò è espresso con
immagini sessuali molto esplicite e violente, nella quali si sugella il moderno metodo sperimentale,
retaggio di ciò è visibile in alcuni stilemi (non so se è il termine corretto) che sono rimasti nel
linguaggio comune come “mente penetrante”, “logica ficcanrte” -> atto penetrativo o immagini
falliche che si legano al concetto di mente, logica e razionalità. Lo sfruttamento invasivo della
natura è sugellato anche linguisticamente ed è anche giustificato, inquanto violenza inflitta per il
bene dell’uomo. L’inquisizione della natura è espressa in termini e lessico persicolosamente similio
agli interrogatori delle streghe in cui la tortura e la violenza sono strumento per eliminare il
disordine. Una politica sessuale sottende il metodo empirico di Bacone che sarebbe diventato la
nuovo ideologia dell’obiettività.

Analisi Nuova Atlantide di bacone, utopia meccanicistica.

Bacone scrisse la New Atlantis nel 1624, diversamente dalle società organiche la struttura sociale di
Bensalem era gerarchica e patriarcale, il padre esercitava autorità e il ruolo della madre era ridotto
ai minimi termini e ci fornisce un’illustrazione del ruolo sociale assegnato dalla società al padre
patriarcale. Qst società era poi profondamente gerarchizzata e c’era mobilità sociale sono una parte
della società cioè riguardava scienziati soprattutto. Tale gerarchia era visibile dal vestiario che
Bacone descrive, che in base a status e ricchezza gli abitanti avevano abiti diversi. -> carattere non
egualitario della sua filosofia. La nuova Atlantide postulava un programma di studio scientifico alla
cui base c’erano progresso e avanzamento umanità, ma in quesrto caso con benessere di intende
quello dei capitalisti, fabbricanti di tessuti, mercanti, proprietari di minieree dello stato.
(Parte più storica non inerente direttamente al testo)
E nel momenti in cui la scrive si stava delinenando sempre di più un divario tra lavoratori salariati
e mercanti, tra società borghese e i settori più poveri e la ricchezza andava concentrandosi sempre di
più nell’industria tessile, in quella minemaria e nei mestieri.
( Una transizione quindi dalle economie di sussistenza a forme di produzione proto-capitalistiche
Si evincio nell’agricoltura, tessile, mineraria.
Nell’inghilterra del 600 le famiglie rurali (problema campione) diventavano servitori di famiglie
nobili di campagna, o di piccoli possidenti. Figli dei braccianti andavano a lavorare in famiglie
proprietarie terriere e vi rimanevano per i successivi 10-20 anni. I braccianti fornivano gran parte
della mano d’opera ai sistemi di lavoro a domiciilo che impiegavano un gran numero di famiglie
anche nella produzione tessile sotto la direzione di un imprenditore capitalista. Quando non erano
impiegati a seminare, arare,mietere i contadini e le loro famiglie si dedicavano alla tessitura.
Nel 500 il rapporto tra artigiano e capitalista produttore di tessuti si era modificato. Quando un
tessitore non poteva permettersi un telaio, il fabbricante di tessuti gliene noleggiava uno. In svariate
comunità l’impresa tessile si concentrava in un gruppo di case o un edificio. Un fabbricante di
tessuti più grande poteva avere proprie tintorie e poteva esercitare un controllo sul lavoro.
La transizione dalla produzione artigianale al capitalismo preindustriale fu più pronunciate in
campagna che in città.
Nell’industria mineraia invece, in quella del rame e dell ottone si concentrarono in inghilterra tra
1560-1570 grandi investimenti necessari per aprire e sviluppare pozzi e poiché un singolo
imprenditore ne era sprovvisto, le opere venivano finanziate da azionisti inglesi e tedeschi, membri
di nobiltà, clero, funzionari statali e mercanti. La separazione tra operai e capitalisti fu quindi una
condizione iniziale per l’avvio di tale industria. )

Il progreasso a Bensalem era gestito da un istituto di ricerca scientifica che si chiamava Casa di
Salomone (che ricreava anche ambienti naturali artificialmente tramite tecnologia applicata e anche
specie artificiali di piante e animali ), così Bacone trasformò lo scienziato da servitore della natura a
suo manipolatore. e la politica era sostituita dall’amministrazione scientifica. Le decisioni erano
prese per il bene della classe degli scienziati. Lo scienziato era quasi oggetto di venerazione, somme
sacerdote e gli abiti con cui lio descrive maestà sacerdotale. Quindi lo scienziato per Bacono, non
solo si sostituiva alla politica, si comportava come un prete e aveva il potere di assolvere con la
scienza l’intera felicità umana.
L’intero scopo dell’opera è giustificare manipolazioni e recupare il dirittto dell’uomo sulla natura.
Il programma baconiano
Lo sviluppo della scienza come metodologia per manipolare la natura e l’interesse degli scienziati
per le arti meccaniche, si tradussero nella seconda metà del 600 in un programma signfiicativo. I
seguati di Bacone videro chiaramente le connessioni tra meccanica, mestieri, interessi commerciali
della borghesie e dominio sulla natura. Gli scienziati del 600 rafforzano gli atteggiamenti aggressivi
nei confronti della natura, si espressero a favore del suo dominio e l’amministrazione della sue
risorse
Tra qst (?) ricordiamo:
- Lewis Roberts in Treasure of traffike, or a discourse of foreign trade: Nonostante la terra
sia la portatrice naturale di ricchezza dei prodotti più preziosi, e sia propriamente la fonte e
la madre di tutte le ricchezze e l’abbondanza del mondo, in parte…generate nelle sue
viscere, e in parte nutrite alla sua superficie, si può tuttavia osservare, e si riscontra in molti
paesi tramite esperizienza giornaliera, che un serio esame ed un analisi della superficie
terrestre viene ai giorni nostri troppo trascurata e tralasciata da molti (?) Lewis Roberts, The
Treasaure of Traffike, Or a Discourse of Foreign Trade, London 1641.
-
- Joh Dury e Samuel HARTLIB , UNO DEI LORO OBIETTIVI FU compiere osservazioni
“che possono essere di profitto alla salute corporale, alla con-servazione e all’aumento delle
ricchezze attraverso i commerci e le industrie meccaniche, per mare o per terra, in pace o in
guerra” cit. in Houghton, Jr., The History of Trades in Wiener e Noland, Roots of Scientific
Thought, p. 361, trad. it. M. Cedetti Novelletto La storia dei mestieri, in Le radici del
pensiero scientifico p.370
- Descartes in Discorso sul metodo 1636, che afferma che tramite le conoscenza tecniche
potremmo “diventare…padroni e possessori della natura” René Descartes, Discourse de la
méthode, J. Maire, Leyde, parte 6, trad.it. Il discorso sul metodo, in Opere filosofiche di R.
Descartes, a.c. di Bruno Widmar, UTET,Torino, 1969, p.175
- Glanvill, afferma che l’obiettivo della filosofia naturale era quello di “ampliare la
conoscenza per mezzo dell’osservazione e dell’esperimento..così che, conoscendo la natura,
la si possa controllare, amministrare e usare al servizio della vita umana” pg.9 (?) scritte
anche qua a cazzo, per lui la filosofia sperimentale aveva fatto avanzare “l’imperio
dell’uomo sulle creature inferiori, pag 104 cit biblio” e propugnò la chimica come una fra le
arti più utili poiché “ con la violenza dei suoi fuochi ingegnosi riesce a far confessare quelle
parti latenti che non rivelerebbero i loro segreti con metodi meno decisi” -> linguaggio che
rimanda a violenza/violazioni sessuali – Joseph Glanvill, Plus ultra, Scholar’s Facsimile
Reprints, Gainesville, Florida, 1958, citazioni alle pp 9,87,13,56,104,10 non si capisce un
cazzo come ha citato, chiedere alla prof se sono prorpio necessarie pagine
- Boyle, Experimental Essays 1661, Boyle distinse tra conoscenza semplice e dominio della
natura in una metafora sessuale: “Vi rappresenterò qui in breve…che ci sono due fini molto
distinti che gli uomini possono proporsi nello studio della filosofia naturale. Alcuni uomini
si preoccupano infatti solo di conoscere la natura, altri desiderano comandarle e rendere la
natura servizioevole in vista dei loro fini particolari, siano essi di salute, o di ricchezza, o di
piacere dei sensi”, Robert Boyle, Works, a c. Thomas Birch, Olms, Hildesheim 1964, vol. I ,
p.310
- Barrias, sua scultura in cui la natura personificata da una donna è ritratta nell’atto di togliersi
il velo e di esporsi alla scienza, si trasforma così in corpo passivo e sottomesso. La scultura
rivela la sessualità della natura nell’atto di rivelare i suoi segreti alla scienza. Nome scultura
“La natura svela se stessa”

8. L’ORDINE MECCANICO
La nuova filosofia meccanicistica della metà del 600 riconfigurò il cosmo, la società e l’io
definendoli con una nuova metafora: la macchina. Nel mondo organico l’ordine si manteneva con il
funzionamento di ogni funzione specifica delle parti all’interno del tutto e il potere si diffondeva
dall’alto verso il basso tramite gerarchie. Nel mondo meccanicistico l’ordine fu ridefinito come il
comportamento prevedibile di ogni parte all’interno di un sistema di leggi razionalmente pre-
determinato e il potere derivava da un intervento attivo e immediato in un mondo secolarizzato. Si
instaura così un controllo razionale dulla natura sulla società, e sull’io. Cit libro Merchant carina: “
Come modello unificante per la scienza e la società, la macchina ha permeato e ricostruito in modo
così totale la coscienza umana che oggi difficilmente ne contestiamo la validità. La natura, la
società e il corpo umano sono composti da parti atomizzate intercambiabili che possono essere
riparate o sostituite dall’esterno. La tecnologia consente di porre rimedio a un cattivo
funzionamento ecologico, nuovi esseri umani sostituiscono i vecchi per mantenere un
funzionamento senza scosse dell’industria e della burocrazia e una scienza medica sempre più
incline all’intervento sostituisce un cuore nuovo a uno logoro, malato” pag. 338
La concezione meccanicistica della natura che viene oggi insegnata dalla cultura occidentale è stata
assunto come l’unica possibile, l’unica che si inscrive nell’ordine oggettivo delle cose.
Altra cit. Merchant: “L’eliminazione degli assunti animistici, organici, sul cosmo segnò la morte
della natura: l’effetto di più vasta portata della Rivoluzione scientifica.” La concezione della natura
come inerte e manipolabile e insieme di particelle mosse da forze esterne e non interne, potè
legittimare la sua manipolazione e sfruttamento. Il meccanicismo oltre a una nuova visione della
natura, è cornice concettuale che permea un sistema ben preciso di valori, fondati sul potere e
inerenti e compatibili con i valori assunti dal capitalismo commerciale.
1620: gruppo meccanicisti francesi operanti: Marin Mersenne, Pierre Gassendi, René Descartes,
costituirono una teoria meccanicistica che presentava un risposta al caos della natura e della società
che si proponeva di ridare stabilità sociale per ripristinare ordine morale e fecero rivivere per tale
scopo filosofie corpuscolari di antichi atomisti, risituandole in un contesto cristiano e cercarono di
mettere appunto criteri sempre validi per la conoscenza. Rispetto alle filosofie organicistiche
rinascimentali, il meccanicismo accolse assunti come l’ordine, il controllo, manipolazione.
Rifiutandone però e non assumendo i concetti quali mutamento, incertezza, imprevedibilità.

HOBBES: MECCANICISMO E ORDINE SOCIALE


Fra il 1640-50 il lavoro dei meccanicisti prima citati su sistematizzato e continuato da Hobbes e da
una cerchia di realisti inglesi (?). Hobbes era un materialista integralista e meccanicizzò
ulteriormente queste teorie. Aveva molto rapporto con i fondatori della nuova scineza: Segretario e
amico di Bacone tra 1621-26. Nel 1634 visita galileo, 37 inizia a sistematizzare il suo progetto
meccanicistico,40 fugge poiché si era sciolto il parlamento inglese e temeva rappresaglie dai capi
parlamentari per il suo sostegno alla monarchia e fugge a parigi dove entra a far parte del gruppo
scientifico attorno a Marsenne. Tra il 40-50 fa parte di un gruppo di realisti inglese emigrati che
riprendevano le teorie atomiche di democrito, epicuro, lucrezio e svilupparono i rudimenti della
teoria meccanicistica. Il meccanicismo assume come forma forma perfetta del mondo la macchina.
Era fatto funzionare (parte non chiara magari vedere sui testi di Hobbes direttamente) dal
trasferimento meccanico di moto tra particelle (nel testo non è chiaro se da qst o da un dio).
Aggiunge pure un’analisi meccanicistica della società. Il corpo politco era composto dq esseri
atomistici uguali governati dall’alto da sovrano potente. E qst modello è rispota sia a disordine
sociale, sia allo stato di natura che è caotico, anarchico veicolato da appetiti materiali ( da notare
concezione molto simile che si aveva delle donne, come essere naturale e di conseguenza
irrazionale e caotico da domare e controllare). H. si rese conto che all’economia dell’Inghilterra del
600, ormai orientata al mercato, non era più applicabile né il modello egualitario di una società
organica né il modello gerarchico, attaccò le fondamenta di entrambi qst modelli. Per Hobbes si
assume come premesse l’uguaglianza tra i cittadini (ricontrollare qst parti teoriche di Hobbes xk nel
libro non si comprende tantissimo), ma qst teoria egualitaria era comunque basata sulla
competizione e non tutti avrebbero avuto accesso ugualmente alle risorse naturali, poiché essendo
tutti depositari dello stesso diritto di possesso, inquanto tutti uguali, ognuno può rivendicare rispetto
al suo prossimo qualcosa. Quindi di fonda da ciò emerge che c’è un interesse egoistico,
competitivo, e i terreni non possono essere sfruttati in comune ma conquistati con la lotta. Lo
sfruttamento delle terre e il mercato si basavano sulla competizione e sull’interesse egoistico. Lo
stato è creato ex nihilo ed è un ordinamento artificiale di parti individuali, non legate assieme dalla
coesione ma dal timore e in Inghilterra, nel periodo in cui H. scrisse il Leviatano, la competizione
per le risorse naturali e l’appropriazione mediante recinzioni di terreni comunitari costituisrono la
base di una crescente economia di mercato interna ed internazionale. I gruppi economici più potenti
erano mercanti e grandi proprietari terrieri e i primi acquistavano ricchezze sul mercato
internazionale e avevano monopolizzato mercati locali e avevano investito in imprese industriali.
Poiché le sentenze del diritto consuetudinario limitavano la prorpietà di metalli e minerali della
corono inglese a poche miniere, lo sviluppo delle industrie minearie e metallurgiche procedette
come un’impresa competitiva anziché come un’impresa controllata dalla Stato. I tentativi della
corona di assumersi il controllo di nuove industrie, crearono un crescente risentimento nella gentry
(grandi proprietari terrieri suppongo) e ne aumentarono la competizione. Il loro interesse
individuale e la loro disponibilità economica gli permise cmq di opporsi al re, spingendo paese alla
guerra civile. Nonostante il meccanicismo affermava l’eguaglianza la struttura sociale e familiare
proposta da Hobbes era profondamente patriarcale.. da qui riporta un serie di cit senza fonti. Nel
leviatano la madre sembra essere scomparsa, il padre ha l’autorità di famiglia poiché per la
maggiorparte gli stati sono stati eretti da uomini e non da donne. Nel de cive, definisce (hobbes?’)
la famiglia come “un padre con i suoi figli e servi, uniti in un persona civile in virtù della
giurisdizione paterna. Le donne rimangono sotto autorità machile. Il meccanicismo prefigura quindi
un cosmo composto da parti meccaniche soggette al governo delle leggi della prevedibilità
attraverso il ragionamento deduttivo. L’io è così padrone razionale delle passioni contenute in un
corpo simile a una macchina e viene meno l’idea dell’io come parte integrante di una stretta
armonia di parti organiche unite nel cosmo. “ il meccanismo rese la antura effettivmanete morta,
inerte, e manipolabile dall’esterno” pag 369. Merchant.

Cit. Hobbes.
“So che Aristotele nel primo libro della sua Politica , pone come fondamento della sua dottrina che
gli uomini sono per natura, alcuni più disposti a comandare, volendo dire i più saggi (e tale egli
stesso pensava di essere per la sua filosofia), altri per servire (volendo dire coloro che avevano il
corpo forte, ma non eran filosofi come lui): come si padroni e i servi non fossero stati indotti dal
consenso degli uomini, ma dalla differenza dell’ingegno, cosa che non solo è contro la ragione, ma
anche contro l’esperienza” -> T. Hobbes, Leviathan, in English Works, voll.III, pp. 140-141, trad. it.
Di G. Micheli, Leviatano, La Nuova Italia, Firenze 1976, p. 148

“Riconoscere nell’altro il suo eguale di natura”-> in riferimento al carattere in teoria egualitario ma


competivivo della società prefigurata da Hobbes -> T. Hobbes, Elementa philosophica de cive,
Amsterdam 1647, trad. it. Elementi filosofici del cittadino, in Opere politiche di T. Hobbes, a cura di
Norberto Bobbio, UTET, Torino 1959

“Giacché, anche se ogni uomo può dire di ogni cosa “questa è mia”, non può goderne in ragione del
suo vicino che, avendo un egual diritto e un egual potere, potrebbe rivendicare la stessa cosa a se
stesso” -> English Works, vol. II, p. 11 -> qst interesse egoistico porta alla conquista dei terreni con
la lotta e non all’utilizzo comunitario

“ Un dio immortale , la nostra pace e la nostra difesa” -> definizione Leviatano -> English Works,
vol. III, p. 158

“Non è altro che un uomo artificiale, sebbene di statura e di forza maggiore di quello naturale…In
esso la sovranità è un’anima artificiale” English Works, vol. III, p. IX
Meccanicizzazione del mondo e dell’immaginario
Il meccanicismo ha riordinato la realtà intorno a due componenti quali ordine e potere, ciò condusse
a un tipo di scienza specifico e a modi diversi di dominio e controllo sulla natura. La
meccanicizzazione dell’immaginario fu anche determinata dall’istituzione della tecnologia della
macchina come strumento di elaborazione di modelli economici proto-capitalistici e la macchina
ssume funzione simbolica come immagine del potere della tecnologia per ordinare la vita umana.
L’orologio nell’era pre-industriale non fu molto usato sul luogo di lavoro ma era simbolo di ordine
cosmico, ma dal 1500 gli orologi delle torri e delle cattredrali avevano cominciato a governare la
vita civile nella maggiorparte delle città europee. Quindi la filosofia che presentava il mondo come
macchina fu sistematizzata, apparve in un periodo in cui macchine nuove stavano consentendo
l’accellerazione delle attività manufatturiere e commerciali. Nuovi trasporti, strade, tecnologia
mineraria , affinazione metalli erano compatibili con l’immagine un cosmo meccanico. Immagini,
iconografie, metafore letterarie associate alle macchine divennero simboli per dare oridne alla vita
stessa. Quindi la concezione meccanicistica si fondava su assunti sulla natura in accordo con la
certezza delle leggi fisiche e col potere simbolico delle macchine. La conoscenza e la macchina, a
questo punto convergevano nella possibilità di controllare e dominare la natura , quindi l’ideologia
europea dominante venne ad essere governata dal potere empirico delle macchine.
La manipolazione e il controllo della natura da parte dell’uomo sono resi possibili dai seguenti
assunti:
1. La materia è composta da particelle (assunto ontologico)
2. L’universo è un ordine naturale (principio d’identità)
3. Dal mondo naturale si possono astrarre conoscenza e informazione( assunto
dell’indipendenza dal contesto)
4. I problemi sono scomponibili in parti che possono essere manipolate dalla matematica
(assunto metodologico)
5. I dati dei sensi sono discreti (assunto epistemologico)
Questi sono gli assunti della scienza moderna che si presenta ora come obiettiva, libera da valori e
indipendente dal comtesto.

10. L’AMMINISRAZIONE DELLA NATURA

Ecologia utilitaristica
Evelyn, John Ray, William Derham, Henry More, Ralph Cudworth, adottano approccio manageriale
alla conservazione della natura, forma rudimentale di etica utilitaristica che poi avrebbe permeato il
movimento progressista di conservazione negli stati uniti nei primi anni del xx secono, e la nuova
ecologia riduzionistica 1950-60. Gestione responsabile della natura, in sostanza x poterla sfruttare
di più e anziché avere politica del profitto a breve scadenza si crea pianificazione più lunga in cui si
massimizza la produzione di energia, il rendimento economico e la qualità ambinetale.

11. DONNE E NATURA


Credo non ci sia nulla che mi interessi

12. LEIBNIZ E NEWTON


Conclusione del cerchio. Ulteriore step delle teorie meccanicistiche, oggi diventate fisica classica
che perma la conoscenza del mondo occidentale. Newton con la sua sintesi della meccanica
terrestre galileiana e dell’astronomia copernico-kepleriana, il contributo di Leibniz è la dinamica.
Rivedere sul libro filo Leibniz, Hobbs, Newton.
Netwon riconferma un assunto meccanicistico fra passività della materia e il carattere esterno della
forza e dell’attività. Le sue opere i Principia e l’Opticks trasformarono la filosofia meccanica in
scienza meccanica. La matematizzazione del mondo espressa nel pincipia è basata syl dualismo fra
pasività della materia e il carattere esterno della fornza, e inoltre le leggi del “sistema del mondo”
meccanico di Newton predicavano i moti ordinati dei corpi terrestri e celesti servivano come
modello cosmologico anche per l’ordine politico ed economico della società inglese. La cornice
concettuale nei principia insistendo sul carattere esterno della forza e su una materia passiva
giustifica dominio natura e manipolazione per progresso economico. Anche L. sviluppa una
filosofica meccanicistica della natura. Il suo ottimismo su progresso civiltà umana e su sviluppo
inerno universo guidarono le filosofie dell’illuminismo 700: x alcuni commentatori visto l’acccento
che pone su indipendenza autosufficiente, sviluppo interno, progresso, la sua filosofica è stata base
per una giustificazione del capitalismo. Leibniz pone l’attenzione su un linguaggio logico,
universale, metodo matematico e per invenzione pratiche per promuovere il capitalismo. Il suo
progetto per una macchina calcolatrice sarebbe servito nelgli affari e nell’arte militare. Lavorò a un
tipo di pompa per essere usata per prosciugare le miniere dello Harz, in Germania. Pag. 476 ->
componente vitalistica del pensiero di leibniz maturo.

Potrebbero piacerti anche