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Considerazioni conclusive
L’interazione fra pari è un ruolo dichiaratamente educativo. La riflessione sulla dimensione sociale a scuola
ha consentito di individuare ed esplicitare la pluralità degli aspetti presenti in essa e a cui è necessario
prestare una specifica attenzione per un intervento educativo più consapevole.
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Variabili di contesto riguardano tutto quello che è già presente nella situazione e nei partecipanti prima che
l’interazione abbia luogo.
Tutto ciò che lo sperimentatore non ha introdotto sperimentalmente nell’attività.
Tre tipi di competenza:
1. Una competenza sociale: strettamente collegata all’abitudine dei bambini a lavorare e a parlare
insieme. È la capacità di utilizzare regole condivise di organizzazione del lavoro (ad esempio, come
assegnare i turni di parola).
2. Una competenza comunicativa: è l’abilità del bambino nel saper condurre e gestire in modo
appropriato situazioni di interazione con altre persone.
3. Compretenza disciplinare: la quantità di conoscenze che il bambino possiede sul contenuto di cui si
parla e del livello di elaborazione raggiunto su queste competenze.
Conclusioni
È essenziale arrivare ad analizzare più in dettaglio la produttività delle diverse interazioni sul piano cognitivo
ed educativo. La produttività delle diverse interazioni infatti va valutata non in generale, ma in base agli
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Soggetti e procedure
Sono stati osservati 12 bambini di età tra i 5 e i 6 anni: progetto sperimentale di educazione linguistica.
Attività di formazione a nuove strategie di conduzione della conversazione, incentrate sulla tecnica del
rispecchiamento.
Sono stati proposti due diversi tipi di argomenti (uno scientifico e uno di tipo narrativo) in due tipi di
situazioni interattive: grande gruppo (12 bambini) e piccolo gruppo (4 bambini). L’argomento scientifico ha
avuto per oggetto il concetto fisico di equilibrio riferito a bilance a bracci.
Analisi sequenziale
L’analisi sequenziale va considerata in questa ricerca come un ulteriore strumento di analisi descrittiva, che
permette di cogliere alcune regolarità (prodotte con una probabilità non casuale) nel discorso dei
partecipanti.
Le continuazioni reciproche
Le repliche elaborate dei bambini tendono con una probabilità piuttosto alta a essere precedute da interventi
di ripetizione e riformulazione da parte dell’insegnante. Tuttavia, anche gli interventi dell’insegnante sono
influenzate da quelli dei bambini: le ripetizioni e le riformulazioni tendono a essere precedute da repliche
elaborate di un bambino.
Il modo più semplice di continuare il discorso è quello di completare, con un nome o un predicato,
l’enunciato incompleto di un precedente parlante. Un secondo tipo di continuazione, è la narrazione di un
episodio che è stato iniziato da un precedente parlante, o la continuazione di resoconti e descrizioni che sono
stati introdotti da un precedente parlante in risposta a una richiesta di informazione da parte dell’insegnante.
Gli interventi di rispecchiamento dell’insegnante rinviano al gruppo un’affermazione prodotta da un
precedente parlante e la propongono come oggetto di attenzione comune.
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