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Il termine educazione indica le attività, influenzate dai vari periodi storici, volte allo
sviluppo di conoscenze e abilità mentali, sociali e comportamentali.
Il ruolo dello psicologo dell’educazione non si limita ai soli interventi di inclusione
ma bensì ad attività di consulenza, valutazione, ricerca e formazione sia per un
singolo che per un gruppo di individui.
Il senso di appartenenza da parte degli studenti significa aiutarsi gli uni per gli altri, e
provare questo sentimento per la propria scuola è importante, soprattutto per coloro
con differenze linguistiche, culturali, economiche.
1.3 Bullismo
Le vittime di bullismo tendono a non reagire agli attacchi dei bulli e sono propensi
ad avere una bassa autostima, a sentirsi soli, insicuri e infelici. Alcune tipologie di
individui sono più esposti per alcune caratteristiche: sovrappeso, disabilità,
omosessualità o identità non ancora definita.
Il rischio di diventare vittima di bullismo cresce verso la fine della scuola primaria e
ha il suo picco durante il periodo delle medie e l'inizio delle superiori e diminuisce
verso gli ultimi anni della adolescenza.
Si divertono a mettere la vittima sotto pressione, Sottolineare il fatto che non è divertente se il
specialmente se esortati dai compagni. I bulli bersaglio non si sta divertendo. Sviluppare
dicono che non è niente di che. empatia attraverso lezioni di letteratura e a altre
attività volte a dar vita ad una comunità di
classe, con discussioni in cerchio di
condivisione di idee.
Il bullo vuole qualcosa dalla vittima ed è Fare pratica di giustizia ristorativa e conferenze
intenzionato a infliggergli dolore per averlo. Far di comunità possono aiutare i bulli a provare un
del male alle persone lo fa stare bene. rimorso. Per gli studenti più anziani, se le azioni
sono criminali, ci saranno sanzioni legali.
2 LO SVILUPPO COGNITIVO
2.1 DEFINIZIONE DI SVILUPPO
L'opposizione tra natura e cultura, nei secoli passati, è stata oggetto di molti
dibattiti tra filosofi, religiosi, politici, ma oggi è diventata un'opposizione
riconosciuta e affermata da molte ricerche effettuate nel corso degli anni. Le attuali
visioni evidenziano le azioni congiunte tra natura e ambiente: per esempio, un
bambino con un carattere socievole e tranquillo avrà reazioni diverse rispetto a un
bambino arrabbiato e prepotente. Ciò dimostra come gli individui hanno uno sviluppo
in relazione alla propria natura e alle risposte offerte dai vari contesti di vita.
I periodi sensibili sono quei momenti in cui una persona è pronta ad imparare
determinate conoscenze e a vivere certe esperienze. I primi psicologi, influenzati da
Freud, ritenevano che le esperienze della prima infanzia fossero critiche e che
influenzassero il percorso di vita dei bambini. Oggi appunto si parla di periodi
sensibili, ciò significa che ci sono momenti in cui una persona è predisposta a
rispondere a certe esperienze e se l'ambiente non è adatto a sostenerla si possono
registrare delle situazioni difficili.
4 STADI
TEORIA DI VYGOTSKY
Vygotsky riteneva che le attività umane avevano luogo in determinati contesti e che
non potevano essere comprese al di fuori da essi. Una delle idee chiave era che i
nostri processi mentali erano strettamente collegati dalle interazioni con gli altri e che
queste interazioni creavano a tutti gli effetti le strutture e i processi di pensiero.
Vi sono tre temi che spiegano come i processi sociali formano l'apprendimento:
• il pensiero individuale
• gli strumenti culturali
• il linguaggio
Per quanto riguarda il pensiero individuale Vygotsky affermava che ogni funzione
nello sviluppo del bambino si manifestava durante attività condivise con un adulto
creando dei processi co-costruiti che in seguito venivano interiorizzati dal bambino e
diventavano parte dello sviluppo cognitivo.
La zona di sviluppo prossimale è l'area che intercorre tra le attuali abilità del
bambino e il livello che egli può raggiungere con la guida di una adulto. Vi sono tre
stadi:
1. la prestazione è controllata da persone più esperte e quindi il bambino si limita
a ubbidire
2. la prestazione è controllata dal bambino e quindi crescendo, egli agisce in
modo indipendente
3. la prestazione è automatica, cioè il bambino ha interiorizzato il compito e si
comporta in modo automatico.
CRITICHE:
• il bambino nasce con degli strumenti e può imparare qualcosa anche senza
insegnamento
• idee generali non sviluppate
• manca l'applicazione all'insegnamento, forse perché è morto presto
4 L'INTELLIGENZA
4.1 L'INTELLIGENZA
Il QI è il punteggio che confronta l’età mentale con quella biologica con quella di un
individuo. Il QI DI DEVIAZIONE è il punteggio di un individuo paragonato ad altri
individui di pari età cronologica.
Le difficoltà che riscontrano questi studenti sono legate maggiormente allo stato
d'animo e alle reazioni con gli altri. Gli studenti dotati sono più inclini alla
depressione, tendono ad essere annoiati, frustrati e isolati. Dimostrano impazienza
verso amici, genitori o insegnanti che non dimostrano i loro interessi o le loro
capacità.
Possono sembrare testardi ed esibizionisti, ma sono sensibili alle critiche e hanno un
senso spiccato dell'umorismo.
Essi hanno un forte senso di giustizia, sono energici, preferiscono lavorare da soli e
formano legami intensi con gli amici.
6 CULTURA E DIVERSITÀ
Molti hanno familiarità solo con l'integrazione del contenuto, cioè utilizzare esempi
di diverse culture quando si insegna una materia.
Come approccio alcuni suggeriscono la pedagogia culturalmente rilevante che è un
insegnamento d'eccellenza per studenti di diverse etnie che porti al successo
scolastico, allo sviluppo e al mantenimento della loro cultura e alla consapevolezza
critica.
La pedagogia culturalmente rilevante risponde a tre requisiti:
• gli studenti devono vivere il successo scolastico, nonostante ambienti ostili
devono sviluppare le loro capacità
• gli studenti devono sviluppare e mantenere le loro competenze culturali
• gli studenti devono sviluppare coscienza critica che permetta loro di criticare le
norme sociali, i valori e le istituzioni che producano iniquità sociali
7 TEORIE COMPORTAMENTALI
DELL'APPRENDIMENTO
Un sistema basato sui token permette agli studenti di ottenere dei premi per il
comportamento positivo tenuto in classe. I token sono voti, simboli, o qualunque
elemento che sia identificato come premio da parte del bambino. Questi sistemi sono
complicati e richiedono tempo. Dovrebbero essere usati solamente in tre situazioni:
• studenti disinteressati al proprio lavoro
• per incoraggiare alunni che non sono mai riusciti a fare progressi
• per gestire una classe fuori controllo.
•
Un'ottima strategia è il buon funzionamento del gruppo. Si divide la classe in squadre
e ognuna riceve punti di demerito se infrange regole che sono state condivise. È
possibile anche utilizzare le conseguenze di gruppo senza dividere la classe in
squadre, così utilizzando un rinforzo sul comportamento dell'intera classe, sempre
però con molta cautela.
Bandura ritiene che il rinforzo non cambia le risposte ma infonde aspettative su ciò
che accadrà se si mette in atto un risultato.
La prospettiva cognitiva è lo studio di ciò che avviene nella mente, con un ruolo
attivo dell'individuo scegli, riflette, ricorda.
Un approccio cognitivo all'apprendimento è un processo mentale attivo composto da
acquisizione, ricordo e uso della conoscenza.
Conoscere e sapere sono i risultati dell'apprendimento e la stessa conoscenza genere
conoscenza. Sapere qualcosa significa ricordarla e recuperarla dalla memoria.
9.1 METACOGNIZIONE
Per apprendere gli studenti innanzitutto devono focalizzare l’attenzione sugli aspetti
più importanti della materia, poi devono sforzarsi per organizzare ed elaborare il
compito ed infine devono regolare il proprio apprendimento e comprendere quando è
necessario cambiare strategia.
Il pensiero critico è un ragionamento, che consiste nel trarre conclusioni sulla base di
giudizi o concetti, che comportano una risposta ad un problema.
10 LE SCIENZE DELL'APPRENDIMENTO E IL
COSTRUTTIVISMO
Vygotsky poneva attenzione sul fatto che l'interazione sociale, gli strumenti culturali
e le attività danno forma all'apprendimento. Egli prende in considerazione sia il
settore psicologico che quello sociale:
la cultura crea cognizione quando l'adulto utilizza strumenti culturali per guidare il
bambino verso l'apprendimento; la cognizione crea cultura quando adulto e bambino,
insieme, creano nuove soluzioni. Così si è sia prodotti sia produttori della società e
cultura.
Esempio di apprendimento:
APPRENDIMENTO E MOTIVAZIONE
12.2 I BISOGNI
Secondo Maslow gli uomini hanno una gerarchia dei bisogni, che va dai bisogni di
sicurezza e sopravvivenza ai bisogni più elevati di conoscenza e autorealizzazione.
La teoria di Maslow è stata criticata per la ragione che le persone non si comportano
com’è previsto dalla teoria. La maggior parte delle persone può essere motivata da
più bisogni nello stesso tempo. Inoltre alcuni rinunciano all’amicizia per raggiungere
conoscenze.
Gli studenti con una prospettiva entitaria cercano situazioni in cui possono sembrare
intelligenti e proteggere la propria autostima per non dare una cattiva immagine di sé
agli altri senza fare sforzi eccessivi o rischiando di fare brutta figura.
Invece, una visione incrementale porta maggiore motivazione e apprendimento,
credere di poter migliorare le proprie capacità aiuta a concentrarsi sui processi di
problem solving e sull'applicazione di buone strategie.
IL BAMBINO IN CLASSE
STRUMENTI DI VALUTAZIONE
Lo scopo principale della lettura è la comprensione del testo, i processi coinvolti sono
specifici, come ad esempio l’abilità di collegare parti distanti di un testo o di costruire
modelli mentali.
La comprensione di un testo implica un’interazione tra le conoscenze del soggetto e il
contenuto del testo.
STRUMENTI DI VALUTAZIONE
La prova è adatta a bambini dalla prima elementare fino alla terza media.
Vengono presi in esame 3 tipi di errori:
• fonologici: manca il rapporto fonema/grafema. ES: taolo per tavolo
• non fonologici: manca il rapporto fonema/grafema ma nella rappresentazione
ortografica della parola: par lo per parlo
• altri errori: errori di doppie o accenti.
4 L’AUTOSTIMA
4.1 COS’È L’AUTOSTIMA
L’autostima può essere definita come l’insieme dei giudizi che una persona dà di se
stesso, un confronto tra sé reale e sé ideale.
Avere alta autostima significa avere buona concezione di sé, cioè riconoscere i propri
pregi e difetti, impegnarsi per migliorare le proprie debolezze e allo stesso tempo
apprezzare i propri punti di forza.
Avere bassa autostima, invece, significa riconoscere esclusivamente le proprie
debolezze e trascurare i propri punti di forza, avendo reazioni di falsa sicurezza per
dimostrare a se stessi e agli altri di essere all’altezza.