Psicostronzate
1.1
• Psicofisiologica (Helmholtz):
o I ricettori dei colori (rosso verde blu)
o I dati sensoriali (inferenze inconsce)
• Gestalt (la forma): i dati sensoriali non agiscono da soli ma vengono organizzati
in pattern, secondo principi (prossimità, somiglianza, forma chiusa, buona forma,
continuità…)
• Funzionalismo (Bruner): gli stati emotivi influenzano la percezione
• Cognitivismo: la mente è come un computer (superamento della concezione
stimolo-risposta di Skinner)
• Modello associativo
o Per associazione (analogia o contrasto)
o Ripetendo le cose (comporta un risparmio di tempo ed energia rispetto
all’apprendimento ex novo)
• Modello pluricomponenti
o I ricordi son scissi in componenti (e quelli associati ad immagini sono più
facili da ricordare) perché esistono due codifiche:
Verbale
Per immagini
Si suddivide in:
• Rituali (codificati)
• Emblemi (mano a “che cazzo vuoi?”, arbitrari)
• Illustratori (per meglio illustrare)
• Non intenzionali (rossore)
• Regolatori (muovere la testa)
• Adattivi (tradiscono stati d’animo e tratti della personalità tipo toccarsi i capelli
quando si è nervosi)
• Comportamentismo:
o Condizionamento classico (Pavlov): il riflesso condizionato. A uno stimolo
incondizionato corrisponde un riflesso incondizionato. Ripetuto varie volte
questo stimolo produce il riflesso. Sostituendolo con uno stimolo neutro il
riflesso è sempre lo stesso e si chiama riflesso condizionato
o Condizionamento operante (Skinner): modifica lo schema per prove ed
errori di Thorndike introducendo il rinforzo (premi o punizioni, i premi
funzionano meglio) nel meccanismo stimolo-risposta
o Comportamentismo: la mente è inconoscibile (black box) e tutto è fisiologia
e condizionamento ambientale. A stimolo corrisponde risposta. Per
eliminare apprendimenti scorretti si usa l’estinzione (presentazione dello
stimolo neutro senza lo stimolo condizionante)
• Imitazione (Bandura): a metà tra cognitivismo e comportamentismo: il
meccanismo stimolo-risposta avviene anche osservando gli altri
• Cognitivismo: la mente è conoscibile e funziona come un computer (metafora
computazionale): input-elaborazione-output. L’apprendimento è dinamico e
avviene con la partecipazione del soggetto, che mediante l’interazione con gli altri
sviluppa conoscenze e abilità. La formazione avviene per stadi:
o Infanzia (0-2): adattamento continuo e attivo; fiducia in sé; tante attività
evolutive;
o Fanciullezza (3-11): le prime scelte (nel gioco); liberazione dal pensiero
egocentrico; pensiero logico; sentimenti e ruoli sociali;
o Adolescenza: alla ricerca di un’identità stabile;
o Età adulta: generatività (scopi della vita, non solo riprodursi), ma anche
problemi psicosociali;
o Tarda età: memoria autobiografica, accettazione di sé.
Capitolo 1. Psicostronzate
Altre cose:
• Stimolo/risposta
• Concatenazione verbale o motoria
• Discriminazione
Capitolo 1. Psicostronzate
• Concetti
• Principi e regole
• Problem solving
• L’apprendimento di concetti (cioè sia degli universali che dei concetti più
complessi o specifici) è connesso con la discriminazione (A diverso da B). La
verifica riguarda l’enunciazione di concetti a memoria, purché ci si renda conto
della vera comprensione
• L’apprendimento di regole e principi riguardano le relazioni fra concetti, ha
come prerequisito l’apprendimento dei concetti e come verifiche l’applicazione
• L’apprendimento di problem solving si differenzia da quello di regole e principi
perché pone in una situazione nuova, in cui bisogna capire quali principi o regole
applicare. Ha come condizioni ostative:
o Scarsa fiducia in se stessi, dipendenza dagli adulti
o Paura di sbagliare
o Banalità della situazione
o Fissità funzionale (poca elasticità nell’uso di oggetti)
o Strutture percettive forti (non riconoscere una cosa perché la si è raffigurata
solo in un modulo)
1.4. Gli stili di apprendimento sono una specificazione degli stili cognitivi, che investono
tutta la vita. Essi si dividono per grandi linee in sintetici e analitici, a seconda se
l’individuo impara meglio avendo una visione d’insieme o scomponendo un problema
nelle sue parti). Essi tengono conto di:
• Caratteristiche individuali
• Strategie di elaborazione
• Strategie di utilizzo delle informazioni
Capitolo 1. Psicostronzate
Gli stili cognitivi sono i modi in cui gli individui elaborano le informazioni in tutti i
campi della vita. Essi operano una mediazione tra motivazione, emozione e cognizione.
Gli stili cognitivi si differenziano da individuo a individuo, però ci sono delle tendenze
costanti:
• Globale o analitico
• Verbale o visuo-spaziale
• Divergente o convergente
• Intuitivo o sistematico
• Impulsivo o riflessivo
• Assimilatore o risolutore
• Indipendente o dipendente
Secondo il costruttivista Kelly l’individuo come scienziato formula ipotesi dette costrutti
mentali teorici, su cui poi basa gli atteggiamenti esteriori (come gli schemi di Rumelhart).
Capitolo 1. Psicostronzate
L’intelligenza si distingue in
• Logico-matematica
• Linguistico-verbale
• Spaziale
• Musicale
• Corporeo-cinestesica
• Interpersonale (arte sociale)
• Intrapersonale (affettività, emozioni)
• Naturalistica
• Esistenziale
Goleman insiste sull’intelligenza emotiva, l’affettività (il docente deve essere affettivo ed
educare alle emozioni, ad esempio stigmatizzando l’azione e non la persona, deve avere
empatia). L’intelligenza emotiva è personale e sociale.
Morin dice che la realtà è composta di relazioni e quindi l’approccio educativo deve
mirare alla complessità.
I programmi
2.1
La libertà d’istruzione coincide con il diritto allo studio, che dal D. Lgs. 76/05 è definito
come un diritto-dovere, per 12 anni o comunque fino ai 18 anni di età (la legge 296/06
lo riporta a 10 anni, o ai 16 anni di età). Questo decreto legislativo sancisce anche delle
sanzioni per gli inadempimenti all’obbligo di istruzione. A vigilare sulla dispersione
scolastica devono provvedere il Sindaco, i dirigenti scolastici e i servizi per l’impiego.
2.2.
Il MIUR nasce come Ministero della Pubblica Istruzione nel 1847. Si divide in
dipartimenti:
I dipartimenti sono articolati in direzioni generali. Dai dipartimenti dipendono gli USR.
Capi dipartimento (che svolgono compiti di coordinamento, direzione e controllo degli
uffici compresi nei propri dipartimenti), i direttori generali e i direttori USR sono riuniti in
conferenza permanente.
Il MIUR ha anche uffici di diretta collaborazione per lo svolgimento delle sue funzioni di
indirizzo politico-amministrativo (la segreteria del Ministro, l’ufficio stampa, l’ufficio di
gabinetto…)
N. B. In questa parte ho omesso parecchi paragrafi (gli ordinamenti dei licei, le leggi in generale, il
reclutamento docenti, gli esami di Stato…
Capitolo 2. Legislazione
• Consiglio superiore della P.I. (previsto nel 1999, insediatosi solo nel 2015,
formato da 36 membri provenienti dal mondo della scuola e della cultura), che
formula proposte al ministero sulle politiche da perseguire in materia di istruzione
universitaria, ordinamenti scolastici, programmi scolastici, organizzazione
generale dell’istruzione scolastica e stato giuridico del personale. I suoi pareri
sono obbligatori ma non vincolanti
• Osservatorio sull’edilizia scolastica (che in base alle linee guida per le
architetture interne delle scuole verifica la funzionalità del sistema e conformità
alle regole tecniche: gli spazi vanno progettati in base a una logica prestazionale e
devono essere spazi modulari; inoltre ripartisce le risorse del Fondo Unico per
l’edilizia)
• INVALSI (istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione
e formazione) che fa parte, insieme all’INDIRE e agli ispettori, del sistema
nazionale di valutazione (ex D. Lgs. 286/04 e DPR 80/13):
o Verifica conoscenze e abilità degli studenti fornendo tramite le prove
nazionali valutazioni sulla qualità dell’insegnamento nelle scuole
o Studia le cause di insuccessi e dispersione
o Rompe il cazzo con le rilevazioni degli apprendimenti
o Predispone protocolli di valutazione
o Formula proposte per la piena attuazione del sistema di valutazione dei
dirigenti
o Monitora lo sviluppo e gli esiti del sistema di valutazione
o Predispone strumenti e modalità oggettive di valutazione
o Svolge attività di supporto e assistenza tecnica all’amministrazione
scolastica e agli enti territoriali per la realizzazione di autonome iniziative di
monitoraggio, valutazione e autovalutazione
o Predispone prove nazionali per la maturità
o Svolge attività di formazione del personale docente e dirigente della
scuola, connessa ai processi di valutazione e autovalutazione delle
istituzioni scolastiche
o Partecipa in nome dell’Italia a progetti di ricerca europea in campo
valutativo
N. B. In questa parte ho omesso parecchi paragrafi (gli ordinamenti dei licei, le leggi in generale, il
reclutamento docenti, gli esami di Stato…
Capitolo 2. Legislazione
Gli USR (articolati in USP) sono degli uffici periferici ministeriali, che:
Dal 2015 ci sono anche gli ambiti territoriali (ex distretti), di dimensioni inferiori alla
provincia.
• Regioni:
o competenza legislativa esclusiva sul sistema di istruzione e formazione
professionale (corsi regionali)
o competenza concorrente con lo Stato sulla scuola:
lo Stato fissa i principi
la Regione organizza e fa il calendario
• Province: solo le scuole medie e superiori:
o Istituzione, fusione e soppressione
o Trasporti
o Organizzazione di supporti per disabili
o Edifici e arredi (solo scuole superiori)
• Comuni:
o asilo ed elementari:
Istituzione, fusione e soppressione
Trasporti
N. B. In questa parte ho omesso parecchi paragrafi (gli ordinamenti dei licei, le leggi in generale, il
reclutamento docenti, gli esami di Stato…
Capitolo 2. Legislazione
2.3. Leggi importanti (ho evitato di schematizzare le leggi fino agli anni 70)
• Legge 517/77:
o sostegno,
o abolizione esami riparazione in elementari e medie
o giudizi oltre ai voti
o schede di valutazione al posto delle pagelle
• Legge 425/97: esame di maturità
• L. 9/99: obbligo scolastico per 10 anni (12 nel 2005, di nuovo 10 nel 2007)
• DPR 275/99: autonomia
• L. 53/03: riforma Moratti:
o I cicli
o Alternanza scuola lavoro per promuovere le competénze
o Nuovi licei
o INVALSI
o Personalizzazione, centralità della persona, differenziare l’offerta formativa
nei contenuti e nelle metodologie
• L. 133/08: riforma Gelmini
o Maestro unico
o Formazione regionale
o Ripristino dei voti al primo ciclo
o Obbligo a 16 anni (già L. 296/06)
o Riordino delle superiori
o OSA invece dei programmi
• 107/15: Buona scuola:
o Alternanza scuola-lavoro obbligatoria
o Bonus school per i privati che investono nella ristrutturazione delle scuole
o Sgravi fiscali di 400 euro annui per chi iscrive i figli alle private (o alle
superiori anche pubbliche)
o I dirigenti diventano leader dell’apprendimento
o Organico dell’autonomia
N. B. In questa parte ho omesso parecchi paragrafi (gli ordinamenti dei licei, le leggi in generale, il
reclutamento docenti, gli esami di Stato…
Capitolo 2. Legislazione
o Chiamata diretta
o Comitato di valutazione
o Piano nazionale scuola digitale
o Piano straordinario di assunzioni (AH AH AH)
o Portale unico dei dati aperti della scuola (bilanci, Sistema nazionale di
valutazione, PTOF, materiali didattici, opere autoprodotte, dati, documenti e
informazioni per valutare l’avanzamento didattico, tecnologico e di
innovazione del sistema scolastico)
2.4. L’autonomia didattica completa quanto esposto nella prima legge Bassanini (legge
59/97) che stabilisce:
• Piano di dimensionamento
• Presidi diventano dirigenti e la scuola ha la personalità giuridica
• Razionalizzazione organi collegiali
• Misure per attuare il passaggio
• Modernità ed efficienza
ed ha come tappe il DPR 275/99 e la riforma del titolo V della Costituzione (legge
costituzionale 3/2001). Le scuole hanno autonomia in materia didattica,
organizzativa, finanziaria, di sperimentazione, ricerca e sviluppo per perseguire il
successo formativo dei singoli alunni tramite la personalizzazione educativa che
mira a garantire il conseguimento degli obiettivi formativi, assicurando il minore
dispendio possibile di risorse e puntando alla formazione di competénze.
• Autonomia organizzativa:
o Libertà progettuale
o Diversificare le modalità di impiego dei docenti nelle classi
o Adattare il calendario
o Organizzazione flessibile dell’orario del curricolo
o Apertura pomeridiana delle scuole (buona scuola)
o Riduzione del numero degli alunni per classe (AHAHAHAHAH buona
scuola)
o Potenziamento del tempo orario scolastico, rimodulazione del monte orario
normale (buona scuola)
• Autonomia di ricerca, progettazione e sviluppo (il binomio ricerca-sviluppo nasce
in campo aziendale, e devi rispondere adeguatamente ai bisogni educativi degli
studenti migliorando l’efficacia del processo di insegnamento):
o Progettazione formativa e ricerca valutativa
o Formazione e aggiornamento dei docenti
o Innovazione metodologica e disciplinare (la ricerca-azione)
o Ricerca didattica sulle TIC
N. B. In questa parte ho omesso parecchi paragrafi (gli ordinamenti dei licei, le leggi in generale, il
reclutamento docenti, gli esami di Stato…
Capitolo 2. Legislazione
N. B. In questa parte ho omesso parecchi paragrafi (gli ordinamenti dei licei, le leggi in generale, il
reclutamento docenti, gli esami di Stato…
Capitolo 2. Legislazione
Si suddivide in 4 parti:
Dato che si tratta di un documento con cui la scuola presenta se stessa e le proprie
attività come un’impresa che opera sul mercato ed è in concorrenza con le altre scuole,
il PTOF dovrebbe presentare le proprie caratteristiche:
Il curricolo è obbligatorio ed è il piano di studi della singola scuola, nel rispetto del
monte ore stabilito a livello nazionale, fatta salva la quota di autonomia (massimo 20%
tranne nel secondo biennio dei licei che prevede il 30% massimo), la quale serve:
N. B. In questa parte ho omesso parecchi paragrafi (gli ordinamenti dei licei, le leggi in generale, il
reclutamento docenti, gli esami di Stato…
Capitolo 2. Legislazione
Per la 107 il curricolo può anche prevedere scuole aperte di pomeriggio, potenziamento
del tempo scolastico, programmazione plurisettimanale e flessibile dell’orario
complessivo del curricolo e di quello destinato a singole discipline (anche mediante
l’articolazione del gruppo della classe, cioè favorendo le dinamiche interclasse)
La 107 prevede che si possa attribuire a una rete di scuole compiti amministrativi per
tutte le scuole della rete (lo farà con gli ambiti territoriali: atti relativi a pensioni, carriere,
TFR saranno affidati a un’unica segreteria con un enorme aggravio di lavoro e taglio dei
posti, ma gli estensori del manuale, senza vergognarsi, dicono che è una reale
innovazione che alleggerisce il carico di adempimenti burocratici).
N. B. In questa parte ho omesso parecchi paragrafi (gli ordinamenti dei licei, le leggi in generale, il
reclutamento docenti, gli esami di Stato…
Capitolo 2. Legislazione
2.5. I cicli
La scuola primaria:
La scuola superiore ha 30-32 ore settimanali massime (35 per il liceo artistico) e la
riforma Gelmini ha alleggerito i quadri orari (ad esempio, italiano prevede 4 ore
settimanali in tutte le classi di tutti gli indirizzi)
I licei sono 6: artistico (con 6 indirizzi), classico, linguistico, musicale, scientifico (con
l’opzione scienze applicate), scienze umane (con l’opzione economico-sociale).Si
N. B. In questa parte ho omesso parecchi paragrafi (gli ordinamenti dei licei, le leggi in generale, il
reclutamento docenti, gli esami di Stato…
Capitolo 2. Legislazione
suddividono in due bienni e un quinto anno (cfr. 89/10 per saperne di più). Il diploma
liceale è integrato dalla certificazione delle competénze.
• nel classico è rafforzato l’insegnamento della lingua straniera, previsto anche nel
triennio, con l’insegnamento in lingua straniera di una disciplina non linguistica
nel quinto anno; è altresì previsto il potenziamento dell’asse matematico-
scientifico e della storia dell’arte;
• nello scientifico è confermato lo studio del latino;
• nel liceo delle scienze umane, opzione economico-sociale, si studiano due lingue
straniere;
• nel liceo musicale e coreutico, l’iscrizione è subordinata al superamento di una
prova di verifica delle specifiche competenze possedute;
• in tutti i licei sono previsti stage e tirocini formativi
• l’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” è svolto nell’ambito delle aree
storico-geografica e storico-sociale.
Gli IFTS (istruzione e formazione tecnica superiore) sono corsi regionali che consentono
il conseguimento di una qualifica (triennale) e un diploma (quadriennale). Ci si possono
iscrivere anche gli studenti dei professionali per ottenere la qualifica triennale al termine
di un percorso breve che si conclude con verifiche finali a commissione mista.
• esperienze di apprendimento:
o visite aziendali
o stage
o tirocini
o imprese simulate
La 107 l’ha resa obbligatoria (400 ore tecnici e professionali, 200 ore licei) e ha incluso
musei, istituti culturali pubblici e privati, ordini professionali fra gli enti presso cui
mandare i ragazzi a farsi sfruttare. Le imprese disponibili entrano nel Registro
nazionale per l’alternanza scuola-lavoro presso le camere di commercio.
• Consiglio superiore della P.I. (già visto), già consiglio nazionale della P.I., previsto
nel 1973
• Consigli regionali dell’istruzione (non attivati), in sostituzione dei consigli
provinciali previsti nel 1973
• Consigli scolastici locali (nemmeno), in sostituzione degli esistenti consigli di
circolo e di istituto
Il consiglio di intersezione:
Il consiglio di interclasse:
Il consiglio di classe:
• È formato dai docenti della classe, dai docenti di sostegno, dal dirigente, e da 4
rappresentanti dei genitori (per le medie) o 2 dei genitori e 2 degli alunni
(superiori)
N. B. In questa parte ho omesso parecchi paragrafi (gli ordinamenti dei licei, le leggi in generale, il
reclutamento docenti, gli esami di Stato…
Capitolo 2. Legislazione
Compiti:
Compiti:
N. B. In questa parte ho omesso parecchi paragrafi (gli ordinamenti dei licei, le leggi in generale, il
reclutamento docenti, gli esami di Stato…
Capitolo 2. Legislazione
Il comitato di valutazione dei docenti, già presente nelle scuole, dalla 107 è formato
da 3 docenti, 2 genitori , un componente esterno mandato dall’USR, e il dirigente; ha i
seguenti compiti:
Le assemblee degli studenti possono essere di classe o di istituto, non se ne può fare
più di una al mese, non si possono tenere a maggio. Organismo di rappresentanza degli
studenti è il comitato studentesco di istituto espresso dai rappresentanti di classe.
Esso esprime pareri o formula proposte al consiglio di istituto. Per convocare
l’assemblea di istituto serve la maggioranza del comitato o il 10% degli studenti, e va
fatta richiesta al dirigente per quanto riguarda la data e l’ordine del giorno. Possono
presenziare dirigente e docenti, e possono essere chiamati esperti esterni.
Le assemblee dei genitori si fanno solitamente fuori dalla scuola, se si fanno a scuola
si fanno non in orario curricolare e previa autorizzazione del dirigente. Vengono
convocate su richiesta dei rappresentanti di classe (assemblee di classe) o su richiesta
della maggioranza del comitato dei genitori (di istituto) o di 100, 200, 300 genitori a
seconda della popolazione scolastica (sotto i 500, fra 500 e 1000, oltre 1000).
N. B. In questa parte ho omesso parecchi paragrafi (gli ordinamenti dei licei, le leggi in generale, il
reclutamento docenti, gli esami di Stato…
Capitolo 2. Legislazione
Gli spetta:
Anche lui è soggetto a valutazione da parte del nucleo della valutazione. Può farsi
coadiuvare da docenti collaboratori cui delega specifici compiti, ed è coadiuvato dal
responsabile amministrativo.
• disciplinari
• psicopedagogiche e metodologico-didattiche
• organizzativo-relazionali
N. B. In questa parte ho omesso parecchi paragrafi (gli ordinamenti dei licei, le leggi in generale, il
reclutamento docenti, gli esami di Stato…
Capitolo 2. Legislazione
• individuali
o insegnamento
o attività funzionali all’insegnamento (preparazione lezioni e verifiche,
correzione, gestione dei rapporti con la famiglia, 40 ore…)
o attività aggiuntive (attività didattiche e educative e integrative per un
massimo di 6 ore settimanali, deliberate dal collegio docenti)
o attività aggiuntive funzionali all’insegnamento (preparazioni materiali utili, e
tutte le attività eccedenti le 40 ore)
• collegiali
Divieti:
• territoriale
• professionale (per il riassorbimento delle eccedenze) cioè riconversione
professionale previa frequenza di percorsi formativi
• intercompartimentale (rassegnazione ad altre amministrazioni pubbliche che
presentino posti vacanti per profili o qualifiche corrispondenti a quelle della
scuola
2.8. Il Sistema nazionale di valutazione (D. Lgs. 286/04) è articolato su tre livelli:
• INVALSI
• INDIRE
• Ispettori ministeriali
N. B. In questa parte ho omesso parecchi paragrafi (gli ordinamenti dei licei, le leggi in generale, il
reclutamento docenti, gli esami di Stato…
Capitolo 2. Legislazione
Il RAV è elaborato dal Nucleo interno di valutazione con la supervisione del dirigente. Si
compone di 5 parti:
• Contesto e risorse
• Esiti degli studenti (con particolare attenzione a prove standardizzate e al
raggiungimento delle competenze chiave)
• Processi messi in atto dalla scuola (pratiche educative e didattiche)
• Processo di autovalutazione (come è stata condotta l’indagine)
• Individuazione delle priorità che serviranno ad elaborare il piano di
miglioramento
• Scegliere gli obiettivi di processo più utili alla luce delle priorità individuate nel
RAV
• Decidere le azioni più opportune per raggiungere gli obiettivi
• Pianificare gli obiettivi di processo individuati
• Valutare, condividere e diffondere i risultati
2.9. Il vertice di Lisbona del 2000 ha evidenziato gli obiettivi da raggiungere in 10 anni:
L’art. 165 del Trattato sul funzionamento dell’UE prevede che l’Europa deve contribuire
allo sviluppo di un’istruzione di qualità nel pieno rispetto delle diversità linguistiche e
culturali degli Stati membri, al di là della prospettiva di un’attività lavorativa (questo
punto viene subito smentito dall’art. 166 che parla di formazione professionale).
Obiettivi:
N. B. In questa parte ho omesso parecchi paragrafi (gli ordinamenti dei licei, le leggi in generale, il
reclutamento docenti, gli esami di Stato…
Capitolo 3. Psicostronzate didattiche
In Italia la parola è stata accolta nel DPR 416/74 e poi nella legge 517/77 (che l’ha
resa obbligatoria, fissando anche tempi e momenti). La Buona Scuola l’ha resa triennale.
Il curricolo è l’insieme dei percorsi di studio di una scuola ed è formato da una quota
nazionale (minimo 80%, ma nel secondo biennio dei licei minimo 70%) e una quota
autonomia (massimo 20%, ma nel secondo biennio dei licei massimo 30%).
• Educativa (la fa il collegio docenti): percorsi formativi correlati agli obiettivi e alle
finalità nei programmi (composizione socioculturale della popolazione,
atteggiamenti dei genitori, servizi culturali extrascolastici, impegno politico e
sociale della popolazione)
• Didattica (la fa ogni insegnante e la porta in consiglio): percorso formativo della
classe e del singolo alunno. Dopo la verifica dei prerequisiti, si definiscono
obiettivi, strumenti, oggetto e procedimenti di verifica. Nell’individuare gli obiettivi
bisogna considerare la specificità e la valenza formativa della disciplina, quali
legami stabilire tra i contenuti, quali conoscenze far acquisire e quali
atteggiamenti mentali potenziare. Gli obiettivi, da definire in termini di
comportamenti, si devono stratificare in
o Generali (i fini generali)
o Intermedi (attività a livello intellettuale, affettivo, psicomotorio)
o Immediati (strategie da attuare subito dopo la verifica dei prerequisiti)
o Operativi (modelli e strumenti per l’attuazione della programmazione
didattica: UDA)
• Individua i BES
• Raccoglie e documenta gli interventi
• Fa attività di consulenza e supporto ai colleghi
• Valuta il livello di inclusività della scuola: la scuola può dirsi inclusiva se:
o Riesce a valorizzare le differenze
o Coinvolge in maniera efficace i diversi attori presenti sul territorio
o Rimuove gli ostacoli
o Consente all’alunno di sentirsi parte integrante del gruppo
• Coordina le proposte
• Prepara il PAI (piano annuale di inclusività) da inserire nel PTOF dopo
l’approvazione in collegio docenti
Le linee guida per l’integrazione degli alunni con disabilità (nota ministeriale
4274/2009):
Capitolo 3. Psicostronzate didattiche
• aver analizzato la situazione di partenza prima dell’inizio della scuola (parlare con
medici, genitori, vedere quello che il ragazzo ha prodotto negli anni scolastici
precedenti)
• conosciuto il ragazzo attraverso “osservazione partecipata e non partecipata” ed
eventuali attività di gruppo
• verificati tramite le prove d’ingresso i prerequisiti.
Secondo le linee guida per il diritto allo studio di alunni e studenti con DSA (DM
5669/11) ci sono questi strumenti:
• Creare empatia
• Utilizzare disegni, schemi, mappe concettuali
• Limitare il linguaggio scritto a vantaggio di quello verbale, iconico o gestuale
• Promuovere attività laboratori ali
• Insegnare la divisione in sequenze di un testo (MA NON LO FACCIAMO
COMUNQUE? CHIST SO SCIEM?)
• Insegnare a evidenziare i punti salienti di un testo (OK, SO SCIEM)
• Favorire l’acquisizione di strategie mentali atte ad evitare l’apprendimento
mnemonico di sequenze di dati (SO SCIEM, SO SCIEM)
Capitolo 3. Psicostronzate didattiche
I DSA fan parte dei disturbi evolutivi specifici insieme ad altri disturbi:
A supporto di docenti e famiglie sono istituiti i CTS (centri territoriali di supporto) che
aiutano scuola e famiglia sulle metodologie da utilizzare e sui nuovi ritrovati tecnologici.
Secondo la direttiva del dicembre 2012 anche in questi casi si possono attuare misure
dispensative e strumenti compensativi, il PDP non è obbligatorio secondo la circolare
ministeriale 8 del 2013.
La nota MIUR 4233/2014 (linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni
stranieri) regolamenta le attività di accoglienza e integrazione, definisce i vari casi
(cittadini italiani di origine straniera, ambiente non italofono, rom, coppie miste, minori
non accompagnati…) fissa i limiti massimi per classe (30%), prevede la presenza di
mediatori culturali o interpreti, parla di orientamento già dalla scuola dell’infanzia, e in
particolar modo prima del passaggio alle superiori. L’insegnamento dell’italiano come
L2 diventa fondamentale (8-10 ore settimanali per 3-4 mesi) come anche i laboratori
Capitolo 3. Psicostronzate didattiche
linguistici, in modo tale che si attui un modello integrato (stranieri non staccati dalla
classe, uso di supporti non verbali, laboratori di lettura, scrittura, grammatica, ascolto,
produzione orale).
La nota 7443/2014 invece si occupa degli alunni adottati (a scuola dopo 12 settimane
per asilo ed elementari, 4-6 settimane per medie e superiori), definisce le aree critiche di
intervento (difficoltà di apprendimento, psicoemotive, scolarizzazione prima dell’arrivo in
Italia, identità etnica) e gli ambiti di intervento:
3.3 La valutazione è:
• Didattica
• Di istituto (interna)
• Di sistema (esterna)
• Verifica (le prove, che devono essere diversificate per incontrare i diversi stili di
pensiero: presuppone la definizione degli elementi da considerare e dei criteri di
correzione)
• Misurazione (l’elaborazione quantitativa delle prove di verifica)
Capitolo 3. Psicostronzate didattiche
Secondo il DPR 122/09 la valutazione deve essere periodica e finale, con voto in
decimi anche per il comportamento (invece per le elementari il comportamento dà luogo
a giudizio e non a voto)
Dopo gli scrutini intermedi si possono attivare i corsi di recupero (IDEI, interventi
didattici-educativi integrativi) la cui normativa senza che la metto perché la sappiamo.
Gli alunni con PDP devono essere valutati tenendo conto della specificità dell’alunno
(DPR 122/09) e del PDP (DM 5669/11). Gli alunni con DSA hanno diritto a strumenti
compensativi e tempi più lunghi. Possono essere dispensati dalle prove scritte in lingua
straniera o addirittura esonerati dall’insegnamento della lingua straniera (in tal caso però
non hanno diritto al titolo di studio che serve per iscriversi alle superiori, ma solo
all’attestazione delle competenze). Gli obiettivi fondamentali da conseguire sono uguali a
Capitolo 3. Psicostronzate didattiche
quelli degli altri studenti. Anche alla maturità possono aver diritto a misure dispensative
e strumenti compensativi.
Per i BES non disabili né DSA il consiglio di classe è libero di predisporre misure
dispensative e strumenti compensativi.
3.4. La continuità didattica può essere verticale (ordini di scuola e classi della stessa
scuola) e orizzontale (comunicazione e scambio tra le diverse “agenzie educative”:
Capitolo 3. Psicostronzate didattiche
Il primo orientamento è nella scuola media, con i giudizi orientativi che tengano conto
di:
• Orizzonte temporale (al liceo devi studiare molto e poi andare all’università)
• Propensioni
• Idiosincrasie (che però non devono per forza sbarrare certe strade, e poi al
classico ci troviamo certe teste di cazzo…)
• Sbocchi professionali prediletti
Le scuole superiori presentano attività di orientamento per gli alunni delle medie, e
vanno a caccia di clienti.
Esiste anche l’orientamento intermedio, fra il secondo e il terzo anno, per le scuole che
differenziano gli indirizzi.
Infine c’è l’orientamento in uscita che riguarda gli sbocchi post-diploma, i test
autovalutativi delle propensioni, la presentazione delle facoltà universitarie,
l’orientamento al lavoro, gli stage, le preiscrizioni assistite…
• Presenta ogni conoscenza facendone risaltare il risvolto pratico (se non c’è, non
serve: l’università della vita!)
• Ricerca l’interdisciplinarietà
• Incoraggia l’alunno a mettersi in gioco
• Fa superare all’alunno le sue riserve
• Rispetta le diversità degli alunni
• Fa cogliere le preferenze
• Crea aspetti di continuità e discontinuità nell’azione didattica (boh)
• Fa sì che il ragazzo acceda autonomamente alle principali fonti informative con
spirito critico
• Promuove attività laboratoriali
• Fa sviluppare la competenza di strutturare decisioni in situazioni reali o simulate,
anche attraverso l’alternanza scuola-lavoro
Le linee guida per l’orientamento permanente (nota MIUR 4232/2014) dicono che la
scuola è soggetto promotore del lifelong learning (apprendimento permanente), del
lifelong guidance (guida per la vita) e del career guidance (guida per la carriera). Occorre
stabilire due attività di orientamento:
Per questo la scuola deve individuare figure di sistema (risorse interne) capaci di
3.5. La devianza è dovuta spesso al disagio. Le linee guida del Consiglio d’Europa 18
novembre 2009 e la nota MIUR 2519/15 si occupano di bullismo, in particolare di
cyber bullismo. Questa parte è l’unica interessante per questo non ne ho fatto schemi.
Capitolo 4. Psicostronzate applicate
• A catena
• A cerchio
• A raggiera
Può dividere la classe in gruppi omogenei o eterogenei (più utili per i meno dotati) per
favorire l’interdipendenza nei gruppi, assumendo solo un ruolo di regolazione dello
scambio comunicativo nel gruppo.
• Conoscenza
• Comprensione
• Applicazione
• Analisi
• Sintesi
• Valutazione
• Interesse
• Impegno
• Partecipazione.
Secondo Carl Rogers l’insegnamento deve essere centrato sullo studente attraverso la
conquista di mete educative, per rendere gli allievi protagonisti attivi delle proprie
esistenze. La scuola deve insegnare quello che serve per la vita e quindi quello che
interessa ai ragazzi (apprendimento significativo), coinvolgendo la loro personalità in
modo da stimolarne l’autoconsapevolezza e l’autovalutazione attraverso soluzioni
democratiche e collaborative. L’insegnante deve essere facilitatore.
L’alunno deve essere considerato soggetto interattivo con l’ambiente e deve sentirsi
libero di accogliere ma anche di contestare e rifiutare un’azione educativa, sulla base dei
suoi bisogni, delle sue inclinazioni, delle sue motivazioni profonde (!).
Occorrono anche
4.2
• Trasmissivo
• Attivo-operativo (Dewey)
• Sistematico-programmato (comportamentismo)
• Euristico (Socrate, metodo scientifico-induttivo…)
Capitolo 4. Psicostronzate applicate
• Imitativi (Bandura)
• Intuitivi (Gestalt)
• Associativi (Skinner)
• Cognitivo-adattivi (Rumelhart, Piaget, Bruner)
• Euristici
La scelta del metodo fa parte della programmazione, e il metodo va scelto anche in base
alle differenze fra gli alunni.
• Metodo: insieme delle scelte operative e delle procedure che l’insegnante adotta
nelle singole UDA che ha progettato
• Tecniche: attuano, attraverso soluzioni pratico-operative specifiche, i principi del
metodo scelto. Possono essere
o Simulative
o Operative
o Cooperative
o Di analisi situazionale
Capitolo 4. Psicostronzate applicate
La lezione partecipata con domande e interventi dei ragazzi alla fine, è buona.
Cecidere manus