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A due anni si ha la percezione del se, quindi la percezione di essere separato dall’ ambiente.
Avviene un distacco per concentrarsi su loro stessi, se ti vedi come la continuità di qualcuno non
riesci a distinguersi.
1. PIAJET
Piajet ha un approccio cognitivo, dagli zero a due anni si è nella fase senso motorio e non si è in
grado di percepirsi completamente separati e non ci sono rappresentazioni mentali. Dunque il
bambino si basa su esperienze pratiche.
2. FREUD
Freud invece ha un approccio affetivo, infatti il bambino per soddisfare le sue pulsioni (sessuali,
autoconversione) sta insieme alla madre e non riesce a distacarsi da ella fino a quando non arriva
nella fase anale.
3. COOLEY
Cooley ha un approccio sociale, infatti è un sociologo statunitense ed esponete d’ interagismo
sociale, teoria sistemica (sistema/contesto) dello sviluppo del se; inizialmente il bambino si
percepisce fine con l’ ambiente circostante da un noi e quando si differienza diventera un io; con
noi si intende il rapporto madre e ambiente e per staccarsi ha bisogno di interagire con gli altri.
La conoscenza di se emerge grazie a passaggio di uno stato di indifferenza a uno di differenza (le
cellule del embrione prima sono uguali ma poi si differienzano).
I due anni sono tappa fondamentale, dove si matura a pieno l’ autoconsapevolezza di se che è la
stessa del’ individuo adulto.
Le caratteristiche sono multidimensionali a più facce, un concetto generale, che quindi rimane
sempre uguale, e un concetto specifico, quindi che cambia dal contesto (esempio del rgazzo a
scuola e a casa).
- Da un se pubblico a un se privato
Dopo i piccoli si confonde il se che pensano di avere con quello che presentano agli altri.
a sei anni si inizia la distinzione che ha 8 anni il bambino comincia a considerare il se privato il vero
se e inizia a distinguere tra facciata e retroscena, nella preadolescenza e adolescenza i ragazzi hanno
sempre più chiaro che presentano sei diversi a seconda delle situazioni.
- Da un se frammentato a un se coerente
da bambini si considerano slegati ai vari aspetti di sé (mi piacciono i miei compagni, i miei
compagni non vogliono stare con me), con l'età della scuola ci si addentra nel lato psicologico e
allargano lo lo sguardo per fare confronti e stabiliscono collegamenti tra caratteristiche personali
(sono gentile perciò ho tanti amici). nell'adolescenza si tende a integrare gli aspetti più di spartiti del
se si collo con finezza molti aspetti del proprio sé e non si tollerano che restino sconnessi e questo
porta a costruire delle fiabe personali aspetti del sai che non vanno d'accordo infatti pensano di
essere attori sulla scena persone al centro dell'interesse collettivo e non vogliono assolutamente
apparire incoerenti.
APPROFONDIMENTO
Esiste davvero la crisi di mezza età
La crisi di mezza età e quando non si accetta che si sta invecchiando avviene solo nel ne 2-5% dei
casi, sono principalmente uomini e si cerca la gratificazione dove non la si riesce a trovare mentre
per le donne succede quando si ha la menopausa.
Se si hanno buoni livelli di autostima si hanno anche dei buoni risultati in tutti gli ambiti e si è più
equilibrati, l'autostima globale può essere Può essere in ragionevole quindi in alcuni ambienti
specifici molto alti in altri bassa.
Alcuni hanno l’ autostima gonfiata ed è quando ci si sopravvaluta e alla base c'è la misura datata
alle aspettative alte dei genitori e il bambino si crede come genitori dicono ma in realtà avrebbe
bisogno di accettare i propri limiti. La depressione: è una psico malattia che ha le determinate
caratteristiche: si dorme poco, non si mangia, non ci si alza dal letto, per curarsi c'è bisogno di
farmaci e psicoterapia.
L'identità ha due poli uno personale e uno sociale; nel primo troviamo ciò che noi pensiamo come
individui, quello che noi sputiamo centrali e quindi che ci rende unici, investimento soggettivo =
unici , mentre nell'altro troviamo caratteristiche riconosciute dalla società , c'è la conferma degli
attributi e quindi li ritiene oggetti vivi, Obiettività sociale, dipende dagli altri.
I casi di depressione
I ragazzi che si deprime o no di solito hanno genitori che a loro volta sono depressi oppure vivono
in famiglie che attraversano periodi di stress; le adolescenti che hanno genitori differenti quindi che
fin dall'infanzia vengono trascurati e hanno un attaccamento sfuggente sono molte volte depressi sì.
oppure si tratta anche di quelle adolescenti che in passato hanno vissuto un di isolamento sociale
che può risalire per esempio le scuole elementari dove sono stati rifiutati e evitati dai coetanei
quindi non sono riuscita a fare amicizia perché considerati poco interessanti quindi discriminati e
bullizzati. si registra un aumento di depressioni nell'adolescenza perchè si è più sensibili alle
influenze ambientali perché sono proiettati a inserirsi nella vita sociale occupare una posizione.
APPROFONDIMENTO
QUANDO FORNIRE L’ IDENTITÀ È LA TREDIZIONE
La crisi adolescenziale è determinata dalla cultura; nella prima meta del 900 Margaret Mead
Condusse uno studio nelle isole soia dove deduce che i ragazzi e le ragazze non avevano rigorosi
problemi di identità sessuale lavorativa si ma si limitavano a seguire la tradizione.
I ragazzi hanno egualmente bisogno di integrare l'io e di costruire un secco erente e le tradizioni
risolvono questo problema. nella stessa semplice si sono solo pochi status e ruoli che cambiano a
seconda del sesso e del ciclo di vita; l'adolescente ha poco da scegliere. i ragazzi e le ragazze
vengono sottoposti a riti di passaggio che hanno più che altro un valore simbolico e servono a
ribadire agli occhi dell'interessato e della comunità che c'è un cambiamento di vita sostanziale (ad
esempio l'occidente può essere la patente, i diciott'anni/Esempio boscimani e il ciclo mestruale).
Lo stato migliore e la conquista di identità infatti c'è una migliore qualità di vita si hanno buoni
rapporti con i genitori si alta autostima.
Lo stato peggiore invece è l'identità diffusa c'è un basso grado di autostima sia impulsivi si fa fatica
ad assumersi responsabilità c'è poco rispetto degli altri, i ragazzi che hanno questa identità di solito
sono coloro che fanno uso di droghe.
La precauzione ha uno stile dipendente e i ragazzi sono molto legati ai genitori e coetanei cercano
spesso l'approvazione degli altri e tendono al conformismo; la motoria non porta grosse difficoltà
sia uno scarso determinazione e una mancanza di continuità poi rendono i ragazzi poco affidabili.
Anche se non si raggiunge la conquista dell'identità in alcuni casi si vive comunque bene anche con
la precauzione.
4. IL SENSO MORALE
4.1 La comparsa del senso morale
La morale e la capacità di scegliere e capire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. 3 18 e 20 mesi i
bambini cominciano ad assegni di avere in mente alcune norme (le 18:24 mesi si passa alla fase
anale e quindi la fase delle regole della polizie, e si inizia a sviluppare super io dove si trovano le
norme), distinguono azioni corrette e sbagliate.
verso 24 mesi assieme al senso di individualità compare anche il senso di responsabilità i bambini
cominciano a rendersi conto che errori e danni presuppongono una colpa; da qui inizia a maturare
gradualmente la coscienza morale.
La comparsa del senso morale verso i due anni è un fenomeno universale infatti a quest'età si
riscontrano manifestano morali simili (ma maturazione biologica); succeda due anni perché appena
presentazioni mentali e quindi permettono una collegamento causa effetto.
APPROFODIMENTO
È innata la moralità?
I principi morali sono sempre stati accetto di dibattito tra innato e acquisito; dopo molto tempo di
studio e di diverse opinioni sei arrivato alla conclusione grazie all'antropologia e dall’ etologia che
alcuni valori sono universali ma altri, cioè la maggior parte delle norme, derivano dalla cultura
appartenete.
Verso i due anni compaiono i requisiti cognitivi che permettono di sviluppare il senso morale che si
può anticipare di poco grazie all'istruzione ma non di tanto dato che verso i due anni il bambino
sviluppa la capacità di valutare la desiderabilità delle cose e stabilire nessi causali che gli permette
di risalire dagli effetti alle cause che l'hanno prodotti ed è probabilmente questo sviluppo cognitivo
che sta alla base della comparsa del senso morale.
APPROFONDIMENTO
Un errore di metodo di Piaget
Per dimostrare che prima dei nuovi 10 anni i bambini non giudicano le azioni dalle intenzioni piace
essere servito di test con storie da interpretare il problema di queste storie e che erano complessi il
bambino non avendo le rappresentazioni non poteva viverle in prima persona quindi non poteva
venirti sulle esperienza giudica variazione dalla conseguenza. in più non avendo isolato le variabili
cioè il grado di età e il grado di gravità il bambino non poteva considerarle un alla volta Perché
appunto i bambini piccoli davano più importanza alla gravità del danno e non all'intenzione questo
perché si lasciavano impressionare dal danno.
5 la sessualità
5.1 un aspetto del se
la sessualità è una componente importante del se, non comprende solo le differenze biologiche ma
anche quelle cognitive. ci si rapporta con la sessualità in tutto l’arco di vita infatti ne esiste una
infantile e una dell’ età avanzata.
APPROFONDIMENTO
un meriti della psicoanalisi
la psicoanalisi a contribuito a nell’ estendere il concetto di sessualità e a riconoscere la sua
importanza.
freud descrivi il processo Pisco-sessuale come un progresso per diventare capaci di amare; il
bambino passa da fasi più egocentriche, in cui trova soddisfazioni nel proprio corpo, al
decentramento della fase genitale, con la pubertà. (ripassa fasi)
la distinzione tra genitalità e sussalita permette di parlare anche di sessualità infantile (amore senza
sesso), infatti la vita sessuale comprende l’intera esperienza affettiva e amorosa.
inizi 900 le idee dalla psicoanalisi hanno fatto scandalo.
APPROFONDIMENTO
fino a che punto gli stereotipi sessuali cambino con la cultura?
Margaret Mead ha eseguito delle ricerca culturali degli stereotipi sessuali; studiando tre tribù della
Nuova Guinea (1950), gli Arapesh, sia uomini e donne sono gentile e dolci, mentre i Mundugumor,
entrambi i sessi aggressivi, e infine tra Tchambuli le donne erano cordiali, decise, spirito
cameratesco, aggressive, mentre gli uomini curavano aspetto fisico, pettegoli, e si occupavano di
arte.
ma allo stesso tempo le ricerche transculturali hanno dimostrato che gran parte delle culture
converge con gli stessi stereotipi, quindi i maschi aggressivi e impulsivi le femmine accomodanti e
prudenti.
ci sono anche delle tendenze comportamentali differenti su base biologica ma comunque nel tempo
i ruoli possono cambiare.
conoscere non è discriminare, quindi ammettere che ci sono delle differenze naturali non giustifica
la discriminazione dei sessi.
• il concento di genere
si forma in tre tappe; la prima va dai 2-3 anni, qui i bambini diventano capaci di
IDENTIFICAZIONE DI GENERE, disconosco il sesso e sanno dire a quale categoria
appartengono, si basano sugli aspetti esteriori e non comprendo che il genere gli accompagni tutta la
vita; che però si acquisisce nella seconda fase, STABILITÀ DEL GENERE (o consistenza
longitudinale) che si acquisisce intorno a 4 anni. a questa età il bambino sa di che sesso è e sa che lo
accompagnerà per tutta la vita ma sono ancora tratti in inganno dalla aspetto esteriore.
in fine nel ultima fase che si acquisisce l’idea che il genere si conservi a prescindere dalle
circostante e dalle apparenze, infatti si chiama COSTANZA DEL GENERE (o consistenza
trasituazionale), e arriva tra i 5-6 anni. (piaget e la conservazione dei liquidi)
dai 7 anni in poi il bambino inizia a comprendere i tratti interiori e ciò che l società si aspetta da lui.
• le conoscenze di genere
dalle ricerche empiriche si è arrivati a capire che dai 2-3 anni i bambini sanno quali giochi e quali
attività e comportamenti sono appropriati ai maschi e quali alle femmine.
mentre a 5-6 anni quando si matura il concetto di se si diventa curiosi e si cercano informazioni sul
proprio e sul altro sesso; i maschi cercano soprattutto informazioni sul proprio sesso mentre le
femmine si documenta su entrambi.
a questa età i bambini hanno una visione piuttosto radicale e rigida sui ruoli e gli stereotipi sessuali.
sempre a 5-6 anni i bambini hanno una visione piuttosto radicale rispetto agli stereotipi e i ruoli,
non si ammetano mezzi termini le regole dei ruoli hanno una forza schiacciante.
APPROFONDIMENTO
I giochi delle bambine e dei bambini
sono state eseguite varie ricerche su programmi televisivi e sulle pubblicità che hanno indicato che i
bambini dai 5 anni in poi divento più sensibili con i modelli del loro stesso sesso.
Ruble faceva vedere la pubblicità dello stesso giocattolo a bambini dj un era compre tra i 4 e i 6
anni notande che dopo aver visto lo spot i bambini andando in una stanza con dei giochi (tra cui
quello della pubblicità) i bambini più piccoli erano indifferenti da chi lo avesse presentato e ci
giocavano allo stesso modo, mentre ne più grandi faceva più effetto chi lo presentava.
Damon, ai bambini di età compresa tra i 4 e i 9 raccontava la storia di George, un bambino che
giocava con le bambole, i bambini di 4 anni dicevano che george poteva fare come voleva quello di
6 dicevano che era sbagliato mentre quelli di 9 dicevano che faceva qualcosa di diverso ma niente
di sbagliato; è così si capisce che i bambini di 4 non hanno ancora compreso gli stereotipi quelli di 6
gli hanno compresi ma li applicavano rigidamente e mentre quelli di @ sono più sensibili.
(ambito di esperienza)
nella scelta dei giocatoli gli adulti incoraggiano i bambini a prendere quelli del proprio sesso (scelta
dei giocattoli), nella scelta del gioco i maschi sono incoraggianti a fare qualcosa di energico e le
femmine scoraggiate (stile di gioco), gli adulti rispondono con più premura alle femmine
(dipendenza), l’aggressività femminile è incompresa mentre la maschile è considerata
autoaffermazione, le femmine possono mostrare le proprie emozioni tranquillamente, si affidano
attività maschili ai maschi e femminili alle femmine (incarichi), si impongono più divieti alle
femmine e si lasciano più liberi i maschi (controllo).
altre informazioni vengo dai coetanei oppure dalla televisione, infatti quest’ultima influisce molto al
grado di sviluppo degli stereotipi e ruoli per questo nel seconda metà del 900 si cercato di cambiare
per dare una visione meno rigida, anche se bisogna fare ancora molti passi anche perché i bambini
imparano soprattutto dai messaggi impliciti e vengono influenzati (esempio pubblicità profumo).