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Il disagio
Mancini e Gabrielli (2003) lo definiscono come uno stato emotivo, non correlato a disturbi di tipo
psicopatologico, linguistici o di ritardo intellettivo, che si manifesta attraverso un insieme di
comportamenti disfunzionali, che non permettono al soggetto di vivere adeguatamente le attività di
classe e di apprendere con successo. Il disagio scolastico può manifestarsi con varie modalità, tra cui:
comportamenti di disturbo in classe, irrequietezza, iperattività, difficoltà di apprendimento e di
attenzione, difficoltà di inserimento nel gruppo, scarsa motivazione, basso rendimento, abbandono e
dispersione scolastica.
Le cause:
I disturbi d'ansia
Sono un problema abbastanza diffuso nella fascia di età compresa fra i 15 e i 18 anni, in particolare
fra coloro che hanno problemi nel socializzare, nel parlare in pubblico, in chi soffre di fobia scolastica
ed attacchi di panico. Questi ragazzi non sono disinteressati alla cultura e all'istruzione, anzi cercano
di completare poi come autodidatti, ma non riescono a sostenere i livelli di stress che procura
l'ambiente scolastico.
L'età
• Quando gli amici sono troppo simili per poter fornire un confronto opportuno, i genitori non
forniscono un valido sostegno ai figli e gli insegnanti non riescono a stabilire relazioni
significative all'interno della scuola, l'esito sarà una negazione dell'immaturità
• Secondo Winnicott questa negazione obbliga il soggetto adolescente ad una precoce vita
adulta, ad una falsa maturità e a perdere la libertà di poter esprimere sé stessi
L’ESPERIENZA SCOLASTICA
• riveste un ruolo essenziale per la crescita della persona: pone all'adolescente una serie di
compiti evolutivi di rilevanza individuale e sociale,
• è in grado di incidere profondamente sul processo di costruzione dell'identità (ruolo nella
società), attraverso: gli stimoli culturali, i modelli relazionali, le conoscenze e competenze.
SVILUPPO IDENTITARIO
SPERIMENTAZIONE E IDENTIFICAZIONE
Il processo di acquisizione dell'identità è la sintesi originale tra le diverse parti di sé.Tale percorso è
emotivamente faticoso perché comporta:
TEORIE DI ERICKSON
Palcoscenici Psicosociali
• Il bambino sperimenta la sensazione di potersi fidare di chi lo allatta, che questa persona da
cui dipende non “lo lascerà cadere";
• Il bambino avverte la presenza di una corrispondenza tra i suoi bisogni e le risposte fornite
dalla madre;
• Egli sperimenta un senso di fiducia verso gli altri e verso sé stessi, costitutivo dell'identità
dell'lo;
• Prototipo della modalità psicosociale del dare e ricevere.
II STADIO: DA 2 A 3 ANNI
Oppure
• Si identifica con le figure genitoriali di riferimento, che percepisce come grandi, potenti e
intrusive.
• L'attività principale diventa il gioco perseguire gli scopi,
• Motivazione ad agire e prendere iniziative, sperimentare le proprie capacità imparare a
conoscere la realtà esterna.
• Senso di colpa: bambino riconosce che per raggiungere i propri fini deve utilizzare qualsiasi
mezzo.
IV STADIO: DA 6 A PUBERTA'
• Età scolare: svolge attività che gli possono consentire il riconoscimento e le gratificazioni da
parte degli adulti e dei pari.
• Le esperienze positive esperite gli conferiscono un senso di industriosità, di competenza;
• Il fallimento di quest'ultime determina in lui sensazioni di inadeguatezza e di inferiorità.
V STADIO: ADOLESCENZA