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bambino (1964)
Teorico dell’epistemologia genetica e psicologo dell’età evolutiva, di cui ha studiato le tappe successive di evoluzione e
le relative strutture, insieme alla maturazione cognitiva in relazione a specifici concetti scientifici come spazio, tempo,
numero, ecc. Alcune opere importanti sono: Il giudizio morale del bambino (1932), La genesi del numero nel fanciullo
(1941), Lo strutturalismo (1968).
La sua è una teoria psicologico-evolutiva a base cognitivistica, che sta a fondamento della nuova pedagogia
cognitivistica: la mente infantile è caratterizzata da un’intelligenza con atteggiamenti animistici e soggettivistici
(egocentrismo), ma tramite un processo graduale di assimilazione e accomodamento, si adegua all’oggettività e a un
pensiero formale, arrivando ad un uso astratto dei concetti logici, collegandosi gradualmente con l’ambiente. La scuola
che teorizza è una scuola attiva, che comprende però anche l’insegnamento intellettuale, che dà importanza delle
scienze. Il processo di apprendimento avviene sempre andando dall’esperienza al concetto, e tenendo sempre conto
delle effettive capacità cognitive del bambino, rispettandole.
Lo sviluppo psichico equivale ad un progressivo equilibrarsi, verso un equilibrio mobile, tanto più stabile quanto più
mobile, e che non decade con la fine della crescita (a differenza dello sviluppo fisico, che raggiunge un equilibrio fisso
e stabile per poi cominciare una lenta decadenza).
E delle strutture variabili, ovvero le forme/strutture di organizzazione dell’attività mentale (nell’aspetto motorio,
intellettuale e affettivo, nelle dimensioni individuale e sociale), che appaiono e si costruiscono in successione nei 6 stadi
di sviluppo psichico, differenziabili in 4 fasi:
1. Fase senso-motoria (prima infanzia, 0-2 anni):
a. Riflessi/meccanismi ereditari, prime tendenze istintive (alimentari), prime emozioni.
b. Prime abitudini motorie, prime percezioni organizzate, primi sentimenti differenziati.
c. Intelligenza sensomotoria/pratica (anteriore al linguaggio), organizzazioni affettive elementari
2. Fase intuitiva (seconda fase dell’infanzia, 2-7 anni): Intelligenza intuitiva, sentimenti interindividuali
spontanei, rapporti sociali di subordinazione all’adulto.
3. Fase ipotetico-deduttiva (7-12 anni): Operazioni intellettuali concrete (inizio della logica) sentimenti
morali e sociali di cooperazione.
4. Fase ipotetico-deduttiva (adolescenza, dai 12 anni): Operazioni intellettuali astratte, formazione della
personalità, inserimento affettivo ed intellettuale nel mondo degli adulti.
Ogni stadio è caratterizzato dall’apparizione di strutture originali, e costituisce, attraverso le strutture che lo
definiscono, una forma specifica di equilibrio, e l’evoluzione mentale si realizza nella direzione di un equilibrio sempre
più avanzato.
Sono 4 i processi fondamentali: la costruzione di categorie dell’oggetto (permanenza sostanziale attribuita agli insiemi
sensoriali: anche se non lo vedo esiste ancora), dello spazio (prima tanti spazi non coordinati, tanti quanti i piani
sensoriali; poi uno spazio generale, la cui elaborazione è dovuta alla coordinazione dei movimenti), della causalità
(inizialmente magico-fenomenica, poi oggettivata e spazializzata) e del tempo (oggettivazione parallela a quella della
causalità).
Dai 2 ai 7 anni appare il linguaggio e il bambino è capace di ricostruire le azioni passate sotto forma di racconto e di
anticipare le azioni future con la rappresentazione verbale.
Dai 7 ai 12 anni il bambino comincia a liberarsi dell’egocentrismo sociale ed intellettuale e diviene capace di nuove
coordinazioni.
Dal punto di vista dello sviluppo intellettuale, osserviamo l’inizio della logica, ovvero il sistema di rapporti che
permette la coordinazione dei diversi punti di vista tra loro.
Sul piano affettivo, lo stesso sistema di coordinazioni sociali e individuali determina una morale di cooperazione e di
autonomia personale (opposta alla morale intuitiva dei più piccoli).
Gli strumenti mentali che permettono questa coordinazione logica e morale, sono:
Operazione (per l’intelligenza): nasce l’atomismo, come processo deduttivo di composizione delle parti,
la quale suppone concrete operazioni di segmentazione o divisione, unificazione o addizione, nonché
spostamenti per concentrazione o allontanamento, e soprattutto veri e propri principi di conservazione. Si
conquistano i concetti razionali di tempo, velocità e spazio. L’operazione è, dal punto di vista psicologico,
un’azione qualsiasi la cui origine è sempre motoria, percettiva o intuitiva, e, si evolvono dalle intuizioni
non appena vanno a costituire sistemi globali chiusi e coerenti, componibili e reversibili. Questi sistemi
(composizione, reversibilità e raggruppamento) si formano attraverso un’organizzazione globale in cui
nessuna operazione esiste allo stato isolato, ma si costituisce sempre in funzione della totalità delle
operazioni dello stesso tipo. Si sviluppa anche il concetto matematico di numero (fusione dei sistemi di
inglobamento e seriazione logica).
Volontà (per il piano affettivo): è un’organizzazione dell’energia che favorisce alcune tendenze a
discapito di altre (in un conflitto di tendenze). Si sviluppa grazie alla pratica della cooperazione fra
bambini e del rispetto reciproco (tra coetanei) una relativa autonomia della coscienza morale e il bambino
sviluppa così i sentimenti di giustizia. È una regolazione reversibile, poiché quando il dovere è
momentaneamente più debole di un desiderio, essa ristabilisce i valori secondo la loro gerarchia anteriore,
rafforzando la tendenza di forza minore.
Per quanto riguarda l’affettività, la personalità esiste dal momento in cui si forma un programma di vita, che sia ad un
tempo origine della disciplina per la volontà e strumento di cooperazione, e che suppone l’intervento del pensiero e
della libera riflessione. L’adolescente si colloca su un piano di eguaglianza rispetto ai più anziani, ma si sente diverso da
loro per la nuova vita interiore, e dunque vuole superarli e sorprenderli, trasformando il mondo, ecco perché i piani di
vita sono colmi di sentimenti generosi, progetti altruistici o fervore mistico, sono megalomani ed egocentrici. Appare
infatti un certo messianesimo: l’adolescente si attribuisce una funzione essenziale nella salvezza dell’umanità, e
organizza il proprio programma di vita in funzione di tale idea.
L’amore si presenta in realtà come una proiezione di tutto un ideale in un essere reale.
Si può constatare che la metafisica propria dell’adolescente, le sue passioni e la sua megalomania sono reali
preparazioni alla personale attività creatrice futura.