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a.a. 2018/2019
Elementi di Psicologia generale, dello sviluppo, della musica
Prof.ssa Mariantonietta Lamanna
Percezione e personalità
Fattori soggettivi: bisogni fisiologici, stimoli disturbanti (tabù), effetto premi e
punizioni,
valori ed interessi, differenze individuali
Stile percettivo sincretico o globalistico nello stadio intuitivo (quattro-sette anni),
percezione fisiognomica = attribuzione di caratteristiche espressive e qualità psico-
dinamiche dovute all’integrazione tra attività cognitiva, affettiva, motoria (pensiero
magico-animistico del bambino che vive la realtà in continuità con i bisogni dell’io e
le
risposte del mondo)
Stile sintetico-analitico: capacità di passare dal tutto alle parti e viceversa (in quanto
il tutto
nasce da un sistema di rapporti fra i singoli elementi) grazie alla “reversibilità
percettiva” raggiunta a sei-sette anni.
Tracce e “magazzini”
processo costruttivo, sintetico, adattivo, strategico degli “engrammi” tracce già
elaborate dall’attenzione e dalla percezione prima di essere codificate ed
immagazzinate
registro sensoriale o memoria immediata per qualche frazione di secondo (traccia
elettrica)
memoria a breve termine (periferica) : persistenza di stimoli per qualche secondo
nei circuiti elettrici di reiterazione o riverberazione prima di essere consolidati o
dimenticati (trasferimento biochimico del “messaggio” dagli acidi nucleici cerebrali
alle proteine che nelle persone anziane avviene più lentamente o con maggiore
difficoltà)
memoria a lungo termine (centrale) in cui le informazioni sono”processate” cioè
ripetute, consolidate, categorizzate e codificate per una rievocazione più efficace e
vi rimangono a tempo interminato
processo lineare per la H.I.P. (Human Information Processing) su modello
computazionale
processo ciclico e continuo nel modello cognitivista di Neisser guidato dagli “schemi
percettivi anticipatori” del passato che influenzano l’esplorazione, l’elaborazione
delle informazioni future
l’elaborazione mnestica del soggetto è influenzata dal contesto e dal sistema di
opinioni e valori
Ricordare
clustering = raggruppamento, si categorizza il mondo fisico e sociale per orientarsi
e controllarlo
reticolo associativo, organizzazione dimensionale, struttura ad albero in una
progressione sempre più complessa di operazioni logiche (inclusioni, inferenze…):
le stesse che sottendono il linguaggio e che portano ad incorporare informazioni
semantiche in unità sempre più ampie
Tulving distingue tra “memoria episodica” legata ad eventi autobiografici e “
memoria semantica” legata a conoscenze organizzate in concetti che interferisce
con il linguaggio e l’apprendimento grazie ad una capacità lessicale adeguata
teorie “plurimodali” circa sistemi di codificazione diversi : sensoriali, linguistici,
immaginativi, emozionali… ma organizzati gerarchicamente
studi neurofisiologici sui due emisferi: sinistro codifica gli stimoli verbali concreti ed
astratti, il destro gli stimoli non verbali (figurali di oggetti o figure di oggetti)ùì
Dimenticare
teoria del decadimento : oblio per indebolimento della traccia mnestica nella
memoria a breve tempo per diverso substrato neurofisiologico (i biologi cercano il
bibliotecario)
teoria dell’interferenza retroattiva o proattiva : blocco o disapprendimento a causa
delle attività che dividono una memorizzazione da un’altra
Aspetti psicodinamici
soggettivi: esperienze passate, aspettative future, interessi, motivazioni, sistemi di
valori
fattori culturali: la capacità di ricordare dipende dal significato che attribuiamo alle
esperienze fatte quindi è un prodotto della cultura di appartenenza
atteggiamenti legati a pregiudizi razziali, religiosi, ideologie politiche
variabili personali che lasciano tracce dal punto di vista percettivo (stimoli acustici
musicali o olfattivi come i profumi)
struttura della personalità: tipo introverso o estroverso, stato ansioso o non ansioso,
motivazioni positive o negative, livello di attivazione o eccitazione
dell’organismo(arousal),
bassa autostima o motivazione al successo, condizione emotiva al momento della
memorizzazione (sistema di codifica emotiva) che spiega anche la rievocazione
sotto ipnosi di un episodio dimenticato a causa di un trauma (meccanismo di
rimozione)
fattori inconsci : lapsus, blocchi, dimenticanze per Freud dovute a rimozioni ,
sostituzioni, difesa da situazioni spiacevoli o sensi di colpa insostenibili
Per Chomsky l’essere umano ha un’innata competenza alle strutture invarianti del
linguaggio:
strutture profonde (semantiche) inconsce comuni ad ogni lingua = universali
linguistici che permettono comprensione - apprendimento (grammatica interiore)
mentre la produzione è appresa = capacità esecutiva o performance a seguito di
maturazione neurofisiologica e di apprendimento culturale e sociale (strutture
superficiali)
“Nicola mangia la mela” “La mela è mangiata da Nicola” “Il nonno fuma” “Il camino
fuma”
grammatica generativa trasformazionale applicata all’analisi di una struttura
profonda nella musica di Bach, Mozart e Beethoven da Lerdhal e Jackendoff in
“Teoria generativa della musica tonale” (1983)
Per Bruner pensiero e linguaggio sono due sistemi indipendenti ma strutturalmente
“isomorfi”:
interesse più che per gli aspetti formali (fonetica, morfologia, sintassi) del
linguaggio (linguistica) per le sue funzioni psichiche cioè per i processi di
comunicazione (nascita della psicolinguistica)
a partire dai primi segnali infantili pre-linguistici (pianto-sguardo-vocalizzo-gesto nei
primi due anni di vita del bambino – periodo sensomotorio) fino alla condivisione di
un focus d’interesse (comunicazione referenziale) tra adulto e bambino
il linguaggio integra capacità cognitive (dalla conoscenza senso motoria degli
oggetti alla loro definizione linguistica) e sociali (da uno scambio interpersonale di
segnali non verbali al dare e ricevere informazioni tramite comunicazione)
Linguaggio e comunicazione
Bambini lupo e periodi critici - Sviluppo delle tre capacità e stadi evolutivi tra maturazione
e apprendimento – Il bambino :
impara ad usare gli organi fono-articolatori (0-6 mesi) mediante il feedback acustico
dato dalla riproduzione di suoni prodotti dal bambino stesso e uditi nell’ambiente,
comportamenti riflessi ricevuti come segnali dagli adulti (sorriso, sguardi verso gli
oggetti….)
impara a comunicare intenzionalmente e con reciprocità (6 – 13 mesi), giochi
vocali con l’adulto con alternanza di turni importanti per la successiva capacità di
dialogo e conversazione, vere routines di azioni condivise tra adulto e bambino
(dare e avere, mostrare e offrire, chiedere e rispondere)
impara a usare simboli (13 – 36 mesi), uso dell’olofrase, poi della parola-frase
binomio di due parole a classe perno e classe aperta, espansione continua della
classe aperta fino a 300 parole, uso di proposizioni relative, ipercorrettismi
(“diciato” invece di “detto”), per indurre l’adulto ad accorgersi dei suoi bisogni e
raggiungere i propri scopi (causalità) e usare gli oggetti come strumenti
(collegamento mezzi-fini), l’atto sfocia nella dichiarazione e nella enunciazione.
Stile comunicativo materno
importanza del linguaggio materno (motherese) fino ai due anni del bambino: frasi
brevi, semplificate, ripetitive, con vocabolario ristretto e intonazione accentuata =
probabilmente predisposizione genetica
funzione referenziale o espressiva del linguaggio infantile confermata o meno dal
tipo di scambio tra bambino e genitori
bambini centrati sulla comprensione (grande attenzione al linguaggio degli adulti,
restii a parlare inizialmente e poi subito competenti) o sulla produzione (parlano
subito attenti alla verifica adulta)
I processi di apprendimento
Definizione
percezione, memoria, intelligenza, linguaggio confluiscono tutti nell’apprendimento
in quanto processi attivi di costruzione dell’esperienza attraverso cui il soggetto
modifica e progetta la realtà e ne è al tempo stesso modificato
apprendimento = modificazioni durevoli che si manifestano nell’individuo in
conseguenza della sua interazione con l’ambiente
orientamento funzionalista : l’apprendimento coincide con l’adattamento, ma si
apprendono anche condotte “disadattate” (fobie, nevrosi, psicosi …)
orientamento comportamentista : l’apprendimento coincide con le modifiche
osservabili del comportamento introdotte dall’esperienza passata e non coincidono
con fattori contingenti ma non fa riferimento alla modifica delle strutture cognitive
Modelli di apprendimento
la forma più elementare è il semplice adattamento biologico basato sui riflessi
(animali unicellulari come il protozoo)
e un livello più elevato è il condizionamento classico “pavloviano” che attraverso
l’associazione di stimoli neutri (luce, suono) sostituisce stimoli e riflessi
incondizionati (cibo -salivazione) con stimoli e risposte condizionati in seguito a
contiguità spazio-temporale;
per Pavlov a livello biologico l’organismo si orienta grazie ad un sistema di segnali ,
a livello di attività superiori (corticali) il linguaggio rappresenta un secondo sistema
di segnali costituito dalle parole, un ruolo importante ha il “riflesso di
orientamento”che permette al soggetto di esplorare l’ambiente e reagire ai nuovi
stimoli (bisogno già cognitivo ???)
per Thorndike l’apprendimento che caratterizza la vita psichica risulta da un insieme
di connessioni stimolo-risposta che fissandosi producono modificazioni nel
sistema nervoso (connessionismo), le connessioni sono regolate dalle seguenti
leggi : 1) disponibilità dell’organismo a reagire allo stimolo 2) l’esercizio o la pratica
che rinforza le connessioni 3) l’effetto di rinforzo (legge dell’effetto) che le
conseguenze di certe connessioni hanno sul loro fissarsi (apprendimento per
tentativi ed errori di cani e gatti in situazioni sperimentali come labirinti e problem-
box), anche principio del transfer.
teoria del condizionamento operante di Skinner secondo cui il rinforzo crea una
reazione circolare a ripetere una condotta approvata e ricompensata dall’ambiente
(risposta operante come fonte di motivazione ???)
per Hull importanti sono le variabili intervenienti cioè intermedie con funzione di
mediazione tra organismo ed ambiente
Tolman parla di apprendimento di tipo molare (globale opposto a quello molecolare
dell’addestramento), di comportamento intenzionale direzionato verso uno scopo;
parla di variabili intermedie come 1) sistema di bisogni (tensioni verso…) 2) matrice
dei valori (credenze, atteggiamenti….) 3) spazio comportamentale (vitale,
psicologico ….); nel tendere allo scopo l’individuo procede non per connessioni ma
per significati e nessi adoperando mappe mentali come organizzazione di segni
(verso un orientamento cognitivista)
apprendimento per intuizione secondo la Gestalttheorie : atto creativo della mente
che struttura totalità (cioè significati) percettive irriducibili al semplice accostamento
di parti,
l’intuizione coagula velocemente processi cognitivi per risolvere situazioni
problematiche sentite come disarmoniche e risolve le tensioni grazie a soluzioni
appropriate
per Lewin l’apprendimento implica un processo di strutturazione cognitiva che
permette al soggetto la soluzione di problemi in situazioni non strutturate cioè prive
di significato che si presentano nel suo “campo” di esperienza: importanza della
“flessibilità” psichica grazie all’elaborazione percettiva, l’atteggiamento
problematico, la progettazione di scopi, il superamento di ostacoli, l’utilizzazione
appropriata del maggior numero di risorse
per Piaget le “forme” gestaltiche sono totalità cognitive strutturate ma a-storiche,
astratte rispetto al singolo organismo e rispetto la storia e le esperienze passate
dell’individuo, i suoi “schemi” attraverso l’assimilazione e l’adattamento sono invece
si modificano nell’apprendimento tenendo conto delle esperienze precedenti e
quindi sono fondamentali dal punto di vista genetico-evolutivo
secondo Neisser l’apprendimento è incorporato in tutti i processi della mente in
quanto processi costruttivi che organizzano le informazioni immagazzinate
attraverso l’attenzione, la percezione, la memoria che in forma di problem-solving
costruisce strutture semantiche e ritmiche per trattenere le suddette informazioni
Le motivazioni all’apprendimento
Esiste un “bisogno di imparare”
motivazione estrinseca (ricompense, rinforzi sociali o emotivi, investimenti affettivi)
motivazione intrinseca: bisogno di conoscenza (ricerca di stimoli nuovi),
L’interazione socio-cognitiva
conflitto cognitivo inter-individuale in cui viene coinvolto il gruppo nel suo insieme,
La coscienza di Sé
tre stadi : a) 0-6 mesi, pulsioni interne da un lato ed emergenza di stati
intersoggettivi (sorriso intenzionale…), b) 8 – 24 mesi schema di permanenza
dell’oggetto ed emergenza della paura dell’estraneo con processi di imitazione ed
interiorizzazione di norme esterne (consapevolezza primaria dalle informazioni
sensoriali e dalla comunicazione ed interazione diadica, sé esistenziale), c) 2 -6
anni circa, passaggio alla coscienza di sé, ricerca d’identità (fase del “NO”), sistema
soggettivo centrato sull’io integrato nell’immagine stabile del proprio corpo e della
proprio identità fisica (consapevolezza di sé), autoriconoscimento allo specchio
intono ai due anni
La teoria dell’attaccamento
Lo sviluppo morale
comprensione di regole e valori che sostengono le norme sociali e la cultura di
appartenenza, consentono di distinguere il bene dal male, costituiscono criteri guida
per l’individuo
a) nello sviluppo la norma assume un significato affettivo-emotivo nel caso in cui la
si rispetti o la si violi (senso di colpa, imbarazzo, vergogna, paura o orgoglio,
soddisfazione, autostima)
per la psicoanalisi la coscienza (cioè il Super Io che controlla l’istintiva carica
amorale) è un giudice o censore interno che genera progressivamente uno stato di
disagio, autorimprovero e punizione quanto più il bambino fa propri norme, divieti
parentali, esigenze sociali e culturali, è tanto più salda quanto più l’individuo aderirà
a norme morali
b) la norma guida la condotta prescrivendo comportamenti socialmente desiderabili
e ne proibisce e sanziona altri ; Bandura (comportamentista) elabora una teoria
dell’apprendi-mento sociale basata sull’acquisizione di regole mediante
osservazione e imitazione da parte dei bambini di modelli proposti dalla famiglia e
dalle agenzie sociali (media); l’approvazione, la punizione, la disapprovazione,
l’incoraggiamento, il rinforzo determinano l’attivazione o la disattivazione del
controllo interno dei comportamentri sociali morali o immorali
c) le norme devono essere comprese nei significati espliciti ed impliciti, la
dimensione cognitiva (la capacità di giudicare un’azione dipende anche dallo
sviluppo cognitivo) è una condizione necessaria ma non sufficiente per l’agire reale
per Piaget fino a 4 anni periodo amorale; fino agli 8-9 anni prevale il realismo
morale e una morale eteronoma in cui le conseguenze dell’azioni (responsabilità
oggettiva) prevalgono sulle intenzioni di chi le compie (responsabilità soggettiva);
dopo, a partire dalla preadolescenza, prevale una morale autonoma in quanto
emergono reciprocità e cooperazione nelle interazioni tra i compagni e le norme
sono accettate come convenzioni funzionali allo stare in gruppo; questa moralità più
evoluta si sviluppa insieme al pensiero operatorio logico-formale poiché tra logica
ed etica vi è un parallelismo evolutivo.
negli anni ’60, per l’americano Kohlberg, che ha indagato anche culture diverse
dalla occidentale, esistono tre stadi : a) un periodo preconvenzionale e premorale
(evitare punizioni, ubbidire, edonismo strumentale) corrispondente all’eteronomia,
b) un periodo convenzionale (ricerca di approvazione, si deve fare il proprio dovere
per mantenere l’ordine sociale), c) il periodo auto-nomo basato sui principi (rispetto
del contratto morale, rispetto dei diritti e delle differenze individuali, enfasi sul
consenso, sottomissione a principi etici universali astratti di uguaglianza-giustizia-
equità che guidano la condotta, importanza della dignità umana)
negli anni ’70 importanti gli studi di Turiel sul conflitto cognitivo come stimolo allo
sviluppo sociale del bambino dovuti all’interazione con l’ambiente sociale ( con le
sue regole, i suoi modelli, i suoi valori, i suoi principi)