Sei sulla pagina 1di 26

Appunti Psicologia Sociale

Questi appunti si basano sul libro Fondamenti di Psicologia Sociale di Piero Amerio e sulle lezioni del prof. Roberto Fasanelli, insegnante di Psicologia Sociale presso il Dipartimento di Scienze Sociale dellUniversit Federico II di Napoli. Definizione:

La psicologia sociale connettendo sfera individuale e sociale studia i modi e le forme in cui si sviluppano esperienza, attivit mentale e comportamenti in relazione al contesto sociale. Psicologia Sociale verr abbreviata in: PS.

CAPITOLO I - IL CAMPO DELLA PSICOLOGIA SOCIALE


INTRODUZIONE La PS nasce tra fine 800 e inizi 900 in un contesto i grandi cambiamenti sociali. Con lo sviluppo dellindustria le citt si espandono sempre di pi dando vita a nuovi ricchi e nuovi poveri, inoltre sar linizio di grandi manifestazioni di folle che invaderanno le piazze non solo per protesta, ma anche per momenti di festa. Inizia la partecipazione collettiva. Compito della PS quello di unire lo studio della psicologia (che si concentra sullindividuo) con quello della sociologia (che si concentra su un contesto sociale ampio). Questa fusione di competenze la chiave per la corretta comprensione delle dinamiche che riguardano luomo, come Serge Moscovici , uno dei pi autorevoli psicologi sociale contemporanei, afferma esponendo il pensiero secondo cui impossibile separare psichico e sociale, dato che entrambi sono strettamente legati e si alterano a vicenda. PROBLEMI UMANI E PROBLEMI SOCIALI

Il mondo contemporaneo pu dirsi immerso in due diversi oceani quello della globalizzazione e quello dellindividualizzazione. La globalizzazione riguarda ormai tutto lambito sociale, dunque non pi soltanto una prerogativa del mercato economico. Lindividualizzazione il processo che fa emergere lindividuo come persona singola capace di gestire autonomamente la propria vita, liberandosi dallautoritarismo di categorie sociali, tradizioni e politiche soffocanti. Ci che traspare da questi due processi che linfluenza dei fatti sociali sullindividuo che sempre pi risulta impotente di fronte a situazioni pi grandi di lui, ma che influenzano pesantemente lo stesso, creando un maggiore attaccamento verso il mondo individuale. Fattori sociali e psicologici si intrecciano nella creazione della nostra realt investendo singole persone e collettivit. Abbiamo perci uno scontro tra il versante individuale e quello sociale, poich lindividuo subisce personalmente i problemi su un piano intrapsichico cognitivo-affettivo e sul piano pratico-oggettivo. Inoltre allorigine dei problemi spesso si trovano fattori sociali e nello stesso contesto sociali si trovano i modi per risolverli. Unaltro scontro quello tra dimensione oggettiva e soggettiva. Problemi che partono dal piano soggettivo (malattie, problemi familiari ecc.) si confrontato con il contesto sociale oggettivo (politiche sociali, servizi di sostegno ecc.). La PS cambia il modo di studiare questi elementi unendo sia un approccio che riguarda lottica oggettiva, dove si perde il significato umano dei fatti, sia un approccio soggettivo dove si perde il senso della realt fattuale delle situazioni. Proprio grazie a questo tipo di pensiero si arriva allaffermazione che problemi umani sono anche problemi sociali. La particolarit della PS sta proprio nellosservare e studiare la realt sotto diverse prospettive che riguardano pi materie: psicologia, sociologia, scienze economiche ecc. NATURA E CULTURA, INDIVIDUO E SOCIETA

La PS che si vuole esporre, come precedentemente mostrato non avvantaggia ne lo spazio individuale su quello sociale, ne quello sociale su quello individuale. Si allontana dunque dal pensiero naturalistico che contrappone natura e societ pensando luomo come un essere chiuso in s e immodificabile. Seguendo il pensiero di Nobert Elias (Leggi: La societ degli individui) pare chiaro che luomo non chiuso in s, ma nasce per stabilire relazioni con lesterno. La relazione con lambiente fondamentale per luomo, per la sua sopravvivenza. Questo avviene grazie alla capacit dellessere umano di accumulare esperienza e di tramandarla attraverso la cultura. Molto importante la simbolizzazione che con laiuto del linguaggio permette di richiamare nel presente ci che non presente, questa prerogativa delluomo da vita alla cultura stessa che viene tramanda nel tessuto sociale. Il contesto sociale fondamentale per lo sviluppo del mondo psicologico individuale, la societ individualizza gli uomini. GLI INDIVIDUI IN SITUAZIONE Lindividuo un essere capace di autonomia: soggetto del proprio pensiero, parola e azione, dotato di un suo mondo interiore e di una sua identit. Questa concezione di individuo sorta nella nostra cultura solo nellEt Moderna, prima lindividuo era considerato tale soltanto in relazione alla sua appartenenza ad una comunit; fuori dal sociale non si era uomini, infatti Aristotele affermava che la societ anteriore alluomo, mentre nel Medioevo lordine sociale considerato di provenienza divina. Successivamente con lUmanesimo luomo inizia ad essere lartefice di se stesso. Dallo Stato moderno assoluto fondato sulla guerra si passati allo Stato di diritto in cui viviamo oggi, dove il diritto si basa sulla persona individuale, seguito dal riconoscimento del lavoro come attivit per aumentare il proprio benessere. Il mondo interno psicologico ha trovato affermazione con lio cartesiano dove il cogito ergo sum ha posto in primo

piano il soggetto del pensiero che attraverso la coscienza di s afferma la sua esistenza. Per questo individuo societ viaggiano insieme alla pari, lindividuo autonomo grazie al suo ambito nella vita sociale. Il soggetto dentro al mondo e viene attraversato da esso. Luomo vive nelle contraddizioni, nelle difficolt, nei problemi e nelle speranze. NESSUNO VIVE SOLO Dalla nascita iniziano le relazioni sociali di una persona che continueranno per tutta la vita. Il mondo sociale intrinseco a quello individuale. Ma non si deve considerare lambiente come unico responsabile della formazione di una persona. I nuovi nati devono imparare a vivere nellambiente umanosociale, fin dalla nascita luomo in relazione con gli altri, dove continua linterazione tra mondo intrapsichico e sociale. Il linguaggio la dimensione sociale dellessere umano. Lio esiste sempre in unione con un interlocutore tu, anche quando il discorso mentale. Ci riconosciamo come noi stessi, negando di essere altri, ma senza gli altri non potremmo riconoscerci. Nessuno vive solo, anche la solitudine avviene sempre in un contesto di relazioni interpersonali dove il soggetto si auto-esclude o viene escluso. Anche la morte, seguita da una serie di rituali un fatto sociale che trascina diverse persone. I contesti sociali in cui lindividuo coinvolto sono diversi e in vari livelli. Una tipologia di livelli stata esposta da Urie Brofentenbrenner in Ecologia dello sviluppo umano: Microsistema (famiglia) Mesosistema, relazione tra due microsismi (relazione famiglia-scuola) Esosistema, contesto dove lindividuo non partecipa direttamente (il fratello maggiore di un bambino) Macrosistema (contesto culturale di norme credenze, ideologie. Esiste unaltra tipologia creata da Willem Doise:
4

Processi intra-individuale (schemi mentali, ordinare lambiente sociale) Contesto interindividuale in senso stretto Contesto visto in differenze di posizione sociali Ideologico PSICOLOGIA INDIVIDUALE E PSICOLOGIA SOCIALE La PS una psicologia in senso pieno perch i fatti sociali sono analizzati in relazione ai processi psicologici e alle esperienze individuali e collettive delle persone. La PS si allontana dalla visione della psicologia sociale individualistica che vede i fatti sociali come soltanto un aggiunta alla mente umana, dove i principi di funzionamento sociali sono gi prefissati a priori; questa visione naturalistica positivista viene fortemente criticata da Asch che afferma limpossibilit di epurare da esperienze sociali lo studio della menta umana, essa come detto nei paragrafi precedenti intrinseca nella societ e viene modellata da essa, dunque luomo non pu essere considerato come un essere immutabile che pu essere studiato a prescindere da ci che gli accade intorno. Importantissimo per lo sviluppo della PS il contributo teorico-metodologico fornito da Kurt Lewin (di cui si parler pi avanti in modo approfondito). Seguendo il pensiero di questultimo notiamo come nellessere umano ben saldato il cambiamento, gli esseri umani producono le situazioni sociali e le situazioni sociali plasmano a sua volta la mente umana. Proprio ad essi si rivolge la PS.

CAPITOLO II - ORIGINI E SVILIPPI DELLA PSICOLOGIA SOCIALE


TRA PSICOLOGIA E SOCIOLOGIA La prima comparizione del termine PS lo abbiamo con Tarde in tudes de psychologie sociale (1898), mentre compariranno per la prima volta in
5

lingua inglese con Introduction to Social Psycology di McDougall e Social Psycology di Ross entrambi del 1908. Mentre il primo caratterizzato da un approccio psicologico il secondo caratterizzato da un approccio sociologico, McDougall basa la sua teoria sul concetto di istinto, gi usato da Darwin, dove questo collegato con le emozioni sta alla base delle condotte sociali. Ross parte dai fenomeni della vita sociale collettiva, che come una corrente agiscono sullindividualit determinando la pi profonda psicologia delluomo. Nonostante le differenze entrambi i pensieri partono da presupposti naturalistici e organicistici dove alla basta dellindividuo e della societ sta la natura umana. Solo McDougall in seguito cambier pensiero trasformando gli istinti in tendenze che indirizza interessi e comportamenti in modo intenzionale nelluomo. Ross in realt riprende in gran parte Tarde quando esponeva i concetti di imitazione e suggestione. La societ per Tarde basata sul principio di propagazione e non di organizzazione, come fondamenta della vita sociale descrive tre cause: Desiderio, crea equilibrio nelluomo e nella societ ed la molla, lo stimolo che muove lagire;

Invenzione, operazione che crea nuove costruzioni nella realt interna e


sociale. Maggiormente presente in certi uomini (capi, leader psicologici della folla); Relazioni interpsicologiche, punti di unione di nuove creazioni. Nella psicologia di Tarde viene ignorato lintervento della menta, per questo considerata meccanicistica. Il francese Durkheim proporr una nuova visione: la societ va studiata estraniando i riferimenti allindividuo poich essa trascendo lo stesso. Il collante sociale la solidariet che meccanica nelle societ primitive dove il lavoro indifferenziato e organica nelle societ moderne dove abbiamo la divisione del lavoro. Dunque per Durkheim lindividuo trova

piena espressione e dignit nel sociale. Allontanandosi da Tarde e Ross che consideravano il sociale come disgregazione dellindividuo. LA PSICOLOGIA DELLE FOLLE La Psicologia delle folle il primo contributo europea alla PS, gli studi partono dallomino volume di Le Bon, testo che ebbe molta diffusione e che fu ripreso da Hitler e Mussolini. Questo perch partendo da presupposti razziali (La plebe regina e la barbarie avanza questa la frase finale del testo) amalgamando il tutto con pensieri antidemocratici e autoritaristi veniva mostrata la pericolosit delle folle che proprio in quel periodo, fine 800, erano espressione di grandi movimenti di massa che incutevano terrore a chi deteneva il potere. Proprio questi movimenti iniziarono a dare forza alla soggettivit delle persone ed a far nascere una consapevolezza del proprio s. Secondo questo pensiero nelle folle svaniva ogni personalit singola lasciandosi trasportare esclusivamente da motivi inconsci. Alla base di ci stanno tre punti fondamentali:

senso di potenza; contagio mentale; suggestionabilit.


Dunque la caratteristica delle folle lazione e non il pensiero; esse sono dominate dal leader, una persona carismatica e nevrotica capace di imporsi sul gregge. Un esempio di questi capi che si imporranno sulle masse ovviamente conosciuta da tutti e sugli occhi anche del nostro presente. Un merito della psicologia delle folle quello di aver portato lattenzione degli studi sui comportamenti collettivi. LE BASI DELLA PSICOLOGIA SOCIALE NEGLI STATI UNITI Il contesto americano tra fine 800 e inizi 900 assai diverso da quello europeo. In America vive il sogno americano, che trasporta con se i concetti di progresso e speranza. Proprio per questo lo stato a stelle e
7

strisce sar protagonista dei viaggi di milioni di immigrati europei in cerca di una vita migliore. Non bisogna per dimenticare che il progresso americano stato portato avanti con azioni quale lo sterminio degli indiani dAmerica, la schiavit dei neri e un capitalismo spietato. Nonostante questo il progresso port alla valorizzazione dellindividuo che partendo dallilluminismo diede vita alla Costituzione della Virginia che incluse come diritto fondamentale la ricerca della felicit. In questaria liberale si sviluppa la concezione positiva del sociale che dar vita nel mondo psicosociale al pragmatismo e funzionalismo. Entrambi sono collegate con la psicologia di William James. Il pragmatismo connette la conoscenza e le sue conseguenze pratiche, il termine e la teoria che include frutto della mente di Charles E. Peirce, il pensiero viene considerato continua ricerca in un universo pluralistico dove non esiste una verit assoluta. Aggiunger una visione dellesperienza come ci che non solo registra ci che avviene, ma permette di cambiare le situazioni John Dewey. Il funzionalismo parte dalla concezione di Darwin nelladattamento delluomo allambiente, William James produrr il concetto secondo cui lattivit psicologica funzionale alla vita relazionale, pratico-sociale dellessere umano. Perci lattivit mentale con la sua intelligenza si relaziona con lambiente fisico-sociale, proponendo una personalit attiva al soggetto conoscente dove la mente protagonista e non solo come strumento passivo, la mente non solo da senso alla realt, ma crea la realt stessa. Questo un pensiero che si contrappone al comportamentismo che interpreta lessere umano in modo passivo. LA PSICOLOGIA DI JAMES William James nato nel 1842 in una famiglia borghese benestante dove ha potuto visitare spesso lEuropa e dove stato influenzato dai fermenti della cultura democratica. James uno dei fondatori della psicologia
8

contemporanea. La sua psicologia studia lesperienza che ci mostra un mondo unitario di cose e relazioni, lesperienza sia conoscenza che pensiero. James utilizza il termine feelings per indicare un insieme di emozioni e sensazioni che sono caratteristiche del pensiero, i feelings sono espressione della connessione mente-corpo, conoscenza immediata nel contatto con lambiente e sono sempre intrisi di valutazioni. Il corpo elemento attivo nel rapporto con lambiente. La conoscenza dei feelings sempre valutativa essa ci dice come una cosa , e come si relaziona con noi. La nostra esperienza presente perch lunico tempo in cui pu operare, anche ci che passato o ci che si prospetta nel futuro viene analizzato sempre soltanto nel presente. Il pensiero di James molto importante nel tema della soggettivit in relazione al ruolo attivo del corpo, il pensiero sempre di qualcuno ed immerso nelle pratiche della vita, esso valuta, giudica e sceglie, esso costituisce il S. LA MENTE E LA SOCIETA Seguendo la psicologia di James altri studiosi sostennero il ruolo forte della vita sociale, senza per mettere da parte lindividualit. Tra questi James M. Baldwin che teorizz la societ come una rete consolidata di relazioni psichiche, quindi di natura psicologica. Riassunse in oltre le fasi dellesperienza dove lessere si forma socialmente in diverse epoche: Epoca affettiva, processi sensoriali rudimentali; Epoca della rappresentazione, della memoria, dellimitazione e dellistinto; Epoca della rappresentazione complessa, Epoca del pensiero, della riflessione. In questa visione lIo si realizza gradualmente in un progressivo evolvere, per la comprensione dellIo necessario comprendere lordine sociale,

linserimento in una societ organizzata dove lindividuo concretizza lesperienza. George H. Mead analizza in modo pi complesso il rapporto mente-societ. Esso si considera un comportamentista sociale, per il presupposto secondo cui il punto di partenza il comportamento esterno e non la mente vista dallinterno, ma lontano dal comportamentismo puro che annullava totalmente la mente umana, considerandola come reagente a stimoli ciechi. Lesperienza interiore va studiata a partire dallatteggiamento ossia un gesto che prepara allazione. Gesto e atteggiamento presuppongono uninsieme di interrelazioni sociali dunque una PS. Nel modello dato da Mead il comportamento individuale deve essere spiegato a partire dal comportamento organizzato del gruppo sociale, dove sono protagoniste le interazioni tra persone. Le interazioni si affidano alla comunicazione che nelluomo affidata al linguaggio dove grazie al concetto di simbolismo permette la creazioni di una societ complessa, ben distinta da quella animale. In definitiva si afferma che lIo non preesiste al Tu ma entrambi si costituiscono nella relazione. LO STUDIO DEI GRUPPI I primi studi della psicologia sociale furono quelli sui piccoli gruppi. La prospettiva pi antica era quella di Cooley che descrisse il cosiddetto gruppo primario che consisteva nei gruppi intimi dove avviene una cooperazione faccia a faccia, dove lIo si identifica con gli scopi comuni del gruppo, in questi gruppi lindividuo trova una completa esperienza di unit sociale. Uno dei pi noi esperimenti sul gruppo fu lesperimento Hawthorne, condotto in unazienda elettrica tra il 1927 e il 1932. Vennero analizzati due gruppi di lavoratori, uno composto da 6 donne e unaltro da 14 uomini. In entrambi i gruppi si not come si venne a creare uno spirito di gruppo che fatto di relazioni sociali (vi erano leader, si utilizzava un certo gergo ecc.) influenzava positivamente la produzione.
10

Unaltra ricerca fu la sociometria di Jacob Moreno, chiave della teoria la spontaneit e creativit come forza del progresso umano. Secondo la sua teoria c stato un momento molto prolifico nellumanit fatto appunto di creativit e spontaneit caratterizzato da comunicazioni interumane pi dirette e pi vere. Successivamente con la differenziazione tra diversi gruppi port ad una cristallizzazione dei rapporti con conseguenza uno psicodramma continuo. Per ritrovare quelle relazioni passate secondo Moreno bisogna usare la sociometria che deve servire per modificare la selezione naturale che risulta crudele, questo dovrebbe avvenire tramite una ristrutturazione delle scelte interpersonali. LA RICERCA EMPIRICA DELLA SCUOLA DI CHICAGO Un centro molto importante per la ricerca sociologica fu sicuramente la scuola di Chicago. La stessa citt di Chicago fu un laboratorio dato che nel corso di circa un secolo passo da un villaggio di 5 mila abitanti a una metropoli di 3.5 milioni di abitanti, mostrando la grande crescita urbana e industriale che stava attraversando lAmerica. Robert E. Park descrisse la citt come non solo un aggregato di elementi fisici, ma come un vero e proprio prodotto della natura umana. Park teorizzo la human ecology che paragona la vita associata tipica della citt con lhabit naturale di un territorio dove gli elementi vivono simbioticamente. Molto importante anche la ricerca sulla vita degli immigrati di Thomas e Znaniecki Il contadino polacco in Europa e in America che cerca di mettere luce sulla vita dei contadini polacchi che passano da una vita basata sul mondo contadino ad una vita immersa nel mondo industriale. Altri ricerche furono quella sui disoccupati da parte di Nels Anderson (lui stesso fu un hobo, questo risulta importante perch un esempio di osservazione partecipata) in The hobo (termine che indica i disoccupati in cerca di lavoro). Frederic Thrasher studio in The Gang le bande di delinquenza giovanili. Louis Wirth in The Ghetto studia i luoghi dove le minoranze vengono isolate. Rober ed Helen Lynd studiarono nella cittadina dellIndiana la convivenza sociale. W. Lloyd Warner antropologo australiano studia diverse citt americane indirizzando tipici quadri sociali. Queste ricerche sono di molto rilievo perch diedero vita alla ricerca sul campo, che lo stesso Park riteneva
11

fondamentale invitando gli psicologi sociali a sporcarsi le mani, che hanno prodotto importanti risultati nella metodologia della ricerca, dando uno strumento valido per affrontare i conflitti sociali. GLI STUDIOSI DI CHICAGO, LA MICROSOCIOLOGIA INTERAZIONALISTA E LA PSICOLOGIA SOCIALE Secondo Thomas e Znaniecki la causa di un fenomeno sociale o individuale la combinazione di un fenomeno sociale e individuale e mai di uno solo di essi. Viene data consistenza teorica a queste teoria utilizzando i concetti di atteggiamento e valore. Dove latteggiamento il processo individuale che determina lattivit reale e il valore lelemento oggettivo dove gli atteggiamenti si orientano. La loro non si pu definire una vera e propria PS ma indirizzata pi verso linterazionismo simbolico proprio per il loro approccio soggettivo sulla societ. Linterazionismo simbolico viene esposta da Herbert Blumer, secondo il suo pensiero la realt tale solo in base al significa di cui la dota luomo. Luomo agisce in base al significato che le cose hanno per lui. Questo tipo di individuo manca di una sua psicologia risultando pi un attore che non una persona. Questa psicologia rimane limitata perch analizza non lindividuo e la sua psicologia, ma le relazioni sintattiche tra le persone. Su questa prospettiva si muove la psicologia sociale di Erving Goffman che fa della societ un vero e proprio teatro dove i nostri attori sociali si muovono secondo le leggi della rappresentazione dove le interazioni sono riutilizzate. Ricordiamo Asylum e Stigma come testi importanti di Goffman che hanno messo in evidenza la negativit delle istituzioni totali (manicomi, carceri ecc.) e gli esiti distruttivi che le stigmatizzazioni possono avere sulle persone affette da handicap. Unaltra visione quella della etnometodologia che viene portata avanti da Harold Garfinkel, secondo il sociologo statunitense ci che bisogna osservare con attenzione sono i gesti e le attivit delluomo e non qualche cognizione posta dentro al cervello. Il mondo sociale secondo

12

letnometodologia portato avanti dal consenso delle persone sui sistemi convenzionali in cui si trovano e che affrontano. La gente spiega la realt attraverso scambi discorsivi e dunque grazie al linguaggio che diviene linteresse principale di questa psicologia. LA PSICOLOGIA SOCIALE NELLA SCIENZA DEL COMPORTAMENTO Un ramo della PS il comportamentismo (sul libro si parla di behaviorismo, ma per una questione linguistica si preferir usare il termine precedentemente esposto). Uno dei maggiorni esponenti fu Watson, secondo il suo pensiero la psicologia deve studiare ci che luomo fa, identificando il fare con il comportamento manifesto. Il comportamento pu essere studiato come qualsiasi altro fenomeno fisico, ad uno stimolo corrisponde una risposta, questo processo viene chiamato S-R (appunto stimolo-risposta). Questa visione del comportamento considera luomo e lanimale senza differenze, infatti gli esperimenti condotti su cavie di laboratorio vengono utilizzati per spiegare il comportamento umano. Lottica del comportamentismo dunque ambientalista, perch non considera la psicologia delluomo. Nonostante gli studi delle neurofisiologici del tempo affermino il contrario la teoria periferalista, cio non vi alcun intervento del sistema nervoso centrale. Il processo di apprendimento avviene tramite modelli meccanicistici di tentativi ed errori o condizionamento, dove viene associando diversi stimoli si fa si che un secondo stimolo produca certe risposte (http://www.youtube.com/watch?v=F-1eUjZVvb4 guarda qui). Il pi rigoroso dei comportamentismi fu Skinner, i suoi esperimenti si basarono sul concetto di rinforzo, premi (un animale pu premere una leva se gli si da del cibo) o annullando leffetto precedente con delle punizioni. (http://www.youtube.com/watch?v=lxImLwqY0Jc guarda qui) Un evoluzione del comportamentismo avviene con il neocomportamentismo che aggiunge una mediazione alla teoria S-R aggiungenti tra stimolo e risposta un intervento pi attive dellorganismo in dicandolo con O, dunque S-O-R. Uno dei pi ortodossi di questa teoria fu Hull che chiam questa mediazione drive (forza motivazionale) che spinge e guida lorganismo a
13

soddisfare i bisogni primari (cibo, benessere fisico ecc.) e bisogni secondari formatosi su piano sociale. I drives intervengono nella formazione di abitudini che mediano stimolo e risposta e sono pulsioni motivazionali (sete, fame ecc.). Si apprende qualcosa per il rinforzo che riduce il bisogno (acqua il rinforzo, bere il bisogno). Tolman considerer la mediazione un purposive behavior (volere che porta dal soggetto). Questa mediazione avviene tramite mappe cognitive, un esempio quello del topo nel labirinto che memorizza il percorso. Lo stimolo viene considerato un sign-gestalt, quindi acquista valore soltanto in relazione alla met che lorganismo ha cognitivamente organizzato. Hebb utilizzer unaltra mediazione quella stavolta, allontanandosi dal comportamentismo, del cervello considerato come una black box di cui si stava iniziando a conoscere molte cose. la mente che produce il comportamento.

CAPITOLO III - LA CONCRETIZZAZIONE DELLARTICOLAZIONE PSICOSOCIALE UN TEORICO PRATICO: KURT LEWIN Kurt Lewin fu un pioniere della PS, si forma nellambiente della Gestalttheorie di Berlino, si trasferisce in America nel 1933 spinto da fatto che era socialista ed ebreo. Lewin considerato il padre della PS, la portata del suo lavoro fu eccezionale, ma nonostante questo non fu molto considerato dai suoi contemporanei. Molto importanti furono i suoi studi teorici, la teoria era basilare per Lewin, ma questo non fa di lui un mero scienziato teorico, dato che dava molto valore anche alla ricerca pratica. Per lui la teoria era uno strumento per poter spiegare i fenomeni guardando in termini problematici ai fatti per poter fare delle ipotesi corrette. La sua concezione della psicologia era anche pratica, i fenomeni sono popolati da esseri umani e lintento doveva essere non solo di studiare la realt umana, ma anche di migliorarla. PERSONE UMANE E METODI DELLA PSICOLOGIA

14

Lewin si preoccup di risolvere una delle pi grandi difficolt della PS, ossia il rifiuto di dividere luomo sociale dalluomo individuale. Contrariamente alla visione che andava per la maggiore allepoca Lewin capii che luomo non poteva essere studiato come un freddo elemento analizzabile oggettivamente e rifiutando un suo contatto con il mondo esterno. Le persone sono tutte differenti, ognuna con le sue situazioni, molte di queste hanno bisogno di aiuto e la psicologia non pu essere paragonata ad una scienza fisica che si muove in un mondo stabile di impronta newtoniana. Si deve superare lesclusiva osservazione dallesterno superando il metodo puramente descrittivo. Gli essermi umani vanno considerati nel complesso delle loro esperienze. Seguendo la filosofia della Gestalt Lewin recep lidea che vede lesperienza umana strutturata da una serie di percezioni che si legano in un network, un rete di relazioni dove i singoli elementi trovano il loro significato. E importante perci il contesto dove il soggetto si trova. Il soggetto una persona concreta che vive nel mondo nellinsieme dellattivit mentale e pratico-sociale. La persona viene definita in 4 punti come un essere umano: portatore non solo di percezioni e conoscenze, ma di bisogni, necessit, emozioni ecc; che sta in un ambiente sempre precisato sul piano situazionale in termini fisici-sociali e materiali-simbolici; in relazione a questambiente anche tramite la sua azione pratica; inserito nellinsieme delle situazioni in modo dinamico perch i cambiamenti provocati dalle sue azioni lo modificano a sua volta. I processi psicologici non sono nel contesto ma si strutturano in relazione ad esso. IL COSTRUTTO DI CAMPO E LA FIELD THEORY Il costrutto di campo di Lewin si pu paragonare alla fisica dei campi di Maxwell secondo cui ci che bisogna analizzare di un campo elettrico non sono n le caratteristiche dei corpi che si trovano nel campo stesso n le
15

forze che un corpo esercir su unaltro, ma bens la configurazione del sistema globale in cui si trovano i corpi. Il campo un sistema dinamico. Dunque le leggi non dipendono dalle caratteristiche singole, ma dalla configurazione e dal movimento interno del campo. Lewin dunque supera il vecchio modello aristotelico della PS, che si fermava o esclusivamente sul caso individuale, senza considerare limpatto sociale, o cadeva a non considerare affatto il caso singolo. La teoria di campo di Lewin afferma che lanalisi di un fenomeno non deve avvenire secondo criteri descrittivo-statistici (in base al numero di volte che esso si presenta), ma in base allanalisi strutturale-genetica delle condizioni che lo fanno accadere. Bisogna guardare affondo nella situazione nella sua piena concretezza. Il suo metodo si occupa di individui in relazione senza perdere di vista n le singole relazioni n la ricerca a leggi pi generali. Quando si analizza un comportamento bisogna considerare i diversi elementi con le loro interazioni. Il fenomeno studiato parte di una situazione globale che viene analizzato nel suo stato presente come un insieme dinamico di forze che connettono il fenomeno al contesto in cui si realizza. Lewin concentra lanalisi su situazioni di vita reali, includendoli in un contesto pi vasto di strutture e processi, analizzando problemi specifici in dipendenza a situazioni specifiche e infine ricerca leggi pi generali per spiegare come luomo agisce, ragiona e regola il mondo affettivo. La field theory si divide in 4 principi: 1. lanalisi di un problema va condotta nellambito di una situazione precisa definita da fattori oggettivi e soggettivi che vi intervengono; 2. la determinazione di tali fattori deve avvenire in termini teorici ed empirici; 3. tale definizione va condotta o su situazioni reali o in sede sperimentale; 4. solo nellambito sperimentale si potr utilizzare il metodo delle variazioni sistematiche, ma anche nelle situazioni di vita reale si pu osservare il momento del cambiamento. STRUTTURA E DINAMICA DEL CAMPO PSICOLOGICO-SOCIALE

16

Il campo psicosociale definito dalla totalit dei fatti coesistenti nella loro interdipendenza ad un dato momento. Nel campo esistono tre tipi di fatti: 1. fatti di ordine psicologico che comprendono la persona (bisogni, motivazioni, speranze ecc.) e lambiente psicologico ossi come visto dalla persona. 2. fatti che stanno fuori larea soggettiva, dunque i fatti fisici che costituiscono lambiente oggettivamente (ecologia psicologica). 3. zona di frontiera, cio una zona che si trova tra lo spazio di vita soggettivo e lambiente oggettivo. In essa agiscono percezione ed azione. Perci il comportamento dipende dallintersezione della persona con lambiente. C=(P,A) Secondo una equazione pensata dallo stesso Lewin. La cosa importante del campo lewiniano linterdipendenza dei fatti, ogni fatto dipende dalla relazione con tutti gli altri fatti. Unaspetto cruciale della field theory la considerazione dei fatti nella loro contemporaneit presente. Questo significa che ci che avviene nel campo (unazione, una decisione, un delitto ecc.) va analizzato esclusivamente come funzione della configurazione del campo in quel momento, questo non significa escludere dallanalisi la considerazione di influenze che vengono da un passato o da un futuro, ma significa effettuare un rilevazione dello stato presente dove entrano in gioco passato e futuro qualora influenzino tale stato. Lewin dunque riformula il metodo sperimentale applicando una rivoluzione simile a quella di Eistein con la nuova fisica dei campi. Lewin non esclude le variabili di ordine storico, ma afferma la necessit di una loro verifica nellincidenza della situazione presente. Limmagine accanto mostra la
17

rappresentazione spaziale dei fenomeni psicologici effettuata da Lewin usando lo spazio odologico ossia uno spazio in cui le parti non sono infinitamente divisibili, ma sono composte di certe unit, direzione e distanza vengono collegata dalla locomozione psicologica. Il campo psicologico diviso in regioni dinamiche che possono variare. Le regioni sono la persona (C), personali periferiche (P), ambiente psicologico (E), ambiente ecologico (A) sensazioni, percezioni e azioni (M). Nel campo agiscono valenza e forza. La valenza il valore che una regione acquista in un dato momento, la forza si indica con un vettore ed il risultante del sistema di forze che agiscono in quel momento nella regione, questi elementi vengono legati dal bisogno e da scopi che mettono in primo piano i fattori motivazionali, qui vengono messi in maggior risalto i fattori sociali. La teoria di campo di Lewin si adatt benissimo allo studio rivolto al gruppo. Il gruppo un fenomeno molto importante che riguarda la realt delluomo in vari momenti che vanno dalla vita lavorativa, alla vita religiosa, politica ecc. Lewin porter la dinamica del gruppo nelle tre direzioni della sperimentazione, clinica e pratica sociale. Il gruppo non una somma di fenomeni ma un fenomeno. Seguendo appunto la psicologia della Gestalt dove ci che importa il tutto e non gli elementi singoli, pare chiaro come in un gruppo bisogna considerare lunit nella sua interezza e non i singoli individui. Un gruppo evidenzi bisogni di gruppo, tensioni di gruppo che si collegano nel campo del gruppo dove si evidenziano i fini del gruppo. Esso un sistema dinamico. Le ricerche sperimentali si basano sulle caratteristiche del gruppo. Le situazioni sociali per Lewin si mantengono grazie ad un equilibrio di forze che non statico ma quasi stazionario. Un mutamento della struttura del campo avviene tramite un aggiunta di forze o una diminuzione di forze. Lewin considera opportuno usare il secondo metodo dato che il primo causa di alte tensioni allinterno del gruppo. Dunque per poter cambiare la dinamica del gruppo in modo positivo risulta migliore adottare il coinvolgimento del gruppo e la partecipazione attiva per risolvere problemi ed evitare tensioni. LA DINAMICA DI GRUPPO E LA RICERCA-AZIONE

18

La convinzione di Lewin era limpegno sociale della psicologia sociale, impegno visto sia come arricchimento teorico-empirico dello studioso che come impegno rivolto a migliorare la societ. Nellambito della dinamica del gruppo da ricordare c il gruppo di formazione, T-group (training group) dove le dinamiche internazionali che nascono tra i partecipanti del gruppo vengono usate a scopo formativo in senso clinico-sociale. Laspetto dinamico di questa esperienza intersoggettiva vivo anche nel cosiddetto gruppo di azione-ricerca dove il centro dellattivit un problema da affrontare ai fini di risolverlo. Questo pu avvenire solo dando al gruppo una struttura democratica dove i vari partecipanti abbiano pari possibilit di discussione e di intervento. Da qui si nota limpegno di Lewin affinch la PS possa essere utile ai problemi reali della vita, e possa trasformare la societ. LA TEORIA DELLA DISSONANZA COGNITIVA Festinger, allievo di Lewin, produsse uninteressante teoria cognitiva, la teoria della dissonanza. Questa teoria si basa sul presupposto che una persona tende ad agire e pensare coerentemente al suo essere. Dunque quando luomo adotta un comportamento nonostante conosca la sua negativit, ad esempio fumare, cerca di cambiare il suo comportamento, tornando allo stato di consonanza perch questo gli crea disagio, una dissonanza tra il suo pensiero e il comportamento (fumare) adottato. Se invece decide di non opporsi allo stato di dissonanza (fumare) cerca di ristrutturare questo fenomeno ricorrendo alla ricerca di elementi positivi che allevino la dissonanza. Lindividuo sperimenta la dissonanza in concomitanza con una decisione, la dissonanza creando disagio spinge ad eliminarlo, la dissonanza o si elimina o si attua la ristrutturazione cognitiva. Si produce una dissonanza se: esiste pertinenza tra i due elementi cognitivi e se la loro discordanza avviene dopo una decisione. La teoria pu essere impostata cronologicamente in questo modo: momento predecisionale in cui si crea equilibrio-conflitto, presa di decisione che rompe il momento precedente, fase post-decisionale dove la scelta rimanda alla situazione

19

precedente causando incertezza, rimpianti ecc. Da qui si produce la dissonanza. La teoria della dissonanza pu anche a attribuirsi a fatti compiuti che disconfermando le nostre aspettative ci costringono a ristrutturare il nostro mondo mentale. Questo pu avvenire a seguito di un accordo forzato, dove in una certa situazione una persona indotta a compiere comportamenti contro il proprio pensiero, perci per lo stato dissonanza creatosi cerca di modificare il suo quadro mentale. Pi basso lincentivo per costringere la persona a questo accordo pi alta sar la dissonanza e viceversa. Nella dissonanza anche da considerare il concetto di committent che lega la decisione con lazione, pi un soggetto si sentir responsabile, maggiore sar la dissonanza stessa. CAPITOLO IV - LA CONOSCENZA SOCIALE LAPPROCCIO COGNITIVO Dopo gli anni 50 inizi ad esaurirsi il movimento comportamentista, a favore del metodo iniziato da Lewin che aveva pi attenzione sul mondo mentale. Ricordiamo Syntactic Structures di Noam Chomsky del 1957 che fonda il linguaggio su una teoria della mente. Martin Sheerer in Handbook of social psychology diede un importante definizione al cognitivismo affermando che esso studia il problema di come luomo raccolga le informazioni e conoscenze del mondo e come agisca in base a queste conoscenze. Bruner mise in luce come i fattori cognitivo-motivazionale entrano in gioco nella percezione sociale accanto a quelli sensoriali. Dai suoi lavori si sottoline come la capacit costruttiva della mente, interviene nellorganizzazione delle informazioni ottenute dallesterno. La vera riscoperta del cognitivismo la mente, anche grazie al contributo di Chomsky che rid vita ad un soggetto creativo che si muove nel mondo mediante unanalisi del linguaggio. Il linguaggio viene da lui analizzato come sistema di pensiero. La mente che studia Chomsky una mente fatta di un complesso di meccanismi, processi e informazioni che stanno dietro
20

allattivit direttamente osservabile che si pu raggiungere attraverso modelli dettagliati e coerenti. Il cognitivismo far un analogia tra il funzionamento del computer e la mente come sistema organizzato di strutture e processi. Da qui lespressione legata al cognitivismo Human information processing. La tesi alla base dellapproccio cognitivo quella secondo cui il rapporto uomoambiente mediato da strutture di conoscenza. Questo significa che nonostante siamo consapevoli che esista un mondo reale fatto di oggetti esterni a noi non abbiamo la possibilit di conoscerlo direttamente perch esso viene mediato dalla nostra mente che ne influenza la percezione. Appunto secondo Neisser il termine cognitivo indica i processi che portano a trasformazioni, elaborazioni ecc. degli input sensoriali. Da qui si pu notare lanalogia con i computer, che verr per sempre pi a screditarsi con lavvento delle neuroscienze che sottolineeranno come il cervello non sia distaccato dal resto del corpo, ma lavori in unit con lattivit neurofisiologica.

LA COMPRENSIONE DEGLI EVENTI SOCIALI Altro studioso importante Fritz Heider , fu lautore della cosiddetta psicologia ingenua che si basa sulla concezione che integra lottica fenomenologica con lottica funzionalista. La psicologia ingenua secondo il suo pensiero guida il nostro comportamento verso le altre persone. Il soggetto va tenuto in conto come elemento attivo e consapevole del gioco di motivazioni, valutazioni, tentativi ecc. Heider: Gli individui hanno consapevolezza dellambiente circostante e degli eventi intrinsechi ad ess, questa consapevolezza data dalla percezione, sono influenzati dallambiente personale e impersonale, producono mutamenti nellambiente, tentano e sono in grado di produrre questi mutamenti, hanno bisogni e sentimenti, hanno rapporti di unione, e sono responsabili verso se
21

stessi e verso gli altri. I nostri atteggiamenti, comportamenti si organizzano in base alla comprensione del modo di agire dellaltro. Alla base di questa psicologia stanno le attribuzioni casuali. Luomo ha bisogno di un contesto soggettivamente stabile, le cose meno stabili sono le condotte altrui. Dunque diviene importante lattribuzione a cause di natura personale in contrapposizione a cause di natura ambientale e allinterno di essi a fattori transitori e fattori permanenti. Particolare rilevanza ha lintenzione, che il fattore centrale della causalit personale, essa si ritrova nellanalisi ingenua dellazione connessa alla capacit e al tentare. Heider riconosce che il risultato di una certa azione la somma dei fattori personali e dei fattori ambientali, fermandosi particolarmente su quelli soggettivi. Dunque Heider costruisce un teoria dove il soggetto promuove unazione intenzionale dopo aver analizzato la situazione. LA TEORIA DELLATTRIBUZIONE Edwards E.Jones e Kenneth Davis crearono un modello che tenta di risalire dallanalisi degli effetti di unazione alle intenzioni e alle disposizioni dellattore (inteso come attore sociale). Per attribuire un azione allintenzioni di un individuo occorre che gli effetti di quellazione ci permettano di sapere che egli sia a conoscenza dei risultati e che abbia capacit di attuarla. Inoltre bisogna constatare che egli abbia liberamente scelto proprio quellazione. In questo modello importante linsistenza sugli effetti non comuni e sulla desiderabilit sociale, essi permettono di capire caratteristiche pi personali di chi agisce. Guardare Teoria attribuzione.ppt. COGNIZIONE SOCIALE Dopo la teoria dellattribuzione che aveva il limite di avere un punto di vista normativo e prescrittivi poco coerente con la realt unaltro orientamento si fece spazio nella PS: la social cognition.
22

Essa si basa sui presupposti del cognitivismo dove lindividuo media costantemente le informazioni che riceve dallesterno decodificandole e interpretandole. Il problema della rappresentazione delle conoscenze si affronta utilizzando il concetto di schema. Partendo dal fatto che luomo ha limitate risorse cognitive, la necessit di essere accurati si coniuga con far fronte in modo rapido alle situazioni sociali. Lessere umano considerato come una sorta di stratega che cerca di predire le situazioni sociali e le azioni degli altri. Intervengono poi in esso automatismi cognitivi che agiscono sulla volont dellindividuo (stereotipi). Lambiente la sorgente di stimoli delluomo, possiamo definire la realt come intersoggettiva perch essa costruita dal soggetto attivo, inoltre il mondo sociale una costruzione intersoggettiva comune perch prodotta dalle vicende attraversate dallumanit. La percezione della realt avviene in modo altamente organizzato, per la Gestalttheorie lorganizzazione avviene in due processi, uno primario dove interviene la ricezione sensoriale e uno secondario dove intervengono funzioni cognitive di classificazione e inferenza. Secondo il New look on perception invece intervengono fin da subito fattori soggettivi-funzionali, processi automatici e inconsci che organizzano il materiale informativo. Fin da bambini ognuno di noi impara a categorizzare, cio a organizzare la nostra realt. Secondo Bruner proprio la categorizzazione sta alla base della nostra percezione. Ogni elemento fa parte di una categoria se presenta certi tratti comuni che la distinguono da altri (es. mammiferi, ovipari ecc.). Ci sono poi dei prototipi che rappresentano una certa categoria perch ci risultano con pi attributi comuni rispetto ad altri (es. il cane rappresenta gli animali, la mucca i mammiferi ecc.). Importanti per la teoria cognitiva sono gli schemi, strutture di dati che servono a rappresentare conoscenze. Sono gli schemi che hanno la funzione di mediazione cognitiva con noi stessi, con gli altri e con il contesto generale. Come insegna Arcuri: possiamo considerare lo schema come una struttura piramidale con al vertice le informazioni pi astratte e generiche (ad esempio parlando dello schema di vigile del fuoco, persona addetta allo spegnimento degli incendi), alla base invece abbiamo le informazioni pi specifiche (persone o eventi). Gli schemi sono connessi tra loro tramite una
23

fitta rete di relazioni. Essi attivano processi e loro stessi sono dei processi che agisco con altri schemi. La nostra esperienza avviene sia in relazione alla nostre strutture di conoscenze schematica (processi guidati dagli schemi, top-down) sia in relazione ai dati concreti di del contesto (processi guidati dai dati, bottomup). Esistono tre particolari schemi: Schemi di persone, insieme di conoscenze che classificano le persone in base a diverse caratteristiche. Schemi di ruolo, prerogative che caratterizzano i ruoli sociali. Schemi di eventi-azioni, vengono definiti script, e sono una sorta di copione che indica una sequenza di azioni che vengono compiute abitualmente. Lo script composto come una serie di vignette dove ognuna di esse rappresenta una situazione, definita da fasi temporali che si succedono e da concatenazioni causa-effetto. Lo script una sorta di strada mentale che noi seguiamo per compiere una certa azione. CONOSCENZA SOCIALE Il processo cognitivo, cio il processo che ci porta a costruire rappresentazioni, si divide in processi automatici e controllati e processi schema-driven e data-driven. I processi automatici sono quelli che avvengono senza lintenzione della persona. I processi controllati sono quelli che attiviamo in modo consapevole. I processi schema-driven sono quelli presenti nelle operazioni di trattamento delle informazioni e ci permettono di produrre conoscenze immediate delle situazione. I processi data-driven sono quelli che ci permettono di conoscere attraverso il contesto concreto. Molto importante il concetto di inferenza ossia landare oltre linformazione che ci viene data, questo significa che utilizzando informazioni che gi abbiamo riusciamo a creare delle nuove informazioni grazie al ragionamento. Linferenza ci permette di produrre giudizi. Altro tipo di ragionamento quello che definiamo euristico che ci permette di creare inferenze in modo rapido, attraverso schemi mentali, per essi spesso ci portano ad errori, ricordiamo:

24

euristica della rappresentativit, quella che utilizziamo quando ci affidiamo


a criteri irrazionali ed a elementi di rappresentativit per descrivere lappartenenza di una persona ad un diverso contesto sociale.

euristica della disponibilit, quando esprimiamo un giudizio sulla


probabilit del verificarsi di qualcosa facendo affidamento agli esempi che ci sopraggiungono con maggiore facilit facendo spesso uso di stereotipi.

euristica della simulazione, si usa quando si valutano fatti realmente


accaduti immaginandosi come sarebbero potuti andare le cose in unaltra situazione. euristica dellancoraggio, ci affidiamo ad un dato che ci viene mostrato senza allontanarci da esso. LO STEREOTIPO Lo stereotipo un insieme di credenze semplificate basate su certi attributi generalizzati relative a gruppi e categorie dove i membri vengono etichettati utilizzando queste credenze senza usare un analisi dellindividuo. Per la social cognition esso attribuzione a un individuo di caratteristiche basate su aspettative e associazioni riguardanti il gruppo di appartenenza. Nel caso dello stereotipo spesso si profila il cosiddetto noi-centrismo dove il proprio gruppo si considera superiore, creando dunque un bias cio una distorsione. Guardare Cognizione sociale.ppt CAPITOLO V - LE EMOZIONI Lemozione un fenomeno complesso che comprende molteplici variabili che vanno dallaspetto pi psicologico a quello fisiologico. Possiamo dire secondo quando studiato da Antonio Damasio che ci sono due facce dellemozione, una che riguarda esclusivamente noi stessi e che gli altri non possono vedere (feeling) e unaltra che osservabile da tutti (emoction). Un errore fatto dagli studiosi antichi sullemozione era quello di scindere mente
25

e corpo considerando il corpo soltanto come un contenitore freddo che non era attivo nel processo stesso dellemozione, cosa che viene smentita prima da James e successivamente dallo stesso Damasio che ne riprender il pensiero. James sostiene che i cambiamenti corporei seguono immediatamente la percezioni e che il feeling (sentimento) che abbiamo di questi cambiamenti sia lemozione. Ad ogni emozione obbligatoriamente segue una reazione corporea. Damasio ha colto limportanza dellesperienza interiore data da James, ed ha aggiunto che luomo interagisce con lambiente non solo con il cervello, ma anche con il corpo. Secondo Damasio lemozione il frutto del combinarsi di un processo valutativo mentale con le risposte disposizionali a tale processo, dirette verso il corpo, che hanno come risultato uno stato emotivo del corpo, ma anche dirette verso il cervello con i conseguenti cambiamenti mentali.

26

Potrebbero piacerti anche