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EMILE DURKHEIM

• CONTESTO STORICO
- Terza repubblica francese
- Dopo la sconfitta della Prussia, periodi gravi di disordini e scontri sociali
- Tra gli intellettuali francesi, diffusa la convinzione della NECESSITÀ di un RINNOVAMENTO
- Positivismo
• VITA
- nato il 15/4/1858,in Alsazia, da una famiglia di ebrei
- 1879->1882 si laurea alla Scuola Normale Superiore, per poi studiare un anno in Germania
- 1887 insegna pedagogia e scienze sociali a Bordeaux
- 1893 publica La divisione del lavoro sociale
- 1895 publica Le regole del Metodo sociologico e fonda il Dipartimento di sociologia all’università di Bordeaux
- 1896 Fonda L’Annèe Sociologique
- 1897 pubblica Il suicidio
- 1902 publica Le forme elementari della vita religiosa
- suo figlio muore durante la 1° guerra mondiale
- è accusato dai nazionalisti di essere di estrazione tedesca e di insegnare una disciplina straniera
- muore nel 1917 a 59 anni

• SCUOLE SOCIOLOGICHE ISPIRATE A DURKHEIM


- MONISMO METODOLOGICO = approccio epistemologico e metodologico che ritiene che il METODO SCIENTIFICO sia uno solo, x cui le scienze sociali
applicano lo stesso del metodo delle scienze naturali
- APPROCCIO MACROSOCIALE = studio della società che dà la priorità all’analisi dei fenomeni di livello MACRO, come i fenomeni collettivi, le istituzioni e
tutte le forme sociali cristallizzate; inoltre predilige un interesse per l’INTEGRAZIONE SOCIALE e l’idea che la SOCIETÀ si
IMPONGA all’INDIVIDUO
- OLISMO METODOLOGICO = approccio metodologico che dà priorità a forme di causazione imputabili ai collettivi e ad enti “macroscopici”
- APPROCCIO QUANTITATIVO = indagine che dà priorità all’uso della statistica per l’analisi dei fenomeni sociali
- FUNZIONALISMO = scuola di pensiero che vede la società come un essere vivente in cui ogni elemento svolge una funzione indispensabile e positiva

• OBIETTIVI POLEMICI
critica - all’INDIVIDUALISMO in cui la società è vista come realtà sui generis, diversa dalla somma degli individui
- all’ECONOMIA POLITICA (SMITH e RICARDO) che considera come unica realtà l’individuo, perdendo di vista la realtà sociale

• I FATTI SOCIALI
si tratta di un qualsiasi fenomeno che abbia qualche interesse sociale ed è l’oggetto di studio della sociologia
sono ESTERNI ed OGGETTIVI in quanto - preesistono all’individuo (esistono al di fuori della COSCIENZA INDIVIDUALE)
- esistono e funzionano indipendentemente dal SIGNIFICATO che i singoli ne fanno
- sono esterni anche se l’individuo li avverte come INTERNI in quanto conformi ai propri sentimenti

• COERCIZIONE DEI FATTI SOCIALI


Essi hanno un’intrinseca poteva imperativa e coercitiva, con cui si IMPONGONO al soggetto:
- NORME FORMALI (DIRITTO) = regole giuridiche -> la coercizione si esprime in caso di resistenza a tali norme, attraverso prevenzione, sanzione
- NORME INFORMALI (CONVENZIONI) = moda -> la coercizione si esprime in caso di convenzioni “controcorrente” (controllo sociale)
- CONVENZIONI SOCIALI = lingua/moneta -> la coercizione si esprime attraverso la resistenza all’innovazione

• COSALITA’ DEI FATTI SOCIALI


Essi vanno trattati come “se fossero cose” - anche se nascono dalle interazioni umane, la loro esistenza è propria, sui generis, non spiegabile
attraverso la coscienza individuale e le azioni dei singoli
- distinguere il fatto sociale dalle sue manifestazioni individuali (socio-psichiche): sono sovraindividuali

• IL PRE REQUISITO FUNZIONALE: L’ORDINE SOCIALE


Qual è lo strumento che permette agli individui di integrarsi x formare una società ordinata? il consenso in una COSCIENZA COLLETTIVA fatta di
IDEE e SENTIMENTI COMUNI, senso di esso la SOLIDARIETÀ SOCIALE sarebbe impossibile e gli individui non potrebbero unirsi e formare
un’unità sociale integrata

• LA COSCIENZA COLLETTIVA
Essa costringe gli individui ad agire secondo le necessità sociali: il comportamento dell’uomo è guidato dalle credenze e dai sentimenti comuni che
lo trascendono e ne informano la sua coscienza. I membri della società sono vincolati dai fatti sociali, dai modi di agire, di pensare e sentire
esterni all’individuo e dotati di un potere di coercizione x mezzo del quale lo controllano. Attraverso l’EDUCAZIONE si compie uno sforzo continuo
x imporre ai membri i modi di vedere, sentire ed agire collettivamente condivisi.

• LE REGOLE DEL METODO SOCIOLOGICO


La ricerca di autonomia esposte o logica della sociologia come disciplina, perseguita attraverso l’individuazione di
- oggetti specifici - relative modalità di osservazione, rilevazione ed analisi
- metodo e campo di applicazione peculiari

1) l’OGGETTO della sociologia sono i FATTI SOCIALI


2) i FATTI SOCIALI sono COSE, quindi il sociologo deve mettere fra sè ed il fenomeno osservato una distanza
3) DISTINGUERE il NORMALE dal PATOLOGICO, differenza individuata statisticamente, relativamente alla media delle società dello stesso tipi ed
in un periodo analogo della loro evoluzione
4) COSTITUZIONE dei tipi sociali: iniziare dal tipo di società più semplice (che non ne racchiude altre) infatti il tipo specifico non ha contorni definiti
5) SPIEGAZIONE dei fatti sociali: cercare la spiegazione della vita sociale nella SOCIETÀ e non nell’individuo
6) metodo delle VARIAZIONI CONCOMITANTI: consente la COMPARAZIONE delle variazioni di tutte le variabili esaminate
• DEFINIRE UN FATTO SOCIALE COME REALTÀ SUI GENERIS '
Secondo Durkheim la società non è una semplice somma di individui; al contrario, il sistema formato dalla loro associazione rappresenta una realtà specifica dotata
di caratteri propri. Indubbiamente nulla di collettivo può prodursi se non sono date le coscienze particolari: ma questa condizione necessaria non è sufficiente.
Occorre pure che queste coscienze siano associate e combinate in una certa maniera; da questa combinazione risulta la vita sociale, e di conseguenza è questa che
la spiega. Aggregandosi, penetrandosi, fondendosi, le anime individuali danno vita ad un essere (psichico, se vogliamo) che però costituisce un’individualità psichica
di nuovo genere
la cellula vivente non contiene altro che particelle minerali, come la società non contiene altro che individui; eppure è impossibile che i
fenomeni caratteristici della vita risiedano negli atomi di idrogeno, ossigeno, carbonio, azoto... Applichiamo questo principio alla sociologia.
Se, come possiamo dire, questa sintesi sui generis che costituisce ogni società genera nuovi fenomeni che sono diversi da quelli che si
verificano nelle coscienze individuali, dobbiamo allora ammettere che questi fatti risiedono proprio nella società che li produce e non nelle sue
parti o sue componenti

- DEFINIZIONE = modi di agire, pensare e sentire che hanno la proprietà di esistere al di fuori delle COSCIENZE INDIVIDUALI
- CARATTERISTICHE = esterni e coercitivi
- COME RICONOSCERLI = le categorie che rappresentano i fatti sociali sono RICORRENZA ed UNIFORMITÀ’,la PRESSIONE SOCIALE ne deriva
- ESEMPI = regole morali, giuridiche, religiose in grado di generare obbligazioni, collegate ad una SANZIONE (leggi, moda), ma anche ogni modo di fare più
o meno fissato, capace di esercitare una COSTRIZIONE INTERNA (correnti di pensiero)

ESTERIORITÀ = i fatti sociali sono esterni all’individuo in un duplice senso:


- ogni uomo nasce in una società PREESISTENTE
- ciascun individuo è un ELEMENTO SINGOLO all’interno ella TOTALITÀ delle relazioni che costituiscono una società
COERCITIVITA’ = - la COSTRIZIONE è un SEGNO ESTERIORE che manifesta l’AUTORITÀ MORALE
- “anche quando io mi libero di queste regole, e le violo completamente, sono sempre costretto a lottare con esse. Persino quando
sono definitivamente vinte esse fanno sentire ugualmente il loro potere coercitivo attraverso la resistenza che oppongono”
- alcuni esempi sono il linguaggio e la paternità

• REGOLE RELATIVE ALL’OSSERVAZIONE DEI FATTI SOCIALI


1) considerarli come COSE -> i fatti sociali NON sono entità MATERIALI, ma hanno le stesse proprietà delle cose del mondo naturale in quanto
- NON sono SOGGETTI alla VOLONTÀ dell’uomo
- funzionano secondo REGOLE PROPRIE
- hanno una STRUTTURA DETERMINISTICA
al pari dei fenomeni naturali, essi sono regolati da “leggi” fondate sulle categorie di causa-effetto che esistono nella realtà esterna indipendentemente
dagli osservatori e la sovrintendono; lo scienziato sociale deve “scoprire” queste leggi e spiegarle attraverso l’osservazione
2) SCARTARE le PRENOZIONI
3) OGGETTIVITÀ = la sensazione spesso è soggettiva,invece x la ricerca deve essere il più possibile oggettiva quindi bisogna prendere dei punti fissi di riferimento:
- estrapolare i CARATTERI ESTERIORI COMUNI (reato = tutte le azioni punite con la pena)
- considerare i fatti sociali ISOLATI dalle MANIFESTAZIONI INDIVIDUALI

GNOSEOLOGIA SENSISTA = dal momento che l’esterno delle cose ci è dato dalla sensazione, possiamo dire in breve che la scienza, per essere oggettiva, deve
partire non già dai concetti che si sono formati senza di essa, bensì dalla sensazione; la sensazione diventa oggettiva se presenta:
- oggetti stabili - passività del percipiente
METODO INDUTTIVO = procedimento osservativo: La scienza procede dalle cose alle idee e non viceversa. Si ha scienza quando si osservano le cose, si
descrivono e si comparano: da osservazioni ripetute nello spazio e nel tempo si possono individuare regolarità e ricorrenze fino alle
generalizzazioni (LEGGI)

• DIFFERENZA TRA NORMALE E PATOLOGICO


Ogni fenomeno sociologico assume 2 forme a seconda dei casi:
- NORMALE = fenomeno generale che riguarda tutta la specie; si presenta come un fenomeno che interessa la media di una popolazione e che rimane abbastanza
STABILE in una data fase dell’EVOLUZIONE SOCIALE
un fatto sociale si può reputare tale x un tipo sociale determinato, considerato in una determinata fase del suo sviluppo quando esso si
presenta nella media delle società di quella specie considerata nella fase corrispondente della sua evoluzione.
- PATOLOGICO = fenomeno ECCEZIONALE che riguarda una MINORANZA e che si presenta con una VARIAZIONE RISPETTO ALLA MEDIA

TASSO DI CRIMINALITÀ = - NORMALE -> il reato non si riscontra solo nella maggior parte delle società di una specie x, bensì in tutte: non c’è società in cui
non esiste qualche tipo di criminalità quindi normale è il fatto che esiste
- PATOLOGICO -> può darsi che il reato stesso abbia delle forme anormali ed è quello che accade quando attinge ad un tasso
esagerato, infatti un simile eccesso è di NATURA MORBOSA; quindi x patologico possiamo definire che si ha
quando la criminalità attinge e sorpassa x ogni tipo sociale un certo livello che è possibile fissare in base alle
osservazioni precedenti
considerazioni alla base della differenza tra normale e patologico:
- AVALUTATIVITA’ = non bisogno giudicare un fatto buono o cattivo indistintamente
- RELATIVISMO = un fatto è normale x un determinato tipo sociale considerato in una precisa fase del suo sviluppo; quindi un fatto è patologico solo in rapporto
ad una data specie

• COSTRUZIONE DEI TIPI SOCIALI


cominciare dal TIPO di SOCIETÀ PIÙ SEMPLICE (non ne racchiude altre) - ORDA = elemento di base - CLAN = l’orda diventa un segmento sociale
quello specifico NON presenta in sociologia i contorni definiti come in biologia

• SPIEGAZIONE SOCIOLOGICA
- SPIEGAZIONE CAUSALE = - OGNI EFFETTO HA 1 SOLA CAUSA (tra causa ed effetto c’è RECIPROCITÀ)
- CAUSA ed EFFETTO devono essere OMOGENEI
le cause dei fenomeni sociali possono essere SOLO fenomeni sociali:
tassi di suicidio <-> interazione sociale, divisione del lavoro <-> densità morale
- SPIEGAZIONE FUNZIONALE = - le cause dei fatti sociali sono INDIPENDENTI dagli scopi ai quali servono, ossia prima cercare la CAUSA e poi la FUNZIONE
quindi si devono cercare le cause separatamente dagli scopi
- cercare la SPIEGAZIONE nella SOCIETÀ e non nell’individuo (come fanno Comte e Spencer)
- tutti i fatti sociali x il solo fatto di esistere svolgono una FUNZIONE POSITIVA
• REGOLE RELATIVE ALL’AMMINISTRAZIONE DELLA PROVA
- METODO delle VARIAZIONI CONCOMITANTI = la concomitanza costante è di x sè una legge: quando si vuole provare che in un certo numero di casi 2 fenomeni
variano in modo analogo, ci si trova in presenza di una legge
OSSERVAZIONE METODICA della CONCOMITANZA = 2 fenomeni variano regolarmente l’uno nello stesso modo dell’altro ( al variare della del titolo di studio
dei genitori varia anche la riuscita scolastica dello studente)
in alcuni casi può essere dovuta al fatto che possono esistere RELAZIONI SPURIE o che ci sia una CAUSA COMUNE
- PROCEDURA x VARIAZIONI CONCOMITANTI = consiste, dati 2 fenomeni, nel confrontare i casi in cui essi sono simultaneamente presenti/assenti interpretando
le variazioni che essi presentano nelle diverse combinazioni nei termini della dipendenza dell’uno dall’altro (scopo
della procedura: identificare relazioni causali – concomitanza: relazione asimmetrica di dipendenza o semplice
co-occorrenza? parlare di dipendenza causale in seguito a reiterati controlli sperimentali/introduzione di controlli
di tipo multivariato)
- METODO COMPARATIVO = comparare i casi in cui i fenomeni sono assenti/presenti, quindi:
- PIÙ SOCIETÀ = x fatti di grande generalità (suicidio in arco di tempo lungo)
- PIÙ SOCIETÀ DELLA STESSA SPECIE = x fenomeni che hanno avuto origine durante la vita dei POPOLI COMPARATI
- VARIE SPECIE SOCIALI DISTINTE = x rendere conto di un’ISTITUZIONE SOCIALE che appartiene ad una specie

• IL SUICIDIO (1897)
struttura del testo = - introduzione - libro 2: CAUSE sociali e tipi sociali
- libro 1: i FATTORI EXTRA SOCIALI - libro 3: suicidio come FENOMENO SOCIALE in generale
ogni caso di morte che risulti direttamente o meno da un atto posi vitò/negativo compiuto dalla stessa vittima consapevole di produrre quel risultato (morte)

questi sono i dati che Durkheim ha avuto a sua disposizione

• LIBRO 1, FATTORI EXTRA SOCIALI


tratta di psicopatici (follia), razza, ereditarietà, fattori cosmici ed imitazione (tarde)
il suicidio è un FATTO SOCIALE ed in quanto tale - deve essere spiegato con altri fatti sociali
- esiste un TASSO di suicidi NORMALE, ma ciò che ci interessa è quello PATOLOGICO

bassa = suicidio EGOISTICO bassa = suicidio ANOMICO


• TIPI DI SUICIDIO
2 fattori: - INTEGRAZIONE SOCIALE - REGOLAZIONE SOCIALE
alta = suicidio ALTRUISTICO alta = suicidio FATALISTICO
• SUICIDIO ALTRUISTICO
- si trova: 1) quando la COSCIENZA INDIVIDUALE è troppo RUDIMENTALE
2) nelle società PRIMITIVE/ARCAICHE (vedove indiane)
3) nelle società moderne, in alcune ISTITUZIONI TOTALI (esercito)
- può essere di diversi tipi: - OBBLIGATORIO, previa sanzione come nel caso dei SACRIFICI
- FACOLTATIVO, il matrimonio protegge nella maggior parte dei casi dal suicidio
- ACUTO, ossia mistici/religiosi

• SUICIDIO ANOMICO
da intendere come DIFETTO di REGOLAZIONE SOCIALE (anomia= a nonostante, assenza di norme) e si trova:
- CRISI ECONOMICHE - BOOM ECONOMICI - nel DIVORZIO
- in particolari SETTORI come commercio, industria e professioni liberali

• SUICIDIO FATALISTA
eccesso di REGOLAZIONE SOCIALE (prigione, matrimonio,…) -> incompiuto nell’opera

• LA DIVISIONE DEL LAVORO SOCIALE (1893)

SOCIETÀ SEMPLICI SOCIETÀ COMPLESSE

SOLIDARIETÀ MECCANICA = la società è tenuta insieme in modo SOLIDARIETÀ ORGANICA = gli individui hanno meno tratti culturali in comune
meccanico con gli altri componenti della società

la DIVISIONE del lavoro sociale è SEMPLICE: pochi ruoli ed una DIVISIONE del lavoro sociale altamente sviluppata con RUOLI SPECIFICI di
gerarchia del potere molto forte e cristallizzata individui ed ISTITUZIONI

la RELIGIONE ammanta tutte le sfere del sociale tratti della COSCIENZA e della rappresentazione collettiva comune meno
numerosi

NON esiste DEVIANZA dal RUOLO, e quando esiste è fortemente norme di tipo CONTRATTUALISTICO,tecnico, specifico e razionalistico
osteggiata

tendenza della società a RIPRODURSI SENZA CAMBIAMENTI ANOMIA = assenza/carenza di totale e diffusa CONDIVISIONE di tante norme

rappresentazioni di natura COLLETTIVA rappresentazioni differenziate e mutevoli

MECCANICA = - caratteristica delle società semplici


- la divisione del lavoro è scarsa
- la COSCIENZA COLLETTIVA prevale sull’INDIVIDUALE
società - è tale in quanto le sue parti sono simili tra di loro sia nella realtà che nelle funzioni

ORGANICA = - propria delle società complesse


- dove vi è una più alta DIFFERENZIAZIONE dei RUOLI lavorativi

• DIVISIONE DEL LAVORO SOCIALE


Essa produce SOLIDARIETÀ in quanto le diverse funzioni lavorative sono tutte utili al mantenimento e funzionamento dell’insieme, però man mano che le funzioni
industriali si specializzano: - la lotta diventa più viva e la solidarietà è “ben lungi dall’aumentare”
- la TENSIONE dei rapporti sociali deriva in parte dal fatto che le classi operaie non vogliono veramente la condizione che è loro posta,
e che la accettano spesso soltanto perché costrette o forzate
- non può essere la disparità costrittiva a creare la crisi della solidarietà, ma è piuttosto la grande industria, con la sua divisione del
lavoro, che isola il lavoratore dal contesto lavorativo a cui appartiene
- x ovviare a questo problema si fa riferimento alle corporazioni o gruppi professionali, i quali sono costituiti sia dai datori di lavoro sia
dai lavoratori e, stando in continuato rapporto reciproco, risolvono le controversie e creano solidarietà

• IL FUNZIONALISMO E L’INTEGRAZIONE
In Durkheim alcune delle idee più importanti di stampo funzionalista sono il risultato del suo perenne interesse al concetto di INTEGRAZIONE; la sua opera
considerata come il suo contributo più importante al funzionalismo è “Le forme elementari della vita religiosa” (1912)

in esso, Durkheim individua la funzione di integrazione nei diversi sistemi e nelle diverse forme di vita sociale:
- TRIBÙ PRIMITIVE -> egli considera gli ABORIGENI AUSTRALIANI e le loro distinzione = - distinzione tra sacro e profano
- ogni CLAN ha un proprio TOTEM

• DURKHEIM ED IL SACRO
Ciò che è SACRO è segreto, separato ed interdetto: la sacralità è attribuita a qualsiasi cosa da qualcuno, nel caso delle religioni “elementari “ questo qualcuno è
il clan o la tribù, cioè un GRUPPO SOCIALE -> nell’attribuzione la sacralità a qualcosa riunisce tutti coloro che credono in quella attribuzione e li separa da chi
crede in altre forme di essa

TOTEM = simbolo sacro della società (gruppo sociale) ed è una forma visibile ed esteriore della divinità
se è insieme simbolo della società e della divinità queste due sono la stessa cosa: venerando Dio gli uomini venerano la società

• TOTEM COME SIMBOLO TRASFIGURATO DEL GRUPPO SOCIALE


Il gruppo sociale attraverso quel simbolo trasfigurato adora e teme sè stesso:
- la RELIGIONE è un SISTEMA SIMBOLICO attraverso il quale la società prende COSCIENZA di sè stessa, in quanto identità diversa e separata
- il fenomeno religioso NON è più MISTERIOSO x l’analisi scientifica e sociologica
- in quanto fenomeno/fatto sociale anche la religione può essere spiegata con altri fatti sociali
• LA RELIGIONE ED IL LEGAME SOCIETARIO
traverso la religione, una società prende consapevolezza - del LEGAME SOCIALE che la tiene insieme (religione dal latino re ligiare, tenere insieme)
- di ciò che fonda il sentimento di APPARTENENZA COLLETTIVA, la coscienza collettiva e la
possibilità di dire “noi”

• TIPI DI SOCIETÀ E LEGAME SOCIETARIO


Quest’ultimo nelle società piccole e semplici primitive come quelle australiane è costituito dalla RELIGIONE TOTEMICA e
- può essere ESTESO alle società pre moderne basate sulla solidarietà meccanica
- NON può essere esteso alle società moderne, industriali ed urbane basate sulla solidarietà organica

• L’EDUCAZIONE COME LEGAME SOCIALE NELLE SOCIETÀ MODERNE


La funzione più importante dell’educazione è trasmettere valori e norme della società, in particolare l’insegnamento della storia offre il legame tra individuo e la
società: se la prima viene presentata al bambino come qualcosa di vivo, egli arriverà a sentire di essere parte di una realtà più ampia del proprio essere e
svilupperà un senso di responsabilità nei confronti del gruppo sociale.

ESEMPI ESAME D’ESAME


• Quali scuole sociologiche si sono ispirate a D.?
• Qual è l'oggetto della sociologia secondo D. / quali sonole caratteristiche dei fenomeni sociali secondo D?
• Quali sono le regole del metodo sociologico secondo D.?
• Illustrare la spiegazione secondo D.
• Perché D. può essere considerato fondatore della sociologia?
• Quali fattori sociali spiegano il suicidio?
• Cosa sono le correnti suicidogene e come vengono spiegate da D
• Differenza tra solidarietà organica e solidarietà meccanica
• Qual è la funzione della religione e che cosa la sostituisce nelle società contemporanee?
MAX WEBER -

• ROMANTICISMO
❑ movimento letterario, artistico e culturale, sorto in Germania e in Inghilterra negli ultimi anni del 700. Si diffonde in Germania nell’800.
❑ precursori: Sturm und Drang (non esistono modelli di poesia, la poesia esiste solo nella sua storia - Herder), Goethe (la poesia è ‘voce di natura’).
❑ rivendicazione della peculiarità delle culture dei singoli popoli e a un programma di rigenerazione e di affermazione delle nazioni rimaste a lungo schiave delle
altrui mitologie.
❑ Principali rappresentanti : Novalis, di F. e C. Schlegel, F. Schleiermacher, Schelling. Forme di espressione artistiche più varie.

• STORICISMO TEDESCO
movimento culturale che sottolinea la storicità della realtà, che la studia (empiricamente) come frutto“diacronico”
dell’agire umano e considera “irripetibili” gli eventi e le cose
- DILTHEY = distinzione ontologica tra Scienze della Natura e Scienze dello Spirito
- WINDELBAND = distinzione metodologica tra Scienze nomotetiche e Scienze ideografiche
- RICKERT = distinzione metodologica tra Scienze della natura (LEGGI) e scienze della cultura (VALORI)

• WEBER
- nasce a Erfurt nel 1864
- comincia la sua carriera accademica all’Università di Humboldt (Berlino)
- lavora all’università di Friburgo, Heidelberg, Vienna e Monaco di Baviera
- 1919: - Consigliere dei negoziatori tedeschi durante il Trattato di Versailles
- fa parte della commissione incaricata di redigere la Costituzione di Weimar
- muore a Monaco di Baviera nel 1920

• SCUOLE SOCIOLOGICHE ISPIRATE A WEBER

DUALISMO METODOLOGICO approccio epistemologico e metodologico che ritiene che il metodo scientifico delle discipline storico-sociali sia radicalmente
diverso da quello delle discipline naturali, perché le scienze sociali, analizzando la cultura nel suo divenire storico, possono
spiegare un fenomeno sempre nella sua individualità

APPROCCIO MICROSOCIALE studio della società che dà la priorità all’analisi dei fenomeni di livello micro, come l’azione, interazione e la relazione sociale

INDIVIDUALISMO approccio metodologico che dà priorità a forme di causazione imputabili all’individuo (società nasce dall’individuo)
METODOLOGICO

APPROCCIO DI RICERCA
QUALITATIVO e APPROCCIO approccio di indagine che dà priorità alla narrazione e all’interpretazione degli attori sociali
STORICO SOCIALE

INTERPRETATIVISMO e scuola di pensiero che ritiene che realtà sociale non può essere semplicemente osservata, ma necessita di interpretazione e
APPROCCIO COMPRENDENTE comprensione. Da qui lo sviluppo di scuole volte all’analisi dell’interazione sociale individuale (fenomenologia, interazionismo
simbolico, etnometodologia, etc.)

• INTERPRETATIVISMO
- la realtà sociale non può essere conosciuta di per sé ma solo attraverso l’interpretazione

- le basi dell’interpretativismo si ritrovano nello storicismo tedesco della seconda metà del XIX secolo

• WEBER
- la sociologia è una scienza comprendente, volta alla ricostruzione concettuale delle istituzioni sociali e del loro funzionamento, si riferisce alla cultura (in primo
luogo alla scelta\applicazione dei valori storici).
- l’elemento fondamentale su cui si costruisce la conoscenza sociologica è la comprensione dell’azione sociale e la produzione di un sapere condizionale
- principali opere = - “Il metodo delle scienze storico-sociali” (raccolta postuma di saggi pubblicati tra il 1904 ed il 1918);
- “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo” (1904-1905);
- “Sociologia delle religioni” (dal 1915-1917);
- “Il lavoro intellettuale come professione” (1918);
- “Economia e Società” (pubblicato postumo nel 1922)

• SOCIOLOGIA COMPRENDENTE
- oggetto di interesse è MICRO sociale = individuo e suo agire
- metodo = comprensione + spiegazione + tipificazione

• AZIONE SOCIALE
- AGIRE = qualsiasi atteggiamento umano (fare, tralasciare o subire) dotato di senso soggettivo
- AGIRE SOCIALE = riferito ed orientato all’atteggiamento di altri individui

L’agire che riveste un’importanza specifica per la sociologia comprendente è, in particolare, un atteggiamento che:
1) è riferito, secondo il senso intenzionato di colui che agisce, all’atteggiamento di altri;
2) è con-determinato nel suo corso da questo riferimento dotato di senso;
3) può essere spiegato in modo intelligibile in base a questo senso (soggettivamente) intenzionato

• NOVITÀ DI WEBER
Da una parte rivendica la soggettività della scelta di selezione e assunzione dei dati e di rapporto con ciò che si studia. Dall’altra parte rivendica l’oggettività del
percorso scientifico, basato sul rigore metodologico
• IMPORTANZA DEI VALORI
L’ancoraggio valoriale offre una prospettiva di scelta e orientamento nella molteplicità del reale. I VALORI hanno il compito di attribuire il SENSO al FLUIRE
STORICO e selezionare la REALTÀ; in particolare nell’ambito delle scienze sociali, dove l’inesurabilità estensiva ed intensiva dei dati empirici impone la necessità
dell’assunzione dei punti di vista valutativi. Dalla capacità specifica dell’uomo, in quanto ESSERE CULTURALE, di assumere posizione nei confronti del mondo
e di significare il corso degli eventi

• AVALUTATIVITA’
- in OPPOSIZIONE al SOCIALISMO della cattedra
- monito agli accademici
- NON si danno GIUDIZI di VALORE
- a garanzia dell’AUTONOMIA della scienza e della sua NON INGERENZA nei confronti delle decisioni politiche e sociali del Paese

• CENTRALITA’ DEL METODO


La validità scientifica deriva dal RIGORE METODOLOGICO che prevede l’universalità del sapere scientifico

• IL METODO
Esso si avvale di 3 strumenti:
- SPIEGAZIONE = la ricerca scientifica è orientata alla ricostruzione dei PROCESSI CAUSALI ( PRINCIPIO di CAUSAZIONE)
nelle scienze naturali troviamo le CAUSALITA’ LEGALI, ossia di rapporti causali invariabili e leggi uniformi, mentre nelle scienze sociali la
causalità può essere di tipo - STORICO (centrata sull’individualità)
- SOCIOLOGICO (centrata sul’esistenza condizionale e probabilistica di una relazione regolare tra 2 fenomeni)
prevede un metodo x quanto riguarda l’IMPUTAZIONE CAUSALE che è composto da 5 fasi:
1) ISOLARE il fenomeno
2) SCOMPORRE il fenomeno negli ELEMENTI PIÙ PICCOLI che lo compongono
3) inserire questi elementi in una REGOLA di ESPERIENZA
4) costruire “esperimenti mentali” attraverso la SUPPOSIZIONE di un CONTROFATTUALE
5) valutare e dare un giudizio sul continuum della CAUSAZIONE ADEGUATA/ACCIDENTALE

- TIPIFICAZIONE = la costruzione e l’utilizzo degli IDEAL TIPI è una delle caratteristiche fondamentali della ricerca sociologica e si intreccia con la spiegazione
causale
è un concetto volto ad offrire una RAPPRESENTAZIONE LIMITE, cioè tipica, astratta e logicamente coerente, di un fenomeno e si
ottiene attraverso l’ACCETTAZIONE UNILATERALE di uno o alcuni punti di vista e mediante la connessione di una serie di fenomeni discreti;
ha una VALENZA EURISTICA, cioè è uno strumento di sistematizzazione della realtà, e serve ad ispirare IPOTESI ESPLICATIVE

gli IDEAL TIPI possono essere riferiti - ad un’INDIVIDUALITA’ STORICA (capitalismo)


- ad ELEMENTI ASTRATTI della REALTÀ STORICA che si ritrovano in un gran numero di casi (burocrazia)
- a CONCETTI ANALITICI PURI (quelli dell’economia)

SPIEGAZIONE ATTRAVERSO LA TIPIFICAZIONE


Esempio di Weber su come spiegare un ceffone di una giovane madre al figlio; abbiamo 2 tipi ideali:
- MADRE RIGOROSA = una giovane madre dal carattere deciso che, quindi, è più probabile che dia uno schiaffo al figlio (causazione ADEGUATA)
- MADRE AFFETTUOSA = una giovane madre convinta che l’educazione sia basata sulla forza dello spirito santo è meno probabile che dia uno schiaffo
al figlio (causazione ACCIDENTALE)

- COMPRENSIONE = Weber riprende polemicamente il concetto di Verstehen espresso dagli storicisti e sostiene che la comprensione: NON coincide con il rivivere
o riprodurre in maniera immediata l’esperienza altrui, ma è:
- un’operazione di RICOSTRUZIONE di SENSO attraverso la rielaborazione del significato contestuale in cui si produce l’azione sociale
- un’attività propria anche dell’UOMO di STRADA in quanto essere culturale, che aiuta a penetrare i significati tipici di una cultura
( = COMPRENDERE ATTUALE)
- strumento che aiuta ad individuare le MOTIVAZIONI SOTTOSTANTI all’AGIRE SOCIALE INTERNAZIONALE ( = comprendere ESPLICATIVO)

• TIPI DI AZIONE SOCIALE


Ci sono 4 tipologie di azione sociale: 1) RAZIONALE rispetto allo SCOPO (razionalità strumentale o formale) 3) AFFETTIVA
2) RAZIONALE rispetto al VALORE (razionalità materiale o sostanziale) 4) TRADIZIONALE

• ATTUALITA’ DEL TEMA DEL CAPITALISMO


- WEBER = “Etica protestante e spirito del capitalismo” - MARX = “Il Capitale”

• ETICA PROTESTANTE E SPIRITO DEL CAPITALISMO


La concezione della società come MULTIFORME vede 3 tipi di ORDINAMENTO: ECONOMICO, CULTURALE e POLITIO

• DEFINIZIONE DEL FENOMENO


CAPITALISMO = ideal tipo che individua un’individualità storica che indica un modo di fare impresa ed un complesso di RELAZIONI PRODUTTIVE esistenti
nella realtà storica riunite in un unico concetto
ad accomunare le relazioni produttive ed il modo di fare impresa tipico del capitalismo c’è una disposizione socio culturale comune che
prende il nome di SPIRITO del CAPITALISMO

x spiegare che cos’è Weber inizia la sua trattazione con alcune pagine scritte 1736-1748 da Beniamino Franklin (padre fondatore degli USA) rivolte
all’educazione dei giovani alla vita civile:
- RICORDATI CHE IL TEMPO È DENARO = chi potrebbe guadagnare col suo lavoro dieci scellini al giorno, e va a passeggio mezza giornata, o fa il poltrone nella
sua stanza, se anche spende solo sei pence per i suoi piaceri, non deve contare solo questi; oltre a questi egli ha
speso, anzi buttato via, anche cinque scellini
- RICORDATI CHE IL CREDITO È DENARO = se uno lascia presso di me il suo denaro esigibile, mi regala gli interessi, o quanto io in questo tempo posso
prenderne. Ciò ammonta ad una somma considerevole se un uomo ha molto e buon credito, e ne fa buon uso
- RICORDATI CHE IL DENARO E’ DI SUA NATURA FECONDO E PRODUTTIVO = il denaro può produrre denaro, ed i frutti possono ancora produrne e cosi via. 5
scellini impiegati diventano sei, e di nuovo impiegati sette scellini e tre pence e
cosi via finché diventano cento lire sterline.
quanto più denaro è disponibile, tanto più se ne produce nell'impiego, cosi che l'utile sale sempre più alto
• CONFRONTO COL PRECAPITALISMO
In tutte le società pre-capitalistiche l'economia è intesa come il modo per:
- soddisfare i propri bisogni (consumi)
- produrre risorse da scambiare/distribuire sul mercato (produzione)
- consolidare il potere ed ottenere maggiore influenza politica o ostentare il proprio status sociale (lusso)
- coltivare la bellezza proteggendo letterati ed artisti (mecenatismo)

• SPIRITO DEL CAPITALISMO


Esso si basa su un ETHOS specifico, razionale, incentrato sul REINVESTIMENTO. è il risultato di un processo di RAZIONALIZZAZIONE unico che investe in
diversi ambiti: calcolo del capitale, tecnica razionale e meccanizzazione, diritto razionale e calcolabile, disponibilità di lavoro “libero”

le TENDENZE CULTURALI sono, invece, : - accumulo del CAPITALE x battere la concorrenza


- dedizione al LAVORO METODICO e non occasionale
- ricerca del BENESSERE ECONOMICO
- dovere morale di usare bene il tempo ed il talento
- NON amore x il denaro e del lusso, ma vocazione all’impresa redditizia ed al lavoro

• CATTOLICESIMO E PROTESTANTESIMO cade la sopravvalutazione dei doveri ascetici in confronto a quelli PROFANI

ha una visione ascetica; la RIFORMA LUTERANA serve alla valorizzazione della vita mondana:
- NO separazione clero/laici e confessione modo x glorificare il Signore
- lettura ed interpretazione individuale delle scritture
- vocazione terrena (BERUF) ascesi intramondana, specialmente nel calvinismo, significa “vocazione e professione” successo mondano espressione dello
stato di Grazia/predestinazione

CATTOLICI = non ha una connotazione morale, ma è MORALMENTE INDIFFERENTE


come il mangiare ed il bere
LAVORO

PROTESTANTI = è una VOCAZIONE che diviene dovere religioso all’interno del quale
l’uomo, glorificando il Signore, realizza sè stesso

• CALVINISMO
Confessione del cristianesimo protestante nata nel 16esimo secolo con Giovanni Calvino (chiese riformate) ed i suoi principi sono:
- la Bibbia è “parola di Dio”, rivelazione di egli all’umanità tramite documenti scritti su ispirazione dello Spirito Santo
- sovranità di Dio: tutte le creature umane sono responsabili di servirlo in questa vita in tutto ciò che fanno
- etica: vita terrena, azioni e relazioni umane sono forme x glorificare Dio
in esso trova espressione il dogma centrale di tutte le chiese protestanti che respinge la distinzione
cattolica degli imperativi morali in praecepta e consilia, e secondo cui l’unico modo di essere graditi a
Dio non sta nel sorpassare la moralità intramondana con l’ascesi monacale, ma consiste
esclusivamente nell’adempiere ai doveri intramondani, quali risultano dalla posizione occupata
dall’individuo nella vita, ossia dalla sua professione, che appunto perciò diventa la sua vocazione

• ETICA PROTESTANTE
- la religione è uno degli elementi fondanti della CULTURA di ogni società
- il rapporto della religione con le altre sfere sociali NON è DETERMINISTICO
- il ragionamento avviene x AFFINITÀ ELETTIVE

KARL MARX
• IDEALISMO TEDESCO
HEGEL = “tutto ciò che è reale è razionale” quindi - la realtà colta come “movimento infinito del tutto” in cui questo Tutto è identificato con uno Spirito razionale
assoluto (Soggetto): le idee e gli uomini che le vivificano hanno dunque il primato
- la DIALETTICA è la legge di movimento dello spirito, quindi della storia e del reale; si articola in 3 momenti:
tesi, anti-tesi e sintesi
- la storia è orientata : essa si muove verso la progressiva affermazione della razionalità e della libertà nel mondo;
gli attori primari di questa Storia sono gli Stati (il momento più alto dello spirito oggettivo e della sua eticità,
dopo la famiglia e la società civile)

• MATERIALISMO STORICO
Karl Marx = - allievo di Hegel, rovescia la sua dialettica: non è il pensiero, l’Idea, che precede e fonda tutto ma l’attività concreta degli uomini, in particolare
attraverso il loro lavoro di trasformazione della Natura
- la STRUTTURA ECONOMICA fonda la società e i suoi mutamenti determinano i mutamenti storici del Tutto (fonti del suo pensiero a questo proposito:
economisti classici, storici francesi)

• LE SCUOLE MACRO
Le principali opere sono: - “L’ideologia tedesca”
- “Manifesto del Partito Comunista”
- “Critica dell’economia politica”
- “Il Capitale”-> in esso sia Marx (x cui il motore della storia è la LOTTA di CLASSE) ed Engels:
- NON precisano mai il significato di classe (in quanto Marx non scrisse mai quel capitolo che doveva essere dedicato)
- affermano che la storia è sempre stata caratterizzata dalle lotte di classe
- solo con la SOCIETÀ BORGHESE la lotta di classe si definisce come netta contrapposizione tra 2 classi, ossia
borghesia e proletariato
• CONCETTI CHIAVE IN MARX
- FORZE PRODUTTIVE = tutti gli elementi necessari al processo di produzione
- RAPPORTI DI PRODUZIONE = le relazioni che si instaurano fra gli individui durante la produzione, sono quindi rapporti che regolano il processo e l’impiego
- STRUTTURA SOCIALE = insieme dei rapporti di produzione

• CONCETTO DI CLASSE IN MARX


CLASSE = insieme di individui che hanno lo stesso rapporto coi mezzi di produzione
- le relazioni di classe sono incorporate nei rapporti di produzione, nelle forme di proprietà e di controllo di tali rapporti
- il concetto viene utilizzato sia in termini analitici che descrittivi

entro ogni società coesistono classi diverse: - DOMINANTI = controllano i mezzi di produzione caratteristici
- SUBORDINATE = i cui membri si devono assoggettare alle dominante x il proprio sostentamento

• LE CLASSI NEL SISTEMA CAPITALISTICO


Ci sono 2 grandi classi della società CAPITALISTICA: - BORGHESIA
- PROLETARIATO 3
Marx, però, NON descrive mai un modello di società a 2 classi

entrambi erano considerati i 2 attori principi ai quali, però, nelle analisi storiche si affiancano altri gruppi: aristocrazia terriera,
esponenti della finanza, borghesi industriale, classe media, piccola borghesia, proletariato industriale, sottoproletariato, contadini

il sistema capitalista è così chiamato xk i suoi MEZZI di PRODUZIONE caratteristici assumono la forma di CAPITALE (fabbriche, macchine, risorse finanziarie)
ed i suoi detentori acquistato dagli operai FORZA LAVORO che, applicata alle materie prime, consente la trasformazione di queste in merci; attraverso il loro
lavoro gli operai creano un PLUSVALORE che viene appropriato dai capitalisti attraverso la vendita delle merci ad un prezzo superiore a quello di produzione

• CLASSI, STORIA E COSCIENZA DI CLASSE


Per Marx le classi sono FORZE SOCIALI, attori storici che servono a spiegare la trasformazione delle società stesse quindi la classe in sè è la classe x sè
(COSCIENZA DI CLASSE)

• SCUOLE SOCIOLOGICHE ISPIRATE A MARX


- MATERIALISMO STORICO = approccio di pensiero che, rovesciando la dialettica hegeliana, ritiene che i determinanti dello sviluppo della storia umana e
della società siano i fattori materiali, economici, tecnologici e del lavoro
- APPROCCIO MACROSOCIALE = studio della società che dà la priorità all’analisi dei fenomeni di livello macro; nel caso di Marx gli attori sono le classi
- CONFLITTUALISMO = scuola di pensiero che ritiene che il motore della storia è il conflitto e in particolare la lotta di classe
I GRANDI DIBATTITI DELLA SOCIOLOGIA
IL CONCETTO DI PARADIGMA SCIENTIFICO
Si tratta di una una visione generale sul mondo, una griglia di lettura, spesso implicita, che precede e fonda tanto la teoria quanto le tecniche;
essa guida il lavoro dei ricercatori e lo riconduce ad unità. Prevede - cristallizzazione di metodi
- sedimentazione di risultati
- coagulazione di un consenso comunitario

SOCIOLOGIA DISCIPLINA MULTIPARADIGMATICA


Viene definita in questo modo in quanto ci convivono approcci teorici e di ricerca molto differenti e in cui i dibattiti hanno spesso assunto
caratteristiche di scontri paradigmatici (inconciliabilità)

GRANDI DIBATTITI
1) MICRO VS MACRO SOCIOLOGIA ↴
i ricercatori che si occupano di - MICROSOCIOLOGIA si concentrano sulle INTERAZIONI QUOTIDIANE tra INDIVIDUI e
ritengono che l’ordine sociale sia spiegabile a partire dal significato che gli attori attribuiscono a
tali interazioni
- MACROSOCIOLOGIA si concentrano sulle STRUTTURE che SORREGGONO le SOCIETA’
(famiglie, sistemi economici, ordinamenti religiosi,...) e ritengono che l’ordine sociale sia spiegabile in
termini di rapporti tra tali strutture e a partire dai cambiamenti che in esse intervengono
micro e macro - rimandano a 2 modi diversi di fare e intendere la sociologia
- si differenziano x il - modo di intendere l’OGGETTO = approccio micro si occupa di cose piccole, l’approccio macro
si occupa di cose grandi
- METODO = contrapposizione tra individualismo e olismo metodologico

LE ORIGINI DEL DIBATTITO


esso ha origine da alcune dicotomie filosofiche già presenti nel pensiero dell’antica Grecia e del tardo Medioevo

LE SCUOLE MACRO
I padri delle posizioni macro (OLISTICHE):
- DURKHEIM e POSITIVISMO = predilezione per fatti istituzionali, concezione del fatto sociale come coercitivo e esterno all’individuo,
interesse per l’integrazione
- PARSONS e STRUTTURAL FUNZIONALISMO = società concepita come un organismo vivente, in cui ogni elemento è funzionale e
↓ indispensabile al sistema
nasce con SPENCER (1897) ed il suo quadro concettuale viene rifinito da Durkheim: nel 900 i principali esponenti
di questa scuola sono PARSONS e MERTON ↴
la società è vista dai funzionalisti come un organismo vivente, composto di parti (sfera economica, politica, religiosa), ciascuna delle
quali svolge una funzione specifica. Se una parte smette di funzionare, il corpo sociale subisce a sua volta dei problemi o addirittura
smette di funzionare → secondo i funzionalisti, per spiegare un fatto sociale è necessario mostrare la FUNZIONE che esso gioca
all’interno della società

i principali presupposti del funzionalismo contemporaneo sono i seguenti:


- una società è un sistema di PARTI INTERRELATE
- i sistemi sociali sono tendenzialmente STABILI: la loro stabilità è garantita dalla presenza di CONSENSO diffuso intorno a un certo
insieme di valori (a) e dalla presenza di meccanismi di controllo sociale specifici (b)
- la dinamica sociale produce ricorsivamente delle DISFUNZIONI FISIOLOGICHE che vengono risolte, però, x dissoluzione o integrazione
nel sistema°
- il MUTAMENTO SOCIALE tende ad essere GRADUALE piuttosto che rivoluzionario

- MARX e CONCEZIONI CONFLITTUALISTE = motore della società e della storia è il conflitto, concetto di classe
↳ il conflitto è anche alla base del rapporto tra - STRUTTURA = rapporti di produzione
- SOVRASTRUTTURA = cultura, società giuridica e politica
LE SCUOLE MICRO
I padri delle posizioni micro (INDIVIDUALISTE) sono:
- WEBER e l’INTERPRETATIVISMO = accento sull’azione (attore sociale) e sulle interpretazioni (interpretazione di esse)
- TEORIA dello SCAMBIO (HOMANS) = individui basano l’interazione sul rapporto costi-benefici; lo scambio sta alla base di qualsiasi
azione, di qualsiasi realtà istituzionale e configurazione culturale: punizioni e ricompense
- ETNOMETODOLOGIA (GARFINKEL) = sociologia studia senso comune e vita quotidiana. Sociologia è riflessione di un popolo su di
sé (riflessività) e strettamente dipendente dal contesto (indicalità)
- MODELLO DRAMMATURGICO = gli individui agiscono come attori sociali; la vita sociale è metafora del teatro con ribalta e
retroscena e recitazione dei ruoli sociali
- INTERAZIONISMO SIMBOLICO (MEAD e BLUMER) = l’interazione routinaria si basa sulla condivisione di significati sociali e
interiorizazione delle aspettative degli altri

2) MONISMO VS DUALISMO METODOLOGICO = le radici di questo dibattito possono già ritrovarsi nella doppia anima della fondazione
disciplinare: - POSITIVISMO FRANCESE radicato nella cultura postilluminista
- STORICISMO TEDESCO esito di un lungo percorso di
metabolizzazione del criticismo kantiano, passato attraverso il
romanticismo
il METHODENSTREIT ha avuto 2 funzioni fondamentali:
1) delimitare il campo di indagine sociale ⇒ affermazione della sociologia come disciplina
2) definire il percorso metodologico tipico delle discipline umanistiche (statuto scientifico)

MONISMO METODOLOGICO
- POSITIVISMO DI COMTE, egli - riprende l’insegnamento di Bacone e rivendica un’idea di scienza basata sull’osservazione empirica,
sulla ricerca di regolarità e sulla costruzione di generalizzazioni
- battezza la sociologia come nuova disciplina di studio sulla scorta del settore fisico-naturalistico
- DURKHEIM = x lui scienze SOCIALI e NATURALI hanno lo stesso obiettivo ossia mettere in relazione gli eventi, cercando di trovare
rapporti causali ed evidenze empiriche; tuttavia la diversità dell’oggetto di studio porta all’opzione x una diversa strada
metodologica che si divide in discipline - NATURALI = metodo SPERIMENTALE (osservazione esperimento
- SOCIALI = metodo delle COVARIAZIONI di MILL (spiegare un fenomeno
sociale è individuare in una complessa situazione di con-causazione il
fattore rilevante in relazione a cui il fenomeno varia in concomitanza
- STORICISMO TEDESCO = DILTHEY è il massimo esponente ed estende il programma critico kantiano anche alle scienze che lo stesso
Kant aveva trascurato, come le discipline storiche e sociali

PERSONA DISTINZIONE SCIENZA DELLA NATURA SCIENZA 2

DILTHEY ONTOLOGICA si occupano di un oggetto ESTERNO dello SPIRITO = si occupano di un


all’uomo, cioè prediligono la ricerca della oggetto interno; caratterizzate da una
regolarità e delle leggi (NOMOLOGICHE) realtà unificante che accomuna sia
l’attore sociale che per lo stesso
scienziato => prediligono una
conoscenza immediata che deriva
dall’esperienza diretta dell’oggetto e si
ha così
VERSTEHEN (comprensione)

WINDELBAND METODOLOGICA privilegiano percorso NOMOTETICO STORICO SOCIALI = prediligono


percorso IDIOGRAFICO (unicità ed
irriducibilità dell’oggetto di studio)

RICKERT METODOLOGICA LEGGI VALORI

VALORI = principi a priori e fondamenti normativi e categoriali che conferiscono significato alla conoscenza scientifica storica e sociale
↳ devono essere individuati valori universali per discernere nella molteplicità del reale
WEBER = secondo lui le scienze fisico-naturali e le sociali sono accomunate da - RIGORE METODOLOGICO (base della scienza)
- AVALUTATIVITA’
- obiettivi = SPIEGAZIONE e DESCRIZIONE
secondo lui la differenza tra scienze naturali e sociali sta:
1) nell’OGGETTO = scienze sociali hanno a che fare con - MOLTEPLICITA’ quindi è necessario un punto di vista
- INTERPRETAZIONI = sono INTERPRETAZIONI di INTERPRETAZIONI
2) nel METODO = - SPIEGAZIONE e DESCRIZIONE = - nelle scienze sociali attraverso • imputazione causale
- tipificazione
- COMPRENSIONE = tipica delle scienze sociali, tramite il Verstehen (strumento di ricostruzione di senso : comprendere
attuale e comprendere esplicativo)

DUALISMO METODOLOGICO
- FENOMENOLOGIA = da HUSSERL a SCHUTZ = conoscenza dei fatti sociali non è positiva, ma è intersoggettività mediata da simboli
=> Scienze sociali hanno altri obiettivi e altri metodi rispetto scienze naturali
- ETNOMETODOLOGIA = GARFINKEL = sociologia studia senso comune e vita quotidiana. Sociologia è riflessione di un popolo su di
sé (riflessività) e strettamente dipendente dal contesto (indicalità)

SOLUZIONE DEL DIBATTITO


x GIDDENS la differenza tra scienze - naturali = rapporto tra SOGGETTO ed OGGETTO
- sociali = rapporto tra SOGGETTO e SOGGETTO
è, dunque, necessario un metalinguaggio per mediare tra le province finite di significato = CIRCOLARITA’ del DOPPIO LIVELLO
ERMENEUTICO secondo cui la scienza sociale - da senso comune
- deve tornare a senso comune

x NON cadere nel relativismo servono pubblicità delle scelte e replicabilità

3) QUALITA’ VS QUANTITA’ = da PLATONE si acquisisce la visione DICOTOMICA, ma in generale nell’antica Grecia:


- QUALITA’ = essenza delle cose, via maestra x la conoscenza metafisica
- QUANTITA’ = accidente, ha rilevanza solo pragmatica in vista di concrete esigenze pratiche delle
vita quotidiana

Rivalutazione della quantità con scienza moderna (GALILEO e HOBBES):


- quantità = una delle “qualità primarie”, ovvero oggettive della realtà fenomenica
- gli storici della scienza sottolineano che non è un caso che questo sia avvenuto in coincidenza con l’emergere della classe borghese e la fine
della società feudale

I RIFERIMENTI DELL’APPROCCIO QUALITATIVO


Orientamenti; possiamo individuare 4 tipi di approccio:
- COMPRENDENTE = comprensione alla base della sociologia, da storicismo tedesco
- FENOMENOLOGICO = da Husserl conoscenza non è positiva dei fatti sociali, ma è intersoggettività mediata da simboli
- ERMENEUTICO = sociologia è interpretazione di interpretazioni e conoscenza è circolare da uomo della strada a sociologo e viceversa
- ETNOMETODOLOGICO = sociologia studia senso comune e vita quotidiana ed è anche riflessione di un popolo su di sé (riflessività) e
strettamente dipendente dal contesto (indicalità)

come riferimenti a livello di autori abbiamo: - MEAD (interazionismo simbolico)


- BLUMER (interazionismo simbolico)
- SCHUTZ (fenomenologia)
- GOFFMAN (drammaturgia)
- GARFINKEL (etnometodologia)
- CICOUREL (sociologia cognitiva)
LA STRUTTURA SOCIALE
STRUTTURA SOCIALE = ambiente sociale articolato a livelli diversi, entro il quale i soggetti vivono ed interagiscono; i soggetti la vedono
come organizzata x livelli sempre più ampi, similmente a quanto accade x gli ambienti fisici.

I “LIVELLI” più vicini all’individuo sono quelli MICRO = RUOLO e STATUS


↳ possono poi essere aggregati in livelli più ampi chiamati ISTITUZIONI (familiari/ scolastice/economiche/politiche)

aggredendole tra di loro in un contesto sociale, infine, si arriva a definire la SOCIETA’

STATUS = posizione sociale caratterizzata da specifici DIRITTI e DOVERI, che contribuisce a definire l’identità di una persona che può
occupare DIVERSE POSIZIONI nella società, e quindi rivestire contemporaneamente a diversi status. Tuttavia è uno che definisce in modo
particolare quella determinata persona e spesso si tratta del LAVORO SVOLTO

- STATUS ASCRITTI = quando derivano dalla nascita (etnia/genere/età/luogo di nascita = variabili strutturali)
- STATUS ACQUISITI = derivano da una prestazione (si diventa scrittori pubblicando libri)

Gli ATTORI SOCIALI comunicano il loro status principale : - DIRETTAMENTE = si parla di SEGNI INDICATIVI
- INDIRETTAMENTE = modo sottile mediante il comportamento (SEGNI
ESPRESSIVI, modo di vestire)

Un RUOLO è un insieme di comportamenti orientati secondo le aspettative di un certo status: ad ognuno sono associati TUTTI i
COMPORTAMENTI collegati ai suoi diritti e doveri (da una persona che ricopre il ruolo di musicista ci si aspetta che produca musica, si
eserciti x un certo numero di ore al giorno e che si coordini con colleghi e direttore)

- ASPETTATIVE FORMALI = collegate a codici formalizzati (docente universitario che fa lezione, fare l’esame, comunicare l’assenza)
- ASPETTATIVE INFORMALI = collegate da più aspetti soft (abbigliamento/ comportamento a tavola/ buona educazione)

Ad ogni status corrispondono diversi ruoli : tutti quelli associati ad uno specifico costituiscono un COMPLESSO DI RUOLI (Merton, ‘49)
una persona con lo status di insegnante si comporta in un modo con gli allievi, in un altro coi colleghi, in un altro col preside. Nelle nostre
società ogni individuo può rivestire PIU’ RUOLI CONTEMPORANEAMENTE: le persone svolgono tanti ruoli quanti sono i GRUPPI e le
ISTITUZIONI di cui fanno parte

LE CARATTERISTICHE DEI RUOLI


PERSONS ha provato a mettere ordine tra i ruoli sociali, classificandoli in base a 5 coppie di variabili strutturali
- ASCRIZIONE/ACQUISIZIONE = alcuni ruoli hanno alla base status ascritti (figlio/adolescente), altri fanno perno su status acquisiti
(amministratore delegato)
- AFFETTIVITA’/ NEUTRALITA’ AFFETTIVA = alcuni ruoli (medico) richiedono neutralità affettiva anche in situazioni intense, altri
manifestazioni aperte di affettivita’ (madre)
- SPECIFICITA’/ DIFFUSIONE = alcuni ruoli riguardano aspetti specifici della vita (paziente) altri molteplici aspetti (figlio)
- UNIVERSALISMO/ PARTICOLARISMO = alcuni ruoli implicano l’aspettativa che le persone siano trattate secondo REGOLE
UNIVERSALI (giudice), altri un TRATTAMENTO PARTICOLARE (amico che non si fa pagare x il lavoro svolto)
- ORIENTAMENTO VERSO L’IO/VERSO LA COLLETTIVITA’ = alcuni ruoli prevedono orientamento verso i propri interessi
(commerciante), in altri ruoli (pubblico ufficiale) ci si attende orientamento verso il bene della collettività.

LE ISTITUZIONI
Un’ISTITUZIONE è un - insieme di status
- insieme di ruoli sociali
- qualcosa che ha lo scopo di soddisfare determinati bisogni sociali
Per compiere la propria funzione sociale, tutte le istituzioni hanno bisogno di risorse - naturali - artificiali - umane (personale). In
questo senso, le istituzioni sono definibili come CONGEGNI X CANALIZZARE LE RISORSE SOCIALI, SECONDO MODELLI DI
INTERAZIONI STABILI. LENSKI e LENSKI (‘70) hanno classificato i bisogni sociali fondamentali
- COMUNICAZIONE tra i membri
- PRODUZIONE DI BENI E SERVIZI necessari alla sopravvivenza
- DISTRIBUZIONE di beni e servizi prodotti
- PROTEZIONE dei membri dai pericoli fisici, nemici umani, organismi non umani nocivi
- SOSTITUZIONE/PRODUZIONE dei membri attraverso la riproduzione e socializzazione università che forma gli psicologi che
andranno a sostituire quelli che andranno in pensione
- CONTROLLO DEI MEMBRI x garantire la risoluzione dei possibili conflitti ed esecuzione del lavoro sociali necessario alla
riproduzione
STRATIFICAZIONE SOCIALE
la distribuzione di individui/gruppi su una scala di posizioni tra loro distinte in base al possesso di risorse socialmente rillevanti.
E’ anche il sistema delle disuguaglianze strutturali di una società
STRATO = insieme di individui che godono della stessa quantità di risorse o che occupano la stessa posizione nei rapporti di potere

DISEGUAGLIANZA SOCIALE = condizione in cui si trovano individui che, rispetto ad altri, non godono delle stesste POSSIBILITA’ di
ACCESSO alle RICOMPENSE SOCIALI (ricchezza/potere/prestigio)
- DISUGUAGLIANZA DISTRIBUTIVE = ammontare ricompense (risorse materiali ed immateriali)
- DISUGUAGLIANZA RELAZIONALI = rapporti di potere

CLASSE SOCIALE = gruppo in cui l’ACCESSO alle RICOMPENSE sociali è diverso da quello di altri gruppi

LENSKI (‘70) = la disuguaglianza dipende da 2 fattori:


- produzione di SURPLUS ECONOMICO
- concentrazione di potere
Diversi periodi storici - SOCIETA’ DI CACCIA E RACCOLTA = diseguaglianza limitata e si basa su età e genere
- SOCIETA’ AGRICOLE = diseguaglianza cresce con surplus orticolo
- SOCIETA’ AGRICOLE = diseguaglianza è massima con forme di concentrazione della terra e ruoli con poteri
crescenti
- SOCIETA’ INDUSTRIALI DEMOCRATICHE = diseguaglianza ridotta ma permane nel tempo

classificazione delle diverse forme di società a partire dal


grado di diseguaglianza che esse esprimono

TEORIE DELLA DISUGUAGLIANZA SOCIALE


- FUNZIONALISMO (DURKHEIM) = la STRATIFICAZIONE SOCIALE dipende dall’assegnazione delle RICOMPENSE, ogni società
stabilisce gradi d’importanza differenti x le diverse funzioni sociali, esse possono quindi essere
ordinate gerarchiramente. In base a FUNZIONI e CAPACITA’: la diseguaglianza si spiega col fatto
che, indipendentemente dalle loro diverse configurazioni, tutte le società tendono ad affidare
RICOMPENSE SUPERIORI a coloro che controllano alcune funzioni strategiche (ex governo)
“la principale necessità funzionale che spiega la presenza universale della stratificazione è precisamente l’esigenza
sentita da ogni società di collocare gli individui nella struttura sociale” (Davis e Moore 1945)
- CONFLITTUALISMO (MARX E DAHRENDORF) = la CLASSE è un insieme di individui che hanno lo stesso rapporto coi mezzi di
produzione. Le relazioni di classe sono incorporate nei rapporti di produzione,
nelle forme di proprietà e di controllo di tali rapporti (il concetto di classe è usato
sia in termini analitici che descrittivi)
entro ogni società coesistono CLASSI diverse
- DOMINANTI = controllano i mezzi di produzione caratteristici
- SUBORDINATE = i cui membri si devono assoggettare alle classi dominanti per il proprio sostentamento

“Nelle epoche anteriori della storia troviamo quasi dappertutto una completa articolazione della società in differenti ordini, una molteplice
graduazione delle posizioni sociali. In Roma antica abbiamo patrizi, cavalieri, plebei, schiavi; nel medioevo signori feudali, vassalli, membri
delle corporazioni, garzoni, servi della gela e, per di più, anche particolari graduazioni in quasi ognuna di queste classi [..] La nostra epoca,
l’epoca della borghesia, si distingue però dalle altre per aver semplificato gli antagonismi di classe. L’intera società si va scindendo sempre
più in due grandi campi nemici, in due grandi classi direttamente contrapposte l’una alla altra: borghesia e proletariato” (Karl Marx).
Nella società capitalistica ci sono 2 grandi classi, ossia BORGHESIA e PROLETARIATO.
- MEZZI DI PRODUZIONE = fabbriche/macchinari/capitale
- TIPO DI SFRUTTAMENTO = occultato (PLUSLAVORO e PLUSVALORE)
Per Marx borghesia e proletariato erano considerati 2 ATTORI PRINCIPALI, ai quali, però, nelle analisi storiche si affiancano altri gruppi
come aristocrazia terriera/ esponenti della finanza/ borghesia industriale/ classe media/ piccola borghesia/ proletariato industrialr/
sottoproletario e contadini

- TEORIA DELL’OLIGARCHIA (MICHELS) = quando un’organizzazione supera una certa dimensione, si sviluppo al suo interno
un’oligarchia (governo di pochi), si parla in questo senso di LEGGE FERREA DELL’OLIGARCHIA
DISUGUAGLIANZE = sono i pochi (membri dell’oligarchia) a detenere il potere di controllo e decisione, relativamente alle azioni che
investono la società intesa complessivamente
- TEORIA DEL POTERE E DEL PRESTIGIO SOCIALE (WEBER) = la stratificazione sociale è spiegabile a partire da 3 dimensioni,
tra loro distinte ma interrelate
- POSIZIONE DI MERCATO =(non coincidente col controllo dei mezzi di produzione), gli individui si distinguono, e formano
CLASSI, a partire dalle capacità e credenziali professionali che possono spendere sul mercato del lavoro
- STATUS = gli individui si differenziano a seconda del grado di stima/onore e prestigio dei quali godono a livello sociale; gli individui
portatori di uno status CONSIMILI tendono ad esibire stili di vita consimili e formano raggruppamenti sociali, detti CETI
- POTERE = weber definisce POTERE la capacità di un individui di far valere la propria volontà a fronte dell’opposione dei suiu
interlocutori. gruppoi che detengono lo stesso controllo si chiamo PARTITI o GRUPPI DI POTERE

CLASSI SOCIALI OGGI


2 MODELLI - del REDDITO = la posizione di classe è definita dal tipo di reddito percepito dall’individuo
- della STRUTTURA OCCUPAZIONALE = la posizione di classe è definita dalla GERARCHIA INTERNA alle professioni

SYLOS LABINI
La posizione di classe è definita da - RENDITA (dei proprietari fondiari)
- PROFITTO (dei capitalisti)
- SALARIO (degli operai e lavoratori dipendenti)
Altre categorie di reddito sono - misti/da lavoro e capitale/ propri dei lavoratori autonomi
- gli STIPENDI degli impiegati
- di coloro con occupazioni precarie e saltuarie
5 classi sociali sulla base delle diverse forme di reddito:
- BORGHESIA = proprietari di fondi rustici ed urbani (rendite)/ imprenditori/alti dirigenti/professionisti (profitti e redditi misti)
- PICCOLA BORGHESIA = lavoratori autonomi (redditi misti)
- CLASSE MEDIA IMPIEGATIZIA = impiegati pubblici e privati
- CLASSE OPERAIA = braccianti e salariati fissi in agricoltura/ operai dell’industria e dell’edilizia e del terziario (salari)
- SOTTOPROPRIETARIO = coloro che restano a lungo lontani dalla sfera produttiva (disoccupati)

GOLDTHORPE
Secondo la TEORIA NEOWEBERIANA la posizione di classe è definita da
- la SITUAZIONE DI LAVORO (relazione di impiego) = definita dalla posizione occupata nella divisione gerarchica dei compiti, ossia
lavoro subordinato o autonomo
- la SITUAZIONE DI MERCATO = definita dall’insieme delle RICOMPENSE MATERIALI (reddito. pensione, possibilità di carriera)

GIDDENS
1) élite cosmopolite del governo, degli affari e delle professioni
2) professionisti e manager
3) specialisti di tecnologie avanzate
4) WIRED WORKERS, ossia lavoratori al computer
5) piccoli imprenditori
6) BIG MAC WORKERS, bassa qualificazione del settore terziario (ora GIG WORKERS)
7) classe operaia industriale
8) braccianti agricoli

MOBILITA’
- ORIZZONTALE = indica un cambiamento nella POSIZIONE INDIVIDUALE che NON influisce sullo status sociale
- VERTICALE = indica il cambiamento, x il quale un individuo si trova in una POSIZIONE SOCIALE SUPERIORE a quella di partenza

TEORIA DELLA CRISTALLIZZAZIONE


Le differenze sociali attraversano alcune fratture principali, ossia classi/età/coorti/etnie/genere/tipo di famiglia/ecologia urbana
MOBILITA’ SOCIALE:RICERCA EMPIRICA
- ruolo della FAMIGLIA e la sua influenza sulle CHANCES DI VITA dei giovani
- BASSA mobilità sociale, non solo in Italia
- ALTA INCIDENZA della FORZA LAVORO INDIPENDENTE, quasi il doppio degli altri Paesi europei ed ¼ dell’occupazione
- differenze territoriali
- “Le disuguaglianze di classe continuano ad avere un carattere ereditario e a trasmettersi di padre in figlio” cit PISATI

TEORIA DELLA FRAMMENTAZIONE


Nel post fordismo ed industrialismo il rischio di incorrere in elementi negativi lungo il corso della vita si espande in maniera indifferenziata x
tutti gli ATTORI SOCIALI, producendo il crollo (o liquefazione) delle strutture di identità solidamente articolate nelle società moderne ed è
così che si ha la BIOGRAFIZZAZIONE DELLA POVERTA’

TEORIA DEI FUNZIONAMENTI


La POVERTA’ NON deve essere considerata esclusivamente un fenomeno economico, ma rappresenta una manifestazione dell’azione di
FATTORI ISTITUZIONALI/CULTURALI/SOCIALI che agiscono sia sulla definizione di ciò che genera BENESSERE, sia sulle capacità di
raggiungerlo. I BENI non sono fonte di utilità o felicità, ma strumenti a disposizione delle persone che possono scegliere come e se farli
funzionare. Possiamo individuare 2 DIMENSIONI
- DELLE OPPORTUNITA’ = le opportunità sono rappresentate dall’insieme dei funzionamenti che definiscono ciò che è concesso di fare
costituiscono la gamma di PANIERI ALTERNATIVI DI OPPORTUNITA’ (merci/ ↲
servizi/ possibilità) su cui una persona può avere il comando in una specifica società
- PROCESSUALE = afferisce alle nostre CAPACITAZIONI, ossia ciò che siamo o meno in grado di fare, considerati i funzionamenti a
nostra disposizione; sostanzialmente, SEN suggerisce un SUPERAMENTO delle ANALISI sulla DEPRIVAZIONE di
REDDITO in favore dello studio della deprivazione di CAPACITAZIONI

POVERTA’
DEFINIZIONI DI POVERTA’
Nel momento in cui si è iniziato a studiare il problema della povertaà economisti, sociologi, nutrizionisti, politici, statistici e psicologi hanno
iniziato ad avvertire la necessità di dare una definizione di essa. Dal XX e nel XXI secolo si sono sviluppati 4 concetti alternativi di essa:
- basato sulla SUSSISTENZA (quasi superato) - quello sulla PRIVAZIONE RELATIVA (povertà relativa)
- basato sui BISOGNI PRIMARI (povertà assoluta) - attualmente, invece, un concetto MULTIDIMENSIONALE (agenda
2030)
POVERTA’ COME SUSSISTENZA
Il concetto di sussistenza, propagatosi in UK, è stato sviluppato, in un primo momento, dal lavoro di NUTRIZIONISTI sotto l’incarico di
imprenditori (come Rowntree), e poi in un secondo stadio, dall’interesse di alcuni politici, tra cui William Beveridge, di conoscere la
situazione britannica durante gli anni 1939-1945

ROWNTREE (1901) definì poveri coloro che non erano in grado di ottenere le minime risorse da garantire una condizione fisica efficiente

POVERTA’ COME BISOGNI DI PRIMARI


Una nuova formulazione x esprimere il concetto di povertà, basata sui BISOGNI PRIMARI, è stata introdotta intorno agli anni ‘70. Il
concetto di povertà ASSOLUTA basato sulle necessità primaria e questo nuovo concetto si basa su 2 STATI:
1) si include una certa QUANTITA’ MINIMA di bisogni relativi alle FAMIGLIE (cibo/abitazione/vestito)
2) si prendono in considerazione i servizi previsti x la COLLETTIVITA’ (acqua potabile/sanità/istruzione)

Indipendenza tra il concetto di povertà e la struttura socioeconomica ed istituzionale.

POVERTA’ RELATIVA
La definizione di povertà secondo la PRIVAZIONE RELATIVA si basa nell’utilizzare una serie di indicatori di PRIVAZIONE SOCIALE e
FISICA, e di variabili legate al reddito e nel procedere al confronto di individui nel tempo e nello spazio

TOWNSEND (1976) definisce individui, famiglie e collettività poveri quando essi NON hanno a disposizione le risorse necessarie x una
particolare dieta e x partecipare alle attivitrà ricreative e culturali, le quali sono consuete, o almeno ampiamente accettate dalla società in cui
essi vivono

La linea di povertà relativa viene fissata con riferimento al TENORE DI VITA della popolazione sotto esame: la povertà relativa valuta le
risorse economiche di ciascuna famiglia rispetto a quelle possedute dalle altre. A tale scopo viene determinata una soglia di povertà come
funzione della DISTRIBUZIONE del REDDITO o della spesa x consumi delle famiglie. In alcuni paesi è povera quella famiglia il cui
REDDITO è inferiore al 60% del REDDITO MEDIANO (EUROSTAT) mentre in Italia è povera quella famiglia con 2 componenti con
CONSUMI inferiori/uguali alla spesa media x consumi pro capite (INTERNATIONAL STANDARD OF POVERTY LINE, ISPL); x definire
le soglie di povertà relativa x le famiglie di diversa ampiezza si utilizzano i COEFFICIENTI CORRETTIVI.
La soglia di povertà relativa - si sposta di anno in anno: a causa della VARIAZIONE di PREZZI e CONSUMO, e della spesa x consumi delle
famiglie o, in altri termini, dei loro COMPORTAMENTI di CONSUMO.
- si stima sulla base delle indagini di consumo

- SPESA MEDIA FAMILIARE = calcolata al netto delle spese per manutenzione straordinaria delle abitazioni, premi pagati x assicurazioni
vita e rendite vitalizie, rate di mutui e restituzione di prestiti
- SPESA MEDIA X PERSONA (PROCAPITE) = si ottiene dividendo la spesa totale per consumi delle famiglie x il num componenti
- SOGLIA DI POVERTA’ RELATIVA = si sposta di anno in anno a causa della variazione sia dei prezzi di consumo, sia della spesa x
consumi delle famiglie o, in altri termini, dei loro comportamenti di consumo; x una famiglia di
2 componenti è pari alla spesa media procapite nel Paese: nel 2020 tale soglia è stata calcolata
pari a 1001,86 euro

Perchè è registrata una diminuzione dell’incidenza di


povertà relativa in pandemia?
- riduzione della soglia (1001,86 → 1094,95 del
2019) imputabile al consistente calo della SPESA
MEDIA MENSILE FAMILIARE x consumi
registrata nel 2020 (- 9%)
- con l’abbassamento della linea di povertà relativa,
alcune delle famiglie che prima si trovavano in
povertà si sono ritrovate ad uscire da questa
condizione, sebbene la loro situazione non sia
sostanzialmente cambiata

LINEE DI POVERTA’
- APPROCCIO ASSOLUTO = intende la povertà come mancato raggiungimento di un oggettivo livello di BENESSERE MINIMO
caratterizzante l’individuo
- APPROCCIO RELATIVO = intende la povertà come una DIFFERENZIALE OGGETTIVO della situazione economica di un individuo
rispetto agli altri soggetti della popolazione, quindi FENOMENO di natura SOCIALE
- APPROCCIO SOGGETTIVO = intende la povertà come STATO SOGGETTIVO di EMARGINAZIONE e di differenza individualmente
percepita
POVERTA’ ASSOLUTA
Secondo questo approccio la povertà è da intendersi come MANCATO SODDISFACIMENTO DEL BENESSERE MINIMO. Viene ritenuto
povero il nucleo familiare che non dispone di risorse economiche sufficienti x assicurarsi la disponibilità, ai prezzi correnti, di un determinato
PANIERE DI BENI di PRIMA NECESSITA’. Per tenere conto del diverso numero di membri e della composizione dei nuclei familiari, si fa
ricorso all’INTRODUZIONE di una SCALA di EQUIVALENZA.
- PANIERE DI POVERTA’ ASSOLUTA = rappresenta l’insieme dei beni e servizi che, nel contesto italiano, vengono considerati
ESSENZIALI x una determinata famiglia (di fatto) x conseguire uno STANDARD di VITA minimamente accettabile
- SOGLIA DI POVERTA’ ASSOLUTA = rappresenta il VALORE MONETARIO, a prezzi correnti, del paniere di beni e servizi considerati
ESSENZIALI x ciascuna famiglia, definita in base all’età dei componenti, alla ripartizione geografica ed alla tipologia del comune di
residenza

DATI ISTAT 2021


- 9,4% = percentuale di famiglie povere che si trovano in
povertà assoluta nel sud Italia
- 1,3 mln = numero di minori in povertà assoluta (13,5%)
- 29,3% = incidenza della povertà assoluta tra i cittadini
STRANIERI residenti (26,9& nel 2019), negli
italiani è, invece, il 7,5% (5,9 nel 2019)
CRITICHE
1) DICOTOMIZZAZIONE DELLA POPOLAZIONE in poveri e NON che costituisce un’eccessiva SEMPLIFICAZIONE della realtà
2) MONODIMENSIONALITA’ = appare riduttivo svolgere l’intera analisi tradizionale mediante l’uso di un’unica variabile (reddito/spesa)

POVERTA’ MULTIDIMENSIONALE
Agenda 2030 x lo sviluppo sostenibile, sottoscritta nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.

Indice globale multidimensionale e della povertà (MPI)


esamina le condizioni di deprivazione di una persona
attraverso 10 indicatori relativi alla
salute/istruzione/tenore di vita in 100 Paesi

LA CULTURA
Ciò che distingue gli umani dagli altri animali, che si basano SOLO sull’istinto, è la capacità di rispondere in modo mediato e complesso
anche agli stimoli derivanti da - RIFLESSI INCONDIZIONATI (percezione del calore/freddo)
- BISOGNI FISIOLOGICI (fame e sete)
grazie alla cultura

CONCETTO DI COLTURA PER GLI ANTROPOLOGI


GEERTZ la definisce come una STRUTTURA DI SIGNIFICATI trasmessa storicamente, incarnati in simboli; un sistema di concezioni
ereditate ed espresse in forme simboliche, per mezzo di cui gli uomini comunicano/perpetuano/sviluppano la loro conoscenza ed i loro
atteggiamenti verso la vita

IL CONCETTO DI CULTURA PER I SOCIOLOGI


Essi definiscono la cultura come un insieme di valori, definizioni della realtà e codici di comportamento condivisi da persone che hanno in
comune uno SPECIFICO MODO DI VITA (KLUCKHOLN)
APPRENDIMENTO DELLA CULTURA
Gli individui fanno propria la cultura di un gruppo attraverso processi di APPRENDIMENTO, ciò significa che ciascuno di noi impara a
RISPONDERE in modo mediato e complesso anche agli STIMOLI BIOLOGICI; il processo di acquisizione della cultura si dice
SOCIALIZZAZIONE
↳ - è un processo attraverso cui il BAMBINO, o qualunque altro NUOVO MEMBRO, apprende VALORI, NORME e STILI
DI VITA della società in cui entra a far parte e diventa gradualmente una persona CONSAPEVOLE DI SE STESSA e del
mondo in cui vive
- è un orientamento/apprendimento di un set di strumenti (“cassetta degli attrezzi”) x comportarsi/comprendere/orientarsi…
- dura TUTTA la VITA

GLI ELEMENTI BASE DELLA CULTURA


Secondo l’antropologo GOODENOUGH (1981) ogni cultura è composta da 4 elementi
- CONCETTI = strumenti (largamente variabili da cultura a cultura) con cui le persone CATAGOLANO il mondo ed ORGANIZZANO la
propria esistenza
- RELAZIONI = sono i legami (di natura CAUSALE/SPAZIALE/TEMPORALE/SEMANTICI) esistenti tra i concetti propri di una
determinata cultura
- VALORI = - sono le OPINIONI CONDIVISE sugli obiettivi verso cui gli esseri umani dovrebbero tendere
- sono IDELI ed ORIENTAMENTI DI FONDO che strutturano le rappresentazioni ed azioni degli individui
- costituiscono parte dell’identità personale degli individui
- NON sono direttamente osservabili/rilevabili
- il rapporto tra valori e comportamenti NON è sempre chiaro e scontato (DISSONANZA COGNITIVA)
hanno 3 componenti - AFFETTIVA (desiderabile) = concetto del buono
- COGNITIVA (concezione) = capacità di argomentare il nostro giudizio e le nostre scelte
- SELETTIVA (selezione) = capacità di orientare l’azione
- REGOLE (o NORME) = sono le INDICAZIONI (più o meno prescrittive) cui i memrbi del gruppo si devono attenere x rispettare i valori
↓ della propria cultura
SUMMER distingue tra - FOLKWAYS (costumi di gruppo) = sono USANZE/CONVENZIONI - x lo più implicite/orali
- tradizionali e NON legittimate
- mantenute con la pressione informativa
- il controllo è INFORMALE
- cambiano con facilità
- MORES (regole morali) = - x lo più formulate oralmente
- nascono dalla TRADIZIONE
- hanno forte LEGITTIMAZIONE (etica/religiosa/funzionale)
- possiedono FORZA COERCITIVA
- il controllo è INFORMALE
- sono tendenzialmente STABILI
- STATEWAYS (norme giuridiche) = - formulate x iscritto
- derivano dalla tradizione e dalla pianificazione razionale
- sono legittimate
- hanno elevata forza coercitiva
- il controllol è FORMALE
- hanno una certa stabilità
- significato delle norme sociali (v.ratio legis)

Le SANZIONI sono il prezzo che dobbiamo pagare x ogni trasgressione (ELSTER, 1989) e si dividono in
- INTERNE = funzionano se le norme sono state interiorizzate
- ESTERNE = scattano raramente (etichettamento)

CULTURA E SOCIETA’
Esse si influenzano a vicenda, periodicamente, tuttavia, si presentano teorie che suggeriscono la preminenza di un fattore sull’altro quindi in
questo senso parliamo di DETERMINISMO - CULTURALE = - rappresentato nelle varie forme di idealismo
- presuppone INFLUENZA UNIDIREZIONALE degli aspetti culturale su
quelli sociali
- SOCIALE = - presente nelle varie forme di MATERIALISMO, marxista e non
- basato sull’idea che siano gli aspetti materiali a determinare quelli culturali
IL LINGUAGGIO
Si tratta di un sistema di comunicazione che usa simboli/suoni con significati ARBITRALI ma STRUTTURATI; è articolata e decisiva la sua
relazione con la cultura: il linguaggio è oggetto di APPRENDIMENTO CULTURALE, ma allo stesso tempo
- è il VEICOLO PRINCIPALE x la TRASMISSIONE della CULTURA
- si lega a regole di comportamento
- serve a STRUTTURARE l’ESPERIENZA
- contribuisce a creare IDENTITA’ di GRUPPO

DIVERSITA’ INTRACULTURALI
La cultura di massa del 20esimo secolo ha ridotto le differenze tra 2 corpi culturali, ossia CULTURA ALTA (d’élite) e POPOLARE: prima
erano ben distinti, ora di meno ed i mass media hanno giocato un ruolo determinante in ciò

SUBCULTURA
Si tratta di un insieme di ASPETTI CULTURALI (credenze/valori/espressioni linguistiche/…) creati, o quantomeno CONDIVISI da un
segmento della società. Gli appartenenti ad essa rispecchiano i tratti essenziali della cultura DOMINANTE, mentre se ne differenziano x altri
- SUBUCULTURE PROFESSIONALI = si distinguono x la loro specializzazione
- SUBCULTURE ETNICHE e REGIONALI = si distinguono x le loro determinazioni storico sociali
- SUBCULTURE SPORTIVE = si distinguono x il loro comune interesse calcistico/…

LA SOCIALIZZAZIONE
E’ un processo attraverso cui un soggetto - apprende VALORI/NORME/STILI DI VITA della società di cui entra a far parte
- diventa consapevole di sè stesso e del mondo in cui vive
- apprende un set di STRUMENTI x comportarsi/comprendere/orientarsi/…
- diventa un NUOVO MEMBRO o perfeziona (immigrato) il suo modo di stare in una società

SOCIALIZZAZIONE ED EDUCAZIONE
SOCIALIZZAZIONE EDUCAZIONE

fenomeno più ampio rientra nella socializzazione

è l’insieme delle influenze formative che la comunità esercita sull’individuo attività formativa mirata

comprende le influenze formative formali ed informali si presenta come un’attività formale

il suo concetto è NEUTRO il suo concetto è connotato POSITIVAMENTE

è relativa ai diversi popoli l’ideale pedagogico ha qualcosa di UNIVERSALE

-
FUNZIONI ED OBIETTIVI DELLA SOCIALIZZAZIONE
La socializzazione ha - 2 FUNZIONI, ossia - è il processo attraverso cui le persone apprendono le competenze e gli atteggiamenti connessi
ai RUOLI SOCIALI
- assicura l’INTEGRAZIONE e la continuità sociale
- 4 OBIETTIVI, ossia - COGNITIVI = diffondere conoscenza/informazione/sapere
- AFFETTIVI = diffondere norme/valori culturali/principi/credenze/canalizzare emozioni
- RELAZIONALI = stimolare processi di relazione/interazione sociale/interconnessione
- ESPRESSIVI = contribuire al rinnovo di codici/modalità comunicative/linguaggi espressivi
TIPI DI SOCIALIZZAZIONE
- PRIMARIA = - primi anni di vita - famiglia - padronanza del linguaggio legami - senso morale
- prepara ad esperienze future - identificazione - componenti emotive
- SECONDARIA = - cambiamenti successivi x acquisire nuove competenze
- continuità e setterialità
- cambiamenti nei ruoli
- RISOCIALIZZAZIONE = - cambiamento radicale
- istituzioni totali (manicomi, campi di concentramento, carceri, ospedali)
- psicoterapie/ riabilitazioni/ recuperi

AGENTI DI SOCIALIZZAZIONE
1) FAMIGLIA = - il ruolo varia a seconda dell’età
- è presente x tutta la vita
- opera la socializzazione primaria e secondaria (si impara a diventare padri e madri)
- è in relazione con altre agenzie (scuola)
- la socializzazione che avviene qui varia da cultura a cultura e dai cicli di vita
2) SCUOLA = - dipendenza da un’autorità impersonale (insegnante)
- confronto con altri (scolari)
- principi di autorità/prestazione/competizione/cooperazione
- PRESA di COSCIENZA, ossia aspirazioni ed autostima
3) GRUPPI DEI PARI = - SOLIDARIETA’/COMPETIZIONE
- rassicurazione (i miei problemi non sono solo miei)
- INFORMALI = omogeneità, diversi dal mondo esterno
- FORMALI = scopi definiti
4) MASS MEDIA = - coinvolgimento emotivo
- non interazione
- effetto PASSIVIZZANTE
- secondo il pubblico che li riceve e le reti sociali (mediazione)
- creare consenso
5) GRUPPI RELIGIOSI = - MORALE E RELIGIONE ⇒ elemento unificante della società
↓ - CERIMONIE ⇒ rafforzano l’identità collettiva
oggi - riduzione delle certezze totalizzanti
- cultura LAICA, quindi carenza di elementi unificanti
- componente religiosa nella dimensione individuale/privata

SOCIALIZZAZIONE SECONDARIA
- LAVORO = ha 5 FUNZIONI LATENTI - strutturazione del tempo quotidiano
- esperienze di interazione extrafamiliari
- agire sul proprio ambiente
- mete individuali e scopi sociali
- status sociale ed identità personale
- PARTITI e SINDACATI = - suscitare e rafforzare l’appartenenza e partecipazione (CULTURA CIVICA)
- corpi intermedi
- crisi di legittimazione e rappresentanza

TEORIE DELLA SOCIALIZZAZIONE


1) FUNZIONALISMO = interazione di NORME/VALORI/RUOLI/STATUS che insieme danno la STRUTTURA della PERSONALITA’
dalla quale dipenderà ogni nostra AZIONE ↓
ci sono 5 fattori che influenzano sul suo sviluppo, ossia - INTERAZIONI con gli altri
- CARATTERI FISICI (età, sex)
- AMBIENTE
- ESPERIENZE
- CULTURA
2) INTERAZIONISMO = interiorizzazione dell’altro generalizzato ↴
- TEORIA DI COOLEY secondo cui l’elemento più importante nella FORMAZIONE della personalità
è l’INTERAZIONE con gli altri attraverso cui le persone creano il SE RIFLESSO, la percezione di
sè ricavata dai GIUDIZI di coloro con cui interagiamo ↓
è costituito da 3 elementi: 1) ciò che PENSIAMO che gli ALTRI VEDANO in NOI
2) COME PENSIAMO che gli ALTRI REAGISCANO a ciò che vediamo noi
3) come a NOSTRA VOLTA REAGIAMO alla REAZIONE che percepiamo
negli altri
- TEORIA DI MEAD secondo cui nel sè ci sono 3 componenti:
1) IO = rappresenta la parte più intima,vera,creativa dell’individuo (sono io a guardarmi allo specchio)
2) ME = è il SELF SOCIALE in quanto visto dal punto di vista degli ALTRI
3) ALTRO GENERALIZZATO = prodotto dalla INTERAZIONE dei RUOLI SOCIALI, cioè dei compiti che la società
prescrive ai singoli in base alla loro posizione sociale
sempre secondo Mead il SE si sviluppa attraverso 3 stadi:
- IMITAZIONE = fino ai 2 ANNI l’agire imitativo è PRIVO di SIGNIFICATO xk il bambino NON ha ancora sviluppato la capacità
di ASSUMERE l’ATTEGGIAMENTO dell’ALTRO, cioè non condivide con gli altri le stesse interpretazioni
- GIOCO LIBERO = fase più avanzata dell’INFANZIA in cui il bambino riesce a mettersi nella POSIZIONE di un altro, ma non a
CONNETTERE tra loro i RUOLI di molti attori, infatti i bambini impersonano altri ruoli in un processo di
SEMPLICE ASSUNZIONE che comporta max 2 partecipanti ed è proprio questo a consentire la formazione
INIZIALE del se
- GIOCO ORGANIZZATO = in questa tappa i bambini agiscono insieme a MOLTI GIOCATORI (chi gioca a calcio deve avere in
mente i ruoli di tutti i partecipanti, sia della propria squadra che dell’avversaria)
3) CONFLITTUALISMO

TEORIA DI BOURDIEU TEORIA DI BOURDIEU

SOCIALIZZAZIONE come SOCIALIZZAZIONE come


- INCORPORAZIONE di un HABITUS - ESPRESSIONE di EMANCIPAZIONE
- RICONOSCIMENTO in una POSIZIONE SOCIALE - CHANCE di VITA

VISIONE STATICA VISIONE DINAMICA

4) ALTRE = - TEORIA PSICOANALITICA DI FREUD, secondo cui l’individuo è SEMPRE in CONFLITTO con la SOCIETA’ quindi
la SOCIALIZZAZIONE consiste nell’ADDOMESTICARE PULSIONI BIOLOGICHE e SESSUALI; ci sono 3 componenti
della personalità - ES = sorgente di energia guidata dal PRINCIPIO di PIACERE e la sua attività consiste nello scaricare
energia e ridurre la tensione, di conseguenza produrre sensazioni di GRATIFICAZIONE
- IO = agente esecutivo della personalità guidato dal PRINCIPIO di REALTA’, ossia dall’attendere condizioni
adeguate prima di scaricare le tensioni sul precedente
- SUPER IO = è guidato dal PRINCIPIO MORALE ed ha una FUNZIONE GIUDICATRICE, ossia incarna
l’idealizzazione del genitore che esige un comportamento adeguato secondo gli STANDARD
da egli stabiliti e dalla società in generale
- TEORIA PEDAGOGICA DI PIAGET in cui l’elemento x la formazione della personalità è lo SVILUPPO COGNITIVO che
avviene x STADI 1) 0 → 2 anni = SENSO MOTORIO
2) 2 → 7 anni = PRE OPERATORIO
3) 7 → 12 anni = OPERATORIO CONCRETO
4) 12 in poi = OPERATORIO FORMALE

INTERAZIONE SOCIALE
AGIRE SOCIALE = un agire che, x il suo senso, è riferito ed orientato all’ATTEGGIAMENTO di altri individui

INTERAZIONE SOCIALE
Può essere definita come un PROCESSO di durata più o meno lunga, tra 2/+ ATTORI (singoli o collettivi)
- che ORIENTANO RECIPROCAMENTE il PROPRIO AGIRE l’uno verso l’altro
- influenzando le MOTIVAZIONI e lo SVOLGIMENTO di tale agire
- producendo EFFETTI di ASSOCIAZIONE più o meno intensi

INTERAZIONI E SOCIETA’
L’interazione sociale è, quindi, una RELAZIONE di tipo COOPERATIVO svolta da 2/+ attori, detti SOGGETTI AGENTI, che
ORIENTANO le loro AZIONI in riferimento ed in relazione al COMPORTAMENTO di ALTRI attori e le interazioni sono caratterizzate da
una certa durata/intensità/ripetiività nel tempo → la VITA SOCIALE può definirsi come una TRAMA di RELAZIONI SOCIALI che si
CONCRETIZZANO nelle interazioni sociali

COSTRUZIONE SOCIALE DELLA REALTA’


La realtà viene creata continuamente attraverso le interazioni sociali, infatti i MODELLI di interazione sociale costituiscono la TRAMA
DINAMICA delle istituzioni
LO SPAZIO PERSONALE (HALL)
Le distanze tra soggetti considerate “opportune” nei diversi tipi di interazione variano da cultura a cultura; in particolare nella nostra società
OCCIDENTALE abbiamo DISTANZA - INTIMA = fino a 50 cm, x partner e familiari
- PERSONALE = 50 → 120 cm x amici e conoscenti
- SOCIALE = 120 → 350 cm nei contesti FORMALI di interazione (esame universitario)
- PUBBLICA = 350+ cm x gli spettatori

VITA QUOTIDIANA
Ci sono 2 punti di vista - dell’INDIVIDUO = perno materiale ed affettivo intorno a cui ruota la vita di ogni persona ed è ciò che rende conto
della sua SICUREZZA
- della SOCIETA’ = luogo in cui si riproduce l’ORDINE SIMBOLICO che regola ogni interazione ed è qui che la
REALTA’ viene vista come COSTRUZIONE SOCIALE

ROUTINE = ripetizione di modelli di comportamento che conferiscono forma e struttura alla nostra attività

TEMPO
Nelle società moderne la delimitazione delle attività è fortemente influenzata dal TEMPO CRONOMETRICO; il sistema di riferimento
temporale su scala planetaria viene introdotto nel 1884 quando il globo fu diviso in 24 fusi orari di un’ora ciascuno, ad oggi la misurazione
del tempo con gli orologi è STANDARDIZZATA in tutto il mondi quindi è possibile quel complesso sistema di trasporti e comunicazioni che
caratterizza la nostra vita.
Internet ha avuto un enorme impatto sulla gestione dello spazio e del tempo nella vita sociale, in particolare
- RISTRUTTURAZIONE DELLO SPAZIO = da casa possiamo interagire con persone che si trovano in ogni angolo del mondo
- DIVERSA PERCEZIONE DEL TEMPO = enorme facilitazione della comunicazione a distanza in tempo reale

TEORIE
1) TEORIA DELLO SCAMBIO DI HOMANS, ha come presupposti
- l’INDIVIDUO SINGOLO, colto da un punto di vista COMPORTAMENTISTA, x comprenderne la società (INDIVIDUALISMO
COMPORTAMENTISTA)
- gli INDIVIDUI sono tendenzialmente RAZIONALI e la loro razionalità è quella utilitarista del SENSO COMUNE (UTILITARISMO)
- le LEGGI fondamentali della sociologia sono PSICOLOGICHE ed ECONOMICHE (RIDUZIONISMO)
- ciò che è CONVENZIONALE finisce x diventare NORMATIVO (CONVENZIONALISMO)

L’idea chiave di Homans è l’INTERAZIONE in base a COSTI e BENEFICI, che si concentra sulla spiegazione ed analisi delle MICRO
interazioni intese come - TRANSIZIONI di beni simbolici e materiali
- tra INDIVIDUI tendenzialmente RAZIONALI
l’approvazione è un mezzo generalizzato ed usato nell’interazione x ottenere una vasta gamma di benefici
2) INTERAZIONISMO SIMBOLICO DI COLLEY, MEAD E BLUMER
- nasce e si sviluppa dagli anni 30 del 20esimo secolo in Nord America
- è uno sviluppo della prima SCUOLA DI CHICAGO (ricerche sulla città, l’immigrazione, la multietnicità, la devianza,...)
- studia la società dal BASSO (microsociologia = INTERPRETATIVISMO)
- ha come principi fondamentali - l’UNITA’ DI ANALISI fondamentale della sociologia che è l’AZIONE UMANA messa in campo da un
soggetto COSCIENTE ed AUTO RIFLESSIVO (= UOMO ANIMALE SIMBOLICO) in un contesto
interattivo prodotto e riprodotto insieme ad altri soggetti simili
- conoscenza del SIGNIFICATO dei SIMBOLI
- comprensione delle AZIONI e delle INTENZIONI altrui

➤ COOLEY = nell’interazione il sè immagina la REAZIONE ed il GIUDIZIO, ed ha una REAZIONE EMOTIVA


↳ x lui l’elemento più importante nella formazione della personalità è l’INTERAZIONE con gli ALTRI esseri umani che creano
un’immagine di sè che riflette come gli altri li vedono (SE RIFLESSO) ↴
costituito da - ciò che PENSIAMO che gli ALTRI - VEDANO di NOI
- REAGISCANO a ciò che vedono in NOI
- come a nostra volta REAGIAMO alla REAZIONE che percepiamo negli altri
➤ MEAD = il bambino crescendo impara ad assumere i RUOLI prima delle persone vicine, poi dell’altro generalizzato
↓ ↳ la sua opera principale è “Mente, Sè e Società”
secondo lui - l’UOMO è un essere che risponde agli STIMOLI ESTERNI tramite l’INTERMEDIAZIONE del simbolo e dell’interpretazione
- le 2 componenti fondamentali della SOGGETTIVITA’ UMANA sono la MENTE ed il SÉ, che si sviluppano nell’interazione
con gli altri e col mondo ↳ vedi inizio pagina 10
MENTE = capacità AUTORIFLESSIVA che apprende,seleziona ed utilizza in modo simbolico gest/comportamenti propri di un certo
ambiente sociale (COOPERAZIONE) e la principale caratteristica della mente umana è la CAPACITA’ di DISTANZIAMENTO,
ossia la capacità di riflettere su se stessi come su un soggetto
➤ BLUMER = conia il termine INTERAZIONISMO SIMBOLICO x definire la sua TEORIA SOCIALE, sempre focalizzata sul micro
sociale e sulla DIMENSIONE INTERATTIVA; la base di ogni azione/interazione è l’APPRENDIMENTO, l’USO e
SCAMBIO di SIMBOLI PURI, come il linguaggio ↴
- gli individui agiscono sulle COSE (inclusi gli altri individui) secondo il SIGNIFICATO che ad esse attribuiscono loro
- i significati sono - COSTRUITI RIFLESSIVAMENTE, INTERPRETATI SOGGETTIVAMENTE ed ORIGINANO dalle
INTERAZIONI con gli altri
- trattati e MODIFICATI lungo un processo interpretativo usato dalla persona nel rapporto con le cose che incontra
3) MODELLO DRAMMATURGICO DI GOFFMAN, la cui idea fondamentale è che le INTERAZIONI sono una sorta di
rappresentazione teatrale - RIBALTA = gli individui agiscono secondo RUOLI FORMALIZZATI
↓ - RETROSCENA = ciò che avviene DIETRO le SCENE
i GRUPPI SOCIALI si dividono in 2 categorie - di PERFOMANCE
- di AUDIENCE

SHETLAND HOTEL - sul palcoscenico (davanti ai clienti) i camerieri si mostrano deferenti, rispettosi, discreti e nascosto al pubblico
- nel retroscena (nella cucina) i camerieri hanno un comportamento informale e irrispettoso; condividere il retroscena,
significa conoscere i "segreti distruttivi" del gruppo

FRONT = facciata, ossia l’IMMAGINE SUPERFICIALE di noi che trasmettiamo agli altri;
- rientrano tutte quelle COSE (vestiti/mobili/,,,) che contribuiscono a creare la nostra facciata, ovvero la SUPERFICIE davanti agli altri
- rientra l’EQUIPAGGIAMENTO ESPRESSIVO (i SENTIMENTI) che sottolinea - la nostra posizione sociale
- il nostro modo di atteggiarsi concreto
- sono ISTITUZIONALIZZATI, compaiono nella forma di STEREOTIPI e sono LEGATI ai RUOLI, quindi gli individui aventi ruoli
specifici possono far ricorso ad un preciso repertorio di fronts, inoltre gli individui si attendono da noi un front coerente

GRIDI DI REAZIONE = - espressioni linguistiche che hanno la forma di ESCLAMAZIONI INARTICOLATE


- rivolti agli ALTRI PRESENTI e segnalano una capacità di CONTROLLO sui DETTAGLI della vita sociale
- significato e modo di utilizzo possono variare al variare del CONTESTO SOCIALE (cultura di appartenenza)
ci si aspetta, da noi stessi e dagli altri, la dimostrazione di COMPETENZA nella ↲
VITA QUOTIDIANA, chiamata anche PRONTEZZA CONTROLLATA

Ci sono 2 tipi di INTERAZIONE che si esprimono con volto,corpo e parole:


- NON FOCALIZZATE = DISATTENZIONE CIVILE → nella società URBANA è quell’interazione in cui ciascuno segnala all’altro di
aver preso atto della sua PRESENZA ma evita qualsiasi gesto che potrebbe
essere interpretato come TROPPO INVADENTE
- FOCALIZZATE = INCONTRO ed apertura
↳ - inizia da un’APERTURA che segnala il superamento della DISATTENZIONE CIVILE ed è un momento che
può risultare rischioso in quanto è una possibile fonte di FRAINTENDIMENTI
- si caratterizza x una PARENTESI, cioè dei SEGNALATORI che distinguono ogni episodio di interazione
focalizzata dal precedente e successivo, ossia dall’interazione non focalizzata che avviene sullo SFONDO
4) ETNOMETODOLOGIA DI GARFLNKEL
↳ ho lo scopo di spiegare - i MECCANISMI con cui si producono gli ELEMENTI dati per scontato nel tessuto sociale
- come si condividono i SIGNIFICATI

BREACHING EXPERIMENTS = esperimenti di ROTTURA utilizzati x esaminare le REAZIONI delle persone alle VIOLAZIONI delle
regole o norme sociali comunemente accettate

x Garfinkel la COMPRENSIONE di ogni forma di CONVERSAZIONE QUOTIDIANA


- presume - COMPRENSIONE CONDIVISA = supposizioni tacite che sorreggono lo SCAMBIO VERBALE
possono essere anche INCIVILI, dando vita al VANDALISMO INTERAZIONALE ↲
- ASPETTATIVE INESPRESSE = condivisione di CONVENZIONI CULTURALI su quanto si dice e perché
- si basa su CONVENZIONI CULTURALI INESPRESSE
ESPERIMENTI DI DUNEIER E MOLOTCH = studio di - interazioni in cui uno dei partecipanti non coopera e
↓ si può dar luogo a tensioni
approccio usato = analisi della conversazione - scambi verbali tra gente di strada e passanti di NY x
capire cosa faccia percepire queste interazioni come
PROBLEMATICHE ↴
si osserva che - gli uomini di strada si adeguano a forme quotidiane di conversazione quando
interagiscono tra di loro, con negozianti del quartiere,poliziotti,conoscenti
ma quando vogliono sono in grado di SOVVERTIRE le CONVENZIONI TACITE della
conversazione quotidiana in modo da disorientare i passanti
- più delle piccole violenze fisiche o delle volgarità verbali, il VANDALISMO
INTERAZIONALE lascia le vittime nell’INCAPACITA’ di elaborare quello che è
successo e ciò comporta tensione e disorientamento

LA DEVIANZA
INTERESSE DELLE DIVERSE DISCIPLINE
OTTICA - GIURIDICA = sistema sanzionatorio
- BIOLOGICA = reato, costituzione fisica ed ereditarietà
- PSICOPATOLOGICA = rapporto salute-malattia
- SOCIOLOGICA = violazione di aspettative e norme

DEFINIZIONI SOCIOLOGICHE
- DEVIANZA = infrazione di ASPETTATIVE SOCIALI CONDIVISE
↳ può essere definita come un atto che si DISCOSTA dalle NORME di un GRUPPO e a causa del quale l’individuo che lo mette in
atto può essere isolato o sottoposto a TRATTAMENTI CORRETTIVI,CURATIVI o PUNITIVI
- ATTO = componente più piccola del comportamento (può avere anche una natura VERBALE o NON COMPORTAMENTALE, come il
pensiero) e vi sono compresi, in casi particolari, anche CREDENZE e TRATTI INDIVIDUALI della PERSONALITA’ o FISICI
- NORMA = insieme delle REGOLE COMPORTAMENTALI e SOCIALI alle quali la > parte degli individui di un determinato gruppo
sociale o di un’intera società si attiene ⇒ è una CRISTALLIZZAZIONE di ASPETTATIVE SOCIALI CONDIVISE
- ASPETTATIVA SOCIALE = valore,ordine,desiderio che riguarda la SFERA ETICA dell’individui e si riferisce ad un ASPETTO FUTURO
o PRESENTE del suo COMPORTAMENTO - ideali modalità di risposta
- DEVIANTE è comportamento che VIOLA ASPETTATIVE,
NON la NORMA in sè

TIPI DI NORME SOCIALI


Possono essere di 3 tipi
1) NORME D’USO (FOLKWAYS) = buone maniere, come quelle del GALATEO, e la loro violazione è normalmente INFORMALE,
al massimo critiche o isolamento
2) NORME MORALI (MORES) = regolano il COMUNE SENTIRE ed hanno legame più stretto coi VALORI (bestemmiare, mentire,
uscire nudi, fare atti osceni)e la loro violazione ha una reazione più forte ed alcune volte regolamentata
formalmente
3) NORME GIURIDICHE (STATEWAYS) = 3 tipi, quelle che regolano i rapporti tra - PRIVATI (diritto privato)
- CITTADINI e STATO (diritto pubblico, penale,
amministrativo e finanziario)
- STATI (diritto internazionale)

CONTROLLO SOCIALE = insieme della attività FORMALI ed INFORMALI dirette a CONTROLLARE ed UNIFORMARE il
↓ comportamento degli individui in una società, facendo rispettare le NORME e le ASPETTATIVE del gruppo
si esplica attraverso - PUNIZIONI = volte a SCORAGGIARE atti,credenze o tratti devianti che violano le aspettative condivise
↳ PUNIZIONE ISTITUZIONALIZZATA = sanzione/pena
- RICOMPENSE = mirano ad INCORAGGIARE l’adesione alle aspettative sociali

CONTROLLO INFORMALE
CROSBIE (1975) identifica 4 tipi fondamentali di CONTROLLO INFORMALE
1) RICOMPENSE SOCIALI = mirano ad INCORAGGIARE il CONFORMISMO (sorrisi, cenni di approvazione)
2) CENSURE = mirano a SCORAGGIARE i comportamenti DEVIANTI (cenni di disapprovazione,critiche,sanzioni fisiche)
3) PERSUASIONE = attraverso argomenti razionali punta a riportare alla NORMA i devianti
4) RIDEFINIZIONE DELLA NORMA = attraverso cui quanto era considerato deviante in precedenza SMETTE di essere tale

CONTROLLO FORMALE
Il controllo sociale formale viene esercitato da ISTITUZIONI ed ORGANIZZAZIONI la cui funzione è far RISPETTARE la
CONFORMITA’; polizia,tribunali ed ospedali psichiatrici sono tutte organizzazioni addette a ciò.
LE TEORIE DELLA DEVIANZA
➜ DETERMINISMO BIOLOGICO/PSICOLOGICO = le teorie biologiche, popolari x buona parte del 20esimo secolo, vengono avviate
da CESARE LAMBROSO (1899) che mette in relazione il comportamento
CRIMINALE coi tratti fisici della persona ↴
gli individui sarebbero predisposti a determinati tipi di comportamento dalla propria configurazione biologica ed il
“tipo criminale” è visto come il RESIDUO di una fase evolutiva precedente

➥ DETERMINISMO BIOLOGICO = - RECENTEMENTE ⇒ le teorie di Lambroso vengono riprese dall’americano SHELDON (1940)
che sottolinea l’importanza STRUTTURA FISICA rispetto ai
comportamenti
- OGGI ⇒ le ricerche successive hanno fortemente messo in discussione la validità delle spiegazioni
biologiche ipotizzate da Lambroso
➥ DETERMINISMO PSICOLOGICO = - LE ORIGINI ⇒ i primi studiosi che cercarono spiegazioni psicologiche x la devianza si
rifacevano a caratteristiche generali, come la “debolezza della mente”, la
“deficienza” e la psicopatologia
- OGGI ⇒ psiconalisti hanno messo in relazione la devianza coi CONFLITTI di PERSONALITA’
NON RISOLTI
➜ FUNZIONALISMO
➤ DURKHEIM = x lui la DEVIANZA è un FATTO SOCIALE NORMALE che può diventare PATOLOGICO quando ci sono variazioni
↓ significative sui TASSI TIPICI di una società in un determinato momento storico
x quanto riguarda il SUICIDIO, egli mostra come i comportamenti devianti tendano ad essere più frequenti nelle situazioni
di forte cambiamento sociale e al venir meno delle NORME SOCIALI CONSOLIDATE (in quelle che lui chiama
SITUAZIONI DI ANOMIA) gli individui sono più disorientati e tendono a comportarsi in modo anomale (= TEORIA ANOMIA)
➤ MERTON = x lui l’ANOMIA è il risultato del contrasto tra obiettivi culturali e mezzi istituzionalizzati previsti x
raggiungere le mete (= TEORIA DELLA TENSIONE) ↴
in questo senso l’anomia dipende dall’essere forti delle NORME tali da entrare in tensione con la struttura sociale

TIPI DI DEVIANZA SECONDO MERTON


Egli classifica i modi di ADATTAMENTO INDIVIDUALE combinando le forme di accettazione e rifiuto delle mete culturali, dei mezzi
istituzionalizzati x raggiungerli, o entrambi:
- CONFORMITA’ = accettazione sia delle METE CULTURALI che dei MEZZI ISTITUZIONALIZZATI x raggiungerle
- INNOVAZIONE = accettazione delle METE ma rifiuta i MEZZI ISTITUZIONALIZZATI e promuove nuovi strumenti x il
raggiungimento delle mete
- RITUALISMO = rifiuto delle mete unito all’accettazione dei metodi istituzionalizzati x raggiungerle
- RINUNCIA = rifiuto sia delle mete che dei mezzi atti a raggiungerle
- RIBELLIONE = rifiuto di mete e mezzi, ma porta alla concomitante promozione di mezzi e mete NUOVI

➜ TEORIE DELLA CULTURA (SUTHERLAND) = nel 1939 parla di ASSOCIAZIONE DIFFERENZIALE, secondo cui- gli individui
finiscono x adottare NORME DEVIANTI frequentando coloro che già condividono tali norme
- il comportamento deviante è appreso attraverso l’INTERAZIONE con altre persone in un processo di comunicazione ( FACE TO FACE)

secondo Sutherland i CRIMINI dei COLLETTI BIANCHI NON - sono sentiti dall’opinione pubblica come pericolosi
- prevedono il ricorso alla violenza
- coinvolgono vittime precise
➜ ETICHETTAMENTO (LEMERT e BECKER) = secondo il primo la devianza è il risultato della capacità di determinati attori “forti”
(legislatori, giudici, operatori sociali) di IMPORRE alla collettività le PROPRIE
REGOLE SOCIALI ↴
si parla in questo senso di TEORIA DELL’ETICHETTAMENTO secondo cui gli attori forti appongono l’etichetta “deviante” ai
comportamenti dei gruppi più deboli ↓
a differenza delle precedenti teorie che cercavano i fattori alla base dei comportamenti devianti,
questa descrive il PROCESSO attraverso cui le persone vengono definite devianti

DEVIANZA - PRIMARIA = comportamento che, pur essendo obiettivamente deviante, NON viene CENSURATO e, quindi, NON
comporta una RIDEFINIZIONE dello STATUS SOCIALE del trasgressore
- SECONDARIA = il comportamento deviante acquista visibilità e scatena una REAZIONE SOCIALE
↳ il passaggio dalla prima alla seconda attraversa più stadi, in particolare il MODELLO SEQUENZIALE e la
CARRIERA DEVIANTE (apprendimento sociale di motivazioni ed interessi devianti)
CONFLITTUALISMO (RADICALS) ↴
devianza e criminalità sono solo il risultato fenomenico del CONFLITTO INELIMINABILE tra GRUPPI SOCIALI ed
entro questo quadro di conflitto, i GRUPPI FORTI definiscono regole (leggi e loro applicazione) il cui rispetto è sanzionato
come deviante

come personaggi abbiamo TURK nel 1969 e QUINNEY nel 1977



esplica in senso marxista la posizione appena descritta: le leggi e la loro applicazione non sono altro che
strumenti in mano alle CLASSI DOMINANTI che sono strumenti x sottomettere quelle SUBORDINATE

SITUAZIONE CARCERARIA IN ITALIA: DEVIANZA E CRIMINALITA’


DEVIANZA = infrazione di norme ed aspettative sociali condivise
CRIMINALITA’ = infrazione di norme giuridiche
↳ è solo una piccola parte della prima ed il numero di reati è un suo indicatore; un dato grigio sono i REATI SOMMERSI

FOCUS REATI E DETENZIONE: TREND ULTIMI 10 ANNI


- EUROPA = diminuiscono i reati ed il numero di detenuti (-13,1%)
- ITALIA = i reati diminuiscono in misura crescente rispetto al resto d’Europa come anche gli ingressi in carcere (il tasso di detenzione è di
90 detenuti ogni 100k abitanti, rispetto al dato europei di 116,1 k), nonostante ciò la popolazione detenuta è aumentata negli
ultimi 10 anni, in controtendenza rispetto al resto del continente che presenta un trend negativo

TIPI DI REATO
LEGISLAZIONE - sulle DROGHE = la violazione del Testo Unico sulle droghe rappresenta una delle principali cause d’ingresso e
permanenza in carcere
- sull’IMMIGRAZIONE = ostacolando percorsi di lavoro regolari, spinge nel circuito dell’illegalità tante persone

DETENUTI IN ATTESA DI CONDANNA DEFINITIVA


Status giuridico - INTERNATI = arresto cautelare
- PENA NON DEFINITIVA = in attesa di giudizio definitivo
- PENA DEFINITIVA

in Italia vi è un numero alto di detenuti in attesa di condanna definitiva, seppur siano in diminuzione: nel 2022 il 31,5% della popolazione
carceraria italiana è in attesa di condanna definitiva, vs il 15,6 x il centro della Spagna, il 14,6 di UK ed il 20,7 in Germania

LUNGHEZZA DELLE PENE


- Italia = si sta in carcere 18,1 mesi
- Europa = 12,4 mesi
- Uk = 8,4 mesi
- Francia = 11,1 mesi
- Germania = 4,7 mesi

SEVERITA’ DELLE PENE


i dati mostrano come sia infondato lo stereotipo x cui in Italia chi va in carcere ne esce subito dopo:
- il 27% ha una pena fra i 5 ed i 10 anni (il doppio della Francia, a fronte di una media del 20,5)
- il 17% ha una pena fra i 10 ed i 20 anni (media europea del 12&)
- il 6% più di 20 anni (media europea 2,5) ed il 4,4 ha l’ergastolo (media europea del 3%)
DETENUTI PER POSIZIONE GIURIDICA
Serie storica delle presenze in carcere x posizione giuridica

RECIDIVA E RITORNO IN CARCERE


il 68% dei detenuti ritorna a delinquere mentre il 2% tra chi lavora in carcere; a livello statistico in carcere :
- il 38% è alla 1° carcerazione
- il 62% vi ritorna almeno un’altra volta
- il 18% ci è già stato 5/+ volte

TREND E SOVRAFFOLLAMENTO
In Italia il numero dei detenuti e degli internati nelle carceri, rapportato alla popolazione residente, è prima DIMINUITO dagli anni ‘20 agli
‘80 e poi è cresciuto in maniera consistente. Nel 2013 vi è una condanna x il sovraffollamento ed indulto e ciò genera una diminuzione e poi
una nuova crescita costante. Con la pandemia sono aumentati i detenuti in semi libertà, nonostante ciò, a fine gennaio 2023, il tasso di
affollamento nelle carceri italiane è del 107,35% (a Brescia si registra, addirittura, il 185%)

I DETENUTI PIU’ ANZIANI D’EUROPA


In Italia abbiamo il 26,7% di detenuti OVER 50, un numero più del doppio della Francia, ma NON dipende da differenze demografiche,
piuttosto dalla durata della pena e la recidiva
STRANIERI IN CARCERE
In calo gli stranieri sia in termini assoluti che percentuali, che rispetto agli scorsi anni diminuiscono del 5% negli ultimi 10 anni e sono in
carcere x reati meno gravi e con pene più brevi

a fronte dell’importante crescita delle


presenze di stranieri in Italia (regolari
più di 5 milioni nel 2021) il tasso di
detenzione di cittadini non italiani è
diminuito passando dallo 0,71% del
2008 allo 0,33% del 2021

CONDIZIONI DI VITA
In Italia i detenuti hanno a disposizione meno di 3 metri quadrati a testa di superficie calpestabile: in più della metà degli istituti ci sono delle
celle senza acqua calda ed in diversi il wc non è in un ambiente separato dal resto della stanza.

IL LAVORO
Il - 33% dei detenuti lavora alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria
- 2,2% x soggetti terzi
Nella maggior parte dei casi questo impegno è solo di poche ore al giorno.

PERSONALE PENITENZIARIO
Vi è una scarsità di personale penitenziario xk in media c’è:
- 1 agente x meno di 2 detenuti
- 1 educatore ogni 94 detenuti
- in ⅓ degli istituti NON è presente un medica h24
- solo in poco più della metà degli istituti c’è un direttore a tempo pieno

SALUTE MENTALE
In media x ogni 100 detenuti sono a disposizione:
- meno di 7 ore settimanali di servizio psichiatrico
- circa 11 ore di sostegno psicologico
Una presenza bassissima se si considerano le patologie psichiatriche della popolazione detenuta:
- più di 1 detenuto su 4 è in terapia psichiatrica in quasi tutti gli istituti
- il 10,4% dei tossicodipendenti è sotto trattamento farmacologico sostitutivo in corso

SUICIDI
Nelle carceri italiane vi è 1 suicidio ogni 5 giorni (nel 2022 si sono contati 88 suicidi), 20 volte di più rispetto alla popolazione NON detenuta

AUMENTO CRIMINALITA’ FEMMINILE


Le donne sono una minoranza in carcere, infatti rappresentano il 4,13% della popolazione carceraria globale (dal 3,4% in Africa all’ 8,4% in
USA). Il divario tradizionale tra criminalità maschile e femminile si sta lentamente riducendo. A livello globale il numero di donne e ragazze
detenute è aumentato del 53% tra il 2000 ed il 2017.
Perchè sono in crescita i reati femminili? A causa di - mutamento sociale dei ruoli
- indebolimento della maschilità egemone (CONNELL)
- donne con attività extradomestiche
DETENZIONE MINORI E GIOVANI ADULTI
La criminalità minorile è in calo anche grazie alle misure di comunità: 17 IPM italiani ospitano 353 minorenni (14-18 anni) o giovani adulti
(18-25 anni) nel 2022.

41 BIS
Questa misura + stata adottata a cavallo delle stragi mafiose del 1992, diventando presto uno degli strumenti normativi più utilizzati x il
CONTRASTO alla CRIMINALITA’ ORGANIZZATA (mafia). A novembre 2021 le persone al 41 bis sono 749, di cui 13 donne.
I detenuti condannati ad esso sono obbligatoriamente in CELLA SINGOLA, hanno al massimo 2 ore di socialità al giorno in gruppi di max 4
persone e possono effettuare 1 colloquio al mese dietro a vetro divisorio o telefonico coi familiari, che devono recarsi al carcere più vicino.
CRITICITA’ - incoerenza di alcune disposizioni di legge rispetto all’obiettivo del regime, ovvero interrompere i rapporti delle persone
sottoposte al regime con l’organizzazione di appartenenza
- applicazione del regime fino all’ultimo giorni di detenzione del detenuto e ciò NON consente di modulare la pena nel suo
svolgersi nè di capire come egli si possa positivamente integrare nel contesto esterno successivamente (l’accompagnamento
verso la dimissione)
- sovrapposizione di più misure (mix di 41 bis con l’isolamento duro)
- presenze delle aree riservate, ossia sezioni a cui sono destinate le persone ritenute figure apicali delle associazioni

GRUPPI SOCIALI
Il gruppo è un insieme di individui che interagiscono secondo determinati modelli, provano sentimenti di appartenenza al gruppo e che
vengono considerati parte del gruppo dagli altri membri.

CARATTERISTICHE DEI GRUPPI


- INTERAZIONE (strutturata da MODELLI) = - diretta (faccia a faccia) o indiretta
- relazioni continuative, relativamente stabili e cooperative
- SENSO DI APPARTENENZA = confini e dinamiche in group out group
- IDENTIT’ DI GRUPPO = reciproco riconoscimento tra i membri, quindi identificazione nel gruppo da parte degli estranei

IDENTITA’ DI GRUPPO
Come si ha l’identità di gruppo? - AUTOCATEGORIZZAZIONE = ciascun soggetto si riconosce membro
- ETEROCATEGORIZZAZIONE = il gruppo viene riconosciuto tale all’esterno

TIPI DI GRUPPO SOCIALE


Abbiamo 2 tipi di gruppi:
- INFORMALI/FORMALI → hanno SCOPI SPECIFICI e sono organizzati sulla base di uno STATUTO/REGOLAMENTO
↳ NON hanno REGOLE e si costituiscono in modo SPONTANEO
- PRIMARI/SECONDARI = i primi sono costituiti da un piccolo gruppo di persone che interagiscono direttamente ed intrattengono
rapporti che coinvolgono tanti aspetti della loro PERSONALITA’ ↴
i sociologi parlano di gruppo primario a fronte di gruppi con le caratteristiche - stretti legami personalizzati
- ruoli NON specializzati
- obiettivi indifferenziati
COOLEY (1909) inventa tale concetto e lo applica alla famiglia, quindi un gruppo primario è formato da un piccolo numero di persone che
hanno interazioni dirette e rapporti che coinvolgono numerosi aspetti della loro personalità.

Il gruppo secondario è caratterizzato da - legami impersonali - obiettivi specifici - ruoli specializzati


↳ può essere molto numeroso ed è costituito da persone che hanno SCARSI VINCOLI EMOTIVI tra loro e che interagiscono
x raggiungere determinati scopi → le persone sono considerate x la FUNZIONE che svolgono e NON x la loro personalità

la RIVOLUZIONE INDUSTRIALE e lo sviluppo delle grandi organizzazioni ha spostato l’attenzione dai gruppi primari ai secondari: si
parla di SOCIETA’ DI MASSA e DECLINO DELLE COMUNITA’, nonostante ciò il gruppo primario mantiene una forte rilevanza.

DECLINO DEI GRUPPI PRIMARI


I gruppi primari nell’industria hanno: - EFFETTO HAWTHORNE = tentativo dei soggetti studiati di soddisfare le aspettative del ricercatore
- importanza dei FATTORI UMANI nel lavoro

PERCHE’ SI FORMANO I GRUPPI?


I gruppi assolvono molte funzioni:
- STRUMENTALE = molti gruppi si formano x raggiungere un OBIETTIVO SPECIFICO, INTANGIBILE x i SINGOLI individui
- ESPRESSIVA = ci sono gruppi che si formano x soddisfare il bisogno di ACCETTAZIONE, STIMA ed INDIPENDENZA dei membri
- DI SUPPORTO = le persone possono riunirsi in gruppi anche x SOPRAVVIVENZA e dare risposta ai BISOGNI che non riuscirebbero ad
affrontare da soli
LA STRUTTURA DEI GRUPPI
I sociologi si sono interrogati a lungo su quali fattori influenzino maggiormente la struttura dei gruppi e sono emerse DIMENSIONE,
COMUNICAZIONE e la DISTRIBUZIONE del POTERE

DIADE - è un gruppo composto da 2 membri


- è molto FRAGILE e richiede un’INTERAZIONE STRETTA, regolare e continua
- allo stesso tempo può consentire più GRATIFICAZIONE EMOTIVA di ogni altro gruppo

TRIADE il 3° membro può svolgere 3 ruoli


- MEDIATORE NEUTRALE
- OPPORTUNISTA (che approfitta degli altri)
- TATTICO (che divide e domina)

GRUPPI è stato provato che i gruppi ampi sono più PRODUTTIVI rispetto a diadi e triadi ed esercitano sui membri una
NUMEROSI maggiore pressione al CONFORMISMO ↴
i gruppi composti da un NUMERO PARI di componenti tendono a
- avere più divergenze
- sfociare in situazioni di stallo
- dividersi in frazioni

alcuni studi hanno dimostrato che i gruppi composti da 5 membri sono tra i più EFFICIENTI

LE DINAMICHE DI GRUPPO
Sono delle sequenze di eventi rilevanti x il gruppo che tendono a ripetersi, e tra di esse vi sono
- PRESSIONE al CONFORMISMO = i componenti di un gruppo tendono naturalmente a sviluppare attitudini e modi di comportamento
affini (appunto conformismo) e tale fenomeno si acuisce quando il gruppo subisce molte pressioni o
critiche dall’esterno ↴
l’individuo è portato a cedere alle pressioni del gruppo: dagli esperimenti di ASCH (1951) è emerso che ⅓ delle
persone cambia il proprio giudizio (seppur corretto) x adeguarsi alla maggioranza e ne basta una piccola (3 persone)
x produrre una pressione al conformismo
- DISTRIBUZIONE RUOLI di LEADERSHIP = in ogni gruppo, secondo BALES e SLATER (1955) tendono ad emergere 2 figure
↓ complementari di leader la cui presenza consente il successo collettivo
i 2 leader sono:
- STRUMENTALE = propone soluzioni operative e guida il gruppo al raggiungimento di obiettivi esterni
- ESPRESSIVO = polarizza le valutazioni positive del gruppo e attraverso le sue azioni ne alimenta il benessere emotivo
- RIFIUTO DAL GRUPPO = i soggetti “rifiutati” dal gruppo hanno ripercussioni sul loro livello di AUTOSTIMA

TIPI PARTICOLARI DI GRUPPI


Troviamo - organizzazioni - gruppi carismatici - associazioni volontarie - burocrazia - istituzioni totali

LE ORGANIZZAZIONI NELLA SOCIETA’


ORGANIZZAZIONI = - gruppi sociali costituiti per raggiungere obiettivi specifici ↴
- nelle società più SEMPLICI, l’assistenza medica, l’istruzione e la cura degli anziani erano compito della
famiglia o di altri membri della comunità
- nella società CONTEMPORANEA sono arrivate a permeare ogni aspetto della società: si nasce in
ospedale, si frequentano nidi, scuole primarie, secondarie, università, si lavora in aziende e pubbliche
amministrazioni, si invecchia nelle case di riposo
- sono uno dei principali tipi di gruppo secondario

GRUPPI CARISMATICI
- si formano intorno a un LEADER portatore di carisma
- i membri hanno una sorta di VENERAZIONE per il loro leader, cui dedicano moltissime energie
- legittimazione sulla base di caratteristiche straordinarie e personali del leader

Le loro caratteristiche sono: - INSTABILITA’ = - i membri - non occupano posizioni specifiche


- svolgono compiti SOLO in funzione dei loro rapporti col capo
- mancano regole e procedure STANDARDIZZATE
- DIPENDENZA DAL LEADER = si esauriscono spesso col leader e sopravvivono quelli che trovano REGOLE
di SUCCESSIONE
ISTITUZIONALIZZAZIONE DEL CARISMA
Processo secondo cui dopo la leadership carismatica il gruppo si dà norme e procedure per sopravvivere e darsi continuità nel tempo.
ASSOCIAZIONI VOLONTARIE
Le principali caratteristiche sono: - essere costituite x PROMUOVERE un INTERESSE COMUNE tra i membri
- l’appartenenza ad esse NON è OBBLIGATORIA nè acquisita x nascita

Esistono in ogni parte del mondo e si occupano dei campi più diversi, infatti troviamo associazioni sanitarie, professionali e legate ad
interessi specifici; spesso esse si trasformano in organizzazioni dotate di BUROCRAZIA ↴
nel funzionamento della società e delle organizzazioni del primo 900 WEBER individuava i caratteri ricorrenti di
- RAZIONALIZZAZIONE
- STANDARDIZZAZIONE di PROCEDURE e dei RAPPORTI ↴
le burocrazie sono gli SPAZI SOCIALI entro i quali tali cambiamenti si manifestano

WEBER nel 1922 individua, anche, i caratteri IDEALI della burocrazia e sono:
- DIVISIONE del LAVORO chiaramente DEFINITA e STABILE
- STRUTTURA GERARCHICA in cui ogni soggetto ha un superiore ed è superiore ad altri
- PROCEDURE FORMALIZZATE nell’interazione e nella selezione del personale
- CARRIERA IMPERNIATA su un IMPIEGO STIPENDIATO come prevalente
- REGOLE SCRITTE e PRESTABILITE, atte a garantire standardizzazione e tutelare lo stesso lavoratore
- FEDELTA’ all’ORGANIZZAZIONE e SEGRETO d’UFFICIO

la presenza di questi caratteri - garantisce EFFICIENZA e PRODUTTIVITA’ alle organizzazioni burocratiche
- le rende PREVEDIBILI e COORDINABILI

MICHELS = la LEGGE FERREA dell’OLIGARCHIA → - è la conseguenza della CRESCITA ORGANIZZATIVA: tanto più grande è il
numero dei membri, tanto maggiore è il bisogno di competenze specialistiche
e quindi di una STRUTTURA COMPLESSA
- l’OLIGARCHIA si afferma grazie alla sua capacità di rispondere ai bisogni di
efficienza delle organizzazioni complessi
- l’inserimento dell’oligarchia trasforma il modo di pensare dei dirigenti:
l’organizzazione da mezzo diventa scopo e poi, infine, SCOPO ASSOLUTO

Già nell’antico Egitto, in Cina e nella Roma Imperiale esistevano forme di organizzazione burocratiche. Tuttavia è nei sec. XVIII e XIX, e in
particolare durante la Rivoluzione industriale, che si sviluppano una quantità di organizzazioni burocratiche private (es.: fabbriche) e
pubbliche (es.: uffici statali potenziati). STATO-NAZIONE = in ambito pubblico, d’altra parte, lo sviluppo di grandi organizzazioni private
genera la necessità di organizzazioni regolative e di controllo.
La burocrazia genera nuova burocrazia: con specializzazione e segmentazione nei compiti, la burocrazia genera la necessità di ulteriori
organizzazioni atte a formare gli specialisti.

GLI ISTITUZIONI TOTALI


Si formano per tutelare un interesse della società, secondo linee definite: - prescrittivamente dallo Stato
- istituzioni religiose
- altri titolari di autorità
i membri delle istituzioni totali - vivono in ISOLAMENTO
- sono sorvegliati
- la loro vita è regolata da un rigido sistema di regole.

GOFFMAN ha coniato il concetto di istituzione totale ed i 4 tipi principali sono istituzioni atte ad ospitare persone
- ritenute INCAPACI DI BADARE A SE’ (ospedali, case di riposo,...)
- ritenute PERICOLOSE X LA SOCIETA’ (prigioni, campi di concentramento,...)
- investite di COMPITI SPECIFICI (caserme, navi,...)
- che si ISOLANO DALLA SOCIETA’ (conventi, monasteri, eremi)

BARRIERE = spesso la separazione dal mondo esterno si realizza attraverso RITUALI, atti a sottolineare la rottura con la vita “là fuori”.
quelli STANDARDIZZATI provocano un CAMBIAMENTO di sè e di ↲
conseguenza la PROFANAZIONE del sè
COMUNITA’ E VITA URBANA
COMUNITA’
Secondo SCHNORE la possiamo definire una popolazione che - ha radici in uno stesso territorio
- conduce una vita quotidiana interdipendente
- svolge numerose attività rispondenti a bisogni economici e sociali comuni
questa definizio consente di - distinguere le comunità da altre FORME ASSOCIATE (burocrazie, gruppi volontari)
- ricomprendere sia i GRUPPI URBANI che quelli RURALI

Ci è possibile classificare i vari tipi di comunità a partire dalle differenze esistenti tra di esse:
1) DIMENSIONI della COMUNITA’ = dai piccoli villaggi alle grandi città
2) GRADO di DIPENDENZA RECIPROCA = i piccoli gruppi tendono a essere autosufficienti, mentre nelle grandi città esistono livelli
superiori di interdipendenza e una tendenziale non autosufficienza
3) DENSITA’ = grado di concentrazione della popolazione in un’area specifica

COMUNITA’ TRADIZIONALI - RIDOTTA MOBILITA’ SOCIALE


- PREMINENZA di ATTIVITA’ AGRICOLE x autoconsumo
- forte CONTROLLO SOCIALE tra i membri e tendenza al conformismo

COMUNITA’ URBANE - presenza di GRANDI QUANTITA’ di INDIVIDUI che NON si conoscono tra di loro, se non entro
piccole cerchie
- ELEVATA DIVISIONE del LAVORO: presenza di una grande quantità di mestieri e professioni ≠
- maggiore MOBILITA’ e più ridotto grado di controllo sociale
- SEPARAZIONE tra spazio di VITA PRIVATA e LAVORO, con fenomeni di pendolarismo
la distinzione tra queste 2 non va ASSOLUTIZZATA in quanto nelle METROPOLI esistono comunità (etnie) la cui convivenza risponde più
a logiche tradizionali che moderne.

APPROCCIO ECOLOGICO
- prende a modello gli STUDI BIOLOGICI x studiare i fenomeni sociali: come i biologi studiano i modi di sopravvivenza di animali e piante
nell’ambiente, così i sociologi della Scuola studiano i processi che hanno luogo nell’ambiente urbano
- SCUOLA DI CHICAGO negli anni 20 del secolo scorso

Accanto alla DISTRIBUZIONE SPAZIALE della popolazione, l’approccio ecologico tematizza i rapporti tra i vari SEGMENTI SOCIALI

TEORIA DEL NUCLEO CENTRALE


Secondo questa le popolazioni si concentrano in AREE CIRCOSCRITTE x svolgere COMPITI SPECIALIZZATI; essa, inoltre, spiega lo
sviluppo dei centri industriali, o amministrativi, dentro determinate regioni.
TEORIA DELLE ZONE CONCENTRICHE
Viene elaborata da BURGESS nel 1925 e - descrive le CITTA’ come sviluppate secondo una serie di ANELLI CONCENTRICI, ciascuno dei
quali ha caratteristiche economiche e residenziali diverse
- il fulcro della vita sociale, commerciale e civica della città è il CENTRAL BUSINESS
DISTRICT (CBD)
- ci sono la ZONA di TRANSIZIONE, dei LAVORATORI, RESIDENZIALE e dei COMMUTERS

TEORIA DEL MODELLO SETTORIALE

Il modello di sviluppo di una città si basa sulla distinzione tra le funzioni che si svolgono
nelle città:
- quelle che si rivolgono ad una domanda esterna
- quelle che si rivolgono a soddisfare i bisogni della popolazione residente

TEORIA DEI NUCLEI MULTIPLI

prevede la possibilità che entro una stessa città coesistano


DIVERSI CENTRI industriali, residenziali, di servizio che
modellano porzioni urbane intorno

-
TEORIA DELLA DIFFERENZIAZIONE
WIRTH è il suo principale referente e definisce la città sulla base di 3 caratteristiche della popolazione
- NUMEROSITA’
- DENSITA’
- ETEROGENEITA’

la differenziazione nella STRUTTURA SOCIALE - specializzazione e segmentazione dei rami di attività economica e sociale
- EFFETTI INDESIDERATI = indebolimento dei legami sociali, anomia
a livello psicologico - la città propone agli individui un COSTANTE BOMBARDAMENTO SENSORIALE
- i soggetti reagiscono promuovendo comportamenti distaccati, bruschi ed impersonali
- l’ISOLAMENTO dal BOMBARDAMENTO difficilmente riesce in toto infatti è così che si generano ansia e nevrosi

TEORIA DELLA COMPOSIZIONE


La tesi fondamentale è che l’individuo vive soprattutto all’interno di PICCOLI GRUPPI (la famiglia, gli amici, il vicinato,...) intorno ai quali
si costituiscono (si compongono) i mondi sociali individuali.
I mondi sociali individuali isolano i soggetti dall’ambiente urbano e consentono conseguentemente di resistere alla frammentazione
teorizzata da Wirth. Nell’analisi, le VARIABILI STRUTTURALI (classe sociale, appartenenza etnica, fascia anagrafica) consentono di
ricostruire i mondi sociali degli individui.

TEORIA DELLA SUBCULTURA


Essa unisce elementi sia della teoria della differenziazione che di quella della composizione: dalla prima deriva l’assunto che l’ambiente
urbano influenzi direttamente l’esistenza individuale; dalla seconda la convinzione che i soggetti vivano soprattutto all’interno di
micro-gruppi coesi al loro interno.

Nel contesto urbano c’è una CONVIVENZA di SUBCULTURE DIVERSE: le grandi città attraggono persone diverse e producono
DIFFERENZIAZIONE, ma ospitano anche un numero di persone con interessi comuni, sufficiente a costituire aggregazioni formali e
informali atte a produrre identità collettiva; allo stesso tempo sostengono i teorici delle subculture e la coesistenza di gruppi diversi che dà
luogo a CONFLITTI SOCIALI nella città.

DISUGUAGLIANZE DI GENERE
DIFFERENZIAZIONE SESSUALE
Alcune delle differenze tra uomini e donne sono di natura biologica e riassunte nel concetto di sesso, altre di natura socio culturale, e
vengono ricomprese nel concetto di GENERE. Le società funzionano sul presupposto che gli elementi siano in armonia tra di loro ma ciò
non è sempre vero.

i sociologi studiano le differenze tra uomini e donne articolandole in 4 componenti


- SESSO BIOLOGICO = carattere più semplice da definite, dato che ha che fare con le caratteristiche fisiche primarie e secondarie della
↓ persona (organi genitali, peluria,...)
ampi dibattiti, e nessuna risposta certa, esistono intorno alla domanda se le differenze biologiche inducano naturalmente
differenze nei rispettivi comportamenti → elementi biologici e quelli sociali legati all’identità di genere sono collegati: fin dalla nascita
i bambini di genere diverso vengono trattati diversamente ed intorno ad essi si sviluppano
ASPETTATIVE SOCIALI DIFFERENTI
- IDENTITA’ DI GENERE = PERCEZIONE di SE STESSI, cioè al fatto che ci si senta rispettivamente maschi/donne
↳ una delle componenti principali del processo di COSTRUZIONE dell’IDENTITA’ INDIVIDUALE, è un processo dinamico
che cerca di dare un’immagine di noi stessi che sia convincente ed al tempo stesso in linea con le richieste ed aspettative
altrui, sia con le nostre aspirazioni ed inclinazioni ↴
la costruzione dell’identità di genere inizia con l’ASSEGNAZIONE ad una delle 2 dimensioni sessuali prevalenti, partendo dall’aspetto
degli ORGANI GENITALI; in seguito il processo di DEFINIZIONE dell’identità di genere procede lungo tutta la vita

la percezione sessuata di sè e del proprio comportamento è acquisita con l’esperienza personale e collettiva che rende gli individui capaci di
relazionarsi agli altri ed hanno le seguenti caratteristiche:
- STRETTA RELAZIONE con la fisiologia, ma NON vincolante
- dà luogo all’APPARTENENZA maschile/femminile, ma può assumere anche contorni sfumati/fluidi
- la percezione del SINGOLO può differire nella corrispondenza della propria attribuzione sessuale
- può mutare nel corso del tempo e a seconda dei contesti
- può essere soggetta ad una TERZA DIMENSIONE che è quella della RILEVANZA del soggetto stesso
- IDEALE DI GENERE = ASPETTATIVE CULTURALI che un dato gruppo esprime rispetto ai comportamenti maschili e femminili
↳ è relativo al contesto storico geografico → la maggior parte dei membri di qualsiasi collettività condividono ideali di genere consimili
ed ogni gruppo crea meccanismi di PRESSIONE PSICOLOGICA e SOCIALE x indurre conformità nelle persone rispetto a tali ideali
secondo MACCOBY e JACKLIN (1974) i bambini saldano identità ed ideale di genere sulla base dei seguenti processi:
- IMITAZIONE = i bambini prendono a modello il comportamento degli ADULTI, a partire dalla MADRE
- RINFORZO = gli adulti incentivano i bambini con PREMI e PUNIZIONI che incoraggiano i comportamenti adeguati al genere e
scoraggiano quelli “impropri”
- AUTO SOCIALIZZAZIONE = i bambini sperimentano autonomamente i modi di interagire con gli altri, arrivando gradualmente a
comprendere quali modi assicurino lori rispetto e sanzioni sociali positive
- RUOLO DI GENERE = DIVISIONE SESSUALE del lavoro, dei diritti e delle responsabilità ↴
i compiti che la società affida a uomini e donne sono differenziati: come illustrato da MEAD (1935) maschi e femmine NON sono
NATURALMENTE PREDISPOSTI o ADATTI ad interpretare ruoli di genere diversi

ARAPESH NON vi sono marcate differenze di genere: generalizzazione


estranei alle guerre e contrari a forme di aggressività e competitività; del mondello femminile
uomini e donne tranquilli, passivi, affettuosi e collaboravano
nell’educazione dei figli

MUNDUGUMOR NON vi sono marcate differenze di genere: generalizzazione


cannibali e cacciatori di teste, competitività e violenza valutate del modello maschile
positivamente: irascibilità ed aggressività connotavano entrambi i generi

TSCHAMBULI esistono differenze di genere, ma il modello di ruolo appare


le donne si occupano del mantenimento della famiglia mentre gli uomini INVERTITO rispetto a quello occidentale
organizzano feste e si occupano dei figli

I RUOLI DI GENERE: MARGARET MEAD


Alla fine di tale ricerca, ella osserva che, se è vero che tutte le culture individuano nel SESSO la BASE dei RUOLI SOCIALI DIVERSI, tali
ruoli NON sono biologicamente determinati. Al contrario, la VARIABILITA’ nei ruolo di genere è amplissima: più che “naturalità” dei ruoli
(e della loro divisione sociale) è opportuno pensare ad essi come al RISULTATO di PROCESSI CULTURALI e SOCIALI-

DISEGUAGLIANZE DI GENERE
Il concetto di genere permette di svelare la GERARCHIA connessa alle relazioni tra donne e uomini. Nella società esiste una diversa
possibilità di accesso alle RICOMPENSE SOCIALI (ricchezza, potere, prestigio) da parte degli uomini rispetto alle donne

Margaret Mead con le sue ricerche in Nuova Guinea ha evidenziato che la variabilità nei ruoli di genere è amplissima: più che di naturalità
dei ruoli, è opportuno pensare ad essi come al risultato di processi culturali e sociali…

SOCIOBIOLOGIA di WILSON (1929) = studio sistematico delle basi biologiche di ogni forma di comportamento sociale in cui ogni
↓ fenomeno è valutato x il suo SIGNIFICATO ADATTATIVO
- CRITERIO NEODARWINIANO = il comportamento di EGO NON tende a massimizzare tanto la sua forma individuale, ma quella che
risulta della RIPRODUZIONE sua e dei suoi consanguinei, ossia organismi coi quali condivide
una parte importante di geni
- COEVOLUZIONE DI GENI E CULTURA = quest’ultima aumenta la capacità media di adattamento se rende meno costosi e più
accurati i processi di apprendimento che generano nuova conoscenza

- MODELLO DELL’INVESTIMENTO PARENTALE = la misura da parte del genitore è DIRETTAMENTE proporzionale al grado di
certezza che la prole sia sua consanguinea e questo spiega il maggior sacrificio
delle madri verso i figli
- COMPETIZIONE INTRASESSUALE IN VISTA DELL’ACCOPPIAMENTO = esiste una competizione nei sessi x l’accoppiamento e
questo spiega alcuni modelli sociali come - FEDELTA’/INFEDELTA’ = x il maschio è più vantaggioso moltiplicare gli atti copulatori ed
i partners x moltiplicare la certezza della propria paternità genetica
- implicazione ADATTIVE dei comportamenti individualmente NON RIPRODUTTIVI (gay) o
in apparenza CONTRO RIPRODUTTIVI (infanticidio/aborto) o altri (incesto)

TEORIA FUNZIONALISTA
PARSONS e BALES (1955) vedono in termini positivi la differenziazione di genere, sostenendo che la famiglia ha bisogno di 2 soggetti
diversi x svolgere ruoli diversi: RUOLO - STRUMENTALE = relazioni col mondo esterno legate a lavoro e transazioni economiche
- ESPRESSIVO = riguarda i RAPPORTI INTERNI alla FAMIGLIA, come la cura dei figli e la
risoluzione dei conflitti
TEORIA FEMMINISTA
Possiamo individuare 4 ondate:
1° = sviluppatasi tra le fine dell’800 ed inizio 900 ed aveva come obiettivo il raggiungimento della parità giuridica tra uomo e donna
2° (NEOFEMMINISMO) = nasce alle fine degli anni 60 e l’attenzione viente posta sulle differenza tra donne e uomini e sulla diversità del
pensiero femminile rispetto a quello maschile
3° = si sviluppa negli anni 90 e sottolinea che il MONDO femminile è PLURALE e COMPLESSO; l’agenda politica comprende i concetti
di EMPOWERMENT e MAINSTREAMING
4° = nel 21esimo secolo una sintesi tra le nuove modalità espressive delle donne e l’introduzione delle nuove tecnologie di comunicazione

TEORIA CONFLITTUALISTA
COLLINS (1975) secondo cui la disuguaglianza di genere è fondata sul CONFLITTO tra il gruppo DOMINANTE (uomini) ed il
DOMINATO (donne): - il PREDOMINIO MASCHILE è legato al fatto che gli uomini sono fisicamente più robusti e vigorosi, e quindi in
grado di OTTENERE con la FORZA FAVORI SESSUALI dalle donne
- il concetto di PROPRIETA’ SESSUALE descrive il rapporto di dominio degli uomini nei confronti delle donne

x Collins nei MERCATI SESSUALI personali il grado di subordinazione di una donna è determinato da 2 fattori:
- la sua disponibilità diretta o indiretta di RISORSE (con dote, lavoratrice,...)
- il suo VALORE come PROPRIETA’ di SCAMBIO (fecondità femminile,...)
Nelle società contemporanee la partecipazione all’istruzione a el lavoro extra domestico aumenta il POTERE di NEGOZIAZIONE delle
donne all’interno dei vari mercati sessuali personali.

TEORIA NEO MARXISTA


Alcuni studiosi riconducono la SUPREMAZIA MASCHILE alla STRUTTURA del SISTEMA CAPITALISTICO, anzichè al sistema di
regolazione della disponibilità sessuale: HARTMANN (1976) descrive un complicato sistema di relazione PATRIARCATO-CAPITALISMO
↙ ed attraverso di esso il dominio degli uomini sulle donne viene elevato a SISTEMA SOCIALE
parla della RIPRODUZIONE del sistema di SFRUTTAMENTO uomini/donne:
- la società garantisce agli uomini salari superiori a quelli delle donne
- la disponibilità di un reddito più basso incoraggia le donne a sposarsi, allo scopo di migliorare la propria condizione
- la donna lavora per l’uomo nell’ambito domestico, senza percepire compenso per tutto questo lavoro
- la preoccupazione delle faccende domestiche allontana le donne dall’ipotesi di lavoro a tempo pieno

le e ipotesi di Hartmann vengono riprese da BARRON e NORRIS (1976), che analizzano i modi con cui le donne vengono impiegate nei
settori lavorativi meno remunerativi e stabili ↓
x loro la DIVISIONE SESSUALE del lavoro sociale garantisce un MERCATO di LAVORO FLESSIBILE ma DUALE:
settore - PRIMARIO = occupazioni stabili e ben retribuite (attività imprenditoriali, dirigenziali e polithce)
- SECONDARIO = occupazioni poco stabili e remunerate (segreteria, impiegatizie)

TEORIA DI RAEWYN CONNELL (1993)


Le forme della maschilità dipendono da un ORDINE DI GENERE strutturato su 3 dimensioni:
1) LAVORO = riguarda la divisione sessuale delle attività sia in ambito familiare che professionale
2) POTERE = concerne le relazioni basate sull’autorità, sulla violenza e sull’ideologia nelle istituzioni sociali e nella vita domestica
3) CATESSI = riguarda le dinamiche dei rapporti intimi, emozioni e figli

le espressioni di maschilità e femminilità sono ordinate secondo una gerarchia basata su alcuni “tipi ideali”
MASCHILITA’ FEMMINILITA’

EGEMONE = è alla sommità della gerarchia ed è associata a ENFATIZZATE = è il completamento della maschilità egemone. È
eterosessualità, matrimonio, autorità, lavoro orientata al soddisfacimento degli interessi e dei
retribuito e forza fisica desideri maschili ed è caratterizzata da
condiscendenza amorevolezza ed empatia

COMPLICE = quella più comune; molti uomini beneficiano SUBORDINATE = rifiutano il modello prevalente e tra queste
dell’egemonia maschile e partecipano al donne si collocano molte femminilità resistenti,
«dividendo patriarcale» come femministe, lesbiche ecc

SUBORDINATE = tra queste vi è la maschilità omosessuale


che incarna molti tratti ripudiati dalla
maschilità egemone
POTERE E PRESTIGIO IN FAMIGLIA
In passato, in Occidente era dominante un modello di famiglia all’interno del quale l’uomo era l’unico a lavorare all’esterno delle mura
domestiche. Oggi, per contro, è divenuto maggioritario un modello all’interno del quale entrambi i partner lavorano sia all’esterno, che
all’interno della casa. Numerosi studi confermano, inoltre, che il grado di appagamento delle donne che lavorano tende a essere superiore a
quello delle donne che restano a casa.
Questi cambiamenti hanno prodotto rilevanti conseguenze nel modo di gestione della famiglia:
- si sono affermate NUOVE FIGURE ed ISTITUZIONI come i governanti, i babysitter, gli asili nido, che presidiano i piccoli in luogo e per
conto dei genitori lavoratori
- la distribuzione del prestigio e del potere all’interno della famiglia non è più legata al genere, ma al LIVELLO di SALARIO riportato
all’interno del nucleo familiare

ISTRUZIONE E GENERE
Gli studi evidenziano una stretta connessione tra genere e rendimento scolastico: in generale le donne hanno migliori risultati scolastici; x
contro, già nel periodo ADOLESCENZIALE si riscontrano differenze tendenziali:
- le ragazze tendono a offrire risultati migliori nei compiti di verbalizzazione
- i ragazzi in quelli basati su abilità visuo-spaziali e matematiche

POTERE E PRESTIGIO NEL LAVORO


Molte donne continuano a scegliere tipi di lavoro tradizionalmente “femminili”: insegnamento e lingue, professioni infermieristiche, lavori di
biblioteca; questi tendono a essere retribuiti proporzionalmente meno di quelli precipuamente “maschili”.
Secondo HORNER (1999), l’affermazione nel lavoro è socialmente interpretata come segno di mascolinità e aggressività, ragion per cui
molte donne arrivano a temere il successo professionale.

MONDO DEL LAVORO


La maggioranza delle donne è occupata in occupazioni “femminili”, poco remunerative e per lo più impiegatizie:
SEGREGAZIONE FEMMINILE - ORIZZONTALE - VERTICALE (tetto di cristallo)

inoltre statistiche e studi mostrano che in varie professioni esiste un sistema di stratificazione interna: le donne accedono solo ad alcuni dei
ruoli disponibili e al livello manageriale il numero di uomini tende a essere di molto superiore al numero di donne. Secondo Betty Friedan le
donne partecipano attivamente a tale processo di emarginazione, proponendo un discorso su di sé meno orientato al successo, e secondo cui
alcuni lavori “non sono da donne” ed in questo caso si parla di MISTICA della FEMMINILITA’

DISEGUAGLIANZE DI GENERE OGGI


indicatori = - tassi d’attività - uso del tempo - segregazione occupazionale - presenza nel sistema politico - pay gap

TASSO DI OCCUPAZIONE FEMMINILE


A livello globale, nel 2021 il tasso di occupazione femminile è al 47,4% vs al 72,3% uomini (% di popolazione femminile 15+): il divario di
24,9 punti significa che l’inattività colpisce le donne in misura DOPPIA rispetto agli uomini.
Il divario di genere nella partecipazione alla forza lavoro nei paesi ad alto reddito e a reddito medio-basso
Strategia UE di Lisbona: obiettivo 60% entro 2010

TASSI DI OCCUPAZIONE FEMMINILE IN ITALIA

meno di 1 donna su 2 ha un impiego: le donne occupate rappresentano


solo il 48,2% della forza lavoro, tasso inferiore di 19 punti a quello
maschile; questo valore scende ancora di più tra le donne giovani (33.5%)
e le donne che vivono nel Sud Italia (32.5%)

il grafico rappresenta il confronto tra il tasso di occupazione femminile e


maschile dai 15 ai 64 anni dal 2018 al 2021

azzurro = maschi; giallo = femmine

TASSI DI DISOCCUPAZIONE IN ITALIA

dopo la pandemia il tasso di disoccupazione è lentamente in diminuzione,


ma rimane un divario tra il tasso di disoccupazione femminile al 10,8% e
quello maschile all’8,9%

USO DEL TEMPO DEGLI ITALIANI


(20-64 ANNI)
SEGREGAZIONE VERTICALE:
MANAGER IN EUROPA

SEGREGAZIONE ORIZZONTALE: PROFESSIONI


FEMMINILI

ripartizione della retribuzione femminile x le categorie professionali e


di servizio (USA: EQUAL PAY ACT del 1963)

PAY GAP IN EUROPA

nel 2021, la retribuzione oraria lorda delle donne è in


media del 12,7 % inferiore a quella degli uomini
nell’UE;

in Italia è del 5% (in Estonia del 20.5 % e in


Lussemburgo -0.2 %

PAY GAP NEGLI USA


AMBITO POLITICO
Suffragio femminile: in Italia nel 1945, in Nuova Zelanda nel 1893, in Arabia Saudita nel 2011 (con restrizioni). Armenia, Estonia, Georgia,
Azerbaigian, Kirghizistan, Zimbabwe e Kenya approvarono il diritto di voto per le donne nella prima decade del Novecento.

GLOBAL GENDER GAP INDEX


Il World Economic Forum compila e pubblica ogni anno il Global Gender Gap Index. Questo rapporto
misura l'entità dei divari di genere tra quattro dimensioni chiave: partecipazione e opportunità
economiche, livello di istruzione, salute e sopravvivenza ed emancipazione politica, quindi assegna a
ciascun paese una classifica compresa tra 0 (o 0%, la più bassa uguaglianza di genere possibile) e 1
(100%, la più alta parità di genere possibile).

i 10 Paesi migliori del 2021

GENDER EQUALITY INDEX


L'indice sull'uguaglianza di genere è uno strumento per valutare i progressi dell'uguaglianza di genere nell'UE con punteggi fino a 100
relativi a 6 dimensioni: lavoro, denaro, salute, conoscenza, tempo, potere, violenza

UGUAGLIANZA TRA I GENERI


i ruoli di genere sono in continua trasformazione ed è probabile che continueranno a cambiare:
- da una parte, sempre più donne mettono in discussione fortemente gli ASSUNTI TRADIZIONALI sulla divisione di genere
- dall’altra, gli uomini e le strutture da questi costruite oppongono una forte RESISTENZA a tali cambiamenti

affinchè ulteriori progressi si realizzino sono necessarie forti TRASFORMAZIONI, tra cui:
- un cambiamento nelle modalità di SOCIALIZZAZIONE, che oggi predispongono le donne all’accettazione dei ruoli subordinat
- un cambiamento negli atteggiamenti dei mariti-padri rispetto alle RESPONSAe ai fBILITA’ DOMESTICHE e ai figli
- maggiore flessibilità nelle SOLUZIONI EDUCATIVE e LAVORATIVE , per conciliarle con le esigenze familiari
- maggiore disponibilità di servizi qualificati per la CURA dei bambini di tutte le classi sociali
- abrogazione delle norme che consentono DISCRIMINAZIONI DIRETTE ed INDIRETTE nei confronti delle donne

DISUGUAGLIANZE ETNICHE
GRUPPO RAZZIALE
Si tratta di un gruppo che si distingue per una COMBINAZIONE di CARATTERI BIOLOGICI EREDITARI, come, ad esempio, gruppi
sanguigni ed enzimi nel sangue, colore della pelle, tratti somatici, statura

- DARWIN = già metteva in guardia sulle razze, notando che vi è quasi sempre una continuità della variazione fra i gruppi umani
- SFORZA = – cartografia con distribuzione di centinaia di geni e linee filogenetiche delle popolazioni
– quasi nessun altro MAMMIFERO mostra una variazione tra “razze” tanto piccola quanto quella osservata nell'uomo
– impossibile una classificazione su base scientifica: le differenze genetiche tra singoli individui sono maggiori, rispetto ai
gruppi razziali

il concetto di RAZZA NON ha fondamento scientifico: oggi la maggioranza degli studiosi ritiene che i gruppi razziali siano un PRODOTTO
della PERCEZIONE SOCIALE più che un dato biologico, quindi il concetto di razza ha un VALORE CULTURALE in quanto riferimento di
valori, atteggiamenti e comportamenti degli individui

GRUPPO ETNICO
è un segmento di una società più ampia, i cui membri sono considerati e si considerano appartenenti a una cultura comune e si impegnano in
attività nelle quali tale CULTURA CONDIVISA è il fattore principale;
esso condivide - nome - mito di una comune discendenza - cultura condivisa (lingua, religione,...)
- memorie comuni - territorio (anche simbolico) - solidarietà particolaristica

MINORANZE
secondo WIRTH (1945) = gruppo di persone che, a causa di CARATTERISTICHE fisiche/culturali, sono isolate dagli altri membri della
società in cui vivono e vengono trattate in modo diverso e diseguale e, per questo, si ritengono oggetto di
DISCRIMINAZIONE COLLETTIVA
Il fatto di essere oggetto di discriminazione, cioè di essere trattati diversamente a causa di presunte caratteristiche negative, è un elemento
definitorio dell’essere minoranza. Spesso, in passato, la discriminazione è stata inscritta in norme formali/informali delle società.
I gruppi di minoranza sono spesso vittime di pregiudizi, giudizi cioè basati su stereotipi negativi.
STEREOTIPO
LIPPMANN (1922) = definisce stampi congitivi che riproducono le immagini mentali delle persone, on altre parole i quadri mentali che
abbiamo in testa ( FUNZIONE di ORIENTAMENTO COGNITIVO)

PREGIUDIZIO
Definito da ALLPORT un giudizio ANTICIPATO rispetto alla valutazione dei fatti; atteggiamento sfavorevole od ostile che presenta caratteri
di superficialità, indebita generalizzazione e rigidità, implicando un rifiuto di mettere in dubbio la fondatezza dell’atteggiamento stesso e la
persistenza a verificarne la consistenza e la coerenza. Nei pregiudizi prevale una COMPONENTE VALUTATIVA

RAZZISMO
forma di pregiudizio con cui gruppi diversi dal proprio vengono definiti come BIOLOGICAMENTE INFERIORI e su questa base vengono
discriminati, sfruttati e oppressi con violenza.

viene visto come processo di COSTRUZIONE del RAPPORTO con l’altro da TAGUEIFF nel 1987:
- AUTORIZZAZIONE = il concetto di RAZZA viene applicato in primo luogo x definire il proprio gruppo, x affermare la purezza e
superiorità della propria razza
- ETERORAZZIZAZIONE = la razza viene usata x definire l’ALTRO, quindi diventa sinonimo di civiltà inferiore ed arretrata

BLAUNER nel 1972 sviluppa la teoria dell’OPPRESSIONE RAZZISTA basata su 5 punti:


- trasferimento forzato - manipolazione culturale - giustificazione ideologica
- asservimento politico - sfruttamento economico

ETNOCENTRISMO
fenomeno per cui i membri di un dato gruppo assumono la propria cultura come pietra di PARAGONE UNIVERSALE: l’esito è la
CLASSIFICAZIONE come culturalmente inferiori i gruppi che non possiedono tratti culturali analoghi

TEORIE DELLE DISEGUAGLIANZE ETNICHE


Nel tentativo di spiegare la diseguaglianza etnica, i sociologi hanno ragionato su 3 dimensioni:
1) CARATTERI INDIVIDUALI = secondo questa ipotesi, i soggetti, nel cui carattere campeggiano forte remissività nei confronti
dell’autorità e contestuale tendenza al pregiudizio ed ostilità, sono più predisposti di altri al razzismo
ANTISEMITISMO = trova fertile terreno di diffusione in
- personalità fragili, educate in modo autoritario ed appartenenti a ceti minacciati dagli sconvolgimenti prodotti dalle
crisi economiche e sociali
- processi di DISCRIMINAZIONE che sono spesso esito di dinamiche in cui si utilizzano minoranze per scaricare la
tensione dei problemi sociali, noto anche come CAPRO ESPIATORIO

2) RELAZIONI SOCIALI TRA GRUPPI = - alcuni studiosi riconducono il razzismo allo stato di segregazione delle minoranze
- la MANCANZA di relazioni sociali crea una DISTANZA SOCIALE e PSICOLOGICA tra
componenti della maggioranza e minoranza, alimentando i pregiudizi dei primi verso i
secondi
x superare le situazioni di segregazione, ”azione positiva” (AFFIRMATIVE ACTION), e diffonderne l’accettazione si sostiene che sia
necessario privilegiarne la PARTECIPAZIONE alla vita sociale attraverso un TRATTAMENTO PREFERENZIALE nella scuola e nel lavoro

3) CONTESTI ECONOMICI DELLE RELAZIONI = i ricercatori marxisti tematizzano le forme di SFRUTTAMENTO ECONOMICHE
fondate sulla DIVERSITA’ ETNICA; dal punto di vista della classe DOMINANTE
mantenere i diversi gruppi etnici in COMPETIZIONE tra di loro aiuta ad impedire
che i lavoratori si COALIZZINO vs loro

ETA’ E STRUTTURA SOCIALE


Lo status di età (bambino, adolescente, adulto, anziano) è uno STATUS ASCRITTO, ossia una posizione sociale assegnata
indipendentemente dalle AZIONI INDIVIDUALI. Ogni società definisce dei ruoli di età: normalmente, ci si aspetta che i ragazzi comincino
a frequentare i soggetti dell’altro sesso nel corso dell’adolescenza, o che in età adulta i soggetti comincino un lavoro e continuino a lavorare
fino all’età del pensionamento.

ETA’, ASPETTATIVE, NORME


L’assegnazione di ruoli diversi a seconda dell’età avviene primariamente su BASE BIOLOGICA, ad ogni età sono poi assegnate precise
ASPETTATIVE SOCIALI rispetto ai comportamenti adeguati e/o inadeguati:
- alcune aspettative sono collegate a NORME FORMALI, come quelle che regolano l’accesso al voto, alla guida e alla pensione
- altre sono collegate a NORME INFORMALI, che anche se non NON ci sono REGOLE SCRITTE come l’età in cui procreare, sposarsi,...
LE BASI SOCIALI DEL CICLO DI VITA
Concetti come “infanzia”, “adolescenza”, “mezza età” e altri ci appaiono naturali, di fatto, però, emergono storicamente e non sono
appartenuti ad altre epoche o civiltà; in particolare le varie società definiscono le fasi del ciclo di vita attraverso cambiamenti sociali di
macrolivello (rivoluzione industriale)

RITI DI PASSAGGIO
La transizione da una fase all’altra della vita viene spesso segnata da questi, spesso pubblici e valorizzati da cerimonie ad hoc, ed inoltre
- facilitano la SOCIALIZZAZIONE degli individui rispetto ai nuovi ruoli
- forniscono una base all’IDENTITA’ INDIVIDUALE
- offrono agli altri un’occasione per modificare le proprie ASPETTATIVE rispetto al soggetto
- costituiscono l’IDENTITA’ COLLETTIVA
- contribuiscono a dare senso ai CAMBIAMENTI della vita

Per diventare adulti gli adolescenti della tribù Sa, nell’Isola di Pentecoste (OCEANIA), devono esibirsi nel rituale del "Naghol" (tuffo a
terra), che ha ispirato il bungee jumping: i giovani, legati solo con liane, si lanciano infatti da torri di legno alte più di 30 metri. Se la liana
è troppo corta rischiano di andare a sbattere contro i pali acuminati che reggono la struttura, se è troppo lunga cadono al suolo a oltre 40
km/h di velocità. È una dimostrazione di mascolinità per gli uomini; il primo salto è un rito di passaggio all’età adulta.

I giovani Mati, una popolazione di cacciatori che vive nel BRASILE occidentale, Gli aspiranti adulti devono infatti superare tre prove
decisamente dolorose: prima gli viene versato del veleno negli occhi, poi vengono picchiati con dei bastoni dagli altri uomini della
comunità e infine vengono colpiti con dardi avvelenati sparati da lunghe cerbottane di legno. La tossina utilizzata è ottenuta da rane
velenose e provoca allucinazioni, tremori e una forte diarrea.

Nelle società contemporanee occidentali, tuttavia, tali riti rivestono un ruolo sempre meno rilevante: il DEPOTENZIAMENTO SOCIALE di
questi rituali può avere effetti rilevanti, in quanto la loro assenza può potenzialmente creare senso di vuoto o ansia

Focus sui bambini


SCOPERTA DELL’INFANZIA
Nei primi anni del 900 con la Montessori possiamo individuare 2 aspetti positivi principali di questa scoperta moderna:
- riduzione della VIOLENZA nei confronti dei bambini
- CONSIDERAZIONE del bambino come ESSERE UMANO ⇒ i DIRITTI del BAMBINO (1924-1959)

CONDIZIONE SOCIALE
SEGREGAZIONE dei bambini in quanto l’ambito di azione/interessa può essere solo
- della FAMIGLIA (“la cura dei bambini è affare della famiglia”)
- dei SISTEMI EDUCATIVI e delle AGENZIE di SOCIALIZZAZIONE (classiche come la scuole e moderne come i media) ↴
è stato individuato un DISINTERESSE verso i bambini da un punto di vista sia politico che sociale in senso
stretto (fino agli anni 80 NON comparivano nelle statistiche ISTAT)

- SGRITTA (1997) = descrive come il passaggio “dall’analisi della condizione dell’infanzia a quella dell’infanzia come categoria, come
COMPONENTE PERMANENTE e STRUTTURALE della società”
- ARIES (1979) = affronta per la prima volta il tema della CITTADINANZA e dell’AUTONOMIA dei bambini

RUOLO ATTIVO = piena cittadinanza presuppone che un attore sociale autonomo possa esprimersi sui piani economico, educativo,
progettuale, psicologico, giuridico, politico

PROPOSTE POLITICHE
- rivedere e le carte e le dichiarazioni dei diritti dei bambini, perché in alcuni casi si tratterebbe di parlare in realtà di CARTA dei “DOVERI”
degli adulti verso i bambini, ma anche, in un’ottica di protagonismo dei bambini, ma anche quella di RESPONSABILITA’ dei bambini
verso se stessi, gli adulti e gli altri bambini
- RICONOSCIMENTO dell’ATTIVITA’ SCOLASTICA dei bambini come LAVORO NECESSARIO x la SOCIETA’, per cui ai bambini sia
riconosciuta una retribuzione, anche attraverso meccanismi diversi da quelli monetari (QVORTRUP 1995)
- individuazione a livello locale e nazionale di strumenti politici di CONSULTAZIONE dei bambini per le questioni di maggiore interesse,
ma anche di proposta

QUESTIONI APERTE
- TEMPO = colonizzazione del tempo dei bambini attraverso attività extrascolastiche fa da proxy del benessere sociale
- SPAZI = segregazione urbana
I giovani e la società
ADOLESCENTI E GIOVANI
Secondo la Mead non vi è un momento preciso in cui un ragazzo possa dire "ora sono un uomo", se la società non interviene per definirne le
caratteristiche. La definizione di persona adulta varia nel tempo e nello spazio e l'acquisizione dello status di adulto risulta essere un processo
graduale che può durare più o meno a lungo ↴
- ADOLESCENZA = caratterizzata dalle TRASFORMAZIONI BIOSOMATICHE e questo concetto emerge nell’800 in
connessione con gli ambienti collegati alla Rivoluzione industriale; la SEGMENTAZIONE di questa
fascia d’età si sviluppa, soprattutto, grazie al mercato del CONSUMO
- GIOVANI = fisicamente adulti (cioè, sostanzialmente, capaci di riprodursi), ma socialmente immaturi; questa fascia d’età
come categoria sociale si sviluppa nel 1968

PASSAGGIO ALLA FASE ADULTA


Si può dire che un* giovane uomo/donna sono diventati adulti quando hanno varcato una serie di “soglie” secondo CAVALLI e GALLAND:
1) hanno concluso la parte più rilevante del loro percorso formativo
2) occupano una posizione relativamente stabile nella divisione sociale del lavoro
3) non vivono più nella casa dei genitori
4) si sono sposati o convivono con il partner
5) si assumono, con la maternità/paternità, delle responsabilità nei confronti di una nuova generazione

PROLUNGAMENTO DELLA FASE GIOVANILE


Le trasformazioni in atto sono:
- tendenza a DILAZIONARE ognuno di questi passaggi, ossia si concludono gli studi a un'età più avanzata, si entra più tardi nel mondo del
lavoro, si lascia più tardi l'abitazione dei genitori, ci si sposa e si diventa padre o madre molto più tardi che non nei decenni precedenti
- l’ORDINE col quale queste soglie vengono superate NON è prescritto da rigide norme sociali
- la distanza in termini di mesi e anni tra i momenti in cui viene varcata la prima e l'ultima soglia tende a diventare sempre più estesa

NEETS
Sono i giovani tra i 18 ed i 24 anni che NON lavorano ne studiano: il loro numero è dato da DISOCCUPATI (che cercano lavoro
attivamente) + INATTIVI (che NON cercano lavoro)

il 25,1% dei giovani italiani tra i 15 ed i 34


anni è Neet

Gli anziani
50,7 anni è l’età media della popolazione nel 2048 i decessi potrebbero doppiare le 10,3 milioni sono le persone destinate a
che si prevede nel 2050 a partire da 45,7 nascite (784 k vs 391 k) vivere sole nel 2040, a confronto agli 8,5
nel 2020 milioni nel 2020

- il rapporto tra giovani ed anziani sarà 1:3 nel 2050


- la popolazione in età LAVORATIVA scenderà dal 63,8% al 53,3% del totale
- l’87% dei comuni di zone rurali subirà un ulteriore calo demografico
I PROBLEMI DEGLI ANZIANI
1) la VECCHIAIA porta con sè la progressiva diminuzione delle PRESTAZIONI FISICHE e MENTALI, ed in questo senso induce una
DIPENDENZA nei confronti degli altri x loro
2) la SOCIALIZZAZIONE INDIVIDUALE alla vecchiaia è complessa xk, a differenza di quanto accade x altre fasi, l’accesso alla TERZA
ETA’ NON è collegato a SPECIFICHE RICOMPENSE SOCIALI
3) la scarsa entità delle PENSIONI, erogate agli anziani da parte delle autorità pubbliche, pone spesso i vecchi in condizione di dipendenza
economica nei confronti dei soggetti più giovani
4) l’URBANESIMO ed il DECLINO della FAMIGLIA ALLARGATA fanno sì che più spesso gli anziani si trovino a vivere in condizioni di
isolamento spaziale e temporale
5) la RILEVANZA NUMERICA degli anziani e la SERIETA’ delle problematiche descritte hanno portato negli ultimi anni a un moltiplicarsi
dei partiti e dei gruppi di pressione della terza età

FAMIGLIA
CONCETTI DI BASE
- PARENTELA = sistema di rapporti fondati su discendenza tra consanguinei (nonni, genitori, figli,....) o sul matrimonio (si parla di affini)
- MATRIMONIO = unione sessuale socialmente riconosciuta e approvata tra 2 adulti, tramite atto pubblico ( ISTITUZIONE FORMALE)
- FAMIGLIA = ISTITUZIONE SOCIALE, gruppo di persone direttamente legate da rapporti di parentela e legami di reciprocità, all’interno
del quale i membri adulti hanno la responsabilità di allevare i bambini

DEFINIRE LA FAMIGLIA
FAMIGLIA = insieme di due o più persone legate da vincoli di sangue, di matrimonio, unione di convivenza o adozione, che formano una
unità economica, sono responsabili della reciproca cura e spesso vivono insieme nel medesimo aggregato domestico ↴
questa definizione generale ricomprende una varietà di situazioni differenti

CARATTERI STRUTTURALI
Sociologi e antropologi hanno individuato una serie di caratteristiche strutturali applicabili a una casistica estremamente ampia; in
particolare, la classificazione delle diverse tipologie di famiglia può essere operata a partire da 5 variabili fondamentali:
1) la forma di FAMIGLIA 3) la SCELTA DEL CONIUGE 5) le DISCENDENZE ed eredità
2) la forma di MATRIMONIO 4) i modelli di RESIDENZA

FORME DI FAMIGLIA
2 sono le principali forme di famiglia:
- NUCLEARE = composta dai genitori e dalla prole che da essi dipende
- ESTESA = composta dalla famiglia nucleare + altri parenti biologici/acquisiti (nonni, zii, nipoti, cugini, suoceri, cognati,...)
la maggior parte delle società riconosce la prima come UNITA’ SOCIALE FONDAMENTALE, o perlomeno come rilevante

FORME DI MATRIMONIO
2 sono le forme principali:
- MONOGAMIA = matrimonio di 2 persone
- POLIGAMIA = un individuo con più partner diversi
↳ a sua volta si distingue in 2 forme diverse:
- POLIGINIA = matrimonio di un solo uomo con più donne, legale in circa 50 paesi nel mondo
- POLIANDRIA = matrimonio di una sola donna con più uomini, praticata solo in Tibet e in alcune tribù indiane

la poligamia è legale in 26 Stati in Africa e


in 21 in Asia, specialmente musulmani ma
ci sono anche nazioni a maggioranza
cristiana (Congo, Zambia, Uganda) o
buddista (Birmania). India, Filippine,
Singapore, Malesia e Sri Lanka la
consentono solo ai cittadini musulmani

le società poligamiche hanno:


- più alti tassi di VIOLENZA
DOMESTICA verso donne e bambini
- più bassi i tassi di ISTRUZIONE di
ragazze e donne
LA POLIGNIA E L’ISLAM
Essa è prevista dal seguente versetto del Corano “E se temete di essere ingiusti nei confronti degli orfani, sposate allora due o tre o quattro tra
le donne che vi piacciono; ma se temete di essere ingiusti, allora sia una sola o le ancelle che le vostre destre possiedono, ciò è più atto ad
evitare di essere ingiusti”, ma oggigiorno l’islam è intervenuto x un RINNOVAMENTO, che prevede:
- limite quantitativo di 4 mogli
- obbligo di pari trattamento delle mogli (“Chi ha due mogli e pende a favore di una di esse, arriva il Giorno del Giudizio con un fianco che
pende da un lato”)
- prescrizione di evitare di prendersi una seconda moglie se non si è in grado di sopportare le spese implicate
- introduzione del diritto della donna di stipulare nel CONTRATTO di matrimonio una CLAUSOLA MONOGAMICA

secondo l’imam Al Tayyeb è necessario un rinnovamento x quanto riguarda le questioni relative alle donne, in quanto rappresentano la metà
della società e, se non ci si prende cura di esse, è come se “si camminasse su un solo piede”

FAMIGLIA PATRIARCALE O MATRIARCALE


Varia, invece, a seconda delle società l’atteggiamento nei confronti della famiglia estesa, come base di relazioni sociali e fonte di sostegno
reciproco. Si dicono - PATRIARCALI = società fondate sulla dominanza maschile, sancita dalla tradizione e spesso anche dalla legge
- MATRIARCALI = società in cui l’autorità è in capo alla madre/moglie

SCELTA DEL CONIUGE


2 sono i principali sistemi che regolano tale scelta:
- ESOGAMIA = impone la scelta del coniuge all’ESTERNO di determinati gruppi (famiglia, clan,...) ↴
la più comune regola è il TABU’ dell’INCESTO che proibisce matrimonio e rapporti sessuali tra persone
aventi un LEGAME BIOLOGICO più o meno stretto
- ENDOGAMIA = impone la scelta all’INTERNO dei gruppi di riferimento ↴
nelle società OCCIDENTALI una forma PARZIALE di questa viene praticata in specifici gruppi etnici
(neri americani), religiosi (ebrei) o di classe (nobili inglesi)

In generale il coniuge viene scelto entro un gruppo sociale affine al proprio = OMOGAMIA ↴
favorisce l’equilibrio e la stabilità dell’unione, attraverso la MINIMIZZAZIONE dei CONFLITTI dovuti a disparità sociali
e può essere: - EDUCATIVA = tendenza a sposarsi con una persona dotata di un livello di istruzione affine al proprio
- OCCUPAZIONALE = tendenza a sposarsi con una persona il cui status occupazionale sia simile al proprio
- NAZIONALE = tendenza a sposarsi con una persona della stessa nazionalità, nonostante ciò appare una via
di RIDIMENSIONAMENTO

MODELLI DI RESIDENZA
Le società si differenziano anche per il luogo in cui va a vivere la coppia appena sposata:, quindi possiamo distinguere come residenza:
- NEOLOCALE = i neosposi si separano fisicamente da entrambe le corrispettive famiglie
↳ è la norma in OCCIDENTE, mentre rara nel resto del mondo in quanto risulta collegata alla MONOGAMIA,
individualismo ed uguaglianza dei ruoli economici tra donne e uomini
- PATRILOCALE = i neosposi vanno a vivere coi parenti del marito o vicino ad essi
- MATRILOCALE = i neosposi vanno a vivere coi parenti della moglie o vicino ad essi

DISCENDENZA ED EREDITA’
Le regole di discendenza consentono di selezionare le relazioni biologiche rilevanti all’interno del gruppo sociale; possiamo distinguere 3 tipi
di sistemi di discendenza:
- PATRILINEARE = la più comune, la parentela è tracciata per linea maschile quindi i legami principali sono quelli che uniscono il padre al
figlio e al figlio del figlio
- MATRILINEARE = piuttosto rara, la parentela viene tracciata per linea femminile
- BILINEARE = prevalente in Occidente, la parentela viene tracciata per via sia maschile che femminile

DEFINIRE LA FAMIGLIA
La sua definizione l’abbiamo vista precedentemente, però possiamo anche darne un’altra ossia che è il risultato di versi elementi:
- FORMA di - famiglia (nucleare o estesa) - SCELTA del coniuge (esogamia o endogamia)
- matrimonio (monogamia o poligamia) - modelli di RESIDENZA (patri/matrilocale o neolocale)
- RELAZIONI nella famiglia (patriarcale o matriarcale) - DISCENDENZE ed eredità (patri/matrilineare o bilineare)
TEORIE CLASSICHE SULLA FAMIGLIA
1) FUNZIONALISMO = la famiglia svolge compiti che contribuiscono a soddisfare i bisogni fondamentali della società e a preservare
l’ordine sociale ↴
PARSONS definisce le 2 seguenti funzioni della famiglia:
- SOCIALIZZAZIONE PRIMARIA = apprendimento delle norme culturali per i bambini e acquisizione ruoli per gli adulti
- STABILIZZAZIONE della PERSONALITA’ = formazione dell’individuo e supporto emotivo ai suoi membri

FAMIGLIA NUCLEARE = struttura meglio equipaggiata per affrontare le richieste della società industriale in quanto
- uomo lavora fuori casa (ruolo strumentale di MALE BREADWINNER)
- donna si occupa di casa e figli (RUOLO AFFETTIVO)

in questo caso le funzioni della famiglia si dividono in:


- ECONOMICHE = in tutte le società la famiglia svolge sempre un ruolo di acquisizione e gestione delle RISORSE MATERIALI
- TRASMISSIONE dello STATUS = altro ruolo associato alla famiglia è quello della conservazione e riproduzione intergenerazionale dello
status dei membri, però si è affievolita col tempo
- SOCIALIZZAZIONE = è all’interno della famiglia che i bambini acquisiscono buona parte delle nozioni e capacità necessarie allo
svolgimento dei ruoli adulti
- ASSISTENZA SOCIALE = in passato la famiglia assolveva anche al compito di garantire ai soggetti quella fondamentale, oggi questo
compito è in parte assunto dal sistema di WELFARE

2) TEORIE DEL CONFLITTO = la famiglia è un costrutto della CAPITALISMO ↴


i suoi teorici fanno una critica al funzionalismo in quanto secondo loro la visione della famiglia che hanno i colleghi
funzionalisti rende un’immagine della società eccessivamente armonicista e in continuo adattamento
infatti secondo MARX ed ENGELS con la rivoluzione industriale la famiglia ha finito x trasformarsi in un insieme di
RELAZIONI fondate sullo SCAMBIO MONETARIO: entro tale nucleo (soprattutto nel caso degli operai),
le donne sono trattate come OGGETTI di PROPRIETA’ e gli stessi figli sono vissuti come merci e strumenti di lavoro

secondo HARTMANN (economista femminista) lo sviluppo del sistema CAPITALISTA-PATRIARCALE ha concentrato le risorse nelle
mani dei capitalisti e degli uomini: x assicurare la sopravvivenza dei GRUPPI INFERIORI (operai e donne) questo sistema ha creato forme
di redistribuzione legate al lavoro salariato ed alla convivenza familiare

3) FEMMINISMO = la famiglia è unità disfunzionale e di espressione del potere patriarcale


↳ questo approccio rivolge l’attenzione all’interno delle famiglie x esaminare le esperienze delle donne nella sfera domestica

FRIEDMAN nel suo libro “Il prblema senza nome” parla delle casalinghe prigioniere di rapporti soffocanti: la famiglia NON è un’unione
cooperativa fondata su INTERESSI COMUNI e sostegno reciproco, ma in essa si riscontrano squilibri di potere e disparità di vantaggi

i principali argomenti da questo approccio sono:


- la DIVISIONE DOMESTICA del lavoro = doppio turno e valore del lavoro domestico
- la DISUGAGLIANZA dei RAPPORTI DI POTERE = violenze domestiche,...
- le ATTIVITA’ di CURA ed il LAVORO EMOTIVO = ascolto, negoziazione e creatività

NUOVE TEORIE DELLA FAMIGLIA


Esse pongono l’attenzione sulle recenti trasformazioni della famiglia, in particolare secondo:
- GIDDENS = tutti noi ereditiamo un insieme di IDEE sull’AMORE che fanno parte della cultura OCCIDENTALE e plasmano le nostre
aspettative rispetto alle relazioni affettive; alcune delle idee ancora oggi diffuse vengono dalle CORTI EUROPEE del XI e XII
secolo e derivano dall’IDEALE FEUDALE di DEVOZIONE ASSOLUTA al vassallo nei confronti del suo signore, durante il
ROMANTICISMO questa concenzione si fonde con nuove idee legate alla ricerca del “vero amore”, unico, perenne e fondato
su sentimenti intensissimi

egli lega la nascita dell'amore alle trasformazioni della vita di coppia, a seguito dei processi di affermazione della SESSUALITA’ DUTTILE,
ossia di quella sessualità slegata dalla mera funzione riproduttiva che si è andata affermando nella FAMIGLIA NUCLEARE BORGHESE
che nel 1800 era basata sull’AMORE ROMANTICO, ossia sull’IDEALIZZAZIONE CRISTIANA e sul BINOMIO AMORE-LIBERTA’ e
prevedeva: - sublimazione cristiana dell’amore
- scelta del partner
- separazione della vita familiare da quella lavorativa
- CONTRACCEZIONE = controllo delle nascite e la conseguente contrazione della famiglia
l’amore romantico ha degli effetti importanti sulla vita sociale:
- la nascita del FOCOLARE DOMESTICO di cui il centro si sposta dall’autorità patriarcale all’affetto materno
- instaurazione di rapporti consapevoli tra GENITORI e FIGLI in cui la naturalità lascia il posto alla qualità della relazione e all'affettività
che sono alla base del rispetto dell'autorità gerarchica
- l’invenzione della MATERNITA’, la nascita dell'indagine sul sé in quanto l'affettività offre una sicurezza sul presente e sul futuro che trova
un proprio spazio nella società

- BECK e BECK GERNSHEIM = nel libro “Il normale caos dell’amore” i due esaminano la natura tumultuosa dei rapporti personali ,dei
↓ matrimoni e dei modelli familiari nella società contemporanea
individuano: - DETRADIZIONALIZZAZIONE delle RELAZIONI FAMILIARI = sgretolarsi della tradizione come orientamento
all’azione nelle più diverse situazioni sociali. Le famiglie sono sempre più svincolate da regole e modelli stabili e si
basano invece su scelte autonome
- INDIVIDUALIZZAZIONE = processo che ha posto gli individui al di fuori dei quadri sociali entro i quali, ancora nella
prima modernità, si configuravano le loro scelte di vita
- COLLISIONE delle BIOGRAFIE LAVORATIVE
- IMPORTANZA dell’AMORE = come legame sociale e antidoto all’incertezza delle società contemporanee
- CONTRADDIZIONI = aumentano i divorzi, ma anche le seconde nozze; il tasso di natalità scende, ma aumenta la
domanda di cure contro l’infertilità

AMORE NELLA SOCIOLOGIA CONTEMPORANEA


- DEPRIVAZIONE = riscoperta della dimensione pubblica dell’amore, in quanto alla base della solidarietà degli stati moderni
- UNIVERSALITA’ = amore non è solo verso familiari o simili, ma anche verso ESTRANEO
- ECCEDENZA = amare significa fare di più di ciò che la situazione richiede al fine di rendere benefici
- CARICA CRITICA = l’amore sovverte le logiche dell’utilitarismo e della contabilizzazione
- GENERATIVITA’ = l’amore è cura degli altri e del mondo e ha un potenziale trasformativo
- UNITA’ E DISTINZIONE = l’amore consente di custodire le diversità e la pluralità

TREND FAMIGLIE: DEISTITUZIONALIZZAZIONE


In Occidente, negli ultimi decenni, i modelli familiari hanno subìto profonde trasformazioni:
- è DIMINUITA la PROPENSIONE al MATRIMONIO come fondamento della famiglia (deistituzionalizzazione)
- istituzione UNIONI x lo STESSO SESSO (diritti civili in Italia)
- è AUMENTATA l’ETA’ MEDIA al MATRIMONIO ( aumento scolarizzazione, in Italia famiglie “marsupiali”)
- è AUMENTATO il TASSO di DIVORZI
- sono AUMENTATE le FAMIGLIE MONOPARENTALI
- sono AUMENTATE le FAMIGLIE RICOSTITUITE (si formano dopo un nuovo matrimonio o attraverso nuove relazioni che coinvolgono i
figli delle unioni precedenti = famiglia allargata)
- aumento figli FUORI dal matrimonio
- declino della fecondità - diminuzione numero dei figli
- aumento età di concepimento

TASSI DI MATRIMONIO

tassi grezzi di matrimonio ogni 1000 persone:


- più bassi in Italia (1,6 matrimoni), Portogallo
(1,8) e Spagna (1,9)
- più elevati in Ungheria (6,9), Lettonia (5,6) e
Lituania (5,5)
nei Paesi OCSE ed EU27,
dagli anni 70 ad oggi c’è
stato un calo significativo
dei tassi di matrimonio
ogni 1000 persone

UNIONI CIVILI

sono state istituite nel


2016 x persone dello
stesso sesso

dopo il boom iniziale vi è


stata una progressiva
stabilizzazione: nel 2021
ci sono state 2148 unioni
civili come nel 2019

considerando i tassi x 100


mila residenti, la Toscana
si colloca al 1° posto (5,6
x 100 mila), seguita da Lazio (5,2) e dalla Lombardia (5,0) grazie al ruolo attrattivo di alcune metropoli come Roma e Milano

AUMENTO ETA’ MATRIMONIALE


INSTABILITA’ MATRIMONIALE IN
ITALIA

nel 2015 il numero di divorzi ha avuto


un’impennata (+57,5%) a seguito
dell’entrata in vigore di 2 leggi:
- procedure consensuali extragiudiziali
- c.d.c DIvorzio breve che ha fortemente
ridotto l’intervallo tra separazione e
divorzio (12 mesi x le separazioni
giudiziali e 6 x le consensuali)

negli ultimi 10 anni in Europa il tasso


di divorzi è diminuito: passando da 1,9
divorzi ogni 1000 persone nel 2010 ad
1,6 nel 2021

INSTABILITA’ MATRIMONIALE
Perchè essa è aumentata? Possiamo analizzare 2 dimensioni:
- ECONOMICA = lento svuotamento funzione di trasmissione di ricchezza e status tra generazioni
- REALIZZATIVA ed IDENTITARIA = matrimonio valutato in base a soddisfazione

ATTENZIONE! In Italia il divorzio è stato istituito nel 1971 in seguito ad un caso specifico x istituto giuridico della separazione, per poi nel
2015 essere seguito dall’introduzione di una nuova normativa (DIVORZIO BREVE)
DEISTITUZIONALIZZAZIONE

DECLINO DELLA FECONDITA’


Si tratta di un fenomeno che inizia in Francia nell’800 x poi arrivare negli altri Paesi alla fine dello stesso secolo: Italia e Spagna fino agli
anni 60 avevano i tassi più alti ↴
x la DONNA il tasso di fecondità è 2,1 ed è il livello minimo per ricambio generazioni: assicura equilibrio nascite/morti e
crescita zero popolazione; in Italia nel 2022 era 1,18

nati vivi x donna:


- 1.53 in EU
- 1.13 a Malta
- 1.25 in Italia
- 1.84 in Francia
SLITTAMENTO ETA’ DI CONCEPIMENTO

età media delle donne al


parto e tassi di fecondità
(donne sia italiane che
straniere)

POSTI IN ASILO NIDO PER BAMBINI DI ETA’ INFERIORE A 3 ANNI


La quota di posti nei servizi educativi rispetto ai bambini sotto i 3 anni è pari al 27,2% (l’obiettivo europeo è 33%) e di questi a loro volta il
49,1% si trova in strutture pubbliche

ISTRUZIONE
Si tratta di un PROCESSO FORMALE attraverso cui la società trasmette - conoscenze e capacità
- valori, norme ed aspettative
RUOLO DELL’ISTRUZIONE
In quanto responsabile della riproduzione di valori, norme e aspettative, l’istruzione costituisce anche una parte fondamentale del processo di
socializzazione, quello cioè attraverso cui gli individui apprendono gli aspetti costitutivi della vita quotidiana.
L’istruzione insegna all’individuo a ricoprire i ruoli di cittadino. contribuente e consumatore.

IL SISTEMA SCOLASTICO IN ITALIA


Il sistema scolastico italiano si pone 2 obiettivi principali:
1) sviluppare il processo di trasmissione delle conoscenze disciplinari
2) certificare le conoscenze le competenze acquisite attraverso l'assegnazione dei titoli di studio

in Italia i titoli di studio hanno valore legale, cioè sono certificati ed equiparati (diversamente da GB e USA)

- 1848 = il Regno di Sardegna emette la LEGGE BONCOMPAGNI che regola che gli studia siano CENTRALIZZATI e LAICI
- 1859 = la LEGGE CASATI istituisce un’istruzione superiore di monopolio statale (NON ammetteva l’esistenza di università private ed
elementari uniche senza accesso differenziato con obbligo fino alla 2° elementare)
- 1904 = LEGGE ORLANDO regola l’obbligatgorietà scolastica fino ai 5 anni della scuola primaria
- 1911 = LEGGE DANEO CREDARO affronta il problema del finanziamento alla scuola togliendola dalle responsabilità dei comuni
- 1923 = RIFORMA GENTILE durante il fascismo col SISTEMA SECONDARIO BIFORCATO
- 1962 = scuola media unica, gratuita ed obbligatoria
- 1969 = liberalizzazione dell’accesso agli studi universitari
- 1999 = obbligo scolastico alzato a 15 anni

il sistema scolastico italiano ha alcune caratteristiche:


- pur non avendo barriere formali di ingresso ai diversi cicli, ha una tendenza a riprodurre le diseguaglianze tra le classi sociali
- EARLY TRACK = scelta delle superiori avviene precocemente e ha alto impatto nei destini sociali dei ragazzi
TEORIE DELL’ISTRUZIONE
FUNZIONALISMO = i funzionalisti evidenziano le FUNZIONI POSITIVE svolte dall’istruzione x la società; in termini generali essi
fanno propria la visione di DURKHEIM della funzione fondamentale dell’istruzione che è quella di trasmettere la
CULTURA (valori e senso di appartenenza)
le funzioni sono: - trasmissioni della cultura
- promozione del cambiamento culturale
- controllo sociale (obbligatorietà) tutti queste funzioni portano alla COESIONE SOCIALE
- selezione, mobilità sociale e meritocrazia
- sviluppo del capitale umano

PARSONS = la scuola assicura l’interiorizzazione della cultura strutturando la personalità degli individui, attraverso 4 funzioni (AGIL):
- A = ADAPTATION → adattarsi all’ambiente; l’obiettivo tipico del sottosistema ECONOMICO e l’istruzione contribuisce
garantendo la relazione mezzi-fini
- G = GOAL ATTAINMENT → definire i propri obiettivi è parte dell’obiettivo tipico del sottosistema POLITICO e
l’istruzione contribuisce garantendo la compatibilità tra gli obiettivi dell’azione e la cultura
della società
- I = INTEGRATION → garantire le interazioni delle proprie parti è l’obiettivo tipico del sottosistema GIURIDICO e
l’istruzione contribuisce garantendo l’apprendimento delle norme
- L = LATENT PATTERN MAINTENANCE → conservare l’organizzazione è obiettivo tipico del sottosistema
EDUCATIVO e l’istruzione contribuisce garantendo la connessione tra
credenze e valori

TEORIE DISUGUAGLIANZE EDUCATIVE


1) IVAN ILLICH (filosofo austriaco) = obbligo scolastico - strumento di trasmissione di valori materialistici dominanti
- prerogativa di specialisti e di conoscenze tecniche burocratizzanti
- ha un programma occulto: sapere qual è il proprio posto e starsene lì tranquilli
- DESCOLARIZZAZIONE = processo ideale che dovrebbe portare all’abolizione dell’istruzione obbligatoria e alla proibizione, per i
datori di lavoro, di richiedere ai lavoratori informazioni rispetto alla loro istruzione.
- OBIETTIVO = superare la connessione tra istruzione, inserimento nel lavoro e distribuzione del reddito (combattere diseguaglianze)
- le scuole dovrebbero essere sostituite da istituzioni conviviali, che insegnino a chi le frequenta ciò che essi desiderano imparare

2) PIERRE BORDIEU (sociologo francese) = la scuola RAFFORZA le DIFFERENZE SOCIALI perché riproduce valori e prassi delle
↓ classi superiori ed esclude per gap o shock ragazzi delle classi inferiori
CAPITALE CULTURALE = espressione coniata da lui insieme a PASSERON x indicare le QUALITA’ CULTURALI apprezzate
dal sistema dell’istruzione formale e, più in generale, dalla società; comprende:
- il linguaggio “giusto” - accesso ai libri
- l’esposizione a forme culturali (arte, teatro, musica,...)

RIPRODUZIONE SOCIALE = i bambini provenienti da famiglie delle classi MEDIE hanno già molte delle qualità culturali apprezzate dalla
scuola e dal sistema educativo

3) BASIL BERNESTEIN (sociolinguista inglese) = TEORIA DELLA DEPRIVAZIONE VERBALE: il sistema di classe influenza la
distribuzione sociale della conoscenza ↴
attraverso una serie di interviste ad un
campione di studenti, egli arriva alla
conclusione che “il successo scolastico
dipende in larga misura dalla capacità verbale,
a sua volta correlata positivamente con lo
status sociale medio alto”

il linguaggio dipende da tipo di educazione:educazione più incentrata su personalità ed espressività; educazione posizionale con ruoli fissi

le differenze sistematiche nel modo di usare il linguaggio tra ragazzi provenienti da contesti diversi prevedono 2 codici linguistici:
- RISTRETTI = è un linguaggio particolaristico strettamente legato al contesto in cui le operazioni mentali rimangono implicite
- ELABORATI = è un linguaggio universalistico che riflette una conoscenza di metalinguaggi di controllo e innovazione, in cui le operazioni
mentali sono rese esplicite e indipendenti dalla situazione
4) RANDALL COLLINS (sociologo statunitense) ↴
COMPETIZIONE PER LO STATUS (1979): - l’espansione del sistema educativo non riflette tanto la necessità di formare competenze
specialistiche, quanto il fatto che esiste competizione tra i gruppi di status per
l’ottenimento di ricchezza, potere e prestigio
- gruppi potenti (medici, avvocati,...) difendono il proprio status imponendo certificazioni
e barriere all’ingresso nel gruppo

nell’ottica di Collins i CONFLITTI tra QUALIFICHE PERSONALI tra gruppi di status consolidati e gruppi subordinati rivendicano
l’accesso ai privilegi dei primi e ne deriva una MOLTIPLICAZIONE dei TITOLI e dei PERCORSI di studio che poco, o nulla, ha che
vedere con esigenze formative effettive

5) SAMUEL BOWLS e HERBERT GINTIS (economisti americani) ↴


TEORIA NEOMARXISTA (1976): - il sistema educativo è inestricabilmente in relazione con la STRUTTURA di CLASSE
- l’istruzione scolastica serve alla RIPRODUZIONE delle DISUGUAGLIANZE di classe
- i livelli formativi di base insegnano agli individui le cose necessarie x OBBEDIRE
- a livello universitario vengono insegnate alle ristrette cerchie di élite l’autonomia di pensiero e la
capacità di decisione necessarie x COMANDARE

TREND
- UNIVERSALIZZAZIONE = affermazione del diritto all’istruzione ed apertura della scolarizzazione a tutti
- SCOLARIZZAZIONE = obbligatoria
- aumento del TASSO di SCOLARIZZAZIONE e diminuzione del tasso di ANALFABETISMO: si tratta di un TREND MONDIALE

ALFABETIZZAZIONE IN EUROPA

ALFABETIZZAZIONE NEL MONDO


TASSO DO ALFABETIZZAZIONE = totale persone che sanno leggere e scrivere x 100
popolazione totale

82% della popolazione MONDIALE è alfabetizzata, 87% uomini e 77% donne, ma con grandi differenze
- ASIA = India 74%, Papua Nuova Guinea 64%, Pakistan 59%, Afghanistan 43%
- AFRICA SUBSAHARIANA = Repubblica Centrafricana 37%, Ciad 22%, Niger 19%

ISTRUZIONE SECONDARIA E TERZIARIA IN EUROPA

LIVELLI DI ISTRUZIONE DELLA POPOLAZIONE 2008 2014 2018 2019 2020 2020-Ue27

quota di 25-64enni con almeno un titolo di studio secondario 53,3 59,3 61,7 62,2 62,9 79,0
superiore

quota di 25-64enni con un titolo terziario 14,3 16,9 19,3 19,6 20,1 32,8

30-34enni con istruzione universitaria 19,2 23,9 27,8 27,6 27,8 41,0

giovani 18-24enni usciti precocemente dal sistema di istruzione e 19,6 15,0 14,5 13,5 13,1 9,9
formazione

Strategia Europa2020: obiettivi x una “società della conoscenza” = - innalzamento istruzione secondaria e terziaria 30/34enni
- promuovere la formazione lungo tutto l’arco della vita
- riduzione ELET (Early Leavers from Education and Training) sono i
giovani tra i 18 e 24 anni che hanno abbandonato studio e formazione
con al massimo un titolo di studio SECONDARIO INFERIORE

DIVARIO ISTRUZIONE ITALIA - UE


Cresce il gap Italia-UE nella popolazione 25-64 anni: - DIPLOMATI = in Italia 62,9% vs 79% nell’UE
- LAUREATI = in Italia 20,1% vs 32,8% UE, in particolare in Italia questa quota è
maggiore al nord (21,3%) e centro (24,2%) vs sud (16,2%)

il vantaggio femminile è più marcato rispetto alla media Ue, ma non si traduce però in analogo vantaggio in ambito lavorativo

TITOLO DI STUDIO SECONDARIO SUPERIORE 25-64 ANNI


TITOLO DI STUDIO TERZIARIO 30-34 ANNI

GENERE ED ISTRUZIONE
Perché ragazze hanno risultati scolastici migliori dei coetanei uomini?
- AUTOSTIMA ed ASPETTATIVE FEMMINILI = familiarità coi modelli positivi
- CONSAPEVOLEZZA nella DISCRIMINAZIONE di GENERE = finalità del maggiore impegno è colmare il gap; inoltre materiale
didattico più attento a questioni di genere (meno maschile del passato)
- DIFFERENZA di APPROCCIO allo STUDIO = ragazze mature più presto dei coetanei; ragazzi con subculture devianti o contro lo studio

LAUREATI STEM 25-34 ANNI

STEM = Science, Technology,


Engeneerig e Maths

- Italia = 24,9% (36,8% uomini e 17%,


quindi si può dire che i primi
siano quasi il doppio delle
seconde)
- UE nel 2022 = 25,4%
- Germania = 32,2%

ARRETRATEZZA IN ITALIA
L’Italia è fanalino di coda in Europa per:
- TASSI di SCOLARIZZAZIONE SECONDARIA e TERZIARIA rispetto agli altri Paesi EU
- tassi più alti di ABBANDONO SCOLASTICO
- SPESA PUBBLICA x l’ISTRUZIONE che è quasi la metà di quella sostenuta dalla Danimarca, ma quasi pari al resto della media EU

EARLY LEAVERS from EDUCATION and TRAINING

- la strategia Europa2020 ELET aveva


come obiettivo nel 2020 di portare il
tasso al 10%, ed entro il 2030 al 9%

- Italia = 13,1% (15,6% maschi vs


10,4% femmine)
negli anni la percentuale di ELET
si è ridotta sia in Italia che in
Europa però permane una grande
differenza tra i nati in Italia e
quelli all’estero

SPESA PUBBLICA PER L’ISTRUZIONE


I Paesi UE spendono il 4,7% del PIL x l’istruzione: è una quota fortemente VARIABILE tra i diversi stati membri, ad esempio Svezia
(6,9%), Danimarca (6,3%) e Belgio (6,2%). L’Italia, in particolare, investe il 3,9% del suo PIL

RELIGIONE
Essa può essere definita come un sistema specifico di IDEE, NORME e PRATICHE riguardanti la SFERA SACRA, condivise da una
comunità di credenti.

ELEMENTI DELLA RELIGIONE


Dal punto di vista sociologico, sono cinque gli elementi qualificanti del fenomeno religioso:
1) la presenza di un SISTEMA SPECIFICO di IDEE strutturate in un credo riguardante natura, esseri umani, società, il bene ed il male
2) la presenza di un INSIEME di NORME e PRECETTI, atti a guidare la vita dei credenti secondo un ideale di “vita buona”
3) la presenza di un SISTEMA SPECIFICO di PRATICHE e RITUALI, in cui oggetti e azioni comuni assumono un significato particolare
4) la DEFINIZIONE di una SFERA SACRA distinta dalla normalità della vita quotidiana
5) la SUSSISTENZA di una COMUNITA’ di CREDENTI coinvolti nella pratica religiosa

FUNZIONE DELLA RELIGIONE


La principale è DARE SIGNIFICATO alla vita individuale e collettiva

CLASSIFICAZIONE DELLE RELIGIONI


WEBER ha classificato le religioni in base all’immagine del mondo riflessa da ogni religione:
- TEOCENTRICA = fa riferimento ad una concezione di un Dio personale trascendentale
- COSMOCENTRICA = fa riferimento ad un Dio impersonale e immanente

RELIGIONE E CULTURA
La religione è una componente culturale essenziale e permanente dell’umanità, secondo DURKHEIM, e non esiste società che non abbia
modelli culturali religiosi o sacri, infatti l’essere umano ha bisogno di:
- una protezione che vada oltre l’esistente, una dimensione TRASCENDENTE, una sfera superiore
- rappresentarsi la realtà del mondo terreno in cui vive con l’aiuto di un discorso, una NARRAZIONE, una spiegazione che sia prova di
contraddizioni (sia cioè coerente).
L’inconscio di queste 2 dimensioni produce solitamente una COSMOLOGIA, ossia una visione simbolica complessiva che include il mondo
terreno e quello ultraterreno in una cornice coerente.

CLASSIFICAZIONE DI WEBER
- ASCETISMO = l’uomo è considerato uno strumento del volere divino => etica di comportamento precisa, disegnata su una visione del
mondo manichea (opposizione tra il bene e il male)
- MISTICISMO = l’essere umano come un vaso, un contenitore pronto ad ospitare l’essenza divina. => percorsi attraverso cui tendere alla
conoscenza delle cose e quindi a strutturare un sistema di carattere cognitivo

rapporto con la cultura: abbiamo la divisione di 2 religioni:


- MEDIO ORIENTALI = sono cristianesimo, ebraismo ed islam, x queste l’essere umano è PECCATORE e soprattutto la vita terrena è
improntata ad una personalità attiva
- ORIENTALI = sono induismo, buddismo e confucianesimo, e x queste l’atteggiamento di conoscenza e contemplazione produce una
personalità più distaccata rispetto all’ordine terreno delle cose

LE ORGANIZZAZIONI RELIGIOSE
Le religioni moderne sono generalmente organizzate come chiese, sette, confessioni o culti, TROELTSCH ha definito:
- CHIESA = organizzazione religiosa che ha forti legami con la società più ampia e opera al suo interno (chiesa cattolica, anglicana)
- SETTA = organizzazione che rifiuta la società più ampia e richiede la conversione ai propri precetti (testimoni di Geova)
- CONFESSIONE = tipo di organizzazione religiosa con forma intermedia tra la chiesa e la setta (metodismo)
- CULTO = forma estrema di setta (scientology)

secondo THOMAS se gli uomini definiscono certe situazioni come reali, esse lo diventeranno nelle loro conseguenze

TEORIE DELLA RELIGIONE


1) APPROCCI FUNZIONALISTI = - FREUD = ha individuato una funzione della religione, ossia quella di proteggere gli individui dal
timore infantile dell’impotenza (COMPLESSO del PADRE: «la religione sarebbe la
nevrosi ossessiva universale dell’umanità; come quella del bambino, essa ha tratto origine
dal complesso edipico, dalla relazione paterna») ↴
x lui la religione è un’ILLUSIONE, ossia l'incarnazione dei più antichi, forti e profondi desideri del genere umano
- DURKHEIM = x lui la religione è un sistema di comunicazione di idee, sentimenti e norme
regolative del sistema sociale ↴
attraverso - i RITUALI RELIGIOSI, attraverso cui la società esprime un CAMBIAMENTO EMOTIVO nelle pratiche quotidiane
- il SIMBOLISMO RELIGIOSO, attraverso cui la società il senso di APPARTENENZA COLLETTIVA, rinforzando i legami
che uniscono l’individuo alla società
2) TOTEMISMO DEGLI ABORIGENI AUSTRALIANI, in cui:
- il tratto comune di tutte le religioni è la SEPARAZIONE (fisica, sociale e simbolica) tra SACRO e PROFANO
- i credenti riconoscono in un oggetto, in genere animale o piante, l’ANTENATO COMUNE che ha dato origine al clan
- il TOTEM è il simbolo sacro della società (GRUPPO SOCIALE) ed anche forma visibile ed esteriore della divinità

attraverso la religione, una società prende consapevolezza:


- del legame sociale che la tiene insieme
- di ciò che fonda il sentimento di appartenenza collettiva, la coscienza collettiva e la possibilità di dire “noi”
3) APPROCCIO WEBERIANO = x WEBER le religione hanno un DOPPIA VALENZA SOCIALE:
- MANTENGONO lo STATUS QUO, giustificando l’incongruenza tra destino e merito attraverso una
TEODICEA (dottrina della predestinazione)
- possono anche portare INNOVAZIONE SOCIALE attraverso:
- il POTERE CARISMATICO dei profeti e l’eresia rispetto al sistema di credenze
- ETICA RELIGIOSA che spinge ad AZIONI NUOVE, questo meccanismo deriva dall’incertezza
rispetto alla SALVEZZA ULTRATERRENA
4) APPROCCIO FENOMENOLOGICO = la FENOMENOLOGIA è una filosofica che si occupa dello studio dei fenomeni e di come essi
vengono percepiti dai soggetti, la cui nozione centrale è quella di SENSO

secondo BERGER la religione - ha una FUNZIONE NOMICA, di costruzione dell’ordine sociale, producendo significati sul senso della vita
- inserisce l’uomo in un ordine universale, un’ALTRA DIMENSIONE rispetto alla ROUTINE
QUOTIDIANA x dare senso alla propria vita in un’apertura totale all’alterità ↴
è così che il credente relativizza la sua esperienza, collocandosi in una dimensione a-storica5)
CONFLITTUALISMO = x MARX la religione è definibile come l’OPPIO DEI POPOLI, le predicazioni di deferenza e umiltà servono a
distogliere i lavoratori dalla comprensione del sistema economico che è alla base del loro sfruttamento e della
loro sofferenza
TREND
1) PLURALISMO RELIGIOSO = riconoscimento della libertà religiosa e di culto; questo fenomeno implica nuovi rapporti tra Stato e
religioni: - multilateralismo
- problematiche connesse - al riconoscimento delle religioni/chiese
- ai rapporti con la vita civile, come spazi, tempi, modalità di culto
modelli di rapporto Stato.chiese di GARELLI e SCALON:
- NEUTRALITA’ - NEGATIVA = indifferenza dello Stato verso le istituzioni religiose e viceversa
- POSITIVA = lo Stato instaura rapporti di mutua collaborazione con le religioni , nel rispetto sia della libertà religiosa,
sia della reciproca indipendenza
- MODELLO DELLA - VALORIZZAZIONE = lo Stato valorizza la religione prevalente, in quanto storicamente costitutiva della cultura
del popolo
- LIMITAZIONE = lo Stato svolge un’azione di contenimento dell’operato e della presenza nella vita pubblica delle
diverse chiese e fedi

secondo l’Eurobaromentro del 2019, la popolazione italiana si dichiara:


- 85,6% cristiana (78,9% cattolici, 4,6% ortodossi, 0,6% protestanti, 1,5% altri cristiani)
- 2,6% religione non cristiana
- 11,7% non religioso (7,5% atei, 4,2% agnostici) ↴
i cattolici sono in diminuzione e le differenze tra cittadini italiani e stranieri sono rilevanti
2) SECOLARIZZAZIONE = processo attraverso cui le credenze, pratiche ed istituzioni religiose perdono la propria influenza sulla società
↳ comporta: - confinamento della religione alla sfera privata
- separazione delle sfere di vita e separazione della morale adottata dalla dottrina religiosa
- riduzione della partecipazione alle pratiche religiose
- crescita dell’agnosticismo (che supera l’ateismo)

le teorie principali teorie sono di:


- BERGER = l'età moderna ha determinato un rapido declino della religione; nell’opinione pubblica la causa è attribuita alla scienza
moderna.e gli effetti della secolarizzazione sono 2: - PENSIERO RAZIONALE
- applicazione di TECNICHE x risolvere problemi che in precedenza
disorientavano gli esseri umani
- WEBER = la RAZIONALIZZAZIONE moderna ha portato alla differenziazione dei sistemi simbolici e la religione che diventa un ambito
tra gli ambiti, paradossalmente la religione (in particolare le religioni universali) si è nel tempo trasformata, razionalizzandosi,
ma col tempo questa sua trasformazione “l’ha fagocitata”

FREQUENZA LUOGO DI CULTO


SECOLARIZZAZIONE

3) ECUMENISMO = tendenza delle diverse religioni ad avvicinarsi x comprendersi e collaborare; esso costituisce una delle principali
forme di risposta individuate della chiese tradizionali x reagire ai processi di secolarizzazione; altre ragioni che
possono portare a istanze ecumeniche da parte delle chiese sono le pressioni degli statinazione o le pressioni di natura
economica

4) MOVIMENTISMO = negli ultimi anni sono anche emersi in tutto il mondo nuovi movimenti religiosi che insistono sull'esperienza e
fede personale, anzichè sulla dottrina ed il dogma

5) FONDAMENTALISMO = sempre negli ultimi anni, i fenomeni collegati alla globalizzazione e alla secolarizzazione hanno anche
↓ prodotto in tutte le religioni risposte di tipo fondamentalista
è un movimento di REAZIONE all’emarginazione della regione ed i fondamentalisti rispondono alle sfide moderne
creando comunità di “VERI CREDENTI” e la mescolanza di elemente reattivi, identitari e conservatori legati alle
tradizione con altri impermoderni
PARTE 1
WEBER
• Qual è l'oggetto della sociologia secondo W.?
• Quali scuole sociologiche si sono ispirate al pensiero di W.?
• Perché W. può essere considerato padre della sociologia?
• Spiegazione e comprensione in Weber
• Che cosa sono i tipi ideali secondo Weber? fare un esempio
• Tipi di azione sociale secondo Weber. Fare un esempio
• Qual è il collegamento tra etica protestante e spirito del capitalismo secondo W.?
• Il concetto di Beruf in W.
• Come Weber applica il metodo storico-sociale per studiare il capitalismo?

MARX
• Perché Marx può essere considerato un padre della sociologia?
• Quali scuole sociologiche si sono ispirate al pensiero di Marx?
• Che cosa è il materialismo storico?
• Che cosa è il conflittualismo?
• Il concetto di classe in Marx
• Differenza tra Marx e Weber nell'analisi del capitalismo

PARTE 2
STRUTTURA SOCIALE E CULTURA
• Fare un esempio di ruolo e status ascritto ed acquisito
• Definire le caratteristiche dei ruoli sociali, i sistemi di ruolo e i conflitti di ruolo
• Cosa sono e quali compiti hanno le istituzioni?
• Che cosa è la cultura e quali sono i suoi elementi fondamentali?
• Come si definiscono le norme sociali?
• Illustrare il rapporto esistente tra cultura e società
• Fare un esempio di subcultura.

SOCIALIZZAZIONE ED INTERAZIONE
• Definire il processo di socializzazione e la differenza con l’educazione.
• Quali sono le agenzie di socializzazione?
• Come avviene la socializzazione secondo il funzionalismo / l’interazionismo simbolico?
• Quali sono le critiche alla teoria della socializzazione funzionalista?
• Definire l’interazione e distinguerla dall’azione sociale
• Come si stabilisce la distanza tra i soggetti nell’interazione?
• Principi fondamentali dell’interazionismo simbolico
• Cosa sostiene il modello drammaturgico riguardo all’interazione sociale?

INTERAZIONE E DEVIANZA
• Che cosa è il front / la disattenzione civile secondo Goffman?
• Che tipo di esperimenti sono stati condotti dall’etnometodologia? Cosa hanno evidenziato?
• Definire la devianza e fare un esempio.
• Differenza tra devianza e criminalità.
• Come avviene il controllo sociale?
• Che cosa è l’anomia per Merton? Qual è la differenza con il concetto di Durkheim?
• La teoria dell’etichettamento.
• Cosa sostengono i radicals a proposito di devianza?

GRUPPI E VITA URBANA


• Come si definiscono i gruppi sociali?
• Differenza tra gruppi primari e gruppi secondari. Fare un esempio
• Come avviene il passaggio dallo stato nascente all’istituzionalizzazione nei gruppi carismatici?
• Cosa sostiene Weber a proposito della burocrazia?
• Che cosa sono le istituzioni totali? Quali caratteristiche hanno?
• Perché storicamente le donne commettono meno reati degli uomini e perché oggi c’è un’inversione?
• Il contributo della Scuola di Chicago allo studio della società urbana
CLASSI,ETNIA E GENERE
• Definire i concetti di diseguaglianza, stratificazione sociale e classe sociale
• Quale contributo ha portato Weber al tema della stratificazione sociale?
• Quali cambiamenti stanno attraversando la stratificazione sociale oggi?
• Differenza tra povertà assoluta e povertà relativa: concetti e operativizzazione.
• Ruolo dello stereotipo e del pregiudizio nelle diseguaglianze etniche
• Attraverso quali processi avviene l’interiorizzazione dell’identità di genere con l’ideale di genere?
• Qual è l’insegnamento di Mead a proposito dei ruoli di genere?

GENERE ED ETA’
• Cosa sostengono le teorie conflittualiste / femministe / neomarxiste a proposito della disuguaglianza di genere?
• Quali fenomeni di segregazione interessano le donne nel mondo del lavoro?
• Quali indicatori vengono usati per analizzare le disuguaglianze di genere oggi?
• Quali fenomeni sociali interessano l’età giovanile oggi in Europa?
• La generazione di appartenenza è uno status o un ruolo? In che modo la società definisce le aspettative diverse a seconda dell’età?

FAMIGLIA
• Definizione di famiglia.
• Quali sono le regole di esogamia ed endogamia più comuni nelle società?
• La teoria funzionalista sulla famiglia
• Cosa sostengono Hartman e Friedan a proposito di famiglia?
• Quali sono le principali innovazioni che ha portato l’amore romantico?
• Quali trend interessano l’istituzione familiare oggi?
• Cosa si intende per deistuzionalizzazione / detradizionalizzazione della famiglia o instabilità matrimoniale? Quali indicatori sono usati?

ISTRUZIONE
• Definizione di istruzione e differenza con socializzazione ed educazione.
• Cosa sostiene la teoria funzionalista a proposito di istruzione?
• Perché Illich propone la descolarizzazione?
• Che cosa è il capitale culturale secondo Bourdieu e come interviene nella strutturazione delle diseguaglianze educative?
• Quali fenomeni interessano l’istruzione oggi? Specificare i trend e gli indicatori
• Perché ragazze hanno risultati scolastici migliori dei coetanei uomini?
• Quali caratteri di arretratezza ha l’Italia in tema di istruzione?

RELIGIONE
• Perché i sociologi si occupano della religione?
• Quali sono gli elementi qualificanti del fenomeno religioso dal punto di vista sociologico?
• Come vengono classificate le religioni secondo Weber?
• La teoria funzionalista sulla religione
• Perchè Marx definisce la religione come oppio dei popoli?
• Quali sono i trend che caratterizzano il fenomeno religioso oggi?

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