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CAPITOLO 1

1-Apporto di Comte è quello di costruire la sociologia come un sapere scientifico


unitario.
Apporto di Mill è quello della teoria della causalità; entrambi gli approcci sono molto

2-importanti nel costruire la sociologia come una disciplina autonoma.


Una caratteristica di entrambe le due prospettive è IL LAVORO SUL CAMPO che è
considerato un elemento importante per una disciplina empirica.

Comte cerca di dar vita ad una società basata su leggi universali ma non fu possibile
ed è proprio questo il campo che interessa Durkheim, individuare leggi assolute
sociali.
3-Infatti pone come problema la fondazione empirica della sociologia e cerca di
trovare una soluzione a questo.
Va alla ricerca di un’AUTONOMIA della disciplina, determinandone l’oggetto e il
metodo di studio della sociologia. (il METODO e CAMPO DI APPLICAZIONE.)
E’ nell’opera di Durkheim, “Le regole del metodo sociologico” del 1895, che questi
aspetti vengono approfonditi.
(Precedentemente gli altri sociologi non si erano interessati a rendere la sociologia
una scienza empirica, infatti Durkheim critica Comte e Spencer.)

4-L’obiettivo di Durkheim è quello di applicare il metodo delle variazioni


concomitanti di Mill alla sociologia, allo specifico oggetto di studio sociologico (NON
la SOCIETA’ come per Comte) ma i FATTI SOCIALI.
I Fatti Sociali sono “modi di agire, pensare e sentire” esteriori all’individuo e dotati di
un POTERE di COERCIZIONE per cui i fatti sociali si impongono sugli individui; questi
fatti sociali devono essere considerati COSE.

5-Il sociologo deve assumere l’atteggiamento del fisico, del chimico o del fisiologo di
fronte al suo oggetto di studio, il sociologo deve vedere l’oggetto come qualcosa di
mai visto.
6-L’ERRORE più fatto è quello di sostituire alle cose le proprie idee; i concetti devono
derivare da un esame scrupoloso, non devono essere presupposizioni del
ricercatore.
7-La sociologia fino a Durkheim ha trattato CONCETTI e non cose.
Comte infatti ha dichiarato che i fatti sociali sono fatti naturali, sottoposti a leggi
naturali; quando studia l’oggetto della sociologia, cioè il PROGRESSO
DELL’UMANITA’ NEL TEMPO, dà per scontata l’esistenza di questa evoluzione e lo fa
assumendo come vera la propria rappresentazione.
Spencer, uguale, sostiene che la cooperazione è ciò che caratterizza la vita sociale e
per questo distingue 2 tipi di società in relazione alla cooperazione, ma questa non è
la società vera ma l’idea che Spencer si è fatto della società.
I sociologi devono ricorrere ad un metodo comparativo, così, sostiene Durkheim, il
sociologo deve appoggiare i piedi sulla realtà, deve considerare i fenomeni sociali in
sé stessi, staccati dai soggetti, devono essere concepiti come cose ESTERNE.

La scienza per partire “dalle cose” parte proprio dalle SENSAZIONI; il problema è che
la sensazione è Soggettiva e quindi va ripulita dagli elementi spuri che la rendono
soggettiva.
Il sociologo deve depurare i dati da ogni aspetto soggettivo.
Secondo Durkheim l’oggetto di studio per essere studiato in maniera oggettiva deve
avere come caratteristica, quella della FISSITA’, deve essere un oggetto fisso,
costante, non devono intervenire aspetti soggettivi e personali; pertanto non tutti i
processi sociali posso essere studiati in maniera empirica ma solo quelli che
rimangono permanenti nel tempo.
Gli unici elementi che possiedono questa caratteristica, secondo Durkheim, sono i
Fatti Sociali, l’unico oggetto di studio in campo sociologico ad essere indagato
oggettivamente.
Quindi, secondo Durkheim, il sociologo deve liberarsi degli aspetti soggettivi,
durante l’osservazione non deve basarsi su teorizzazioni affrettate, sottovalutando il
problema, deve basarsi sulle “cose” dotate di un’autonomia, di proprie
caratteristiche, di verità e di incondizionatezza.
Un altro punto importante nel modello durkheimiano è il procedimento DALLE COSE
ALLE IDEE, le idee si formano dopo che sia avvenuta l’osservazione, consiste nel
creare dei concetti nuovi depurati dalle idee precedenti, in quanto le prenozioni
alterano il vero aspetto della cose e impediscono allo scienziato di cogliere la verità.
Su questo aspetto Durkheim riprende le teorie di Bacone.
Durkheim riprende direttamente da Mill il PROCEDIMENTO PER VARIAZIONI
CONCOMITANTI.

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