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COGNOME: BASILE

NOME: ROSA
MATRICOLA: 111010513

INTRODUZIONE: LA NASCITA DELLA SOCIOLOGIA.


La sociologia, usando le parole di Simmel, è una scienza formale; è cioè una scienza
che studia le forme che assumono le relazioni sociali e reciproche nel corso del tempo. Il
contesto storico in cui la disciplina nasce è caratterizzato dagli sconvolgimenti provocati
dalla rivoluzione industriale. Non è infatti un caso che la sociologia si affermi innanzitutto in
contesti come quello tedesco, francese, inglese e statunitense dove più profondamente si
era radicata l'industrializzazione, con i conseguenti stravolgimenti dei modi di vita, di ruolo,
ma anche di collocazione sociale e di valori, tipici delle epoche precedenti. Da un lato,
dunque, è la crisi, nel senso di messa in discussione degli equilibri consolidati, a spingere
la nascita di una riflessione su fenomeni spesso dati per scontati. Dall'altro la fiducia, nei
confronti di un metodo scientifico grazie al quale le scienze naturali avevano raggiunto
sviluppi eccezionali e prodigiose applicazioni alla vita quotidiana. Le scienze sociali
sorgono, appunto, come tentativo di rendere oggetto di indagine rigorosa anche ambiti
tradizionalmente legati a discipline umanistiche considerate spesso impenetrabili al rigore
delle scienze naturali. La sociologia è dunque una delle scienze più giovani: la sua
nascita viene normalmente fatta risalire all'espressione "sociologia" usata nel 1824 da
Auguste Comte per designare la scienza della società in sostituzione della fisica sociale.
In realtà, nonostante le analisi del contesto sociale precedano di gran lunga quella data, è
soltanto a partire dal XIX secolo che si impone l'esigenza di una disciplina scientifica che
concentri il proprio ambito di indagine sui fenomeni sociali e sulla struttura delle relazioni
sociali. Va precisato che il concetto di "scientificità" ha attraversato nel corso del tempo
notevoli variazioni e ciò non solo all'interno delle cosiddette scienze esatte, ma ancor più
all'interno delle scienze sociali. Secondo l'indicazione di Comte, l'oggetto della ricerca
scientifica, e pertanto anche quello della sociologia come scienza, deve essere ridotto al
"positivo", ossia alle affermazioni controllabili sulla base dei fatti. Ciò implica la ricerca di
qualcosa di verificabile, mediante cui poter identificare le leggi che colgono le relazioni
costanti e i comportamenti regolari dei fenomeni, a loro volta comprensibili solo facendo
ricorso a strumenti scientifici.

Qual è il compito della sociologia? Il Compito della sociologia è indagare le società


come realtà storiche determinate dalle relazioni sociali. Il sociologo, nella sua indagine,
deve essere in grado di cogliere le manifestazioni concrete per poterne astrarre le forme,
individuare cioè quelle strutture tramite le quali un contenuto trova espressione. La
sociologia è una disciplina il cui metodo è legato strettamente a colui che osserva, al suo
punto di vista e alla distanza che separa questi dal fenomeno preso in esame.

Georg Simmel:
Mi piacerebbe iniziare questa relazione con una celebre citazione:
“Pensavo sarebbe stato per sempre... ma ho capito che per sempre non esiste.
L'amore è una grande bugia... spero a mai più.”

Georg Simmel è un filosofo e sociologo tedesco, considerato il “più contemporaneo dei


classici. Simmel, nacque nel 1858 a Berlino. Il padre, di religione ebraica, si era poi
convertito al cristianesimo. Simmel frequentò l’università nella sua città natale e si laureò
in filosofia, con una tesa su Immanuel Kant.   Nel 1885 ottenne l’abilitazione
all’insegnamento, ma questo importante titolo non gli permise di avere sin da subito una
riconosciuta carriera accademica. L’antisemitismo diffuso e le critiche rivoltegli per una
impostazione eccessivamente eclettica furono due freni importanti alla sua ascesa
professionale. Infatti, nonostante la larga diffusione dei suoi scritti e il favore che
incontrava tra gli studenti, egli riuscì a divenire professore ordinario solo decenni dopo, nel
1914, a Strasburgo. 
In questi anni, egli alternò le lezioni alla scrittura di numerose monografie e numerosissimi
saggi, dimostrando una molteplicità di interessi che spaziavano dalla sociologia, alla
filosofia della cultura, all’estetica e alla filosofia della storia. 
Nel 1890 si unì in matrimonio con la filosofa Gertrude Kinel. Nel 1901, quando venne
nominato professore straordinario all’università di Berlino, fu il primo ad aprire le porte
della sua aula anche alle donne, come libere uditrici.
 

E’ stato un punto di riferimento per la sociologia statunitense: Le sue lezioni erano


seguite da diversi studiosi, tra cui Robert E. Park che fece circolare il pensiero e gli scritti
di Simmel anche negli Stati Uniti. L’opera di Simmel ebbe qui larga fama, divenendo
un punto di riferimento essenziale per la sociologia statunitense, in particolare per
la scuola di Chicago. Fu anche invitato a insegnare negli Stati Uniti, ma egli declinò tale
invito, preferendo restare nel suo Paese natale. 

Associazione tedesca di sociologia: Nel 1910 partecipò al primo congresso organizzato


dall’Associazione tedesca di sociologia, nata un anno prima.
Egli si dedicò all’insegnamento e alla stesura delle sue opere fino alla morte, avvenuta
nel 1918 a Strasburgo.
Le opere di Simmel:
Simmel fu un autore molto prolifico: egli scrisse diverse monografie e saggi. Tra le
sue opere principali, possono essere ricordate:  
 Sulla differenziazione sociale, 1890
 I problemi della filosofia della storia, 1892
 Il problema della sociologia, 1894
 Filosofia del denaro, 1900
 La metropoli e la vita dello spirito, 1903
 Sociologia, 1908
 Individuo e società, 1917
 Intuizione della vita
 Il conflitto della cultura moderna, 1918

Pur non avendo creato una scuola, Simmel è considerato tra i padri fondatori della
sociologia, insieme a Max Weber e a Émile Durkheim. Secondo questo filosofo e
sociologo, la sociologia è un campo di studi aperto: non è infatti una disciplina che può
fornire schemi, modelli o leggi universali, perché non esistono né fatti sociali, né società
che possano essere considerati entità valide universalmente o realtà date.
Simmel evidenzia come ogni fatto sociale sia frutto di relazioni, stabili o passeggere,
profonde o superficiali, tra gli individui. Uno dei punti essenziali del suo pensiero è
rappresentato dal concetto di interazione sociale o effetto di reciprocità. Con questa
espressione, Simmel identifica le relazioni tra gli individui e il meccanismo di reciprocità
che esse comportano e innescano. La società è l’insieme di queste relazioni e di tali
effetti di reciprocità. L’uomo può allora essere visto, in senso sociologico, come il punto in
cui si intersecano le differenti relazioni che coinvolgono lui e gli altri individui con i quali
entra in relazione, che influenza egli stesso e dai quali è influenzato. Simmel introduce in
merito alla definizione di società, il concetto di sociazione: La sociazione è il processo per
mezzo del quale una forma delle interazioni reciproche diviene, con il passare del
tempo, stabile. La società è infatti costituita dall’insieme delle forme di relazione reciproca
che son divenute oggettive e fisse.
Simmel riprende le teorie di Weber ma le attualizza. I sociologi prima di Weber avevano
insistito sul lato oggettivo della società, mentre Weber aveva evidenziato il lato soggettivo,
costituito da esperienza individuali che si combinano nella vita quotidiana. Simmel afferma
che il lato oggettivo e quello soggettivo della società non convivono pacificamente e sono
continuamente in contraddizione, così i fatti sociali sono un tentativo di conciliare l’uomo e
la società.

L'OGGETTIVIZZAZIONE DELLE FORME:


Simmel dichiara che gli individui, interagendo, danno vita a relazioni, che hanno un
contenuto (un argomento), e una forma (il modo di condurre l’interazione sociale).
Successivamente, le forme delle relazioni iniziano ad essere indipendenti dai contenuti e
si oggettivizzano, diventando giochi sociali, ovvero l’insieme delle regole che amministrano
i rapporti con gli altri. La società è quindi, l’insieme di giochi sociali.

RAPPORTO INDIVIDUO-SOCIETA':
Per Simmel, come detto prima, la società è il risultato delle azioni reciproche; l’individuo,
come tale, da solo, non può mai essere integrato socialmente. Simmel afferma che
nell’individuo vi è una dimensione che non è rivolta alla società. Questa dimensione non
deve essere intesa come qualcosa che sta accanto alla parte socialmente significativa
nell’individuo, ma deve essere ritenuta unita con essa. L’ambivalenza della posizione
dell’individuo nella società, spiega il fatto che l’individuo si possa contrapporre all’ordine
sociale. Si mostra dunque una tensione continua che riguarda il rapporto tra individuo e
società, poiché l’attore sociale, con le sue forme di rappresentazione, può sia avvicinarsi
nelle interazioni reciproche ma, d’altro canto, può rinchiudersi, alienandosi da ciò che più
propriamente appartiene alla sua vita. In Simmel, dunque, emerge “l’ambivalenza delle
forme di determinazione”. Egli sviluppa una concezione tragica della cultura poiché essa
produce effetti inquietanti. La mancanza di misura della vita, costituisce un presupposto
essenziale attraverso cui Simmel spiega come sia naturale la complessità dei fenomeni
sociali. E’ nel rapporto con le forme che si sviluppa l’esperienza umana; quindi, la
necessità delle forme viene riconosciuta come determinante e Simmel critica la modernità
perché essa tende a liberarsi da ogni forma determinante.

I VANTAGGI DELL'OGGETTIVIZZAZIONE:
Simmel conferma che la cristallizzazione della cultura, ovvero la perdita della soggettività
nei giochi sociali, sia un disagio per l’uomo; tuttavia, l’oggettivizzazione delle forme
sociali è vantaggiosa perchè rende i rapporti tra gli uomini più prevedibili, li rende più
semplici e aumenta la complessità sociale, ovvero l’evoluzione del sistema sociale. Un
esempio è il passaggio dal baratto al pagamento in denaro.
Purtroppo c’è un prezzo da pagare poiché la limitazione della soggettività genera
insoddisfazione. Ma l’insoddisfazione crea società dinamiche.

LE METROPOLI E LA VITA DI SIMMEL: Simmel ha notato come l’uomo viva sempre


all’interno di cerchie sociali. Nei suoi studi egli ha evidenziato due tendenze opposte: tanto
più il gruppo sociale all’interno del quale l’uomo si muove è ristretto, tanto più i legami al
suo interno sono forti, stabili. Al contrario, tanto maggiore è la cerchia sociale alla quale fa
riferimento l’uomo, tanto più i legami si fanno superficiali e allentati. Nelle società
moderne, e in particolare nelle metropoli, l’uomo spesso appartiene a diverse cerchie
sociali: ad esempio, la cerchia lavorativa spesso non corrisponde a quella amicale o
famigliare. In questo caso, l’uomo è certamente più libero, ma al tempo stesso i punti di
riferimento sono più fuggevoli o difficili da individuare, i suoi legami rischiano di essere in
numero maggiore, ma meno profondi.

LA MODA DI SIMMEL:
La densità della popolazione della vita urbana rende difficile agli individui vivere all’altezza
delle esigenze poste dall’individualismo qualitativo. L’individualismo si risolve spesso nella
ricerca ossessiva di segni distintivi, sono caratteristici di un tentativo di costruzione di una
“personalità” che tende a ridursi alla mera collezione arbitraria di segni esteriori. Nella
moda si esprime in modo perfetto un fenomeno unico di due spinte contraddittorie: la
distinzione da un lato e l’imitazione dall’altro. La prima tendenza esprime l’esigenza di
affermare la nostra “singolarità”; la seconda esprime il bisogno di affermare la nostra
partecipazione ad una cerchia sociale che riconosciamo autorevole in fatto di stile. Il
singolo afferma la propria volontà di distinguersi da tutti coloro che non la seguono; ma,
nello stesso momento, afferma anche quella di assomigliare a coloro che ne sono i
rappresentanti. La moda dei gruppi dotati di prestigio maggiore, chi è più in basso nella
scala della società può far mostra di appartenervi; e tuttavia la diffusione della moda
stessa finirà per vanificare il tentativo di utilizzarla per acquistare distinzione: il processo
continuerà così all’infinito. “La moda –scrive Simmel- è la palestra adeguata per individui
bisognosi di appoggio”. In reazione ai mutamenti incessanti e alla velocità che caratterizza
sempre di più ogni aspetto della vita moderna, la coscienza del tempo degli uomini d’oggi
si concentra sempre di più sul presente, ed enfatizza la percezione della caducità e della
transitorietà d’ogni cosa. La moda è contemporaneamente essere e non essere.

LA FILOSOFIA DEL DENARO:

“La filosofia del denaro” è l’opera principale di Georg Simmel, scritta nel 1900. In essa,
l’autore vuol mettere in evidenza gli effetti culturali e sociali provocati, nella modernità,
dallo sviluppo e dallo scambio economico fondato sul denaro. Il denaro, per Simmel, è la
migliore dimostrazione del carattere simbolico del sociale, trasforma la qualità in quantità.
L’oggetto del desiderio appare svuotato di ogni valore, che può essere basato dal
sacrificio, dal lavoro, che siamo disposti a fare per ottenerlo; questo valore viene sostituito
dal denaro. Quando il valore diventa denaro, per molti individui, l’oggetto difficilmente può
essere raggiunto, perciò non riescono a comprendere il nesso tra valore e desiderio, in
quanto ormai il valore viene oggettivato nel prezzo di mercato. Questo, per Simmel,
comporta profondi scompensi nella società moderna, recando un sostanziale contributo
all’analisi marxista con l’alienazione.

LA CRISI DELLA MODERNITA’:

Simmel dunque critica aspramente la modernità. Nella società moderna, un’immensa


quantità di rappresentazioni e significati culturali diversi è venuta, in un tempo breve,
oggettivandosi in cose e conoscenze, istituzioni e comodità, per poi creare un regresso
della cultura. Per tale motivo, l’attore sociale tende sempre di più a non riuscire ad
integrarsi nello sviluppo lussureggiante della cultura oggettiva, riducendosi in quella
quantità che viene definita trascurabile. Per le sue caratteristiche, la modernità appare
come un’epoca nella quale si verifica per eccellenza una sorta di “epifania della condizione
umana”, durante la quale si manifesta la tensione che c’è nel rapporto tra individuo e
società.

Commento:
La ricerca dei rapporti casuali tra fenomeni si fa cauta. Il mondo è una rete di fenomeni
che si influenzano reciprocamente. L’oggetto stesso della sociologia si ridefinisce: al
centro dell’interesse di Simmel stanno sempre e comunque le interazioni: ciò che la
scienza studia, ma le relazioni entro cui queste entità si definiscono. La sociologia inizia ad
assumere nel proprio campo di indagine la vita quotidiana con Simmel. Diventa una
“sociologia delle forme”, una sociologia degli sfondi: ciò che egli tematizza è quello che
spesso consideriamo irrilevante, poiché lo assumiamo come lo sfondo implicito e ovvio del
nostro agire ordinario.

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