Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
NOME: ROSA
MATRICOLA: 111010513
Georg Simmel:
Mi piacerebbe iniziare questa relazione con una celebre citazione:
“Pensavo sarebbe stato per sempre... ma ho capito che per sempre non esiste.
L'amore è una grande bugia... spero a mai più.”
Pur non avendo creato una scuola, Simmel è considerato tra i padri fondatori della
sociologia, insieme a Max Weber e a Émile Durkheim. Secondo questo filosofo e
sociologo, la sociologia è un campo di studi aperto: non è infatti una disciplina che può
fornire schemi, modelli o leggi universali, perché non esistono né fatti sociali, né società
che possano essere considerati entità valide universalmente o realtà date.
Simmel evidenzia come ogni fatto sociale sia frutto di relazioni, stabili o passeggere,
profonde o superficiali, tra gli individui. Uno dei punti essenziali del suo pensiero è
rappresentato dal concetto di interazione sociale o effetto di reciprocità. Con questa
espressione, Simmel identifica le relazioni tra gli individui e il meccanismo di reciprocità
che esse comportano e innescano. La società è l’insieme di queste relazioni e di tali
effetti di reciprocità. L’uomo può allora essere visto, in senso sociologico, come il punto in
cui si intersecano le differenti relazioni che coinvolgono lui e gli altri individui con i quali
entra in relazione, che influenza egli stesso e dai quali è influenzato. Simmel introduce in
merito alla definizione di società, il concetto di sociazione: La sociazione è il processo per
mezzo del quale una forma delle interazioni reciproche diviene, con il passare del
tempo, stabile. La società è infatti costituita dall’insieme delle forme di relazione reciproca
che son divenute oggettive e fisse.
Simmel riprende le teorie di Weber ma le attualizza. I sociologi prima di Weber avevano
insistito sul lato oggettivo della società, mentre Weber aveva evidenziato il lato soggettivo,
costituito da esperienza individuali che si combinano nella vita quotidiana. Simmel afferma
che il lato oggettivo e quello soggettivo della società non convivono pacificamente e sono
continuamente in contraddizione, così i fatti sociali sono un tentativo di conciliare l’uomo e
la società.
RAPPORTO INDIVIDUO-SOCIETA':
Per Simmel, come detto prima, la società è il risultato delle azioni reciproche; l’individuo,
come tale, da solo, non può mai essere integrato socialmente. Simmel afferma che
nell’individuo vi è una dimensione che non è rivolta alla società. Questa dimensione non
deve essere intesa come qualcosa che sta accanto alla parte socialmente significativa
nell’individuo, ma deve essere ritenuta unita con essa. L’ambivalenza della posizione
dell’individuo nella società, spiega il fatto che l’individuo si possa contrapporre all’ordine
sociale. Si mostra dunque una tensione continua che riguarda il rapporto tra individuo e
società, poiché l’attore sociale, con le sue forme di rappresentazione, può sia avvicinarsi
nelle interazioni reciproche ma, d’altro canto, può rinchiudersi, alienandosi da ciò che più
propriamente appartiene alla sua vita. In Simmel, dunque, emerge “l’ambivalenza delle
forme di determinazione”. Egli sviluppa una concezione tragica della cultura poiché essa
produce effetti inquietanti. La mancanza di misura della vita, costituisce un presupposto
essenziale attraverso cui Simmel spiega come sia naturale la complessità dei fenomeni
sociali. E’ nel rapporto con le forme che si sviluppa l’esperienza umana; quindi, la
necessità delle forme viene riconosciuta come determinante e Simmel critica la modernità
perché essa tende a liberarsi da ogni forma determinante.
I VANTAGGI DELL'OGGETTIVIZZAZIONE:
Simmel conferma che la cristallizzazione della cultura, ovvero la perdita della soggettività
nei giochi sociali, sia un disagio per l’uomo; tuttavia, l’oggettivizzazione delle forme
sociali è vantaggiosa perchè rende i rapporti tra gli uomini più prevedibili, li rende più
semplici e aumenta la complessità sociale, ovvero l’evoluzione del sistema sociale. Un
esempio è il passaggio dal baratto al pagamento in denaro.
Purtroppo c’è un prezzo da pagare poiché la limitazione della soggettività genera
insoddisfazione. Ma l’insoddisfazione crea società dinamiche.
LA MODA DI SIMMEL:
La densità della popolazione della vita urbana rende difficile agli individui vivere all’altezza
delle esigenze poste dall’individualismo qualitativo. L’individualismo si risolve spesso nella
ricerca ossessiva di segni distintivi, sono caratteristici di un tentativo di costruzione di una
“personalità” che tende a ridursi alla mera collezione arbitraria di segni esteriori. Nella
moda si esprime in modo perfetto un fenomeno unico di due spinte contraddittorie: la
distinzione da un lato e l’imitazione dall’altro. La prima tendenza esprime l’esigenza di
affermare la nostra “singolarità”; la seconda esprime il bisogno di affermare la nostra
partecipazione ad una cerchia sociale che riconosciamo autorevole in fatto di stile. Il
singolo afferma la propria volontà di distinguersi da tutti coloro che non la seguono; ma,
nello stesso momento, afferma anche quella di assomigliare a coloro che ne sono i
rappresentanti. La moda dei gruppi dotati di prestigio maggiore, chi è più in basso nella
scala della società può far mostra di appartenervi; e tuttavia la diffusione della moda
stessa finirà per vanificare il tentativo di utilizzarla per acquistare distinzione: il processo
continuerà così all’infinito. “La moda –scrive Simmel- è la palestra adeguata per individui
bisognosi di appoggio”. In reazione ai mutamenti incessanti e alla velocità che caratterizza
sempre di più ogni aspetto della vita moderna, la coscienza del tempo degli uomini d’oggi
si concentra sempre di più sul presente, ed enfatizza la percezione della caducità e della
transitorietà d’ogni cosa. La moda è contemporaneamente essere e non essere.
“La filosofia del denaro” è l’opera principale di Georg Simmel, scritta nel 1900. In essa,
l’autore vuol mettere in evidenza gli effetti culturali e sociali provocati, nella modernità,
dallo sviluppo e dallo scambio economico fondato sul denaro. Il denaro, per Simmel, è la
migliore dimostrazione del carattere simbolico del sociale, trasforma la qualità in quantità.
L’oggetto del desiderio appare svuotato di ogni valore, che può essere basato dal
sacrificio, dal lavoro, che siamo disposti a fare per ottenerlo; questo valore viene sostituito
dal denaro. Quando il valore diventa denaro, per molti individui, l’oggetto difficilmente può
essere raggiunto, perciò non riescono a comprendere il nesso tra valore e desiderio, in
quanto ormai il valore viene oggettivato nel prezzo di mercato. Questo, per Simmel,
comporta profondi scompensi nella società moderna, recando un sostanziale contributo
all’analisi marxista con l’alienazione.
Commento:
La ricerca dei rapporti casuali tra fenomeni si fa cauta. Il mondo è una rete di fenomeni
che si influenzano reciprocamente. L’oggetto stesso della sociologia si ridefinisce: al
centro dell’interesse di Simmel stanno sempre e comunque le interazioni: ciò che la
scienza studia, ma le relazioni entro cui queste entità si definiscono. La sociologia inizia ad
assumere nel proprio campo di indagine la vita quotidiana con Simmel. Diventa una
“sociologia delle forme”, una sociologia degli sfondi: ciò che egli tematizza è quello che
spesso consideriamo irrilevante, poiché lo assumiamo come lo sfondo implicito e ovvio del
nostro agire ordinario.