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Adam Smith

VITA

- Scozzese, nasce in una cittadina a sud.


- Frequenta l’università di Glasgow (durata 9 anni). Poi frequenta Oxford.
- Diventa insegnante e mantiene la carica per quasi tutta la vita, fino al ’64 (quando si dedica alla ‘teoria dei
sentimenti morali’ e ‘ricchezza delle nazioni’.
- Vive tra Glasgow ed Edimburgo, fonda una rivista ed è molto amico degli illuministi.
- 1764: si dedica interamente alle sue opere.
- 1787: diviene relatore dell’università di Glasgow.

OPERE
1759  SENTIMENTI MORALI: ebbe un enorme successo, fece 6 edizioni
1776  RICCHEZZA DELLE NAZIONI: fondamentale per la riflessione sociale, etica economica, politica europea.
Testimonia la sua attenzione per Rousseau. Anche lui distingue la disuguaglianza naturale e quella sociale e
attribuisce alla divisione del lavoro l’aumento di essa.

In Smith c’è il PROGRESSO, riconosce il conflitto ma lo descrive in una forma edulcorata e addolcita. Il progresso
passa attraverso la mediazione.

La condizione di Smith come filosofo parrebbe controversa, ma solo perché diventerà nel corso del tempo, come
autore della ricchezza delle Nazioni, fondatore della teoria economica. Smith Viene dunque ascritto nell'ambito
economico e Sradicato dalla prospettiva filosofica moderna. All’epoca, però, l'economia era parte della disciplina
filosofica (Si ragionava in primo luogo sulla natura umana) e gli argomenti non possono essere sganciati dalla sua
riflessione filosofica.

ILLUMINIMSO SCOZZESE: In quel periodo vivono alcune delle figure fondamentali del panorama filosofico europeo
(Hume, Millar, Ferguson). Come mai la storia divenne culla della riflessione filosofica del tempo?
1. La società scozzese era molto dinamica anche nella nobiltà sociale favorita dall’organizzazione.
2. questa nobiltà era favorita dalla scuola (esperimento poi soppresso); all'epoca andavano a scuola tutti, vi fu
una forte cura nell’estensione nell’investimento nello sviluppo dell'istruzione. la società aveva un alto tasso
di cultura che la resa uno straordinario laboratorio culturale

Smith riflette molto sull’interesse, fino a che punto è giusto che ciascuno persegue i propri interessi?

TEORIA DEI SENTIMENTI MORALI


Smith cerca di capire cosa facciano quando giudichiamo (gli altri e noi stessi) e questa riflessione etica è
profondamente radicata nel periodo storico dell'autore.

1. Smith ragiona sul giudizio morale in una maniera che rivela che gli si accorge che nella nostra società ci si
giudica vicendevolmente tutti. Prima, invece, il giudizio interessava solo i pari, i membri dello stesso strato
sociale. Ciò denota che la società moderna è una società in cui tutti ci consideriamo sullo stesso piano e ciò
perché essa ruota attorno al mercato.
2. È cambiato dunque anche il modo in cui ci si giudica, divenuto rigoroso e doveroso: ciascuno di noiguarda.se
stesso avendo interiorizzato lo sguardo degli altri, di cui facciamo esperienza nel mercato. l'uomo moderno è
lacerato, perché giudica ed è giudicato da se stesso. l'individuo è soggetto e oggetto del giudizio.
3. Non celebra e non depreca l’egoismo; esso deve essere assunto in una misura socialmente compatibile,
perché da una parte esso è un bene per la società (cura di sé, dei propri beni, dei propri cari), ma dall'altra
parte deve essere ragionevole  CONFLITTO TEMPERATO.
4. la figura sociale protagonista di questo quadro è l'uomo impegnato nel commercio, che è prudente,
accorto e moderato, che rifugge dagli eccessi e contribuisce proprio benessere e al benessere della società.
In questo libro (TEORIA DEI SENTIMENTI MORALI) si occupa molto di Mandeville lo critica per due ragioni:
1. tema della vanità: non è vero che gli uomini vogliono essere elogiati a tutti i costi, vogliono essere degni
2. tema dei vizi: Mandeville Sbaglia usare il nome di vizio perché lo applica qualsiasi comportamento auto
riferito. Vi è un egoismo virtuoso che non ha a che fare con i vizi, ma anzi, con la pubblica virtù.

23/11

ETICA PER UNA SOCIETA’ COMMERCIALE  fa emergere il connotato storico l’opera di Smith. Riflessione sulla
morale e formazione di giudizio morale che fa continuo riferimento alle figure della società del tempo e alle sue
strutture (18esimo secolo). Caratterizzata da una pluralità di sguardi, ormai tutti sono sotto lo sguardo degli altri, una
società non conosce più gli steccati.

FIGURA DEL COMMERICANTE  per inquadrare il tema dell’egoismo.


Smith mette i panni dello storico.

CRITICA A MANDEVILLE
Nella teoria dei sentimenti morali due argomenti in cui la figura di Mandeville ricorre:
1. tema della VANITA’ (UMANI smaniosi di apparire). L’essere umano vuole essere elogiato solo se ne è degno
anzi si vergogna se è oggetto di lodi se non se lo merita.
2. Secondo tema i VIZI privati generano virtù  è un equivoco perché quelli che chiama vizi non sono. L’agire
egoistico non è necessariamente appartenente all’ambito vizioso purché sia moderato e prudente.

Pubblica LETTERA AGLI AUTORI della rivista di Edimburgo, lo stesso Smith che ha aiutato a fondare, si occupa
principalmente Rousseau a confronto con Mandeville.
L’instaurarsi nella società dimostra la dinamica del progresso della società ma questo non dimostra che sia un
progresso ricco, è fatto di ambivalenza.  Degli aspetti della società contemporanea sono simili.

Storia teoretica o congetturale


La storia di Rousseau filtra nella costruzione narrativa di Smith che è consapevole di lavorare con materiale plausibile
nel ragionamento che lo offre, ma non è neanche una storia in senso stretto perché non si possono esibire
documenti.
La necessità di ricorrere a congetture  Fatti Congetturali= evocati i fati sulla base di congetturale ogni volta qual
volta che non disponiamo di fatti empiricamente certi.

Che tipo di storia è possibile produrre?


Le considerazioni svolte da Montesquieu sulle differenze delle società umane del tempo quindi contemporanee, pur
riguardando le divere società umane potrebbero essere organizzate in modo tale da suggerire uno schema di
sviluppo. L’idea che la molteplicità possa dare forma ad uno schema evolutivo è alla base della teoria stadiale.

TEORIA STADIALE
Schema stadiale prodotto più tipico e più avanzato (più elaborato e raffinato) del pensiero sociale dell’illuminismo.
Perché mettere l’evoluzione delle società dentro uno schema/ una sequenza interpretata nei termini di progresso?

1. Attraverso queto grande schema l’Europa si legittima, ma in che cosa? Vi è alle spalle una drammatica crisi
morale della cultura della coscienza Europea, scossa dalla consapevolezza che la scoperta delle nuove terre è
stata origine di violenza.
La dinamica progressiva serviva cancellare il problema nella misura in cui colonizzare significava civilizzare,
rendeva meno grave il peccato costituito dalla violenza di dominio e sterminio.
2. Il Connotato evoluzionistico come grande dispositivo di legittimazione. la sequenza delle diverse società è
successione teleologica, quello che viene dopo è meglio sviluppo di quello che precede.

3. Specifica modernità di questo schema evolutivo  mette al centro il tema economico= chi vive
quotidianamente di lavoro, la modernità è il loro tempo che diventa protagonista della scena storica.
Centralità del momento economico. Tipica moderna è una storia universale che mette al centro l’agire
quotidiano tipico moderno, che è quello economico.

ORDINE delle diverse società:


TIPO DI ATTIVITA’ ECONOMICA, cioè di quanto la natura offre.

RONALD MEEK, il Cattivo selvaggio

“Autori come Turgot e Smith erano naturalmente portati ad attribuire la superiorità dell’Europa del tempo
(nella misura in cui ne riconoscevano effettivamente la superiorità) all’esistenza di alcuni importanti
fenomeni e istituzioni di carattere socioeconomico i quali, allora come oggi, erano sovente oggetto di
critiche – in particolare l’inuguaglianza, il diritto di proprietà, l’accumulazione di capitale.”

C’erano alcune istituzioni chiare nella società del tempo e fenomeni tipici che si stavano diffondendo.
Il paragone viene istituito quando ciascuno degli individui (ci vuole molto tempo) a considerarsi degno, appunto nella
modernità esplode la disuguaglianza.
Il testo di Mandeville registra la disuguaglianza ma come la più ovvia e innocente della realtà e naturale.

La nostra società riposa sul riconoscimento del diritto di proprietà

TEORIA che consente di replicare queste critiche e confutarle.

“Per dimostrare l’utilità intrinseca di tutto questo, non c’era nulla di meglio che far incominciare il processo
di sviluppo con una società di tipo americano, in cui questi fenomeni non esistevano e in cui perciò la gente
(si poteva ben dirlo) viveva ad un livello materiale culturale alquanto basso. Si poteva così mettere
efficacemente in relazione il graduale progresso della società verso la <<perfezione>> con la nascita e lo
sviluppo delle istituzioni e dei fenomeni in questione.”

Cosa c’è di più efficace di far vedere che senza gli elementi in cui le critiche si scagliano si starebbe peggio?
Ma come si fa a mostrarlo?
Debbo mostrare come si vive senza, rappresentare quelle situazioni in qui non hanno accumulazione di capitali,
proprietà privata ecc. possono apparire più egualitari ammesso che lo fossero.
Come vivevano quelle società in cui mancavano tutto quello che oggi si considera male?
La risposta di questi autori è che vivevano peggio.

Il ragionamento in Meek si conclude, pagine 93:

“Non intendo sostenere, naturalmente, che la teoria dei quattro stadi fu una perversa congiura capitalistica.
Voglio dire soltanto che se fra alcuni pionieri vi fu realmente una propensione verso l’idea che il <<primo>>
stadio coincidesse con una società di tipo americano, forse questo fu un risultato del fenomeno più tardi noto
come l’<<ottimismo borghese>> del diciottesimo secolo.”

OTTIMISMO BORGHESE  che cos’è l’illuminismo nelle sue espressioni più tipiche?
Espressione di una cultura caratterizzata dall’idea che l’Europa rappresentava in questa sequenza scene storiche in
riferimento alle diverse società di quel periodo.
Serve ad un AUTOCOMPIACIMENTO  per aver percorso per primi l’avanguardia un’impresa universale di
un’evoluzione che tutto il genere umano è chiamato a compiere.
Tentativo lodevole di portare ad assomigliarci gli altri, esportare il nostro modo di vita. Rendiamo universale la
società commerciale.

Il fulcro intorno al quale tutto ruota è la PROPRIETA’


Intorno a questo tema Smith ragiona  Svolge il ruolo di garanza di sviluppo della società dinamica
Quando riflette su questo è riportato a richiamare quanto aveva scritto Rousseau

24/11/20

Storia ipotetica e dunque congetturale è legata da una LEGITTIMAZIONE di quei fenomeni, istituzioni che
caratterizzano la società Eu che erano oggetto di critiche, dà la possibilità che, pur criticabili quelle istituzioni, hanno
contribuito allo sviluppo umano.

GLI STADI E PROPRIETA’ PRIVATA


Scandito in quattro fasi lo sviluppo, in cui la quarta è la più significativa perché coincide con il presente, l’analisi della
società del tempo attrae la sua attenzione teorica.
Lo sviluppo più avanzato della complessità del paradigma ma anche una funzione esplicativa è il modello stadiale 
lavora attorno a questo tema e lo sviluppa, sempre in riferimento alla questione della proprietà, i due temi si
intrecciano.
La proprietà funziona come criterio di ordinamento e dell’organizzazione e progresso.

NOTA:

“Studieremo per prima l’occupazione, le cui legge variano a seconda delle fasi della società umana. I quattro
stadi dell’umanità sono la caccia, la pastorizia, l’agricoltura e il commercio. Se un certo numero di persone
naufragasse in un’isola deserta, il loro primo sostentamento sarebbero i frutti che il suolo produce
spontaneamente e gli animali selvatici che riusciranno a uccidere. Dato che questi non sarebbero sufficienti,
essi riuscirebbero successivamente ad addomesticare alcuni animali selvatici per poterli avere sempre
portata di mano. Nel corso del tempo anche questi non basterebbero più, e vedendo le grandi quantità di
vegetali che la terra produce spontaneamente si farà strada in loro l’idea di coltivarla perché non produca di
più. Nasce così l’agricoltura […]. L’età del commercio succede naturalmente a quella dell’agricoltura. Dato
che gli uomini potevano ora limitarsi a un solo tipo di attività, cominciarono a scambiare le cose che
producevano in eccesso con altre di cui avevano bisogno. Le caratteristiche dall’occupazione variano
ovviamente a seconda di queste fasi.”

Dove dobbiamo mettere la nostra attenzione?


Tre aspetti

1. Ideologico: naturalmente ha una sua pregnanza  suggerisce che quello che egli ordina struttura la sua
narrazione va considerato come un processo naturale.
Naturale ha a che fare con una sua immanente necessità, è la natura stessa delle cose che ha determinato la
sequenza degli stadi. Ovviamente è una natura della società umana che fa il suo lavoro, che presiede il
mutamento, gli animali, invece, sono statici.
2. Aumenta il bisogno e quindi necessità di produrre di più e aumentare mezzi maggiori per bisogni crescenti
mentre le società che vivono di caccia e raccolta possono considerare la società in modesto soddisfacimento
di bisogno minimo mentre nella società moderna aumenta, sono in grado di soddisfare una massa sempre
crescente di bisogni.
La addomesticazione di molte specie di animali ha sviluppato una propensione di sviluppata di bisogni
raffinati.
3. Inaspettato introduce uno scarto rispetto alla narrazione di Rousseau  la proprietà nasce quando nasce la
società agricola, cioè come diritto e difeso dalle istituzioni (nasce non che prima non esistesse).
Anche Smith parla della proprietà in cui c’è sempre stessa, (non è un contrattualista, non parla di stato di
natura e società civile) gli interessa di fare chiarezza sul fatto che la proprietà ha accompagnato tutte le
forme sociali, si domanda di che tipo di proprietà si intendesse in ogni stadio. La sua prospettiva punta
l’attenzione sulla metamorfosi della proprietà nelle forme sociali  filo conduttore nelle sue diverse
configurazioni nei diversi stadi  accompagnata dai crescenti bisogni ma vuole focalizzare il fatto che da
ogni società corrisponde anche essenzialmente una diversa concezione e normazione oltre che funzione
sociale di questa grande istituzione la proprietà privata.

Di Smith è una storia di diverse configurazioni della proprietà privata alla quale ruota attorno la società.

OCCUPAZIONE: mi approprio di qualcosa nella misura in cui occupo qualcosa in cui esclude gli altri. Proprietà
esclusiva.

Cosa succede?
Vi è uno squilibrio che chiama in causa i bisogni, i frutti e gli animali della natura non bastano, le comunità umane
non si sfamano. La natura non offre abbastanza i bisogni rimangono insoddisfatti.
Avviene lo sviluppo delle attività agricole  produttività più intensa di quello che produce la natura.

Quarto stadio: l’uso del termine naturale ci sta  bisogni sono naturali
Dinamica guidata da un eccesso di bisogni è naturale?

Il passaggio degli stadi sono naturali ma non lo è del tutto la società del commercio, c’è ben poco di natura. Naturale
la dinamica di accesso.

Perché si passa dall’agricoltura al commercio? È naturale ma l’unico elemento a cui fa riferimento, il commercio
implica la divisione di lavoro, la diversità implica che ognuno ha il suo. Non vi è ancora una ragione chiara di questo
passaggio, non è più il bisogno insoddisfatto.
Il commercio nasce da sé.

NOTA: passo dell’anno 62-63

“prima di approfondire questo o qualunque altro mezzo di acquisizione della proprietà, sarà bene notare che
le norme che li riguardano variano necessariamente in modo notevole a seconda dello stadio evolutivo o età
della società: l’umanità passa attraverso quattro stati distinti:
1. Età dei cacciatori
2. Età dei pastori
3. Età dell’agricoltura
4. Età del commercio
[…] quando (dopo l’instaurarsi dell’età dell’agricoltura) la società progredì ulteriormente, le varie attività,
che inizialmente venivano esercitate dal singolo pei il suo benessere personale, Si separarono e si
differenziarono: alcuni si dedicarono a un'attività e altri ad altre, secondo le loro tendenze e inclinazioni. E si
scambiavano la produzione che cedeva le loro esigenze individuali o tenevano in cambio beni di cui avevano
bisogno che non producevano da soli. […] Così nasce finalmente l'età del commercio. […] E’ facile rendersi
conto che in questi diversi stadi della società, le leggi le norme che regolano la proprietà devono essere
necessariamente molto diverse.”
R. ha volutamente eliminato nello stato di natura la proprietà.
Per Locke tutto è proprietà  tutto quello che faccio cadere dal rapporto proprietario oggetto

Smith prende lo schema di Locke come dimensione della condizione umana naturale e sociale senza nessuna cesura

NOTA: terzo testo

“Dopo l’avvento della divisione del lavoro, divenne necessario che alcuni restassero in patria per dedicarsi
all’agricoltura e le altre arti mentre il resto della popolazione andava alla guerra. Quando Il progresso delle
arti e delle manifatture divenne un obiettivo che meritava l'attenzione delle classi più elevate, la difesa dello
Stato venne naturalmente affidata le categorie piumini in quanto non si possono mai costringere ricchi a fare
qualcosa se non ciò che a loro piace. […] In tutti i paesi, quindi, questa è la sequenza di sviluppo del servizio
militare. Presso un popolo di cacciatori e di pastori e perfino quando vi è un notevole sviluppo
dell'agricoltura, tutta la popolazione partecipa insieme alla guerra. Appena le arti e le attività manifatturiere
cominciano progredire, non tutti possono andare in guerra e, poiché queste arti, per le ragioni che si sono
dette sopra, sono molto faticose e poco lucrative, Vanno in guerra le classi più elevate. Dopodiché, quando
le arti e il commercio sono ancora più avanzati e cominciano a diventare assai lucrativi, tocca ai più umili
difendere lo stato. Questa è attualmente la situazione in Gran Bretagna.”

Tema: GUERRA  cosa è più faticoso? I ricchi scelgono il meglio


quando viene introdotta l‘agricoltura questo grava sui più umili perché è faticoso  in guerra vanno i ricchi
nasce la disuguaglianza delle grandi classi  in guerra ci vanno gli altri.
Quando il progresso aumenta si rovescia la situazione= il lavoro che diventa centrale
I ricchi stanno a casa preferiscono lavorare.

NOTA: Lezione

“Nella lezione di ieri ho cercato di spiegare le cause che inducono l'uomo all’industriosità che sono le sue
caratteristiche peculiari fra tutti gli altri animali, vale a dire la debolezza naturale della sua struttura e il suo
desiderio di eleganza di raffinatezza. Un selvaggio solitario può soddisfare questi bisogni in modo
approssimativo, ma certo non come è ritenuto assolutamente necessario nei paesi dove esiste da qualche
tempo una forma organizzata di governo. Vi ho anche mostrato come la maggior parte delle arti e delle
scienze sia stata inventata e sia progredita per soddisfare tre grandi bisogni dell'umanità, ossia in vista di
questi tre obiettivi: il cibo, l'abbigliamento e l'abitazione. Ho anche mostrato come l'umanità sia dotata di
tutti gli agi e di tutte le comodità della vita molto più in uno stato civilizzato che non in uno selvaggio e
come in uno stato civilizzato siano molto maggiori l’opulenza e la ricchezza.”

Debolezza naturale e desiderio denotano uno squilibrio  scarsa forza

NOTA: Wealth of Nations 1776

“La struttura sociale dei popoli nordici che invasero l'Europa agli inizi del V secolo era più avanzata di
qualche grado rispetto a quella degli americani di oggi. Questi sono ancora lo stadio di cacciatori, il più
rozzo e barbaro che vi sia, mentre quelli avevano raggiunto lo stadio di pastori e praticavano addirittura
anche un po’ di agricoltura.

Il commercio e le manifatture introdussero gradualmente l'ordine il buon governo, e con essi la libertà e la
sicurezza degli individui tra gli abitanti della campagna che in precedenza avevano vissuto in uno stato quasi
permanente di guerra con i vicini e di dipendenza servire con i superiori.”

Non evoca il tema del contratto sociale.

NOTA: Testo

“Un normale lavorante aggiornata in Gran Bretagna - per rifornire il quale almeno 1000 persone hanno
prodigato insieme le loro fatiche – gode, nel suo sistema di vita, di lussi maggiori di un re selvaggio o di un
principe indiano alla testa di 1000 sudditi ignudi. Ogni parte dei suoi abiti, dei suoi utensili e del suo cibo è
stata prodotta dalla collaborazione di un numero infinito di operai, e questi a loro volta, nelle rispettive
occupazioni, hanno usato Attrezzi che hanno richiesto la collaborazione e la fatica di molti altri. Pertanto
questo operaio non potrebbe fruire di queste “semplici” comodità senza il contributo di circa 1000 mani.”

25/11

Riassunto lezioni di ieri

1. QUATTRO STADI: Nel modello stadiali sviluppato da Smith aggiunge uno stadio rispetto agli altri autori che
ne riconoscono tre. Questo stadio sviluppa ulteriormente la divisione del lavoro. È lo stadio della Società
commerciale che vive e si sviluppa intorno allo scambio ma per esserci scambio vi è, a maggior ragione,
divisione del lavoro particolarmente sviluppata.
2. La sequenza stadiale è considerata PROGRESSO: queste transizioni portano con se un aumento della
ricchezza sociale. La prosperità è il più efficiente criterio di valutazione in ordine all’esistenza o meno di un
progresso storico.
3. NATURALITA’ di questa sequenza stadiale: (Uso ripetuto di naturalmente). La concepisce in relazione a
quella che potremmo definire l’algebra dei bisogni, settore del sapere matematico che lavora con le misure
positive e negative. Eccedenza dei bisogni rispetto ai mezzi = vi sono più bisogni rispetto a mezzi per
soddisfarli. Questo squilibrio genera insoddisfazione e porta la transizione.
4. ULTIMA: non mette in discussione che la società commerciale sia l’ultima esistente. All’interno della società
commerciale non si arriverà più a quello squilibrio. Smith è convinto che questa società disponga di una sua
propria capacità evolutiva tale per cui non ha il bisogno di passare ad un'altra forma sociale come è
avvenuto invece in passato, perché vengano soddisfatti i bisogni sociali. La società commerciale non
tramonterà mai più.
5. PROPRIETA’ PRIVATA: ricostruzione attenta dei diversi stadi sono analisi delle diverse forme di proprietà.
Solo attraverso le forme di proprietà è possibile ricostruire in modo specifico la sequenza tra le epoche. La
proprietà come fenomeno sociale. A suo modo di vedere è un progresso anche della trasformazione della
proprietà.
In che cosa consiste questo fenomeno proprietario? Nella sua estensione  storia della proprietà che
diviene sempre più pervasiva. Una delle grandi vettori del progresso.
ROUSSEAU: Quello che succede che a partire dalla condizione di proprietà vi sia un regresso, causa di ingiustizia e
volenza
per Smith la storia progressiva è tale proprio in relazione a proprietà determinante nella relazione sociale.

NOTA: Lecturs of Jurisprudence

“Fra i selvaggi non esistono proprietari terrieri, né usurari, né esattori delle imposte, così che ognuno gode
pienamente dei frutti del proprio lavoro e dovrebbe perciò vivere nella massima abbondanza. Ma la realtà è
ben diversa.”

NOTA: Wealth of nations

“Le nazioni selvagge di pescatori e cacciatori (dell'America del nord) vivono in una povertà così orribile che
soltanto per bisogno si trovano spesso ridotte, o almeno credono di esserlo, alla necessità di eliminare i
bambini, vecchi e malati inguaribili.”

SOCIETA’ NATURALE: Proprio come dice Rousseau ognuno gode i frutti del proprio lavoro, ciascuno bastava a sé
stesso, le sue mani. Ciascuno a questo punto dovrebbe vivere nella massima abbondanza ma la realtà è ben diversa.
Le nazioni selvaggi invece vivono nella povertà, così orribile che si trovano di fronte ad eliminare bambini e vecchi,
indispensabile violenza contro i più deboli. Dato che nella società ci sono i forti e deboli, i forti sopprimono i deboli.
Polemica a Rousseau  i selvaggi non è quell’idilliaco che descrive.

NOTA: a letter to the authors of the <<Edimburgh review>>

“La lettera del Discorso sulla disuguaglianza mostra che il secondo volume della favola delle api ha dato lo
spunto al sistema di Rousseau, Nel quale tuttavia i principi dell’autore inglese sono addolciti, sviluppati e
abbelliti, privati di ogni tendenza alla corruzione e alla licenziosità che li aveva deturpati nell’autore
originario. […] Grazie allo stile del signor Rousseau e una piccola alchimia filosofica, i principi e le idee del
dissoluto Mandeville sembrano acquisire la purezza e sublimità delle idee morali di Platone.

Il dottor Mandeville rappresenta la condizione primitiva dell’umanità come la più miserabile; il signor
Rousseau la dipinge al contrario come la più felice e desiderabile per la natura dell'uomo. Ma entrambi
negano vi sia nell'uomo alcun potente istinto di socievolezza.”

CONFRONTO fra Mandeville e Rousseau  non sono così lontani tra loro ma anzi Mandeville ha dato lo spunto a
Rousseau.
Perché li rappresenta come sostenitori delle stesse idee? L’elemento ha una sua rilevanza

NOTA: a letter to the authors of the <<Edimburgh review>>


“intendendo dipingere la vita selvaggia come la più felice di tutte, il signor Rousseau mostra soltanto il
versante indolente, rappresentandolo con i tratti più belli e gradevoli.”

Legge con la lente di Voltaire, lettore troppo attento per credere veramente che rimpianga le società dei selvaggi ma
finge di crederlo.

Versando indolente: Rousseau trucca le carte perché li descriveva come  lavoravano poco ed erano in pace con se
stessi e con la natura.
Non puoi capire quanto male si stava in quelle società se non comprendi quanto stiamo bene nella nostra società.

Si ritrova sempre al cospetto della pagina Rousseriana e ha lo scopo di confutare quella rappresentazione.
Rousseau era riferimento fondamentale in questi temi. Ma il suo quadro è infondato

LA PROPRIETA’ NELLA SOCIETA’ DEI CACCIATORI

NOTA

“E’ da osservare che già nell’età dei cacciatori potevano esistere abitazioni stabili per le famiglie, ma la
proprietà non si estendeva ad altro che alla casa.
Fra i selvaggi la proprietà inizia e termina con il possesso, e non sembra che immaginino neppure
lontanamente di possedere qualcosa che non sia a diretto contatto del loro corpo.”

È vero che la proprietà è molto ridotta ed esigua, riguarda pochi elementi. L’unica concezione di proprietà è quello
del POSSESSO.  rapporto che io dispongo fisicamente in questo momento (casa in affitto)

NOTA:
“Presso un popolo di cacciatori non esiste un governo in senso proprio. […] essi vivono secondo le leggi di
natura. Finché non esiste la proprietà non può esistere un governo, Pronto il cui scopo specifico è appunto
quello di rendere sicura la ricchezza di proteggere i ricchi dai poveri.
Nell’Età dei cacciatori il concetto di autorità Era poco più di un nome e un uomo dotato di influenza
particolare non poteva far altro che indurre le parti a un accordo. [...] In America se un membro di una
famiglia ne uccide un altro, la comunità non interviene, in quanto il fatto non ha alcuna conseguenza per la
pace pubblica.”

Perché non esiste un governo finché non c’è la proprietà?


Perché lo scopo specifico è rendere sicura la proprietà e proteggere chi la possiede.
Governo nasce con l’esigenza di proteggere la proprietà.
La proprietà è l’elemento centrale di ogni società e diverse configurazioni

Il saggio sulla carità e le scuole di carità di Mandeville è crudo, ma anche mirabilmente realistico  c’è bisogno che
qualcuno che faccia il lavoro duro e che magari compensato con niente. Quelle condizioni terribili sono necessarie
per la prosperità.
Ci troviamo di fronte alla stessa sincerità.
A cosa servono i governi? A proteggere i ricchi dai poveri

Sintomi del fatto che in quell’epoca si potevano dire queste cose senza che queste apparisse blasfemo  indicazioni
sulla relazione e l’autore e i suoi lettori.
Se oggi noi dicessimo i governi servono a proteggere i ricchi dai poveri indipendentemente dal fatto che sia vero o
falso, apparirebbe provocatoria.
Ovvio e sacrosanto i governi avessero come fondamentale scopo la protezione della proprietà. Pura e semplice
descrizione dell’ovvio.

NOTA

“In generale le esigenze dell’uomo non sono così grandi da non poter essere soddisfatte del lavoro del
singolo individuo. Ogni individuo può provvedere da solo a tutte le esigenze che abbiamo elencato, ad
esempio con animali e frutta per il cibo, e con pelli per coprirsi.”

30/11/20

Colloca la sua teoria all’interno della teoria stadiale. Tre elementi della sua canonizzazione:

1. Teoria del progresso attraverso all’algebra dei bisogni  passaggio di uno stadio determinato dai bisogni
via via crescenti e mezzi disponibili per il loro soddisfacimento.
2. Società di questo squilibrio veniva risolto attraverso la soppressione di quelle bocche che non si riusciva a
sfamare  unica mossa possibile, dunque è preferibile il passaggio delle forme sociali ad altre.
3. Proprietà privata  la sua tesi può essere letta come una storia della proprietà, in connessione delle diverse
forme di sussistenza. I primi uomini nelle prime società, essa non esisteva ma si identificava con il possesso,
diretto contatto con il corpo. Assenza di un governo in senso proprio nelle prime società perché i governi
hanno come funzione precisamente la tutela della proprietà, mera ovvietà (per questo non fa scandalo).
4. A distanza del 1755 ribadisce il punto di vista secondo il quale di contrapporsi alla prospettiva di R, cioè che
l‘autosufficienza dei singoli sono caratteristiche delle prime società ma non vi è alcuna ragione per
rimpiangere quella condizione. La perdita di autosufficienza e condizione di interdipendenza, fondata sulla
divisione sociale del lavoro, è quella idea che Rousseau aveva prospettato di perdita di libertà, in realtà,
ribadisce Smith, è premessa di prosperità e maggiore capacità di soddisfare i propri bisogni, è più concreta
libertà. Più si va avanti col progresso più si si estende la proprietà nei diversi stadi.

Come possiamo distinguere le diverse società?


1. Attività produttiva.
2. Nella singola società quale è considerato oggetto di proprietà, a seconda della risposta si può sapere a quale
stadio ci si riferisce e questo rivela una graduale estensione dell’idea di proprietà.

NOTA
“Un popolo rozzo e incolto non conosce la suddivisione del lavoro e trascorre molto tempo prima che un
individuo che si dedica continuamente ad attività diverse riesca a produrre più di quanto necessario alla sua
vita quotidiana. Prima di poter dividere il lavoro è assolutamente necessaria una certa accumulazione di
capitale. […] Di conseguenza, presso un popolo di cacciatori o di pastori nessuno può trascurare l'attività
comune in cui è impegnato e che gli procura il sostentamento quotidiano finché non possiede un certo
capitale con cui mantenersi per iniziare la sua nuova attività. […] La paura e semplice sussistenza è tutto ciò
che un selvaggio riesce ad assicurarsi e siccome non dispone di un capitale da cui partire, nulla che lo
mantenga se non ciò che si procura grazie alla forza fisica, non desta meraviglia che resti a lungo in una
condizione miserabile. […] Questa è una delle cause principali deh lento progresso della prosperità in tutti i
paesi: finché non si accumula un certo capitale, non può esservi divisione del lavoro e senza divisione del
lavoro vi può essere soltanto una minima accumulazione di capitale.”

ROUSSEAU: Ogni individuo può provvedere da solo a tutte le provvidenze  superiorità rispetto alle società fondate
sull’impostura e incapacità dell’autosufficienza, irrimediabile corruzione.

Circolo vizioso Prima di potere dividere il lavoro è necessaria la accumulazione di capitale, cioè la produzione di
un’eccedenza che in essenza di una divisione del lavoro vi può essere solo una minima produzione.
Si viveva in una condizione di miseria cioè del minimo necessario per la sussistenza.

LA PROPRIETA’ NELLA SOCIETA’ DEI PASTORI

NOTA
“Il salto fra questi due stadi nl progresso della società è il maggiore fra tutti, poiché grazie ad esso la nozione
di proprietà viene estesa al di là del semplice possesso a cui è limitata nello stadio precedente. Una volta che
tale nozione sia stata acquisita, non è un grosso problema estenderla da un soggetto a un altro: delle mandrie
degli armenti alla terra.”

Una caratteristica essenziale della struttura materiale dei loro prodotti tra gli individui cambia il modo in cui gli
individui concepiscono e utilizzano l’idea di proprietà.
Il testo ci informa di un elemento, il tema dell’estensione, su cui si basa il mutamento della società.
L’idea di proprietà cambia  questo concetto si espande nella sua capacità di copertura e della relazione sociale.
Col passare del tempo e con la trasformazione delle società, sempre più elementi e aspetti vengono concepiti come
oggetto di proprietà.  Si estendono i valori si estende la proprietà.

In questo stadio la proprietà è quella delle mandrie  non è più diretto contatto con il corpo.

NOTA
“fra i pastori il concetto di proprietà viene ulteriormente esteso. Non è di loro proprietà soltanto ciò che
portano con sé ma anche ciò che hanno lasciato nella loro capanna. Considerando di loro proprietà il
bestiame finché esso ha l'abitudine di tornare.”

Concettualmente decisivo  proprietà è tutto, anche ci ho che si è lascato.

NOTA
“L’età dei pastori è quella in cui ha inizio il governo Nel vero senso della parola. Ed è anche in questo
periodo che gli uomini cominciano veramente a dipendere in modo considerevole l'uno dall'altro.
L’appropriazione delle greggi e delle mandrie rende la sopravvivenza dei cacciatori molto incerta e precaria.
Gli animali che sono più utili all'uomo, come buoi, pecore, cavalli, cammelli ecc. e che sono anche i più
numerosi, non sono più proprietà comune ma appartengono ad alcuni individui. Si creano allora le
distinzioni tra ricchi e poveri. […] In questa fase della società la disparità di ricchezza crea un divario nel
potere e nell’influenza dei ricchi sui poveri maggiore di quanto non avvenga in qualunque altro periodo.”

ROUSSEAU: La proprietà genera disuguaglianza  questo mutamento è la differenza tra ricchi e proprietà, si è
verificato questa scissione quando si è la rivelata la fenomenologia proprietaria.
Proprietà=disuguaglianza.
I ricchi comandano e i poveri dipendono = estendersi della proprietà  trasforma dall’interno il rapporto tra uomo e
animale, animale è preda ma quando cessa di essere tale e diviene strumento = questa trasformazione fa si che
divenga oggetto di proprietà.

NOTA
“L’appropriazione delle mandrie e delle greggi, introducendo una disparità nelle fortune, dette origine a una
forma di governo regolare. Finché non esiste la proprietà non può esistere il governo, il cui scopo specifico e
appunto rendere sicura la ricchezza e proteggere ricchi dei poveri. […] Coloro che si erano appropriati di un
certo numero di greggi e di armenti finirono per forza di cose con l’esercitare una grande influenza su tutti
gli altri virgola e infatti leggiamo nel vecchio testamento che Abramo, Lot e gli altri patriarchi era una sorta
di piccoli principi.”

Disparità vi è governo  proteggere i ricchi dai poveri.

NOTA
“La proprietà è la grande cause di tutte le dispute. […] quando alcuni posseggono una grande ricchezza e
altri nulla, è necessario che il braccio dell’autorità sia sempre proteso minacciosamente e siano stabiliti
principi enorme permanenti che possano proteggere la proprietà dei ricchi dalle incursioni die poveri, i quali
minaccerebbero continuamente. […] in questo caso, e in realtà in tutti i casi, le leggi e lo Stato possono
essere considerati come un’alleanza dei ricchi per opprimere I poveri e conservare a proprio vantaggio la
disuguaglianza nella distribuzione dei beni che sarebbe altrimenti eliminata dalle rivolte dei poveri […]. Lo
stato e le leggi impongono loro di continuare a essere poveri o di arricchirsi con lo stesso sistema degli altri.
Perciò le leggi o i patti concernenti la proprietà vengono fissati subito dopo l'inizio dell'età dei
pastori.”

LOCKE: nascita del contratto sociale dalle dispute ed esigenza di un terzo giudice. Proprietà significa liti e
controversie e quindi esigenza di autorità che li dimette.
LEGGI E STATI: Alleanza dei ricchi per difendersi da queste minacce, rischio rappresentano da una eventuale
redistribuzione egualitaria delle ricchezze.
Impongono ai poveri di continuare ad essere poveri. E se vogliono arricchirsi devono farlo con lo stesso sistema, far
fortuna con metodo e strumenti dei ricchi.

Cosa non è Roussoriano? L’elemento in cui Smith prende in considerazione che la proprietà genera il governo, le
leggi e gli stati, non si segna di ritenere queste istituzioni costituiscono una rottura al diritto naturale, che invece
rivelava Rousseau. Illegittimità fondamentale.

Come anche Hobbes teorizzava, la proprietà è un diritto naturale, non, come sosteneva Rousseau, un passaggio da
una società ad un’altra, un’impostura.
Le leggi e lo stato nascono su questo sfondo storico, il concetto della funzione sociale con il rapporto proprietario
generano disuguaglianza e quindi dispute = richiedo la costruzione delle norme giuridiche.

NOTA:
“Dove la terra non è divisa e la gente (nomadi) vive in capanne che traporta con sé, non può esistere alcuna
forma di attaccamento alla terra, in quanto tutta la proprietà consiste in animali che possono essere
facilmente portati al seguito.”

Pone l’accento ancora sul nesso tra secondo stadio e nomadismo.


Il tema è il trasporto  portare con se chi non si ferma. Ostacolo di rodine funzionale. Non si fermano su un unico
terreno. Non si attaccano perché fanno un altro genere di vita.

Cosa scaturisce la fonte della società agricola? Divisione della terra, attaccandosi alla terra che diventa oggetto di
proprietà.

1. Le leggi di una società dei pastori erano leggi improvvisate, informali, non cristallizzate, soggette a continui
mutamenti, valevano solo nel presente.

LA PROPRIETA PRIVATA NELLA SOCIETA’ AGRICOLA

Prima caratteristica di questa società: lunga durata delle leggi, generalizzata la relazione proprietaria. Non è più il
possesso, prospettiva diversa e virtualmente illimitata.
Caratterizza la persistenza del loro valore formulativo e valgono anche per le generazioni future. Società
tendenzialmente stabile, la struttura e l’ordinamento ha una sua forza e capacità normativa.
1. Società degli agricoltori inventano lo scambio monetario. Si supera il baratto tipica della società pastorale.
2. Nella società degli agricoltori parrebbe nascere la divisone del lavoro, anche se Smith non pensa semplicemente in
questi termini.

NOTA
“Un’ancora maggiore estensione [del concetto di proprietà] si verificò con l’introduzione dell’agricoltura. È
probabile che inizialmente, introdotta l’agricoltura, non esistesse nessuna proprietà privata della terra; La
divisione della terra fra privati fu introdotta per la prima volta quando l'abitazione divennero stabili e con la
costruzione delle città.”

Ulteriormente ampliata. Perché è maggiore?


L’introduzione dell’agricoltura comporta che proprietà non è soltanto il gruppo di animali ma anche la terra.
Divisione della terra fra privati.

NOTA
“Il concetto di proprietà raggiunge la maggiore estensione con l’agricoltura. Quando si avvertì la necessità di
coltivare la terra, essa non era di proprietà di nessuno e il piccolo apprezzamento che veniva coltivato
accanto alle povere capanne era comune a tutto il villaggio, i suoi frutti venivano divisi equamente fra i
singoli. Nel nostro paese perdurano ancora oggi vestigia di una proprietà comune della terra. In molti luoghi
esiste una fascia di terreno che appartiene allo stesso modo a diverse persone e dopo il raccolto, in molte
zone, il bestiame viene lasciato libero di pascolare dove vuole. La proprietà privata della terra non ha luogo
finché gli uomini non si accordano per effettuare una divisione il che accade generalmente quando si
cominciano a costruire le città.”

La proprietà della terra non ha luogo finché non si accordano gli uomini  tema del consenso non dobbiamo
dimenticare che c’è stato un accordo.

NOTA:
“Anche l’avvento dell’agricoltura, Ci vuole del tempo prima che la terra fosse divisa in proprietà private.
[…] L’origine della proprietà privata risalgono probabilmente a individui che si trasferirono in abitazione
fisse e cominciarono di vivere insieme in nuclei urbani, cosa che probabilmente si verifica in qualunque
società avanzata. […] Omero e Aristotele, ogni qual volta descrivono la Fondazione di una colonia, citano
per prima cosa la divisione della terra. […] Quest’ultima specie di proprietà – cioè quella della terra – Hall
estensione più vasta subita dal concetto di proprietà. Grazie diversi metodi sopra citati, nel corso del tempo
il concetto di proprietà finì con l’essere esteso quasi tutti gli oggetti.”

Ribadisce che vi è la proprietà e, non come mero possesso, tutto è riducibile in proprietà.
Il senso ultimo è mettere in evidenza l’importanza della dominanza dell’estensione per comprender la nostra società.
Proprietà di tutto quello che per noi ha valore, utile = Concepite o meno come proprietà.

Stanzialità e urbanesimo  si verifica in ogni società avanzata.


Non bisogna compiere l’errore che il passaggio del terzo stadio sia recente, siamo oltre un millennio di anni.
A denotare l’importanza che questo tema della generalizzazione porta è il senso che la properita possa declinarsi ai
più vari e differenti oggetti.

1/12/2020

RIASSUNTO
1. Mette in crescente evidenza l’aspetto della proprietà che gioca un ruolo decisivo.
2. Mette in risalto, nello stadio della pastorizia, un elemento importante che comporta il più importante di
tutti. Perché questa enfasi? Perché è di maggiore rilievo questo passaggio? Perché si è passati dalla forma
del possesso alla forma della proprietà, che non implica e non si limita agli oggetti-corpo, miei sono anche
gli oggetti lontani, che non sono in condizione di giungere. Importante anche la conseguenza che ne deriva: il
processo di estensione e generalizzazione potenziale del concetto di proprietà. Si è compreso che si può
reclamare e affermare anche in assenza del possesso si è aperta una strada virtualmente indefinita per la
possibile sussunzione di ogni cosa, attribuendone un valore.
3. Quattro stadi, da una parte le società dei cacciatori dall’altra tutte le altre. Perché tra le prime e le
successive c’è il salto maggiore fra tutti. In senso stretto e rigoroso il possesso di un bene del primo stadio e
la riconoscenza della pertinenza di un bene al suo proprietario anche in assenza della fisica disponibilità di
quel bene.  quando la società si comincia a riprodurre attraverso l’allevamento degli animali.
4. Significato storico: quali sono le implicazioni teoriche di questo passaggio? Il concetto di proprietà indica
potenzialmente la tesi della generalizzabilità del rapporto proprietario. Non è più un problema la nozione di
proprietà a tutta la società, ma anche della relazione.
5. Coglie uno sviluppo, un processo. Collega alla dimensione della diseguaglianza economica alla proprietà. Il
denaro la ricchezza è l’elemento a cui tutti i rapporti di dominio fanno capo. Impedire al povero di
costituire una minaccia nei confronti del ricco.
6. Trasformazioni del rapporto proprietario e del suo concetto nonché delle forme giuridiche. Assistiamo ad un
ulteriore estensione nella misura in cui non solo non è più possesso ma è il bene per l’eccellenza, ricchezza e
sicurezza cioè la terra stessa. Nelle società pastorale era una cosa di nessuno quindi di tutti ora è un bene
nella società agricola. L’istituzione sociale del rapporto con il proprietario avviene quando ci si dedica
prevalentemente (dalla società nomada) alla società stanziale, attaccamento alla terra  attività agricola
fondamentale e fenomeno dell’urbanesimo.
7. Smith è in disaccordo alla posizione di Rousseau.

TEMA DEL CONSENSO

“Omero e Aristotele descrivono una fondazione di una colonia”  Accenno al consenso dell’accordo
Si divideva la terra  procedura consensuale alla base della appropriazione della terra.
Rimanda un accordo, non è oggetto di illegittime recriminazioni perché alla base vi è una decisione consensuale.
Ordinamento della società di conflitti e di tensioni.
Costante il richiamo di questo proprio nei luoghi in cui i temi trattati vengono suscettibili.
Meek diceva che le istituzioni erano molto criticate.
Molto indiscussi questi elementi  sempre più evidente cosa la proprietà aveva svolto (qualcuno è proprietario e
altri non sono.

Riteniamo che l’attenzione che questi testi pongono al tema della proprietà della terra è comprensibile che in tempi
recenti era venuto quel trauma delle recinzioni, lo facciamo per spiegarci l’attenzione che questi autori fanno
riferimento.
Le recinzioni avvengono tra 5-600  fatto traumatico che spiega perché autori come loro pongono l’attenzione sul
tema della appropriazione della terra
Poi come gli autori periodizzano questo avvenimento è un'altra questione.
come mai i modelli stadiali nascono? Perché la proprietà della terra è considerata periodizzante nel 1700? E non
prima, perché ha costituito un trauma. Sono questi a determinare lo sviluppo di modelli teorici, poi all’interno di
questi si ragiona sulla periodizzazione. Lo stesso Rousseau dice la società è nata un sacco di tempo fa.

NOTA
“Se in una società di pastori i casi di accessione sono soltanto pochissimi, essi si moltiplicano quasi
all’infinito con l’introduzione Dell'agricoltura ed è la proprietà privata della terra [allorchè] venne attribuito
al proprietario anche la proprietà di tutti gli alberi, delle pietre e dei minerali che si trovano sul suo terreno.”

ACCESSIONE
Quando divento proprietario divento automaticamente tutto ciò che su quella terra si trova nel momento in cui
questa acquisizione viene formalizzata.
Tutto questo consegue, a questo processo di estensione generalizzazione, il concetto di proprietà come categoria
fondamentale dell’interpretazione della realtà.
Di conseguenza o in parallelo a questo processo di generalizzazione si modificano le forme giuridiche e nuovi concetti
che si sviluppano in relazione è la giuria dell’accessione.

NOTA
“Per quanto riguarda le leggi e il potere legislativo, […] un qualche tipo di norma di legge doveva pur
esistere quando si introdurre la proprietà delle greggi, ma si trattava probabilmente di norme brevi e con
poche precisazioni […]. Leggi scritte e formalizzate – in grado di vincolare gli abitanti del paese e la loro
discendenza, compresi coloro che sono riluttanti - rappresentano un altro grado di evoluzione del governo e
perciò si riscontrano soltanto nei periodi più tardi.”

Governi leggi e stati sono figli della proprietà e hanno lo scopo di proteggerla.

“Un qualche tipo di legge”  (pastori), brevi e con poche precisazioni.


Queste leggi non si limitano

Il possesso è immediato, la proprietà incide anche quando sussiste la mediazione tra la distanza fisica.
L’istituto della proprietà è un grado ulteriore di sviluppo (terzo stadio) in rapporto anche alla distanza temporale,
rimane vigente anche nella distanza del tempo non solo nella proprietà fisica.
E il secondo tema che incide  queste leggi vincolano anche i dissenzienti.
La proprietà è all’origine delle dispute, man mano che si consolida porta la ricchezza di chi la possieda e la povertà di
chi ne escluso.

Le leggi stanno in mezzo in questi due periodi  due estremi che governa questa contraddizione
La legge seda quel dissenso e ricondotto al momento germinativo dell’accordo. Vincola anche coloro che sono
riluttanti e le conseguenze del generalizzarsi della proprietà privata, irreversibile.

Si estende la proprietà e virtualmente si generalizza.


Sempre più complesso e duraturo degli assetti normativi che portano con se il tutto del costituirsi della sfera politica.
E poi un'altra rivelazione: NASCITA DELLA MONETA. Dato di fatto che Smith enuncia con in implicito il giudizio di
valore positivo.

NOTA
“Una volta diventati misura del valore, l’oro e l’argento divennero anche lo strumento anche lo strumento
del commercio. […] Nell’età dei pastori si poteva accettare senza gravi problemi che i bovini costituissero il
mezzo scambio, in quanto la spesa per mantenerli era inesistente, poiché l’intero paese era considerato alla
stregua per mantenerli era inesistente, poiché l’intero Paese era considerato alla stregua di un grande pascolo
comune. Ma quando iniziò la divisione delle terre e fu introdotta la divisione del lavoro, questo costume finì
col produrre una serie di problemi molto spiacevoli. Poteva accadere che il macellaio o il calzolaio non
avessero bisogno l'uno della merce dell'altro. […] Per porre rimedio a tutto questo, le sostanze che erano
considerate in un primo tempo come misura di valore divennero anche lo strumento di scambio. L'oro e
l'argento presentavano tutti i vantaggi.”

Condizione della possibilità degli scambi commerciali.


PASTORIZIA: Nella misura in cui il mantenimento di un’animale non comporta nessuna spesa e, liberi al pascolo, si
mantenevano da soli. Questo fatto consisteva di considerare questi animali solo dei beni, solo valore, senza pesi e
costi, non gravano.
Questo elemento consentiva l’uso di questi animali come valore di scambio, per pagare altri beni.
Segue quando la divisione delle terre e fu introdotta la divisione del lavoro:

 Scarsa funzionalità del baratto, non si prestano a funzionare in modo adeguato ai fine del mantenimento di
bisogni perché poteva accadere che il macellaio o il calzolaio non avessero bisogno del prodotto dell’altro.
 Lo scambio funziona fin quando i bisogni sono elementari e non aumentano.
 Non è sufficiente lo baratto perché si è specializzati nel lavoro. La conseguenza della divisione del lavoro fa si
che si presentino alcune professioni che non c’erano prima.
 Perché per questo motivo non va più bene il sistema del baratto? Non è affatto detto che quello che ha
bisogno del mio prodotto mi porti qualcosa di cui io ho bisogno, magari nessuno che viene a comprare da me
porta qualcosa di cui ho bisogno. Bisogna di un nuovo mezzo di scambio.
 Il baratto va bene finché non c’è divisone del lavoro.

2/12

Attraverso Smith consegue la configurazione classica, decisiva rispetto a contributi filosofici successivi.
 Sviluppa la teoria economica (la ricchezza delle nazioni)
 Analisi attinenti dei sentimenti morali n cui critica Mandeville.
 (lezioni di Glasgow) critica in cui sottopone Mandeville, una delle sue più grandi fonti.
 il tema divisione sociale del lavoro, l’analisi storica che abbiamo vista anche negli altri due autori, dentro il
quale si era sviluppata tutta la polemica che man mano si sviluppa la società diventa una prigione, diviene
sempre più complessa. Dove nasce questo processo? la risposta conferma l’ossessione Rousseriana per il
tema della critica del naturalismo, essendo Smith marcatamente naturalistico.

NOTA
“L’agricoltura è, fra tutte le altre attività, la più benefica per la società, e tutto ciò che tende a ritardarne il
progresso è estremamente nocivo all’interesse pubblico.”

relativa al terzo stato: “ciò che tende a ritarare il progresso”

Cosa fa riferimento Smith?


Non vi è una certezza ma possibile che si riferisca ad un’ennesima critica nei confronti di Rousseau, non sottovaluta
l’influenza e quindi la pericolosità.
ROUSSEAU: Ha deprecato l’istituzionalizzazione dell’agricoltura che implica nella sua configurazione evoluta e
perfezionata, come diritto positivo. Rousseau implica tutta la violenza. Simboleggia quelle posizioni critiche avverse a
uno sviluppo di una attività. Posizione critica dello sviluppo delle tecniche agricole.

Prime società: Masse di poveri che traggono dalla terra la loro sussistenza.

I primi tre stadi sono per Smith le attività fondamentali di società che ritiene ormai superate, anche la società
agricola, fondamentalmente è appartenente al passato.
PROPRIETA’ NELLA SCOIETA’ COMMERCIALE

Perché aggiunge l’ultimo stadio? Perché è soprassata l’epoca della società rurale. Su che cosa insite nel prospettare
questo quarto stadio? Il tema che conduce Smith a insistere su questa quarta epoca, evolutivo della storia, è la
divisione sociale del lavoro.
Già nell’avvento della società dei pastori si verifica una grande cesura.
Agricola  divisione della terra
Commercio divisione del lavoro
Primi tre stadi  crescente pressione di bisogni quantitativi.
Ultimo stadio  bisogno di qualità: bisogna cambiare la struttura, deve essere meglio organizzata la produzione.
Questo porta con sé abbondanza e prosperità. Nella società commerciale non c’è un nuovo modo di produrre ma un
nuovo modo di organizzare la vita economica e le sue dinamiche.

NOTA
“Tutto il commercio che si svolge tra due nazioni deve risultare vantaggioso per entrambe. Il fine stesso del
commercio consiste nello scambiare i nostri prodotti con prodotti diversi che, a nostro avviso, ci saranno più
utili. Quando due uomini commercio tra loro lo fanno senza dubbio in vista di un vantaggio reciproco.
Bruno dispone probabilmente di una quantità di un certo prodotto eccedente rispetto alle sue esigenze,
quindi ne cede una parte all'altro in cambio di un altro prodotto che gli sarà più utile. L'altro accetta fare per
lo stesso motivo in tal modo lo scambio risulta proficuo per entrambi. Fra due nazioni avviene esattamente
lo stesso.”

Due nazioni/due uomini vantaggio per entrambi  chiave di volta, concerna soltanto il rapporto del commercio
estero. Vincolante questo vantaggio. Lo fanno perché hanno in vista un vantaggio reciproco.

perché deve essere vantaggioso per entrambi?


Perché il commercio è per definizione è un’attività libera, nessuno è costretto a scambiare.
Vi è commercio in quanto le due parti che scambiano si promettono di avvantaggiarsi ciascuna  processo in cui
vincono tutti. Nel modo in cui Smith prospetta nessuno perde. Ognuno guadagna. Questo è il senso del testo Smith.

SCHEMA RAZIONALE:
Questo è uno schema razionale che non fa i conti con la realtà  evidente ai suoi tempi ma molto di più nel 19 e 20
secolo.
Nella realtà lo scambio commerciale risposa su altri presupposti  frequente asimmetria delle parti.
Questa visione pare che Smith ignori.
Il campo delle guerre tra nazioni sono impegnate nelle guerre commerciali.
Per conquistare i mercanti si usavano le armi e gli eserciti.  la posizioni di Smith va assunta come schema
teorico- ideale non reale.

NOTA
“Ogni qualvolta le arti e il commercio impegnano I cittadini come artigiani o come padroni, la forza
l'energia delle città diminuiscono fatalmente.
L'evoluzione delle arti dell’agricoltura rende il popolo poco disposto ad andare in guerra, così che la sua
forza viene molto diminuita adesso finisce con il cadere vittima di uno degli stati vicini.
La grande sicurezza, l’opulenza e l'evoluzione delle arti e del commercio che si riscontrano sotto un governo
militare di una qualche importanza rendono difficile e allo stesso tempo dannoso per lo stato che il popolo
partecipa direttamente alla guerra.
Il commercio e gli opifici ben presto impegnarono completamente gli abitanti di questi stati ed esse non
avevano il tempo di andare in guerra, o i loro affari sarebbero andati in malora; anch’essi, perciò, come gli
altri stati, fecero ricorso a truppe mercenarie.”

ELEMENTO NEGATIVO
Rendere una collettività meno disponibile e meno capace di difendersi ove ve ne fosse la necessità attraverso la forza
armata.
Lo sviluppo delle scienze e delle arti ci ha allontanato dalle arti marziali, non siamo più in grado di lottare
 presi da raffinatezze e comodità della vita. Chiunque vorrebbe aggredirci avrebbe buon gioco.

Tema ambivalente perché questo lascia un popolo ad un partecipare ad eventuali imprese ostili.

NOTA
“È la divisione del lavoro che accresce la prosperità di una nazione. In una società civile, sebbene esista in
verità una divisione del lavoro, non vi è tuttavia una divisione equanime, in quanto vi sono moltissimi i quali
non lavorano affatto. La distribuzione della prosperità non corrisponde al lavoro. La prosperità del mercante
è maggiore di quella di tutti i suoi dipendenti sebbene egli lavori meno; a loro volta questi ricevono sei volte
di più di un pari numero di artigiani, che lavorano assai di più. L’artigiano che lavora in pace EA suo agio al
coperto riceve molto di più del povero lavoratore che arranca su e giù senza riposo. In tal modo colui che, in
un certo senso, sopporta il peso dell'intera società, è quello che ne trae il minor numero di vantaggi.”

Vi sono molti che non lavorano affatto  aveva già notato Mandeville, per consentire agli altri di oziare.
La divisone del lavoro accresce la prosperità ma non corrisponde alla divisione equivalente della proprietà.
La descrizione che viene fuori è di una società che è una piramide iniqua – ingiusta.
Chi lavora meno ne ha di più, chi lavora di più ne ha di meno.

Questo ordine sociale la costringe a sopportare il peso di tutta la società: Ingiustizia che prelude ad una critica e ad
una sanzione. Ad un giudizio di valore negativo.
Perché avviene questo? Cosa consente a Smith questo genere di sviluppo argomentativo? C’è una dimenticanza da
parte di Smith?
Da una parte riconosce l’ingiustizia e dall’altra no: il POVERO LAVORAOTRE sta meglio di come non stesse addirittura
il più ricco e benestante potente di una società primordiale.
Tante cose non vanno ma in contesto in cui si sta evidentemente meglio

NOTA:
“Nulla tende a corrompere tanto l'umanità come la dipendenza, mentre l'indipendenza accresce moltissimo
l'onestà della gente. Il consolidamento del commercio e delle manifatture virgola che induce questa
indipendenza, costituisce la misura migliore per la prevenzione dei reati. La gente comune guadagna in
questo modo salari migliori che in qualunque altra maniera e di conseguenza si instaura in tutto il paese una
generale probità di comportamenti.”
Qui è palese l’intenzione di ribaltare la tesi critica di Rousseau, a proposito della divisione sociale del lavoro:
L’agricoltura attività fondamentale della società: grande cesura storica, fine della società naturale e inizio della
società civile, corruzione e violenza. Questo passaggio storico do sviluppo della agricoltura e metallurgia, distinta
dall’agricoltura. Scomposizione della società in mansioni produttive diverse. Meglio si stava quando ciascuno bastava
a se stesso. Non si aveva bisogno degli altri adesso stiamo nella prigione dell’interdipendenza.

Ribaltamento di Smith: il quarto stadio nasce dalla divisione del lavoro, il vero fondamento della società moderna.

Rousseau  perdita della dignità


Smith  progresso e sviluppo

INDIPENDENZA: risultato dello sviluppo del commercio e manifatture. Indica la prosperità, la gente comune
guadagna in questo modo, molto di più.
La gente comune guadagna salari migliori  c’è ingiustizia ma è un ingiustizia migliore rispetto al passato della
giustizia che la gente guadagnava salari peggiori.

Meno giustizia ma più prosperità meglio di più giustizia ma più miseria.

NOTA
“Quasi tutte le arti e le scienze sono state inventate E migliorate per soddisfare i bisogni del mangiare, del
bere, del vestirsi del procurarsi una casa.
A procurare le comodità della vita secondo la raffinatezza e la sensibilità del nostro gusto.”

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