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CONCETTI CHE ANDREMO A ESPLORARE:

Educazione in sociologia: è educazione ai valori, allo stare in società,


all’integrazione sociale. L’educazione è il collante che tiene assieme una società.
es. per noi la Costituzione, valori comuni che formano la società.
Durkheim:
L'educazione consiste in una socializzazione metodica delle giovani
generazioni. In ciascuno di noi, si può dire, esistono due esseri che, pur essendo
separabili solo per astrazione, restano nondimeno distinti:
- L'uno è fatto di tutti gli stati mentali che si rapportano solo a noi stessi ed
agli eventi della nostra vita personale: è ciò che si potrebbe chiamare l'essere
individuale.
- L'altro è un sistema di idee, di sentimenti e di abitudini che esprimono in
noi, non già la nostra personalità, bensì il gruppo o i gruppi differenti di cui
facciamo parte; tali sono le credenze religiose, le credenze e le pratiche
morali, le tradizioni nazionali o professionali, le opinioni collettive di ogni
tipo. Il loro insieme forma l'essere sociale. Costituire questo essere in
ciascuno di noi: questo è il fine dell'educazione.
Il fine dell’educazione per Durkheim è andare a costituire l’essere sociale.
Durkheim fonda la sua idea di educazione su due concetti fondamentali: ogni
processo cognitivo deve evitare di fare astrazione nella realtà sociale, la società ha
il primato sull'individuo.
Nel testo, il sociologo enuncia uno dei principi fondamentali della cultura liberale
ed imborghesita: l'uomo viene educato in funzione della società nella quale esso
stesso vive. L'io individuale qui diventa un io sociale, ovvero capace di
comprendere e condividere delle leggi e delle norme di tipo etico che regolano la
vita associata. Da qui la tesi dell'educazione come socializzazione.
Educazione fa riferimento ai valori se parliamo di sociologia. Ogni azione nel
sociale non riguarda la persona ma la società, valenza sociale, le scelte hanno tutte
un impatto sociale. La sociologia studia come gli individui stanno insieme.
Modelli di socializzazione: diverse idee di società.
Policentrismo formativo - sociologia dell’educazione extrascolastica (fino agli
anni 70 era scuola-centrico) dove la scuola era il centro della formazione,
attualmente c’è una pluralità di centri della formazione, le competenze non sono
acquisite solo a scuola ma teatro, yoga, stando con, teatro, propria ricerca,
leggendo etc…
Modello scuola-centrico: prevalente in Italia fino agli anni 70.
Ma il modello scuola-centrico che tipo di disuguaglianze porta? Classe sociale,
economiche, culturali cioè che sul successo scolastico incidono diverse cose soldi,
economia, accessibilità, valori e cultura, genere, lingua.
Il modello policentrico implica la capacità del soggetto di costruirsi il suo percorso
formativo.
Distinzione tra educazione formale/ informale e non formale.
Competenze plurime che si acquisiscono nelle diverse sedi di socializzazione.
Lifelonglearning / lifewidelearning: i paesi nordici sono quelli che investono di più
perché il welfare lo permette, pagando periodi di formazione
Il ruolo dell’Europa
Partecipazione come strumento educativo
Pedagogisti -> sviluppo di progetti di comunità (è duraturo nel tempo, il
pedagogista lavora per supportare gruppi che diventeranno autonomi, partendo da
bisogni reali)
Educazione e territorio, idea di sostenibilità e servizi per la persona; il pedibus i
bambini vanno a scuola camminando, il movimento fa bene, il territorio dev’essere
sicuro e fruibile. Modello educativo che coinvolge la comunità, coinvolge
bambine e bambini, famiglie, i commercianti vicino alla fermata etc. A Modena c’è
la Pimpa fuori dagli esercizi commerciali.

POLITICHE SOCIALI
welfare state e la sua trasformazione
politiche sociali per infanzia e adolescenza
legge quadro 328/2000 attraverso cui avviene la progettazione dei servizi rivolti a
infanzia e adolescenza
dibattito sulle politiche sociali
welfare state e diritti dei bambini

CONTESTI
contesto politico sociale
ambiente territorio luoghi

FOCUS:
protagonismo e partecipazione sociale
sviluppo di comunità
educazione di strada- unità mobili per limitare situazioni di rischio (preservativo,
siringhe sterili); lavoro di strada viene dai paesi latino americani e ha un’opzione
politica
educazione e ambiente

domande?
Qual’è il ruolo del sogg in un contesto di lifelong learning?
Quale diventa il senso dell’educatore?
Che cosa comporta educare in contesti formali e informali? Qual’è ruolo di
educatore e educando?
Che relazione hanno le politiche sociali con educazione dei cittadini?
Quando possiamo parlare di contesti educativi?
Come si originano le disuguaglianze e le differenze??

TESTI:
Educazione e società capitoli 1-2-3-4 Besozzi Elena
IOL dal 10 ottobre dispensa messa a disposizione
Educazione diffusa 2022 Tagliaventi
più un testo a scelta:
• Bambini e società , Baraldi C., i bambini sono attori sociali
• Ventanni d’infanzia retorica e diritti dei bambini dopo la convenzione
dell’89, Belotti V. Tuggiero R. (pagine 11-94; 157-172; 219-238)
• Cos’è l’educazione informale, Sergio Tramma 2009
• Sociologia dell’infanzia, Corsaro William

dispense:
• lifelong learning..
• politiche sociali
• il lavoro di strada e lo sviluppo di comunità

oltre all’esame orale si possono fare tesine ricerche testi alternativi etc. al posto del
libro a scelta si porta una tesina o lavori di gruppo
Esame orale: 3 domande che riguardano i testi, si può fare la tesina al posto di una
domanda.

EDUCAZIONE E SOCIETA’

21/09/2022

Testo: EDUCAZIONE E SOCIETA’ di Elena Besozzi


La sociologia dell’educazione è un ambito della sociologia e riprende tutte le
tematiche trattate dalla sociologia. La sociologia è una scienza umanistica recente
nata intorno al 1800 con Comte che conia anche la parola: sociologia dal greco
‘’socio-logos’’ (discorso scientifico sulla società) e latino: ‘’societas’’.
La sociologia ha una stretta relazione con la storia perché emerge nel momento in
cui avvengono grandi trasformazioni storiche che hanno impatto sulla società. La
sociologia studia il modo in cui gli uomini stanno assieme ovvero ordine e
trasformazioni sociali.
Ci sono 3 grandi eventi storici che portano alla nascita della sociologia:
1) Rivoluzione scientifica → Comte, positivismo (movimento nato in Francia nei
primi dell’Ottocento ma diffusasi in Europa solo a metà dell’Ottocento).
Il positivismo ha lasciato in eredità alla cultura moderna la considerazione
dell'importanza per la conoscenza e per la trasformazione della società della ricerca
scientifica.
La sociologia deve applicare il metodo scientifico matematica, statistica,
osservazione, ipotesi, sperimentazione, verifica.
Successivamente con la crisi delle scienze, queste diventano probabilistiche, le
scienze non sono esatte, così come la medicina è una scienza probabilistica.
Come procede la sociologia: 1) studia i fatti sociali, 2) definisce le variabili che
conducono ai fatti ovvero le cause, 3) verifica gli effetti e 4) cerca di capire nel
futuro che cosa può succedere se si verificano determinati fenomeni.
2) Rivoluzione industriale (17609 → cambia il modo di fare famiglia, la famiglia
nucleare si sostituisce alla famiglia allargata e la donna entra nel mondo del
lavoro, l’urbanizzazione, riversamento da campagna a città.
I cambiamenti più immediati sono stati quelli riguardanti la natura della
produzione. Le quantità e le varietà dei beni prodotti sono aumentate
considerevolmente grazie alle innovazioni tecniche, alla creazione di macchinari
sempre più sofisticati e veloci e all'applicazione di nuovi criteri di produzione.
L'efficienza delle industrie è cresciuta anche grazie alla concentrazione degli
impianti nelle principali città, in regioni minerarie e presso importanti scali
ferroviari e navali. In questo modo la rivoluzione industriale ha innescato un ampio
processo di urbanizzazione, che ha visto un continuo e massiccio trasferimento di
forza lavoro dalle aree rurali ai centri urbani e industriali. I cambiamenti più
importanti sono avvenuti all'interno dell'organizzazione del lavoro.
Mentre il lavoro è diventato sempre più meccanizzato e specializzato, la
possibilità di creare imprese, a causa degli altissimi costi degli impianti, è passata
nelle mani di chi aveva ampie disponibilità di capitale. Tra capitale e lavoro si è
creata una separazione netta ed hanno visto la luce due nuove figure economiche
e sociali: l'operaio, che partecipava all'attività industriale vendendo la sua forza
lavoro, ed il capitalista, proprietario dei mezzi di produzione.

3) Rivoluzione francese (1789-1799) che comportò l'abolizione della monarchia


assoluta e la rapida proclamazione della repubblica; l'eliminazione delle basi
economiche e sociali dell'Ancien Régime, il sistema politico e sociale precedente,
ritenuto colpevole della disuguaglianza e povertà dei suoi sudditi; la stesura della
Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, futuro fondamento delle
costituzioni moderne.

LA SOCIOLOGIA DELL’EDUCAZIONE
La sociologia dell’educazione si occupa di educazione e sistemi formativi,
assume come fulcro della sua analisi il rapporto educazione-società (qual è il
ruolo che ha l’educazione nella società e studia i processi formativi). Per studiare il
ruolo che l’educazione ha, in una determinata società. Il nostro comportamento ha
sempre un impatto sociale anche se riguarda il singolo. L’educazione viene
studiata in rapporto a come gli individui si integrano e sono coesi in virtù di
cambiamenti sociali di derivazione storica, l’educazione è uno strumento di
coesione e di integrazione sociale.
Quando un determinato ceto è al potere, costruisce un sistema educativo che
legittima il dato potere, lo si vede nelle dittature. Anche la filosofia di fondo
orienta i sistemi formativi, es. Scuola finlandese ha ipotizzato un sistema formativo
diverso, inclusivo per contrastare la dispersione scolastica. L’insegnante
accompagna e supporta, Il sistema valutativo passa attraverso l’autovalutazione dei
ragazzi, nessuno viene bocciato, come diceva Gardner abbiamo intelligenze
multiple.

Gardner – Teoria delle intelligenze multiple


Psicologo statunitense: intelligenza logico-matematico (valuta, fa schemi,
astrazione), intelligenze linguistica (capacità di espressione chiara e pulita);
intelligenza spaziale (percepire il mondo visivo e sanno trasformale) musicale
(riconoscere comporre ed eseguire) intelligenza cinestetica (controllare e
armonizzare i movimenti) interpersonale (percepire e interpretare gli stati d’animo
e le motivazioni altrui) intelligenza intrapersonale (comprendere se stessi i propri
stati d’animo e i desideri) naturalistica (riconoscimento e classificazione)
esistenziale (chi riflette su temi legati al senso della vita). Influiscono sul modo in
cui apprendiamo, attraverso cui visualizziamo, memorizziamo e rievochiamo.
L’educazione che tratta in modo uguale gli studenti è un’educazione
profondamente ingiusta perché non considera le capacità individuali.
L’insegnante deve chiedersi se è riuscita a raggiungere tutti gli studenti e
studentesse.

Il nostro sistema formativo scolastico è selettivo, ci sono voti, ci sono test


d’ingresso, ci sono bocciature, risponde al principio meritocratico; i migliori
vanno a costituire la classe dirigente del paese. Quali sono i fini del nostro sistema
formativo? Si occupa della formazione degli insegnanti, delle disuguaglianze
sociali, della stratificazione sociale. Partendo da Marx e Weber, consolidandosi
con i neo-marxisti. Si occupa di bisogni di formazione lungo tutto l’arco della vita,
si occupa di new media etc.
Qual è il concetto di educazione e di formazione?
Educazione è trasmissione di un sapere (competenze cognitive) ma anche
trasmissione di valori e norme comuni a tutti gli individui di un gruppo. Ogni
processo di interazione sociale diretto a trasmettere da una generazione a
un'altra, norme e valori di orientamento (usi, costumi, norme etc in ogni sfera
della vita sociale). Se prendiamo la figura dell’insegnante, non è solo quella che
insegna a leggere e a scrivere ma spiega le regole, spiega il rispetto, i turni = le
norme sociali sottendono a dei valori (rispetto degli altri, come si vive insieme).
Ogni norma ha sempre dietro dei valori che cambiano nel tempo. Franca Rame e
Dario Fo in tv lei mostra il seno.
In sociologia più che il termine educazione, si usa il termine:
SOCIALIZZAZIONE (‘’educazione’’ è riferito molto ai sistemi di istruzione che
include altri processi cognitivi, ‘’socializzazione’’ mette in rilievo la trasmissione
dei valori).
SOCIALIZZAZIONE: quel processo ampio e articolato che porta il soggetto a
fare parte di una realtà sociale in modo riflessivo, processo che mira alla
costruzione di legami sociali, di appartenenza e di identità. Def nelle slide che
va oltre la socializzazione perché marca il PENSIERO RIFLESSIVO, individuo
che interagisce e porta modifiche ai valori.
Obbiezione di coscienza: Don Milani sostiene fermamente i ragazzi che non
vogliono fare il servizio militare, afferma che ‘’l’obbedienza non è più una virtù’’.
Ci mostra come la riflessività degli individui e il pensiero critico si oppongono
al pensiero societario e lo cambiano. Cambiamento valoriale la non
obbligatorietà del servizio militare.
Percorsi di educazione alla legalità esistono anche in contesti mafiosi, che possono
non contare nulla, se ci sono valori familiari, di gruppo che portano in una
direzione, a volte non si è consapevoli. Dipende da quanto l’individuo è inserito in
un sistema complesso. Ogni esperienza diventa un'esperienza di
socializzazione. Il percorso di socializzazione è continuo, gli individui cambiano
la propria percezione. Si apprende, si riflette e si cambia.
Socializzazione: costruzione dell’essere sociale, sviluppo della capacità dello
stare in società e di appartenervi in modo attivo. UE propone il life long learning e
per apprendere intende stare in società in modo attivo, partecipare ai processi
sociali, mettere in circo i valori, imparare e disimparare.

Lo sviluppo della sociologia dell’educazione formata da 4 fasi:


1) FASE FONDATIVA (1850- 1950)
Riflessioni sociologiche dei padri fondatori della sociologia: Durkheim, Webber,
Marx, Simmel.
Problemi da cui partono e che si rifanno al concetto di educazione:
- Rifondare l’ordine sociale
- Trovare le basi per una nuova società (o di una solidarietà)
- Lotte, cambiamenti civili (Francia – Durkheim)
- Formare il lavoratore
Come si costruisce una società coesa e integrata?
2) RISCOPERTA DELL’EDUCAZIONE ‘50 -’60
Dopo guerra l’educazione ha un valore immenso, serve a promuovere la
mobilità sociale, diventa un bene investimento, nel dopoguerra vengono
incrementati i sistemi educativi, istituzionalizzata la lotta all’analfabetismo,
programmi in tv per combattere analfabetismo. Il legame istruzione-occupazione
diventa uno degli obiettivi di indagine di sociologia dell’educazione, la scuola
cambia anche in Italia --> scuola di massa (non solo figli di borghesia, ma classi
miste rappresentative di tutte le classi sociali), sempre più persone vanno a scuola,
cambiamento anche dell’aula.
3) SVILUPPO DI RIFLESSIONI Anni ‘70 – ‘80
Si incrina il rapporto istruzione-occupazione, la scuola come strumento di
emancipazione va in crisi perché ci si rende conto che il titolo di studio non
necessariamente dà la possibilità di inserirsi in posti di lavoro ambiti, svalutazione
dei titoli scolastici, ci sono meno posti di lavoro e sempre più studenti che
acquisiscono un titolo, inoltre la scuola va in crisi perché il mercato del lavoro
richiede competenze che la scuola da sola non può sopperire (crisi che inizia a
fine anni ‘60 e che ci portiamo dietro tutt’ora, la scuola non da tutte le competenze
necessarie per entrare nel mondo del lavoro, non servono solo competenze
cognitive ma anche relazionali, capacità di lavorare in gruppo). Critiche al
modello scuola centrico; ‘68 è una critica ai sistemi scolastici e formativi; il sei
politico era una critica al sistema elitario selettivo.
Critica di Don Milani alla scuola, la scuola è come un ospedale che cura i sani e
abbandona i malati (critica che arriva anche da Marx e Webber e dai loro
successori).
Iniziano le ricerche sul policentrismo formativo. Idea che si basa sulle critiche
sopracitate; la società non ha ancora valori comuni che possono andare bene a
tutti, gruppi diversi che costituiscono la società hanno valori diversi e non è detto
che siano gli stessi e che coincidano. L’educazione diventa un sistema olistico, con
vari centri. Crisi dell’idea anche che debba esistere un sistema valoriale unico.
Pluralità di centri di formazione con valori diversi: famiglia, scuola, scout,
gruppo di compagni etc. Obiettivi formativi diversi, all’interno di bacini valoriali
diversi etc.
Don Milani e la Scuola di Barbiana
Don Milani - scuola di Barbiana - 1965
Pasolini: ‘’La poesia è un odio, un senso di vendetta, verso gli altri che una volta
approfondito e liberato diventa amore’’
Lettera a una professoressa: gli studenti della scuola di Barbiana chiedono di
prendersi cura degli studenti poveri delle classi popolari.
Lettera a una professoressa è stato scritto da Lorenzo Milani con i suoi studenti ed
è basato su una polemica all’istruzione italiana che, a quel tempo, privilegiava
istruire i bambini provenienti dalle classi sociali agiate, i cosiddetti pierini, ossia “i
figli del dottore”.
Nel libro si trovano anche le esperienze scolastiche dei ragazzi, oltre ai principi su
cui si fondava la scuola di Barbiana: ne è un esempio il motto I care, ossia “io mi
prendo cura” che riassume gli scopi della scuola orientata a formare i “cittadini
sovrani”. Si evitano le bocciature, dal momento che un povero, trovandosi in una
condizione svantaggiata, se viene bocciato sarà obbligato a frequentare talmente
tante ripetizioni che alla fine si arrenderà e ripeterà lo stesso mestiere del padre
senza aver avuto l’opportunità di migliorare la sua vita. Così vale anche per i voti e
le promozioni. Un altro principio che emerge nel testo è relativo al momento di
fare scuola: dopo il lavoro nei campi, tutto il giorno, sette giorni su sette.
LA SCUOLA DI BARBIANA
La sua è una scuola aperta, impegnativa, seria ma anche punitiva: Don Milani non
ha mai negato l'utilizzo delle punizioni corporali.
Si utilizza il metodo della scrittura collettiva e si condivide il programma con gli
studenti. Vengono insegnate poi ben quattro lingue, ossia quelle che verranno utili
a coloro che andranno a compiere un lavoro all’estero, insieme alla matematica,
alla grammatica, ma anche allo sport: si nuota, si scia e si legge e commenta
insieme il giornale quotidiano.
La materia che però Don Milani predilige è la lingua italiana, il mezzo principale
per inserirsi all’interno della società: aiuta ad essere capiti ed allo stesso tempo a
capire e soprattutto ti pone alla pari del linguaggio elaborato degli studenti ricchi
provenienti da scuole privilegiate.
Chi, a quel tempo, se non don Milani che si trovava in perenne contatto con
studenti, si è reso conto del bisogno di creare una scuola diversa? Molti sostengono
che la scuola serva solo per formare l’individuo al lavoro, ma la scuola di Don
Milani non serve solamente a questo. Quella scuola serve per aiutare i ragazzi che
si trovano in difficoltà soltanto perché non possono frequentare la stessa scuola che
frequentano i “pierini”, serve per far valere il loro diritto allo studio e strapparli da
un destino segnato.
Con questo libro Don Milani non dice che la scuola deve essere facile e che
l’istruzione sia uguale al diploma, ma che tutti, a prescindere dalle opportunità e
dalle capacità, devono provare a migliorare la loro condizione, considerando la
scuola come una missione.

4) CONSOLIDAMENTO DELLA RIFLESSIONE anni ‘90-2000


Emergere di nuove istanze: diversità, differenze, disuguaglianze (classi miste,
studenti che arrivano da altri contesti socioeconomici e culturali).
Per Durkheim la famiglia è portatrice di valori particolaristici mentre la
scuola invece di valori sociali oltre che formare le competenze cognitive.
I problemi sono:
- Società multiculturale in cui tutti gruppi sono portatori di valori diversi
- Emergere di nuove tecnologie dell’informazione che cambiano i sistemi
formativi
- Rimane importante il tema delle disuguaglianze ma emerge anche la
possibilità di scegliere percorsi diverse, come coniare diversità, differenze,
disuguaglianze...
- Qualità dell’istruzione, inizialmente il problema era la quantità,
scolarizzazione, alfabetizzazione, accessibilità a tutti ma anche importante la
qualità degli insegnamenti

Vedi Galimberti e scuola


LA DEGENERAZIONE DELLA SCUOLA Umberto Galimberti mp4

1970 ‘’Descolarizzare la società’’ di Ivan Illich


Da cui prendono avvio le scuole parentali, l’home schooling. Diceva che non ne
valeva la pena di sprecare soldi nella scuola pubblica quando questa promuove le
disuguaglianze (statistiche di chi fa l’università ed è inserito nel mondo del lavoro
è fruita da classi abbienti perché percorso lungo richiede soldi, ora solo immigrati
di seconda generazione arriva a dottorati e lauree ma sono comunque minoranza
tante variabili che incidono: lingua, disponibilità economica)

In Italia la Sociologia dell’educazione nasce come disciplina a sé nel 1964.


Convegno su scuola e società italiana in trasformazione, si iniziano a presentare
alcuni dati che saranno riportati in due indagini che escono nel 69’
Insegnanti scuola e società di Cesareo (cattolico)
Barbari e Dei (weberiani) ‘’le vestali della classe media’’
Arrivano alle stesse conclusione; 1962 legge che istituisce la scuola media
pubblica gratuita per tutti;
prima del 62 c’era la Riforma Gentile che prevedeva un bivio dopo la quinta
elementare, un esame di latino per accedere alle scuole medie, per poi fare i
licei, chiamata formazione lunga, altrimenti era prevista una formazione
professionale di altri 3 anni. Solo le classi sociali più abbienti potevano fare
formazione per esame di latino. Si ampliano gli anni di obbligatorietà della scuola.
Dopo il ‘62 gli insegnanti si trovano in classe alunni di varie classi sociali, si
dicono contrarie all’unicità della scuola media (favorevoli solo al prolungamento
della scuola dell’obbligo) e mettono in atto un sistema selettivo per bocciare gli
alunni meno preparati. Paura delle insegnanti era di: appiattimento delle capacità
individuali e il declassamento della cultura. Paura dell’abbassamento culturale,
tutt’ora sembra il dibattito esistente nelle classi multiculturali.
Le variabili che incidono ora sul percorso formativo: Genitori (contesto familiare)
e variabile economica--> disomogeneità delle classi liceo/professionali

22/09/2022
‘’Presa Diretta: cambiamo la scuola’’ esperienza scuola pubblica in Finlandia
- Educazione domestica per formare la manualità e l’indipendenza
- Ricreazione con sale sport e giochi
- Laptop e strumenti messi a disposizione dalla scuola
- Scuola gratuita
- Musica
- Lezione di letteratura in biblioteca, banchi con abatjour, seduta e luce;
conoscenza della letteratura, scrittura ma anche dibattiti
- Riduzione al minimo dell’approccio frontale
- Si lavora intensamente in classe e a casa si ha tempo libero per socializzare,
famiglia etc.
Gratitudine, comunità, prendersi cura --> nei programmi scolastici finlandesi
Valutazioni vengono date dai docenti ma anche da studenti che votano il loro
lavoro individuale e di gruppo; voti da bravo-bravissimo
Apprendere significa prendersi cura di noi, dormire, mangiare bene, no stress
Gli studenti scelgono i corsi da seguire
Finlandia numero di studenti che si diplomano: 93; laurea 60 %
Italia numero di diplomati: 60 %; numero di studenti che proseguono con l’uni:
33% si iscrive; 22% arriva alla laurea
La decima aula è una seconda opportunità per aumentare il voto, vengono seguiti
da tutor e possono recuperare assieme
Istruzione basata sulla FIDUCIA, gli insegnanti accompagnano alla scoperta della
conoscenza
Non ci sono graduatorie ma i presidi scelgono gli insegnanti, aggiornamento
professionale continuo
La Finlandia investe il doppio del PIL in istruzione rispetto all’Italia
https://www.raiplay.it/video/2020/02/presa-diretta---cambiamo-la-scuola-
09d3128b-f14a-4a42-834e-7a0c0bcbcafe.html
Il cittadino viene supportato al pensiero critico e riflessivo, all’entrata nel mondo
del lavoro, istruzione è considerata un investimento non una spesa. La legge 107
sulla buona scuola era una proposta che permetteva ai presidi di scegliere i docenti,
ma non è passata a ben volere degli insegnanti stessi.
la Scuola-città Pestalozzi di Firenze. Un documentario
Scuola Pestalozzi a Firenze
Eliminazione degli atti vandalici con la
fiducia, dare a gruppi di studenti fatti a
cooperative sociale, chi aiuta a sistemare
le cose rotte, chi procura il materiale etc.
Riduzione anche della dispersione
scolastica. Non esistono insufficienze
ma ci si ferma di più a fare i compiti
perché io insegnante credo tu ne abbia
bisogno, non ti do un voto per farti sentire inadeguato.
Rapporto educazione e società:
Educazione come variabile dipendente della società, gli individui devono
imparare le norme e i ruoli per stare in società a scuola. Può essere consensuale o
conflittuale. Gli autori che si rifanno a un’idea di conflittuale sono Marx e Weber;
i gruppi sociali sono in lotta tra loro.
Integrazionista funzionalista:
Interazionista comunicativo: il rapporto è di circolarità, l’educazione propone
valori, ruoli, significati dell’educare ma i sistemi formativi in modo riflessivo
possono riportare modelli/significati e valori diversi alla società.

Nel rapporto Educazione- Società posso essere definite tre fasi:


1) dipendenza – rapporto di linearità - ordine sociale
Ordine sociale emerge in Durkheim quando in Francia monarchia contro
repubblica, bisogna riformare un ordine sociale, tema attuale perché anche la
nostra società è disgregata e disorganica (covid, guerra...).

2) autonomia - rapporto di discontinuità - pluralismo


Marx che vede le contraddizioni dell’era industriale e Weber che vede lotte sociali,
fino agli anni 60 con rivolte studentesche e movimenti femministi, contro la
guerra, alla base di gruppi sociali ci sono idee su come dovrebbe essere la società
3) interdipendenza - rapporto di circolarità - complessità sociale
Trasformazioni veloci della società che è sempre più complessa, ci sono diversi
gruppi che devono interagire per permettere alla società di continuare.
es. Russia ci toglie il gas, non c’è più grano ucraino per i paesi del Sud; i nostri
bisogni per essere soddisfatti devono riferirsi a società e nazioni molto lontane da
noi (globalizzazione) mostra l’interdipendenza e la complessità della società.

EMILE DURKHEIM (1858-1917)


Contemporaneo di Marx, Weber, Simmel.
Opera del 1911 tratta ‘’L’educazione la sua natura e la sua funzione’’ in cui
analizza il rapporto tra natura e società.
Problema da cui parte: bisogno di ordine sociale e integrazione; come si raggiunge
l’ordine sociale? Per Durkheim l’ordine sociale è basato sull’esistenza di valori
comuni.
Si può raggiungere attraverso l’assoggettamento degli individui a un pensiero
unico (dittature, coercizione); perché le persone pensano che gli convenga (alla
Cina conviene che Putin non faccia la guerra perché ci sono interessi
espansionistici nella via della seta), resistenza ai cambiamenti, e infine l’esistenza
di valori comuni che è quello su cui Durkheim fonda il suo pensiero.
Usa la coscienza collettiva che è l’insieme delle credenze, dei sentimenti comuni
alla media dei membri della stessa società è lo strumento che diventa il collante di
una società.
La società segmentaria --> somiglianza tra gli individui e solidarietà
meccanica.
La società organica --> differenza tra gli individui e solidarietà organica.
Ma come posso ritrovare un collante della società in una società che di fatto è più
complessa, c’è divisione del lavoro, gruppi in lotta tra loro etc. ?

TIPI DI SOCIETA E DI SOLIDARIETA


Società segmentaria Società organica

Somiglianze tra individui Differenze tra gli individui

Solidarietà meccanica Solidarietà organica

È data dal fatto che ogni individuo ha


un ruolo, ognuno contribuisce a far
funzionare la società,

Presupposti della dipendenza dell’educazione dalla società • “Sacralità” della


società: la società trascende i singoli individui e si impone loro • E’ la società che
organizza la conoscenza della realtà e che rende possibili le singole coscienze
individuali • L’individuo, lasciato a se stesso sarebbe allo stato animale e incapace
di sviluppo

L’educazione come realizzazione del primato della società.


L’EDUCAZIONE …
• è il mezzo attraverso il quale la società rinnova perpetuamente le condizioni
della propria esistenza
• è in funzione della società di riferimento
• è strumento di costruzione dell’essere sociale, di integrazione e di controllo
sociale
L'educazione è lo strumento attraverso il quale gli individui acquisiscono valori
comuni; l’uomo è come un essere animale quando nasce, è compito della società
farlo diventare sociale attraverso sistemi educativi e formativi. La società trasmette
i suoi valori con l’educazione. Quali sono i valori che noi riconosciamo che fanno
riferimento alla società a cui apparteniamo: solidarietà, rispetto, uguaglianza.
Dice Durkheim: ‘’I VALORI SOCIETARI CHE SONO MORALMENTE PIU’
ALTI VANNO TRASMESSI AGLI INDIVIDUI ATTRAERSO LA SCUOLA;
UNICO STRUMENTO AL DI SOPRA DELLE PARTI CHE CREA COESIONE
SOCIALE’’
STATALE (non privata che fa interessi privati), PUBBLICA, GRATUITA,
OBBLIGATORIA E LAICA (valori religiosi sono valori particolaristici).
Idea di dipendenza del sistema educativo dalla società, perché la società è sacra,
diventa un organo morale, alcuni valori rimangono tali nel tempo pur cambiando
gli individui che fanno parte di una società. Agenzia di socializzazione che
costituisce il cittadino e forma il lavoratore. Le corporazioni sono lo strumento
attraverso il quale gli individui acquisiscono dei ruoli, non solo la capacità di fare
un prodotto ma anche i valori morali che fanno parte della loro professione (etica
professionale). L’uomo si adatta al valore della società.

Che cos’è l’educazione?


Il mezzo attraverso il quale la società si rinnova e rinnova le condizioni della sua
esistenza, è in funzione della società di riferimento, rispondono ai valori della
società di riferimento e ricrea la società; è strumento di costruzione dell’essere
sociale; è strumento di integrazione ma anche di controllo sociale. Perché ordine
sociale necessita controllo, anche attraverso sistemi formativi ed educativi che
definiscono come dev’essere il cittadino.
L’individuo per Durkheim va condotto, formato, plasmato.
Educazione dev’essere UNA e COMUNE (fondata su valori collettivi);
MOLTEPLICE (per assicurare la diversità all’interno della società in riferimento ai
ruoli)
La funzione dell’educazione nella società ORGANICA ha l’obiettivo di acquisire
valori comuni, per giungere a una società coesa e integrata; strutturare
competenze specifiche e valori professionali; Gli ambiti sono la scuola statale (no
private, no religiose) e le corporazioni o associazioni professionali.
Il compito dello Stato è quello di frenare gli istinti individualistici, fissare le
norme, i valori e i contenuti comuni da trasmettere ai giovani. Questione attuale
perché nei programmi ministeriali troviamo i valori attuali, costituzione e
creazione di cittadini, progetti di cittadinanza attiva. La scuola accompagna il
cittadino alla creazione di una coscienza comune.

RICAPITOLANDO PER DURKHEIM L’EDUCAZIONE HA:


- Funzione collettiva
- Per oggetto l’adattamento del fanciullo all’ambiente in cui vive, si adatta
assumendo valori e ruoli
- Deve recuperare l’idea di COSCIENZA COLLETTIVA (da solidarietà
meccanica a organica), sufficiente comunità di idee e sentimenti senza la
quale la società è impossibile
- Statale
I modelli scolastici rispondono allo Stato e a chi detiene il potere
Perché il pensiero di Durkheim è ancora attuale?
• Le funzioni della scuola • Indicazioni nazionali per il curriculo della scuola
d’infanzia e del primo ciclo di istruzione, MIUR, 2012 • Indicazioni nazionali e
nuovi scenari, MIUR, 2018
Indicazioni nazionali e nuovi scenari 2018 Il ruolo dell’educazione nei nuovi
scenari. Dopo il primo quinquennio di vita delle Indicazioni Nazionali, è opportuno
metterne in luce gli aspetti di fecondità, capaci di orientare l’educazione anche
negli scenari sopra illustrati. È utile che i Collegi dei Docenti riprendano in
modo diffuso e sistematico la riflessione sul testo delle Indicazioni [2012], sul
senso dell’istruzione e dell’educazione, sulle caratteristiche degli ambienti di
apprendimento e sulle didattiche più adeguate a perseguire tali finalità. Sono
numerosi i passaggi della Premessa delle Indicazioni 2012 che offrono spunti di
riflessione del tutto attuali sul ruolo della scuola nella società e sul significato
dell’istruzione per la formazione della persona e del cittadino, suggerendo nel
contempo modalità di progettazione e pianificazione dell’offerta formativa.
Indicazioni nazionali per il curriculo della scuola d’infanzia e del primo ciclo di
istruzione, MIUR, 2012
Il paesaggio educativo è diventato estremamente complesso […] La scuola è perciò
investita da una domanda che comprende, insieme, l’apprendimento e il saper stare
al mondo. E per poter assolvere al meglio alle sue funzioni istituzionali, la scuola è
da tempo chiamata ad occuparsi anche di altre delicate dimensioni dell’educazione
[…] Inoltre l’orizzonte territoriale della scuola si allarga…». • «Insegnare le regole
del vivere e del convivere è per la scuola un compito oggi ancora più ineludibile
rispetto al passato, perché sono molti i casi nei quali le famiglie incontrano
difficoltà più o meno grandi nello svolgere il ruolo educativo…» • « In quanto
comunità educante, la scuola genera una diffusa convivialità relazionale […] ed è
anche in grado di promuovere la condivisione di quei valori che fanno sentire i
membri della società come parte di una comunità vera e propria…

28/09/10
Riepilogo su Durkheim: padre fondatore della sociologia e della sociologia
dell’educazione. Periodo storico particolare, lotte tra repubblicani e monarchia in
Francia, con la terza repubblica si vuole costruire una società coesa e integrata
seguendo i principi borghesi. L’idea di Durkheim è di capire come avviene
l’organizzazione sociale e come fondare una società coesa e integrata all’interno di
lotte civili (importante contestualizzare dal punto di vista storico). La coesione
sociale avviene sull’esistenza di valori comuni, tutti gli individui hanno
interiorizzato valori comuni. Chi deve trasmettere i valori comuni in una società
che è in mutamento? La scuola! Da solidarietà meccanica a organica. La prima è
basata sulla divisione del lavoro, a organica in cui tutti gli individui concorrono
a far funzionare la società.
La coscienza collettiva è il collante delle società precristiane.
La coscienza individuale in una società pre-industriale coincide con la coscienza
collettiva, ma in una società meccanica, data dalla divisione del lavoro, ci sono
sempre più spinte individualistiche, si incrinano le due coscienze, non basta più
la coscienza collettiva come collante. Lo strumento individuato da Durkheim per
trasmettere valori comuni è la scuola. Non la famiglia, che porta istanze
particolaristiche, ma una scuola che dev’essere: pubblica, gratuita, laica e
obbligatoria. (No scuole religiose, parentali, familiare).
La diversità data dal ruolo dei lavori è determinata dalle corporazioni, che
inseriscono l’individuo nel mercato del lavoro e passa anche i comportamenti
etici, ogni persona che ha un ruolo lavorativo nella società dovrebbe avere. Questi
concetti di Durkheim partono da presupposti funzionalisti: la società è sacra, è
migliore del singolo individuo che nasce come essere animale, per fare
interiorizzare norme regole e valori la società si deve imporre sull’individuo.
L’individuo è una tabula rasa, assoggettato alla società, deve interiorizzare norme
sociali e valori. Rapporto individuo società è di dipendenza così com’è il
rapporto tra educazione e società.
L’idea che la scuola, l’educazione, deve trasmettere valori e comportamenti la si
vede nei libri di testo, come ad esempio un libro anni ‘60: quali sono i valori? Nel
primo sostegno aiuto, ambiente all’aperto; nel secondo esempio i valori sono
l’unità d’Italia, industrializzazione, progresso industriale; nel terzo l'Italia è una
repubblica fondata sul lavoro, nel quarto il valore della preghiera (valore religioso),
della cura e dell’igiene; nel quinto: gioia di vivere (anni 60 post bellico, necessità
di costruire una società) trasmissione di parole di speranza e di gentilezza. Quindi è
ancora attuale in pensiero di Durkheim? Si è attuale quando una società fa
riferimento a valori comuni imprescindibili, per fondare società coese e
integrate ci sono valori che deve trasmettere con il sistema educativo e nello
specifico la scuola. Oggi sembra che la scuola sia fatta per selezionare …

Marco Rossi-Doria sottosegretario- documento del 2012 ‘’indicazioni nazionali del


Miur’’
Primo maestro di strada a Napoli quartiere spagnoli, insieme a Cesare Moreno (due
insegnanti degli anni ‘90 che vengono interpellati per contrastare la dispersione
scolastica) nasce la prima idea di INSEGNANTI DI STRADA, non all’interno di
strutture scolastiche ma scantinati per scuola primaria e secondaria di primo grado,
per ottenere la licenza media.
Sulle Indicazioni Nazionali del 2018, che riprendono quelle del 2012, viene
indicato alle insegnanti come ci si deve comportare, la scuola statale deve
rispondere a delle indicazioni, non vengono scritti i programmi ma le finalità
educative della scuola. La scuola deve tramandare l’apprendimento e il saper
stare al mondo, insegnare le regole del vivere e del convivere. Viene inoltre
trattato il tema del policentrismo formativo, si dice inoltre quello che diceva
Durkheim ‘’le famiglie hanno difficoltà a trasmettere valori comuni, la scuola deve
farsene carico’’. Genera convivialità relazionale, deve far sentire i membri parte di
una comunità. Contribuisce a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e
sociale che limitano la libertà e l’eguaglianza dei cittadini. Riconosce il fatto
che alla scuola pubblica partecipano cittadini di diverse fasce sociali, che anno dei
limiti dati dalla condizione sociale ed economica.

PARSONS
All'interno del Modello integrazionalista funzionalista c’è Parsons, successore di
Durkheim come promotore della visione della società al di sopra degli individui,
e i modelli educativi trasmettono i valori della società, ma integra l’aspetto,
negli anni ‘60.
Sociologo moderno, americano, che studia in Europa, riprende dei contributi da
diverse discipline: primo il pensiero di Durkheim, integra aspetti di antropologia
pensiero di Malinoski nell’idea funzionalista (che nasce in antropologia, riprende
Freud e psicanalisi e altre teorie della psicologia sociale in particolare Mead che è
fondatore dell’interazionismo simbolico). Tratta il tema dell’educazione
introducendo varie differenze, risponde all’idea di una società sopra
dell’individuo, che definisce i valori e i ruoli che deve avere, l’individuo è
assoggettato alla società.
Parsons riprende da Webber il concetto di azione sociale. L’azione è sociale e
compiuta da un agente in vista di un fine in relazione ad una situazione e in base
alla valutazione delle alternative presenti, secondo un criterio normativo che
costituisce la guida dell’azione. Ogni individuo quando agisce promuove un'azione
sociale, es. Io ho bisogno di una penna, ho davanti tanti soggetti, per chiedere una
penna che mi serve per scrivere (fine sociale), vado dalla mia vicina e non lontano,
io agente ho un fine, valuto, e in base alle alternative procedo con una modalità, sto
all’interno di un sistema che definisce le norme sociali (non chiedo la penna
mettendomela in bocca). Il mio ruolo risponde a dei valori (non sputare se voglio
una penna). Il sistema normativo definisce come l’individuo deve comportarsi a
seconda del ruolo. L’idea di funzionalismo, Parsons la riprende da Durkheim e
Malinowski, la società è un corpo costruito da un insieme di parti interconnesse
tra loro, di cui ognuna ha una funzione specifica e risponde ai ruoli che la
società attribuisce, ogni parte assume significato o funzione in base al compito
che svolge per mantenere e riprodurre la società. Quali sono le parti del corpo
sociale? Le istituzioni, Parsons spiega il modello agil per spiegare le funzioni di
ogni istituzione o per spiegare qualsiasi fenomeno sociale. (Modello agil non lo
chiede ma serve per capire perché Parsons è definito integrazionista). Ogni
fenomeno sociale può essere spiegato attraverso la teoria che prevede l’analisi
delle diverse funzioni di ogni sistema rispetto alla società e le funzioni sono di
adattamento, di goal-achivement (raggiungere un fine) di integrazione e di latenza.
Adattamento risponde al problema di adattamento all’ambiente di qualsiasi
istituzione, relazione di un sistema con l’ambiente che lo contiene, è stato proposto
da Parsons negli ultimi anni, prima pensava che ogni sistema dev’essere studiato al
seconda del fine e del controllo che ha su tutti i membri e attraverso i lavori che
ogni sistema ha. Una società per sopravvivere ha bisogno di istituzioni diverse,
tra cui quelle educative che devono trasmettere valori che sono fondamento di
cultura, ognuna è in stretto legame con le altre e con l’ambiente, ognuna delle
istituzioni ha una sua finalità. Ogni società è organizzata secondo sottosistemi,
ogni sottosistema ha un fine (si possono studiare con il modelllo agil). Molta
importanza viene dato alla cultura, c’è un sottosistema che deve trasmettere
quello dei valori (culturali), della medesima importanza di altri sottosistemi
(politico, economico, giuridico). Parsons utilizza la parola socializzazione: che è
un processo molto importante che dura tutta la vita ma che assume maggiore
importanza nella prima fase della vita, in cui è definita la socializzazione
primaria e secondaria. La secondaria non mette in crisi i valori e i ruoli definiti
dalla primaria. =0:45. Individuo viene educato ai valori e coincide con il periodo
scolastico, Parsons prevede una socializzazione che dura il corso della vita ed è
una socializzazione che ha i suoi punti di forza nei primi anni degli individui. La
socializzazione è lo strumento che mette insieme il sistema sociale, biologico,
della personalità e culturale. Cioè puoi essere studiata anche attraverso il
modello AGIL. La socializzazione ha a che fare con l’acquisizione di valori o
ruoli, (per Durkheim la scuola trasmette i valori e le corporazioni trasmettono
i ruoli, come fosse la scuola superiore). Tutta la teoria di Parsons passa attraverso
l’idea di una società al di sopra dell’individuo, ma l’acquisizione di valori e
ruoli passano anche attraverso quella che è una relazione costante tra gli
individui.
Teorema della doppia contingenza, quando mi relaziono con una persona questa
si aspetta che io abbia valori e comportamenti ai quali mi adeguo, io
vicendevolmente regolo il suo comportamento. Ogni individuo è portatore di
valori, comportamenti e ruoli, e quando si interfaccia con altri individui
regola il comportamento con le sue aspettative di ruolo, valore etc. (es perché
ci sono io, l'altro non urla in classe e lui regola i miei). L’acquisizione di valori e
di ruoli finisce nel momento in cui l'individuo entra in società, ottiene un
lavoro e costituisce una nuova famiglia. Idea molto tranquilla e normativa;
quando poi ci si sposa e si entra nel mondo del lavoro si trasmettono altri valori
che non entrano in contrasto con i valori di socializzazione primaria (la famiglia) e
secondaria (la scuola). Diverso da Durkheim che non considera la famiglia come
strumento di trasmissione di valori della società.
Prendendo dalla psicologia sociale Parsons definisce 5 meccanismi
dell’apprendimento che a seconda della fase in cui ci troviamo.
- Rafforzamento ed estinzione: si fa acquisire un comportamento come con
un cane, rafforzo con un premo un comportamento o punisco/ ignoro per
estinguere. Estinzione si opera perché non si verifichino più dei
comportamenti non auspicabili.
- Inibizione fa riferimento al controllo sociale allo sgridare un
comportamento che non si ritiene conforme.
- Sostituzione succede quando un bambino piccolo vuole la palla di un altro e
gli si dice di prendere un altro gioco, sostituisco l’oggetto desiderato con
qualunque altro oggetto, affinché il bambino abbia un comportamento
corretto.
- Imitazione è imitare un comportamento, nella socializzazione secondaria
- Identificazione è imitare ma presuppone un legame affettivo, nella
socializzazione primaria
FAMIGLIA • E' soprattutto nella socializzazione primaria che si interiorizzano
tutti quegli orientamenti di valore mediante i quali si costituisce la struttura della
PERSONALITA' FONDAMENTALE, che accompagna l’individuo per tutta
l’esistenza, senza più mutamenti sostanziali. • La socializzazione primaria avviene
all’interno della famiglia, attraverso la relazione prolungata e affettivamente
calda tra genitori e figli (che rende possibile l'attivazione di meccanismi di
identificazione), in particolare nei primi anni di vita attraverso la relazione dei figli
con la madre, alla quale è affidato il compito dell’allevamento nella divisione dei
ruoli all’interno della famiglia moderna nucleare. • Perché questo tipo di relazione
si crei, è necessario che nei primi anni di vita il bambino si relazioni con
un’unica agenzia formativa, la famiglia, considerata capace di far
interiorizzare ai figli i valori della società, proprio perché la famiglia è
istituzione sociale e impregnata dei valori su cui la società si regge.

SCUOLA • Si inserisce fra famiglia e mondo del lavoro per continuare il


processo di socializzazione già attivato durante la socializzazione primaria in
famiglia • Integra quanto appreso in ambito familiare • Mette in atto un principio
di differenziazione in base al criterio dell’achievement (successo) e alle relative
ricompense. La socializzazione scolastica presenta 2 aspetti fondamentali: •
L’apprendimento cognitivo delle informazioni, delle capacità e degli schemi di
riferimento associati alla conoscenza empirica e alla competenza tecnologica •
L’apprendimento morale che definisce il comportamento richiesto in classe. I
migliori achievers sono sia gli allievi intelligenti che quelli che si comportano
bene.
Parsons sostiene che i meccanismi di apprendimento più forti sono di
identificazione durante la socializzazione primaria in cui l’identificazione
avviene attraverso l’apprendimento del ruolo dei propri genitori all’interno della
famiglia, e l’imitazione durante la socializzazione secondaria avviene all’interno
della scuola quado i ragazzi imitano un insegnante o di un compagno di classe.
(cosa che Durkheim non aveva considerato).
Attraverso la famiglia le nuove generazioni imparano il ruolo nella società e
attraverso la scuola questi valori si affinano, agenzie in una dimensione di
continuità. Le agenzie di socializzazioni più importanti sono famiglia e scuola,
Durkheim non aveva considerato la famiglia, che stanno tra loro in una dimensione
di continuità. Attraverso la famiglia gli individui imparano i ruoli, attraverso la
scuola si affinano i valori e si affina un ruolo sociale. La socializzazione primaria è
la base per la secondaria, e queste due agenzie condividono il sistema valoriale
che è proprio della società di riferimento. Una particolare questione che viene
trasmessa per capire la funzione di continuità dalla famiglia e poi ripresa dalla
scuola è ‘’need for achievement’’ che è la spinta al successo/il bisogno di
successo; si acquisisce in famiglia ma è lo strumento che utilizza la scuola per
promuovere i ruoli. Gli studenti vengono valutati in base ai propri meriti con
ricompense che sono date dai valori scolastici. Che idea di scuola a Parsons?
Scuola meritocratica e selettiva, ha a che fare con un mondo in trasformazione,
che il tecnicismo supporti le persone e aiuti lo stare in società, l’uomo si fa da
solo, famiglia normo costituita con ruoli di genere. La scuola ha la funzione di
trasmettere competenze cognitive e competenze comportamentali; apprendimento
cognitivo delle conoscenze necessarie per inserirsi nel mondo del lavoro ma
promuove anche e seleziona l’apprendimento morale, di come si vive nel
gruppo. In sociologia c’è sempre il tema dell’educazione come trasmissione di
valori. Coloro che arrivano a percorsi scolastici superiori e arrivano ad acquisire
una posizione ambita è perché dimostrano di aver acquisisce competenze cognitive
e competenze morali. Questa critica viene fatta dai neo-marxisti e neo-
weberiani, criticano la scuola come strumento di livellamento della creatività e
dell’innovazione e dei comportamenti di ciascun individuo.
Il controllo sociale è usato per inculcare valori e ruoli definiti sulla base dei propri
meriti (meritocrazia). La scuola premia coloro che si comportano in un ruolo
richiesto dalla società. Critica molto attuale che incide sul ‘’drop out’’
bocciatura dei ragazzi è il comportamento, esiste tutt’ora, chi prende sei o sette
in condotta non può essere ammesso all’esame di maturità, è una valutazione sulla
base di un comportamento attuale.
I ruoli sono ben definiti, identificazione avviene del bambino maschio con il
padre, soggetto che deve andare al lavoro, la mamma ha il ruolo affettivo,
Parsons sostiene che i bambini non devono andare al nido ma stare con la mamma
che deve far acquisire un ruolo attraverso l’affetto. Idea di famiglia
normocostituita con ruoli definiti in base al sesso, in un’America in
trasformazione degli anni ‘60 (movimento femminista). Anche il gruppo dei pari
e il lavoro incidono ma non sul percorso iniziale. Qual è il ruolo della famiglia?
Agenzia di socializzazione più importante durante la socializzazione primaria, è lo
strumento per far acquisire i valori e quindi la personalità di ogni individuo, la
trasmissione di valori avviene attraverso una relazione affettiva prolungata tra
genitori e figli. La madre con il suo esempio fa acquisire al figlio i ruoli
fondamentali rispetto alla figura maschile e femminile. Parsons presume che
quindi la famiglia ha in sé i valori e che è in grado di trasmetterli (differenza
con Durkheim). E se un bambino la famiglia non ce l’ha? Dibattito tutt’ora attuale.
Pur avendo un’idea più complessa di Durkheim, Parsons, fa sempre riferimento
a valori comuni che rimangono stabili, questo è considerato un limite perché non
si considera una trasformazione della cultura e di valori sempre più veloce. Visione
integrazionista dell’individuo, in un sistema che per riprodursi deve basarsi su
costumi e ruoli predefiniti. Per Parsons la personalità è basata sull’identificazione
di valori comuni nella società e di ruoli, si iniziano a mettere le basi in famiglia e
poi nella scuola.

Ricapitolando Parsons:
- Utilizzo del modello Agil per spiegare fenomeni sociali
- Società costituita da sottosistemi che sono in interrelazione tra di loro e ogni
sottosistema ha una specifica funzione, attraverso l'adempimento di queste
funzioni si perpetua la società
- L'educazione/la socializzazione è il processo che attiva i legami di
interdipendenza dei sistemi
- Abbiamo la socializzazione primaria (famiglia) e quella secondaria
(scuola); all'interno di queste agenzie di socializzazione c’è un
apprendimento più importante degli altri: identificazione (primaria) e
imitazione (secondaria)
- Identità delle persone si costruisce sulla base della personalità che si
acquisisce nei primi anni di socializzazione nelle famiglie e risponde a
valori propri e ruoli della società che sono stabili, identità è stabile, e che
si perpetuano con la socializzazione secondaria nella scuola. Ciò che rende
la società coesa.
- La coesione sociale avviene sulla base all’acquisizione di valori e ruoli,
ruoli che rispondono a una divisione del lavoro data sulla base dei propri
meriti (cognitivi e comportamentali). Tutto ciò che non risponde a valori e
ruoli è deviante, e va corretto attraverso il controllo sociale e le istituzioni
(es. Quelle giuridiche).
- Socializzazione è un processo che continua fino all’entrata nella vita
pubblica (famiglia e lavoro), è un processo che avviene con continuità ma
anche di differenziazione tra agenzie di socializzazione (famiglia e scuola
ma anche altre).
- Modello scuola-centrico perché definisce il ruolo che gli individui
andranno a ottenere in società, modello di massima continuità iniziale ma
discontinuità finale perché è meritocratico
- Rapporto educazione- società dipendente: Gli individui si devono
adeguare a valori e norme e ruoli definiti dalla società, attribuiti a
seconda delle proprie potenzialità.
Parole chiave nell’analisi della SOCIALIZZAZIONE per Parsons • Processo che
va avanti fino all’entrata nella vita pubblica • Continuità e differenziazione tra
le agenzie di socializzazione • Pluralità di agenzie di socializzazione con
prevalenza delle singole agenzie nelle singole fasi • Modello scuolacentrico •
Modello di massima continuità iniziale e di massima discontinuità finale
rispetto ai risultati: modello meritocratico

03/10/22
Mimmo Lucano : L’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano condannato a 13 anni e due mesi di carcere
Barbara Pierro Scampia : https://www.italiachecambia.org/2014/07/io-faccio-cosi-25-barbara-pierro-
integrare-i-rom-a-scampia-detto-fatto/

MODELLO INTEGRAZIONISTA-FUNZIONALISTA
di Parsons e Durkheim
Durkheim vede la società sopra dell’individuo, l’uomo è egoista e la società è
un organismo differenziato ma ben organizzato e si interroga su come arrivare alla
coesione sociale e integrazione, l’agenzia privilegiata è la scuola statale laica,
pubblica e obbligatoria, in grado di trasmettere agli individui i valori della
società.
Parsons si colloca a metà del 900 anni 60, introduce l’idea di una società
integrata e coesa se tutti gli elementi sono integrati in modo armonico e
attraverso la socializzazione si hanno dei valori e dei ruoli che la società
attribuisce agli individui. Trasmissione di valori, apprendimento dei ruoli diversi
che fanno riferimento alla divisione del lavoro sociale, progettualità sociale che
la società ha sull’individuo.
L’idea di questi due autori è di una scuola meritocratica, gli individui possono
acquisire dei ruoli diversi. La stratificazione sociale dipende dai meriti dei vari
individui. Per Durkheim l’agenzia di socializzazione è una: scuola di massa e
corporazioni (per divisione del lavoro sociale); per Parsons sono due che hanno
continuità: famiglia (agenzia di socializzazione primaria che trasmette i valori
della società di riferimento) e scuola (agenzia di socializzazione secondaria, per
selezionare gli individui a un ruolo specifico).
Questo paradigma è fondato sulle conformità delle aspettative sociali. L’individuo
conforma il suo comportamento sulla base di quanto gli altri si aspettano su di lui,
soprattutto con Parsons c’è l’idea di un’identità stabile, nei primi anni si
acquisisce identità e primi principi di ruolo.
MODELLO CONFLITTUALISTA
Marx e Webber
Sia in Marx e Webber sia negli autori successivi, la società non è vista come coesa
e integrata ma nella società ci sono gruppi sociali in conflitto tra di loro, ognuno
con valori e ruoli diversi, siano classi sociali, ceti, etc. Esiste il conflitto,
paradigma diverso; e che questo sia intrinseco nella società è la critica che il
modello conflittualista fa al modello integrazionista funzionalista; non aver capito
che la società è disgregata, perché fondata su gruppi che hanno obiettivi
diversi, possibilità economiche diverse etc.
Marx
Il suo pensiero parte dalle disuguaglianze della seconda rivoluzione industriale,
in parte contemporaneo di Durkheim. In ciascuna delle sue opere emerge il
pensiero rispetto all’educazione. Rapporto tra strutture economiche ed educazione
(Marx è economista e sociologo e filosofo, pensatore che spazia tra varie
discipline).
Materialismo storico: la realtà sociale è prodotta dagli uomini allora
ipoteticamente potrebbe essere cambiata.
La società si basa sulla struttura economica e quindi l’economia che definisce il
rapporto tra persone tra classi sociali... L’umanità ha una storia collegata alla
variabile economica. Come la variabile economica coincide sulla guerra, Donbass
risorse, la storia difende l’economia che è il motore della società.
La società dipende dalla struttura economica e a sua volta gli individui
dipendono dalla società; quindi, gli individui dipendono dalla struttura
economica.
La struttura e la sovrastruttura:
La struttura economica è l’insieme dei rapporti di produzione e i mezzi di
produzione e le tecniche, la struttura è l’economia e della struttura dipendono tutte
le sovrastrutture (filosofia, religione, politica, ideologia, educazione). Tra struttura
e sovrastruttura c’è rapporto di dipendenza.
I rapporti sociali tra individui sono soprattutto rapporti economici, gli
individui nascono all’interno di un mondo in cui la struttura economica definisce
la loro collocazione, in particolare se è della classe della borghesia o del
proletariato. Marx critica la società capitalista che crea grosse disuguaglianze
sociali, bambini lavorano 16 ore al giorno, le donne sono pagate meno, grosso
sfruttamento, mancanza di istruzione per bambini che devono lavorare.
Concetti (non chiede all’esame) di contraddizione: modalità di sviluppo
dell’economia, c’è un gruppo piccolo di persone ricche e un gruppo vastissimo di
persone che lavorano tutto il giorno e sono povere; di alienazione: individuo
estraniato dal proprio prodotto, catena di montaggio; classe sociale è un concetto
riferito all’economia, per Marx, insieme di individui che in base alle risorse. …...
Ogni individuo si trova collocato in una classe sociale quando nasce. Per Marx
non tutti gli individui sono consapevoli, l’essere povero è determinato dalla
modalità di produzione economia. Passaggio molto importante da
Da classe in sé a classe per sé.
La classe in sé sono tutti gli individui che non hanno coscienza di appartenere a
quella classe, vi appartengono ma non sono consapevoli che in qualche modo sono
i modelli economici che definiscono appartenenza; il passaggio definisce la
consapevolezza di tutti gli individui di essere classe sociale. Il sistema
capitalistico crea le classi sociali, non tutti gli individui sanno di appartenerci.
L’educazione dipende dalla struttura economica, che lui critica (critica il
sistema capitalistico che dà origine a problemi e ingiustizie); l’educazione
dipendendo dalla struttura economia è lo strumento utilizzato dalla borghesia
per perpetuare classi sociali diverse, proletariato e borghesia stessa. I sistemi
educativi sono a servizio del sistema economico visione negativa.
Ha anche una visione positiva, nel momento in cui la classe del proletariato
acquisisce la consapevolezza che attraverso la lotta di classe potrebbe
cambiare il modello di sviluppo economico (da classe in sé a classe per sé=
consapevole) questo porterà una rivoluzione, un cambiamento del modello dello
sviluppo economico, comunista, con abolizione della proprietà privata.
Marx affida all’educazione il compito di favorire la transazione da classe in sé
a classe per sé. La consapevolezza porta alla lotta di classe e alla rivoluzione,
non è un cambiamento di ribaltamento ma un cambiamento nel modello di
sviluppo economico. Come fare se siamo in un modello che si riproduce?
- O attraverso un’educazione che avviene all’interno della classe di
appartenenza (gli individui ragionano e sono consapevoli di ciò che
succede all’interno della propria classe sociale, dibattiti) Gramsci dice che è
possibile con figure di intellettuali nella classe del proletariato.
- Il mondo del lavoro si trasforma richiede sempre più competenze e
l’istruzione alle giovani generazioni che in quel periodo era 3 elementare,
per rispondere alle esigenze delle macchine l’istruzione sarà più lunga anche
per i figli degli operai (competenze tecniche che la borghesia permette
perché necessarie; ciò che manca sono filosofia e pensiero critico, storia
etc.).
Marx ha un’idea negativa dell’educazione, la sua concezione emancipatoria
dell’educazione è molto utopica, perché passa attraverso la lotta di classe e la
rivoluzione. Quindi lui non l’ha mai vista.
Il proletariato deve acquisire una coscienza di classe e l’educazione del
proletariato è strumento per tale acquisizione, e provvede allo sviluppo dell’uomo
onnilaterale e ne compone pensiero e azione.
Rapporto educazione-società: è un rapporto di dipendenza ma conflittuale.
Dipendenza: l’educazione dipende dall’economia e l’economia è ciò che struttura
la società. Conflittuale: riproduce i domini esistenti, ma c’è ‘idea di cambiamento,
educazione potrebbe creare una società senza classi, cambiando il modello di
sviluppo economico.

Webber
Anche lui fa parte del modello conflittualista, uomo di fine Ottocento inizio
Novecento, tedesco. Riprende molto dal pensiero di Durkheim e di Marx
introducendo anche altre variabili: il concetto di Potere e Prestigio.
L’educazione è affrontata in varie sue opere. Individua negli studenti protestanti
quelli più spinti dalle famiglie verso il commercio e studi tecnici, e i cattolici più
propensi verso studi umanistici.
Azione sociale per Webber è intenzionale, dotata di senso, riferita a individui
verso i quali l’azione, manca il sistema valoriale condiviso che Parsons aveva
identificato. Webber pensa come Marx che la società sia costituita da gruppi
sociali, ogni gruppo ha la sua idea di economia, di educazione, di valori... Non
esiste un unico modo di condividere i valori, ma il significato che gli individui
danno alla propria azione dipende dal gruppo a cui appartengono. Se la
stratificazione sociale, per Marx avvienine su base economica; per Webber
avviene su base economica, di cultura di appartenenza e di potere che è
proprio della classe sociale di appartenenza e che gli altri gruppi riconoscono a
quel gruppo.
Il gruppo non è la classe sociale di Marx ma è il CETO SOCIALE.
Quali sono le variabili che definiscono l’appartenenza a un gruppo?
- Economica
- Politica
- Culturale
Infatti, Webber non parla di classe ma di ceto, ogni ceto conta su una propria idea
di sviluppo economico, gode di un certo orientamento valoriale, su una propria
cultura e potere.
I ceti sono costantemente in lotta tra loro per l’acquisizione di potere, Webber
dice che i vari ceti si susseguono nell’acquisizione del potere. Ogni ceto che
acquista potere cerca di legittimare il suo potere, attraverso sistema educativo,
sviluppo economico, condivisione di valori. Un ceto prevale sull’altro, e cercherà
di veicolare idee e valori tramite il sistema educativo.
Quindi il sistema educativo è riflesso del ceto che in quel periodo storico si
trova al potere. L’istruzione è uno strumento per la lotta tra ceti e per legittimare
il potere, tramite il sistema educativo.
Si può modificare il potere attraverso la lotta tra ceti; è una lotta che prende
più dimensioni: economica, politica e culturale.
Webber definisce tre tipi di potere ideale: carismatico, tradizionale e legalrazionale
(?).
Il potere può essere acquisito tramite carisma, tradizione o norme.
Se guardiamo i nostri governi ci sono ancora alcuni retti di tipo carismatico (potere
particolare di un individuo), tradizionale – monarchia, o legittimato dalla legge. In
questa sua analisi individua una differenza che poggia sulla base di legittimazione,
il potere carismatico è quello più debole, quando un individuo muore il potere si
sfalda, l’individuo ha particolari doti che gli altri gli riconoscono.
(??) L’ideale educativo è l’iniziato perché non si acquisisce, l’iniziato è colui che
deve capire se ha determinati poteri o non ce li ha, deve rendere palesi le sue
capacità interne, legato alle competenze che ha quella persona e dalle nostre
capacità di affidarsi.
Marx: variabile economica; Lotta di classe.
Weber pluralità di variabili; lotta fra ceti al potere, il ceto definisce il sistema
educativo per legittimare quel potere, dipendenza ma conflittuale, conflitto nelle
classi e nei ceti. Il sistema educativo è quello che forma le coscienze e i valori,
legittima il potere.

05/10/22
Marx e Weber: che cos’è la socializzazione? La possibilità che ogni individuo ha
nella società è limitata all’interno del proprio ceto sociale; è legata a contesti di
vita a posizioni sociali, ad appartenenze di status o ceto.
Lezione di Mimmo Lucano alla sapienza, come il potere e i sistemi educativi siano
in una relazione di dipendenza secondo il pensiero di Weber.
Saviano su Patrick Zaki, studente di UniBo arrestato, video che parla di come il
ceto, la classe sociale, il leader al potere influenza il sistema educativo formale
(Webber). Per introdurre il modello conflittualista dagli anni 60.
Patrick Zaki scarcerato dopo una lunga prigionia ospite a Che Tempo Che Fa - 12/12/2021
La guerra dei regimi contro gli studenti. Richiesta una cultura libera e indipendente
dai sistemi di governo. Se il regime controlla la cultura controlla il pensiero
delle persone (pensiero di Weber attualissimo). Di Durkheim abbiamo visto la
sua attualità, la funzione dell’educazione nella condivisione dei valori comuni.

Dal 1850 al 1960 il paradigma predominante è il modello integrazionista-


funzionalista, modello che trova ulteriore spinta da nazioni che sono uscite dalla
Seconda guerra mondiale.
Dal 1960 al 1980: modello conflittualista; a Marx e Weber seguirono i
neomarxisti e neoweberiani: Bourdieu e Passeron, che si collocano in mezzo tra
il pensiero di neomarxisti e di neoweberiani.
In autori e pensatori che riprendono i concetti di Marx e Weber e li applicano
all’analisi della società di quel tempo, per capire come si collocano si fa
riferimento alla storia (la sociologia è interconnessa con la storia, gli studi della
sociologia partono da grandi cambiamenti storici, la sociologia ci racconta di
cosa succede agli uomini e alla società).
Mutamenti politici e sociali agli inizi di anni ‘60:
- In Cina c’è la rivoluzione operata da Mao Tze Thung, movimento che
affianca le idee della Russia, Stalin, utilizzando metodi repressivi
staliniani e poi prende un suo corso di avvicinamento con l’occidente, pur
rimanendo all’interno di una rivoluzione partendo da contadini e operai
proponendo una riforma economica
- Stati Uniti, c’è Kennedy ucciso nel ‘63, presidenza centrata sulle riforme
sociali ma anche di riavvicinamento a Cuba, inizia la guerra in Vietnam,
evento fondamentale perché, è una guerra lunga (non lampo come si
pensava) e fa sì che all’università venisse richiesto di lavorare sulla
produzione di nuove armi, questo porta a contestazioni studentesche e
movimenti pacifisti
- Unione sovietica c’è Breznew, repressione della Cecoslovacchia.
Invasione della Russia fino a Praga, uccisione di giovani, studenti e
intellettuali, dissidenti alle politiche russe.
- Concilio Vaticano II all’interno della chiesa cattolica, la chiesa obbliga la
dottrina cristiana a occuparsi delle povertà, delle disuguaglianze con
Giovanni XXIII

Il contesto sociopolitico da avvio a tre movimenti:


- Hippy (libertà sessuale, comuni)
- Femminista (ruolo della donna)
- Studentesco (movimento diffuso dagli Stati Uniti scendendo alla Francia e
all’Italia, movimento globale)
Ognuno dei quali è portatore di nuove idee, vengono messi in discussioni i ruoli
e i valori all’interno della società.
In America il movimento studentesco parte come critica all’utilizzo
dell’università come strumento di guerra, legandosi a movimenti pacifisti.
Avvengono le occupazioni in università, perché considerata elitaria (necessario
passare esami per selezionare un elitte che avrebbe governato il paese); critica
all’accessibilità del sistema formativo e dei contenuti, critica che coinvolge
anche l’educazione secondaria.
Es. Nella facoltà di storia non esisteva l’esame di storia contemporanea, come ora
nelle scuole secondarie non si arriva alla storia contemporanea.
Documenti che riguardano i cambiamenti del tempo:
Gabriella belloni e bice biagi – puntata 07/01/2018
Emanuela moroli e patrizia vistarini puntata 28/01/2018
Il sessantotto Rai Storia
(Comencini e Pasoli, il ruolo della donna la famiglia tradizionale, l’aborto)

La riforma universitaria del ‘69 in Italia, l’università è Università d’elitte,


iniziano ad esserci le prime riflessioni su una scuola che dovrebbe essere
accessibile a tutti. Prima avevamo il blocco della scuola media d’elitte, da 5
elementare a prima media, c’era l’esame di latino all’interno di un sistema binario
(formazione professionale e scuola lunga per fasce sociali più alte).
Grande Frattura del 68 e del 76 la polizia, Sociologia a trento e Cattolica a Milano
vengono occupati. Guarda il documento su Rai Storia.
Apertura indiscriminata a qualunque università dopo aver fatto una scuola
quinquennale, e la possibilità di aprire i piani di studio, rispetto a un’università
fossilizzata. Lotta per avere un quadro di riforma. Si crea una spaccatura tra chi
vuole riforma e chi vuole repressione. La legge che apre l’Università serve per
calmare gli animi, ma non si arriva a una vera e propria riforma.
Iniziano ad esserci tantissimi studi su rivolta studentesca, movimenti femministi,
fratture della società etc.
A livello di assetto dal 1960 e fino alla fine degli anni 70 il modello prevalente è
SCUOLACENTRICO, la formazione passa soprattutto attraverso la scuola, ma si
forma l’idea che ci sono più agenzie preposte alla formazione (es
partecipazione di eventi, viaggi assemblee extrascolastiche) emergono nuove
modalità attraverso cui l’individuo forma sé stesso e apprende competenze utili
per la vita. Crisi del modello scuolacentrico, la scuola basa l’idea su principi
gerarchici delle conoscenze.
Dagli anni ‘70 si inizia a pensare che l’apprendimento è vario e mescolato,
molteplicità di sedi. Critica culturale alla scuola, ma anche critica alla scuola
come locatrice del mercato di lavoro, titolo necessario per mercato di lavoro. Si
sposta verso un’ottica di Policentrismo formativo. La scuola va in crisi perché
abbiamo inflazione del titolo di studio, che garantisce la scuola non rispecchia le
competenze che un individuo ha per essere allocato al mercato del lavoro, ma c’è
l’inflazione dei titoli di studio. Rafforzamento dell’ottica conflittualista, la
società statica è una società vecchia da superare che non esprime i bisogni del
proprio tempo e la realtà sociale che si trasforma. La categoria del conflitto viene
assunta come categoria fondamentale nella lettura dei rapporti sociali. Non esiste
società senza conflitto, va in frantumi l’idea di società coesa e integrata portatrice
di valori comuni (Durkheim e Parsons).
(Parsons vive in una società americana negli anni 60 in cui individua nella famiglia
normo-costituita l’agenzia di socializzazione che trasmette ruoli e valori, idea un
po’ utopistica e scollegata la contesto attuale.)

Modello Scuolacentrico (fino agli anni ‘70): la scuola trasmette un


sapere gerarchizzato, specialistico, teso alla costruzione del cittadino e del
lavoratore.
L’itinerario formativo è strutturato sulla massima continuità iniziale e su una
netta separazione tra periodo formativo e periodo lavorativo. Scuola in cui i
curriculi sono poco flessibili, ora è possibile passare da liceo a tecnico, se non si
davano determinati esami non ci si può iscrivere all’anno successivo.
Sulla caduta del modello scuola centrico incidono diversi fattori:
- A livello culturale l’analisi dei descolarizzatori
- A livello strutturale il nuovo assetto sociale ed economico che richiede un
sistema formativo deverticalizzato

Collins sostiene che un medico non è un bravo medico se fa 10 anni di


università perché non è detto che acquisisca le competenze necessarie, magari un
infermiere già inserito da 10 anni in ospedale ha più competenze del medico.

Utopie descolarizzatrici
Ivan Illich ‘’Descolarizzare la società’’ 1971 (chiamato anche distruggere la
scuola) mette in discussione la scuola come istituzione della società, parte dal
presupposto che la scuola che dovrebbe essere aperta a tutti e dovrebbe fornire
uguali possibilità di fatto riproduce disuguaglianze sociali, la scuola però viene
pagata da ricchi e poveri attraverso le tasse, ma i figli dei poveri non hanno le
stesse possibilità di accedervi e si trovano a supportare una scuola che non li
accoglie, pagando il prezzo più alto in termini economici, Illich dice che bisogna
inventarsi un altro modo di inventare la scuola. La formazione per Illich va fatta
al di fuori delle scuole, in luoghi informali in cui la conoscenza è una
conoscenza comune a cui tutti possano dare un contributo attraverso l’azione
volontaria delle persone.
L’home schooling riprende alcune idee di Illich e dei descolarizzatori per
promuovere la scuola parentale.
http://www.controscuola.it/
http://www.educareallaliberta.org(tag/mappa-scuole-alternative/

Ma attenzione chi si può permettere di fare scuola parentale ora?


Critica di Durkheim a questo modo di fare scuola educazione parentale la
famiglia è portatrice di interessi individualistici, e critica marxista è una scuola
d’elitte. Emergono esperienze alternative dentro e fuori la scuola. Educare alla
libertà è possibile sia all’interno di strutture pubbliche che private.
Non è solo questione di sistema scolastico ma di modalità di vivere in modo
diverso:
- La comune di Bagnaia (video) di modello economico marxista socialista,
abolizione di proprietà privata, concorrere a un reddito comune condiviso.
- La valle degli elfi
- Gli ecovillaggi (rete di comunità)
Nuove idee critica al modello economico.

06/10/22

Le comuni sono portatrici di un valore alternativo rispetto alla società, tra


le varie comuni una è quella degli elfi, comunità nata come gruppo di giovani in
disaccordo con il modello economico, l’economia interna è su una base di
abolizione della proprietà privata, inizialmente i bambini venivano educati
all’interno delle comuni come scuola parentale, attualmente i bambini in
primavera e fino inizio di novembre frequentano le scuole dell’appennino, e negli
altri periodi concordano un programma su scuole parentale.

Eco villaggi è una comunità intenzionale che condivide valori e idee, ogni eco
villaggio assume le sue regole economiche (baratto, comunitaria...)
RIVE rete italiana villaggi ecologici (guarda sito internet) 50/60
realtà, il numero è maggiore perché molte non sono registrate

Global Eco Village Network sezione Europa con mappa


Cohousing
Non riguardano solo una scelta personale, ma c’è la volontà di costruzione di
qualcosa di diverso attraverso un vivere diverso. La prospettiva di molti eco-
villaggi è quella di costituire una comunità diversa. Se uno vuole essere incisivo
deve avere rapporti con la realtà sociale.

Da modello scuola centrico a policentrismo formativo significa pensare i


percorsi formativi con una pluralità di agenzie di socializzazione, ognuna ha una
propria finalità e possono essere o meno connesse tra loro. La scuola perde la sua
centralità come elemento cardine ma rimane comunque un polo formativo (con
scout, famiglia, pari, scuola di nuoto, pc, tv esperienze di viaggio...). Ogni agenzia
formatrice è portatrice di valori differenti e quindi modelli educativi differenti.
La pluralità di agenzie non è a causa dello stampo liberale e del libero mercato ma
semplicemente si scopre che ci sono più realtà (anche informali) che fungono
da agenzie di socializzazione, portatrici di valori che possono essere comuni
(scout-scuola: rispetto, uguaglianza). La scuola ha dei gap formativi esempio non
insegna inglese, allora un’agenzia privata inizia a fare lezioni di inglese. La
società è più complessa e necessità molteplicità di agenzie di socializzazione per
perpetuarsi.
Le teorie che si consolidano sulla base di idee di Weber e Marx che si trovano nei
due filoni neomarxisti e neoweberiani, prendono forza in una serie di
ricerche che iniziano negli anni 60 e hanno per tema disuguaglianze sociali,
ricerche che partono dalla scuola indagando i motivi di stratificazione sociale.

Neomarxisti poggiano la loro analisi sulle macrostrutture della società.


Neoweberiani, prendono le analisi economiche ma integrano con un’analisi
sulla cultura.
Entrambi considerano la scuola lo strumento della riproduzione culturale ed
economica di una classe dominante su quell’altra. Le condizioni di
sopravvivenza dell’ordine sociale, che è ingiusto, si tramandano con la scuola.
Come Durkheim e Parsons si rendono conto che l’educazione è la modalità con
cui si costituisce l’ordine sociale ma perpetra ingiustizie. Rispetto a Marx si
perde la visione utopica (Marx diceva che l’educazione di classe avrebbe portato il
proletariato a fare una Rivoluzione economica, creando una società più giusta;
Webber che non c’era solo la lotta di classe e la rivoluzioe ma anche cambi interni
tra ceti).

Bourdieu è un sociologo francese, fine anni 60- 70 – 80. Fondatore del centro
di sociologia europea che ha sede a Parigi, si occupa di soldati algerini e della
rivolta degli intellettuali algerini. Interessi rivolte ai movimenti sociali.

Passeron è un collaboratore sociologo che analizza il ruolo della televisione


come strumento per trasmettere alle persone dei valori che sono dei valori del
ceto sociale che è al potere in un determinato periodo storico, critica
all’informazione che passa attraverso la tv.
I due autori sostengono che la scuola riproduce disuguaglianze, ignorando tra i
suoi allievi le disuguaglianze che ci sono in entrata (disuguaglianze economiche,
culturali..), per ignorarle utilizza un metodo di selezione che è valido per tutti
MA non tenendo conto che qualcuno entra in percorsi scolastici da privilegiato,
perché la famiglia e la sua esperienza di vita lo supporta con competenze che la
scuola premia, o competenze che servono a costruire competenze successive.
La scuola è portatrice di un approccio borghese, e sulla base del pensiero
borghese seleziona e scambia i privilegi in meriti, non riconosce le
disuguaglianze, con un principio di uguaglianza che applica a tutti i medesimi
criteri selettivi ma non tiene conto delle disuguaglianze iniziali.

Bourdieu dice che la scuola ignora le disuguaglianze, e perpetra valori giusti


e la cultura delle classi agiate. Teorizza il capitale culturale e l’ethos di classe.
Il capitale culturale è l’insieme dei beni simbolici (buone maniere, buon
gusto, presentarsi e presentare info, competenze linguistiche) che, in primo luogo,
sono fornite dalla famiglia e da quello che lui definisce libera cultura, è
costituita da tutte quelle esperienze che la famiglia fa fare al bambino prima
dell’entrata nella scuola e anche durante il percorso scolastico. La libera cultura
ha fondamento del capitale culturale e della libera cultura accedono le classi più
alte, viaggiare, biblioteche, concerti, musei.
La libera cultura è la base per l’acquisizione di una cultura moderna che
funge da supporto a una cultura scolastica. Quanto incide l’extra scuola sulla
scuola? Il percorso scolastico è circoscritto, la vita di un individuo è più lunga del
percorso scolastico. Per gli studenti di provenienza borghese il privilegio
dipende dall’anticipo con il quale nell’ambito familiare (nei primi anni di vita)
viene avviato il percorso che porta alla cultura libera. La precocità nell’accesso
alla cultura libera va ad assicura la permanenza nei percorsi scolastici definiti. Le
risorse culturali che un individuo acquisisce nei primi anni condizionano l’accesso
alla cultura libera.
Bourdieu parla di HABITUS (stile di vita) come disposizione sociale, ovvero le
persone si collocano nell’habitus a seconda di risorse economiche e capitale
culturale, è uno stile di vita che appartiene a persone che hanno stesso stile di
vita, stesse possibilità, all’interno di gruppi che formano la società. Delinea tutte
le pratiche di vita che acquisiscono un valore simbolico (possedere una
Lamborghini o una fiat, è un valore simbolico di prestigio, potere, ricchezza).
Cultura trap: la valenza simbolica di un bene (il vestiario, il bisogno di soldi,
Lamborghini) è un simbolo di appartenenza, ha molto più di una valenza
simbolica, determina il riconoscimento degli altri a un determinato gruppo
sociale. Volontà di entrare in un certo habitus.
In Pierre Bourdieu (1930–2020), l'Habitus è un insieme di attitudini, di modi di
interpretare la realtà e di tratti comportamentali che l'individuo acquisisce nel
corso della sua socializzazione primaria (infantile) e secondaria (adulta);
permette all'individuo di integrarsi a un certo milieu sociale - quello composto da
individui con un habitus simile. Si parla, qui, di habitus di classe.
Per Bourdieu lo scopo della sociologia è di occuparsi di gruppi sociali diversi e di
svelare meccanismi sociali che sono alla base delle disuguaglianze sociali.
Che cos’è ETHOS di classe? Sono quei valori che appartengono alla classe di
appartenenza che incidono su diversi campi. Atteggiamento nei confronti della
scuola e della cultura. Qual’è l’ethos trasmesso dalle famiglie ai figli nei territori di
Scampia circa l’importanza di una scolarizzazione?
La nostra scuola non serve a creare il cittadino rom; quindi, non da competenze per
entrare nel mondo del lavoro, perché i meccanismi nel mercato del lavoro sono
diversi. Disaffezione che incide sul drop out. Non è un ethos di classe ma sono
valori condivisi da un gruppo.
L’eredita culturale di un soggetto è composta da capitale culturale e ethos;
incide sull’inserimento sociale e sulla possibilità di successo dei soggetti. La
possibilità di successo dipende dall'eredità culturale di ogni soggetto e dall’ethos
di classe. Meccanismi attraverso cui avviene la selezione scolastica. Il conflitto sta
all'interno di uno spazio sociale in cui gli individui si distribuiscono all'interno di
capitale economico e capitale culturale, un po' come Webber i gruppi sono in
conflitto tra loro per mantenere posizioni in un determinato spazio sociale.
Secondo Bourdieu in uno spazio sociale gli individui e i gruppi si distribuiscono
in funzione della loro posizione, secondo due principi di differenziazione:
capitale economico e capitale culturale. E da queste due dimensioni parte il
conflitto per mantenere la posizione sociale.
Bourdieu ci dice di considerare alcuni fattori extrascolastici che influiscono sui
risultati: ETHOS E HABITUS.
Il privilegio scolastico consiste per Bourdieu nel capitale culturale che viene
trasmesso dalla famiglia, con la socializzazione primaria anticipando e
incorporando contenuti che sono scolasticamente e socialmente apprezzati.
Incapacità di persone con patrimoni immensi di rinunciare a una parte, la
tassazione si porta all’estero. Come si spiega? Necessita di mantenere il proprio
potere che si basa su risorse economiche e modello culturale di riferimento. Queste
idee di Bourdieu e Passeron sono riprese da Don Milani, ‘’lettera a una
professoressa’’ e ‘’Università e pecore’’. Don Milani contemporaneo a Bourdieu e
Passeron, utilizza le stesse parole usate da Marx (classe sociale).
Francesco Tonucci vignetta: tutti entrano uguali nella scuola, la scuola li tratta
uguali per creare individui tutti uguali verso una carriera di un certo tipo, e poi ci
sono gli scarti. Scuola elitaria anche in lettera a una prof in cui si dice che si
preclude la possibilità ad alcuni di continuare.
Bourdieu pensa che la scuola può essere riformatrice, se avviene una riforma
scolastica la scuola è lo strumento giusto per cambiare la situazione, ma nelle
sue analisi è più determinista di Marx, vede l’utopia.

Hobbs E KINK???? Sono due economisti e negli anni 60/70 fanno una serie di
studi e si occupano di educazione negli stati uniti, mettono in luce come il livello
di istruzione dipenda da razza e dallo status socio-economico della famiglia.
Attraverso un’analisi di dati lo provano negli anni 60, studi molto importanti. La
scuola riproduce il sistema capitalistico ed è volto com’era per Marx nel creare
figure di operai che non si ribellano e persone che detengono potere e mezzi di
produzione. Dimostrano che la scuola non trasmette solo competenze cognitive
ma è in grado di forgiare mentalità e tratti di personalità dei suoi allievi, perché
la scuola premia la docilità, la passività, l’obbedienza ma si comporta in modo
diverso a seconda delle classi sociali ovvero è volta a formare un tipo di
personalità più svantaggiata per far sì che l'individuo apprenda il posto in società
ma soprattutto che i figli degli operai capiscano che bisogna essere: rispettosi,
docili, in orario. Attraverso il curriculum nascosto la scuola riproduce le
disuguaglianze sociali date da un modello capitalistico. La scuola insegna ai
bambini che le disuguaglianze sociali sono giuste, diventa quindi una forma di
controllo e di riproduzione della società. Viene interiorizzato un sistema di
valutazione e modo di essere del capitalismo.

Che cosa dice BUDON dice che un individuo può effettuare scelte in modo
razionale, e le scelte incidono sul loro successo quindi in qualche modo gli
individui hanno margine di interpretazione delle occasioni che gli si presentano di
contesto sociale, all'interno di una struttura che riproduce disuguaglianze ma
c’è la possibilità di scegliere e optare per percorsi diversi. È meno
deterministico.

Collins è un sociologo contemporaneo, dice che la scuola riproduce le


disuguaglianze sociali, non promuove la mobilità sociali tra classi. Dice di
eliminare il titolo di studi in funzione dell’inserimento nel mercato del lavoro. La
locazione nel mercato del lavoro dovrebbe essere fatta sulla base di competenze
che non hanno nulla a che fare con il titolo di studio (es infermiere che lavora da
30 anni ha più competenze di medico appena laureato).
10/10/22

Nel tema delle disuguaglianze --> Bernstein è un sociolinguista che fa


un’analisi del linguaggio e definisce due tipi di linguaggio, uno pubblico (diretto)
e uno formale (articolato, c’è prop. principale e subordinate), rispettivamente
utilizzati da diverse classi sociali. Queste differenze di linguaggio sono
espressone delle relazioni sociali che vengono nella classe sociale di appartenenza.
Linguaggio direttivo semplice senza spiegazioni rivolto a coloro che fanno
parte delle classi più basse (relazione genitori-figli), coloro che fanno parti di
classi sociali più elevate usano modi di esprimersi diversi che mediano anche
significati simbolici di potere e di prestigio. Pesanti implicazioni, ma quindi chi è
più povero è meno in grado di fare pensieri più articolati?

Ralf Dahrendorf (1929-2009)


È un sociologo conflittualista pur non collocandosi direttamente nel filone, ha una
visione liberale (non determinista dei neomarxisti e neoweberiani).
Il conflitto è un elemento insito nella società ed è indispensabile perché dal
conflitto avviene un mutamento. Ci sono chance di vita, ogni individuo in
qualunque classe sociale si rovi, può accogliere delle chances di vita, insieme di
possibilità e occasioni offerte al singolo individuo nella sua specifica
collocazione sociale (visione liberale).
Le chance di vita si compongono da possibilità di scegliere e definire il proprio
percorso, anche alternative a ciò che la società definisce per quell’individuo, fanno
verificare un cambiamento:
- Opzioni: possibilità di scelta aperta al futuro
- Legature: vincoli e legami di varia natura precostituiti che limitano in
un’ottica relazionale (chiesa, patria, comunità)
Es. Ragazza anni 60 in Sicilia che ha subito violenza e si rifiuta di sposare lo
stupratore (opzione); la comunità invece voleva che lei si sposasse (legatura).
Dahrendorf sostiene che in genere quello che caratterizza le fasce basse è
un’apatia che le fa rimanere nella loro condizione. Lui dice che la possibilità di
scelta (chance di vita) sono per tutti, sono diverse a seconda della collocazione
sociale degli individui, ma riconosce una propensione all’inerzia / apatia/ sfiducia
nelle fasce più basse della popolazione. Prospettiva individuale sul proprio
percorso di vita --> individualismo, è responsabilità del singolo individuo di
scegliere e perseguire il cambiamento, cogliendo le opzioni/chance e di slegarsi
dalle legature,
Come Webber mette in evidenza che anche l’atteggiamento degli individui
influenza la mobilità sociale.

Quali sono le visioni


rispetto all’uguaglianza e alla
stratificazione sociale?
- Idea di uguaglianza formale / approccio individualista --> tutti
possono migliorare la propria posizione sociale, la mobilità sociale dipende
dal singolo, è individuale. La scuola è meritocratica e premia attraverso i
voti individui con determinate competenze (Durkheim e Parsons); uguali
opportunità di accesso al sistema di istruzione.

- Idea di uguaglianza sostanziale / approccio collettivista --> la


mobilità sociale è collettiva e riguarda la lotta di classe, non è vero che il
libero accesso da mobilità sociale perché ci sono vincoli strutturali; uguale
possibilità di terminare il percorso scolastico (riuscita). (Marx e Weber).
- Idea di uguaglianza pluralista / approccio individualista e
collettivista --> L’uguaglianza delle opportunità dipende dalla lotta di ceto
(chi è al potere) ma anche dalle ‘’chance di vita’’ (Dahrendorf)

Concezione funzionalista-integrazionista (Durkheim e Parsons idea


di scuola meritocratica)
Uguali possibilità di accesso per tutti a diseguali posizioni di potere e prestigio.
l’idea che la scuola pubblica gratuita obbligatoria per tutti fornisca in uscita un
ruolo adeguato ai meriti di ciascuno. Riflessione sulla scuola media pubblica
(pensavano che avrebbe ampliato le conoscenze di chi non veniva ammesso prima,
ma comunque una scuola per selezionare, bocciature fasce più basse della
popolazione). Don Milani critica la concezione di scuola meritocratica.

Concezione conflittualista (Marx e Weber)


Accesso a tutti, ma attenzione all’uguaglianza in uscita, la scuola dev’essere
strumento per la mobilità.

Don Milani (conflittualista e integrazionista comunicativo)


Si colloca nello stesso periodo in cui ci sono le prime analisi di Bordieu e Passeron
su come la scuola riproduca le disuguaglianze sociali, analizza i rapporti di
potere tra padroni e contadini analfabeti. Ritrova nella mancata possibilità dei
contadini di usare il linguaggio e di capire cosa stabiliscono, la chiave
dell’ingiustizia sociale. (Analisi del linguaggio come Bernstein che dice che ci
sono due linguaggi uno pubblico e uno formale, uno veicola rapporti di
subordinazione e di esercizio di potere e l’altro invece permette un’analisi e
comprensione più profonda.)
Muore nel 1967, vive il periodo delle lotte, sposa la causa dei più poveri con
un’ottica marxista (il padrone è oppressore). Opera per rendere consapevoli le
persone che vivevano un’oppressione, viene allontanato dalla chiesa disturbata che
lui insegnasse a scrivere e leggere ai braccianti.
‘’L'obbedienza non è più una virtù’’, sui giovani che non vogliono fare il
servizio militare in‘’lettera ai cappellani militari e lettera ai giudici’’.
Documentario Don Milani la scuola di Barbiana, la scrittura collettiva è uno
strumento usato a don Milani in cui avveniva una discussione sul lessico in cui ci si
accertava che tutti avessero compreso, la cultura dev’essere accessibile.
L’approccio di don Milani è tra conflittualista e integrazionista comunicativo,
così come la sua idea di scuola. Critica al sistema scolastico del proprio tempo,
ma riporta al dibattito nazionale il tema di disuguaglianze e differenze. Dal video
emerge l’idea del sistema educativo come strumento per acquisire libertà, per
migliorare la propria condizione sociale (mobilità sociale), Don Milani crede
nella scuola, ma non com’era fatta a quel tempo. Scuola laica, per tutti, scuola di
formazione ed elevazione civile, scuola che prende atto delle differenze
individuali e culturali (come Bordieu e Passerons). Scuola di politica intesa in
senso ampio, non basta la conoscenza ma serve per fini sociali per aiutare gli altri.
Funzione politica dell’educazione che c’è anche nei movimenti di strada
latinoamerica.

MODELLI DI SOCIALIZZAZIONE
Integrazionista-funzionalista: Durkheim Parsons; il rapporto educazione e
società è visto come funzionale al perpetrarsi della società, è un rapporto di
dipendenza.
Conflittualista: Marx e Weber il rapporto educazione e società è di discontinuità
Interazionista comunicativo: il rapporto educazione-società è di tipo circolare
(don Milani)

Simmel - modello interazionista comunicativo


Analizza anche lui il conflitto tra individuo e gruppo di appartenenza.
Il precursore del modello interazionista-comunicativo è Simmel, nel rapporto
educazione e società abbiamo visto che nel primo modello è di dipendenza
(Durkheim e Parsons), nel secondo c’è la discontinuità (Marx Weber) il terzo
modello invece apre la considerazione che la società e l’educazione siano in una
relazione di interdipendenza. Nei primi due modelli l’analisi fatta è macro:
educazione e società; nel modello interzionista-comunciativo si apre una
prospettiva micro, gli autori sposano la prospettiva sull’individuo e
sull’interazione tra i vari soggetti.

Simmel
Uno dei padri fondatori della sociologia, si colloca nello stesso periodo di Marx,
Weber, Durkheim (1858-1918). Vive a Berlino ed è l’autore più consapevole
della trasformazione della modernità, Berlino è una città che si amplia (triplica i
suoi abitanti nel giro di un secolo), processo di urbanizzazione immenso e un
processo di industrializzazione molto forte. L’analisi riguarda soprattutto la
trasformazione dei rapporti sociali all’interno di un processo di
industrializzazione che cambia la società. Autore che tratta della modernità,
analizzando le forme in cui gli individui stanno assieme: le forme della
SOCIAZIONE, sul micro, tra individui e gruppi d’appartenenza.
L’analisi si concentra sulla definizione di A-PRIORI: relazione tra individui e
gruppi a seconda della struttura sociale di riferimento. (Non li chiede all’esame)
1) All’interno di relazioni sociali ogni individuo vede l’altro non nella sua
totalità ma nel ruolo che la società ha attribuito (in base alla collocazione
sociale). Anche al di fuori del contesto abituale ci si identifica in base al
ruolo (la prof rimane la prof anche in piazza verdi, indipendentemente se ha
sorelle, passioni altri attributi che definiscono la persona etc.).
2) Ogni elemento di un gruppo non è soltanto parte di una società ma anche
altro, quando si appartiene a un gruppo c’è comunque una parte individuale
che non va a morire nel gruppo (l’individuo non è un essere esclusivamente
sociale). L’individuo è sia un essere sociale che individuale.
3) La società è una formazione composta da elementi disuguali ciascuno dei
quali occupa un posto individualmente determinato (es. Lavoro). Tanti
individui che hanno ruoli diversi, ognuno ha il suo proprio posto, visione
che riprende da Durkheim.
L’analisi di Simmel da importanza all’io, qualcosa che prende le distanze da un
gruppo sociale di riferimento.
Per Simmel la società non è un’identità organica unica, ma gli individui
costituiscono la società facendo parte di gruppi, che sono in relazione, possono
cambiare e modificarsi, questo fa della società un’entità fluida.

Simmel studia la modernità e la metropoli, secondo lui la modernità può essere


considerata come rischio e come risorsa. Il rischio portato avanti dalla modernità.
Tutti i rapporti tra individui sono rapporti formali, impersonali e misurabili con
il denaro, introduzione della moneta (non c’è più la dimensione dello
scambio/baratto). Il denaro è lo strumento che oggettivizza i rapporti ed elimina
le relazioni sociali dirette che c’erano precedentemente per l’acquisto di una
merce.
Il denaro serve per aumentare il consumismo, da un lato le persone usano il
denaro per comprare qualcosa che lo caratterizzano e dall’altro lato avviene
un’omologazione. Dà la possibilità di acquistare ed essere diversi,
distinguendosi dagli altri (spinge l'individualismo) ma d’altra parte il gruppo si
uniforma (omologazione). La modernità è una chance ma anche un rischio,
rapporto dicotomico tra ‘’esprimere sé stessi, discostarci dal gruppo’’ e
‘’omologazione nel gruppo’’.
In Simmel c’è continua tensione tra soggettività e oggettività.
La metropoli è l’ambito privilegiato in cui ci sono pressioni omologanti.
In questo processo le parti fondamentali del pensiero di Simmel sono:
1) La possibilità che ci sia nel soggetto lo sviluppo di una capacità riflessiva;
che di fronte alle spinte omologanti possa resistere.
2) La relazione e tra individui e gruppi, non avviene tra individui e società.
Inizia ad essere importante ciò che avviene nella vita quotidiana.

Cosa serve l’educazione per Simmel?


- Serve per sviluppare autonomia e consapevolezza degli individui (sviluppare il
pensiero riflessivo, riflessività);
- Serve per sviluppare capacità di resistenza rispetto alle pressioni oggettivanti
e omologanti della cultura moderna.
Emerge l’idea dell’autonomia dell’individuo che non troviamo in Durkheim e
nemmeno in quello conflittualista.

Il conflitto è tra individuo e gruppo sociale di appartenenza. Il conflitto è tra


questa modernità che vuole definire i rapporti sociali con la mediazione del
denaro e la scelta di continuare in relazioni sociali non omologanti. L’analisi del
conflitto si sposta da macro a micro.

Nasce un nuovo paradigma: il modello comunicativo (si colloca dopo gli


anni 60, quando il modello conflittualista perde potenzialità)
La complessità della società odierna è:
- Moltiplicazioni delle formazioni sociali, pluralizzazione dei modi di
vivere, gruppi diversi (comuni, scuole parentali...)
- Vecchie istituzioni perdono di valore e diventano relativistiche, come la
scienza, tutto è più complesso, perdita della legittimità della scienza rispetto
a come si pensava negli anni precedenti (sviluppo economico – credo della
scienza, scuola etc)
- Non esiste società unica che produce medesimi significati, ci sono società
diverse che offrono diverse possibilità. Non c’è un unico regolatore sociale
che produce medesimi valori per tutti.
- Identità --> prima non c’era il problema dell’identità perché mi identificavo
nel gruppo di appartenenza (nasco da famiglia artigiana e sarò artigiano).
Ora ci sono diversi gruppi e l’individuo può identificarsi con gruppi
diversi
- Aumento di relazioni e reti sociali
- Passaggio dallo scuola-centrismo a policentrismo formativo

POLICENTRISMO FORMATIVO cade l’idea che ci sia una sola


agenzia formativa (la scuola) ma ognuna delle tante contribuisce a formare
competenze per ciascun individuo. Cambia il modello di analisi della
socializzazione: non più solo famiglie e scuola ma policentrismo!!

Modello Interazionista Comunicativo


Approcci ≠ che hanno in comune la base comunicativa
• Interazionismo simbolico (Mead, Blumer, Kuhn)
• Fenomenologia (Husserl, Schutz, Berger, Luckmann)
• Approccio sistemico (Luhmann)
Caratteristiche: Valorizzato il ruolo del soggetto, importanza della comunicazione,
Rapporto educazione –società considerato in termini di autonomia piuttosto che di
dipendenza. La socializzazione come processo di costruzione del sapere (essere,
fare) dentro le contingenze sociali.

BLUMEN: enfatizza gli aspetti microsociali e nell’interazione umana, nella


socializzazione i significati attribuiti sono soggettivi
KUHN: interazione sociale viene interpretata con i suoi legami nella struttura
sociale, sottolinea aspetti oggettivi

MEAD: Riconosce il valore simbolico interiorizzato che proviene da


strutture oggettive presenti nella società ma nell’individuo si assiste a una
rielaborazione. Paradigma interazionista.
Paradigma fenomenologico e integrazionista spostano la lente d’analisi dal macro
al micro. Partono dalla realtà di quotidianità e senso comune. Non c’è l’idea che la
società definisce la realtà, ma piuttosto gruppi e individui che si relazionano e
quindi si trovano a definire la realtà sociale. Colgono la costruttività dei
significati, il senso che gli individui danno ai fenomeni sociali. Entrambi i due
approcci valorizzano il ruolo del soggetto, che si può costruire da solo.
Si chiama modello comunicativo perché dà importanza strategica alla
comunicazione, nella comunicazione si condividono significati.
Il rapporto educazione e società avviene secondo comunicazione e interazione.
L'approccio comunicativo è condiviso anche in interazionismo simbolico,
fenomenologico e sistemico.

Mead autore dei primi del ‘900, non è sociologo ma è psicologo sociale, i suoi
studenti trascrivendo le sue lezioni ‘’Mente, sé e società’’.
Critica al comportamentismo classico: ridiscute lo schema classico stimolo-
risposta, non è automatico lo stimolo che la società da e la risposta dell’ndividuo
perché c’è una rielaborazione individuale del soggetto. Non esiste uno schema
classico stimolo risposta, c’è sempre la possibilità di rielaborare e di definire il
proprio comportamento dando un senso diverso rispetto al gruppo
d’appartenenza.
Per Mead gli individui quando si relazionano tra loro producono simboli e li
condividono, attraverso un significato condiviso si concorre a creare la propria
realtà. La nostra realtà sociale si basa su dei significati comuni che noi diamo alla
comunicazione (es. Dammi una penna, tu capisci cosa intendo), i gesti sono
costruzioni sociali che assumono significati diversi in base alle culture. La
comunicazione si basa su segni e simboli che sono socialmente condivisi, la
comunicazione rimanda a un significato condiviso.
Il linguaggio è lo strumento attraverso il quale il bambino acquisisce schemi per
vivere la propria realtà. Acquista progressivamente le procedure interpretative,
per assegnare significato al mondo circostante. Attraverso il linguaggio si
costruiscono schemi per conoscere e comprendere la realtà, tramite il
linguaggio (parola, gesto etc.) si passano anche schemi di comportamento, si
costruisce quindi la propria realtà, serve per capire come stare al mondo e
affrontare le difficoltà, costruzione di esperienza comune al gruppo di
appartenenza.
Mead dice che il sé nasce dall’esperienza sociale, l’identità è costituita da una
parte interna che si rifà alla propria soggettività, il mio io, ciò che gli altri non
conoscono; e allo stesso tempo si costruisce sulla base del me, la parte socializzata
degli individui; quanto gli altri rimandano, esperienze quotidiane mi modificano,
nasce dall’esperienza sociale. Io e me sono interrelazionati.

ME: parte socializzata, interiorizzazione degli atteggiamenti degli altri, cambia


in base alle relazioni con gli altri
+
IO: forza vitale autonoma, capacità dinamiche e creatrici del soggetto
=
IDENTITA’ è interrelazione tra me e io. Formazione dell’identità, che è flessibile,
dinamica, si costruisce tutto l’arco della vita. Processo comunicativo di interazione
tra diversi gruppi sociali. Ci sono due aspetti uno situazionale che è dato dalle
interazioni e uno processuale che implica una continua rielaborazione. L’identità è
quindi un processo continuo, interattivo, dinamico, in costruzione.

Parsons diceva che l’identità si basa sui valori acquisiti con l’identificazione
nella socializzazione primaria, ruolo dei genitori.
L’identità per Mead, all’interno del modello interazionista-comunicativo, e per gli
autori successivi è costituita nelle interazioni (aspetto situazionale) è
continuamente in discussione (aspetto processuale), è quindi aperta, flessibile e
dinamica, si costruisce lungo tutto l’arco della vita. L’identità diventa un processo
comunicativo, nel momento in cui avviene comunicazione con diversi gruppi
sociali.
Francesca Mannocchi giornalismo sociale Propaganda live episodi, inchieste
autonome.

INTERAZIONISMO SIMBOLICO --> Berger e Luckmann


La socializzazione, riformulazione del pensiero di Mead, è un’interiorizzazione
della realtà in forma tipizzata (soc. Primaria) e problematizzazione della realtà
appresa e capacità di produzione di un’altra realtà (soc. Secondaria).
Nella socializzazione primaria i bambini interiorizzano una realtà di senso
comune, che di solito non viene problematizzata, e lo fanno sotto forma di
tipizzazioni, modelli utili per l’agire, che sono tali perché oggettivati nella
struttura sociale. Tramite identificazione e imitazione questa conoscenza viene
interiorizzata. L’identità quindi è un’entità riflessa, che riflette atteggiamenti altrui,
in una dialettica tra identità oggettivamente assegnata e identità fatta propria.
Tuttavia, nella socializzazione secondaria questa prima identità viene messa in
discussione, il mondo dei propri genitori non è l’unico esistente e si colloca in una
struttura ben precisa. Proprio a partire da questa problematizzazione della realtà di
senso comune, nella socializzazione secondaria, si evidenzia la costruttività della
realtà sociale e l’importanza della comunicazione, in cui l’individuo
inizialmente prende forme oggettivate e le interiorizza ma poi le mette in
discussione e le cambia, approcciandosi a nuovi modelli, vivibili soprattutto nella
modernità. Parsons vedeva questo fenomeno come deviante.
Per Mead l'alterità è una risorsa indispensabile per l’identità che contribuisce alla
sua formazione, costruzione e decostruzione. (Interfacciarsi con le alterità è
arricchente).
Anni 90 --> svolta comunicativa: la società è comunicazione
Da modello funzionalista a interazionista-comunicativo: da società unita coesa e
sistema valoriale e di ruoli si passa a identità, centralità del soggetto.

17/10/22
APPROCCIO FENOMENOLOGICO: (Husserl, Schutz , Berger, Luckmann)
l’analisi si sposta sul micro, la vita quotidiana, le esperienze di ogni individuo e
come le persone interpretano le varie esperienze.
L’uomo è costruttore di realtà e assume particolare valore la reinterpretazione
personale.
La socializzazione importanza della realtà della vita quotidiana (E.Husserl,
A.Schutz) • l’uomo coglie e produce significati (Mead, A.Schutz) • la realtà di
senso comune (data per scontata) si presenta in forma di tipizzazioni (A.Schutz)
Gli autori riprendono i concetti di Mead e Parsons. (??)

Schutz dice che quando un individuo nasce gli vengono trasmessi degli schemi
che servono per vivere nel miglior modo la propria realtà di appartenenza,
schemi modelli utili per agire, interiorizzati durante la socializzazione primaria
(la famiglia). Parsons ci diceva che due agenzie di socializzazione: famiglia e
scuola sono in relazione di continuità (non entrano in conflitto); la scuola ha
bisogno di interiorizzazioni di ruoli che avvengono in famiglia per poi continuare
nel percorso. Le devianze avvengono perché magari c’è qualcosa di sbagliato nella
famiglia. Con il modello fenomenologico durante la socializzazione secondaria
l’individuo crea una sua interpretazione, siccome l’individuo viene a contatto
con gruppi diversi e può mettere in discussione ciò che avviene nella
socializzazione primaria. L’individuo può entrare a contatto con gruppi che
hanno valori diversi, emerge quindi una discontinuità: problematizzazione della
realtà appresa e capacità di creazione di una nuova realtà, nella quale l’individuo
come essere riflessivo darà una propria interpretazione.

Come si costruisce ordine e coesione sociale nel modello comunicativo?


L’ordine sociale non è un ordine ottenuto attraverso l’interiorizzazione di valori
comuni decisi dalla società (non è istituzionalizzato), non è basato sul conflitto tra
gruppi. L’ordine sociale è co-costruito in base al periodo storico in base ai
rapporti tra individui, non esiste una cosa predefinita, riguarda interazioni
dei singoli con i gruppi, è infatti raggiunto attraverso le relazioni sociali.
Quali sono le somiglianze e le differenze tra il modello
integrazionista e comunicativo (domanda esameee??)
Modello interazionista Modello comunicativo
Fondato normativamente Fondato cognitivamente
Nesso valori/conoscenze Enfasi sulle conoscenze
Conformità, gli individui si devono Negoziazione continua tra individui e
conformare alla società, la società gruppi
rende l’uomo essere sociale
Enfasi sul ruolo sociale Enfasi sull’identità
Identità è forte e stabile, costruita Identità si costruisce e si mette in
nei primi anni con i propri genitori discussione (soc. Secondaria, gruppi
diversi)
Trasmissione (alto-basso) Mediazione tra gruppi portatori di
diversi valori, prospettive
Cultura dominante Pluralismo culturale
Continuità tra agenzie Discontinuità tra agenzie

La costruzione dell’identità
La devianza ha a che fare con l’ordine sociale, il modello integrazionista-
funzionalista è chiaramente diverso da quello interazionista-comunicativo.
Parsons: personalità di base nel corso della socializzazione primaria, questa si
avvicinerà alla personalità modale ovvero che si incontra con maggior frequenza
in un dato sistema sociale. Nella costruzione della personalità di base, l’individuo
viene plasmato secondo le regole che sono apprezzate nella società.
Che cos’è l’identità: Nel modello AGIL (imperativi funzionali, modo per leggere
qualunque fenomeno sociale) utilizzato da Parsons, l’identità è in relazione
stretta con la latenza (latenza è sistema culturale), il sistema della personalità è
quello posto per il conseguimento dei fini (goal attainment). Latenza e
perseguimento dei fini sono due sistemi in interrelazione stretta tra loro.
Il sistema della personalità: identità
Io – ego – superego - identità (serve per il controllo e il coodinamento, per Parsons
è stabile, i valori vanno appresi)
Interazionista comunicativo in cui l’identità si costruisce nella relazione con
gli altri, si decostruisce, si forma...
Identità nel modello conflittualista: identità è collettiva e subordinata ad
un’identificazione sociale basata su fattori ascritti (Marx --> identità di classe).
Per Bourdieu attraverso habitus, modalità di essere, diversi per ceti e classi sociali
di appartenenza.
Per Mead l’identità si costruisce con l’interazione con gli altri.
L’altro generalizzato: interiorizzazione da parte dell’individuo delle norme della
società a cui appartiene, nasce anche la percezione del gruppo, dell’altro diverso da
sé, della relatività del proprio pensiero.
Il gioco spontaneo è play bambino definisce le regole con cui giocare; il gioco
organizzato è game in cui si percepisce l’altro generalizzato.
Nella società va lasciato il play e si entra nel game, alla fine c’è una mediazione
che viene dal pensiero degli altri, dal mio pensiero e da una negoziazione.
Goffman dice sull’identità (interazionista comunicativo): è difficile che
l’individuo mostri la sua identità, ma solo ciò che l’individuo vuole
rappresentare da sé, i suoi comportamenti, metafora della società come teatro.
Rapporto tra io e gli altri mediato dalla maschera (immagine vantaggiosa per sé e
gli altri).
Bergen e Kellner: The homeless mind --> l’individuo deve definirsi e ridefinirsi
costruendo in continuazione valori e ruoli e questo è complesso.
Società complessa (modello comunicativo) la società permette di moltiplicare le
definizioni di sé.
Lasch parla di identità come dissoluzione dell’io perché si avviene a una
trasformazione continua.
Melucci parla di identità come spazio, campo di possibilità e di limiti, quando
consideriamo l’identità come spazio.
Identità nomade: è una tenda che gli individui si portano dietro, permette rapporto
costante con il territorio, rapporto molto sottile tra fuori e dentro.
Identità narrativa in cui l’individuo si trova costretto a ricostruire e a tenere le
fila di una matassa e a portare il filo in tutte le esperienze che vive. Idea della
matassa nello spettacolo di Luna de Rosa, costruzione dell’identità come un filo
che tocca tutti i presenti.
https://luce.lanazione.it/spettacolo/discriminazione-arte-de-rosa-rom/
I pre-giudizi, appunto. Quelle catene, quei fili invisibili ma allo stesso tempo
inesorabili, che cuciono addosso alle persone la loro identità sociale, frutto come
sempre di una cultura, di una storia, di un assetto di potere che determina le
relazioni e le costruisce secondo cliché dati.

La devianza
Nel modello interazionista la devianza viene collocata all’interno delle relazioni
sociali. La devianza è un concetto relativo e relazionale, attenzione alle definizioni
che gli attori danno alle situazioni nelle quali sono coinvolti.
Nel modello funzionalista la società deve rieducare con sistemi coercitivi.
L’idea di devianza si costruisce sulla propria idea, rispetto a quanto gli altri
pensano e al controllo sociale. Il controllo sociale consolida l’idea di devianza
perché la rende pubblica e la sancisce pubblicamente.
(Mead • Berger • Luckmann • Lemert • Becker • Goffman • Matza -->
abbandonano il modello deterministico ed essendo interazionisti sposano l’idea che
la devianza sia il risultato di un processo interattivo)

La devianza è un processo, c’è il soggetto che compie le azioni, le norme che


definiscono se le azioni sono lecite o meno, la reazione sociale all’aver infranto
le norme e il controllo sociale.
(Processo: soggetto, reazione sociale, norme e controllo sociale.)

Bergen e Luckmann sostengono che è impossibile pensare a una


socializzazione totalmente avvenuta o fallita. Nella socializzazione ci sono
condizioni diverse e non è detto che siano devianze, non esiste un percorso valido
per tutti, alcune devianze possono essere ripensamenti, sbagli non cose che
mettono in crisi la propria identità.

Lemert dice che il controllo sociale può essere causa di devianza, se la


devianza la si concepisce nel momento in cui il reato diventa pubblico e c’è
sanzione sociale, allora il controllo sociale è a causa della devianza. Distinzione
tra devianza primaria (comportamenti che vengono riassorbiti dalla società, es.
atti osceni in luogo pubblico quando si presentavano in tv con un abbigliamento
diverso dalla norma) e devianza secondaria.
La devianza primaria è un comportamento in cui il partecipante non reagisce
negativamente al comportamento errato percepito, mentre la devianza secondaria si
verifica dopo le reazioni negative di una persona etichettata come deviante dalla
società.
La devianza primaria di solito si verifica all'interno del proprio gruppo di pari che
si impegna nello stesso comportamento. Ad esempio, un adolescente che fuma
sigarette con altri adolescenti non percepisce alcun cattivo comportamento perché
tutti gli altri membri del gruppo di amici fumano.
La devianza secondaria si verifica quando lo stesso adolescente si trasferisce in
un'altra scuola e fuma di fronte a un gruppo di pari che evita di fumare.
L'adolescente è etichettato come un emarginato e comincia a fumare di più perché
la gente gli ha detto che fumare non era accettabile. Questa volta, la persona sa che
il comportamento è deviante e continua comunque a comportarsi in modo
scorretto.
Lemert dimostra che il soggetto non si rende conto di essere deviato durante la
devianza primaria. La devianza secondaria si verifica spesso come una difesa o
un attacco verso la reazione della società del comportamento scorretto iniziale.

Becker nel saggio ‘’Come si diventa fumatori di marijuana’’ --> il soggetto


può non attribuire un significato speciale all’azione, io vado a fare la spesa, lavoro,
faccio altre cose, tra cui fumo le canne; non gli attribuisco più importanza di altre
azioni, non mi identifico come fumatore di marijuana e non mi identifico con
quelli che fumano. Non è l’atto che definisce l’essere devianti, ma è l’individuo.

Matza naturalismo scientifico, analizzare la natura delle cose senza ricorrere a


categorizzazioni e generalizzazioni filosofiche. I naturalisti epurano dalla ricerca
l’elemento della ‘’patologia’’ considerando invece fenomeni che si discostano
dalla norma come deviazioni dalla norma, variazioni naturali e diversità culturali.
(non chiede affinità, affiliazione …) scrive ‘’Come si diventa devianti’’.
Nella visione di Matza, commettere un’azione deviante o accogliere
occasionalmente un valore deviante nel proprio IO non rende un soggetto deviante.
Esiste a questo proposito una importante differenza tra il fare e l’essere.
Nella visione di Matza il soggetto deve porsi una domanda: “essenzialmente sono
un ladro?”. Se la risposta è positiva allora egli avrà consolidata un’identità
deviante, altrimenti no. In termini diversi il dilemma in analisi potrebbe essere
impostato come segue: sono un ladro o faccio il ladro? È importante distinguere
questo, soprattutto perché una persona potrebbe ad esempio commettere furti per
carenze nella propria famiglia.
Affinità: disposizione soggettiva, cioè quel processo sociale che una persona
mette in atto per predisporsi a fare una cosa o a fare una scelta. Fra tutte le opzioni
di azioni può scegliere di farne una che contrasta una regola sociale.
Affiliazione: il soggetto può in seguito affiliarsi ad un gruppo di soggetti che
hanno la sua stessa disponibilità a commettere azioni che infrangono le regole
sociali.
Significazione: quando si rendono degli eventi e persone socialmente e
moralmente simbolici. Le azioni vengono estrapolate e generalizzate in maniera
arbitraria.

Merton: distinzione tra non conformismo e devianza, ci sono anche azioni


che esprimono un non conformismo, sono le azioni devianti che vogliono cambiare
la struttura sociale, es Don Milani i ragazzi che non si presentavano alla leva
obbligatoria con lo scopo anche di cambiare la società. Il non conformismo mira a
modificare la struttura sociale, rubare è un atto deviante per sé.
Franca Rame e Dario Fo nel 1962 --> atto di non conformismo perché volevano
cambiare la società con il loro gesto.
Gli sketch di Fo diventano un caso nazionale, scatenando violente polemiche.
Nello spettacolo si trattano problemi legati alla vita reale come le malattie
professionali dell’intera famiglia di una casellante, i muratori che perdono la vita
precipitando dalle impalcature e così via. Per la prima volta in televisione si odono
pronunciare parole come 'morti bianche', 'serrata', 'sciopero', 'mafia'. La novità
lessicale provoca delle vere e proprie levate di scudi di politici indignati.
Escono articoli stigmatizzanti che chiedono la testa degli scellerati responsabili del
programma: volano accuse di oscenità politica. In particolare riguardo uno sketch
sulla mafia nel quale una donna siciliana racconta in modo apparentemente
paradossale ad un giornalista il susseguirsi di ammazzamenti di sindacalisti,
contadini, cronisti troppo curiosi, che a cadenza ad orologeria vengono eliminati,
con esplosioni che vanno all’unisono col battere delle ore.

Il gioco satirico determina il finimondo: vengono presentate alcune interrogazioni


parlamentari. Malagodi, senatore liberale, interviene alla Commissione di
Vigilanza sulla Televisione del Parlamento Italiano, protestando perché: "Si insulta
l'onore del popolo siciliano sostenendo l'esistenza di un'organizzazione criminale
chiamata mafia!". Indignato prende anche la parola il cardinale di Palermo, che
assicura: "In Sicilia la mafia non esiste, non è un’organizzazione criminale ma si
tratta di normale criminalità estemporanea".
La coppia Fo-Rame riceve anche minacce di morte scritte col sangue e la tipica
bara di legno in miniatura e minacce di sequestro ed eliminazione per il figlio
Jacopo di 6 anni, che da quel momento vivrà sotto scorta della polizia.
Il successo popolare del programma è incredibile.
La direzione della RAI, sotto la pressione dei politici più reazionari che paventano
un effetto di quell’informazione satirica continua, inizia a dimostrare un certo
nervosismo preoccupato e, nonostante i testi siano già stati approvati mesi prima
dal direttore generale Pugliesi, si decide di revisionare l’intero copione: canzoni,
sketch e battute che alludano, se pur in modo blando, a fatti di cronaca e ad azioni
politiche vengono drasticamente eliminati. Pugliesi viene defenestrato e al suo
posto arriva Ettore Bernabei.

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