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TFA | Dott. Stefano Lentini | Università degli Studi di Catania
GLI AMBITI E GLI OGGETTI DI
STUDIO DELLA PEDAGOGIA
TFA | Dott. Stefano Lentini | Università degli Studi di Catania
• Cos’è la pedagogia?
• Cos’è la pedagogia?
La pedagogia è una scienza che studia le finalità, i metodi e i problemi
inerenti all'educazione dell'uomo. In definitiva la pedagogia è una
scienza che ha per oggetto l’educazione e la formazione dell’uomo.
La pedagogia come scienza
Nel definire l’architettura scientifica della pedagogia, dopo avere
affermato che la pedagogia studia l’educazione e la formazione
dell’uomo, chiariamo meglio l’oggetto di studio della pedagogia, ovvero:
- il processo formativo personale.
Se ci poniamo la domanda «Quale tipo di educazione orienta una
determinata teoria pedagogica/un modello pedagogico?», presupponiamo
la possibilità di influire sul processo formativo personale, modificandolo,
rispetto agli obiettivi di un particolare sistema sociale.
GLI AMBITI E GLI OGGETTI DI STUDIO DELLA PEDAGOGIA
La pedagogia costruisce il proprio complesso ambito di ricerca attorno al
nesso individuo-società-cultura, che ha per «oggetti di interesse»:
i soggetti della formazione (con le loro differenze di genere, di
collocazione sociale, di cultura);
i tempi (infanzia, giovinezza, età adulta e vecchiaia);
i luoghi (la famiglia, la scuola, le strutture culturali del tempo libero, i
sistemi dei media culturali).
GLI AMBITI E GLI OGGETTI DI STUDIO DELLA PEDAGOGIA
a) I soggetti della formazione: differenze
• genere, legate alla specificità dell'essere uomo e dell'essere donna;
• individuali, biologiche e psicologiche, che fanno di ciascun individuo
un soggetto unico e irripetibile nel suo particolare stile cognitivo,
nelle modalità preferenziali adottate nell'elaborare le informazioni
e nell’organizzare le conoscenze;
• sociali, che vedono individui e gruppi fruire in misura ineguale dei
fondamentali diritti umani e civili. Tali disuguaglianze impegnano la
progettualità pedagogica - che ha il suo telos nell'ideale della
emancipazione e della liberazione;
• differenze etniche, linguistiche e culturali, legate alla molteplicità
delle forme di vita.
GLI AMBITI E GLI OGGETTI DI STUDIO DELLA PEDAGOGIA
b) Le età della formazione. Il tempo della vita.
….La vita si caratterizza come un continuo processo di apprendimento e formazione…
Schiavi. Eupatridi
Demos
Non serve educarli
Archai Rethor/Strategoi
Alcuni di loro sono Cultura del lavoro Capitale culturale Tradizione
Pedagoghi
La funzione di questo - un’alfabetizzazione di base
consisteva principalmente
per l’attività del voto nelle Diritto - Legge Poemi epici
nell'accompagnare il
padroncino a scuola, assemblee,
portandone i libri e le
tavolette, alla palestra, al -una preparazione ginnastica
passeggio, nonché al
teatro. A giudicare da
funzionale all’attività militare
alcune pitture vascolari
sembra che il pedagogo
-ed un’educazione musicale
non lasciasse il giovanetto per la partecipazione alle
durante le lezioni, ma vi funzioni sociali (feste, riti
assistesse con lui.
religiosi).
LA PAIDEIA CRISTIANA
L’auctoritas si sbaglia!
La paura della fine del mondo è
suscitata dall’interpretazione di
un passo dell’Apocalisse di San
Giovanni Evangelista, che parla
di mille anni per la fine dei
tempi e per il ritorno trionfante
del Salvatore.
Ma l’anno Mille passa e la
profezia non si avvera, e così
tutti poterono guardare con
rinnovata fiducia all’avvenire.
San Giovanni intento a scrivere l'Apocalisse, assistito da un angelo.
IL RINASCIMENTO
- fiorisce il commercio;
- decadono i castelli;
- nascono i «borghi».
LE NUOVE VIE DEL COMMERCIO
LO ZERO: BELZEBù!
L’espansione dei mercati e la conseguente nascita della figura del mercante, rendevano la
numerazione romana scarsamente utilizzabile per calcoli che oggi un bambino delle elementari
potrebbe compiere in pochi minuti, e senza particolare sforzo. L’introduzione dello zero, che da
sola bastava a segnare un salto dalla decina alle centinaia, alle migliaia, etc. permetteva un
enorme guadagno di tempo, ed una maggiore precisione nel calcolo. La pratica computistica
dello zero, combinata all’utilizzo delle cifre indo-arabe, permetteva, in tal modo, di eliminare
l’antica numerazione romana, tanto cara alla Chiesa.
L’UNIVERSITÀ NON SI RINNOVA
La lezione universitaria
La Lectio, metodo attraverso il
quale si formava la classe
dirigente, essenzialmente si
fondava sull’apprendimento
mnemonico degli argomenti dettati
dal docente.
La lectio: consisteva nella lettura, seguita da commento, delle opere di alcuni auctores:
per l’insegnamento del trivio, Donato, Cicerone, Prisciano ecc.; per la filosofia,
Aristotele
La disputatio: ad una quaestio, seguiva un’obiezione, una risposta, ed una
determinatio. Infine si passava alla determinatio magistralis.
VERSO LA LAICIZZAZIONE DELL’EDUCAZIONE
L’esigenza della nascente
borghesia delle città veniva
a sostanziarsi nella lotta ai
vincoli derivanti dalle
questioni di carattere
teologico e confessionale, ai
limiti all’espansione dei
traffici e del commercio.
Beccaria
CULTURA – PEDAGOGIA - ECONOMIA
• Nell’ultimo capitolo del Tractatus theologico-politicus (1670) Spinoza rilevava come la prosperità
commerciale di Amsterdam fosse derivata dalla perfetta convivenza di uomini di ogni nazione e
religione, la cui principale preoccupazione, nelle attività economiche, non riguardava tanto il
dover affidare i propri beni a qualcuno appartenente a determinate sette o religioni, quanto la
preliminare verifica circa la loro onestà e soprattutto la buona condizione economica, unici
elementi utili di fronte alla legge.
• Atteggiamento ripreso, un sessantennio dopo, nelle Lettere inglesi ovvero lettere filosofiche
(1733-34), opera nella quale Voltaire, delineando un resoconto sulla situazione dell’Inghilterra,
scriveva che, alla borsa di Londra:
“il giudeo, il maomettano, e il cristiano trattano l’uno con l’altro come se fossero della
medesima religione, e non danno l’appellativo d’infedeli se non a coloro che fanno
bancarotta”
PROPOSTE PER UN NUOVO SISTEMA EDUCATIVO
• Nel corso del Settecento i collegi decadono
quantitativamente oltre che qualitativamente. I collegi sono
decaduti, poiché costano troppo, poiché sono estranei alla
cultura del tempo nel loro curriculum formativo. Accanto ai
collegi altra istituzione in crisi è l'Università, modellata ancora
secondo statuti medievali e spesso estranea al sapere
moderno.
• Si moltiplicano le proposte per un sistema educativo nelle mani
dello Stato: Condorcet, Lepeletier, Fourcroy, Lakanal
IL POSITIVISMO
-Il fenomeno del capitalismo;
- la costruzione di un mercato mondiale;
-dal modello religioso e da una spiegazione magica degli eventi
al metodo della spiegazione scientifica: il «provando e riprovando».
Nel corso dell’Ottocento si affermerò il positivismo, un movimento filosofico e culturale ispirato ad alcune idee
guida fondamentali riferite in genere alla esaltazione del progresso e del metodo scientifico (nasce in Francia
nella prima metà dell’800 e si diffonde nella seconda metà del secolo a livello europeo e mondiale).
Positivo:
- ciò che è reale, concreto, sperimentale, contrapponendosi a ciò che è astratto;
-ciò che è utile, efficace, produttivo in opposizione a ciò che è inutile.
LAPEDAOGIA SCIENTIFICA E SPERIMENTALE
Ricordiamo l’esperienza di Jean Marc Gaspard Itard (24 aprile 1775 – 5 luglio 1838)
un medico, pedagogista ed educatore francese, da molti considerato il padre-
fondatore della pedagogia speciale. Nel 1800, nominato medico della scuola per
sordomuti di Parigi, dedica la propria cura educativa a Victor, il giovane selvaggio
dell'Averyon, catturato nelle campagne francesi. Il medico si era posto l’obiettivo di
farlo parlare, e seppur non avesse raggiunto tale risultato, nelle sue memorie poneva
molto l'attenzione sui miglioramenti di Victor conseguiti sul piano sociale e affettivo.
L A P E DAO G I A S C I E N T I F I C A E S P E R I M E N TA L E
Durkheim elabora una teoria dell’educazione come socializzazione:
l’educazione in quanto apprendimento di tecniche, linguaggi e norme sociali
è una funzione fondamentale della società, che si organizza in istituzioni
specifiche, e viene gestita da professionisti specializzati (insegnanti). La
pedagogia è una teoria pratica, denominata sociologia dell’educazione, che
«studia i rapporti osservabili tra le diverse componenti di un sistema
educativo», quali l’ideologia, che lo orienta, i fini pedagogici che propone, la
sua organizzazione, la sua organizzazione, i contenuti culturali, il suo
funzionamento interno, la formazione degli insegnanti, ma che investe
anche il rapporto tra pedagogia e società, tra scuola e potere.
La scuola
L’analfabetismo
Resistenze nella possibilità di diffondere l’istruzione
Istruire il popolo:
disordine sociale
Conservatorismo
Imprenditoria e
borghesia più
ricca del nord
Costituisce l'atto di nascita del sistema scolastico
La legge Casati 1859 italiano e, per certi versi, ne rappresenta tuttora
l'impalcatura fondamentale.
L'ordinamento degli studi : Difetti:
• l'istruzione superiore impartita nelle università, 1) Viene confermata ancora una volta
l'intenzione di privilegiare gli studi
• l'istruzione secondaria (classica, tecnica, normale), classici e superiori;
• l'istruzione elementare, gratuita ed articolata in 2) L’istruzione elementare presenta
due gradi, inferiore e superiore, della durata di due contenuti, troppo poveri ed incompleti
anni ciascuno. per garantire un'autonomia culturale di
base alla maggior parte degli allievi
appartenenti a ceti sociali svantaggiati;
3) L'art. 325 (comma 2) prescrive che sarà
il parroco ad esaminare «...gli allievi...
sopra l'istruzione religiosa»;
4) Piemontesizzazione del sud.
• Con i Patti Lateranensi, stipulati l'11 febbraio del 1929, lo Stato fascista realizzò
l'obiettivo di rafforzare la propria posizione, procurandosi con alcune sostanziali
concessioni anche nel campo dell'istruzione scolastica un larghissimo consenso tra le
gerarchie cattoliche. Con quei patti l'Italia s'impegnava, infatti, a considerare
«fondamento e coronamento dell'istruzione pubblica l'insegnamento della dottrina
cristiana secondo la forma ricevuta dalla tradizione cattolica».
• L'insegnamento della religione fu esteso pertanto dalle elementari a tutta la scuola
secondaria.
Il secondo dopoguerra
LA SCUOLA ITALIANA
Washburne ed i programmi del 1943 e del 1945.
Il ventennio fascista aveva allontanato qualsiasi interesse, non solo per ricerche
psicosociologiche e pedagogiche di ambito diverso da quello voluto dal regime,
ma anche per tutta quella letteratura pedagogica che, venendo dall'estero,
potesse "inquinare"; ci si riferisce alle ricerche relative alle esperienze delle
"scuole nuove" e delle "scuole attive".
L'opera di Washburne e di Ferretti rappresenta «un tentativo decisamente
innovatore, per la finalità democratica e per l'esigenza di un insegnamento
individualizzato e socializzante, fondato sul bisogno infantile di attività e di
inventività».
Gli anni ’60-’70-’80
LA SCUOLA ITALIANA
• Nel 1962 venne approvata la legge n.1859 che istituì la scuola media statale unica per
tutti, secondo quanto prescritto dalla Costituzione.
• D.P.R.31 maggio 1974, n. 416 -Istituzione e riordinamento di organi
collegiali della scuola materna, elementare, secondaria ed artistica.
L'istituzione degli organi collegiali (consiglio di interclasse o di classe,
collegio dei docenti, consiglio di circolo o di istituto, consiglio scolastico
distrettuale, consiglio scolastico provinciale, consiglio nazionale della
pubblica istruzione) ha lo scopo di realizzare «la partecipazione nella
gestione della scuola dando ad essa il carattere di una comunità che
interagisce con la più vasta comunità sociale e civica»
• Legittimazione pedagogica del "territorio" . Gli anni ’80: "stagione delle proposte",
che fa maturare l'idea e la pratica dell'educazione permanente, e che porta alla
legittimazione pedagogica, politico-istituzionale (ad esempio il Comune considerato
promotore di cultura e "cooperatore didattico"), curricolare didattica (l'ambiente è una
"aula didattica decentrata") del territorio.
Gli anni ‘90
LA SCUOLA ITALIANA
La parola chiave è Autonomia.
La legge Bassanini del 15/03/97 n.59 detta le norme relative all’attuazione
dell’autonomia scolastica finanziaria, organizzativa e didattica mutando, di fatto, il
volto della scuola italiana
• Con l'autonomia didattica si indica il principio della libertà d'insegnamento che si
articola nel potere del docente di scegliere metodologie, strumenti didattici e di
organizzazione dei modi e tempi d'insegnamento, consentendo un proficuo
apprendimento da parte degli studenti;
• l’autonomia scolastica determina due nuovi sistemi:
- Il POF di competenza delle scuole;
- Gli INDIRIZZI o INDICAZIONI NAZIONALI di competenza del ministero, che
sostituiscono i PROGRAMMI NAZIONALI
LA SCUOLA ITALIANA LA SCUOLA DOPO L’AUTONOMIA
L’attenzione di questi documenti viene rivolta alla persona: il carattere strumentale delle
conoscenze e delle abilità deve essere funzionale alla maturazione di un profilo personale(il
cittadino italiano). Il «che cosa» lo studente «deve sapere» (conoscenze) e «saper fare»
(abilità), è analiticamente precisato nelle Indicazioni nazionali.
LA PROGETTAZIONE PEDAGOGICA IL PECUP
ALLA LUCE DELLE ULTIME RIFORME
In questo senso, i Profili, attraverso lo studio e le attività scolastiche, e senza
separazioni fra cultura umanistica, scientifica e tecnica, intendono presentarsi come
uno strumento di garanzia per promuovere l'integralità della persona umana di ogni
allievo, e prepararlo ad affrontare la vita nella sua interezza.