Sei sulla pagina 1di 3

Lezione 10/11

L’INFLUENZA ESERCITATA DAI MEDIA E LA CONOSCENZA SENSIBILE. 2

Ieri abbiamo fatto riferimento al tema cruciale dell’influenza dei media, argomento importante per
la nostra vita individuale ma anche per la società mondo.
Abbiamo parlato della violenza simbolica che si subisce dall’ambiente culturale di provenienza e di
quanto ci rediamo conto di quanto questo ambiente ci influenzi solo nel momento in cui usciamo
dall’ambiente.
Questo spostamento di ambiente può essere uno spostamento spaziale o temporale (che può
avvenire anche non fisicamente), in ogni caso è uno spostamento utile per interpretare al meglio
la propria cultura e capire anche le altre culture andando oltre l’influenza subita.

Perché siamo partiti dai sistemi mirror e dalle neuroscienze concentrandoci sul fenomeno della
simulazione incarnata?
Perché il fatto di avere a che fare con una noosfera estetica che chiama in causa il nostro
sensorium fa si che quei processi di influenza culturale di svolgano secondo delle precise modalità:
le modalità che chiamano in causa il nostro sensorium.
Tutto passa attraverso le percezioni e i sensi, in particolare quello della vista —> ecco perché
parliamo di “simulazione incarnata”: imitazione o processo di mimesi in cui il corpo ha un ruolo
chiave perché si imitano i gesti e i comportamenti che vengono precedentemente osservati (ecco
perchè la vista è importante: è tramite la vista che si possono osservare queste cose).

Anche i comportamenti che sono sempre stati definiti come “naturali” e “innati” in realtà sono
frutto di processi di apprendimento e di imitazione.
Questo lo dice anche Marcel Mauss nell’opera Tecniche del corpo con il concetto di habitus
anche i comportamenti più naturali (come mangiare, parlare ecc…) in realtà sono frutto di una
condivisone di pratiche sociali e di una diffusione di modelli dominanti, che cambiano a seconda
delle epoche e delle etnie e che vengono culturalmente/socialmente appresi.
Questi modelli culturali, che comportano una serie di principi, valori e ideali, vengono a poco a
poco introiettati dalle persone —> ciò che ne deriva è un conformismo sociale.
Cosa si intende per introiezione?
L’introiezione è l’assunzione interiore di elementi culturali e sociali, è un processo di influenza che
ha il focus sulla mente e l’interiorità.

Il termine introiezione usato da Marcel Mauss è molto simile al termine incorporazione usato dal
filosofo francese Michel Foucault nell’opera Sorvegliare e punire.

Qual è la differenza tra questi due termini, introiezione e incorporazione?


La differenza tra i due sta nel focus del processo:
Introiezione —> assunzione interiore/mentale di elementi culturali e sociali (ha il focus sul
l’Interiorità, sulla mente)
Incorporazione —> indica un processo di apprendimento/influenza che avviene attraverso la
corporeità e che chiama in causa però l’interezza della persona (corpo e mente/pensiero).

Nel testo Sorvegliare e punire Michel Foucault parla di questo fenomeno recente
dell’incorporazione—> lui si sofferma sulla relazione che si instaura tra la percezione visiva e il
fenomeno della incorporazione di modelli sociali e culturali.
Lui affronta questa indagine sull’incorporazione di modelli sociali e culturali in un contesto molto
particolare ossia lo studio della storia della prigione.
Michel Foucault prenderà il panopticon come modello e figura del potere invisibile nella società
contemporanea.
Il panopticon è un carcere ideale progettato nel 1791 dal filosofo e giurista Jeremy Bentham
—>L'idea alla base del Panopticon (“che fa vedere tutto”) era quella che - grazie alla forma
radiocentrica dell'edificio e ad opportuni accorgimenti architettonici e tecnologici - un unico
guardiano potesse osservare (optikon) tutti (pan) i prigionieri in ogni momento, i quali non devono
essere in grado di stabilire se sono osservati o meno, portando alla percezione da parte dei
detenuti di un'invisibile onniscienza da parte del guardiano, che li avrebbe condotti ad osservare
sempre la disciplina come se fossero osservati sempre.
Dopo anni di questo trattamento, secondo Bentham, il retto comportamento "imposto" sarebbe
entrato nella mente dei prigionieri come unico modo di comportarsi possibile modificando così
indelebilmente il loro carattere

L'architettura del panopticon è stata ripresa da Michel Foucault perché rappresenta la figura di un
potere che non si cala più sulla società dall'alto, ma la pervade da dentro e si costruisce in una
serie di relazioni di potere multiple.
Cosa c’entra questo con il processo di incorporazione?
È attraverso il modo di comportarsi dei detenuti che si capisce il processo di incorporazione
 Le regole non sono trasmesse con delle imposizioni verbali, ma è il semplice sguardo dei
carcerieri che diventa uno sguardo normativo (cioè che detta legge e determina delle
norme): ecco che i carcerati sono indotti, proprio a causa di questo sguardo che avvertono
e che li controlla, a dei comportamenti di un certo tipo.

Questo senso di potere che determina i comportamenti si chiama microfisica del potere —> le
norme, i comportamenti non sono trasmessi con imposizioni verbali ma con uno sguardo:
attraverso il corpo, in questo caso lo sguardo, si possono imporre delle cose.
Anche questa microfisica del potere è una specie di violenza simbolica: perché prevede
l’incorporazione di istanze specifiche, che in questo caso sono delle leggi (nel panopticon) ma
possono anche essere dei modelli, attraverso i corpi.
Microfisica —> fisica = passa tutto attraverso la fisicità
micro = questi fenomeni sono capillari, quasi invisibili e avvengono in maniera inconscia non
consapevole, ma proprio perché si iscrivono nel corpo (ecco perché si parla di fisica) allora questi
fenomeni non sono micro ma sono macro, perché riguardano milioni di persone nel mondo (a
causa del conformismo sociale delle masse e delle diffusioni di alcuni modelli).

Michel Foucault in questo studio sulla storia delle prigioni, che appartenente non centra con lo
studio dei media, pensa anche ad aspetti tipici della cultura di massa —> parla di “corpi docili”: per
corpi docili si intendono corpi che imitano certi modelli/comportamenti in maniera per lo più
inconsapevole (anche per un desiderio di inclusione).
I corpi sono docili/ ammaestrati a partire dall’osservazione di alcuni modelli: con l’osservazione di
determinati modelli ecco che si fanno propri in maniera involontaria questi modelli.

Marshall McLuhan a proposito di questa inconsapevolezza dei comportamenti disse: “Non essere
consapevoli significa non vivere” —> non essere consapevoli di queste dinamiche che avvengono
in maniera inconsapevole per chi le subisce vuol dire non vivere: non scegliere/non rendersi conto
della possibilità di sottrarsi e decidere da che cosa farsi influenzare e da cosa no vuol dire non
esercitare a pieno la propria libertà (non sono io che vivo/decido, ma è la vita che decide per me
perché io non ho un controllo).

I DUE MODI DELLA CONOSCENZA


Abbiamo detto che ogni forma di conoscenza implica un’influenza.
La conoscenza si divide in due modalità principali:
- Capire —> processo volontario, cosciente, che richiede uno sforzo.
È un atto volontario/razionale di voler imparare, sapere: quando ci si riferisce a questa
conoscenza si parla di “spiegazione” (ecco perché ci si rifà al logos).
- Comprendere (o conoscenza sensibile) —> tipo di conoscenza che ha a che vedere con
l’apprendimento, l’intendere (dal latino cum-prendere, cioè prendere insieme, includere).
Con questa conoscenza ci si rifà al mythos e alla conoscenza sensibile, che chiama in causa
il sensorium e al suo interno prevede dei processi/fenomeni che chiamano in causa la sfera
emozionale e affettiva.

Potrebbero piacerti anche