ER
V
E
IC
POLL
Aldo Colombo
COLTIVARE
gli
AGRUMI
in piena terra
e in vaso
Progetto grafico
Laura Casagrande
Foto in copertina
© Olaf Speier/stock.adobe.com
www.giunti.it
ISBN: 9788844078799
Introduzione 9
UN PO’ DI STORIA 11
Agrumi e arte 14
Gli agrumi: uno scrigno di tesori 15
SOMMARIO
Limetta di Rangpur 46
Limetta dolce 46
Limetta dolce di Palestina 47
Limetta dolce di Roma o Pursha 47
Limone 48
Limone Meyer 52
Limone volkameriano 52
Mandarino Cleopatra 53
Mandarino King 54
Mandarino Satsuma 55
Mapo e altri ibridi 56
Papeda delle Mauritius o Combava 56
Pompelmo 57
Shaddock o Pomelo o Pummelo 58
LA PROPAGAZIONE
Per seme 61
Per innesto 61
I portainnesti più utilizzati 65
Per talea 66
Per margotta 66
Così fanno oltreoceano 66
LE TECNICHE COLTURALI
Il terreno 67
L’epoca di impianto 68
La preparazione preliminare
del terreno 69
Le distanze di impianto 70
La scelta delle piante 71
7
SOMMARIO
L’impianto 72
La concimazione del terreno 72
La concimazione fogliare 74
Le foglie parlano 74
L’irrigazione 75
La potatura 78
La potatura meccanica 79
Occhio alle spine! 80
La raccolta e la conservazione
dei frutti 81
Quando i frutti si ammalano 82
La coltivazione in vaso 83
Intramontabili usanze 88
La collezione di Castello 89
I bonsai 91
Le forme di allevamento 92
AVVERSITÀ E DIFESA
Fitofarmaci: ammessi, revocati, in deroga 99
Fisiopatie 100
Parassiti, malattie e virosi 103
Acari 104
I narrow range 104
Cocciniglie 105
Afidi 108
Altri insetti 109
Malattie da funghi, batteri e virus 112
Nuove minacce per gli agrumi 117
Glossario 119
Indice delle specie 124
Bibliografia e sitografia 126
9
Introduzione
L a parola “agrume” de-
riva dal latino agrus
e pare che un tempo
duzione dei frutti
(ogni anno oltre
110 milioni di ton-
indicasse le piante con nellate, anche se
frutti dal sapore acre, in Italia è in calo
come l’aglio o le cipolle, rispetto a qualche
passando solo in un se- anno fa), ma an-
condo tempo a indicare che, per esempio,
un gruppo di piante del- nell’industria dei
la famiglia delle Ruta- profumi.
cee, in particolare quelle Né si devono di-
appartenenti al genere menticare le ca-
Citrus. ratteristiche or-
Originari dell’Estremo Oriente, compatibilmen- namentali – il nobile portamento, le foglie
te con la loro scarsa resistenza alle basse tem- sempreverdi di un bel verde lucido, i delicati,
perature, gli agrumi si sono diffusi in molte altre profumatissimi fiori – per le quali gli agrumi
parti del mondo – dal bacino del Mediterraneo sono coltivati da secoli. In questo hanno una
all’America e al Sudafrica – attraversando la notevole tradizione la Toscana e le regioni dei
storia delle più grandi civiltà. La loro grande grandi laghi del Nord, dove è diffusa l’abitudi-
capacità di ibridazione e di mutazione ha fatto ne di costruire, all’interno delle ville, aranciere
aumentare la loro diversità, permettendogli di e limonaie, particolari strutture dove ospitare
adattarsi progressivamente a condizioni e climi gli agrumi nei mesi invernali e che spesso sono
diversi. Da noi hanno trovato una zona d’ele- di grande pregio anche a livello architettom-
zione nelle regioni meridionali, per il clima mite nico. Non solo: gli agrumi sono magnifiche
come per il tipo di terreno. piante per balconi e terrazze o per ricoprire “a
Coltivati, consumati e apprezzati in tutto il spalliera” muri e terrazzamenti.
pianeta, sono indispensabili nella nutrizione Ne racconteremo qui la storia, impareremo a
umana per il loro elevato contenuto in acido conoscerli, coltivarli e difenderli dalle malat-
ascorbico, la vitamina C. La loro importanza tie, e vedremo come raccoglierli e utilizzarli
economica è notevole, non solo per la pro- al meglio.
11
Un po’ di storia
L a storia degli agrumi attraversa quella delle
più grandi civiltà, in tutte le epoche.
Pare accertato che quasi tutte le specie siano
In Mesopotamia, tracce relative agli agrumi
sono state trovate nel XIX secolo sotto forma
di semi, sicuramente di Citrus, rinvenuti negli Per gli ebrei il cedro aveva anche un significato
scavi presso la città sumera di Nippur: non religioso: nel Libro dell’agricoltura nabatea,
sembra però si trattasse di frutti coltivati in risalente al VI secolo a.C., viene chiamato
loco, ma portati in omaggio da altri popoli. “albero della purezza” ed è considerato un
Quando subentrò la civiltà contadina assira, è simbolo di perfezione. Probabilmente lo co-
probabile sia cominciata anche qui la coltiva- nobbero durante la prigionia in Babilonia e
zione degli agrumi, portandoli fino in Media lo portarono con sé dopo la liberazione da
e in Persia. Al suo arrivo in Persia dalla Grecia, parte di Ciro.
Alessandro Magno trovò sicuramente la coltu- Risale invece alla grande civiltà greca la leg-
ra, se non altro, del cedro. genda del giardino delle Esperidi e dei suoi
Aranceto in Sardegna: in Italia alcuni tipi di agrumi cominciarono a essere coltivati già intorno all’xi secolo
Un po’ di storia 13
AGRUMI E ARTE
Nel Rinascimento gli agrumi furono ripro- do da Vinci (1452-1519), Girolamo dai Libri
dotti da molti dei più famosi pittori dell’e- (1474-1551), Raffaellino del Garbo (1476-1524),
poca nei loro quadri e affreschi. L’elen- Lorenzo Lotto (1476-1555), Bernardino Luini
co di queste tele, compilato da Samuel (1480-1532), Correggio (1489-1534), Tiziano
Tolkowsky, comprende lavori di Gentile da (1490-1576), Moretto (1498-1554) e Daniele
Fabriano (1360-1428), Fra’ Giovanni Angelico Crespi (1590-1630).
(1387-1455), Giovanni di Paolo (1403-1482), A omaggiare questi preziosi frutti furono
Filippo Lippi (1406-1469), Benozzo Gozzo- anche le sculture di Lorenzo Ghiberti (1378-
li (1420-1497), Andrea Mantegna (1431-1506), 1455), di Antonio Rossellino (1409-1464), del
Andrea Verrocchio (1435-1488), Sandro Bot- fiammingo Jean de Boulogne, italianizzato in
ticelli (1444-1510), Luca Signorelli (1445-1523), Giambologna (1529-1608), nonché le terre-
Domenico Ghirlandaio (1449-1494), Leonar- cotte di Luca Della Robbia (1400-1482).
Particolare della Pala con Madonna e Santi di Andrea Mantegna (chiesa di San Zeno a Verona) con
ghirlande di frutta, soprattutto agrumi
Un po’ di storia 15
Nel Rinascimento gli agrumi cominciarono a agrumi trovano uno dei loro climi d’elezione
essere usati per l’industria dei profumi e ven- in Florida, mentre molto successivo è l’arrivo
nero riprodotti da molti dei più famosi pittori sulla costa del Pacifico, in California.
dell’epoca nei loro quadri. Nel Seicento si cominciano a costruire le
Sempre del Rinascimento è l’interesse per gli prime serre nelle quali ricoverare gli agrumi
agrumi con frutti o foglie particolari, dal ‘Biz- nei paesi a clima invernale freddo, e cioè le
zarria’ all’arancio a frutti variegati. cosiddette limonaie e le aranciere (ve ne sono
Nel medesimo periodo, poi, cominciano an- ancora di splendide in alcune ville toscane e
che a comparire libri e trattati sugli agrumi. presso la reggia di Versailles).
Qualche esempio? Il Libro de Agricultura di Alla fine del Settecento gli agrumi sono dun-
Alonso de Herrera, L’Hesperides, sive de ma- que ormai diffusi in tutti i paesi islamici, nel
lorum aureorum cultura et usu di Giovanni Mediterraneo, lungo le aree costiere di Asia,
Battista Ferrari e il Nederlantze Hesperides Africa ed Europa dove non si verificano gelate
di Jan Commelin. Successivo è invece il libro e in diverse zone dell’America come Messico,
di Johann Christoph Volkamer Nürnbergische Florida e Brasile.
Hesperides. Nel 1753, nel suo testo fondamentale Species
Nel continente americano la diffusione di Plantarum, Carl von Linné, meglio noto come
queste piante ha inizio nel XVI secolo: gli Linneo, classifica il genere Citrus.
Negli ultimi secoli, parallelamente alla storia relativamente modesto. Del 1909 è il brevet-
degli agrumi come piante si è sviluppata to della “macchinetta a leva”, che permise
quella delle sostanze da loro estratte. di meccanizzare quello che era definito il
Le prime descrizioni del processo di distil- processo a spugna. Successivamente si uti-
lazione delle essenze di limoni e arance lizzarono le “macchine sfumatrici”.
a partire dalle scorze si devono a Giovan Anche l’estrazione dell’acido citrico, dap-
Battista Della Porta che, nel Cinquecento, prima con la produzione del cosiddetto
descrisse anche come si otteneva l’olio es- “agrocotto” nel XVIII secolo, venne a mano
senziale distillando i fiori di arancio amaro a mano perfezionata, fino allo sfruttamento
(nel Settecento l’essenza cominciò a essere industriale su larga scala dei primi del Nove-
estratta per strizzamento). Risalgono invece cento. L’industria dei succhi di frutta nasce
alla metà del Seicento le prime testimonian- e si sviluppa invece nel XX secolo, con una
ze sull’estrazione manuale dell’essenza di notevole accelerazione negli ultimi decenni.
bergamotto in Calabria, mentre è del 1844 la E, infine, tra le altre sostanze ottenute dagli
prima “macchina calabrese” che consentì di agrumi ricordiamo la pectina, utilizzata per
ottenere un’essenza molto fine a un costo la gelificazione di marmellate e confetture.
17
AGRUMI E TRADIZIONI
I fiori degli agrumi sono considerati dei porta- ciarono a donare alle loro spose nel giorno
fortuna, e quelli d’arancio in particolare sono delle nozze.
spesso usati nei bouquet nuziali. In Grecia e in Sardegna è ancora praticata
Pare che questa tradizione risalga all’epoca un’antica usanza che consiste nel cospargere
delle crociate: per i Saraceni, le zagare erano il capo degli sposi con gocce estratte dagli
un simbolo di fecondità, e i cavalieri li comin- agrumi e dai loro fiori.
20 Conoscere gli agrumi
seme
esocarpo esocarpo
endocarpo mesocarpo (albedo)
mesocarpo (albedo)
spicchio, che contiene la polpa
e il succo del frutto
• In genere l’epicarpo (cioè la buccia, o scorza, “a regola d’arte” – sarebbe, in pratica, la pela-
del frutto) non viene consumato: la buccia tura “al vivo” – un po’ di pazienza e di tempo.
di molti agrumi è però eccellente essiccata In diversi casi, poi, anche la sottile buccia degli
e candita. In molti casi, poi, l’epicarpo è uti- spicchi ha un gusto amaro, come nel pompel-
lizzato per l’estrazione di oli essenziali molto mo o nel pomelo (molti eliminano addirittura
profumati (basta strizzarlo per sentirne l’aro- quella delle clementine e dei mandarini).
ma): l’essenza di bergamotto, per esempio, è di
particolare pregio per l’industria dei profumi. • In alcuni agrumi, come l’arancio e il pom-
pelmo, il colore dell’endocarpo può variare.
• In molte specie, come nell’arancio, gran parte Vi sono dunque, per esempio, arance a polpa
del mesocarpo rimane aderente alla buccia, bionda (‘Ovale’, bionda comune, ‘Valencia’)
e una parte resta invece attaccata alla polpa e arance rosso sanguigno (‘Tarocco’, ‘Mo-
interna. Visto che spesso il mesocarpo ha un ro’, ‘Sanguinello’), oppure pompelmi a polpa
sapore amarognolo, chi ha gusti... raffinati de- gialla o a polpa rosa. Nel Citrus australasi-
ciderà di eliminarlo, prima di gustarsi il frutto: cus può variare il colore tanto dell’esocarpo
operazione che richiede, per un’eliminazione quanto della polpa.
Conoscere gli agrumi 21
Come tutte le piante, anche gli agrumi sono precipitazioni, può essere importante recu-
interessati dai cambiamenti climatici in cor- perare tutta l’acqua piovana grazie a cister-
so: non solo dal punto di vista, come viene ne, serbatoi, laghetti, dove può essere fatta
immediatamente da pensare, dello sposta- affluire anche l’acqua utilizzata, che grazie a
mento dell’areale di coltivazione in zone una filtrazione e depurazione può essere effica-
volta precluse perché troppo fredde o dalla cemente riciclata.
desertificazione di zone una volta particolar- Per le piante è invece un vantaggio l’aumento
mente vocate. Contano, ad esempio, anche i della CO2 nell’atmosfera visto che l’incremen-
cambiamenti repentini, con ondate improv- to del tasso di anidride carbonica favorisce la
vise di caldo o di freddo: ad esempio diverse fotosintesi e quindi ci sarebbe un aumento
cultivar, soprattutto quelle senza semi, come della produttività.
le arance Navel o alcuni mandarini e limoni, Un altro importante aspetto relativo ai cam-
sono particolarmente soggette a danni da biamenti climatici è che possono favorire
ondate di calore. alcune malattie o parassiti: ad esempio, sem-
Anche eventi meteorici particolarmente in- bra che l’aumento delle temperature abbia
tensi possono mettere a rischio la coltiva- favorito una recrudescenza del Virus della
zione di queste piante, e chi le coltiva deve Tristeza degli agrumi.
tenerne adeguatamente conto. Ad esempio, Infine, se durante il periodo di fioritura ci
si devono curare il drenaggio e il deflusso sono eventi – che ora avvengono molto più
delle acque o rafforzare le protezioni contro spesso – di piogge molto intense e basse
gli smottamenti e le frane laddove si coltivi temperature, ne risentono gli insetti impol-
su terreni in pendenza. Al contrario, in caso linatori: quindi sono fortemente a rischio an-
di siccità o comunque di diminuzione delle che la formazione e la produzione dei frutti.
22 Conoscere gli agrumi
L’acqua
A parità di temperatura raggiunta, un altro Nei nostri climi, il fabbisogno idrico per gli
fattore può essere la differenza tra la tem- agrumi è stato calcolato in circa 2000 mm
peratura dell’ambiente e quella delle foglie, di pioggia (o di acqua di irrigazione) all’anno.
diversa a seconda che il cielo sia sereno o Quindi, da noi, l’irrigazione è quasi sempre
meno e che ci sia o meno vento. necessaria, sia per la scarsità di precipitazioni
Anche le temperature eccessive possono nelle regioni meridionali sia per la loro distri-
provocare l’arresto dello sviluppo dei frutti, buzione molto irregolare. Anche l’umidità at-
nonché il disseccamento di foglie e rami. mosferica ha una sua importanza: se è elevata
Alcune arance hanno un frutto doppio, con per questo che le varietà di questo tipo non
il più piccolo incluso all’interno di quello producono semi (apirenia).
più grande dal quale sporge leggermente Si tratta, per lo più, di specie originarie e tipi-
all’estremità superiore. Sono le arance di tipo che degli areali caldi e temperati, tropicali o
‘Navel’: il loro fiore, sopra l’ovario normale subtropicali. In Europa sono state introdotte
produce un secondo ovario, più piccolo, da nei secoli scorsi e molte si sono naturalizzate;
cui si sviluppa il secondo frutto. E anche in Italia sono tanto spontanee quanto coltiva-
l’apparato maschile presenta delle anomalie: te, soprattutto nelle regioni meridionali.
infatti, non produce polline funzionale, ed è
Conoscere gli agrumi 23
(ma entro certi limiti), da una parte migliorano e dei rametti, oltre che a rotture meccaniche
le caratteristiche organolettiche dei frutti, dei rami. Particolarmente dannosi sono poi i
dall’altra aumentano i rischi di malattie crit- venti marini, o comunque ricchi di salsedine.
togamiche e di infestazione di alcuni parassiti. Per proteggere le piante è possibile utilizzare
i frangivento, costituiti da piante vive di una
Il vento certa altezza resistenti alle raffiche o da recin-
La presenza di venti forti e persistenti può zioni, da posizionare in base alla direzione dei
provocare gravi danni alle colture di agrumi. venti più forti e frequenti. Nel caso bisogne-
Anche in questo caso, alcune specie e cultivar rebbe pensare all’installazione qualche anno
sono più sensibili di altre: mandarini, clemen- prima dell’impianto dell’agrumeto.
tine e aranci ‘Tarocco’ sono piuttosto sensibili,
mentre il limone è più resistente, anche grazie GENERI, SPECIE E VARIETÀ
al fatto che vegeta e fiorisce tutto l’anno. I Gli agrumi appartengono a diversi generi, di cui
danni sono dovuti a disseccamenti delle foglie i principali sono Citrus, Fortunella e Poncirus.
ATTENZIONE AL FREDDO
Sebbene i cambiamenti climatici abbiano non appena i rischi di gelate sono passati, le
consentito di spostare la coltivazione degli temperature risalgono e l’attività vegetativa
agrumi anche in località in cui, in preceden- della pianta è ripresa. Sono inoltre dispo-
za, sarebbe stata impossibile, il buon senso nibili alcuni prodotti per fasciare il tronco
suggerisce di non coltivarli in pieno campo e fogli in materiale plastico per coprire la
dove la temperatura scende sotto lo zero. parte aerea.
È poi buona norma adottare precauzioni Un altro metodo per proteggere la pianta
che consentano di contenere i rischi o di è irrigarla a pioggia (aspersione) quando la
intervenire per limitare i danni. La scelta del temperatura scende pericolosamente vicino
portainnesto, in questo contesto, è molto allo zero: il ghiaccio che si forma in questo
importante: alcuni, come l’arancio trifogliato caso protegge le parti delicate, soprattutto
(Poncirus trifoliata) possono infatti indurre i frutti, mantenendo una temperatura supe-
una maggiore resistenza alle basse tempera- riore a 0 °C al loro interno. L’unico rischio è
ture. Una prima, semplice protezione contro che qualche ramo si possa spezzare per il
le gelate è poi costituita dalla pacciamatura: peso eccessivo.
un buono strato di sostanza organica (paglia, Negli agrumeti industriali si possono invece
corteccia, foglie o anche compost soffice) proteggere le piante dalle gelate con grandi
consente di isolare l’apparato radicale, par- ventilatori che rimescolano l’aria più calda,
ticolarmente sensibile al gelo. Per le piante che tenderebbe a salire, con quella più fred-
giovani è anche possibile apportare una cer- da, a ridosso del terreno. I bruciatori sono
ta quantità di terra, che isola ancora meglio utilizzati sempre più di rado, a causa dei
della pacciamatura, da togliere in primavera costi di gestione elevati.
24 Conoscere gli agrumi
Il più importante è sicuramente Citrus, che (ibrido tra mandarino e arancio dolce) e i
comprende le specie elencate in tabella tangelo come il mapo (ibrido tra mandarino
(pagina a fianco). Con una certa facilità, gli comune e pompelmo).
agrumi formano poi degli ibridi tra le varie
specie: molte delle specie citate sono in re- IL MIGLIORAMENTO GENETICO
altà ibridi naturali, della cui origine si è persa Ogni anno scienziati, ricercatori, ibridatori
ogni traccia. In epoca più recente sono stati o anche semplici produttori contribuiscono
ottenuti ibridi di cui si conoscono più o meno a migliorare le caratteristiche delle piante
bene le specie d’origine, come il khatta (ibrido coltivate. I caratteri che interessano variano
tra limetta dolce e arancio dolce), il tangor dalla precocità alla produttività, dalla persi-
Conoscere gli agrumi 25
stenza e conservabilità dei frutti alla resisten- semi. Alcuni recenti ibridi triploidi ottenuti dal
za a malattie e parassiti, fino al portamento o CREA-OFA (Centro di ricerca per Olivicoltura,
al vigore delle piante. Frutticoltura e Agrumicoltura) di Acireale so-
Per quanto riguarda i frutti, possono essere no: ‘Alkantara®’ clementine Oroval (2x) x aran-
importanti l’assenza dei semi, il colore della cio Tarocco (4x); ‘Clara®’ clementine ‘Monreal’
polpa, la succosità o l’acidità, mentre per le (2x) x arancio Tarocco (4x); ‘Mandared®’, cle-
varietà ornamentali si ricercano caratteristi- mentine di ‘Nules’ (2x) x arancio Tarocco (4x);
che ancora diverse. L’assenza dei semi si ottie- ‘Mandalate®’, dall’incrocio del mandarino ‘For-
ne in genere attraverso mutazioni, naturali o tune’ (2x) x mandarino ‘Avana’ (4x); ‘Tacle®’, cle-
indotte, che provocano la poliploidia, in par- mentine ‘Monreal’ (2x) x arancio Tarocco (4x).
ticolare la triploidia. In genere, la poliploidia si Tra gli altri temi di miglioramento genetico c’è
associa a un maggior vigore della pianta e a la ricerca di nuovi portainnesti che conferi-
dimensioni maggiori di fiori e frutti. Le cellule scano alle piante caratteristiche di rusticità, di
somatiche degli organismi eucarioti, agrumi entrata precoce in produzione e di produtti-
compresi, hanno normalmente un corredo vità, oppure ancora che migliorino la qualità
genetico diploide, pari a 2n, mentre i gameti dei frutti e li rendano resistenti alle avversità.
(le cellule per la riproduzione, in questo caso il Per il miglioramento genetico sono anche state
polline e l’ovulo), che si formano nel processo messe a punto tecniche che sfruttano carat-
di mitosi, hanno un corredo genetico aploide, teristiche tipiche degli agrumi: molte specie
pari a n. I gameti si uniscono poi nel processo possono infatti differenziare embrioni a partire
della meiosi per riformare una cellula diploide da cellule provenienti dai tessuti dell’ovario
all’origine dell’embrione: metà del corredo (nucelle), quindi senza fecondazione. La tec-
cromosomico proviene dal gamete maschile e nica consiste nella coltura in vitro di ovuli non
metà da quello femminile. sviluppati, dai quali ottenere grandi quantità
Gli ibridi poliploidi, con corredo genetico di plantule nucellari. Le plantule così ottenute
pari a 4n (tetraploidi) o più raramente 3n hanno un vigore e una produttività superiore;
(triploidi) si formano talvolta in natura ma la loro caratteristica più importante è però l’as-
possono essere anche indotti da mutazioni senza di virus, che nella maggior parte dei casi
provocate dall’uomo, con l’uso di prodotti non passano dalla pianta madre al seme.
naturali (come la colchicina) o di sintesi op- Sono state recentemente introdotte altre tec-
pure ancora con altri metodi come l’irradia- niche molto innovative, come l’editing del ge-
zione. In particolare, gli ibridi triploidi sono noma e la cisgenesi (trasferimento di parte del
incompatibili con la riproduzione sessuale, in genoma di un esemplare in un altro della stessa
quanto la meiosi non può avvenire perché specie). Con queste tecniche di laboratorio,
i gameti che si formano sono ‘aneuploidi’, che hanno consentito di “saltare” anni e anni
non contengono cioè coppie omologhe di di ricerca, sono state migliorate caratteristiche
cromosomi. Quindi, negli ibridi triploidi i frutti come la resistenza agli stress biotici e abiotici,
si formano normalmente, anzi hanno spesso alla resistenza post-raccolta dei frutti, fino alla
dimensioni maggiori, ma non contengono resistenza a parassiti e patogeni.
Conoscere gli agrumi 27
LA PREZIOSISSIMA VITAMINA C
L ’arancio amaro è
probabilmente un
reincrocio di Citrus
la polpa per la mar-
mellata e le bucce
per fare i canditi. Parti
maxima (il pomelo) della pianta sono inol-
x Citrus reticulata (il tre impiegate nell’in-
mandarancio). dustria dei profumi.
È originario della Cina; Dalla buccia si ottiene
in Europa arrivò grazie l’essenza di bigarade,
agli arabi nel X seco- utilizzata in liquori
lo, mentre pare che in come il Curaçao e il
Italia sia arrivato gra- Cointreau.
zie ai crociati nell’XI L’arancio amaro ha una
secolo. resistenza alle basse
Raggiunge i 10 m d’al- temperature molto
tezza e ha la chioma più alta rispetto all’a-
arrotondata. Le foglie rancio dolce, tanto
sono verde intenso, che spesso viene uti-
ovate, appuntite all’a- lizzato come portain-
pice e arrotondate al- nesto per altre specie
la base; caratteristica e varietà di agrumi.
la presenza di alette Tra le cultivar, parti-
sul picciolo. I fiori, colarmente interes-
solitari o in infiore- sante è la ‘Bizzarria’:
scenze, sono grandi, presenta contem-
bianchi e molto pro- poraneamente frutti
Arancio amaro
fumati. dell’arancio amaro e
I frutti sono più piccoli di quelli dell’arancio del limone cedrato, e ha frutti bitorzoluti,
dolce, depressi alle estremità e con una polpa gialli, arancioni e verdi, con caratteristiche di
acida, amarognola e ricca di semi; l’epicarpo entrambe le specie; vi sono poi altre cultivar
è abbastanza sottile e rugoso; a maturazione con frutti curiosi (costolati o con protuberanze
assumono un bel colore arancio e possono varie, come l’arancio corrugato) o con foglie
persistere a lungo sulla pianta. Si utilizzano increspate, molto sottili o variegate.
30 Le specie e le varietà più note
ARANCIO DOLCE
C itrus sinensis
vigore, i frutti hanno la buccia color arancio, • L’ultimo gruppo, quello delle bionde a ma-
talvolta screziato, e la polpa di un rosso più o turazione tardiva, è caratterizzato da frutti
meno intenso. che rimangono a lungo sulla pianta, dato
• Il terzo gruppo, quello delle varietà ‘Navel’, che il picciolo è saldamente attaccato al
è caratterizzato dalla presenza, all’interno del frutto. Se le condizioni climatiche non sono
frutto principale, di un altro frutto più picco- ottimali, la maturazione può essere difficile.
lo, detto ombelico (navel in inglese). Le pian- Di questo gruppo fanno parte la ‘Valencia
te sono vigorose e relativamente resistenti Late’, la cultivar più coltivata nel mondo (è uti-
al freddo; i frutti hanno in genere una ma- lizzata anche per la produzione di succhi), con
turazione precoce e buccia e polpa arancio- frutti arancioni, buccia sottile e polpa succosa
ne: per la stessa caratteristica genetica che con pochi semi, e la ‘Ovale’ o ‘Calabrese’, una
fa loro produrre il secondo frutto, sono sterili delle cultivar tardive più diffuse in Italia, ca-
e non producono semi. Tra le varietà più note ratterizzata, come indica il nome, dalla forma
e diffuse troviamo la ‘Washington Navel’, la ovale dei frutti, che persistono a lungo sulla
‘Thompson Navel’, la ‘Navel Late’ e la ‘Nave- pianta. Tra le varietà ornamentali ricordiamo
lina’, a frutti più piccoli e adatta anche per la invece la ‘Foliis variegatis’, con foglie variegate
produzione di piante ornamentali. e frutti curiosamente striati.
32 Le specie e le varietà più note
BERGAMOTTO
C itrus bergamia
Frutto di bergamotto
CALAMONDINO
x C itrofortunella miCroCarPa
( x C itrofortunella mitis , C itrus mitis , C itrus madurensis )
Calamondino
36 Le specie e le varietà più note
CEDRO
C itrus mediCa
Cedro ‘Maxi’
Cedro della curiosa varietà ornamentale ‘Mano di Budda’: a sinistra, chiuso; a destra, aperto
Chinotto 39
CHINOTTO
C itrus myrtifolia
I l chinotto è originario
– come suggerisce il no-
me comune – della Cina
le. Danno origine a no-
tevoli quantità di frutti
di modeste dimensioni,
meridionale. schiacciati alle estremità
È un albero di piccole e di colore arancio in-
dimensioni, che non su- tenso a maturazione; la
pera i 3 m d’altezza, a polpa è amara e acida,
portamento compatto ma l’effetto ornamentale
e a crescita lenta, con è notevole, anche perché
rami senza spine (unico possono rimanere sulla
agrume con questa carat- pianta per un paio d’anni;
teristica). si utilizzano per la pro-
Anche le foglie sono duzione di canditi e della
caratteristiche: picco- omonima bibita.
Chinotto
le, ellittiche, appuntite, Viene innestato soprat-
cuoiose e di colore verde lucido, ricorda- tutto su arancio amaro (Citrus aurantium).
no quelle del mirto (Myrtus communis). Si presta molto bene alla coltivazione in
I fiori, bianchi e profumati, sono piuttosto vaso, in particolare, grazie al portamento, a
piccoli, con fioritura primaverile e autunna- quella dei bonsai.
Chinotto
allevato ad
alberello Frutti e fiori di chinotto
40 Le specie e le varietà più note
CLEMENTINA
C itrus retiCulata (C itrus Clementina )
FINGER LIME
C itrus australasiCa
KUCLE
f ortunella margarita x C itrus retiCulata
Kucle potato
Kucle allevato a piramide
ad alberello
Kumquat rotondo 43
KUMQUAT ROTONDO
f ortunella jaPoniCa
A
pone.
nche se le origini sono incerte, sembra
che questa specie provenga dal Giap-
KUMQUAT OVALE
f ortunella margarita
Q uesta specie,
che proviene
dal sud della Cina, pa-
è gradevolmente aci-
dula. I frutti si man-
giano interi.
re abbia origini molto Come tutti gli al-
antiche. tri kumquat, anche
Forma piccole piante questa specie ha una
cespugliose e com- buona resistenza al
patte, con rami leg- freddo e un note-
germente spinosi. Le vole valore orna-
foglie sono lanceola- mentale, apprezzato
te, verde scuro luci- soprattutto in vaso,
do sopra e più chiare grazie alla lunga per-
sotto. sistenza dei frutti.
I fiori, che compa- Tra le varietà, se ne
iono soprattutto in Kumquat ovale ricorda una con fo-
estate, sono singoli o glie e frutti grandi
riuniti in piccole infiorescenze. circa il doppio rispetto al normale (kumquat
I frutti sono piccoli, ovali e con una buccia gigante) e una con frutti rotondi (kumquat
arancione, liscia, ricca di oli essenziali; la polpa tondo).
LIME
C itrus aurantifolia
D a alcuni autori è
considerato un
ibrido naturale di Ci-
fiori del raccolto se-
guente.
Tra le cultivar ricor-
trus medica (il cedro) diamo la ‘Mexicana’
con un’altra specie. (limetta messicana),
È coltivato princi- molto sensibile al
palmente nelle zone freddo, tanto che è
tropicali dell’Asia per di difficile coltivazio-
la produzione di olio ne all’aperto persino
essenziale, ricavato in Sicilia; la ‘Neapo-
dalla buccia. L’essen- litanum’, meno sen-
za viene impiegata sibile al freddo e già
nell’industria alimen- conosciuta nei giar-
tare per la produzio- dini medicei del XVI
ne di bibite e anche secolo; ‘La Valletta’,
nell’industria dei pro- Limetta di Tahiti: secondo alcuni autori si tratta probabilmente una
fumi e dei detergenti. di una specie a se stante (Citrus latifolia), per altri mutazione ottenuta
Forma alberelli (alti appartiene alla specie Citrus aurantifolia a Malta.
fino a 3-5 m) con ra-
mificazioni irregolari e rametti spinosi.
Le foglie sono ovali, da ellittiche a oblunghe,
finemente crenate, arrotondate alla base, ap-
puntite all’apice e di colore verde chiaro; i
piccioli, alati, sono leggermente appiattiti.
Le infiorescenze, a racemo, hanno da due a
sette fiori piccoli, bianchi e molto profuma-
ti, prodotti irregolarmente in diversi periodi
dell’anno.
I frutti sono piccoli e ovali, per lo più verdi o
verdi-giallastri, anche se alcune cultivar posso-
no diventare più o meno gialle a maturazione;
la buccia è sottile e ricca di oli essenziali; la
polpa è molto acida.
Dal lime sono derivati anche ibridi come questo
I frutti rimangono a lungo sulla pianta, con- limequat, incrocio tra Citrus aurantifolia x Fortunella
tribuendo all’effetto ornamentale assieme ai margarita
46 Le specie e le varietà più note
LIMETTA DI RANGPUR
C itrus limonia
LIMETTA DOLCE
C itrus limetta
LIMONE
C itrus limon
I VERDELLI
Limone allevato a spalliera Limone allevato in vaso con tutori Limone potato a piramide
Limone 51
LIMONE MEYER
C itrus m eyeri
Limone Meyer
LIMONE VOLKAMERIANO
C itrus volkameriana
MANDARINO CLEOPATRA
C itrus reshni
MANDARINO KING
C itrus nobilis (C itrus deliCiosa )
Frutto e
pianta del
mandarino
‘Fortuna’
Mandarino King
Mandarino Satsuma 55
MANDARINO SATSUMA
C itrus unshiu
È un agrume origi-
nario probabil-
mente del Giappone,
I frutti arrivano a
maturazione quando
ancora non hanno
dove si pensa abbia raggiunto la comple-
avuto origine circa ta colorazione della
quattro secoli fa. In buccia; quando si la-
Italia è apparso verso sciano i frutti sulla
la fine del XIX secolo. pianta, la buccia si
Si tratta di una pianta gonfia, staccata dalla
di dimensioni medio- polpa, e gli esperidi
piccole, con porta- raggiungono ester-
mento espanso e so- namente dimen-
lo talvolta pendulo. sioni simili a quelle
Le foglie, di colore delle arance; però
verde scuro, sono tendono a perdere
ellittiche, piuttosto quasi completamen-
grandi e con apice te il loro sapore.
appuntito. I fiori, Le piante hanno una
solitari o in gruppi, buona resistenza al
appaiono in prima- freddo e sono ap-
vera e sono bian- Frutti di mandarino Satsuma prezzate dal punto
chi e medio-piccoli. di vista ornamentale
Il frutto è di medie dimensioni, depresso alle per la lunga persistenza dei frutti.
estremità e con buccia arancione, sottile, che I Satsuma, come molte varietà di agrumi or-
si stacca facilmente dalla polpa, succosa e in namentali, si innestano in genere su arancio
genere priva di semi. trifogliato.
56 Le specie e le varietà più note
Mapo: esperidio
POMPELMO
C itrus x Paradisi
Frutti di pomelo
61
La propagazione
PER SEME
La propagazione per seme tecnicamente è
quella più semplice: in primavera si estraggono
i semi dal frutto maturo, li si risciacqua accu-
ratamente e li si pianta, il più presto possibile,
in una seminiera riempita con una composta
apposita (terreno piuttosto sciolto e molto
ben drenato, a base di torba e sabbia), a una
profondità di 0,5-1 cm. Per germinare, i semi
hanno bisogno di calore e di luce abbondan-
te, nonché di un’umidità elevata e costante:
in queste condizioni le piantine cominciano
a emergere entro una settimana. A mano a
mano che crescono, vanno eliminati i rametti
laterali fino a una quindicina di centimetri
d’altezza, lasciando crescere solo il getto
principale. Le piantine vanno poi trapiantate
in vasetti o in pieno campo.
Gli svantaggi principali della semina sono
l’ottenimento di piante molto spesso diverse Germinazione da seme
da quella d’origine nonché notevolmente di-
sformi, e che producono frutti solo molto più soggetto dà l’apparato radicale, viene chiama-
tardi rispetto a piante ottenute con l’innesto ta portainnesto; quella superiore, che caratte-
(cioè non prima di dieci anni). Queste piante, rizzerà la parte aerea della nuova pianta, viene
tra l’altro, mantengono a lungo anche altre ca- detta marza.
ratteristiche giovanili quali la presenza di spine L’innesto viene utilizzato per conseguire di-
e un vigore eccessivo. versi obiettivi. In primo luogo per eliminare gli
Questo tipo di moltiplicazione si utilizza so- inconvenienti delle piante da seme, ottenen-
prattutto per la produzione di portainnesti. Le do quindi piante identiche a quelle di origine,
piante sono pronte per tale uso dopo due-tre più uniformi e che entrano in produzione
anni dalla semina, quando hanno raggiunto il molto prima. Serve poi a superare alcuni pro-
diametro di 1-1,5 cm. blemi fitopatologici e a far adattare le piante
a diversi substrati e condizioni climatiche.
PER INNESTO Alcuni portainnesti hanno anche un effetto
Questa tecnica consiste nell’unire due parti di regolatore sulla produzione dei frutti e sulle
piante diverse: quella inferiore, che al nuovo loro caratteristiche. La scelta del portainnesto
62 La propagazione
I tipi di innesto
Tra le diverse tecniche di in-
nesto, per gli agrumi si prefe-
riscono l’innesto a gemma (o
innesto a T), quello a penna e
quello a corona.
• L’innesto a gemma è il più
utilizzato. Da una pianta sana 4. Legare bene l’innesto 5. Quando la gemma innestata
e vigorosa della varietà da in- con rafia o con un legaccio comincerà a crescere, eliminare il
nestare si preleva un rametto elastico ramo di sostegno
già ben lignificato, che abbia
La propagazione 63
quindi almeno due anni di età. I rametti pos- deve coprire quasi completamente la gemma
sono anche essere conservati per un breve (attenzione a non inserire quest’ultima ca-
periodo in frigorifero, racchiusi in un sacchetto povolta). A questo punto, l’innesto va legato
di polietilene – controllando che non secchino con rafia o elastici: il legaccio sarà eliminato
e non sviluppino muffe – ma è bene utilizzarli il quando l’innesto sarà riuscito, entro una tren-
più presto possibile. Dal rametto, dopo l’aspor- tina di giorni dall’intervento. Il segno della
tazione di tutte le foglie, si preleva una gemma riuscita dell’innesto è il mantenimento del
circondata da un po’ di corteccia (2 cm circa colore verde circa un mese dopo l’operazione.
in totale); per quanto riguarda lo spessore, si A questo punto si potrà recidere il portainne-
deve fare riferimento al cambio, cioè lo strato sto qualche centimetro al di sopra della gem-
verde subito sotto la corteccia, sopra il legno: ma innestata, inducendola così a svilupparsi.
il cambio della gemma deve assolutamente I rami di “selvatico” che si sviluppano dovranno
corrispondere al cambio del portainnesto. Il essere asportati solo dopo un paio di mesi,
coltello utilizzato deve essere ben affilato e il perché aiutano la ripresa della pianta dopo
taglio va eseguito dal basso verso l’alto; buona l’eliminazione dell’apice (capitozzatura).
norma è pulirlo e disinfettarlo dopo ogni uso Su portainnesti robusti si possono innestare
per non trasmettere malattie. Sul portainne- due gemme, l’una contrapposta all’altra, per
sto si pratica un’incisione a T rovesciata sul ottenere piante con un aspetto più pieno e
fusto, a una quindicina di centimetri da terra; cespugliato.
utilizzando la punta del coltello si divarica la • L’innesto a penna viene effettuato su por-
corteccia del portainnesto e qui si inserisce la tainnesti di piccolo diametro (0,6-1,2 cm):
gemma preparata in precedenza. La corteccia in serra si può effettuare anche quando il
L’innesto a penna
3. Su ambedue i
soggetti praticare
1-2. Praticare un taglio obliquo un taglio longitu- 4-5. Appoggiare la marza
(a penna) sia sul portainnesto dinale, creando sul portainnesto. Legare
sia sulla marza una sorta di lin- bene con rafia o con un
guetta legaccio elastico
64 La propagazione
con un sacchetto di plastica per evitare il dis- ad anello, che interessa quindi tutto il ramo.
seccamento e con uno di carta contro la luce Si prende poi un sacchetto di polietilene
solare: i sacchetti verranno asportati quando aperto su due lati e si lega saldamente l’e-
le marze avranno ripreso a crescere, circa un stremità inferiore qualche centimetro sotto
mese dopo l’intervento. il taglio, quindi si riempie il sacchetto di ter-
I rametti “selvatici” del portainnesto vanno riccio inumidito (o di torba) e lo si lega bene
eliminati, lasciando solo per il tempo stretta- anche all’estremità superiore.
mente necessario quelli utilizzati come tutori. All’interno del sacchetto, all’altezza del ta-
glio, si formeranno delle radici: quando sa-
PER TALEA ranno ben sviluppate, sarà possibile tagliare
Per questo metodo di propagazione, tra giu- la margotta staccando il rametto dalla pianta
gno e settembre si devono prelevare rametti madre.
di un anno, con un diametro di 5-10 mm, divi-
dendoli in porzioni di 10 cm circa, con cinque-
sei foglie ciascuna.
Le foglie basali vanno eliminate, lasciandone COSÌ FANNO OLTREOCEANO
solo un paio, quindi si fanno radicare inseren-
doli in una cassetta riempita con un substrato
costituito da sabbia, terra d’erica e torba in • In America sono diffuse alcune piante,
parti uguali, mantenendo elevate umidità e denominate Citrus cocktail, in cui su uno
temperatura e proteggendo le piantine con stesso portainnesto sono innestate a co-
rona diverse specie di agrumi. Il vantaggio,
teli o tessuto-non-tessuto. Prima di inserire
in questo caso, è di avere frutti diversi
la talea nel substrato, è buona norma immer-
sulla stessa pianta, risparmiando spazio.
gerne la base in un prodotto a base di ormoni Lo svantaggio è che le varietà a crescita
vegetali che favoriscono la radicazione. Nor- più vigorosa vanno potate spesso per con-
malmente, la radicazione delle talee avviene in sentire a quelle più deboli di sopravvivere.
4-6 settimane. A questo punto si trapiantano • Tra i portainnesti utilizzati in America
le piantine in vasetti. ricordiamo: Citrus jambhiri, ottimo per la
Questa tecnica si utilizza per diverse specie, resistenza alla siccità ma che dà frutti
soprattutto ornamentali: i vantaggi sono la di mediocre qualità; Citrus limonia, con
semplicità e l’ottenimento di piante identiche caratteristiche simili ma con una migliore
qualità dei frutti e più tollerante a valori
a quelle originali; lo svantaggio principale è
di pH elevati; Citrus reshni, ottimo per la
una maggiore sensibilità ad alcuni parassiti e
qualità dei frutti, ma a crescita lenta e con
malattie rispetto alle piante innestate. pezzatura dei frutti limitata; citrumelo
(Poncirus trifoliata x Citrus paradisi) nella
PER MARGOTTA selezione ‘Swingle’, ora adottato anche da
Nel mese di aprile, quando la pianta entra noi, con buone prestazioni in generale, ma
in piena vegetazione, si sceglie un ramo di che non tollera un pH elevato.
due anni o più su cui si pratica un’incisione
67
Le tecniche colturali
IL TERRENO
Per l’impianto di un agrumeto, fondamentale
è conoscere a fondo il terreno dove si inten-
de mettere a dimora le piante: sarà dunque
necessario effettuare un’analisi approfondita,
affidandosi a laboratori o enti di provata
capacità. Dal punto di vista fisico vanno ac-
certate la struttura del terreno e la sua capa-
cità idrica. Dal punto di vista chimico vanno
invece verificati il contenuto dei principali
elementi nutritivi o macroelementi (azoto,
fosforo e potassio, ma anche magnesio e
ferro) e quello dei microelementi, presenti in
quantità minori (zinco, manganese ecc.), il pH
e il contenuto di calcare attivo.
Gli agrumi preferiscono i terreni profondi
(almeno 1 m di profondità per il corretto
sviluppo dell’apparato radicale) di medio
impasto: indicativamente, un terreno ideale
è costituito per il 15-20% da argilla, per il 15-
20% da limo e per il 40-60% da sabbia, con
uno scheletro (cioè le pietre e i sassi di grandi
dimensioni) che non superi il 10-15%.
Si adattano però anche ad altri tipi di terre-
no – mai però eccessivamente argillosi (da
evitare quelli con una percentuale di argilla
superiore al 35%) – e vanno ugualmente
bene i suoli sabbiosi o comunque ben per-
meabili: l’unico accorgimento da adottare è
l’aumento delle irrigazioni e delle concima-
zioni per compensare l’acqua e le sostanze
nutritive che vanno perse per la maggiore
percolazione.
Da evitare, anche, i terreni con falda freatica Il terreno ideale per l’agrumeto è profondo
superficiale e soggetti a ristagni di acqua, do- e di medio impasto
68 Le tecniche colturali
ve si possono verificare asfissie e marciumi anche una certa dose di sostanza organica,
radicali. I terreni più adatti da questo punto che può essere apportata con le lavorazioni
di vista sono quelli con una velocità di infil- precedenti la messa a dimora. Da monitorare
trazione dell’acqua superiore a 30-40 mm/h. attentamente, poi, sono la microfauna e la
La presenza di uno scheletro eccessivo pone microflora del suolo, dai lombrichi ai batteri
invece problemi per la meccanizzazione del- ai funghi utili, che consentono l’umificazione
le operazioni colturali. della sostanza organica, rendendola disponi-
Gli agrumi rifuggono anche dai terreni ecces- bile per le piante.
sivamente calcarei (cioè con una percentuale
di calcare attivo superiore al 30%, in cui l’as- L’EPOCA DI IMPIANTO
sorbimento di alcuni elementi nutritivi viene Il momento migliore per mettere a dimora
impedito) o eccessivamente salini (nell’analisi le giovani piante di agrumi è la primavera, da
vanno valutati i contenuti di solfati, cloruri, fine marzo a maggio, a seconda delle zone,
carbonati e bicarbonati). La reazione del quando il rischio di gelate è ormai passato
terreno dovrebbe essere neutra, con un va- e le piante possono avere una ripresa vege-
lore di pH compreso tra 6,5 e 7,5. Necessaria tativa rapida. In questo periodo si trovano
Le tecniche colturali 69
I filari devono essere allineati con precisione fin dal momento della preparazione delle buche
L’analisi fogliare permette di definire la corretta concimazione delle piante: nella foto una carenza di zinco.
74 Le tecniche colturali
essere nei filari esterni) e partendo da una lo, che permette a sua volta di avere una mi-
pianta si prosegue a zig-zag, prendendo gliore struttura fisica e la mineralizzazione e
quattro-cinque foglie per pianta – le foglie solubilizzazione di alcune sostanze nutritive.
devono essere in buone condizioni, da scar- Sono quindi utili gli apporti di sostanza orga-
tare quelle danneggiate o clorotiche – per un nica, come il letame ben maturo, o il sovescio
totale di circa 200 foglie per ettaro. delle leguminose (incorporazione nel terreno
Per l’individuazione delle carenze, in alcuni di queste piante).
casi è necessario anche l’esame visivo delle Tradizionale è ad esempio l’uso del lupino
foglie. secco triturato, che si può trovare facilmente
I concimi vanno sempre utilizzati nelle dosi e a prezzi contenuti e che conferisce, al di
indicate, perché anche gli eccessi nutrizionali là della sostanza organica, la giusta acidità al
o gli squilibri possono provocare gravi danni, substrato.
né più né meno delle carenze.
Come dicevamo in precedenza, molto im- LA CONCIMAZIONE FOGLIARE
portanti sono anche le proprietà biologiche Le foglie degli agrumi, durante la fase di
del terreno, dovute soprattutto alla presenza attività vegetativa possono assorbire una
della microfauna e della microflora: lombri- certa quantità di elementi nutritivi. Questo
chi, batteri e funghi micorrizici sono infatti consente di intervenire con concimazioni
gli agenti più attivi nell’umificazione del suo- a effetto rapido (irrorazioni sulla chioma)
LE FOGLIE PARLANO
Le foglie clorotiche evidenziano sempre ingiallimenti diffusi. Nella foto: esemplare colpito da clorosi ferrica
consente poi di usare meno acqua rispetto zione di pompaggio da cui partono le con-
ad altri metodi (come quello per aspersione dutture principali, interrate a circa 50 cm di
a pioggia o quello tradizionale a conche), di profondità; le condutture secondarie arriva-
ridurre la quantità di concimi utilizzata e di no fin sotto a ogni pianta, dove escono in
usare acque leggermente saline senza rischi superficie, vicino al tronco. Su dei montanti
di bruciature sulle piante. a T sono poi inseriti gli erogatori che spruz-
Nei terreni in pendenza, inoltre, si riduce zano l’acqua sottochioma.
notevolmente il rischio di erosione. Con questo tipo di irrigazione è possibile
Oltre al costo, determinato fra l’altro dalla utilizzare volumi di adacquamento ridotti
necessità di un impianto di filtraggio e dalla con turni brevi: circa 200 m3 per ettaro per
manutenzione necessaria per la pulizia degli ogni turno. La produttività risulta ottima, sia
ugelli, l’altro svantaggio di questo sistema qualitativamente sia quantitativamente. I tur-
è la sua sensibilità al vento, che frammenta ni sono in funzione dell’andamento climatico
i getti. Un altro vantaggio, invece, è il fun- e della natura del terreno.
zionamento a bassa pressione, con discreti Si sta diffondendo anche l’irrigazione a goccia,
risparmi economici. La portata varia, a secon- che a fronte di un notevole investimento per
da dell’erogatore, da 20 a 120 l/h. l’impianto (pompe, tubazioni, ali gocciolanti o
L’impianto viene predisposto con una sta- gocciolatoi ecc.) permette in seguito di rispar-
Le tecniche colturali 77
LA POTATURA
La potatura degli agrumi non va considerata
alla stregua di quella di buona parte degli altri
fruttiferi: nel caso degli agrumi è importante
mantenere un buon equilibrio tra l’interno
e l’esterno della chioma stessa. Quindi la
forma più utilizzata per gli agrumi (almeno
per la produzione dei frutti) è il globo a
chioma piena. La pianta è cioè lasciata libera
di accrescersi con il suo portamento naturale
e con le ramificazioni fruttifere anche nella
parte bassa, pure fino a livello del terreno.
Se invece le piante sono in parchi o viali, si
possono adottare forme come gli alberelli
o le spalliere, mentre nei giardini di piccole
dimensioni si possono utilizzare forme più
slanciate, privilegiando i rami apicali e ridu-
cendo via via il numero dei getti laterali.
Bisogna distinguere tra quella effettuata per
dare la forma di allevamento desiderata
alla pianta (potatura di formazione), molto
più importante rispetto ad altri fruttiferi, e
quelle che si fanno in seguito, durante la fase
di coltura (potature di mantenimento), ricor-
dando che potature periodiche equilibrate
possono migliorare la qualità del prodotto
perché permettono anche alle foglie interne
della chioma di ricevere una quantità di luce
sufficiente per la fotosintesi.
Per una corretta potatura è necessario te-
nere conto di come le piante fioriscono e
fruttificano. Bisogna quindi considerare che,
per gli agrumi, la fruttificazione avviene sui
rami dell’anno precedente, e che l’accresci-
mento dei rami si verifica normalmente in tre
Le tecniche colturali 79
LA POTATURA MECCANICA
periodi: primavera, inizio estate e autunno. bisogna eliminare i rami che sporgono o che
L’induzione fiorale delle gemme comincia du- comunque possono rovinare la forma data
rante il periodo di riposo invernale, mentre il alle piante in fase di formazione.
massimo contenuto di sostanze di riserva nel- In alcune specie, come nel mandarino o nelle
le foglie e nei rami lo si ha nei mesi di febbraio clementine, si osserva un certo affastella-
e marzo. L’allegagione dei fiori è in funzione mento dei germogli: li si deve quindi diradare
della quantità di sostanze di riserva presenti per far sì che i rametti siano correttamente
nella pianta. La potatura, dunque, non andreb- distanziati. Su queste specie, la potatura
be mai eseguita in febbraio e marzo, quando si dovrebbe essere effettuata tutti gli anni, per
ha l’accumulo delle sostanze di riserva, ma nei evitare l’alternanza di produzione; per altre
mesi successivi, tra fine primavera ed estate. specie, come l’arancio, il turno di potatura
Vanno evitati i periodi in cui le temperature può invece essere pluriennale.
sono molto basse o molto alte. Nella fase giovanile di allevamento i tagli
Nelle specie che fioriscono tutto l’anno sono da evitare il più possibile, per non ri-
bisogna fare particolare attenzione a non tardare l’entrata in produzione, procedendo
eliminare le gemme a fiore. eventualmente alla sola asportazione dei
Gli interventi devono servire anche per dare succhioni. E anche sulle piante adulte non
alla pianta una forma e una struttura che le si deve intervenire troppo severamente per
consentano un migliore utilizzo della luce, non alterare il rapporto tra vegetazione e
tenendo naturalmente conto che i rami de- produzione: tagli eccessivi favoriscono infatti
vono poter sostenere il peso dei frutti senza la vegetazione a scapito della formazione
rischiare di spezzarsi. dei frutti.
Bisogna poi considerare che una buona fiori- Le potature sono invece necessarie quando
tura si ottiene solo se la pianta ha una quan- si verificano attacchi parassitari da cocciniglie
tità di foglie adeguata: non bisogna quindi e quando l’altezza della pianta non permette
esagerare con le potature, limitandosi solo ad più un’agevole raccolta da terra.
alleggerire la chioma eliminando i rami secchi, Ricordiamo infine che se si deve operare su
rotti o debilitati dopo che hanno già fiorito un gran numero di piante si possono uti-
o quelli curvi verso il basso. I succhioni, cioè lizzare forbici pneumatiche, che riducono
i lunghi rami privi di frutti, vanno eliminati notevolmente la fatica.
quando provengono dalla parte basale delle
branche più grosse, mentre per quelli situati
nelle zone più periferiche della chioma ci si OCCHIO ALLE SPINE!
può limitare alla spuntatura. In alcune forme
di allevamento, come la spalliera, i succhioni
Diverse specie di agrumi sono spinose:
possono poi essere semplicemente piegati quando le si pota bisogna dunque adottare
verso il basso: spesso, così, perdono di vi- tutte le precauzioni possibili, in primo luo-
gore e sono indotti a fiorire. Per le forme di go indossando un paio di guanti.
allevamento come l’alberello o la spalliera,
Le tecniche colturali 81
Gli agrumi si raccolgono tirando e torcendo il frutto, per non staccarne il piccolo e i residui del calice
82 Le tecniche colturali
I frutti degli agrumi possono presentare, ma possono anche soffrire di oleocellosi (rot-
anche dopo la raccolta e durante la conser- tura delle ghiandole contenenti gli oli essen-
vazione, attacchi da malattie e parassiti o ziali), necrosi peripeduncolare e dermatosi.
fisiopatie. Lo sviluppo delle malattie sui frutti in con-
I più comuni sono i marciumi, provocati da servazione può essere favorito da condizioni
diversi funghi, tra cui i più noti sono quelli ap- erronee di temperatura e umidità nei locali
partenenti ai generi Penicillium e Diplodia; adibiti all’immagazzinamento.
Le tecniche colturali 83
LA COLTIVAZIONE IN VASO
Tra gli agrumi, sono molti quelli che si adat-
tano alla coltivazione in vaso: in particolare
i cosiddetti mandarini giapponesi, come i
kumquat, ma anche i limoni e altre specie e
varietà tipicamente da frutto.
La scelta del vaso (in terracotta o in plastica)
è assolutamente libera, e dovuta più che al-
tro a preferenze estetiche o al diverso peso
dei contenitori: va tenuto però conto della
maggiore sensibilità dei vasi di plastica al
riscaldamento eccessivo del terreno (soprat-
tutto se di colore nero). Naturalmente, poi,
il vaso dovrà avere una misura appropriata
alle dimensioni della pianta (e a proposi-
Nelle zone in cui le temperature invernali sono
to: ricordatevi, al momento dell’acquisto, di rigide, è preferibile coltivare gli agrumi in vaso, per
controllare che il fogliame sia di un bel verde farli svernare in serra
brillante e che non presenti segni di soffe-
renza, malattie o parassiti): la chioma non
dovrà sporgere più di una quindicina di cen- considerare è che in genere gli agrumi hanno
timetri rispetto al margine del contenitore. radici profonde, quindi richiedono vasi di
In genere è opportuno non superare mai le un’altezza adeguata. Per queste piante non
dimensioni che non consentono di traspor- sono indicati i vasi a riserva d’acqua né la
tare facilmente la pianta. Un altro fattore da presenza di sottovasi.
84 Le tecniche colturali
le piante in vaso sono piuttosto sensibili a ne bisogna mantenere una certa regolarità,
carenze nutritive, come la clorosi ferrica, che soprattutto dopo la fioritura, nel periodo
si evidenzia con ingiallimenti delle foglie. In dell’allegagione, quando carenze o eccessi
questo caso si interviene con prodotti a base idrici potrebbero compromettere la produ-
di chelati di ferro. zione dei frutti. Se l’acqua di casa è molto
Le annaffiature devono essere, per quantità calcarea, è consigliabile utilizzare acqua pio-
e frequenza, proporzionate all’andamento vana o demineralizzata o acidificare quella
stagionale. Con alte temperature bisogna au- del rubinetto: un metodo molto semplice
mentare tanto il dosaggio quanto la cadenza è ad esempio aggiungere 1,5 cc di aceto per
delle irrigazioni, stando però ben attenti litro d’acqua.
a non esagerare, per evitare fenomeni di Come per tutte le piante, è meglio non irri-
asfissia radicale. In ogni caso, nell’irrigazio- gare d’estate nelle ore più calde del giorno,
86 Le tecniche colturali
ma dare acqua alla mattina presto o verso Quanto alle temperature, calamondini e
sera. Molto importante è anche mantenere kumquat sono più rustici rispetto alle specie
una certa umidità attorno alla chioma della e alle varietà più tipicamente da frutto: pos-
pianta, specialmente d’inverno in apparta- sono dunque sopportare temperature anche
mento con il riscaldamento acceso: in ge- di qualche grado sotto lo zero. In ogni caso,
nere, in questa situazione, l’umidità dell’aria se possibile, è opportuno, durante l’inverno,
scende a livelli inferiori al fabbisogno delle ricoverare le piante in locali luminosi non ri-
piante, quindi la si deve aumentare irrorando scaldati, in cui la temperatura non scenda mai
con un piccolo spruzzatore. sotto lo zero, ma che non abbiano differenze
Se si usa un impianto di irrigazione ad asper- marcate rispetto all’ambiente esterno. In
sione, nelle giornate di vento bisogna con- mancanza di un locale adatto, o se le piante
trollare che l’acqua abbia raggiunto le piante e non possono essere trasportate, si può pen-
non sia stata invece dispersa in altre direzioni. sare a serrette mobili o comunque a prote-
Molto indicati sono invece i piccoli impianti di zioni in cellofan o in tessuto-non-tessuto.
irrigazione a goccia, che una volta ben regolati Alla fine dell’inverno, quando non c’è più
permettono un adacquamento ideale. pericolo di gelate, le piante ricoverate vanno
portate all’aperto: anche le specie più adatte anche il posizionamento su asfalto o cemen-
alla coltura in vaso, infatti, non sono mai vere to o vicino alle case: questo fa aumentare la
e proprie piante da appartamento. temperatura del terreno all’interno del vaso,
Quando le piante sono tenute in casa du- dando così problemi all’apparato radicale.
rante i mesi freddi, la posizione deve essere D’altra parte, la vicinanza a un prato irrigato
molto luminosa, possibilmente una finestra a pioggia può aumentare il rischio di ristagni
a sud o sud-ovest. Bisogna evitare anche di d’acqua nei vasi.
posizionarle vicino a caloriferi, stufe e altre Il rinvaso è un’operazione molto importante
fonti di calore, per evitare eventuali dissec- per gli agrumi ornamentali. Mentre per la
camenti. maggior parte delle piante questa operazio-
All’aperto, nei mesi caldi, le posizioni migliori ne è effettuata nel periodo di riposo – dalla
sono quelle in piena luce ma non esposte a fine dell’autunno all’inizio della primavera
venti forti: il vento fa aumentare tra l’altro – per gli agrumi il momento migliore è la
l’evapotraspirazione della pianta e quindi il primavera, con le piante già in piena attività
fabbisogno idrico, aumentando così il rischio vegetativa. In linea di massima si può indicare
del disseccamento. Da evitare, se possibile, il mese di giugno, ma è possibile anticipare
88 Le tecniche colturali
INTRAMONTABILI USANZE
Quella degli agrumi in vaso è una tradizione Di recente si è manifestata un’altra tenden-
che data ormai diversi secoli. Visitando qual- za: diversi florovivaisti commercializzano in
che villa con giardini storici vi sarà capitato di vaso alcune piante estirpate dai frutteti, che
osservare come siano coltivati in vaso anche hanno quindi tronchi di dimensioni notevoli.
agrumi che hanno raggiunto le dimensioni di Vista la crisi che attraversa l’agrumicoltura in
veri e propri alberi. L’unico limite, in questo molte zone, molte piante andrebbero co-
caso, è dato dalle dimensioni dei contenitori munque estirpate e questo è forse un modo
e, nelle zone dove gli agrumi non possono per salvare loro la vita. Inoltre, dal punto
svernare all’aperto perché la temperatura non di vista etico, non ci sono i problemi che si
lo consente, da quella delle serre o degli altri incontrano invece con l’estirpazione degli
ricoveri, in particolare le aranciere e le limo- uliveti, con il relativo depauperamento del
naie tipiche delle antiche case di campagna. paesaggio.
L’unico limite
per la coltivazione
in vaso degli agrumi
è dato dalle dimensioni
del contenitore
Le tecniche colturali 89
LA COLLEZIONE DI CASTELLO
Nella Villa di Castello, nei dintorni di Firenze, è stata riscoperta dal curatore del giardino,
che già all’epoca dei Medici ospitava una gran- Paolo Galeotti: presenta nello stesso frutto
de collezione, è ora custodita quella che è pro- i caratteri di tre specie diverse di agrumi, il
babilmente la più grande raccolta di agrumi in cedro, il limone e l’arancio amaro.
vaso d’Europa. La collezione di Castello è oggi Le piante sono coltivate in vasi di terracotta,
costituita da circa cinquecento piante, di tutte molti dei quali settecenteschi e di grandi di-
le dimensioni, alcune vecchie di trecento anni, mensioni, fino a 2 metri di diametro.
altre recenti, tutte discendenti dalle antiche Le piante sono curate secondo le antiche
varietà medicee. Fra le specie e varietà antiche tecniche di coltivazione. Ad esempio, l’in-
di epoca medicea, ci sono vere e proprie rarità, naffiamento dei vasi è manuale: il vaso viene
come il cedrato di Firenze (Citrus limonimedi- “battuto” e quando si sente un suono lungo
ca ‘Florentina’), il limoncello di Napoli (Citrus (si dice “quando il vaso canta”) la pianta
aurantifolia ‘Neapolitanum’), il pomo di Ada- viene innaffiata. Le piante sono mantenute
mo (Citrus lumia ‘Pomum Adami’), l’arancio all’aperto, nel giardino all’italiana, da aprile
virgolaro o dei Lanzichenecchi (Citrus auran- ad ottobre, mentre nel periodo invernale
tium ‘Virgatum’) e, soprattutto, la bizzarria sono invece ricoverate nella limonaia. Per lo
(Citrus aurantium ‘Bizzarria’). Quest’ultima era spostamento di tutte le piante è necessario
una varietà considerata ormai perduta e che un mese intero.
Alcuni degli agrumi in vaso della Villa di Castello discendono dalla collezione medicea
90 Le tecniche colturali
o posticipare in base alla zona in cui ci si Un’operazione che può rendersi necessaria
trova e all’andamento climatico stagionale. per le piante più vecchie è la spollonatura.
Il rinvaso si effettua ogni due-tre anni, sce- Al di sotto del punto di innesto si sviluppano
gliendo di volta in volta vasi più grandi (ma talvolta dei rami (polloni o succhioni) con le
mai molto più grandi). È importante estrarre caratteristiche della specie utilizzata come
la pianta con tutto il suo pane di terra, il più portainnesto. Quindi spesso questi rami han-
possibile intero, e mantenere nel nuovo vaso no spine, foglie, fiori e frutti completamente
lo stesso livello del terreno rispetto al prece- diversi da quelle della specie ornamentale.
dente, senza coprire il colletto della pianta. Vanno eliminati alla base, perché sottraggo-
Quando le piante raggiungono dimensioni no acqua e sostanze nutritive alle altre parti
notevoli, si aumenta il periodo tra un rinvaso della pianta.
e l’altro; poi, una volta che le piante hanno Per quanto riguarda la potatura, una leggera
raggiunto la dimensione definitiva, variabile cimatura della nuova vegetazione aiuta a
da specie a specie, non si rinvasano più, li- mantenere la forma della pianta (soprattutto
mitandosi ad apportare di tanto in tanto del per gli agrumi allevati in forme particolari)
terreno nuovo in superficie. senza pregiudicare la produzione dei frutti.
I BONSAI
In genere, gli agrumi non sono considerati tra potatura equilibrata tanto dell’apparato radi-
le piante da frutto più adatte per ricavarne cale quanto della chioma.
dei bonsai: con le lavorazioni generalmente Per dare una forma contorta, si può usare
più utilizzate per questo tipo di piante non si del filo metallico di dimensioni proporzio-
conseguono facilmente i risultati che si pos- nate al tronco: non bisogna stringere troppo
sono ottenere con altre specie, come foglie perché la corteccia degli agrumi è abba-
e frutti più piccoli, tronchi e rami contorti. stanza delicata e si rischia di danneggiarla.
Però con una certa pazienza e con lavorazio- Si possono utilizzare anche dei pesi per
ni accurate, si possono ottenere piante con incurvare i rami.
notevoli qualità ornamentali grazie all’abbon- La coltura è simile a quella delle normali
dante fioritura e ai frutti che permangono a piante in vaso, con un’esposizione in pieno
lungo. Come con le altre specie, si può partire sole, irrigazioni e concimazioni regolari, così
da piante giovani, ancora con tronco e rami come simili possono essere anche i problemi
facilmente piegabili; se si è dotati davvero per malattie e parassiti.
di molta pazienza, si può anche partire dal Anche per i bonsai è utile mantenere le pian-
seme. Si utilizzano vasi di piccole dimensioni, te all’aperto nei mesi caldi e ricoverarle per
con forme, colori e disegni particolari. l’inverno possibilmente in locali con un riscal-
Periodicamente (ogni tre-quattro anni) le damento al minimo, mantenendo una tem-
piante si tolgono dal vaso e si effettua una peratura tra i 3 e i 10 °C e un’umidità adeguata.
Quando la pianta è giovane (sono consiglia- ottenerlo si utilizzano portainnesti che cre-
bili piante con un punto di innesto piuttosto scono dritti, innestando la varietà desiderata
basso) si cominciano a fissare orizzontalmen- piuttosto in alto, da 25-30 cm per la forma
te i rami, e a mano a mano che si sviluppano definita “mezzo fusto” fino a 80-100 cm per
i rami successivi, li si piega orizzontalmente gli alberelli veri e propri. Spesso si associa
e li si fissa con rafia o legacci. La potatura questa forma di allevamento a una potatura
si può limitare all’eliminazione del secco e a formale, nella maggior parte dei casi a globo.
uno sfoltimento dei rami che fanno ombra Lo svantaggio è che richiede una notevole
agli altri. quantità di manodopera, appunto, per le
La spalliera si può utilizzare anche per le potature, che tra l’altro limitano un po’ la
piante in piena terra: in questo caso è con- fruttificazione.
sigliabile fissare i supporti direttamente alla Gli agrumi ad alberello si prestano, nelle
parete su cui si vogliono addossare le piante. zone a clima mite, a essere utilizzate come
L’alberello è una forma di allevamento di- piante da viali con un notevole effetto or-
ventata molto di moda negli ultimi anni. Per namentale.
In questa foto d’epoca (1904), scattata a Villa Bozzolo della Porta di Casalzuigno (VA), si nota l’originale
forma a cono rovesciato, oggi non più in uso
97
Avversità e difesa
In questi ultimi anni, e non solo per quanto ornamentali hanno ancora a disposizione
riguarda gli agrumi, sono cambiate molte cose qualche prodotto chimico di sintesi. Tra
nella lotta contro le malattie e i parassiti. Fino i principi attivi, molti sono stati tolti dal
a pochi anni fa, si utilizzavano in prevalenza commercio o non sono più utilizzabili per una
metodi di lotta con prodotti chimici di sintesi, determinata tipologia di piante: di alcuni si è
mentre ora, anche su impulso delle più recenti accertata una certa pericolosità per gli esseri
legislazioni dell’Unione Europea, c’è stato un umani, per gli animali (compresi gli insetti
notevole incremento della lotta integrata impollinatori) o per l’ambiente. Facciamo
(in cui i prodotti chimici sono utilizzati solo un esempio: l’Imidacloprid, considerato il
in caso di immediata e grave necessità) e, prodotto più efficace nella lotta contro alcuni
soprattutto, di quella biologica. Quest’ultima insetti parassiti come la minatrice serpentina,
non è più basata sull’eradicazione del patogeno è stato proibito per l’uso in campo dall’Unione
o del parassita, ma su un nuovo equilibrio, in Europea nel 2018, così come altri prodotti
cui l’organismo nocivo viene tenuto sotto della stessa classe, quella dei neo-nicotinoidi,
controllo in diversi modi. Si cerca di rendere perché è stato identificato tra le cause della
più vigorosa e resistente la pianta ospite moria delle api. Il prodotto resta però in
anche grazie a buone pratiche agronomiche commercio e può essere usato in serra.
e colturali, si introducono i nemici naturali Altri principi attivi, invece, le case produttrici
dell’organismo stesso, e si utilizzano solo hanno smesso di omologarli per un uso
principi attivi di origine naturale, senza più diverso da quello che è redditizio per loro,
danneggiare la microflora e la microfauna visto che la registrazione di un prodotto per
(compresi gli impollinatori). Si forma quindi un una determinata categoria (es. floricoltura,
ambiente favorevole alla pianta e sfavorevole frutticoltura, orticoltura, produzione in
al patogeno o al parassita: i danni provocati pieno campo o in serra) comporta un onere
dagli organismi nemici sono ridotti (anche se considerevole. Si è arrivati al paradosso che
non del tutto eliminati). L’ulteriore vantaggio è un prodotto utilizzabile in frutticoltura non
che la situazione diventa migliore anche per i lo sia più in floricoltura o viceversa: per gli
coltivatori e per l’ambiente. agrumi, ad esempio, un produttore di piante
C’è stata una profonda revisione dei principi ornamentali non può più trattare con un
attivi utilizzabili: quelli definiti fitofarmaci prodotto che invece un frutticoltore può
sono acquistabili e impiegabili solo da chi ha tranquillamente utilizzare contro la stessa
conseguito il relativo patentino, che viene malattia o lo stesso parassita.
rilasciato dopo un esame e va periodicamente La lotta biologica è soggetta a disciplinari
rinnovato. Quindi, per gli amatori sono molto stretti con relativi frequenti controlli da
disponibili solo prodotti biologici, mentre parte delle autorità e finalmente anche in Italia,
frutticoltori e produttori di agrumi i consumatori badano sempre di più non solo
98 Avversità e difesa
Se si prescinde dalla lotta chimica, un buon Visto poi che alcune malattie e parassiti, oltre
punto di partenza sono le buone pratiche agli agrumi, possono colpire o infestare anche
agronomiche e colturali: una pianta in buone altre piante (ospiti secondari), queste piante
condizioni di salute, viene attaccata meno o andranno eliminate dalle vicinanze o ridotte
subisce meno danni rispetto a una pianta già di quantità.
indebolita da stress climatici e abiotici. In conclusione, per il controllo diretto di insetti
Ad esempio, la lotta può partire dalla e malattie si deve ormai dare la preferenza ai
selezione di piante (specie e cultivar) e prodotti biologici, alternativi a quelli chimici:
portainnesti adatti alla località in cui saranno insetticidi e fungicidi derivati da prodotti
coltivati e che inducano resistenza a un naturali, oli, minerali o anche saponi uniti a getti
determinato parassita o a una certa malattia. d’acqua. Da utilizzare anche sostanze repellenti
Altrettanto importante è mantenere un buon per i parassiti e prodotti biostimolanti, sostanze
equilibrio idrico, senza eccessi che portano che in basse quantità favoriscono la crescita
a ristagni idrici e favoriscono i marciumi. sana delle piante. Fondamentale è identificare
Dove l’acqua scarseggia, invece, si deve con assoluta certezza il parassita o la malattia,
cercare di immagazzinare l’acqua piovana e di magari consultando un esperto o rivolgendosi
riutilizzare le acque reflue. Anche un terreno ai consorzi agrari o ad alcuni grandi negozi
ben preparato, con la struttura e la tessitura di prodotti agricoli, che sapranno anche
migliore, aiuta a mantenere la pianta in buona consigliare, eventualmente, i prodotti più
salute. adatti o le migliori pratiche colturali.
Sui rami più grossi e sul tronco si può poi In molti casi, le piante colpite possono
verificare il distacco o la rottura della cortec- riprendersi: è dunque opportuno non inter-
cia, con la comparsa di depressioni (cancri da venire immediatamente, così da valutare me-
freddo) che si possono anche confondere con glio l’entità dei danni (i rami colpiti possono
i danni provocati dalla gommosi; talvolta, sulle morire anche un paio d’anni dopo la gelata
lesioni si instaurano funghi saprofiti (che si nu- e inoltre, spesso, dalle parti danneggiate si
trono cioè di sostanza organica già morta). In sviluppano rami che però muoiono subito
certi casi, i danni interessano tutta la parte ae- dopo). Le parti sicuramente morte vanno
rea della pianta: ma se l’apparato radicale è in- eliminate durante l’estate successiva. Poi, per
tegro, la pianta potrà emettere nuovi germogli favorire la ricostituzione della chioma, si de-
e, molto lentamente, riprendersi. Bisogna però ve intervenire con concimazioni e annaffiatu-
essere sicuri che la nuova vegetazione parta re equilibrate: particolarmente indicate sono
dalla varietà innestata, al di sopra del punto di le concimazioni fogliari con microelementi,
innesto, e non dal portainnesto, che darebbe eventualmente accoppiate a trattamenti an-
frutti diversi da quelli desiderati: in questo tiparassitari contro gli afidi.
caso si dovrebbe tentare di re-innestare la Per quanto riguarda le piante in vaso, è op-
varietà desiderata. portuno ricoverarle o proteggerle per tempo,
Controllate che l’ambiente non sia troppo secco se tenete in casa i vasi di agrumi nei mesi invernali
102 Avversità e difesa
dandogli modo di acclimatarsi alle nuove Per gli stessi motivi, non bisogna riportare trop-
condizioni: soprattutto se vengono ritirate in po presto le piante all’aperto: le gelate tardive
casa in stanze riscaldate, è meglio farlo prima sono quelle più pericolose per le piante. Infatti,
che il riscaldamento venga acceso, per per- trovano le piante in pieno turgore e il ghiaccio
mettere alla pianta di abituarsi alle condizioni che si forma all’interno delle cellule va a rom-
di minore luminosità e umidità dell’ambiente pere i tessuti fogliari. Quindi prima di riportare
prima di dargli l’ulteriore shock della tempe- fuori i nostri agrumi, aspettiamo che il pericolo
ratura e dell’ulteriore diminuzione di umidità. delle gelate sia definitivamente passato.
Così facendo si limita un po’ la caduta delle
foglie nella stagione autunnale, che comun- Danni da caldo
que è fisiologica, dovuta più che altro alla In genere, gli agrumi possono resistere a tempe-
diminuzione della luminosità, e che, quando rature elevate purché l’acqua nel terreno e l’u-
non si presenta in forma massiccia, non deve midità dell’aria non scendano eccessivamente.
preoccupare più di tanto. Le alte temperature possono comunque pro-
vocare danni alle parti epigee delle piante e ai alla dimensione: quelli giovani possono subire
frutticini delle fioriture più tardive: in questo una cascola, mentre quelli più grandi possono
caso si manifesta una forte cascola di fruttici- anche riportare solo qualche malformazione
ni. Con temperature particolarmente elevate o manifestare oleocellosi – cioè la rottura
e persistenti, invece, i frutticini necrotizzano delle ghiandole oleifere con fuoriuscita di
restando attaccati alla pianta. Sulle foglie si oli essenziali – e, talvolta, ustioni sulla buccia
evidenziano poi ampie necrosi internervali provocate dal liquido versato.
con clorosi, che possono portare anche alla Le ferite possono anche essere la via d’entrata
loro caduta (filloptosi), mentre i tronchi e i ra- di malattie, come per esempio il mal secco.
mi, soprattutto se hanno subito tagli eccessivi Dopo una grandinata è dunque opportuno
e tardivi, presentano spaccature della cortec- effettuare subito un trattamento anticritto-
cia e necrosi dei giovani rametti (possono es- gamico. Nelle zone particolarmente soggette
sere leggermente protetti dall’imbiancatura). alla grandine, inoltre, è bene coprire le piante
Fattori predisponenti ai danni da caldo sono con le apposite reti.
le carenze idriche e nutrizionali (in particolare
quella di manganese), le disaffinità di innesto e Danni da prodotti chimici
le potature eccessive. Danni da caldo si posso- In certi casi, le piante possono essere dan-
no manifestare più comunemente nelle piante neggiate anche dai prodotti chimici utilizzati
coltivate in vaso, soprattutto se di plastica come fitofarmaci o concimi. Un esempio è
e di colore nero posizionate in pieno sole: il costituito dalle ulcerazioni provocate da un
terriccio si può riscaldare eccessivamente e insetticida, il dimetoato (ancora utilizzato ne-
danneggiare le radici. gli uliveti, spesso confinanti con gli agrumeti).
Se invece le piante in vaso sono tenute in casa Un eccesso di rame può provocare rugginosità
durante l’inverno, il problema può risultare da puntiforme sulla pagina inferiore delle foglie.
un ambiente troppo secco anche se la tempe- Dosi eccessive di urea possono infine provo-
ratura non è eccessiva. care ingiallimenti e macchie fogliari.
ACARI
Ragnetto rosso
(Tetranychus urticae
e Panonychus citri)
Questi acari tetranichidi – morfologicamente
si distinguono perché Tetranychus urticae ha
due macchie scure ai lati del corpo, mentre
Panonychus citri è completamente rosso,
anche se in diverse tonalità secondo il ses-
so – attaccano gli agrumi (molto sensibile è
il limone, meno colpiti aranci e mandarini)
provocando bollosità e una notevole caduta
delle foglie (filloptosi) e dei frutticini (cascola).
Sottraggono inoltre linfa alle piante, provo-
cando così una crescita stentata.
Fattori che favoriscono gli attacchi di questi
Acaro tarsonemide
(Polyphagotarsonemus latus)
È un piccolo acaro i cui adulti, di colore chia-
ro, vivono sulla pagina inferiore delle foglie.
Provocano in genere atrofia dei germogli e
necrosi, con le foglie colpite che spesso ap-
passiscono.
Viene chiamato acaro dell’argentatura. Com-
pie numerose generazioni. Si può combattere
con prodotti acaricidi autorizzati.
L’iceria degli agrumi attacca prevalentemente la pagina inferiore delle foglie e i rami
Questo coccide compie tre-quattro genera- L’iceria degli agrumi (Icerya purchasi) attacca
zioni all’anno, con la deposizione di 60-100 invece prevalentemente la pagina inferiore
uova (ma anche fino a 600); le neanidi (cioè delle foglie, vicino alla nervatura centrale, ma
le forme giovanili) hanno uno sviluppo molto anche i rami. Gli adulti sono ermafroditi e
rapido e l’infestazione è continua. depongono uova di colore rosso-aranciato
L’attività in estate è comunque maggiore, in un ovisacco bianco, in quattro generazioni
quando il parassita sverna come neanide sot- all’anno; le larve nascono scalarmente dopo
to la corteccia o sotto terra, nella zona del circa 15-20 giorni.
colletto: da qui l’importanza dei trattamenti In presenza di forte infestazione si possono
preventivi invernali. avere deperimenti e disseccamenti delle fo-
Avversità e difesa 107
Per prevenire gli afidi è bene procedere con una concimazione non troppo ricca di azoto
della tristeza. Sverna come uovo sugli ospiti lorantacee e oleacee. Le larve sono di colore
primari, per poi raggiungere gli agrumi su cui giallognolo, lunghe circa 3 mm a maturità, e
compie tutto il ciclo biologico. Se la lotta bio- danneggiano le foglie scavando sotto l’epider-
logica non è possibile, per gli afidi si devono mide gallerie (mine) color argento, lunghe 5-10
usare prodotti insetticidi approvati. Siccome cm: il percorso della larva è marcato da una
le infestazioni di questi parassiti sono favorite linea scura costituita dagli escrementi.
anche da concimazioni azotate eccessive, una A causa delle mine, le foglie tendono a de-
fertilizzazione equilibrata, con l’uso di molta formarsi: il lembo si arrotola verso la pagina
sostanza organica, può limitarne la presenza. inferiore e infestazioni gravi ne provocano il
disseccamento. Lo sviluppo vegetativo delle
ALTRI INSETTI piante colpite è quindi compromesso.
Minatrice serpentina degli agrumi Le infestazioni si manifestano nel periodo
(Phyllocnistis citrella) estivo, durante il quale gli adulti, piccole
Questo insetto lepidottero originario dell’Asia farfalline, trovano le condizioni atmosferiche
meridionale costituisce uno dei principali pro- ottimali, e le larve si possono nutrire delle
blemi, a partire dal 1995, per gli agrumi. Può foglie dei germogli, più giovani e tenere.
vivere su diverse specie, ma è ospitato anche Gli adulti sono attivi durante la notte e le
da piante di altre famiglie come leguminose, femmine depongono le uova su ambedue le
pagine delle foglie, vicino alle nervature. Le con prodotti che rispettino gli insetti utili
larve nascono dopo 2-10 giorni e iniziano sin o in periodi in cui questi non siano ancora
da subito la loro attività. Il numero di genera- presenti. Il prodotto chimico che sinora ha
zioni varia in base alle condizioni climatiche. dato i migliori risultati è l’Imidacloprid, dota-
Pur se all’inizio non si trovavano antagonisti to di notevole persistenza e di una velocità
naturali, di recente alcuni parassitoidi hanno d’azione elevata: l’unico rischio è un aumento
cominciato a bloccare l’azione della mina- della presenza di acari. Questo prodotto è
trice. attualmente ammesso solamente in serra.
Un ostacolo alla sua diffusione è rappre- Tra gli altri principi attivi utilizzati contro la
sentato anche dalle reti anti-insetto o dal minatrice c’è anche un insetticida naturale,
tessuto-non-tessuto, che impediscono fi- l’Oikos, a base di azadiractina, un principio
sicamente agli adulti di deporre le uova. attivo che si estrae dai semi della pianta
In ogni caso, la lotta chimica va effettuata Azadiractha indica (comunemente chiama-
to albero di Neem), originaria del nord-est
dell’India: questo prodotto, che ha il van-
taggio di avere un “tempo di carenza” molto
breve, si può utilizzare sia per spennellature
sul tronco sia per irrorazioni fogliari.
Le foglie infestate dalla mosca bianca fioccosa degli agrumi si ricoprono di un feltro bianco ceroso
sulla pagina inferiore delle foglie. La mosca dal colletto. Il primo sintomo, in primavera, è
bianca fioccosa completa quattro-sei gene- una macchia umida sulla corteccia, che inizia
razioni all’anno. a screpolarsi e da cui comincia a fuoriuscire
I danni che provoca consistono nella sot- un fluido gommoso; la lesione si estende poi
trazione della linfa e nella produzione di normalmente verso l’alto, più raramente verso
melata, con successivo sviluppo di fumaggini. la corona delle radici. Nelle infezioni radicali,
L’imbrattamento dei frutti ne provoca il de- il fungo può invece diffondersi lateralmente
prezzamento. La lotta può essere effettuata formando un’incisione ad anello e provocan-
con oli bianchi. do la morte di tutta la pianta. In questo caso
la gommosi non è visibile dall’esterno, anche
MALATTIE DA FUNGHI, BATTERI perché la gomma si scioglie nell’acqua presen-
E VIRUS te nel terreno.
Gommosi del colletto Nelle infezioni normali, la corteccia necrotizza
(Phytophthora citrophtora, dopo aver perso di elasticità e si spacca verti-
P. gummosis) calmente; il legno non è attaccato ma rimane
Questa malattia, che colpisce tutti gli agrumi e imbrattato dalla gomma, diventando marrone
in particolare il limone, si manifesta, come dice scuro al centro e giallo verso l’esterno. I danni
il nome, con l’emissione di un flusso gommoso alla chioma dipendono dall’entità del danno al
Avversità e difesa 113
Mal secco
(Phoma tracheiphila)
È una tracheomicosi, cioè una malattia fungina
in cui il patogeno si insedia nei vasi legnosi
della pianta. Provoca notevoli danni, special-
mente su limoni, mandarini e aranci amari.
Il primo sintomo è l’ingiallimento delle nerva-
ture delle foglie apicali, con decolorazione e
successiva caduta.
I rametti seccano, poi l’infezione passa ai rami,
al tronco – il legno assume una caratteristica
colorazione rossastra, che si evidenzia aspor-
tando la corteccia, quindi imbrunisce – e alle
radici: a questo punto la pianta muore.
Se l’infezione si ferma alla parte epigea, le
piante emettono polloni. Quando l’infezione
inizia in autunno o in inverno, i sintomi sono
spesso visibili solo dopo diversi mesi.
Il fungo può penetrare attraverso aperture na-
turali, come gli stomi delle foglie, o attraverso
ferite. Fattori climatici favorevoli all’infezione
sono le alte temperature (intorno ai 15 °C) e
un’umidità elevata (oltre il 65%) nei mesi au-
tunnali e invernali. E anche il vento forte e la
grandine, che possono aprire ferite nella cor- Nelle piante colpite da mal secco il legno, sotto
la corteccia, assume dapprima una caratteristica
teccia, favoriscono l’insorgenza della malattia. colorazione rossastra, poi imbrunisce
Da evitare le concimazioni azotate eccessive,
le potature esagerate e le lavorazioni che pos-
sono danneggiare le radici. nesti, resistenti. In caso di infezione, le parti
Vanno poi evitati gli stress: per esempio non colpite vanno tagliate e bruciate, eliminando
bisogna trapiantare le piante in vaso quan- anche i polloni e le ceppaie eventualmente
do non sono ancora entrate nel periodo di rimaste nel terreno.
riposo. I trattamenti chimici vanno fatti in concomi-
Una prima difesa contro questa malattia è la tanza con le condizioni atmosferiche favore-
scelta di specie e varietà, nonché di portain- voli alla malattia, utilizzando sali di rame.
Avversità e difesa 115
tesi e gli scambi gassosi risultano limitati, e sul frutto le macchie sono più marcate, con
di conseguenza la crescita della pianta è più aureole verdi più grosse circondate da un alo-
stentata; i frutti perdono di valore perché, an- ne giallo. Ciò nonostante, la malattia non crea
che se vengono puliti (operazione in ogni caso danni rilevanti ai frutti.
onerosa e faticosa), presentano ancora una
decolorazione che li deprezza ulteriormente. Psorosi
Non si deve quindi combattere direttamente (virus della psorosi )
i funghi, ma lottare contro gli insetti che de- È una malattia probabilmente provocata da
positano la melata. ceppi virali diversi, che va a colpire in particola-
re l’arancio, il mandarino e il pompelmo.
Exocortite I sintomi sono desquamazioni della corteccia,
(viroide dell’exocortite) che comincia ad arrotolarsi e lascia scoperti i
Questa malattia si può manifestare quando si vasi floematici, con fuoriuscita di gomma che
utilizza come portainnesto l’arancio trifogliato può arrivare a ostruire i vasi legnosi provocan-
(Poncirus trifoliata); nessun problema, invece, do la morte della pianta. Le foglie appaiono
se si innesta su arancio amaro. Pare comun- invece clorotiche: guardandole controluce, si
que che il virus sia presente un po’ in tutti gli osservano maculature giallastre o verde chiaro.
agrumeti in Italia, anche se i sintomi non sono La malattia si può solamente prevenire, uti-
sempre evidenti. lizzando materiale sano e disinfettando gli
Su piante innestate su arancio trifogliato si attrezzi da innesto e potatura.
osserva la desquamazione del tronco fino Le piante colpite vanno eliminate e bruciate
anche alle branche radicali, e fessurazioni fino per limitare la trasmissione del virus.
ai rametti dalle quali fuoriesce un fluido gom-
moso. Le foglie ingialliscono e si deformano, Tristeza
mentre la fruttificazione è inferiore così come (virus della tristeza)
lo sviluppo della pianta. Apparsa per la prima volta in Spagna, è con-
Contro questa virosi non sono possibili misure siderata la più pericolosa tra le virosi degli
curative. Si deve dunque cercare di prevenirne agrumi (ha già ucciso milioni di piante in tutto
la diffusione, disinfettando accuratamente gli il mondo). I sintomi possono variare molto in
strumenti di potatura e i coltelli da innesto. relazione alla specie, al tipo di coltivazione e
Non ci sono prove che questo agente infetti- all’innesto. Tra i portainnesti sono particolar-
vo sia trasmesso da un vettore. mente soggetti l’arancio amaro, il pompelmo e
anche la limetta dolce.
Maculatura anulare All’inizio la pianta rallenta il suo sviluppo e le
(virus della maculatura anulare) foglie ingialliscono a partire dalle nervature e
Questa virosi si manifesta con desquamazioni si staccano. A questo punto la pianta tende
sul tronco e chiazze giallastre puntiformi e a reagire con l’emissione di nuovi germogli, a
rotondeggianti, di pochi millimetri di diame- crescita però stentata e di colore verde chiaro.
tro, che circoscrivono piccole aureole verdi; Se il virus colpisce l’apparato radicale, passa
Avversità e difesa 117
subito nel tronco e riduce la capacità di coltivati, anche quelli ornamentali, e per que-
assorbimento dell’acqua. Nelle prime fasi di sto è difficile anche trovare dei portainnesti
infezione, la pianta aumenta la sua produ- resistenti.
zione di frutti, che però sono di piccole di- Si teme anche l’arrivo della cosiddetta Citrus
mensioni. Pare comunque che gli agenti virali Black Spot, dovuta al fungo Phyllosticta citri-
che provocano la tristeza siano diversi, il che carpa, che provoca macchie nere sui frutti:
implica anche sintomi diversi. sono già state distrutte partite di frutta prove-
La malattia è trasmessa dagli afidi: quindi, anche nienti dall’estero che ne presentavano i sintomi.
in questo caso, l’unica lotta possibile è quella In Turchia sono state già segnalate due virosi: il
indiretta, con il controllo dei vettori tramite nanismo clorotico degli agrumi (Citrus Chloro-
prodotti chimici o attraverso la lotta biologica. tic Dwarf, CCD) e la ‘decolorazione gialla delle
Gli attrezzi da innesto e potatura, poi, vanno nervature’ (Citrus Yellow Vein Clearing, CYVC).
disinfettati sempre bene. Le piante colpite Anche in questo caso, si spera di evitarne l’ar-
vanno poi eliminate e bruciate. rivo da noi.
GLOSSARIO
• ACARI artropodi simili a piccoli ragni. Sono • CAPSULA frutto secco deiscente, a più car-
spesso parassiti delle piante, ma alcuni vengo- pelli, che contiene più semi.
no sfruttati nella lotta biologica come preda-
tori di organismi che causano danni. • CARPELLO foglia metamorfosata che produ-
ce gli ovuli di un fiore.
• AFIDI insetti parassiti che, con il loro ap- • CASCOLA abscissione (cioè distacco e caduta)
parato boccale pungente e succhiante, sot- dei frutti durante lo sviluppo o comunque pri-
traggono le sostanze nutritive alle piante. ma della raccolta. È indotta da fattori fisiologici
Producono anche la melata, su cui si possono o da cause climatiche o biotiche.
sviluppare le fumaggini.
• CALICE involucro esterno del fiore, che •DRUPA frutto carnoso con esocarpo mem-
protegge gli organi più interni prima dell’a- branoso, mesocarpo carnoso ed endocarpo
pertura. legnoso (nocciolo).
120 Glossario
• ENDOCARPO parte più interna del frutto. • GAMETI cellule destinate a unirsi nella fecon-
• EPICARPO O ESOCARPO parte più esterna del dazione gamica per dare origine a un nuovo
individuo.
frutto (buccia). Negli agrumi è denominato
flavedo. • GAMICA si dice di propagazione in cui in-
• ESPERIDIO frutto tipico degli agrumi. È ca- terviene
gameti.
la fecondazione, con l’unione di due
ratterizzato da un epicarpo (flavedo o buccia)
di notevole spessore, colorato e ricco di oli • GENOTIPO tipologia del corredo genetico di
essenziali, da un mesocarpo (albedo) bianco e un individuo.
spugnoso saldato all’epicarpo e da un endo-
carpo suddiviso in logge (spicchi) contenenti • GOMMOSI secrezione di una sostanza mu-
cillaginosa a seguito di una patologia della
la polpa e il succo del frutto.
pianta.
• FUMAGGINE malattia fungina, di aspetto fu- • LAMINA porzione distesa e appiattita della
ligginoso, che ricopre la superficie delle foglie
foglia.
e dei rami. Si forma di solito sulla melata pro-
dotta da insetti come gli afidi e le cocciniglie.
Glossario 121
• PH valore che indica la reazione di una • RACCOLTA complesso delle operazioni at-
soluzione. Viene indicato in gradi da 1 a 14: traverso le quali i frutti vengono distaccati
un valore inferiore a 7 indica acidità, pari a 7 dalla pianta. Talvolta indica, più estesamente,
neutralità e superiore a 7 basicità. il complesso delle operazioni che concludono
il ciclo produttivo, compreso per esempio il
• PICCIOLO porzione della foglia che unisce
trasporto in magazzino.
la lamina al rametto. Negli agrumi presenta
talvolta delle alette. • RACEMO sinonimo di grappolo.
• PIRIFORME a forma di pera. •REFRIGERAZIONE metodo di conservazione
della frutta dopo la raccolta, che consiste
• PISTILLO organo femminile del fiore formato nell’immagazzinamento in una cella frigori-
dall’ovario, dallo stilo e dallo stigma.
fera.
• POLIPLOIDIA condizione per cui i cromo- • REIMPIANTO piantagione su un terreno oc-
somi presenti in una cellula sono in numero
multiplo rispetto al normale numero aploide cupato in precedenza da alberi della stes-
di cromosomi. sa specie. Può provocare il fenomeno della
“stanchezza del terreno”.
• PORTAINNESTO nella moltiplicazione per
• REINNESTO innesto eseguito su alberi adulti,
innesto indica la pianta di cui viene utiliz-
zato l’apparato radicale e su cui si innesta per sostituire la cultivar innestata. Si può
la marza. eseguire tanto su piante franche di piede o
già innestate in precedenza.
• POTATURA operazione che serve a regolare
la modalità di vegetazione e di fruttificazione • RIFIORENTE si dice di pianta che fiorisce più
della pianta, per ottenere il massimo rendi- volte in un anno.
mento. Molto importante è la potatura di
formazione, con cui si dà una forma di alleva-
• RINVASO operazione consistente nel cam-
bio del vaso di una pianta, che viene inserita
mento alla pianta. in un contenitore più grande. Viene effettua-
• PROPAGAZIONE procedimento grazie al qua- ta periodicamente per adeguare la misura del
contenitore a quella dell’apparato radicale in
le una pianta viene perpetuata nello spazio e
nel tempo. Si distingue quella per via gamica crescita.
(riproduzione) e quella per via agamica (mol-
tiplicazione).
• ROSETTA formazione della pianta costituita
da una particolare disposizione delle foglie a
• PUBESCENTE leggermente peloso. raggiera, ben accostate tra loro.
Glossario 123
• RUSTICITÀ grado di resistenza di una pianta • SUCCHIONE ramo vigoroso che si sviluppa
alle avversità ambientali, in particolare alle sui tronchi o sui grossi rami da gemme av-
basse temperature. ventizie o latenti.
BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA
Libri italiani
Francesco Calabrese, La favolosa storia degli agrumi, L’Epos 2004.
Roberta Ceschi, Maria Alessandra Rossini, Agrumi in vaso. L’Informatore Agrario 2019.
Eliana Ferioli, Agrumi in vaso. Guida indispensabile per scegliere e coltivare gli agrumi più
belli. Il Castello 2019.
Monika Klock, Thorsten Klock, Gli agrumi in vaso e in piena terra. Scelta, cura, messa a dimora,
Red Edizioni 2008.
Pierre Laszlo, Storia degli agrumi. Usi, culture e valori dei frutti più amati del mondo, Donzelli
editore 2006.
Hans-Peter Maier, Agrumi. Come sceglierli, come curarli, L’Airone Editrice 2005.
Giorgio Tintori, Sergio Tintori, Paolo Galeotti, Gli agrumi ornamentali - Consigli dalla tradizione
dei contadini giardinieri, Edizioni Edifir 2005.
Vincenzo Vacante, Francesco Calabrese, Citrus. Trattato di agrumicoltura, Edagricole-New
Business Media 2010.
Libri esteri
L. G. Albrigo, F. S. Davies, Citrus, Cab Intl 1994.
Citrus – Selection guide, Planting & care, Sunset Books 1996.
Si rimanda anche alle sezioni dedicate ai libri nel sito Citrus Books:
www.homecitrusgrowers.co.uk/books/mybooks2.html
Articoli in italiano
www.inorto.org/2012/08/come-coltivare-gli-agrumi-in-vaso-trapianto-rinvaso-concimazioni-e-
annaffiature
www.monaconatureencyclopedia.com/agrumi-varieta-e-coltivazione-anche-in-vaso
Articoli in inglese
ezinearticles.com/?History-Of-Citrus&id=270715
harvesttotable.com/how-to-plant-grow-prune-and-harvest-citrus
Tecniche di coltivazione
www.crsfa.it/wp-content/uploads/download/biblioteca/agrumi.pdf
www.agraria.org/coltivazioniarboree/coltivazioneagrumi.htm
Bibliografia e sitografia 127
Archivio Giunti / Aldo Colombo 13, 14, 22, 24, 34, 35d, 38b, 42bd, 53b, 57d, 72, 77, 83, 84, 85, 87.