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È senza dubbio uno degli autori più grandi del 900, ha ricevuto il premio Nobel
della letteratura nel 1975 per la poesia.
Muore alla fine degli anni 70, quando c’era la tv, abbiamo interviste in cui lui ci
parla dei suoi scritti, quindi non dobbiamo interpretare le sue poesie, ma è lui
stesso che le spiega.
Genova, Milano, Firenze sono le tre città importanti nella vita di Montale.
Nasce a Genova da una famiglia abbastanza agiata, tant’è che studia e i suoi
studi non vertono per l’umanesimo infatti si diploma in Ingegneria.
Un anno importante è il 1925 anche perché è l’anno in cui esce la sua prima
raccolta poetica, OSSI DI SEPPIA.
Nel 1927 si trasferisce a Firenze che negli anni del fascismo è la culla della
antifascismo.
Durante la seconda guerra mondiale, lui non partecipa perché è troppo grande di
età, appoggia la resistenza. Ma rimane deluso alla situazione politica che ne
esce, resta amareggiato dalla direzione della vita politica italiana e non si
schiera da nessuna parte .
Ogni raccolta riflette un momento particolare della vita del poeta e del periodo
storico.
Ossi di seppia ha delle caratteristiche quindi molto diverse dalle poesie che
troviamo in Satura.
Quindi una poetica che si evolve nel tempo.
Morirà a Milano , ma poi viene sepolto vicino Firenze perché lì c'era la tomba
della moglie.
Si allinea con l’idea che l’uomo debba fare i conti con la realtà.
La cicala sottolinea una triste meraviglia, l’uomo è destinato ad una vita piena
di ostacoli.
male di vivere: il non voler alimentare una vitalità che arde dentro di noi.
Esterina sta per compiere vent’anni, è nel pieno della sua giovinezza, non ha
paura di nulla.
La poesia è ambientata in estate, gli aggettivi ci rimandano ad un ambiente
altolocato a livello letterale.
Il tempo avanza ma Esterina ignora questi segnali perché si sente nel pieno
dell’età e non ha preoccupazioni.
Esterina si alza dallo scoglio e avanza sul ponticello, sicura della sua bellezza,
pronta ad un incontro con la persona amata.
Esterina viene elogiata non solo per la sua bellezza esteriore ma anche per la
sua personalità sicura, è bella perchè è lei.
Con questa lirica capiamo come Montale non sia attribuibile ad una corrente
letterale.
Invidia la capacità di Esterina di prendere le cose così come sono, proprio per la
sua giovinezza.
Lei non conosce la realtà futura, è capace di non sottoporsi al peso della società
perché nella giovinezza c’è la capacità di non farsi carico di questi pesi.
Temi: un paesaggio di aridità e di
solitudine – il vuoto dei valori e la
mancanza di certezze - l'errore di chi
presume di aver capito tutto e di essere
padrone della propria vita – il ruolo
della poesia: testimoniare la crisi.
Lirica dedicata alla morte della moglie, nonostante la morte sia il processo più
naturale di tutti, è l’esperienza più terrificante che possa vivere un uomo, è vista
come un tradimento.
È la pioggia della città, uno stillicidio senza tonfi, la voragine è così profonda
da non avere fine.
La pioggia è così fitta da non far vedere nulla, piove anche sui problemi
dell’uomo.
Romanzo pubblicato nel 1961, unico nel suo genere, si configura come giallo, il
primo in Italia.