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I genitori di Giacomo
Monaldo Adelaide
Leopardi
Antici
Recanati, il
natio borgo
selvaggio
Casa Leopardi a metà Ottocento
La famiglia e l’ambiente- Recanati in una Lettera a
Pietro Giordani
Il Romanticismo si sviluppò in Germania tra la fine del ‘700 e la prima metà dell’‘800
come movimento di reazione all’Illuminismo ed interessò tutti i campi dell’attività
umana.
Il nome deriva dall’inglese “Romantic”, aggettivo con il quale si poteva indicare una
Narrazione fantastica, ambientata in epoca medioevale.
Il Romanticismo coincide con gli anni in cui la borghesia si afferma come classe
dirigente e toglie il potere ai nobili guidando grandi trasformazioni economiche,
culturali e politiche. Negli anni della Rivoluzione Francese, i borghesi conquistano
spazi di libertà e di partecipazione politica mai raggiunta in precedenza e dopo la
Restaurazione continuano a rappresentare le forze progressiste della società. Sono
ancora i borghesi che con la Rivoluzione Industriale, introducano nell’econo-mia le
regole del capitalismo: essi diventano proprietari dei mezzi di produzione, decidono
le sorti dei mercanti, e spingono l’Europa verso un ammodernamento tecnologico che
cambia profondamente la vita della popolazione.
Il Romanticismo è un movimento culturale complesso che presenta molte differenze
tra un paese europeo e l’altro ma ovunque è caratterizzato da aspetti comuni:
il Sentimento: in opposizione agli illuministi che sostenevano il primato della ragione e
identificavano in essa il principio di uguaglianza tra gli uomini, i romantici rivalutavano il
sentimento, la passione, l’istinto ed esaltavano la differenza individuale. Essi inoltre
riscoprono la potenza creatrice della fantasia e credono che l’intuizione e il sogno possano,
più della ragione, penetrare i misteri dell’uomo e del mondo;
- l’Inquietudine: i romantici aspirano ad evadere dalla realtà perché la sentano come una
prigione che soffoca la potenza creativa dell’io; il contrasto con il mondo reale dà loro un
senso continuo di infelicità e un inquietudine che li spinge a cerca re i valori assoluti.
- La Storia: i romantici attribuiscono alla storia un grande valore, essa è maestra di vita
poiché ogni evento non è frutto di errori casuali, come pensavano gli illuministi, ma deriva
dagli eventi che l’hanno preceduto. In particolare, dicono i romantici, bisogna ricercare la
propria identità nazionale nella cultura del popolo nei suoi usi e costumi, nei dialetti, nelle
fiabe e nelle leggende che ogni generazione tramanda a quella seguente.
Tra gli autori più importanti ricordiamo:
Ugo Foscolo
Alessandro Manzoni
Giacomo Leopardi
L’illuminismo si diffuse in Europa dall’inizio del XVIII secolo fino alla Rivoluzione francese. Caratteristica
principale dell’illuminismo fu la fiducia nella ragione, che avrebbe progressivamente migliorato le condizioni
spirituali e materiali della civiltà umana, liberandola dai vincoli della tradizione, della superstizione e della
tirannide.
I caratteri dell’illuminismo:
Scientismo: esaltazione delle scienze matematiche e fisiche, cui si attribuisce il potere di risolvere ogni
problema e di spiegare ogni cosa.
Antistoricismo: disprezzo dello studio della storia, considerata inutile e fonte di errori, perché non derivante da
esperienza diretta.
Metodo induttivo: partire dall’osservazione dei fenomeni per arrivare a determinare le loro leggi.
Giacomo Leopardi è uno dei poeti più significativi del Romanticismo e di quell’età
esprime tutte le contraddizioni spirituali. Ciò che caratterizza Leopardi è il suo
pessimismo, che può essere compreso solo analizzando l’ambiente familiare nel
quale è cresciuto e la società in cui ha vissuto gli anni giovanili.
Il poeta si forma nel clima oppressivo e freddo della sua casa, dominata da un
padre riservato e contrario ad ogni novità e da una madre severa e piena di
pregiudizi. Il paese in cui nasce è Recanati che fa parte dello stato pontificio
ed è talmente devoto al papà chiuso ad ogni influenza culturale. In questo
ambiente l’intelligenza precoce e la grande sensibilità di Leopardi soffrono
moltissimo e danno origine alla crisi spirituale, alla depressione, alla noia all’odio
verso il “borgo natio” a tal punto che fuori da Recanati immagina un mondo
pieno di gioia e speranza. Per questo motivo tenta di fuggire ma inutilmente e
dunque si chiude in un tale isolamento, in cui l’unica consolazione è la poesia in
cui si manifesta il suo pessimismo.
Secondo Leopardi la Natura ha creato l’uomo per la
felicità ma l’uomo si è chiuso nell’egoismo, nella
vanità e nelle illusioni.
Cosi facendo, non si è reso conto che la felicità, il
piacere, la gloria a cui aspira sono in una realtà
impossibili da raggiungere, perché verranno sempre
sconfitti dai limiti della vita, dalla vecchiaia e dalla
morte.
L’uomo sarà sempre infelice perché il dolore e la
sofferenza sono presenti sin dalla nascita e quindi
“il buon vivere è meglio del vivere”.
Contrasto natura/ragione
NATURA RAGIONE
Ha creato gli uomini Il progredire della
felici civiltà ha reso gli
È il regno del bello,
uomini deboli e
delle illusioni, della infelici
poesia
È il dominio del vero
le Operette morali - un'opera filosofica in cui Leopardi illustra la sua concezione pessimistica
della vita nel linguaggio della prosa poetica e il suo pensiero; alcune sono in forma di dialogo tra
due personaggi (es. Dialogo di un folletto e di uno gnomo, Dialogo della Natura e di un'anima);
i Canti – il libro dei Canti, così intitolato dal poeta nell’edizione del 1831, raccoglie:
Alcune canzoni – le più note sono quelle di argomento patriottico (es. All’Italia) in cui Leopardi
si attribuisce la missione di richiamare gli Italiani all’azione per cambiare le tristi condizioni
della loro patria;
Gli Idilli (1819 – 1821) – un gruppo di poesie (dette anche Piccoli Idilli o Primi Idilli) tra cui
L’Infinito e Alla luna. Nella poesia greca si chiamava idillio un breve componimento descrittivo
(in greco il termine significa «piccola visione, quadretto»). Leopardi chiama idilli queste sue
poesie poiché esse prendono spunto da un elemento del paesaggio anche se diventano poi, come
dice il poeta stesso, «idilli esprimenti situazioni, affezioni, avventure storiche del mio animo».
I Grandi Idilli (1828 – 1830) – sotto questo nome sono raccolte delle poesie molto note tra cui
A Silvia, Il passero solitario, Il sabato del villaggio, La quiete dopo la tempesta, Canto notturno
di un pastore errante dell’Asia.