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LEOPARDI

Ha vissuto circa 40 anni ed è stato un grande filologo (studiò testi


dell’antichità), fu grande poeta, fu un narratore perché scrisse novelle/
racconti  “OPERETTE MORALI”, e soprattutto fu un filosofo.

PENSIERO POETANTE (Heidegger)

Mai nessun altra personalità italiana si è fuso tra poesia e filosofia,


lui pensa sulle tematiche della vita in maniera concreta non con
pensieri oscuri. Anche nelle pagine amare delle sue opere troviamo
un pensiero ottimista.

LEOPARDI E IL SUO TEMPO


Nasce nel 1798 e muore nel 1837, quindi troviamo la sua produzione letteraria nella prima
metà dell’ottocento.
Siamo in pieno romanticismo anche se le sue opere non sono in linea con il romanticismo
Italiano ma quello Europeo, soprattutto quello tedesco ma solo su alcuni aspetti.

ROMANTICISMO
- Tematiche cupe
- Isolamento
- Distaccamento dalla società
- Psicologia complessa
- Sregolatezza
- Eroe romantico  genio = colui che rinnova
- Natura che rispetta interiorità artistica
- Riscoperta romanzo
È la corrente artistica che influenza l’arte, la letteratura, l’ideologia e la cultura europea
nella prima metà dell’800.
Il romanticismo genera una rottura con il passato.
Nel romanticismo abbiamo la perdita degli ideali classicisti quindi l’armonia e la bellezza
classicista.
La parola romanticismo nasce in Inghilterra inizialmente con una visione negativa.
ROMATICO  natura selvaggia, estrema, che rispecchia l’animo e i sentimenti di colui
che
descrive.
 abbiamo un richiamo alla fantasia
 ripresa del passato no classico ma medioevale, ripresa cultura volgare e
identità popoli
Dal 1826 si inizia in Italia a parlare di Romanticismo.

Abbiamo l’articolo di Madame de Stael sulla


rivista “Biblioteca Italiana” intitolato “Sulla
maniera e sull’unità delle tradizioni”

Invitava gli Italiani a guardare Lei afferma che l’Italia era arretrata e che
la letteratura europea, una si poteva accettare il romanticismo. Ma
letteratura filosofica molti erano contrari alla sua idea

Nasce movimento romantico italiano,


portato avanti e sviluppato dal gruppo
di romantici/intellettuali di Milano

Intraprendono la battaglia per l’apertura


della letteratura italiana alla nascente
letteratura romantica.

Rispetto alle linee generali il romanticismo Italiano presenta prospettive più limitate e ha
caratteri particolari.
Si distingue da quello europeo per la sua moderazione, per la sua cautela, perché abbiamo
ancora la classicità quindi si allontana dalla vista ribelle del romanticismo Europeo.
Nel romanticismo Italiano troviamo ancora attaccamento all’illuminismo.
Loro si ispirano a Parini e Alfieri e a Monti e Foscolo (anche se sono preromantici).
Il romanticismo accoglie la letteratura utile che porta alla perfezione umana, ma accetta la
reeliglione. In Italia i fenomeni romantici Europei vengono accolti come uno strumento
per interpretare contemporaneità ma non modifica la scrittura italiana.
Si impegnano poco a rinnovare poesia e in pochi producono cose romantiche: Manzoni e
Leopardi.

Romanticismo Europeo  critica borghesia


Romanticismo Italiano  si avvicina al popolo e no frattura con la società
Manzoni  cristiano, popolo fa voce, autore romanticista
Leopardi  inizialmente antiromantico
 pensiero si evolve  da vita a una produzione originale che difficilmente va
sotto l’etichetta romantica
non è né romantico né neoclassico  solitario, isolato, colui che rifiuta il
proprio
tempo e viene anche rifiutato dal tempo
Leopardi si posiziona alle soglie della modernità ed è l’unico che capisce che si sta
verificando un cambiamento, capisce che l’umanità è destinato a finire; è il primo a vivere
tragicamente la nascente modernità  PESSIMISMO COSMICO
Leopardi è il maggiore poeta di età Romantica e l’unico che può essere confrontato dei
poeti romantici Europei.
La sua vita è segnata dalla sofferenza e malattia, fa strumento per interpretare la realtà.
La riflessione leopardiana ha da fondo una visione pessimistica che lo colloca in una
posizione isolata rispetto alla cultura del suo tempo.
Il romanticismo ha di fondo una visione religiosa della vita ma Leopardi ha una posizione
materialistica, meccanicista, rifiuta ogni forma di provvidenzialismo e religione.

BIBLIOTECA CASA LEOPARDI:


- Conserva più di 20 mila volumi
- Dove leopardi passa il suo tempo
a studiare
- Leopardi entrava in contatto con
autori del passato
- Bibbia in 8 lingue
- Opere autori classici, greci e
latini
- Opere di Cartesio e Volter
- Intera copia Enciclopedia
- Discreto numero di opere proibite dalla chiesa
- Opere Fisica Sperimentale, Medicina, Astronomia , Matematica, Elettrica,
Geometria, Chimica.
- Opere di Galilei e Newton

Questa biblioteca voluta dal padre di Leopardi e per il padre era aperto a amici e
conoscenti.

VITA
Leopardi nasce il 29 giugno 1798, per comprendere la sua poetica dobbiamo tenere in
mente l’ambiente in cui si è formato.
RECANATI  borgo sui colli marchigiani, dove penetrano a fatica le nuove correnti
artistiche e moderne.
Leopardi ne parla sempre in maniera negativa e lo definisce:
“il nativo borgo selvaggio”
 nello zibaldone è descritto in modo molto negativo
Nella sua vita sono stati fondamentali i suoi genitori:
Conte Monaldo:
- Rappresentante nobiltà, fortemente convinto del ruolo della nobiltà nella società.
- Molto colto e religioso
- Conservatore e fa di tutto per non far arrivare la modernità ai figli.
- Crea microcosmo famigliare dove i figli sono isolati dal mondo e seguono il suo
esempio.
Adelaide Antici
- Diversa dal padre
- Risolleva l’economia della famiglia  abile amministratrice
- Solo la fede la accomuna a Monaldo
- Ruvide e fredda

Leopardi soffrì tantissimo per una madre quasi anaffettiva, infatti Leopardi la descrive
negativamente, nello Zibaldone la descrive Arida e fredda e lo collega alla religione.
Monaldo con l’aiuto della madre cerca di togliere la libertà di uscire ai figli.
“Monaldo cerca di proteggerli dal alito avvelenato della società” Cit. Leopardi.
Leopardi trascorre l’infanzia nella biblioteca interna.
Molto presto così nasce la passione per la letteratura.
Loro crescono come in un congresso gesuita e andavano a scuola con alla fine di ogni
trimestre un esame o grandi dispute filosofiche.
Casa di Recanati per Leopardi  “Plumbea prigione” (grigia prigione)
Leopardi viene consolato solo dal rapporto con i fratelli Carlo e Paolina.
Tentò di scappare ma non ci riesce mai, tra il senso di colpa e le crisi di identità lo
impediscono di staccarsi da Recanati.
Tra i fratelli lui emerge per la sua spiccata intelligenza e viene ad occhi del padre come
figlio prediletto e quindi come sogno del padre che lui voleva un ecclesiastico ricco in
famiglia.
A 14 anni porta già la Tonsura (capelli da frate) e l’abito telare fino 20 anni.
A 14 anni compone una dissertazione filosofica.
A 17 anni scrive un’orazione politica.
Oltrepassa il padre come cultura.
La sua formazione avviene tra il 1809 – 1816.

7 anni di “studio matto e disperato”.


Modo in cui lui lo definisce nello Zibaldone.
Non interrompe lo studio neanche durante la notte e questo
gli creano dei danni all’organismo.

Leopardi diventa un filologo.


1816
 Anno del mutamento.
 Porterà Leopardi a contrapporsi per la prima volta al padre.
 In questo ambiente gioca un ruolo chiave la poesia perché qui trova il coraggio di
contrapporsi ai valori del padre.
 Leopardi nello Zibaldoni descrive questo cambiamento come “dall’erudizione al
bello”

QUI ABBIAMO DEI CAMBIAMETI:


1. NUOVE LETTURE
Leopardi legge opere che scrivo nell’orizzonte letterario della contemporaneità: “le
ultime lettere di Jacopo Ortis”, “Dolori del giovane Vertel”, “Vita di Alfieri”.
Queste opere attivano in Leopardi una sensibilità romantica.
Gli ispirano un desiderio di gloria e autoaffermazione, di questo stato d’animo sono
frutto le canzoni “all’Italia”, “Sopra i movimenti di Dante”.

Prima opposizione all’universo razionalistico del


padre che tenta di ostacolarne la pubblicazione

2. LA SCOPERTA DELL’AMORE
Giacomo si infatua della cugina Geltrude Cassi, amore non corrisposto, ma prova
per la prima volta l’amore e si tratta di una pulsione che arriva in lui la necessità di
scrivere poesia: stesura di un diario d’amore e l’elegia “il primo amore”.

3. LA SCOPERTA DEL BELLO POETICO


Riscopre la bellezza della poesia nei testi classici che lui aveva visto solo dal punto
filologico.

4. AMICIZIA CON PIETRO GIORDANI


1817 prende avvio l’amicizia con Giordani, un letterario classicista, laico,
anticlericale. Leopardi considera Pietro un nuovo maestro, un tramite verso la
modernità. Il padre di Leopardi lo vede come un seduttore.

1817  Leopardi ha 2 importanti esperienze di scrittura:


1. Lettere a Giordani  epistole a Giordani
2. Zibaldone  inizia stesura, autobiografia intellettuale

1819 tenta la fuga da Recanati  viene scoperto dal padre

Lo segue un disagio interiore:


- Gravi problemi alla vista
- Continua la lacrimazione agli occhi e
non riesce né a leggere né a scrivere
- Profonda disperazione apatica che gli
toglie la voglia di vivere
Questa drammatica condizione fisica porta Leopardi a riflettere e a scoprire il VERO.
Leopardi vede questa cosa come una nuova conversione CONVERSIONE AL VERO 
CONVERSIONE FILOSOFICA.

1820/21  intensifica la scrittura dello Zibaldone


elabora la “teoria del piacere” e “poetica del vago e dell’indefinito”

1819  pubblica l’”infinito” e 4 aldilli  “la sera del dì di festa”, “alla luna” , altri 2 meno
noti

1822  Monaldo concede a Leopardi di uscire da Recanati e soggiornare a Roma dallo zio
Carlo Antici.

Esperienza deludente:
- Grande città: causa a Leopardi senso di
spaesamento e solitudine
- Società romana corrotta
- Città arretrata  arcadica  RIMPIANGE
RECANATI
- Delusione di non trovare l’amore neanche a
Roma

1823 torna a Recanati deluso e consapevole della sua inabilita di vivere.

Si chiude ancora di più in se


stesso e blocca ogni dialogo con il
padre

Grave crisi d’identità, che passa solo con la


RIFLESSIONE FILOSOFICA, elaborando
un sistema di pensiero originale.

1824  compone 20 “operette morali”  racconti es. “Dialogo di un islandese con la


natura”

In queste opere leggiamo la vena filosofica


di Leopardi che diventerà materialistica e
atea.
Dopo queste 20 seguiranno altre 4 operette
morali.
Seguono anni di continui spostamenti di Leopardi in Italia.
Leopardi rifiuta l’offerta del padre di diventare un ecclesiastico.

1825  Milano  lo convoca Editore Stella  commissiona la ristampa di classici lat e


greci

1827 Firenze  come ogni luogo dopo un iniziale entusiasmo leopardi si chiude in se
stesso e si isola.

1828  Pisa  DISGELO DEL CUORE  compone “a Silvia” e “il risorgimento”

A causa di condizioni e economiche rientra a Recanati e scrive di aver vissuto 16 mesi di


notte orribile perché si aggravavano i problemi fisici e aumentano i sentimenti di
solitudine.
In questi 16 mesi produce opere grandissime.

1830  lascia Recanati  accetta l’invito dagli amici fiorentini

Una volta arrivato si isola e si


mette a contrasto con la
letteratura fiorentina.
Compone scritti satirici.

A Firenze conosce Antonio Ranieri e decide di andare a vivere con lui.


Si innamora di Fanny Targioni Tozzetti, ma dopo questo amore non corrisposto e questa
delusione lascia Firenze.

1833  si stabilisce a Napoli


degrado economico  chiede i soldi del padre
sta sempre peggio fisicamente
Idropisia e asma  muore a Napoli nel 1837 assistito da Ranieri e sua sorella.
Muore a 39 anni  un anno prima aveva composta Ginesta  testamento poetico di
Leopardi.

VISIONE DI LEOPARDI DEL MONDO


No romantico e neanche illuministico.
La sua posizione filosofica  visione molto cruda e realistica  1° POETA MODERNITÁ
Guarda la vita da una prospettiva diversa, distaccata e non cade mai a facili illusioni o facili
compromessi.
Quindi il poeta inattuale per il suo tempo ma contemporaneo per il nostro.
“ È contemporaneo a noi per il suo bisogno di interrogarsi sulle cose.
Appartiene veramente al suo tempo, è veramente contemporaneo colui che non coincide
perfettamente con esso né si adegua alle sue pretese ed è perciò, in questo senso,
inattuale; ma, proprio per questo, proprio attraverso questo scarto e questo
anacronismo, egli è capace più degli altri di percepire e afferrare il suo tempo.
Questa non-coincidenza, questa discronia, non significa, naturalmente, che
contemporaneo sia colui che vive in un altro tempo, un nostalgico che si senta a casa più
nell’Atene di Pericle o nella Parigi di Robespierre e del marchese de Sade che nella città e
nel tempo in cui gli è stato dato di vivere. Un uomo intelligente può odiare il suo tempo,
ma sa in ogni caso di appartenergli irrevocabilmente, sa di non poter sfuggire al suo
tempo. (…)”
Cit Filosofo Giorgio Agamben
EVOLUZIONE DEL PENSIERO FILOSOFICO
PESSIMISMO STORICO
Dall’inzio della sua meditazione fino alla “conversione filosofica” (1819), leopardi si
interroga sulla profonda infelicità che caratterizza gli individui. Interrogandosi sulla natura
e sull’origine di tale stato, egli contrappone l’antichità all’attualità.
Leopardi si è interrogato per tutta la vita sull’infelicità.
Con le sue opere ha cercato di rispondere alla domanda: “quale è la causa dell’infelicità
umana?”
Leopardi da risposte diverse a questa domanda che vanno di pari passo all’evolversi del suo
pensiero filosofico.
Questo ragionamento lo prendiamo dallo “Zibaldone di pensieri”, dove raccoglie le sue idee
e lo finisce nel 1832.
In un primo momento Leopardi identifica la causa dell’infelicità nella CIVILTÁ.

- Contrapposta alla natura, che è


un’identità benigna e benefica.
Dona all’uomo le illusioni
- Allentamento dalla natura, l’uomo
inizia a pretendere dalla natura e
vuole troppo.

Non abbiamo una infelicità costitutiva ma storica quindi dall’allontanamento dalla natura.
Nell’antichità l’uomo viveva di illusioni e speranze quindi aveva la felicità, ora l’uomo ha
perso questa irrealtà perché vede tutto vero.

PESSIMISMO COSMICO
1819 – 1823  contemporaneo alla conversione filosofica
Abbiamo l’abbandono del pensiero storico per arrivare a quello cosmico.
Il sistema delle illusioni entra in crisi e sono anni di delusione sul piano storico-politico
(moti carbonali 1821) e sul piano personale abbiamo le esperienze deludenti.
Si allontana dal cristianesimo per arrivare al MATERIALISMO

Nega l’esistenza
dell’elemento
spirituale.
Leopardi elabora la “Teoria del piacere”, capisce che l’infelicità dell’uomo deriva dal
bisogno dell’uomo di essere felice e dall’impossibilità di arrivare a questo.

TEORIA DEL PIACERE:


- Uomo aspira alla felicità
- Uomo identifica felicità del piacere
- Più desideri il piacere, più aumenta e quindi diventa un desiderio insoddisfatto.
- Piacere  illimitato  assoluto
- Uomo  limitato  non può raggiungere il piacere che è illimitato.

SENSISMO  1700, rintraccia nei sensi una fonte di conoscenza per l’uomo.

NATURA non si cura dell’uomo


diventa una creatura maligna
ha dato all’uomo sensi limitati

Nella “ginestra” la natura passa ad essere madre (pessimismo storico) an essere matrigna
(pessimismo cosmico).

Abbiamo anche un cambio sulla visione della civiltà che secondo Leopardi diventa più
consapevole verso l’uomo.

Ora gli antichi non li vede più in modo armonico e felice ma lo vede infelice.
UOMO INFELICE IN TUTTE LE EPOCHE  pessimismo cosmico.
Perché sia che nell’antichità che nella modernità abbiamo gli ideali liberali, il moto
progresso e l’antropocentrismo.

Leopardi si allontana dalla poesia e scrive “le operette morali”.


1826  compone “a Silvia” e torna sulla poesia

ZIBALDONE
Inizia a comporlo nel 1817.
Ci mette 10 anni e lo chiama “Zibaldone di pensieri”.
La parola Zibaldone indica una raccolta, una mescolanza confusa senza criterio.
Leopardi lo chiama Zibaldone perché significa mescolanza di cose e per lui è una raccolta
di pensieri.
Leopardi allude al fatto che i pensieri nello Zibaldone siano i più veri.
Arriva aa scrivere 4426 pagine.
L’ultimo appunto risale al 18 dicembre 1832, l’ultima parte però viene pubblicata postuma
da Giosuè Carducci nel 1900.
Non nasce come un opera destinata alla pubblicazione ma allo stesso tempo non è un
diario privato.
È un diario intellettuale, perché è un insieme di riflessioni sul passato.
È importante per cogliere il pensiero filosofico di Leopardi, strumento importante anche
per l’evoluzione poetica, dato che annota tutte le sue riflessioni.
Questa opera non ha uno stile aulico dato che è stata scritta per se stesso infatti presenta
una sintassi non curata, una lingua semplice ma funzionale.
OPERETTE MORALI
Leopardi le compone tra il gennaio e novembre del 1824.
20 testi in prosa di argomento filosofico dal tono satirico.
Forma di narrazione  dialogo, racconto, discorso
Stesura nel periodo del silenzio poetico  che agisce in condizioni fisiche e psicologhe,
pessimismo cosmico.
Negli anni successivi compone altre 5 operette.
1827  Milano  1° edizione ( stesso anno edizione ventisettana promessi sposi)
1845  amico Ranieri le ripubblica ma 24 operette perché ne elimina una per volontà di
Leopardi.
OPERETTE  narrazioni brevi con stile satirico (inferiore rispetto al lirico)
MORALI  questioni filosofiche – morali
riflessioni sull’agire pratico dell’uomo
Caduto il sistema della natura e delle illusioni, abbiamo nuovi modelli per l’uomo dopo
aver scoperto l’infelicità.

(scheda)

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