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Noemi Karakiz 4G

Giacomo Leopardi, verifica 3


 Vita

- Aristocratico in stato pontificio (molto conservatore) che non sentiva l’ondata illuminista o
romantica del 1800 -> paese culturalmente arretrato, clima fermo e stazionario
- MA: ha a disposizione tanti libri e sviluppa sensibilità letteraria e cultura moderna
- Genitori feudatari del papa severi e religiosi, detestano rivoluzioni
- AUTORE ANACRONISTICO = non sintonizzato con il suo tempo

- Lunga fase di accumulo (erudizione) prima di fiorire prendendo coscienza di ciò che è$
- 1a crisi cecità non riesce più a leggere -> scrive Zibaldone (riflessioni filosofiche sulla
propria esistenza e sul mondo)
- Romantico ma classicista
- Fuoco ultimo L: parlare della verità esistenziale

1) La teoria del piacere (1820)

. tesi: umano destinato ad essere infelice = PESSIMISMO LEOPARDIANO, indaga condizione


esistenziale dell’uomo, società consumista
. essere umano nasce con volontà di provare IL PIACERE: astratto, non circoscrivibile e infinito
(eterno) -> è la natura dell’uomo, lo spinge a vivere
- DISCREPANZA: nella natura concreta non otterrò mai un piacere pari a quello che cerco ->
dispiacere
. i piaceri che sono nel mondo sono circoscritti, limitati (finiscono, si consumano) = UN TAL
PIACERE (concreto, tangibile, sensibile)
. L’uomo non riesce a soddisfare il suo bisogno di piacere, così crea dei surrogati (futuro-ricordo-
immaginazione)
-> con immaginazione percepiamo attraverso la mente questo piacere infinito

- concl: uomo destinato ad essere infelice MA la ricerca del piacere produce felicità
. NATURA benigna, madre benevole verso la sua creatura perché gli da la possibilità di essere felice
con l’immaginazione =strumento per creare un sostituto al piacere astratto (è generosissima, altri
animali non la hanno)

2) l’infinito (motore della poesia-> il vago)

- su un ermo colle, una siepe impedisce di guardare cogliere pienamente l’orizzonte->


impedimento (imp fisico spinge mente a lavorare) alla vista porta all’immaginazione (poetica del
vago e indefinito) = si perde nella vastità̀ della sua creazione immaginata, operazione che produce
piacere
- “irrevocabile/irremeabile” -> SENZA LIMITI
- PAROLE POETICISSIME(diverso da termini) (x mancanza di individuazione e conoscenza
sicura) : idee vaste confuse indefinite INCERTE (lontano, antico), notturno/solitudine/silenzio
(immagine vaga, incompleta, oscura e profonda), ERMO = desolare/vastare, infinità  cose
oscure di cui non sappiamo nulla, incerte ci si perde nelll’immaginazione
Noemi Karakiz 4G

Giuseppe Parini
 NEL MASCHIO UMOR PIÙ PURO UN VERME STA (1759)
- nasce a bosisio (1729) da una famiglia piccolo-borghese, origini modeste. Accademia dei
Trasformati è luogo di incontri di libera discussione tra persone colte su temi politici/civili.
Milano capitale dell’illuminismo italiano.

- PARAFRASI:
Nel liquido maschile più puro (SPERMA) sta un verme (SPERMATOZOO) che,
una volta uscito, entra in un’altra stanza (UTERO),
e va a depositarsi in un certo uovo (OVULO),
che lo mantiene in vita (FECONDARE).

La madre poi gli da del sangue come nutrimento,


che in lei scorre in abbondanza; così che in nove mesi
giunge a perfetta formazione un essere umano, che
potrà essere maschio o femmina.

Ma stanco infine di stare racchiuso ulteriormente,


squarcia il mantello (PLACENTA) che fino a quel momento lo vestiva,
dopo che si è rivolto con la testa in giù.

Si lamenta la madre; e con le mani e i piedi


Si aiuta fino a quando si apre il primo varco.
Così nasce il contadino, il papa e il re.

- 14 versi in endecasillabi tronchi. L'endecasillabo ha l'ultimo accento sulla decima sillaba, e


conta di solito 11 sillabe (endecasillabo piano). L'endecasillabo tronco conta soltanto 10
sillabe (perché l'ultima parola del verso è una parola tronca).
- 2 quartine (con rime alternate ABAB) e 3 terzine (con schema rimico CDCEDE)
- Ogni strofa rappresenta una microsequenza che contiene un tema (Fecondazione,
Gestazione, Preparazione parto e inizio del travagio, Parto) per completare il grande tema
della nascita dell’essere umano.
- Contiene contenuti moderni raccontati con l’ultilizzo di una forma iperletteraria e
iperclassica:
da un punto di vista letterario Parini respira l'aria dell'accademia dei trasformati, ambiente
aristocratico, poco riformista con formazione classica ispirati alla letteratura greca e latina, ma allo
stesso tempo attenta all'attualità → si vede elle sue odi civili che si occupava di elementi elevati.
Condivide invece i principi egualitari: tutti gli uomini sono uguali e hanno una stessa dignità
indipendentemente dal loro ceto sociale.
Come gli altri illuministi ricerca la pubblica felicità attraverso la diffusione di idee nuove che
possono migliorare la vita sociale e contribuire al bene comune.
Parini invece era dell’idea che bisognasse seguire il classicismo, cioè la cura della forma e
l’imitazione dei modelli antichi.
Non condivideva neanche l’idea che la letteratura dovesse essere asservita alle scienze poiché la
poesia ha una propria dignità e quindi l’utile non può essere separato dal “lusinghevol canto”. (a
differenza dell’illuminismo lombardo)
Noemi Karakiz 4G

- Sonetto parla dell’ugualianza biologica degli esseri umani al momento della nascita con
utilizzo di mtafore.
- C’è una scansione cronologia (uso dei poi, poscia..) che è una scansione linguistica che
spinge verso l’ultimo verso che racchiude la morale, l’insegnaento.
- Poscia = poi; soverchio errò = fluisce in abbondanza; nove lune = nove mesi; onde portar =
potrà essere; più = ulteriormente; nicchia = si lamenta (scientifico lamento della
partoriente); insin che = fino a quando; villano = contadino.

 La vergine cuccia Parini


VITA
- Dopo che è ordinato sacerdote entra a servizio di una famiglia nobile (Serbelloni) come
istitutore dei figli: ha modo di conoscere la vita da nobile. Poi dopo una lite con la duchessa
entra a servizio degli Imbonati.
- In seguito insegna e collabora con commissioni gorvernative-> partecipa attivamente al
rinnovamento della società lombarda  milano capitale dell’illuminismo italiano (città più
moderna d’Italia con nobiltà attiva conversazioni sttive tra intellettuali, percepisce subito le
nobiltà culturali che arrivano dalla Francia dei filosofi)

IDEE
o Sostiene che gli aristocratici devono meritare la condizione di privilegio attraverso la condotta
che di quel privilegio gli renda degni
o Infatti, le dottrine illuministiche prediligono soprattutto il filantropismo energia di uguaglianza
ed è stato per tutti gli uomini (che coincide con il tradizionale messaggio dell’umanesimo
cristiano (prete))
o Vive nel mondo dell’anziano regime-> divisione tra aristocratici e popolo (+ intellettuali che
cercano di mediare tra le due classi)
o Duplicità della sua posizione (critico nei confronti dei nobili ma sempre al loro servizio)
o svela le imperfezioni di un mondo che vuole correggere ma non rovesciare
o Equilibrio tra due istanze opposte: apre cautamente la poesia a contenuti moderni inserendo
anche terminologie nuove e recupera in modo originale le forme della poesia greca latina
o È un intellettuale che interviene nel dibattito politico-sociale e culturale dell’epoca
o Grazie alla frequentazione da parte del poeta delle case delle principali famiglie aristocratiche
milanesi, consolida la sua vocazione satirico morale

TESTO
- critica la nobiltà perché oziosa, vuota e improduttiva.
- Infatti sperpera le ricchezze che provengono dalle rendite, cioè dal lavoro degli altri, è
oziosa, non solo perché non lavorano, ma ricerca solo il piacere e non si dedica ad attività
di utilità comune. Queste idee vengono sostenute oltre che nel poema “il Giorno” anche
nel “Dialogo sopra la nobiltà”.
- Parini è comunque un autore riformista perché non assume posizioni estreme cioè non
vuole che la nobiltà sia eliminata come sostenevano i rivoluzionari francesi ma vuole solo
che venga educata per svolgere un ruolo attivo all’interno della società come nelle epoche
passate.
Noemi Karakiz 4G

- poema in endecasillabi sciolti, intitolato "Il Giorno", e articolato in quattro parti: Il Mattino,
il Meriggio, il Vespro e la Notte. costituita dalla vita "alla moda" di un nobile "giovin
signore"; Parini però evita l'aggressione diretta e preferisce ricorrere all'ironia, fingendo di
essere un "Precettor d'amabil Rito", che intende indicare al giovane aristocratico il modo
migliore per organizzare la propria giornata. Il finto insegnamento si risolve quindi in una
descrizione particolareggiata dei momenti e delle occupazioni quotidiane dello stesso
signore e della nobiltà contemporanea. Il suo intento ironico è rivelato dal tono quasi
eroico e sublime: si tratta di un acutissimo sistema di rappresentazione indiretta, nel quale
la realtà aristocratica viene avvolta in giri sintattici e sontuose figurazioni mitologiche.
- Effetto prodotto: dare consapevolezza al nobile. Lo abbassa con immagini e dicendo cose
indirettamente.
- Ironico: fa vedere una cosa ma spinge a chiedersi la verita effettuale che c’è dietro

 Descrive la giornata tipica di un giovane signore che guidata da conseguire precettore


(incarnato da Parini) perché finge di essere d’accordo con l’ideologia nobiliare.
 Nel riscrivere parte della giornata prima che mi esalto riguardo che in realtà caratterizza la
giornata con ironia, nascondendo però un duro sarcasmo nei confronti dei privilegi dei nobili
che non hanno senza paragone con la vita del popolo
 Narra gli insegnamenti che un precettore fa imparare comportamenti adatti alla vita mondana.
Questi insegnamenti però sono falsi in quanto lodano i vizi e privilegi, per questo sono descritti
con ironia.
 Viene descritta la quotidianità di un aristocratico che si basa sull’ozio; perciò, aristocratici
vengono considerati come inutili e parassiti.
 Oggetto: ironica descrizione dell’aristocrazia (ambiente che frequenta quotidianamente E che
conosce bene)
 Poema scritto per educare il lettore (poema didascalico) oppure la satira -> il precettore
impartisce insegnamenti ha un immaginario giovane aristocratico sfaccendato: ma sono
insegnamenti Parodici che tendono a mettere in ridicolo il comportamento e la vita vacua e
futile del “giovin signore”.
 Utilizzo di miti eziologici, ovvero miti che intendevano spiegare l’ignota origine di determinati
aspetti della realtà
 Scopo: fare un ritratto di un’intera classe sociale per castigarne i comportamenti e i costumi.
 Il narratore descrive la giornata del suo padrone in termini sempre entusiastici sublimi eroici.
Stile raffinato: sintassi complessa E oggetti sempre descritti attraverso elaborate perifrasi
 C’è un giudizio di valore: da una parte c’è chi lavora produce, dall’altra chi gode dei frutti del
lavoro altrui (P. dalla parte dei primi)

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