La lontananza forzata dalle proprie terre induce un sentimento inedito di ‘nazione’ / rimpianto
per la terra dei propri morti —> susciterà in questo autore un pezzo del suo romanticismo
(che è cosmopolita, ma è nazionalista).
Leggere Walter Scott —> tratto distintivo è la riscoperta delle sue tradizioni nazionali ai limiti
dell’invenzione (tipo il Kilt, invenzione dell’800).
I rapporti con Napoleone sono altalenanti, lui vuole fare il ministro degli Esteri (non lo
diventerà mai) però cerca di raggirare l’imperatore. Dopo Napoleone, nei primi anni della
restaurazione, avrà una forte influenza politica.
Nei mémoire: racconterà o inventerà un aneddoto: di aver detto al sovrano ‘io credo che il
tempo dei re è terminato’ e il re risponde si — la restaurazione è una finzione storica, la
rivoluzione ha distrutto tutto per lasciare posto al Dio denaro (come diceva Marx).
Lo stile:
Tutti i tratti si possono racchiudere nel (vago), è il maestro della sfumatura e della allusione;
il primo grande romantico francese perché usa la lingua in maniera diversa, evoca, suscita,
manda delle sfumature, delle pennellate che consentono al lettore di completare il quadro
con la sua immaginazione da qui finisce il francese di Malerbe, il francese didascalico, la
lingua razionale che descrive il mondo; ma una letteratura che sviluppa e stuzzica il cuore e
la sensualità.
Lo scrittore si pone in termini soggettivi, restituisce un'impressione del mondo esterno,
filtrato attraverso il prima della sensibilità dello scrittore.
Rivaluta l’aspetto personale e la sensorialità che sono evidenti, tutto ciò che sfugge al
controllo ossessivo della ragione —> questo determina in continuità con i primi del
romanticismo, spostamento della prosa che è logica verso la poesia che è analogica.
[Nell’ analogia c'è del divino: nel senso che come Dio con la parola ha creato il mondo,
anche le corrispondenze ovvero le analogie tra una cosa ad un’altra creano un nuovo
mondo, una convenzione non ancora socializzata, ovvero dei rapporti completamente
nuovi.] —> ciò è disordine, ma è anche scoperta!
Aspetto metrico romantico- le allitterazioni, le assonanze i metri bianchi ovvero i versi
nascosti all’interno del testo e persino delle rime, tutto valorizza l'estetica del testo letterario-
come la musica che trasmette impressioni.
Le opere:
Le memorie:
Scrive 44 volumi da vivo, ma immagina dosi morto, sul suo passato, come se un morto nella
sua tomba sullo scoglio raccontasse alle generazione future i morti delle generazioni
precedenti —> memoria non progettuale, memoria quasi archeologica, con funzione di
critica del suo tempo (quindi passato), ma non ha nessuna proiezione sul futuro, è una porta
chiusa verso il futuro.
Racconto di una vita, della sua vita, dalla sua nascita quasi fino alla sua morte (scritto quindi
‘da un morto’).
Autobiografia, ampiamente romanzata, che si concentra sul tema dei morti, come un
catalogo delle morti illustri del proprio tempo, ad ogni pagina c’è un funerale;
tema dell’ UBI SUNT(dove sono finite le glorie del passato), la morte riduce TUTTI in ceneri.
—> apparentemente c’è una ripresa della tematica religiosa della caducità della vita umana,
le glorie sono tutte periture, arriva la morte che falcia (questa è l’apparenza); mentre la
sostanza ribalta questa ideologia medievale: questo si, ma dopo la morte c’è la me memoria,
trasmessa con il racconto, c’è un’eredità letteraria, i morti si sbriciolano, ma vivono nei libri,
la tomba raccontata diventa una sorta di trampolino verso l’eternità;
Ruolo dell’uomo di lettere: eternare la memoria del proprio tempo, il sepolcro chiude, invece
quello letterario apre! Il grande motto oltre se stesso, è Napoleone, che Chateaubriand ha
attaccato, umiliato, però è visto come sempre vivo e mai morto, anzi è più vivo di quanto non
fosse mai stato, Napoleone è il modello ineguagliato della gioventù, essendo anche causa
del loro malessere; nessuno sarà mai all’altezza di Napoleone.