Sei sulla pagina 1di 8

UGO FOSCOLO: Niccolò Foscolo 1778 Zante - 1827 Londra

 Preromanticismo: Europa, 2° metà del 700. Sturm und drang = impeto/tempesta di passioni.
Movimento tedesco. -> Alla base del preromanticismo
 Padre: Andrea Foscolo e madre: Diamantina Spathys, greca. Quando ha 10 anni-> muore il padre. Viene
affidato.

 Artista romantico in parte


 Lui e Leopardi raccolgono aspetti culturali diversi, non solo dal punto di vista letterario.
 È influenzato dal modo di pensare della filosofia della seconda metà del 700: della filosofia
dell'illuminismo -> Foscolo concepisce la vita come nascita, trasformazione e morte della materia, ha
una visione materialista, non ha una visione trascendente, non crede nella visione dell'uomo dopo la
morte (morte rappresenta fine totale).
 Visione contraddetta a livello sentimentale, che risente della nascita del romanticismo -> razionalità e
sentimento coesistono -> Foscolo afferma sentimentalmente ciò che nega con la ragione; c'è una forte
ansia di sopravvivenza (aspetto presente anche in Leopardi).
 Foscolo nella sua formazione culturale accoglie la corrente del Neoclassicismo -> grande amore per i
classici, sia in ambito artistico che letterario. Lui apprezza soprattutto la capacità espressiva dei classici,
che sono per lui esempi di armonia formale, compostezza e cura della forma.
 Temi delle sue opere: amore per la natura, amore per la patria, amore per la poesia.
 Opere:
 
ULTIME LETTERE DI JACOPO ORTIS: Prima versione 1798, in seguito ripubblicato; opera prevalente
romantica, romanzo epistolare.
 Opera maggiormente romantica di Foscolo-> esprime il sentimento romantico di Foscolo-> temi
tipicamente romantici (amore per natura che suscita sentimenti, amore per Teresa, amore per la patria
e delusione quando Venezia ceduta all’Austria).
 Romanzo parzialmente autobiografico (storia risente dei sentimenti autore).
 Ispirazione ai Dolori del giovane Werther di Goethe.

L'amore per Teresa che suscita un forte sentire, l'amore per la patria e la delusione quando la Venezia viene
ceduta in mano agli austriaci
 Jacopo Ortis: ufficiale napoleonico, dopo la firma del trattato di Campoformio (tra Napoleone e
austriaci) lascia Venezia e si trasferisce sui colli euganei. Inizia a scrivere a un suo amico Lorenzo.
 Su questi colli conosce Teresa, di cui si innamora, ma lei è già promessa a Odoardo, giovane di alto
rango. Anche Teresa è attratta da Jacopo, ma alla fine continua a frequentare il giovane.
 Viaggia, incontra Parini a Firenze, viene a sapere che i due si sono sposati, nonostante lei lo amasse
(sperava che Teresa si ribellasse): lui decide di suicidarsi. 
 Jacopo rivela un’anima fortemente passionale-> l’amico Lorenzo costituisce la parte più razionale di
Foscolo, è l'amico di buon senso
 bellezza serenatrice-> la vera bellezza è talmente armoniosa che il solo osservare una bellezza ->
motivo neoclassico.

I SONETTI: altri scritti fondamentali di Foscolo scritti ai primi dell'800: In morte del fratello Giovanni, Alla
sera e A Zacinto.

 Sonetto: inventato da Jacopo da Lentini


 Scelta sonetto: dimostra la passione per i classici -> ritorno al classico
 Temi: rivelano 1. motivi di carattere romantico (Alla sera, contempla sera come momento di
pace/serenità), 2. di carattere neoclassico (Zacinto isola bellissima, calcata anche da Omero, dedicata a
Venere = riferimenti a mitologia classica)  
 
DEI SEPOLCRI: è un carme= breve poema, lungo componimento poetico (+ lungo dei sonetti).
 Nasce da un dibattito d’attualità : dove è meglio collocare i cimiteri, secondo l’editto napoleonico di
Saint Cloud, i cimiteri andavano collocati al di fuori delle città soprattutto per questioni igieniche.
 Posizione di Foscolo: all’inizio è d’accordo-> poi ci ripensa-> scrive questo carme-> si rende conto che i
cimiteri sono importanti. Affronta questo tema per gradi:
*nel momento in cui mi reco a trovare un mio caro si verifica una “corrispondenza d’amorosi sensi”:
espressione propria di Foscolo, si crea una comunicazione d’amore.
*Le tombe dei personaggi illustri devono trovarsi all’interno delle città: in modo da ricordarne i valori->
è uno spunto per ricordarci ciò che hanno fatto.
*Tutto si corrode-> anche il sepolcro-> c’è qualcosa di più del sepolcro che rende eterno l’uomo-> è la
poesia: forza eternatrice della poesia, grazie alla quale si avvera questo slancio verso l’eternità->
eternità= desiderio/aspirazione (presente anche in Leopardi).

LE ODI: sono opere neoclassiche, parlano della bellezza armoniosa.


 Una a “A Luigia Pallavicini, caduta da cavallo”, “All’amica risanata”.

 Tema della bellezza femminile-> mostrata attraverso l’immagine di divinità greche.

LE GRAZIE: poemetto o carme incompiuto, si inspira a figure classiche.


• Opera neoclassica dedicata allo scultore Antonio Canova.

GIACOMO LEOPARDI: 29 Giugno 1798 a Recanati, muore a Napoli 1837.


 Famiglia di rigide tradizioni conservatrici.
 Padre: Monaldo Leopardi, è un erudito, attribuisce allo studio un valore sommo ed educa i
propri figli a trascorrere molto tempo nella biblioteca di famiglia. Egli teme che i giovani del
paese possano dissuaderli dalla propria formazione intellettuale.
 Madre: marchesa Adelaide Antici, donna dura e severa con i figli, si occupa
dell’amministrazione economica della famiglia, rigida educazione religiosa.
 i fratelli Carlo e Paolina -> sono i suoi compagni d’infanzia, di studio e i suoi unici amici
confidenti.
 Giacomo si distingue molto presto dai fratelli, impiega negli studi una passione smodata e
dimostra un talento straordinario.
 Parla latino, italiano, greco, tedesco, inglese, francese-> tutte con grande dimestichezza.
 Si dedica allo studio dei classici: traduzioni, scritti in latino-> poi inizia a scrivere (poesie,
dialoghi, pensieri ecc...).
 Crescendo percepisce Recanati come una prigione soprattutto dal punto di vista di stimoli
culturali (contesto chiuso e privilegiato).

->>Tenta la fuga ma non riesce-> si allontanerà per un periodo e visiterà Firenze, Pisa, Roma e
Napoli (ultimi anni).

 Si innamora (è una persona molto sensibile): amore adolescenziale, forte ma non ricambiato->
si nutre di sogni-> amore x Silvia (si pensa fosse Teresa Fattorini, sotto un finto nome), figlia
del cocchiere di famiglia che morì precocemente-> 1° forte dolore x Leopardi.
 Amicizia con Antonio Ranieri: non si sa se avessero un rapporto amoroso. Convivono e lui gli
sta vicino fino agli ultimi anni di vita di Leopardi.
 Desiderio di essere indipendente-> curiosità di conoscere il mondo-> desiderio sin da piccolo x
sfuggire da una vita ristretta.
 Desiderio istintivo di primeggiare fra i fratelli e di distinguersi-> voleva dimostrare di riuscire e
di essere capace
 Odio x la tirannide-> grande desiderio di libertà
 Leopardi è sempre stato alla ricerca di un calore umano-> cosa che non trovava in famiglia.

Viaggi e momenti importanti:


 Importante l'incontro, tramite lettere, con Pietro Giordani, scrittore e critico di letteratura e
arte.
 Pietro Giordani: uomo di idee liberali, più anziano di 20 anni di leopardi, scrive dei periodici.
Diventa un riferimento letterario ma anche affettivo x Leopardi. Trova in lui delle risposte
soddisfacenti alle sue domande.
 Si manifestano le prime grandi afflizioni dell'animo-> inizia a capire cos'e infelicità, prova la
malinconia.
 All'inizio non si rassegna-> chiede aiuto, comunica questo suo dolore/infelicità e il suo voler
reagire a suo fratello e a Giordano.
 Il Giordani si reca a Recanati, a casa di Leopardi-> la famiglia rimane affascinata dalla sua
intelligenza e simpatia-> incontro che lascia tanto a Leopardi.
 Inizia a sentire un sentimento di avversione il troppo controllo da parte dal padre-> ma non
riesce a troncare il rapporto con lui-> vive una situazione conflittuale.
 A 21 anni cerca di fuggire ma viene scoperto-> ulteriore motivo di infelicità-> si sente
incompreso.
 1822-> padre acconsente di mandarlo a Roma xchè ci vivono zii materni-> Leopardi aveva
grande aspettativa su Roma, ma rimane deluso (città troppo vasta, persone ipocrite,
superficiali).
 Compierà vari spostamenti ma non troverà mai completamente il piacere che aveva tanto
desiderato (si sentirà solo e privo di affetto).
 Entra in contatto con letterati fiorentini (Pietro Vieusseux, Antonio Fortunato Stella editore
milanese).
 Visita Milano-> incontra delle difficoltà: la gente tende a guardare gli sconosciuti con una
curiosità non accogliente.
 Bologna: incontra la contessa, poetessa Teresa Carniani Malvezzi-> rinascita nel cuore
Leopardi: cambiamento, si emoziona quando gli rivolge complimenti, instaura una
conversazione molto vivace e confidenziale “ci confidiamo tutti i nostri segreti" “ha resuscitato
il mio cuore dopo una morte completa”.
 Incontri visti male dal marito -> la contessa tronca l’amicizia-> lui rimane deluso.
 Pisa: sente rinascere desiderio scrittura poesie.
 Recanati 1829: solitudine-> finisce i Canti pisano recanatesi (o Grandi Idilli)-> iniziati a Pisa.
1. Il sabato del villaggio
2. La quiete dopo la tempesta
 Dagli anni 1830 i letterati di Firenze offrono sostegno economico a Leopardi, a Firenze->
conduce una vita un po’ meno solitaria-> conosce Antonio Ranieri con cui avrà un legame
forte di amicizia.
 affascinato da Ranieri (giovane avventuroso in cui trova un affetto autentico), si sostengono a
vicenda mettendo insieme denaro.
 sodalizio dura fino 1837 morte Leopardi
 Firenze: conosce Fanny Targioni Tozzetti, animatrice di un salotto letterario, collezione
manoscritti significativi, Leopardi riesce a procurarle pezzi preziosi (si innamora) -> Fanny si
innamora di Ranieri che però a sua volta ama un’altra donna.
 1832 scrive alla madre per dei gravi problemi economici-> la madre decide di aiutarlo
 Leopardi e Ranieri: vanno a vivere a Napoli-> attratto dall’esuberanza e vivacità Napoli
 1836 si trasferisce con Ranieri e la sorella Paolina (preoccupata per salute) in villa a Torre del
Greco, scrive La Ginestra e l’ultima lettera rivolta al padre
 Muore accanto a Ranieri

Problemi di salute:
 Soffre di mal di testa, problemi agli occhi (aggravati dalle ore di studio al buio) -> forte
intolleranza alla luce e fortissima sensibilità al freddo.
 Soffre di tubercolosi ossea-> deformazione dello scheletro, causata dalla consumazione della
cartilagine.
 20 anni: inizia a subire i segni della malattia-> si curva la schiena e spalle-> inizia a ingobbirsi e
ad abbassarsi.
 Soffre ma non è il motivo primo del suo pessimismo.
 Ha paura di non essere accettato x il suo aspetto esteriore/fisico.
 Si colpevolezza per questi suoi problemi fisici-> pensa sia colpa dello studio-> senso di colpa e
rammarico per essersi rovinato da solo-> dà la colpa ai 7 anni di "studio matto e
disperatissimo".

Fasi poetiche:
1. Momento dell’erudizione: si occupa dei classici-> di testi di altri autori. Prime opere: di
carattere erudito e filologico. Inizia con delle traduzioni e opere ad imitazione. Si forma sulla
letteratura straniera e classica.
2. Passaggio dall'erudizione al bello-> dal 1818/19/20/21, quando inizia a scrivere poesie. Dà
voce alla sua anima.
3. Stagione poetica: 1828-1830: Piccoli e poi Grandi idilli (inizia a intraprendere la strada del
pessimismo) -> o Canti Pisano-Recanatesi-> Idillo: quadretto.
4. Dal bello al vero: ultima fase poetica-> poesie più filosofiche. dal 30 in avanti. Passaggio che
inizia con i grandi idilli e culmina (il suo pensiero filosofico-> pessimismo) nel 1836. Operette
morali: Inizia il passaggio al vero-> prima tappa. Non sono proprio poesie.

Opere:
 A 18 anni pubblica la sua 1° traduzione e l'opera "Le rime membranze"
 Dibattito del tempo: fra romantici e classicisti.
 Romanticismo= letteratura concepita come libera espressione del sentimento individuale (che
ha un ruolo centrale), non più imitazione // Classicismo= riconoscere il valore della cultura
classica.
 Posizione di leopardi: a favore dei classici-> è un classicista.
 Leopardi non si può però classificarlo rigidamente in un solo movimento-> nella sua poesia ci
sono dei temi e aspetti del Romanticismo.
 Scrive un discorso contro Cesare (marca il passaggio dalla Repubblica romana all'impero),
parla del ruolo di Pompeo.
 Spesso si esprime facendo riferimento alla storia antica/romana.
 Zibaldone: diario della vita di Leopardi. Inizia in questi anni a scrivere, nel 1817-fino al 1832 (?).
raccolta di intuizioni, pensieri originali di se stesso, ha una natura/struttura disorganica ma ci
dice molto sul suo pensiero.
 Scrittura rapida e immediata, parole abbreviate, discorso interrotto da ecc.
 Zibaldone=raccolta di pensieri. Pubblicata dopo la sua morte. Quaderno degli appunti.
 Operette morali (1824): scritte tornato a Recanati. Dialoghi filosofici, dimostra di essere
approdato nel pessimismo cosmico-> Dialogo tra natura e islandese.
  Viaggia-> arriva a un deserto-> vede una donna (Natura) imponente, appoggiata ad una
roccia, capelli scuri.
  La Natura e l’islandese dialogano-> si rende conto che Natura non attenzione verso singoli
individui, segue le sue leggi, indifferente e spietata.
 - Fine tragica: l’islandese sbranato da due leoni (a conferma dell’indifferenza della natura).

Pessimismo: pensiero di Leopardi: si struttura in fasi diverse della vita:


 Sempre pessimista ma nel corso degli anni subisce un cambiamento.
1. Pessimismo storico: 1818/19: “uomo di un tempo”/”uomo antico”/”uomo che non conosce la
filosofia”: non si sa a che epoca si stia riferendo-> l’uomo “di un tempo” era felice, viveva nello
stato della natura, senza complicazioni intellettuali (che nascono col pensare)-> infelicità: si
scopre con l’età adulta-> conoscimento della disillusione. Pessimismo frutto del cambiamento
dell’uomo nella storia. Evoluzione dell’uomo che l'ha portato al pessimismo. Anche con la
crescita-> infanzia e poi età adulta e infelicità.
2. Pessimismo cosmico: culmine nel 1824, dopo gli anni 20° -> constatazione che tutti gli uomini
sono x forza infelici. TUTTI gli esseri viventi= x questo pessimismo cosmico. Dal 24, con le
Operette Morali: dialoghi filosofici. i personaggi dialogano sulla vita. L’essere umano x natura, x
le leggi naturali è destinato a essere infelice, TUTTI gli uomini ed esseri viventi del mondo sono
destinati a questo-> DA SEMPRE, non c’è distinzione di epoca storica.
 Perché l’uomo è destinato a essere infelice: l’uomo tende, naturalmente, a essere felice (teoria
del piacere). La natura non si cura del singolo-> la vita va sempre avanti-> l’uomo non può
essere felice. L'uomo si illude di essere felice in 2 situazioni: 1. nell’attesa: Sabato del villaggio,
2. quando finisce un dolore: non è vera felicità ma cessazione del dolore, La quiete dopo la
tempesta. Tedium vitae (noia della vita) che si accompagna alla disillusione quando poi la
felicità non si compie.
3. Pessimismo eroico: nel 36, ultimi 2 anni di vita, con la Ginestra. Aggiunge qualcosa al
pessimismo cosmico-> si chiede cosa possa fare l’uomo visto che destinato all’infelicità:
essere solidale con gli altri uomini, visto il nostro destino. Dovrebbe avere un atteggiamento
dignitoso-> guardare in faccia la realtà e accettare con dignità la realtà drammatica della
vita-> eroico.
 Percepisce e si accorge della sofferenza altrui, anche delle pinete, animali-> empatia che
diventa ipersensibilità.
 Sensibilità estrema-> pensava alle formiche che morivano quando camminava sul prato.
 Ipersensibilità -> nei momenti di tristezza arriva all'estrema tristezza e viceversa, con le felicità
arriva all'euforia.

->Non ha un equilibrio-> tipico dell'età adulta.

 Grande fantasia e curiosità


 Ha una consapevolezza notevole.
 Sensibilità di Leopardi: l’avrebbe portato in ogni caso al pessimismo anche se avesse avuto una
vita più serena

Poetica: come ci si dovrebbe esprimere in letteratura.


 Definita del vago e dell’indefinito-> la letteratura non deve utilizzare un linguaggio/stile ed
espressioni definitorie-> troppo definite, precise
 La letteratura deve sollecitare l'immaginazione del poeta-> suscitare sensazioni e creare
un’atmosfera.
 poesia che va oltre la perfezione tangibile-> vago e indefinito.
 Dà molto peso all’immaginazione-> l’immaginazione spesso nutre l’illusione.
 si schiera dalla parte dei classicisti-> ma è presente una sensibilità di tipo romantico-> dà
valore al sentimento.
 il motivo della noia: quando cadono le illusioni, c’è il rischio di cadere in uno stato di tedium
vitae, torpore e noia-> stato che Leopardi ha provato.
 importanti i suoni nella sua poesia
 importanza del ricordo: la rimembranza-> importante xchè non bisogna fare riferimento solo al
presente ma ricollegarsi a delle sensazioni passate in modo di realizzare meglio la poetica del
vago e dell’indefinito.

“Il giardino sofferente”:


 Presenta tratti quasi nichilistici
 Molto pessimista-> pessimismo acuto e grave
 Dice che è meglio non esserci piuttosto che soffrire-> xché la sofferenza fa parte della natura,
dell'ordine naturale delle cose.
 Colpa di questa sofferenza: involontaria-> è la natura-> l’uomo è fatto x camminare però
camminando l’uomo fa del male alle piante.
 Ossessione nell’osservare il particolare-> nonostante la bellezza d’insieme
 Campo semantico: parole che Leopardi usa.

Piccoli e grandi idilli:


 Idillio: piccolo quadro.
 Piccoli idilli: sono 5 -> Infinito, La sera del dì di festa, Alla luna, La vita solitaria, Il sogno

1. “Infinito”:
 Leopardi si reca sul colle, del monte Tabor, a Recanati-> gli piaceva guardare l’orizzonte e
pensare.
 Sommità del colle: c’era una siepe dalla quale ci si poteva affacciare-> a lui piaceva guardare
questa siepe senza
 affacciarsi-> la siepe gli precludeva quindi la visione dell’orizzonte.
 Si poneva di fronte ad un “limite” x poter immaginare lui stesso-> dice che è più bello
immaginarlo l'infinito che osservarlo.
 tema: aspirazione/slancio verso l’infinito-> tensione insopprimibile di leopardi verso l'infinito
 infinito=assoluto, ciò che va oltre i limiti terreni
 Mirando= immaginando-> guardando con l’immaginazione.
 Mi abbandono all’immaginazione= mi fingo nel pensiero.
 Il cuore prova spavento a guardare spazi infiniti-> lui immagina andare oltre il limite-> prova
quasi paura, è una paura bella, elettrizzante immagina il passato-> si sposta dal presente->
pensa all’eterno-> a qualcosa che esiste da sempre, uno spazio che non finirà mai.
 il presente lo spinge al passato (a un tempo che c'è stato prima) e all’eterno (tempo che ci sarà
dopo e per sempre)
 infinito di spazio e di tempo-> immensità di tempo e di spazio
 il suo pensiero si perde-> ama immaginare l’infinito, slancio verso l’infinito-> prova
paura/sgomento e dolcezza.
 il critico Russo parla di una religiosità in questa poesia: tensione verso l’assoluto-> una
dimensione che va oltre la dimensione terrena-> slancio verso l’oltre, assoluto e illimitato, il
presente-> c’è una tensione religiosa.
 Scelte stilistiche: lessico e linguaggio alto/abbastanza altisonante/letterario, non aulico. Utilizzo
insistente ed evoluto del dimostrativo QUESTO (legato al senso del limite, al noto, al
contingente) e QUELLO-> quando inizia ad usare quello” significa che inizia a immaginare->
diventa qualcosa di distante dal presente. Alla fine della poesia (torna a usare questo) è come
se Leopardi si fosse appropriato dell’infinito -> gli diventa famigliare -> Leopardi prova quindi
dolcezza.
 stile: molte allitterazioni (potere evocativo-> musicalità e creano un’atmosfera), enjambement
(divide 2 parole per sottolineare e dare risalto a entrambe -> spezza la sintassi) -> Scelte
stilistiche: sono funzionali al contenuto
 La poesia si apre con un’immagine del limite-> e si chiude con il contrario, con l’espandersi, il
lasciarsi andare/abbandonarsi dopo aver fatto il salto oltre il limite-> “il naufragar m'è dolce".
 Coscienza del presente: ti spinge ad andare oltre al limite.
 prevale la paratassi che l’ipotassi.

“Sabato del villaggio”: appartiene ai Grandi Idilli leopardiani o ai Canti pisano-recanatesi.


 Poesia significativa-> espone la sua idea di felicità
 Poesia complementare a La quiete dopo la tempesta: dove dice che il 2° momento in cui siamo
felici è quando finisce il dolore-> solo un'illusione.
 Tema: felicità: non esiste-> è solo un'illusione quella della felicità-> che coincide con il
momento dell'attesa
 Persone nella poesia: felici nel momento dell'attesta-> provano uno stato di felicità ma è solo
un'illusione.
 Poesia scritta in "quadri":
1. Quadro: ragazza: porta in mano un mazzolino x ornare il suo vestito della domenica e i
capelli.
2. Quadro: vecchietta: seduta e rivolta verso il tramonto (Oriente) ripensa alla sua giovinezza, a
quando si ornava come la ragazza e ballava con i suoi amici-> giovinezza= età più bella.
3. Quadro: paesaggistico: si basa su annotazioni di colore-> notazioni coloristiche
 Leopardi: stile del vago e indefinito: permettere al lettore di costruirsi un'atmosfera-> no
linguaggio tropo definitorio-> x permettere al lettore di immaginare-> utilizza espressioni che
suggeriscono e non che definisco.
4. Versi intermedi verso un altro quadro: richiama sei suoni-> quello della campana
5. Quadro: quello dei fanciulli-> scherzano insieme-> fanno un "lieto rumore".
6. Quadro: lo zappatore
7. Quadro: il falegname: deve finire il suo lavoro prima dell'alba
8. Strofa descrittiva
 Domenica: porterà noia e tristezza-> si tornerà a pensare al lavoro abituale-> il più gradito e il
sabato-> speranza
 Parallelismo finale: sabato= fanciullezza, giovinezza-> utilizza termini che richiamano la
giovinezza // Domenica= età adulta.
 Invito: Sii felice, perché la fanciullezza è una stagione lieta.

Potrebbero piacerti anche