Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
In poche parole
Giovanni Verga
o
Appartenente al verismo (/realismo europeo)
o
Fine dell'1800
o
1840-1920
Luigi Pirandello
o
1867-1936
Borghesia
Proletariato
LUIGI PIRANDELLO
Una figura decisamente eclettica. (:non appartiene a nessuna corrente letterario, perch
le loro opere sono un mondo a s; scrive un po' di tutto.) - consecutio di tempo
o
Scrive romanzi
o
Saggio
o
Poesie
o
o
o
Teatro
} tutto ci che si pu scrivere.
Ma eclettico anche per i temi che non possiamo inserire in una genere. A
differenza di Verga, Pirandello si concentra sulle dinamiche psicologiche dei
personaggi, ma soprattutto scrive le sue opere con l'idea di trasformare il lettore;
infondere nel lettore il sentimento del contrario (-espressione sua-). Secondo lui,
le alte moderna l'umorismo.
Normalmente considerato un autore del Novecento, per:
o
La tematica
o
La gran parte delle sue opere nascono nel ventesimo secolo.
La sua opera estremamente grande
o
Riguarda 3 settori:
La letteratura
La saggistica
Il teatro
Parte testuale
La verit
Non ha scelta. Le cose nel paese sono in bianco e nero. Non aveva altra scelta, doveva
porne la fine cos. Ha saputo che sua moglie commise l'adulterio e per forza doveva
agire cos. la convinzione sociale a risolverselo, ma nel mondo di T non poteva fare
altro a causa del consorzio in cui era, perch colei che commise un peccato, doveva
morire per forza. (mondo primitivo <-> moderno)
Sequenze narrative
- (immagine statica dopo che praticamente successo tutto. l Tarar con il suo
dramma portato con s e noi lo vediamo solo alla fine, davanti ai giudici. Il conflitto
interiore (non nega il suo peccato, con quello culminer la tensione. Al protagonista
spetta la colpevolezza perch la situazione in cui non ha scelta a ridurlo cos. Parte
descrittiva: descrizione dei personaggi attraverso le loro parole. Esente dazione, tutto
avviene con la descrizione con le parole in modo diretto ed indiretto.
I primi due prologhi
Praticamente l'intreccio tende allo zero, immagine fisso, quasi statico. La vocazione
del giudizio - il momento decisivo. Qui si manifestano opinioni, punti di vista ed il loro
contrasto. (che finisce nella sentenza)
Gli eventi si manifestano attraverso un flashback, fabula non congruente
all'intreccio.
Paragone della verit al mulino a vapore: gente che ci porta la farina (l'uomo ci
mette la sua) e vediamo la fine (la farina), per nessuno pu assicurarsi che si tratti dello
stesso grano versato. -> durante quel processo dell'elaborazione, alla fine diventa farina,
non conosciamo il processo. Questo si manifesta attraverso le allusioni.
Linguaggio: i signori che rappresentano la giustizia, e il linguaggio della gente
semplice.
Dopo aver conosciuto il reato,
o
Stringersi nelle spalle 8atteggiamento di tante persone pirandelliani - il
romanzo il fu mattia Pascal inizia: strinsi le spalle e socchiusi gli occhi) - 1
motivo molto caro all'autore, esprime indolenza, e rassegnazione di fronte
all'incomprensibilit. Quest'atto molto importante. Esprime quell'impossibilit di
arrivare ad un punto d'accordo tra i mondi: i signori della giustizia e quel povero
della gente semplice, bestiale.
Potete parlarne ma io l'ho fatto lo stesso. - t subito riconosce la propria colpevolezza,
non vuole negare. Accetta anche la giustizia, condanna, non vuole mettere in dubbio le
parole dei signori giurati, soltanto che dal suo punto di vista non c'era un'altra scelta.
-> Esplicita chiaramente che secondo lui chi il colpevole: la contessa. (la moglie del
traditore)
Questa la verit. - confessa tutto (mette nel mulino), e sentenza (la farina ignoto) - la
verit di doppia faccia. - caratteristica pirandelliana: il significato delle cose, le loro
esistenze dipendono sempre dalla coscienza e dalla loro rispecchiazione (qui: l'adulterio.
Finch non lo sanno gli altri, tutto normale, come se non fosse accaduto. Invece se lo
sanno anche gli altri, diventa "accaduto". La realt, ed il suo rispeccio nella realt. Pu
contribuirgli un merito.
Non era che l'adulterio, accetta. Ma azione, reazione a causa del consorzio
umano. Non c' altra scelta (morale non esiste, entriamo nel mondo delle tragedie
greche - predestinazione).
Ci sono molte verit: di Tarar, della contessa. E per questo non litiga per niente,
perch dal suo punto di vista questa la verit.
Un processo
Processo: non riferisce e alla verit se esiste o no, soltanto sullo spazio pratico.
La questione del delitto e castigo.
Capuana lo fece partire nel mondo della narrativa. P par dell'opera di Verga con
rispetto. Ma vero anche a Capuana - cio l'effetto psicologico.
A P dominano le sequenze dialogativi (narrazione non c' dato che si tratta di un'immagine
fisso)
P: non si sente la presenza del narratore, solo vicino allo sfondo e basta. Vuole
nascondersi
V: vede, sente, sa tutto (narratore onnipotente) e vuole far conoscere ai lettori tutti i
fatti, vuole dimostrarsi. (si trattava di un facchino - lui come narratore fortemente
presente)
o
Anche le descrizioni diventano pi lunghi.
Sappiamo la stanza, la folla, ecc, ma fino al terzo paragrafo non sappiamo bene l'imputato
Reazione fdella folla.
P - deridono. Non una folla
V - la folla lo guarda del tutto accusativo. Ad ogni atto reagisce la folla.
Rosario: alto, magro, capelli gi brizzolato, col dorso curvo, sbatte solo le
palbebre.
Tutti a carico: contro l'imputato.
l'imputato inserito in un'ambiente ostile.
l'amante:
La donna l'accusa? No. Non nega neanche. Lautore dice il discorso in discorso
indiretto, poi in una parte pi lunga viene il discorso di difesa: povert, miseria, gelosia,
vecchiaia, senilit. Lautore parla della relativizzazione del peccato. Colui l'unico
che non lo fa, il peccatore. Si chiede persino la morte.
Alcune note
Il nome: mentre nel processo gi il nome del protagonista indica il male, il nome di
Tarar non riferisce a niente d male. (Malerba, Malannata)
In La verit il narratore solo nello sfondo, non di una parte rilevante, fa solo parlare
i persionaggi e si ritira, mentre nel Processo ci sono molti parti descrrittive perci ha un ruolo
molto pi fondamentale.
Il titolo: La verit ci fa sospettare che il racconto esamini i diversi modi di intendere la
verit, la parte importante che ci come vede la verit, (che si manifesta in numerose forme)
mentre nell'altro il processo importante, e non conta che cosa la verit.
Fine: mentre Tarar riceve l'ergastolo, anche se pensa di non meritarselo, nell'altro il
protagonista viene assolto.
Il movente: mentre in la verit non c' una giusta movente, nell'altro invece s: la
gelosia che diventa causa e peccato allo stesso tempo: uno uccide la sua moglie per l'adulterio
e perch "lo sanno tutti", nell'altro uccide un uomo di cui era geloso.
Avvocato: in la verit il ruolo dell'avvocato sminuito, lui stesso a parlare di quello
che lui non ha fatto il delitto; invece nell'altro ha un ruolo fondamentale perch grazie al suo
discorso l'imputato viene assolto.
Il mondo: in la verit possiamo vedere un mondo primitivo provinciale, Tarar indossa
i suoi migliori costumi davanti ai giudici ed emozianato perch si tratta di uno strato sociale
di cui lui non far mai parte. Nell'altro invece si manifesta un mondo fallito moralmente,
dove il reato riceve un altro senso, cos pu essere assolto il protagonista perch colui che
rappresenta il mondo l'avvocato.
La scena iniziale invece molto simile: tutti i due racconti iniziano davanti ai giudici
dopo il reato, ma prima ancora della sentenza.
La folla: in la verit non ha importanza, mentre nell'altro assume un ruolo importante,
reagisce a tutto ("la folla inferocita")
Nessuno dei protagonisti nega il reato e che ne colpevole, ma mentre Tarar pensa di
aver agito giustamente, Malerba sa di essere colpevole e che cosa dovrebbe essere la sentenza.