binari) da Verga. nel nostro paese – avvenuta in ritardo rispetto ai paesi si era conclusa
con un accenno al romanzo simbolista (“autocelebrativo” e “propagandistico”) di
D’Annunzio, che rappresenta, per tanti versi, l’approdo estremo Facendo, quindi, riferimento
alle opere principali di questi autori e volendo individuare i caratteri fondamentali
della forma-romanzo nell’Ottocento – ovvero quegli elementi che, pur nella diversità
ideologica e formale dei singoli autori, ricorrono in tutte le opere del periodo storico in
oggetto – possiamo proporre questo elenco sintetico:
Pirandello ha una visione più pessimista, parla della teoria del relativismo come causa dell’incomunicabilità
tra uomo e società. Fa uso dell’umorismo.
Anche i personaggi pirandelliani sono, in qualche modo degli “esclusi” (personaggi imprigionati nei “ruoli”
imposti dalla società borghese, individui scissi, malati, folli), le cui vicende paradossali possono essere
raccontate unicamente in chiave umoristica.
I protagonisti delle sue novelle sono uomini e donne ”senza qualità”.
Anche la loro rivolta è quasi sempre inutile, la loro ricerca di significato impossibile: essi si aggirano in una sorta di
labirinto, da cui solo la pazzia o la diversità li può - almeno in parte - liberare.