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Differenza tra Svevo e Pirandello:

Le principali differenze tra i due importanti autori sono che per Pirandello si ha una suddivisione
dellio-uomo in pi maschere, mentre per Svevo luomo un inetto, cio un essere incapace di
vivere in societ e che nonostante gli sforzi non pu, o non vuole, essere felice. Pirandello ha una
visione pi pessimista, parla della teoria del relativismo come causa dellincomunicabilit tra
uomo e societ. Fa uso dellumorismo. Svevo, invece tratta prevalentemente il rapporto tra
luomo e il suo inconscio, facendo per lo pi uso di ironia.
Pirandello:
Luigi Pirandello drammaturgo, poeta e scrittore, e venne insignito del Premio Nobel per la
letteratura nel 1934. Il pensiero di Pirandello strettamente legato al concetto direlativismo e
alla conseguente frantumazione dellio: luomo, lindividuo moderno, non un unico essere ma si
suddivide in molteplici figure (pensiamo alla celebre opera Uno, nessuno, centomila).
Per Pirandello, e per i personaggi delle sue narrazioni, non esistono quindi verit assolute, ma
ciascuno percepisce la realt secondo la propria forma mentis, a seconda delleducazione
ricevuta, del contesto in cui si vive, della societ che lo influenza. E proprio la societ la prima
fautrice di questo relativismo: per Pirandello, infatti, questa impone a ciascun individuo
una maschera, che imprigiona luomo nella rete delle convenzioni sociali senza lasciarlo libero di
esprimere il proprio essere.
Svevo:
Italo Svevo, il cui vero nome Aron Hector Schmitz, vive nello stesso periodo storico di Pirandello
(primi anni del 900). E fortemente influenzato dalle culture filosofiche, in particolare dalle idee
di Freud, che condiziona in modo determinante le sue visioni del rapporto tra uomo e io. Ma
Svevo, a differenza del noto filosofo, non vede la psicoanalisi come una cura per il malessere
delluomo moderno, bens come uno strumento per approfondire la conoscenza del lato nascosto,
e pi autentico, dellessere umano. Lindividuo in crisi, inoltre, per Svevo non ha necessit di
essere curato perch proprio questo suo malessere resiste alla societ moderna: sopravvivono,
quindi, gli inetti, gli ammalati, i nevrotici, proprio perch meno legati alle convenzioni della
societ.
Italo Svevo inoltre considerato il fondatore del romanzo novecentesco italiano: con la sua opera
pi nota, La Coscienza di Zeno, distrugge la struttura della trama proponendo monologhi e
flussi di coscienza. Anche il protagonista differente dai personaggi dellOttocento, pi statici,
e vive appieno le problematicit e le aperture mentali che saranno tipiche del 1900.
il loro utilizzo.
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