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ALESSANDO MANZONI : CENNI SULLA BIOGRAFIA

A. Manzoni nacque a Milano nel 1785 in una famiglia borghese.


Compì I primi studi a Milano ma poi visse per qualche tempo a
Parigi al seguito della madre. Fu vicino agli ambienti illuministi
che lo hanno influenzato nella elaborazione del suo pensiero.
Sposò con rito calvinista Enrichetta Blondel che rimase al suo
fiaanco per tutta la vita.
Un evento che segnò la sua vita e anche la sua produzione
letteraria fu la conversione religiosa avvenuta nel 1810.
La tradizione racconta che durante le nozze di Napoleone,
Manzoni perse la moglie tra la folla di Parigi, allora,
terrorizzato, iniziò a invocare e pregare Dio per ritrovarle. Da
allora pare abbia abbracciato il Cattolicesimo.
In realtà la conversione fu un lungo percorso iniziato insieme
alla madre e alla moglie. La conversione influì molto sui
contenuti e sulla tipologia di temi scelti dal Manzoni. Durante
la prima parte della sua vita era vicino agli ambienti del
Neoclassicismo che aveva come tema principale il valore
incivilitore della Bellezza. Manzoni aveva composto diversi
poemetti che elogiavano il Bello come strumento per innalzare
ed educare gli animi.
La conversione, però , lo portò a credere nell’importanza della
Storia perchè in essa Dio si manifesta e palesa la sua volotà
attraverso l’agire degli uomini
Nei quindici anni successivi, fino al 1825, scrisse la maggior
parte delle sue opere. A questo periodo risale anche la prima
edizione del suo romanzo storico pubblicato nel 1827 con il
titolo “Fermo e Lucia”. A questa ne seguirono altre due edizioni
fino a quella definitiva del 1840.
Condusse una vita sobria e ritirata e rifiutò qualsiasi impegno
politico o sociale che dovesse realizzarsi sul piano pratico.
Partecipò ai dibattiti del tempo con I suoi scritti a lungo
ponderati e meditati e mai lasciati all’impeto della passione
politica o morale.
Gli ultimi anni della sua vita furono difficili soprattutto per la
perdita di figure a lui molte care come la madre, ma anche la
moglie e alcuni dei suoi figli.
Morì nel 1873.

I PROMESSI SPOSI
Genesi del Romanzo
Manzoni cominciò a dedicarsi alla stesura del suo romanzo a
partire dal1821 dopo la lettura dell’Ivanohe di <W. Scott e ha
avuto diverse redazioni.
Scelse il romanzo storico perchè in questo l’ambientazione
storica ha un valore documentaristico in quanto ha lo scopo di
trasmettere lo spirito, I comportamneti morali e le condizioni
sociali attraverso il racconto di fatti realistici con un’aderenza
a fatti documentati. Il romanzo storico può contenere
personaggi realmente esistiti che si mescolano con personaggi
inventati. Si sviluppò durante il Romanticismo perchè si
guardava al passato con interesse nazionalisticoma offriva
anche un motivo di svago individuabile nel racconto delle
vicende sentimentali dei protagonisti. A questo duplice natura,
storica ed evasiva, si deve il successo del romanzo.
Manzoni si ispirò ai romanzi storici di Walter Scott, ma a differenza di
questo, che spesso si allontanava dalla verità storica inserendo fatti o
personaggi di dubbia storicità, cercò nel suo romanzo di ricostrurire
con attenzione la verità storica. La Storia non serve solo per
ambientare fatti e personaggi ma ha anche una funzione dimostrativa.
Infatti sceglie di ambientare il suo romanzo nel ‘600 perchè in questo
secolo l?ialia era oltraggiata dalla dominazione straniera, la Spagna, allo
stesso modo in cui nell’Ottocento era occupata dagli Austriaci. La
descrizione dei soprusi e delle angherie commesse dai popoli stranieri
deve essere da insegnamento per gli italiani. L’Italia del 600 viene
assimilata a quella dell’8oo.
L’ambientazione
Il romanzo è ambientato nel ‘600 nel territorio lombardo durante la
dominazione spagnola. La scelta è interessante perchè la dominazione
spagnola viene presentata com un malgoverno assoluto e la scelta del
romanzo storico serve a dimostrare ai lettori a lui contemporanei che
l’arretratezza dell’Italia ha origini antiche e vuole proporre alla
borghesie progressisra un modello di governo attraverso l’esempio
negativo del passato. Manzoni vorrebbe la liberazione del Lombardo-
Veneto dalla dominaziona dell’Austria.

Fondamenti ideologici
Nella “Lettera sul Romanticismo” che scrisse al suo amico Massimo
D’azeglio , Manzoni precisa “Ma il vero storico e il vero morale generano
pure un diletto, e questo diletto è tanto più vivo e stabile, quanto più la
mente che lo gusta è avanzata nella cognizione del vero: questo diletto
adunque debbe la poesia e la letteratura proporsi di far nascere”. Con
questo voleva dire che il vero storico, poichè permette una conoscenza
approfondita delle azioni umane, coincide con il vero morale e che
questi insieme generano diletto, divertimento, piacere, negli uomini.
Anzi il diletto è maggiore se ha consapevolezza del vero, la letteratura,
pertanto devo impegnarsi a far nascere questo piacere . Era una
dichiarazione programmatica che è possibile ritrovare in tutta la
produzione delle opere civili del Manzoni e anche nel romanzo.
Manzoni infatti dichiara che , nelle sue opere, vuole perseguire “l’utile
per iscopo, il vero per soggetto, l’interessante per mezzo”. Utile per
iscopo: l’opera letteraria deve essere utile al lettore perchè deve
innalzare la sua coscienza morale. Per fare questo è necessario
raccontargli storie vere( Il vero per soggetto). Ma, per catturare
l’attenzione del lettore, è necessario usare l’iteressante per mezzo, cioè
un’opera letteraria deve anche divertire.
Questo è l’intento programmatico che è alla base del romanzo. Infatti
nei “Promessi Sposi” Manzoni applica questa sua teoria: l’opera in
quanto romanzo storico racconta storie vere che hanno lo scopo di
elevare la coscienza indivudualle di ogni lettore attraverso il
divertimento, lo svago garantito dalla presenza delle vicende
sentimentali dei protagonisti, ma anche dalle vicende personali dei vari
personaggi.

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