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Letteratura spagnola

Gustavo Adolfo Bécquer


Bécquer nasce nel 1836 a Siviglia. I genitori morirono quando lui
era ancora piccolo, così con il fratello venne affidato alle cure di suo
zio materno, un pittore dal quale i due apprendono l’arte della
pittura. Lo zio si accorge del talento poetico di Bécquer e così gli
pagherà i studi e la formazione. Bécquer si trasferì poi a Madrid e
qui iniziò delle collaborazioni con delle case editrici e periodici
scrivendo le biografie degli autori. Nel 1861 nella casa del medico
Francisco Esteban che lo cura da una malattia venerea, conosce la
figlia la sposa e i due avranno 3 figli. Becquer poi la lascia in quanto
scopre della sua infedeltà, nello stesso periodo muore Valeriano, al
quale Bécquer era molto legato e così si apre per lui un baratro
esistenziale, si sente solo e dolo soli 4 mesi muore. Lo stile iniziale
di Bécquer era il neoclassicismo, ma poi inaugura l’ultima fase del
romanticismo, egli inclina la soggettività in una chiave
completamente diversa infatti prevale un’indagine introspettiva. La
soggettività è intesa come manifestazione delle emozioni più
profonde dell’individuo ma per sé quindi non c’è un ripiego verso
l’esterno. La poesia è breve e coincisa e il verso contiene una
metrica musicale.
Le leyendas
Le leyendas sono racconti abbastanza brevi poiché dovevano
rientrare nella pagina del giornale, sono racconti fantastici ma non
completamente in quanto Bécquer si pone il problema del pubblico
e di come il lettore possa accogliere i testi completamente
fantastici, in quanto é un periodo in cui inizia a diffondersi un gusto
per la realtà, di conseguenza Bécquer opta per tale struttura: inizio
realistico, dove il narratore arriva in un posto parla con qualcuno, e
quest'ultimo inizia a raccontare la leggenda vera e propria
( racconto fantastico,)e alla fine si torna a un'impostazione
realistica, quindi abbiamo realtà fantasia e realtà. Quindi il racconto
fantastico è incastonato tra un incipit e exicipit di realtà, in quanto il
lettore veniva accompagnato per mano nel racconto fantastico e
accompagnato anche nella realtà. Lo stile è importante, in quanto le
leyendas hanno una prosa poetica, con attenzione alla sfera
sensoriale, una prosa che assume tratti tipici della poesia.Non tutti
gli autori di racconti utilizzano questo stile, che sarà ripreso nel 900.
Nel 800 c'è questo tipo di testo che riguarda la scrittura in prosa e
Bécquer è l'unico che segue questa linea,quindi gli altri fanno cose
diverse e mettono da parte il fantastico e cercano di dare vita a un
racconto di realtà.
Costumbrismo
Si diffonde in Spagna nella prima metà del 1800 . Il nome rimanda
agli articoli di giornale, che prendono anche il nome di articulos de
costumbre, che hanno quasi sempre una forte carica, denunciano
alcuni aspetti della società, e riguardano molto spesso i costumi e
le abitudini degli spagnoli,che vengono rappresentati anche negli
aspetti più bassi e gli autori li criticano attraverso l'ironia. Martin
Larra e Fernando Caballero (pseudonimo di Cecilia Bhol de
faber)sono i due autori principali, e rappresentano un tentativo
interno alla situazione spagnola di porgere un'attenzione alla realtà
anche negli aspetti più umili. Questa idea poi sarà alla base del
romanzo realista sviluppatosi nell'800( infatti si inizia a guardare
alla realtà umile e quotidiana e si iniziano a raccontare anche le
storie di gente umile, e la novità sta però nell'aggettivo serio, si può
raccontare l'umile e il quotidiano in maniera seria e talvolta tragica.)
Al costumbrismo però manca la serietà, e ciò lo troviamo anche nel
genere picaresco, quindi non è del tutto una novità.
Mariano José de Larra
Nasce a Madrid da una famiglia benestante, il padre era medico
dell'infante don Francisco de Paula, uno dei fratelli di re Ferdinando
7. Frequenta l’università e cominciò a scrivere poesie, soprattutto odi
e satire, ma fu il giornalismo satirico a dargli fama. Nel 1828 pubblicò
una rivista mensile di saggi chiamata El duende satírico del día,
dedicato alla critica della società del tempo, Larra si firmava allora
con lo pseudonimo di Duende ed é uno dei più grandi giornalisti del
1800 spagnolo,e lo rende tale la sua capacità di cogliere tutti i grandi
problemi della società spagnola e di agire su queste problematiche. Egli è
anche uno degli autori più moderni del romanticismo spagnolo, e sarà poi
conosciuto come il modello di riferimento a inizio del 900, e sarà ripreso
da molti autori. Cosa lo rende moderno rispetto ad altri? Sicuramente la
sua conoscenza del contesto europeo,egli si sposta in Francia e qui
conosce i testi francesi, e la riflessione sull'educazione del popolo
spagnolo diventa per Larra una missione centrale, e molti dei suoi articoli
saranno dedicati a ciò, in vari campi, come analfabetismo, matrimonio,
educazione culturale ecc… Un articolo che ci può interessare riguarda il
panorama letterario spagnolo del 1836 los articulos de costumbres,
nell'articolo Larra dà uno sguardo al panorama spagnolo a lui
contemporaneo e indica quali sono le caratteristiche specifiche, secondo
lui, della letteratura spagnola e fa anche una distinzione fra quali testi
possono rientrare in questo panorama. Tutta questa riflessione letteraria si
intreccia alle riflessioni di carattere storico e sociale. Le idee che ha Larra
in questo articolo si possono riassumere in cinque punti ovvero:

Il carattere della letteratura spagnola, che è sempre stata più


brillante che solida ovvero la letteratura spagnola è composta da
grandi testi, apparizioni brillanti però sono solo tali.
Il secondo punto riguarda la lingua, Larra denuncia la letteratura
da un punto di vista linguistico ed espressivo, quindi il linguaggio e
la discorsività del testo dell’800 che non sono per nulla paragonabili
a ciò che era la letteratura del 500 e 600.
Ciò porta Larra al terzo punto, che riguarda la necessità di creare
una nuova letteratura che sia espressione di una nuova
società.Larra si rende conto non solo che la società è cambiata,ma
che continua a cambiare e c'è bisogno che la letteratura parli delle
idee che ha la nuova società.
Ciò porta al 4 punto ovvero la nuova letteratura deve basarsi sulla
verità e in più gli scrittori devono essere liberi di esprimere ciò che
vogliono e come lo vogliono. Siamo in un periodo dove avviene un
cambiamento importante per la figura dello scrittore, del giornalista
e degli intellettuali in quanto possono vivere del proprio lavoro
pubblicando le proprie opere e ricevendo un compenso, il problema
però qual è? Che lo scrittore viene chiamato a pubblicare se il
pubblico legge e apprezza ciò che scrive, e succede che essendo
una questione di sopravvivenza, gli scrittori scrivono per
assecondare i gusti del pubblico, quindi non scrivono ciò che
vogliono scrivere, non sperimentano per esempio forme nuove, ma
danno al lettore ciò che vuole, da qui il concetto di libertà. Da
questo punto di vista Larra ne approfitta per affrontare una delle
questioni a lui più care,che è formata da una parte di scrittori che
ormai non é più libera e dall'altra parte c'è il problema del pubblico
ed affinché le cose possano cambiare è necessario uscire dal
meccanismo di pubblicare ciò che piace al pubblico, ma come si
esce da ciò? E in questa riflessione sul pubblico Larra ne approfitta
per ragionare sulla società spagnola, e individua tre grandi gruppi:
da una parte c'è la massa popolare,che è incolta e priva di
qualunque stimolo, poi c'è una classe media, e non è la borghesia
perché in Spagna nascerà nel 1868, questa classe si sta istruendo
lentamente e Larra la paragona a un bambino che va formato, ma
come tale non è capace da solo di comprendere e cogliere gli
stimoli quindi questa classe va seguita e una volta diventata adulta,
quindi pienamente formata e consapevole sarà un pubblico colto.
infine l'ultima rappresenta quella parte della società che è
privilegiata, ben educata però ha un problema, è convinta di essere
essa sola la Spagna, è completamente disinteressata al resto della
società spagnola e ciò è un problema in quanto l'obiettivo è riuscire
a rinnovare la letteratura e in qualche modo la società,e una classe
chiusa in sé stessa rappresenta un ostacolo. Il problema risiede nel
fatto che i poeti scrivono solo per i gusti di quest'ultima classe, non
importandosi di ciò che la classe media chiedeva.
L'ultimo punto riguarda le opere, che ci dice Larra per essere
valide devono insegnare qualcosa, per lui la questione pedagogica
è centrale. Larra si rende conto anche della relazione che poteva
esistere tra i testi del costumbre e la nascita del nuovo romanzo, in
quanto i testi del costumbre permettevano agli scrittori di mettere a
fuoco la realtà contemporanea. Accade che nel 1849 compare a
puntate su un giornale un romanzo la Gaviota di Fernan caballero, il
quale ha come sottotitolo novela de costumis, è un testo quindi che
ci permette di usare gli articoli per costruire un romanzo e in questo
testo l'autore dice esplicitamente che aveva cercato di legare
insieme articoli di costumbre che vengono legati attraverso
riflessioni e descrizioni. Il romanzo aveva un intento pedagogico
perché l'opera cerca di criticare e condannare gli eccessi e tutti i
desideri e le ambizioni della società spagnola. Il romanzo ci
racconta dell’Andalusia con una serie di stereotipi, e qui si conserva
in maniera più pura la tradizione spagnola culturale, nel testo ci
sono dei personaggi ben caratterizzati nella descrizione fisica,dei
costumi e dei vizi e sono personaggi con poco realismo perché è
evidente che sono l'incarnazione stessa di vizi e virtù sono
personaggi che possono essere individuati come buoni e cattivi e
non c'è alcuna possibilità di evoluzione, crescita psicologica e
cambiamento, chi è buono lo sarà per sempre e sarà premiato e chi
è cattivo lo rimarrà per sempre e sarà punito. Siamo però distanti
dalla rappresentazione della realtà e infatti si dice che i romanzi di
questo tipo hanno un'impostazione mal vista in quanto i personaggi
non possono cambiare il loro carattere.
Trama
Marisalada, é una giovane donna con una bella voce, figlia di un pescatore
andaluso. Un medico tedesco, Stein, la sposa e si trasferisce dal villaggio
di pescatori, dove si erano incontrati, a Siviglia, invitato dal duca di
Almansa, che Stein ebbe occasione di guarire.Nella città Marisalada è
famosa per la sua voce e si innamora del torero Pepe Vera con il quale
avrà una storia. Il marito Stein, lo scopre e disperato, va in America, dove
muore. Il torero muore nell'arena. Marisalada perde la voce, torna nella
città di suo padre e sposa un barbiere volgare e povero. Marisalada deve
essere punita per la sua infedeltà per questo perde la voce.Il linguaggio è
più elaborato nelle parti discorsive e cerca di essere più quotidiano quando
si tratta di dar voce ai personaggi, i quali però non sono analizzati
psicologicamente e non c'è spazio per il rapporto con la storia perché
manca nelle caratteristiche del romanzo realista.
Realismo
Il genere del romanzo, abbandonato durante il '700, venne ripreso lungo
l'800, dopo la rivoluzione borghese del 1868. Questa è la prova dello
stretto legame che intercorre tra romanzo e borghesia. Prima di allora non
esisteva in Spagna un retroscena adatto alla nascita del romanzo borghese,
in quanto la classe borghese spagnola non esisteva ancora. L'assenza delle
condizioni storiche necessarie spiega il ritardo con cui la Spagna approda
alla corrente realista. Per capire meglio parliamo di come è nata la
borghesia:
Durante la prima metà dell'800 ci fu un rallentamento dell'economia
nazionale, che venne, poi, risollevata con lo sviluppo dell'industria nel
paese. Gli effetti immediati dello sviluppo industriale furono l'emigrazione
del popolo dalla campagna alla città e il decollo dell'attività commerciale.
Ciò comportò da un lato la presenza nelle città di numerose masse di
proletari che vivevano in condizioni disumane, dall'altro la nascita della
nuova classe borghese spagnola dedita al commercio e all'attività
industriale. Queste due condizioni diedero vita al romanzo realista. Il
Realismo prende direzioni diverse in Spagna rispetto al realismo Europeo,
soprattutto a livello tematico e formale. La borghesia, infatti, in Spagna,
veniva ostacolata al potere dalla Chiesa e dall'aristocrazia, che ancora
risultava la classe dominante. Ciò impedì la realizzazione dell'ideale
sociale della borghesia. I realisti spagnoli parlano poco della vita in città,
della borghesia e delle differenze della loro visione del mondo rispetto a
quella delle altre classi sociali. Parlano, invece, molto dei piccoli centri di
provincia, del conflitto ideologico tra un protagonista liberale e un
personaggio conservatore e viceversa, della classica antitesi
città/campagna, della vita a contatto con la natura, delle meraviglie
paesaggistiche di una determinata regione. Il realismo è una corrente
che si è posta il fine di riprodurre la realtà nel modo più fedele
possibile e che aspira al massimo della verosimiglianza. Il romanzo
realista è l’espressione concreta del mondo reale. Lo scopo
primario dello scrittore realista è quello di raccontare la realtà così
com’è. L’idea portante del realismo spagnolo è il positivismo
(filosofico, scientifico e antropologico). Gli scrittori realisti partono
dal presupposto che la realtà sia conoscibile attraverso la ragione e
un’attenta osservazione. Il miglior mezzo per rappresentare la
realtà, dunque, è una lingua trasparente e quotidiana,
senza la mediazione dell’autore, con una struttura anch’essa
semplificata al massimo alla ricerca di quella razionalità necessaria
a rappresentare il mondo. Importante è anche la dimensione
quotidiana dei fatti narrati. Il romanzo realista, infatti, evita i mondi
lontani e i tempi remoti, caratteristici, invece, del romanzo storico
romantico. Il romanzo realista, infatti, raramente varca i confini
geografici della Spagna e, in genere, si colloca in eventi recenti.
Questa pulsione verso la realtà imponeva l’utilizzo di personaggi
con dimensioni umane, senza avvenimenti impossibili e in un
ambiente sociale che rispecchi i modi di vivere della gente comune.
Il personaggio è l’espressione delle aspirazioni e delle frustrazioni
della classe borghese.
Naturalismo
Con la pubblicazione su periodici di traduzioni di opere di Zolá a
partire dal 1881 si dà vita alla corrente naturalista in Spagna. Il
naturalismo fu un fenomeno che da subito acquisì una grande eco.
Il naturalismo non introduce grandi novità tecniche rispetto al
realismo. I due termini, infatti, vengono spesso accostati. La sua
forza risiede in una visione diversa del rapporto romanzo-realtà
rispetto al realismo. La realtà, infatti, non è più trasparente e
facilmente percepibile come avveniva col realismo, ma bisogna
interpretarla per riuscire a scoprire i suoi fenomeni sociali nascosti.
Fondamentale é il principio del determinismo: ogni ambito
dell’umano, infatti, è regolato dal determinismo biologico teoria
secondo la quale le condizioni in cui uno vive e cresce influenzano
il suo futuro, quindi chi non viene istruito e vive male non avrà un
bel atteggiamento nei confronti del mondo e ciò induce ad avere
comportamenti antisociali. Quindi L'oggetto prediletto dai naturalisti
saranno i bassifondi della società, in quanto è tra gli emarginati che
si manifestano più chiaramente le varie forme di determinismo. I
naturalisti cambiano la loro classe di riferimento, che diventa,
dunque, rappresentativa del nascente proletariato. Nei loro romanzi
il ruolo di protagonista viene affidato all'ambiente sociale o naturale.
Benito Perez Galdós
Galdós nasce a Las Palmas de Gran Canarie, poi si trasferì a
Madrid. Egli dice che è preda della città e lo dice in una sua
autobiografia pubblicata su una rivista memorias de un
desmemorato, ovviamente sappiamo chel'autobiografia si basa su
un patto ovvero il lettore deve credere che ciò che l'autore scriva
sia vero. A Madrid assisterà a importanti eventi politici che lo
colpiranno profondamente, e scriverà La fontana de Oro, nel quale
analizzerà gli eventi dal 1820 al 1823. Galdós afferma che il
panorama letterario spagnolo è incommentabile, in quanto i nuovi
scrittori si limitano a copiare modelli soprattutto francesi, in quei
tempi la loro influenza era presente, anche Galdós legge Balzac e
capisce che bisogna fare in Spagna ciò che Balzac ha fatto in
Francia ma ovviamente Francia e Spagna sono diverse perché la
Spagna ha anche una grande questione da tener presente ovvero il
potere della chiesa estremamente forte ed estremamente radicato
nella comunità spagnola.E nei romanzi di Galdós ha un ruolo attivo
infatti le donne frequentano attivamente la chiesa e si dedicavano
alla carità e avevano come punti di riferimento le figure spirituali e
avevano un rapporto con loro. E problemi di questo tipo nella
società francese non ci sono, e ciò che criticava Galdós era che, i
scrittori spagnoli si limitavano a copiare e basta il modello non lo
facevano loro non lo plasmano sulla Spagna. Secondo Galdós c’è
la necessità di creare un nuovo romanzo ovvero quello realista, che
deve parlare della realtà deve parlare della nuova classe sociale
che si è imposta sulla scena politica, e deve parlare della borghesia
e alla borghesia, le vicende vanno calate in uno spazio e tempo
aderenti alla realtà e il romanzo deve parlare del presente.
Galdós è considerato il maestro del romanzo europeo ottocentesco,
quindi del romanzo realista, questo perché riuscì a cogliere nel
testo l’anima del tempo, l’aspetto immateriale dell’agire umano che
consapevole di ciò che lo circonda e di sé, è capace di stabilire
relazioni affettive o intellettuali con il mondo e le persone che lo
circondano. Nei romanzi di Galdós la trama è basata sullo sviluppo
interno, quindi sulla proiezione verso l’interno di ciò che i
personaggi hanno fatto, non c’è l’accumulo di eventi e di
conseguenza il tempo sull’orologio non serve più come misura
temporanea, lo spazio infatti si allarga o si restringe a seconda di
quanto il personaggio estende il suo stato d’animo. Il lineare
avanzando secondo i rapporti di causa effetto, sarà sostituito dal
sinuoso procedure del caso. l’eroe quindi cessa di essere un’entità
distintiva che va e viene, fa e disfa, compie imprese impossibili,
infatti ora l’eroe sarà colui la cui coscienza occupa lo spazio
maggiore colui che vive di più il romanzo.
Fasi di scrittura di Galdós
● La prima fase è caratterizzata dai romanzi appesi, sono
romanzi di stampo realista dove i personaggi che
rappresentano idee avanzate si trovano generalmente di
fronte ad altri che sono conservatori, che rappresentano
intolleranza e intransigenza, inoltre Galdós difende una tesi
rispetto a un'altra, ciò è costruito all'interno del romanzo. Ad
esempio nel romanzo La familia de León Roch ci viene
raccontata la storia del fallimento del matrimonio tra il
protagonista Leon un liberale e uomo di scienza, molto colto e
progressista sposato con Maria che non apprezza la scienza
ma ha una profonda fede e tutto sommato, rientra nel modello
di conservatrice il matrimonio funziona perché lui opta dei
compromessi. Ma mentre lui fa ciò la moglie si chiude sempre
più nel discorso della fede arrivando all'estremismo religioso e
inizia a darsi a pratiche del corpo, quindi smette di curarsi
inizia a vestirsi in un certo modo, diventa più umile e ciò fa
saltare il matrimonio. Galdós difende le ragioni della scienza e
della ragione contro gli estremismi della religione. I personaggi
però per quanto siano ben costruiti e analizzati anche nei
drammi interiori rispondono comunque alla difesa o all'attacco
di una precisa idea.
● La seconda fase viene inaugurata nel 1881, quando Galdós
dichiara di aver iniziato una nuova maniera di scrivere,
inaugurata con la pubblicazione di La Desheredada. Con
questa opera nasce secondo lui realmente il romanzo realista
naturalista, e cosa cambia rispetto ai romanzi che scriveva dal
1870 al 1881? questi romanzi non erano già realisti? Si
soltanto che Galdós non aveva ancora messo a fuoco alcune
questioni che riguardavano soprattutto la costruzione del
personaggio e la sua analisi psicologica che sono
fondamentali del romanzo realista. Un esempio di questa fase
è il romanzo Fortunata e Jacinta, dove il tema principale
l'adulterio (come mai nel 800 c'è attenzione per l'adulterio?
Parlare dell'adulterio permette di parlare meglio della società
borghese e dell'ordine sociale in essa. La società borghese si
fonda sul matrimonio inteso come contratto sociale, e se entra
in crisi il sistema di base, entra in crisi anche il resto del
sistema. Ma perché si parla di adulterio femminile e non di
quello maschile? Da una parte perché quest'ultimo era
giustificato mentre quello della donna no, in quanto era madre
figlia e moglie e l'adulterio aveva conseguenze su queste
cariche, rompe più facilmente quello che era il contratto
sociale, e quindi si poteva rappresentare meglio l'aspetto reale
della società.) Nel romanzo ci vengono raccontati due
matrimoni: Fortunata e Maximiliano e Jacinta e Juan, che ha
una relazione extra coniugale con Fortunata. Il romanzo inizia
a raccontare la storia della famiglia di Juan, alta aristocrazia
che si è fatta da sola, mentre Juan rappresenta la borghesia
corrotta che ormai è già ricca e privilegiata. Egli si innamora di
Fortunata ma non può sposarla perché povera e rozza,
nonostante questo i due iniziano una relazione che sarà
scoperta dalla madre di lui, la quale non accetta ciò, e per
questo combina un matrimonio con un'altra donna ovvero
Juan. Essa appartiene alla borghesia ma è meno ricca di
Juan, è carina, ha modi perfetti ed educati, i due si sposano.
Di Fortunata si innamora Maximiliano Rubín e i due si
sposano, però per farlo lei deve scordarsi del passato così
vive chiusa in un convento, qui accade una cosa importante:
vengono a far visita delle donne e tra loro c'è Jacinta. C'è
quindi un primo incontro tra le due. Una volta che fortunata
esce dal convento si sposa,nel frattempo Juan ha saputo che
fortunata è tornata in città e affitta una casa che sta sullo
stesso pianerottolo di fortunata e il marito e così comincia nel
terzo capitolo la relazione tra i due. Dopo un po 'Juan si
stanca così la lascia ma nel frattempo ha scoperto l'adulterio
della moglie, così c'è anche il divorzio tra i due, ma poi Juan e
fortunata riprendono la relazione e dopo ciò succedono 2
cose: la prima e che fortunata è incinta la seconda è che
scopre che Juan la tradisce con un altra. Il matrimonio tra
Juan e Jacinta è un matrimonio sterile lei non può avere figli e
soltanto con fortunata c'è procreazione e cosa succede che la
gravidanza di fortunata ha qualche problema e il medico le
dice di stare a riposo, ma fa uno sforzo troppo grande e in
punto di morte fa chiamare Jacinta e le consegna il bambino,
e Jacinta realizza ciò che voleva, ovvero completare il proprio
ruolo sociale di madre,figlia e moglie. Lei e Juan erano tornati
insieme ma lei diventa disinteressata a Juan e l'unica ragione
di vita è il bambino,che è figlio del popolo che però viene
cresciuto dell'aristocrazia tra l'altro formalmente è figlio di
Juan , ma dal punto di vista sociale è del marito di fortunata,
quindi c'è una borghesia bassa che sale verso l'alto. Galdós
sembra che non sta rappresentando un finale riconciliante, ma
proprio il movimento caotico delle classi sociali, e nel romanzo
c'è la possibilità di doppia lettura da una parte lettura della
trama semplice, però c'è sempre anche una lettura storico
sociale. Il giorno in cui Juan conosce fortunata lui si reca in un
quartiere popolare dove vive un amico di famiglia il quale è da
un po che non viene a casa quindi Juan va a trovarlo, e
all'ingresso del palazzo c'è una macelleria e quando Juan
arriva c'è un uomo che prende un pollo e lo uccide, ciò
permette una lettura sociale perché i polli in realtà
rappresentano il popolo, e il macellaio la borghesia inoltre ci
sono anche della uova che rappresentano la nuova
generazione del popolo che sarà sottomessa alla borghesia.
● A partire da 1889 si apre l’ultima fase di produzione dell'autore.
Questa è caratterizzato dalla spiritualizzazione delle sue opere,
poiché Galdós si concentra sull'essere umano e sul significato
della sua esistenza. In questo periodo sperimenta nuove tecniche
narrative e incorpora elementi come il sogno, il simbolico o il
fantastico
Tormento
Fu pubblicato nel 1884 e secondo molti studiosi è una trilogia
composta da
El Doctor centeno(1883)
Tormento (1884)
La de bringas (1884)
L'idea di trilogia si basa sulla presenza di un nucleo di personaggi
che si muove nei tre testi e Galdós usa la tecnica di riutilizzo dei
personaggi che è di Balzac,e i soliti personaggi ritornano nei vari
romanzi. Galdós utilizza questa tecnica a partire dal 1 romanzo in
assoluto nel 1870, crea un personaggio ne La fontana de oro che
torna nel romanzo successivo, e lo fa in tutta la sua produzione.
L'altra questione è che i personaggi non solo tornano in 2 dei tre
romanzi, ma sembra che portano avanti la stessa vicenda come se
ci fosse un'unità di trama, ma ciò non succede in tutti i suoi
romanzi, infatti la coerenza che hanno questi 3 romanzi è più forte
di quella di altri romanzi.
Nel 1 libro El doctor centero il protagonista è Felipe che va a scuola
dal prete Pedro Polo, il quale gli consente di assistere alle lezioni in
cambio dei suoi servigi, dagli occhi del ragazzino osserviamo la vita
del prete. Egli organizzava delle cene alle quali partecipano le due
sorelle, che erano rimaste incantate dal sacerdote il quale aveva
una certa simpatia per la più grande. Accade poi che felipe combina
un disastro il prete lo scopre e lo manda via, mentre egli è disperato
si accorge che nella casa nella quale doveva esserci solo il prete
c'è anche una ragazza Amparo, la quale vede il ragazzo e lo
consola. La scena ci viene raccontata tramite gli occhi del ragazzo
che non si chiede perché Amparo sia lì in camera del prete, la sua
prospettiva ingenua permette al lettore di cogliere una relazione tra
Amparo e pedropolo, tra l'altro a partire da questa scena Felipe
sentirà un profondo legame nei confronti di Ampro e un profondo
senso di gratitudine.
Trama tormento
ci viene raccontata la storia di due sorelle Amparo e Refugio anche
se si concentra principalmente su quella maggiore, in tutto il
romanzo si fa riferimento al passato di Amparo , quando ha avuto
una relazione con un sacerdote, e assistiamo al dramma della
giovane che cerca di tenere nascosto il passato il quale cerca di
venire fuori. Amparo e Refugio sono due povere orfane. Amparo
accetta la protezione di Francisco e Rosalia Bringas, lontani parenti
ai quali, morendo, il padre ha affidato entrambe. Refugio, impulsiva
e ribelle, non sopporta la meschinità dei suoi protettori. Agustin
Caballero, un ricco scapolo che ha fatto fortuna in America e
riservato com’è non si adatta ai riti mondani di Madrid. Si innamora
di Amparo e la chiede in moglie. Amparo però custodisce un
segreto, ha avuto una relazione con Pedro Polo il quale sembra
disposto a tutto per riaverla. Il timore di uno scandalo, la
compassione spingono Amparo ad accettare un ultimo
appuntamento con Polo. Il segreto viene a galla nonostante Polo si
appresti a lasciare Madrid deciso a cominciare una nuova vita nelle
Filippine. Il segreto di Amparo arriva dalla bocca delle beghine che
circondano il sacerdote a Rosalia e da lì alle orecchie dell’ignaro
Caballero il quale lascia Amparo. Quest’ultima tenta il suicidio che
viene sventato dal cameriere di Caballero, Felipe Centeno.
Caballero poi comprende le ragioni di Amparo e la porta via con sé.
Lettura capitolo 1
Ha la struttura di un copione dove di tanto in tanto il narratore fa
degli interventi. Gli embozados sono due personaggi incappucciati
solo dopo sappiamo che sono Felipe e José hijo del Sagrario che
troviamo anche nel dottor centero, egli lavorava nella scuola di
Pedro Polo e veniva spesso maltrattato e viene licenziato,ma aveva
una famiglia numerosa che deve mantenere e alla fine del doctor
centero, c'è un dialogo tra lui e Felipe al quale comunica che
diventerà uno scrittore di romanzo di appendice(il modello di
riferimento è francese, sono romanzi pubblicati a puntate su giornali
sono di tematica amorosa con lieto fine però raggiunto attraverso
tragedie,e puntano sul forte sentimentalismo per l'attenzione del
lettore.Storie di ragazze bellissime e povere che affrontano
innumerevoli difficoltà e un giovane si innamora di loro, nonostante
siano povere. Nel giorno delle nozze si viene poi a scoprire che la
ragazza è figlia di una marchesa,quindi non è povera, e c'è la
riconciliazione con la mamma e avviene anche il matrimonio. Oltre
a puntare su questi temi, i romanzi d’appendice puntano su
espedienti narrativi che servono a mantenere alta l'attenzione, e
spesso si chiudeva l'episodio con informazioni mancanti,si creava
suspense, e il lettore doveva aspettare il giornale successivo per
sapere cosa accadeva.) Nel dialogo José ci dice che ha raggiunto il
suo obiettivo e può sfamare la sua famiglia e gli racconta del
romanzo al quale sta lavorando, egli immagina di trovare un
Manoscritto ovvero un diario scritto da due ragazze, povere che
resistono al peccato, inoltre di lì a poco scopriamo che felipe è
diventato servo del miglior padrone possibile Agostin Caballero e si
sta recando a casa di due ragazze(le due sorelle) per portargli una
lettera. E per tutto il romanzo Galdos ci parlerà che ciò che accade
a queste ragazze è ciò che dovrebbe accadere alle ragazze del
romanzo d'appendice di José. Alla fine del dialogo, parlando delle
due ragazze Ido del sacrario cambia atteggiamento e dicendo però
che.., fa riferimento a qualcosa ovvero cose orribili, qualcosa che
non può trovare nel codice letterario a cui lui fa riferimento ma
Felipe vuole sapere cosa, e ci dice che non si deve né dire né
scrivere. È un segreto che noi(lettori)non sappiamo lo sanno solo i
personaggi, e capiremo qualcosa in più soltanto nei dialoghi tra
Amparo e Pedropolo, ovvero i diretti interessati. Anche l'ultimo
capitolo ha la stessa struttura, la struttura ci interessa perché ci
permette di affrontare un argomento importante ovvero il problema
dei narratori, perché il gioco tra i due romanzi quello realista e
quello d'appendice si regge grazie al narratore. Nel testo abbiamo
tre tipi di narratore: onnisciente che scrive dal primo all'ultimo
capitolo e sa tutto, poi c'è il narratore che è un personaggio cioè
Ido del sacrario, che ci racconterà il testo che sta scrivendo e poi
c'è un terzo narratore personaggio interno alla vicenda. La
macchina narrativa costruita da Galdós è complessa sia dal punto
di vista della trama, che della tecnica narrativa e nel confronto e
scontro tra i due romanzi quali sono i temi più importanti?
Il tema dell'onore, tema povertà che si lega a quello dell'amore. Le
protagoniste belle e povere, molto spesso orfane come si
mantengono? visto che spesso non lavorano nemmeno, e qui si
apre un altro tema legato alla questione femminile cioè la possibilità
che hanno le donne di accedere al mondo del lavoro,i lavori più
consentiti erano serve e il cucito ma il narratore come ci pone
questo problema? In vari modi soprattutto attraverso lo scontro fra
le due sorelle perché se Amparo sembra voler interpretare il ruolo
dell'orfana povera, che vuole costruirsi una nuova immagine con il
lavoro,Rifugio è l'opposto meno bella ma dotata di un carattere
vivace che la porta ad abbandonare il lavoro a casa di Bringas, e
lavorerà come modella di pittori, e viene descritta come un
personaggio negativo in quanto non fa quello che la società si
aspetta da una ragazza come lei, e viene trattata e descritta come
una poco di buono, ma in realtà lei è una degli unici personaggi
positivi del romanzo perché si sottrae costantemente al problema
sociale della Spagna del 800 ovvero il problema dell'apparenza,
infatti tutti vogliono apparire ciò che non sono e migliori di quello
che sono per aderire a un'immagine sociale. Questo vale
soprattutto per Rosalia, donna di una certa età sposata con un
marito borghese che non le fa mancare nulla, ma lei tende a volere
sempre di più e apparire nobile.
Capitolo 12
All'altezza di questo capitolo incontriamo Augustin Caballero,il
cugino alla lontana di Francisco ed è un personaggio molto
presente dei Romanzi di questa epoca ovvero Spagnoli che
avevano lasciato la Spagna per andare in America in cerca di
fortuna, avevano fatto fortuna,poi tornano in Spagna ricchissimi per
farsi una famiglia. E essendo ricchissimo Rosalia lo sfrutta in tutti i
modi,egli si innamora di Amparo e vuole sposarla lei accetta solo
che lo quando egli si propone, mentre lei torna a casa le viene
consegnata una lettera, lei riconosce la scrittura di Pedro Polo
quindi non la legge e la strappa, quindi il passato vuole uscire fuori
e inizia il tormento.
Problema delle lettere e problema dei finali
Ricordiamo che la lettera che Amparo strappa era stata scritta da
Pedro polo e non era la prima, alcune ci vengono raccontate e
negate allo stesso tempo in particolare questa in quanto la strappa
ma, ci sarà invece una lettera che sarà inserita per intero nel testo
in modo tale che il lettore avrà l'impressione di leggerla insieme ad
Amparo.(nel capitolo 24) Ma che funzioni hanno queste lettere?
Suscitare paura e angoscia ad Amparo in quanto ogni volta che
arrivano le lettere, il suo passato le ritorna in mente. Pedro polo
dall'altra parte manda queste lettere perché vuole rivederla, c'è da
dire che il Pedro polo che troviamo in questo romanzo è diverso da
quello del primo, è profondamente cambiato ha perso tutto ciò che
aveva, non ha più la scuola e non esercita nemmeno più la
professione di prete ed è a sua volta tormentato dal sentimento che
nutre verso Amparo. Ella poi acconsente a vederlo, e durante
l'incontro il lettore ha la possibilità di accogliere i dati più espliciti
legati alla loro relazione passata e il lettore scopre che TORMENTO
è il nome con cui Pedro Polo chiamava Amparo e con cui lei
all'epoca della relazione firmava le lettere che inviava a lui,
oltretutto tormento è anche lo stato emotivo in cui tutti i personaggi
per una causa o per un'altra si trovano. Si scopre poi che la sorella
di Pedro polo, la quale aveva scoperto la relazione tra i due,
conservava alcune lettere di Amparo, le quali diventano la prova di
ciò che è successo tra i due e fanno capire ai personaggi cosa è
successo e così viene fuori la relazione. E la scopre la padrona di
Amparo Natalia, la quale non voleva che lei sposando il parente del
marito diventasse più ricca e prestigiosa di lei, così racconta tutto a
caballero. A questo punto(a partire dal capitolo 32)Galdos usa una
tecnica quasi cinematografica perché sdoppia le linee temporali
delle relazioni dei personaggi, in particolare Amparo e caballero.
Iniziamo da Amparo che ha saputo che la padrona ha scoperto la
sua ex relazione,e che ha parlato con Caballero e soprattutto ha
saputo che lui vuole andare dalla sorella di Pedro Polo per vedere
le lettere che sono l'unica prova. Amparo si reca a casa di
Caballero per parlare e quando arriva lui non c'è perché era uscito
per andare a cercare le lettere, e così seguiamo le due vicende. A
casa c'è Felipe, e quando Amparo vuole uccidersi a casa di
caballero in modo che,lui una volta tornato a casa la trovi morta sul
letto e consegna a Felipe un foglio sul quale era scritto una
medicina che le doveva comprare,Felipe poi si rende conto che è
veleno e prende dell'acqua e la michia a una soluzione alcolica,
ovviamente innocua, poi torna da Amparo e gliela da, lei la beve va
verso il letto e sviene. La questione è il problema dei finali, Felipe
ha scambiato il veleno ma lei quando lo beve si accorge che in
fondo non è veramente veleno e quindi recita la sua parte fa finta di
morire, crede che sia veleno e prima di bere scrive un biglietto e si
firma Amparo con una O strana,e questo è il finale del narratore
personaggio, convinto della morte di Amparo che non conosce tutto
e può chiudere qui la sua storia. Il narratore onnisciente però che
sa tutto, sa che deve continuare e seguire Caballero, che si reca
dalla sorella di Pedro polo ma lei so rifiuta di dargli le lettere e le
brucia, ma egli riesce a vedere la O, e torna a casa senza avere la
certezza di ciò che ha sentito. Quando torna a casa poi vede
Amparo e pensa che sia morta, fino a quando non parla con Felipe
il quale confessa tutto, e quindi ci svela la tragedia della vicenda,
che appare ridicola agli occhi del lettore. Amparo non è morta e
quindi il narratore onnisciente smentisce il narratore personaggio,
la vicenda è sempre più pubblica e c'è un nuovo dialogo tra Felipe
e ijo del Sagrario, il quale ci dice cosa pensa circa la situazione e
come influisce nel suo romanzo romanzo appendice, basato sulle
due sorelle, non influisce in nessun modo perché lui scrive un altro
romanzo d'appendice dove la ragazza trova la salvezza.
Ovviamente il narratore onnisciente deve smentire anche questo
finale perché Amparo e caballero sono capaci di modificare le
proprie azioni e volontà a seconda del contesto e della realtà in cui
si trovano,quindi cosa succede? Il matrimonio e la vita che Agostin
immaginava a Madrid non è possibile perché la società non
accetterebbe mai un matrimonio con una come Amparo e
soprattutto una moglie come lei, e così egli decide di partire con
Amparo e lasciare la Spagna e andare in Francia,per vivere un altro
tipo di relazione, in realtà l'idea di lasciare la Spagna e andare in
Francia per trovare felicità Galdos la usa in più romanzi. Ciò
condanna la società spagnola, vista come chiusa e non propensa in
nessun modo ad aprirsi, contemporaneamente però, Galdos
suggerisce attraverso i personaggi la possibilità di sottrarsi a ciò
appunto andando in Francia. Nel finale vediamo che i due quindi se
ne vanno e Rosalia brijas è su tutte le furie, in quanto ricordiamo
che Caballero era cugino del marito e ha gettato disonore sulla
famiglia. Nel romanzo successivo lei diventa la protagonista e in
realtà è Rosalia stessa che si macchia del disonore cioè l'adulterio
e avverrà per denaro, quindi da una parte sembra la stessa
situazione di Amparo, ma la sua condizione era profondamente
diversa, ma a Rosalia servono i soldi per vestiti, scarpe ecc.. e per
fare una vita al di sopra delle proprie possibilità, ciò rende la
condanna nei suoi confronti più forte. Nel romanzo scopriamo che
caballero e Amparo vivono felici e contenti e mandano soldi a
Fulvio per aiutarla a sopravvivere, lei decide di mettersi in
commercio e apre un negozio di articoli per signora, e a un certo
punto quanto Rosalia sarà disperata perché non riuscirà a pagare
l'usuraio al quale ha chiesto i soldi, e non può chiedere al marito, va
da Fulvio a chiedere denaro, la scena è interessante perché
Rosalia dovrebbe mantenere lo sdegno della sua posizione non
può vergognarsi davanti a Fulvio, la quale pretende che si umili, e
c'è il rovesciamento dei ruoli.
Episodios Nacionales
Sono un progetto a cui Galdós si dedicherà per tutta la vita,un
progetto di 46 romanzi che scrive mentre scrive altre opere, sono
importanti perché ci permettono di parlare del romanzo storico e
capire come lui lo rinnova profondamente, perché per la prima
volta, sarà un romanzo storico contemporaneo dove Galdos ci
racconta la sua Spagna a partire dagli inizi del 800, fino ai giorni
suoi perché è convinto che ci sono troppe coincidenze con gli anni
passati, e se il lettore riesce a cogliere può capire come meglio
comportarsi nel presente. Il periodo storico va da Trafalgar (1803)
alla restaurazione borbonica (1873). Galdo da risalto all’elemento
psicologico e ambientale infatti sul filo conduttore degli avvenimenti
storici, si inserisce la vita privata dei personaggi quindi veniamo a
conoscenza dei loro sentimenti e anche dei loro pensieri.
Struttura
5 serie le prime 4 sono composte ognuna da 10 romanzi e la 5 ha 6
romanzi. Il progetto doveva fermarsi alle prime due serie, ma poi
egli entra in causa con una casa editrice che vuole tutti i diritti sui
romanzi, e Galdós non aveva più un soldo per pagarla e ha bisogno
di soldi e decide di riaprire di nuovo episodios nacionales. Ogni
serie ha un protagonista e nella 1 serie il protagonista è Gabriel e lo
seguiamo nei 10 romanzi della serie, e assistiamo alla sua
crescita,e cambiamento,e coinvolto nella politica ciò faceva sì che i
lettori fossero più attaccati al protagonista. In realtà questi romanzi
crearono a Galdós dei problemi, il primo era la sostanza dei
romanzi far si che per 10 romanzi il protagonista dovesse trovarsi
sempre nel posto giusto al momento giusto per parlare dei problemi
della società e della politica e quindi dopo i primissimi romanzi fa
intervenire la vicenda sentimentale, così Gabriel si innamora di una
donna che si muove in diverse città e lui la segue e così si trova
coinvolto anche nelle vicende politiche.
Leopoldo Alas (Clarín)
Nacque a Zamora e il padre era governatore della città.A sette anni
iniziò gli studi nel collegio dei gesuiti e all'età di undici anni, entra
all'Università di Oviedo, per quelli che vengono chiamati studi
preparatori. Si trasferisce poi a Oviedo dove diventa docente
universitario. Clarín usa Oviedo per parlare della prospettiva di provincia
della Spagna, scrive molti articoli e molti racconti, e l'attività di scrittore di
racconti sarà fondamentale anche per la scrittura della Regenta il suo
romanzo più importante perché i suoi capitoli vengono concepiti come dei
racconti chiusi ma legati fra loro. In particolare di tutti i racconti che ha
scritto, quello che più ci interessa è El Diablo en semana santa, da un
punto di vista tematico della trama sembra anticipare la regenta, l'autore
immagina Satana che per divertirsi decide di scendere sulla terra durante le
settimane sante e prende di mira un giovane sacerdote e una donna che
frequenta la chiesa moglie di un magistrato, personaggi che coincidono
con la regenta. A un certo punto i due si sentono attratti l'uno dall'altro e
nel momento in cui il sacerdote sembra volersi avvicinare alla donna vede
il figlio e si ferma. Similitudine dei personaggi, però qui il marito è anche
cavaliere mentre nella regenta si sdoppiano, altra similitudine è il legame
ovviamente dal punto di vista parrocchiale tra donna e prete,la differenza è
il bambino pk qui la donna ha un figlio e nella regenta no.

La regenta

È uno dei romanzi più importanti del 1800 in Spagna, è un romanzo


naturalista per la sua tecnica letteraria estetica,e anche picaresco per la
presenza dell’umorismo, c’è anche presenza di determinismo e Clarín
è convinto che l’ambiente influisca sule azioni dei personaggi ma non
determina completamente il risultato delle loro esistenze. È come non
accettare totalmente questa dottrina, perché per e Clarín (cattolico
credente) il libero arbitrio continua a svolgere un ruolo importante
sulla storia dei personaggi.La Regenta accoglie un sentimento
religioso nella vita, si percepisce che esiste una certa fiducia sulla
relazione tra Dio e il mondo naturale, la dimensione interiore e intima
dei personaggi ci permette di coglierne la spiritualità. La regenta fu
pubblicato nel 1885 è formato da 30 capitoli, i primi 15 raccontano ciò che
succede in tre giorni, servono a raccontare 3 giorni di storia, ciò significa
che la narrazione è lenta, e si sofferma molto su una serie di aspetti, e
soprattutto sulla costruzione dei profili psicologici dei personaggi. Nella
seconda parte la narrazione diventa più rapida e la 1 serve a preparare e a
costruire le basi per capire il perché delle azioni della 2 parte. Inoltre nella
seconda parte pubblicata nel 1901, ricordiamo che Clarín ha il desiderio di
avere il prologo scritto da Galdos, il quale ha letto e adorato il 1 volume.
Galdós ne approfitta per parlare del romanzo realista con confettura
europea.

Analisi prologo Galdós, rivendica la paternità spagnola del


realismo/naturalismo che, come la “calda corrente del golfo”, si era
allontanato fino ad arrivare in Inghilterra e in Francia. Al ritorno in patria
il realismo si presentava diverso, privato dell’umorismo che era l’elemento
più caratteristico e geniale della tradizione spagnola, ma anche più
profondo perché arricchito dalle analisi psicologiche dei personaggi.
Importante per Galdós è l’unione del comico e del serio, ed è ciò che
troviamo nella Regenta

Continuiamo a parlare della storia

La regenta ci parla di adulterio, e la vicenda è simile a quella di Madame


Bovary infatti Clarín poi fu accusato di plagio, di aver copiato l'opera.
L'accusa si fonda sul capitolo 16 dove Ana va a teatro con il marito e
insieme a loro c'è anche Alvaro, secondo il giornalista che accusò di plagio
Clarín, questo capitolo è uguale a uno di Madame Bovary in cui Emma è a
teatro con il marito e insieme a loro c'è uno degli amanti di Emma. Clarín
si difende pubblicamente quindi scrive sul giornale e dirà che non esistono
basi per parlare di plagio perché il rapporto tra i due testi si basa sulla
presenza del teatro, dei protagonisti nel teatro e nient'altro anche perché
Alvaro in quel momento non è un amante di Ana, mentre in madame
Bovary a teatro c'è l'amante che già è tale.Clarin spiega che questi
elementi sono presenti in molti romanzi e ciò non vuol dire che c'è una
base sufficiente per parlare di plagio.

Trama
Ana è la protagonista é una giovane donna, che sposa Don Victor
chintanar, lui è molto più grande ed è un uomo importante
all'interno della società di Vetusta in quanto era l'antico reggente
della città, era un magistrato. Per cui il nome la regenta fa
riferimento alla condizione di Ana come coniuge di Victor, quindi
Ana era conosciuta per essere la moglie di Victor. Durante il
matrimonio i due non hanno alcun tipo di rapporto, addirittura
dormono in 2 stanze separate e tutte le volte in cui Ana sente il
bisogno e desiderio di un contatto fisico con lui egli si rivolge
soprattutto come una figura paterna, le dà un bacio sulla fronte.
Siamo a Vetusta, un nome fittizio che Clarín sceglie per parlare di
Oviedo, la grande città di provincia in cui la protagonista si annoia
ed è il sentimento principale che lei sperimenta durante tutto il
romanzo, e come fa a trovare la soluzione alla noia? Con
l’adulterio. Sceglie due uomini diversi tra loro e dal marito, uno è
Don Fernin il sacerdote molto affascinante che diventa la guida
spirituale di Ana e dall'altra parte Don Alvaro messia, il classico don
Giovanni di Vetusta affascinante, cura l'aspetto sempre vestito
all'ultima moda, che seduce tutte le donne e le rende loro amanti,
tranne Ana che viene percepita da tutti come estranea e tutti sono
invidiosi di lei per la sua bellezza e perché aveva la reputazione di
essere una donna virtuosa e inarrivabile e per Alvaro questo
diventa una sfida, egli la vuole sedurre e tutta la vicenda vede Ana
tra questi due poli soprattutto ha bisogno di Fermín per non cedere
alle avances di Don Alvaro e ha bisogno di resistergli per esercitare
la virtù. Ana tra tutti i personaggi dell'opera è quello che
conosciamo meglio, conosciamo tutta la sua storia e tutto il suo
percorso psicologico, tramite il discorso indiretto libero. Tutta la
storia di Ana ci viene raccontata in 3 capitoli, capitolo 3, 4 e 5 e
dove si interrompe la vicenda e si apre un flashback in cui ci viene
raccontata prima la storia dei genitori di Ana e poi la sua storia. Nei
3 capitoli scopriamo che il padre di Ana,appartenente all'alta
società, era un uomo di idee liberali che si innamora di una sarta
italiana, donna povera che non può essere ben accolta dall'alta
società spagnola,(Clarín gioca con il romanzo d'appendice dove
l'uomo sfida tutto per amore) la mamma di Ana però muore durante
il parto, e lei cresce senza mamma ma anche senza padre il quale
era preso dalle passioni politiche e affiderà la bambina a una donna
inglese che si deve occupare dell'educazione di Ana. Era una
donna spregevole e le dà un'educazione fredda senza affetto e
riversa su Ana le sue frustrazioni, perché lei voleva sedurre il padre
di ana ma fallisce e riversa il rancore sulla bambina. Ana è dotata di
una grande fantasia e immaginazione che le permette di scappare
dalla realtà e da questa donna crudele,infatti passa il suo tempo
con i libri e un bambino con il quale spesso gioca e il quale gli
racconta storie di avventure e cavalieri e un giorno vivono una
piccola avventura. Accade che i due bambini vivono un'avventura,
in pratica mentre sono su una barca lungo il fiume, si
addormentano e quindi passano la notte fuori. La donna che
accudiva Ana ovviamente coglie l'occasione per umiliarla davanti a
tutti, in quanto Ana aveva passato la notte fuori casa con un
bambino, quindi secondo lei era successo qualcosa fra i due. La
donna arriva a far parlare Ana con un prete che poi dirà che Ana
non è riuscita a dirgli cosa è accaduto sulla barca, ma in realtà Ana
non capisce nulla di ciò che le dice il prete in quanto è solo una
bambina, il prete però è convinto che ci sia stato qualcosa tra i due
e quindi l'opzione che appunto i bambini abbiano solo dormito non
viene presa in considerazione. Questo avrà delle conseguenze su
Ana infatti non le sarà più permesso di vedere il bambino e le sarà
anche proibito di uscire di casa. Ana inizia a sentirsi in colpa e
macchiata di qualcosa che però non aveva fatto e inizia a capire
che il soddisfacimento di ogni desiderio qualunque esso sia porta
all'infrazione di una norma sociale in quanto lei voleva solo giocare
con il bambino e divertirsi eppure fu immediatamente condannata
dalla società. Il padre poi si occuperà della sua educazione fino a
che non morirà ed è a questo punto che intervengono le due zie
che decidono di occuparsi di Ana per cui lei arriva a Vetusta e nel
capitolo 5 scopriamo che l'alta società di Vetusta si riunisce per
decidere se è il caso di accettare Ana o meno. Alla fine si decide
che Ana sarebbe potuta rimanere però non come figlia dei suoi
genitori,in quanto il padre aveva rotto i rapporti con la società e la
madre invece era una semplice sarta italiana, e sarà accolta come
nipote delle zie, donne che avevano deciso di occuparsi di Ana.
Inoltre sì deciderà però che da questo momento nessuno deve più
parlare del passato di Ana e di fatto fino al capitolo 30 nessuno dirà
mai nulla in relazione a ciò. In realtà il gesto delle zie di occuparsi
della nipote è solo in apparenza un gesto di affetto perché in realtà
loro intuiscono che anche se Ana non sta molto bene, non mangia,
ha alcune crisi nervose, capiscono che Anna è bella e pensano che
se riescono a metterla in forze potrebbero combinare un matrimonio
con qualcuno dell'alta società e avere così i soldi per salvare il buon
nome nome della famiglia, che dopo tutte le sciocchezze fatte dal
padre non se la passa benissimo. Nel capitolo quinto si assiste a
questo processo Ana viene praticamente ingozzata, deve mangiare
per diventare bella così che poi tutti possano vedere la sua
bellezza. Quindi la sua decisione di sposarsi il prima possibile è
legata al fatto che lei vuole liberarsi dall'autorità delle zie.Due
questioni sono importanti: la prima riguarda l'ironia, torniamo un
attimo al prologo sappiamo che quello della seconda edizione è
stato scritto da Galdos il quale sottolinea la centralità dell'ironia
all'interno del testo che l'autore riesce a ottenere su diversi livelli
come la caratterizzazione dei personaggi,la costruzione di alcune
scene ma anche e soprattutto attraverso l'uso del linguaggio. E
quindi parliamo di qualche caso, c'è un episodio in cui Ana passa
sotto la tutela del padre e ha accesso anche se non tutta a buona
parte della biblioteca del padre e inizia a leggere i libri e resta
particolarmente colpita dalla poesia mistica la cui lettura la spinge a
intraprendere la scrittura. Un giorno mentre si allontana da casa va
in un bosco e Ana si convince che sta per vivere un'esperienza
mistica, cioè una di quelle esperienze che aveva letto nelle poesie,
cresce la commozione, crescono le lacrime e cresce il sentimento
di angoscia mentre legge la poesia che lei ha scritto perché vede
che un cespuglio si muove e tra l'altro il cespuglio è presente nella
sua poesia cosi come la parola fuoco, però ora il fuoco non c'è, ma
c'è una forte luce e quindi Ana si convince che sta per accadere
qualcosa di mistico,ma poi scopre che il cespuglio in realtà si stava
muovendo perché c'era un uccello nascosto al suo interno e che
vola via smontando tutta questa idea dell'incontro con Dio. l'ironia è
molto sottile, Infatti non è la risata facile e grassa della descrizione
di una scenetta comica, ma è un'ironia del linguaggio in quanto è la
scelta attenta delle parole perché se l'autore non avesse detto la
parola fuoco si sarebbe persa una parte importante così come la
parola cespuglio. Questo passo ci permette anche di capire un
elemento fondamentale del personaggio di Ana, non riesce a
capire la realtà e tutte le volte in cui è convinta di una cosa sbaglia,
come sbaglia in questa scena in cui lei è convinta che sta per
vedere Dio ma in realtà ciò non accade.
Un altro passo importante però leggermente diverso lo vediamo alla
fine del XVI capitolo dove Anna è andata a teatro e per andarci
annulla un appuntamento con Fermín, il quale poi viene a sapere
che è andata a teatro e che aveva mentito, già il fatto di essere
andata a teatro rappresenta dal punto di vista di Fermín un
problema perché le brave donne non vanno a teatro in quanto esso
è un luogo di perdizione. Ana però ha deciso di andare e scrive un
biglietto in cui dice a Fermín che non si sente bene e che non
riesce ad andare all'appuntamento e poi chiede alla cameriera di
consegnare il biglietto a Fermín. La cameriera Pedra come
commenta questa evento? Con ironia sacrilega perché utilizza un
passo del Padre Nostro come in cielo così in terra per alludere a
una situazione terrena peccaminosa perché i due ovvero, il cielo e
la terra rimandano ai due amanti della padrona che sono Fermìn e
Alvaro, questo è un altro esempio di ironia. Ci sono altre tecniche
che Clarín usa e che creano l'ironia che sono due tecniche
narrative molto diffuse nel romanzo dell'800 cioè: zoomorfismo,
personificazione, i personaggi sono rappresentati attraverso
caratteristiche di animali, e antropoformismo personificazione
delle cose inanimate, e un esempio lo troviamo nel capitolo 1 dove
c'è la personificazione della città di vetusta rappresentata come una
persona che fa festa e si riposa dopo aver fatto un pranzo
abbondante e pesante. È presente anche l'ironia che nasce dal
contrasto tra la poeticità del linguaggio e la rozzezza di ciò che
l'autore sta raccontando in quanto sta descrivendo una città sporca,
piena di spazzatura, però viene rappresentata come farfalle, quindi
c'è un forte contrasto tra linguaggio e poeticità del linguaggio ma in
realtà si riferisce a una realtà bassa degradata e l'idea di qualcosa
di vecchio usurato era chiusa nel nome vetusta che allude a
qualcosa di vecchio antico. L'ironia viene utilizzata moltissimo per
rappresentare l'ignoranza degli abitanti di vetusta i quali vogliono
dare sfoggio di un sapere che in realtà non hanno e per esempio
nel capitolo 5 dove Ana viene ingozzata perché deve mettersi in
forze, in realtà tutto questo avviene sotto gli occhi degli abitanti di
vetusta che si recano a contemplare il miracolo e poi diranno che è
bella come un oggetto. Nel capitolo poi che c'è un altro passaggio
che fa ridere,in quanto ci sono due personaggi ignoranti e
paragonano la bellezza di Anna ad un oggetto d'arte,ovvero una
statua o un quadro e già qui è come se non capissero la differenza
tra i due oggetti, la marchesa dice che assomiglia a una statua
greca, ma in realtà lei non l'ha mai vista. Inoltre la paragona a una
statua in base a quello che un signore le ha detto di Ana,quindi non
l'ha nemmeno vista. Addirittura alcuni personaggi parlano di Ana al
maschile paragonandola a un quadro e usano il maschile perché
pensino che si possa usare per tutto.
Nel IX e nel XIII capitolo Ana pensa che Fermín, attraverso la
religione possa elevarla al cielo, quindi compiere un movimento che
porta l'anima verso l'alto, associa Fermín con l'alto. Al contrario nel
capitolo 16 associa ad Alvaro un movimento verso il basso cioè
verso il peccato, in questo capitolo c'è una scena ironica perché
all'inizio del capitolo, Ana si sta cambiando e camera sua affaccia
alla piazza e mentre è in camera, fa irruzione in piazza su un
cavallo bianco Álvaro, e lei lo vede come il principe azzurro.
Successivamente i due iniziano a parlare e durante la
conversazione lei sente una pulsione verso il basso ed è quindi
chiaro che il concetto di cadere ci rimanda al cadere nel peccato.
Ana si muove in questa doppia direzione Alto e basso e finché
questi due poli restano fermi lei riesce a mantenere un equilibrio tra
la virtù e il desiderio nei confronti di Alvaro un desiderio carnale
fisico però cosa accade Fermín si innamora di Ana e qui iniziano i
problemi, egli essendo un prete non può innamorarsi di una donna
oltretutto inizia a sentirsi prigioniero dell'abito che indossa. Fermín
rivelerà ad Ana i suoi sentimenti la quale si sente tradita perché per
lei lui era un fratello dell'anima e quindi vede crollare questo Polo
che la spingeva verso l'alto, quindi Ana inizia a elevare la figura di
Alvaro. Ana infatti pensa che lui gli è stato sincero e non le ha mai
detto altro se non quello che prova quindi su di lui finisce sia il
sentimento fisico che quello ideale questo lo vediamo nel momento
in cui Ana cede all'adulterio nel capitolo 28 dove anche Alvaro
confessa ad Ana i suoi sentimenti. Ana che espressione usa per
descrivere come si sentiva ? dice che era una caduta ma una
caduta al cielo che è un ossimoro è una contraddizione in termini e
in questa espressione lei fonde linguisticamente sul piano del
pensiero dell'espressione, la fusione di questi movimenti e la
caduta di Alvaro che ha segnato la dimensione spirituale del cielo e
anche qui il lettore in un momento che dovrebbe essere il momento
drammatico in realtà il lettore ride perché sa bene che quello che
sta facendo Ana sono pensieri sbagliati, in quanto nessuno si
innamorerebbe di un cinico. Tra l'altro è la prima volta in cui Alvaro
ci viene descritto come un cinico e che si trovava a vetusta con un
progetto molto chiaro, sedurre la donna di un importante politico di
Madrid e in questo modo lui avrebbe potuto fare carriera politica
però la donna era difficile da sedurre, quindi era un progetto che
richiedeva molto tempo e nel frattempo poteva dedicarsi ad altri
piaceri,il che significa che dalla prima apparizione di Alvaro il lettore
sa bene che non c'è nessun amore vero nei confronti di Ana è tutto
al fine a un progetto specifico. Resta da capire ancora una
questione, se all'inizio sappiamo che Ana viene percepita come
diversa estranea rispetto alle altre donne di vetusta ,perché è
l'unica che non si è macchiata dell'adulterio? leggendo il testo
vedremo che tutte le donne diventano complici di Alvaro per
permettere l'adulterio,vogliono vedere Ana cadere,e una volta che
Ana diventa l' amante di Alvaro, la cameriera Pedra che in realtà
muove le fila di tutti i personaggi cosa fa?non va da Victor a rivelare
ciò ma va da Fermín, i due faranno in modo che Victor scopra il
tradimento. Infatti su suggerimento di Fermín, Pedra sposta le
lancette dell’orologio avanti di un’ora, così quando Alvaro va via di
casa della Regenta incontrerà Victor e una volta che Victor lo saprà
ci sarà una sfida a duello tra lui e Alvaro,dove accade l'impossibile
perché sappiamo che Victor era un abile tiratore con la pistola era
un cacciatore e sappiamo che Alvaro era imbranato con l'uso delle
armi,eppure durante il duello Alvaro ha la meglio uccidendo Victor.
Victor muore Alvaro torna a Madrid e Ana resta sola e viene
emarginata da tutta la società,ma nel momento in cui è diventata
come tutte le altre dovrebbe essersi integrata nella società Il
problema torna a essere il discorso delle apparenze. La condanna
di Ana non è per il tradimento in sé ma per lo scandalo pubblico,
tutte le donne di vetusta tradiscono i mariti ma non si sa perché
l'apparenza è salva mentre Ana con il suo comportamento ha reso
il tradimento pubblico. Tra l'altro nel momento in stesso in cui Ana
viene emarginata e tutti decidono di rompere i rapporti con lei viene
rotto quel patto fatto all'inizio per cui improvvisamente il passato di
Ana torna e le persone iniziano a parlare di lei.
Finale Ana è rimasta sola e si reca in chiesa per confessarsi, qui
incontra Fermín che accecato dalla rabbia, la strangola e Ana
sviene, verrà ritrovata da Celenio il chierichetto che stava
chiudendo la chiesa e si accorge di una persona priva di sensi. Si
avvicina vede che è Ana e la bacia ma il bacio è un bacio amaro.
Importante è la prospettiva della provincia? Perché sostiene Clarín
che per quest'ultima solo una vicenda come quella di Ana può
essere interessante, la sua vicenda infatti in fondo è di una banalità
evidente e qualunque scrittore si rende conto dall'inizio che è un
dramma che si fonda su degli errori di interpretazione da parte di
Ana.
José Maria de Pereda
Nasce a Santander ed è l’ultimo figlio di una famiglia numerosa
cattolica e conservatrice, egli si dedica agli studi della letteratura e
poi fonda la rivista lo zio Gaetano. Pereda era carlista e cattolico si
opponeva al sentimentalismo e al convenzionalismo per quanto
riguarda la sua poetica utilizzava un linguaggio semplice e trattava
temi come:
• il matrimonio;
• il contesto idilliaco;
• il contesto marinaresco.
Pereda ha tre fasi di scrittura:
• una prima fase costumista;
• la seconda realista
• l’ultima fase profondamente naturalista.
il richiamo della montagna (1895 )
È il suo romanzo più importante e anche l’ultima opera costumbrista
in Spagna. l’azione Si svolge a Tablanca, villaggio immaginario
infatti richiama un paese situato in Cantabria. Marcello è il
protagonista vive a Madrid ma a un certo punto lo zio gli manda una
lettera per invitarlo a fargli vedere la terra dei suoi antenati e quindi
le sue radici. Marcello accetta e l’ambiente darà un senso alla sua
vita. C’è la descrizione dell’ambiente dettagliata, termini locali per
ricreare il dialetto di Cantabria.
Emilia Pardo-Bazán
É una contessa e nacque in una famiglia aristocratica di La Coruña,
in Spagna. Scrittrice precoce, fin dall'adolescenza ha mostrato una
grande predisposizione alla lettura e al lavoro intellettuale. All'età di
13 anni ha scritto il suo primo romanzo, Hobby pericolosi.Dopo aver
compiuto 16 anni sposò José Quiroga e andò a vivere a Madrid.
Dopo essersi separata dal marito, ha potuto dedicarsi liberamente
all'esplorazione delle sue inclinazioni intellettuali. È intervenuta
frequentemente nel giornalismo politico e nella lotta per
l'emancipazione femminile.
La cuestión palpitante
È una raccolta di articoli pubblicati inizialmente sul quotidiano La
Época e parlano del realismo e del naturalismo e le idee di Émile
Zola. È considerato un saggio fondamentale per la diffusione delle
idee letterarie moderne in Spagna e sta emergendo come il testo
più adatto per comprendere l'evoluzione ideologica di alcuni tratti
specifici del naturalismo. Pardo Bazán presenta nei suoi articoli
un'analisi fredda e obiettiva del nuovo stile letterario (naturalismo)
considerandolo all'interno del periodo storico e in dialogo con i
progressi scientifici del suo tempo, senza fare apprezzamenti morali
a priori ed esaminando attentamente le origini della nuova moda
letteraria e le loro influenze.Con La Cuestión palpitante Emilia
Pardo Bazán si presenta come l'alfiere del naturalismo in Spagna,
mentre presentava il nuovo movimento letterario francese, non
come un'ideologia monolitica, ma come guida che permette lo
sviluppo dei naturalismi, al plurale.
Dei venti articoli Il primo di fondamentale importanza sono tre che
compongono La Cuestión palpitante, in cui l'autrice delinea alcuni
principi teorici del suo approccio critico e, inoltre, espone le sue
idee sulla nuova estetica. Negli altri la scrittrice analizza i romanzi
di Flaubert, dei fratelli Goncourt, di Daudet e di Zola (questi ultimi
sono quelli che appaiono meglio documentati), per poi concludere
con un'efficace sintesi del panorama del romanzo spagnolo del suo
tempo. Tuttavia, Pardo Bazán non si limita ad appropriarsi di spunti
naturalistici, ma assume anche una posizione critica nei confronti
del movimento, evidenziandone i punti deboli, che sono, da un lato,
il fatalismo o determinismo e, dall'altro, l'utilitarismo nell'arte.
Secondo la scrittrice, gli autori francesi, sottolineando i
condizionamenti sociali, fisiologici e biologici (che erano appunto i
fondamenti della teoria del maestro Zola), non hanno saputo
cogliere quella chiave autentica dell'essenza umana che è il libero
libero arbitrio , secondo la dottrina cattolica. Tale visione cattolica
del mondo viene solitamente proposta come una presunta
incompatibilità dell'autore con le idee naturaliste.Tuttavia, il capitolo
XVI de La palpitante questione, intitolato Sulla morale, presenta
una chiara difesa delle opere di Zola, considerate volgari e immorali
nel loro tempo.
Pazoz de Ulloa
È un'opera naturalistica ambientata nella campagna galiziana che
riflette lo scontro tra la raffinata società delle città e la gente delle
zone rurali più arretrate. L'opera descrive la storia di Don Pedro
Moscaso, Marchese di Ulloa, che vive isolato nell'ambiente
brutalizzato del suo pazos, il dominio dei suoi stessi servi. Con
Sabel, figlia del suo servo Primitivo, il marchese ha un discendente
bastardo, che chiamano Perucho. Quando Julián, il nuovo
cappellano, arriva al pazo, insiste sul marchese per trovare una
moglie adatta, così sposa sua cugina Nucha, il che non gli impedirà
di soccombere all'amore illecito del suo servo.

Generazione del 98 e modernismo


Il 1898 è l’anno in cui dopo la guerra contro gli Stati Uniti la Spagna
perde le ultime colonie, Cuba, Porto Rico e questo segna per la
prima volta dopo secoli la fine del dominio coloniale spagnolo quindi
l'identità della Spagna andava ridefinita all'interno dei propri confini.
Ciò è importante per diverse ragioni alcune più evidenti di altre
sicuramente il problema principale è rappresentato da Cuba che già
nel 1968 inizia il processo di liberazione e nella percezione degli
Spagnoli Cuba è la Spagna non una colonia in quanto coincide con
il territorio spagnolo e quindi non viene percepita come un altro
possedimento. Ovviamente la perdita di Cuba ha anche
ripercussioni nell'ambito sociale economico culturale e politico degli
Spagnoli. La notizia della perdita di Cuba lascia gli spagnoli in uno
stato di stupore e ora la Spagna non è più una potenza coloniale è
solo una Spagna prettamente nazionale quindi deve ritrovare
l'identità spagnola. L'individuo spagnolo deve capire chi è se stesso
e per questo che nei romanzi del primo decennio del Novecento
tutta la ricerca e la vicenda dell'io protagonista fa da specchio alla
ricerca e determinazione di identità nazionale. Si inizia a parlare in
senso ampio di generazione del 1898 o generazione del disastro
alludendo sempre alla disfatta contro l’America. Sappiamo che il
concetto di generazione allude ai bimbi nati all'incirca negli stessi
anni, ma nel caso della Spagna non si allude a ciò ma al particolare
evento storico,in questo caso il 1898 per parlare della guerra contro
l'America e la perdita delle colonie. In questo modo si vuole
alludere alla generazione di parecchi scrittori che nelle loro opere
cercano di trovare una risposta a questa crisi legata all'evento che
è il 1898 quindi la generazione nasce perché nasce una risposta a
questo evento del 1898. Il nome generazione 98 è stato coniato da
Azorín che è considerato di norma uno dei maggiori esponenti di
questa generazione. In alcuni articoli cerca di dare delle linee sulle
quali potevano essere le questioni e i temi affrontati dagli scrittori
che fanno parte di questa generazione. Innanzitutto c’è il problema
di identità nazionale come viene affrontato?
Con il tema del paesaggio,gli scrittori si concentrano molto sulla
descrizione di esso per cogliere l'anima spagnola, questo porterà
alla nascita di alcune opere dedicate esclusivamente al paesaggio
e tutti gli elementi del cromatismo soprattutto il colore giallo, la
Castiglia è gialla e infatti diventerà il luogo dove trovare gli elementi
caratterizzanti dell'identità spagnola.
A complicare tutto il panorama c'è il discorso sul modernismo in
questo periodo di crisi di fine secolo troviamo la contrapposizione
tra la generazione del ‘98 e il modernismo. Dobbiamo considerare i
2 movimenti come due risposte allo stesso problema, il modernismo
è la risposta alla stessa crisi alla quale risponde la generazione del
98, la risposta pero è diversa perché nel modernismo si fonda sul
desiderio di prendere distanze dalla realtà che rappresenta un
problema, mentre la generazione del 98 si rapporta con la realtà. In
Spagna, oltretutto,sorge un problema terminologico in quanto la
parola modernismo inizia a circolare in Spagna a proposito di
questioni letterarie e allude a una poesia nuova che rompe con la
tradizione romantica passata, e portava una poesia nuova grazie a
Rubén Dario che arriva in Spagna portando la sua poesia che
immediatamente conquista i giovani poeti spagnoli, poesia molto
simile a quella che in Francia era il simbolismo. La poesia che
circola in Spagna a partire da fine 800 viene indicata con il termine
modernismo, tra l'altro scatena grosse polemiche perché il forte
successo del modernismo portò alla nascita di gruppi di giovani che
scrivevano poesie scure, con centralità della questione estetica,
elementi mitologici, quindi c'è la critica a questo tipo di poesia
considerata simbolismo. In Spagna si chiama modernismo perché è
associata a una poesia nuova. José Mainer (storico
dell’epoca)scrive un testo Edad de Plata per segnalare la ricca e
nuova fase della letteratura spagnola, si parte dal 1902 perché per
una causalità in quell'anno quattro autori pubblicano 4 romanzi che
rompono con la tradizione precedente: Unamuno Amor y
pedagogía, Pío Baroja Camino de perfección, Azorìn La
voluntad, Ramón del valle Inclán Sonata di autunno, i romanzi
non ebbero molto successo in quanto era ancora diffuso un gusto
per il realismo, però aprirono la strada per la sperimentazione.
Amore e pedagogia
Il romanzo di Unamuno ha come protagonista Avito Carriscal un
uomo che ha fede nella scienza e nel metodo scientifico e
l'elemento di critica è la fede cieca nella scienza, il personaggio
pensa che applicando il metodo scientifico è possibile creare un
individuo geniale che andrà a migliorare la società dove si inserirà.
Quindi deve scegliere una donna con caratteristiche simili alle sue
di modo che il bambino sia perfetto. Sceglie una donna alla quale si
propone, e quando arriva a casa insieme alla donna c'è una sua
amica che fa colpo sull'uomo e così sceglie ella però lei ha fede
cieca religiosa. Il bambino poi nasce e viene cresciuto con le regole
del metodo scientifico e non c’è spazio per i sentimenti, e
nonostante la madre cerca di trasmettergli l’amore, oramai il
bambino lo rifiuta e quando dovrà inserirsi nella società, per
mancanza di sentimenti e di empatia non riesce a integrarsi e
quindi si sente emarginato, e sceglierà di suicidarsi.
Novità
Nel romanzo ci sono tanti dialoghi e monologhi, e questo crea
lacune nella trama in quanto lo spazio dedicato alla trama è ridotto,
oltretutto i personaggi non hanno un passato sembrano costruiti in
media res, lo stesso Unamuno quando introduce Avito, dirà che non
si sa dove, quando e per cosa è nato. Nel romanzo l’amore si
relaziona con la realtà circostante e vuole far emergere i sentimenti
dei personaggi, la pedagogia invece si allontana dalla realtà per
crearne una propria e prevede la repressione dei sentimenti. Tra
amore e pedagogia c’è una lotta per affermarsi nell’animo del
personaggio e alla fine vince l’amore, in quanto il bambino frutto
della pedagogia si suicida.
Cammino di perfezione di Pio Baroja
Il protagonista è Fernando Ossorio un pittore che però dipinge poco
e si dedica molto al pellegrinaggio tra un ambiente e un altro e
questo permette al poeta la descrizione degli ambienti. Egli effettua
il pellegrinaggio quindi il cammino per arrivare alla perfezione e
liberarsi degli insegnamenti profondamente religiosi che gli
impediscono di trovare la felicità. Fernando sposa Dolores una
donna ignorante, rozza quindi diversa da lui, però con lei riesce a
trovare la felicità e soprattutto c’è amore.
Novità
Baroja vuole parlarci del rapporto tra fede e individuo, un rapporto
fallimentare in quanto la felicità si ottiene non reprimendo i propri
istinti come affermava la religione, ma liberandoli, Baroja si occupa
quindi di ciò che accade all’individuo difronte a ciò. Importante è
anche la figura del narratore, infatti l’intera storia è narrata da un
narratore personaggio e non dal narratore onnisciente. Il narratore
personaggio è un amico di scuola di Fernando che racconta quindi
le avventure di quest’ultimo, nella parte finale del romanzo però il
narratore personaggio ci riporta ciò che c’è scritto ne diario di
Fernando, quindi si trasforma in un semplice copista. Camino de
perfección finisce per offrire al lettore una realtà che rappresenta la
parodia. Il primo riferimento avviene quando Fernando contempla
un paesaggio desolato e una visione lo pervade, la realtà si
cancella e Fernando intravede la scena drammatica della
crocifissione di Cristo sul monte Calvario, culmine dei Vangeli,
componente fondamentale dell'educazione religiosa ricevuta da
bambino. Fernando confessa la mancanza di mezzi per
rappresentarlo, perché impossibile catturare realisticamente ciò che
ha intravisto, perché è un sogno. Abbiamo assistito alla reazione
naturale di un cervello confuso, che sovrappone un'ideologia
(religiosa, in questo caso), un modo di vederla (cupo), alla realtà
(un campo in terreno montuoso). Nel romanzo moderno
l'ambientazione serve a mostrare la visione del personaggio invece
di condizionarla e l’ambiente sembra incapace di reggere tutto il
peso ideologico, e per questo riesce facilmente a sopraffare il
personaggio, facendogli subire delle visioni. La guarigione di
Fernando avverrà quando smetterà di leggere il mondo con gli
occhi della tradizione, ricevuta attraverso la sua educazione in una
scuola gesuita a Yécora, deve diventare cieco metaforicamente
parlando.
La volontà di Azorín
Il protagonista è Azorín pseudonimo dello scrittore José Martinez
Ruiz, quindi è una vicenda autobiografica, infatti si basa su alcuni
eventi avvenuti nella vita del poeta. Nel romanzo assistiamo al suo
processo di formazione e in particolare egliha difficoltà di
adattamento sociale, cerca un senso esistenziale ma non lo trova e
ciò lo porta a perdere la volontà di vivere. Azorín però cerca di
trovare una soluzione ai suoi problemi e la trova nell'arte della
scrittura. L'azione si svolge a Yecla nome fittizio che rimanda alla
Spagna e Azorín ce ne descrive la decadenza.
In realtà all'inizio del romanzo non sappiamo che Azorín coincide
con il poeta, e per questo alla fine del romanzo c'è una lettera che
José Martinez Ruiz invia a Pio Baroja, dove svela che appunto
Azorín è lui.
Novità
Il poeta nel descrivere la propria angoscia, descrive anche
l'angoscia dei poeti a lui contemporanei che non riescono ad
emergere in quanto il pubblico ha ancora un gusto per il
naturalismo e il realismo. I personaggi nell'opera sono analizzati
psicologicamente e importante è il tempo, infatti c'è l'utilizzo di un
tempo interiore quindi non c'è più lo scorrere delle lancette
sull'orologio ma il tempo si allarga si stringe sulla base dei
sentimenti dei personaggi. C'è un grande uso degli aggettivi, frasi
brevi e semplici quindi ciò non richiede neanche un grande sforzo
da parte del lettore nel comprendere l'opera.
Sonata di autunno
Il romanzo fa parte di un ciclo composto da 4 romanzi pubblicati dal
1902 al 1905: Sonata de otoño, sonata de estío, sonata de
primavera e sonata de invierno.
In tutti i romanzi il protagonista è il marchese Brandomín, associato
alla figura del don Giovanni, che racconta le sue conquiste d'amore
durante le fasi della vita: adolescenza, giovinezza, età adulta e
vecchiaia. Nella sonata di autunno viene invitato da Concha, una
donna con cui ha avuto un flirt in passato, a trovarla nella sua casa
in campagna in quanto lei sta per morire e vuole ricordare i giorni di
passione trascorsi con lui.
Novità
C’è tentativo di esplorare le sfere del sé, della personalità, e un
desiderio di scoprire vibrazioni dell'io allora sconosciute
utilizzando risorse musicali applicate alla prosa, avvalendosi di
uno stile innovativo. La lettura di Sonata de otoño favorisce una
dolce ascesa verso l'alto, la ricerca della profondità dell'essere,
in ritmi misurati e l'evocazione, il ricordo, serviranno a produrre
nel lettore intuizioni, visioni nella galleria dell'anima. Il romanzo
è simbolista in quanto l’azione esterna è minima si svaluta il
tempo cronologico e i rapporti di causa ed effetto.
Miguel de Unamuno
Miguel de Unamuno nasce a Bilbao frequenta il collegio e
l’università, incontra Concha e la sposa, vinse la cattedra di
letteratura greca all'università di Salamanca dove fu nominato
anche Rettore. Fu destituito da questo incarico per la sua attività
contro la monarchia di Alfonso XIII, successivamente fu confinato
nelle isole Canarie a causa dell'opposizione alla dittatura di Primo
de Rivera. Importante è la visione degli autori, secondo lui gli autori si
dividono in ovipari e vivipari, quelli ovipari sono quelli che
nell'ideazione dei loro progetti depongono una serie di uova e l'opera
finale sarà il risultato dell'insieme delle uova, e ciò lo associa a tutti i
lavori di studio e ricerca. Gli autori vivipari partoriscono l'opera tutta
intera così com'è, l'opera è composta quasi di getto, e la scrittura è di tipo
veloce, rapida e di getto e lui stesso lo diventerà. Unamuno è testimone
oculare dell'assedio di Bilbao durante la terza guerra carlista e a
proposito ne scrive un romanzo nel 1897 Pace nella guerra Il titolo
ci rimanda alla guerra e la pace, Unamuno racconta la storia adottando una
prospettiva intra storica, e per lui la storia è come il mare, quando è
inverno il freddo ghiaccia l'acqua che resta immobilizzata. La superficie
immobile rappresenta per lui la storia così come ci viene raccontata nei
manuali, però sotto c'è una massa ancora liquida e oscura perché la luce
non riesce a entrare, eppure è la massa che sostiene la storia, ma da cosa è
composta? Dalla vita delle persone comuni che ogni giorno vivono la loro
esistenza mentre si svolgono tutti questi eventi, quindi il centro della
narrazione del romanzo è la comunità di Bilbao e come la loro vita è stata
stravolta dagli eventi bellici.

Niebla

Nel 1914 Unamuno pubblica Niebla, il suo capolavoro che ha un successo


enorme non solo in Spagna ma anche fuori dalla Spagna, perché è un
romanzo diverso rispetto ai soliti romanzi dell'epoca. Nel testo il lettore è
direttamente coinvolto nella creazione letteraria attraverso un gioco di
argomenti, dove unamuno in diversi modi e continuamente nel testo cerca
di mettere in discussione.

Struttura Il romanzo è formato da 33 capitoli che costituiscono l'azione


principale più una serie di paratesti:

• Prologo

• Post prologo

• Funzione funebre celebrata da un cane Orfeo, il quale accompagna il


protagonista per buona parte del romanzo.

I para testi possono costruire un rapporto diverso con il testo che


accompagnano possono essere: un'introduzione o una precisazione e
possono essere dell'autore o di altre persone, possono fare parte al no della
storia.Nel caso di Niebla sia il prologo che il post prologo non solo fanno
parte del testo ma la macchina narrativa parte già dal prologo.

Analisi Prologo Il prologo è scritto da Victor Goti, scrittore emergente e


amico di unamuno (scopriremo che Victor è un nome fittizio di
Unamuno). Victor ci dice già che Augusto Perez,il protagonista, morirà e
ciò ci fa capire che nei romanzi di questo tipo non è importante la trama,
ma la vita psicologica dei personaggi,e come se Unamuno stesse dicendo
al lettore che se vuole leggere il libro perché gli interessa la storia dei
personaggi, non è il caso di questo romanzo, che è interessante per altre
cose. Altra cosa strana è che Victor dice che i desideri di Unamuno per lui
sono ordini ed egli commenta il libro,la vicenda ci dice qualcosa sullo stile
del testo e nel finale ritorna sulla vicenda, e sappiamo così che Augusto si
è suicidato e ci dice anche che evidentemente c'è una differenza tra la
storia che Unamuno racconta e quello che invece racconta lui come amico
di Augusto, che conosce diversamente la storia. E così l'impatto di
verosimiglianza iniziale viene rotto, perché non sappiamo se
effettivamente la storia sia vera o no.

Segue un post prologo più breve firmato da Unamuno dove parla


del prologo di Victor e dice che è suo amico, nonostante ciò però lo
minaccia di morte come ha fatto con Augusto, qui iniziamo a capire
che la questione del suicidio forse non è vera. E il romanzo inizia da
qui.
Inizia poi il primo capitolo,ci viene raccontata la storia di Augusto
Perez, non ci sono coordinate di spazio e tempo, storia
noiosa,monotona e l'azione si svolge nella sua testa, e siamo nella
sua prospettiva interna. Egli è orfano e benestante vive in una sorta
di nebbia che gli impedisce di vedere ciò che c'è al di là della sua
persona e non instaura una relazione con il mondo. La storia inizia
con lui che esce di casa e non sa dove andare,e incontra un cane
Orfeo e da questo momento i due saranno inseparabili, Augusto poi
incontra una donna Eugenia della quale si innamora così decide di
seguirla, la ragazza è l'opposto forte, determinata ma povera, e
quindi quando lui si dichiarerà la famiglia vuole che si sposi con lui
e lei accetta. Ma a pochi giorni dal matrimonio lei gli manda una
lettera dove annulla tutto e scappa con un altro uomo Mauricio.
Siamo nel 31 capitolo
Ciò getta Augusto in sconforto e vuole suicidarsi, ma prima di ciò
legge un saggio sul suicidio scritto da Miguel de Unamuno e quindi
decide di andare da lui, a Salamanca, ciò rende il romanzo vero
simile, perché tutti sanno che Unamuno insegnava li. Vediamo
come i due si incontrano, e a inizio capitolo c'è uno stile di
narrazione che ha ironia e c'è una certa ambiguità, Unamuno è nel
suo studio viene annunciato Augusto che entra come un fantasma,
questo termine da una parte ci fa pensare alla condizione in cui si
trovava Augusto cioè in angoscia profonda, quindi provato faccia
bianca, ma contemporaneamente il fantasma è qualcosa che non
esiste.Augusto poi si siede e iniziano a parlare del saggio, e
Unamuno gli dice che conosce tutto della sua vita e come prova gli
racconta alcune questioni che per Augusto erano segrete, e qui ci
troviamo di fronte a una situazione simile a quella del prologo e del
post prologo, c'è qualcosa che non capiamo.
E Augusto quindi gli dice che se sa tutto sa a che il motivo per cui si
trova la e Unamuno dice sì, la paura di Augusto quindi è tale da
voler scappare ma non poteva, in quanto sia i pensieri che le
ragioni sono dominate da Unamuno e non a caso Augusto si siede
perché gli è stato detto da unamuno, il discorso prosegue e si parla
dell'assenza di volontà di Augusto in quanto non può fare nulla se
non direttamente ordinato da Unamuno. Andando avanti con la
conversazione, Augusto scopre che non può suicidarsi in quanto
non esiste e non esiste perché è una creazione letteraria di
Unamuno, qui il piano di realtà e finzione è esploso. Augusto passa
dallo sconcerto a un atteggiamento di ribellione nei confronti di
Unamuno al quale dice che forse è Unamuno che non esiste se non
c'è Augusto, nel senso che unamuno esiste grazie al raccontare la
storia di Augusto quindi quest'ultimo è indispensabile per
Unamuno,e questo strano rapporto tra scrittore e personaggio è
molto presente nel pensiero di Unamuno che molto spesso insiste
sull'idea che i grandi personaggi letterari sono più veri dei loro
autori,è più vero chisciotte di Cervantes e Amleto di Shakespeare. I
quali hanno acquisito una personalità tale da diventare reali, e la
ribellione di Augusto passa da un piano letterario a una dimensione
spirituale e religiosa, infatti di lì a poco Augusto sposterà il rapporto
personaggio autore su un rapporto uomo Dio. Così come i
personaggi sono soltanto frutto di volontà di uno scrittore, allo
stesso modo gli uomini non sono altro che il prodotto della volontà
divina,che vivono fino a che Dio continua a portare avanti il progetto
che li riguarda e la morte arriva quando Dio si stanca di scrivere la
loro storia. Questa riflessione fa perdere la pazienza a Unamuno
che afferma che Augusto morirà, e Augusto supplica Dio per non
morire, e insiste su vivir. Unamuno non ha pietà per Augusto
perché la storia è finita ed è già scritta, e di fatto Unamuno gli dice
che tornerà a casa e la sua storia finirà,così Augusto torna a casa e
dopo una grande abbuffata muore per mano di Unamuno. In realtà
per gli altri personaggi,che non sanno tutta la storia, egli si è
suicidato, si risolve così l'ambiguità del prologo e post prologo,
perché qui il lettore comprende che è tutta una finzione e
comprende anche che Victor è fittizio,il prologo lo ha scritto
Unamuno. Altra questione interessante è la presenza di Unamuno
che si fa personaggio del romanzo,quindi scende a livello dei suoi
personaggi per parlare con loro.
Storie intercalate
Nell'opera ci sono mono dialoghi e l'uso particolare del discorso
indiretto libero ma anche qualche tentativo di monologo interiore,
chiamato da Unamuno monologo mentale, c'è anche una tecnica
cervantina e riguarda le storie intercalate quindi lo schema a
schiglionata esattamente come fa Cervantes nella prima parte del
Chisciotte, e anche Unamuno nel romanzo scrive piccole storie
brevi che vengono raccontate ad Augusto e le storie non sono
slegate dal testo, c'è un filo conduttore con la storia principale. Le
storie intercalate sono 5 e ci parlano del rapporto matrimoniale
• Nella prima troviamo Avito il protagonista di Amor y Pedagogia, il
quale gli spiega la sua storia e gli dice che dopo il matrimonio la
moglie diventa come una seconda madre e ciò ovviamente non va
bene;
• La seconda riguarda Victor Goti il quale dice che lui e la moglie si
sono sposati troppo giovani, oltretutto sono passati 17 anni di
matrimonio ma i due non hanno figli in quanto ci sono dei problemi
di sterilità;
• La terza riguarda Eloíno e racconta ad Augusto che la moglie lo
ha sposato solo per soldi, quindi lo vuole mettere in guardia da
Eugenia.
• La quarta riguarda Antonio la donna con cui abita non è sua
moglie, ma nonostante ciò lui la sente come tale in quanto lo ha
aiutato a crescere la figlia.
• La quinta riguarda Faguterio dopo un incidente pirotecnico egli è
rimasto cieco e la moglie sfigurata, ma nonostante questo la vede
sempre bellissima.
Interessante è il genere Nivola, nuovo genere che Unamuno
inventa dove si inserisce Niebla, ma dove unamuno spiega il
genere letterario e la sua nascita? Lo fa all'interno di Niebla nel
capitolo 17 dove Augusto sta parlando con Victor il quale sta
scrivendo un romanzo e Augusto inizia a chiedergli notizie del
romanzo e Victor dice che non ha un argomento particolare ed è
strutturato con molto dialogo, e gli dice che non sarà una novella
ma una nuvola,che nasce dal desiderio dello scrittore, cioè Victor
dice che lo scrittore deve avere la massima libertà nella scrittura del
testo senza doversi preoccupare di dover rispettare le leggi fissate
da qualcun altro. Nivola è un termine che dà una parte deve giocare
con il termine romanzo, quindi con la parola novela e
contemporaneamente rimanda all'idea della nebbia,nuvolosità,
quindi ha diversi significati, viene tradotto in italiano con Romanzo.
Camilo José Cela
Cela nacque a Padrón visse un'infanzia felice e si trasferì a
Madrid con la famiglia per il lavoro del padre. Prima di aver
concluso gli studi superiori si ammalò di tubercolosi e fu
ricoverato presso il sanatorio di Guadarrama, dove trascorse la
convalescenza in interminabili sessioni di lettura.Una volta
guarito, si iscrisse alla Facoltà di Medicina della Università di
Madrid, ma abbandonò tali studi quasi subito per assistere, alle
lezioni della Facoltà di Lettere e Filosofia. Frequentando i corsi
di Letteratura contemporanea ebbe modo di mostrare i suoi
primi poemi al docente, il poeta Pedro Salinas, che apprezzò
talmente tanto i suoi scritti da indurlo a prendere la decisione
definitiva di seguire la sua vocazione letteraria. Così Camilo
José non venne meno alla scelta di scrivere neanche nelle
situazioni più difficili. Infatti, completò la sua prima opera
combattendo sul fronte della Guerra Civile Spagnola. Lo
scrittore, che in tale conflitto militò a fianco dei nazionalisti, nel
corso della guerra fu ferito al volto, e perciò fu di nuovo
ricoverato in ospedale. Al termine delle ostilità Cela cominciò a
studiare Diritto; nel frattempo, l'attività letteraria continuava a
gonfie vele, e nel 1940 apparvero le sue prime pubblicazioni.
Così nel 1942 uscì il suo primo romanzo

La famiglia di Pascual Duarte

L'opera è un'autobiografia scritta da Pascual Duarte un assassino che si


trova in carcere, luogo dove scrive il testo, scopriamo poi in realtà si è
macchiato di più omicidi, e la grandezza di Cela e del romanzo sta che
nonostante si tratti della storia di un assassino, il lettore riesce a provare
solidarietà con il personaggio pur comprendendo esattamente la violenza,
e i reati commessi, non si giustifica ciò che fa ma se ne comprendono le
ragioni. Il romanzo è strutturato in quattro parti:

● nota del trascrittore, in cui quest’ultimo spiega il lavoro


di rimaneggiamento apportato alle memorie di Pascual
Duarte.
● Poi c’è una lettera che Pascual Duarte ha inviato al
destinatario delle sue memorie, don Joaquín
Barrera López, amico dell’uomo che ha ucciso, in
cui Pascual dichiara il suo intento di chiedere
perdono a Dio per i crimini commessi;
● Poi c’è la clausola del testamento di Barrera López e
● le memorie di diciannove capitoli di Pascual Duarte;

Analisi del primo paratesto Qui veniamo a conoscenza di una


figura di mezzo, tra il lettore e Pascual Duarte, che rimane incognita
ovvero il trascrittore che nella nota ci dice di aver ritrovato il
Manoscritto di Pascual,e di averlo modificato. Cela utilizza il topos
del manoscritto ritrovato, che riprende da una lunga tradizione
spagnola, tale presenza pone, già a priori qualche problema
riguardante l'autobiografia e la sua veridicità, in quanto noi già
sappiamo che c'è un patto tra il lettore e chi scrive ma nel momento
in cui c'è una figura di mezzo, la quale scrive quella la biografia di
qualcun altro , allora questo patto di fiducia viene alterato a maggior
ragione se il trascrittore fa ciò che dichiara nella nota. Il trascrittore
ha fatto interventi di tipo ortografico e ha ordinato i fogli sciolti del
Manoscritto che era quasi illeggibile, ciò vuole dirci che lo scrittore
era quasi un analfabeta. Ci dice poi che in certi casi ha tagliato
delle parti che considera troppo violente e ciò non è una scelta da
poco nonostante egli poi cerca di tranquillizzare il lettore.Il termine
violento fa riferimento a testi che hanno una visione violenta e
pessimista della realtà, addirittura c’è una sanguinaria caricatura
della realtà, quindi con questo testo entriamo in un universo con
violenza di tutti i tipi e contro tutti. Il trascrittore infine ci spiega le
ragioni per cui secondo lui vale la pena leggere il testo che ha
trovato,in quanto è una storia esemplare che funziona al contrario
cioè il lettore impara agendo al contrario di ciò che fa Pascual.

Lettera
Segue una lettera di pentimento e supplica, scritta da Pascual,
inviata a don Joaquin Barrera Lopez, un amico dell'uomo che ha
ucciso per raccontare la storia e per chiedere perdono. Egli non ha
scritto tutto ciò che ha fatto in quanto ha omesso alcune azioni che
ha ritenuto troppo violente,e se a questa censura aggiungiamo i
tagli del trascrittore capiamo che tutta la violenza che troveremo nel
testo in realtà è molto meno della violenza del reale.
Segue la clausola di Lopez e qui il perdono e la comprensione che
Pascual sperava di avere non arrivano in quanto egli legge il testo e
lo giudica come immorale e viene condannato alla distruzione, ciò
però viene evitato perché se in 18 mesi(durata della pena di
Pascual)il testo non viene distrutto, chi lo trova può farne ciò che
vuole e cosi il testo finisce nella farmacia dove il trascrittore lo trova
e da lì nasce tutto. In origine il titolo era solo Pascual Duarte e non
la familia de Pascual Duarte,ciò significa che il trascrittore
interviene sul titolo è in questo modo si parla anche della famiglia di
Pascal, una famiglia povera dove vigeva la violenza e la non
curanza dei genitori verso i figli.
1 capitolo
Inizia con un'affermazione dubbiosa yo no soy malo, dopo che
sappiamo che è un criminale. E inizia la riflessione su ciò che
Pascal chiama destino e rimanda alla fortuna di cui invece parla
Lazaro nella parte finale del prologo del lazarillo. E anche qui si fa
riferimento a due tipologie di individui: quelli a cui il destino ha
riservato una vita serena piacevole e quelli invece che sono
condannati alla sofferenza,però mentre lazaro afferma che i
destinati alla sofferenza se si sforzano possono non finire così
male, da questo punto di vista per Pascual Duarte i cammini sono
due e inconciliabili ed entrambi arrivano allo stesso punto che è la
morte. Tutti nasciamo uguali e ci vengono assegnati destini diversi
però finiremo allo stesso modo ovvero la morte. Il capitolo si
struttura così, cioè portando avanti l'idea dei destini e caricandola
dal punto di vista della rappresentazione della realtà perché ci
distingue nel paese in cui abita Pascual Duarte 2 case, da una
parte la casa di Don Jesus uomo che ucciderà e subito dopo la sua
casa. Una nel centro, la sua fuori città povera e sviluppa la sua
riflessione iniziale sui destini umani attraverso la concretezza degli
stili di vita diversi. L’infanzia di Pascual non è felice: suo padre
Esteban Duarte Diniz, che alza troppo spesso il gomito, picchia sia
lui che sua madre . Il ragazzino all’età di dodici anni è costretto ad
abbandonare gli studi per poter sostenere la famiglia, tanto da
trovarsi ad aiutare sua madre durante il difficile parto di sua sorella.
L’arrivo della piccola peggiora il rapporto tra i genitori, tanto da
portare suo padre all’abbandono della famiglia. Il padre poi ritorna e
nasce un altro bambino, il padre poi muore, Pascual pensa che con
il matrimonio può uscire da questa situazione di frustrazione, quindi
si sposa avrà un figlio, che però morirà a nemmeno un anno, quindi
Pascual ricade nella frustrazione. Parlando dell’infanzia cogliamo
anche come, fin da piccolo Pascual Duarte concepisce il rapporto
con l'altro come un rapporto di violenza in quanto durante la sua
infanzia risale il suo primo crimine, uccide la sua cagnolina.
L'episodio è raccontato a partire da pagina 23 egli dice che subito
manifesta un legame con l'animale che spesso lo accompagnava in
ciò che faceva e descrive poi alcuni momenti insieme. E poi ci
racconta che ha dovuto abbandonare la cagnolina e nel guardarla,
lei era triste per l'abbandono gli occhi diventano da castani a
neri,giudicanti e così Pascual si sente giudicato, osservato e la
uccide. La scena risulta più crudele rispetto ai successivi omicidi in
quanto è totalmente immotivata, e la cagnolina fino a un attimo
prima viene descritta come una compagna, un'amica ma poi basta
l'idea di essere giudicato che gli fa perdere la lucidità e porta a
sparare due volte con una freddezza assoluta stessa freddezza per
descrivere il cadavere.
Considerazioni finali
La storia di Pascual Duarte è naturalista in quanto, se consideriamo
la cornice del trascrittore e delle lettere che quest’ultimo riceve, le
memorie del protagonista diventano una sorta di studio sul
comportamento umano, cercando di spiegare come mai Pascual si
sia lasciato trascinare dal vortice di rabbia e violenza che lo ha
portato a diventare un assassino. Pascual Duarte è un personaggio
naturalista non solo per il linguaggio che usa, che impiega anche
detti della tradizione popolare, ma anche per il suo
fatalismo.Pascual Duarte è anche esistenzialista. Pascual è spinto
dalla propria miseria ad abbracciare il male, un male dal quale non
sembra esserci via d’uscita e che lo rende una persona che
commette le proprie azioni seguendo un istinto che sarà sempre più
difficile da controllare. Confessione, miseria ed espiazione sono
temi che incontriamo nella tradizione picaresca, che Camilo José
Cela ha saputo ribaltare. Del picaro Pascal ha il fatto di vivere in
miseria, in un mondo ostile e in una famiglia povera dove il padre
muore quando il protagonista era ancora giovane. Bisogna anche
tener presente che della tradizione picaresca Cela ha mantenuto il
racconto in prima persona di Pascual Duarte raccontato in
retrospettiva, ovvero raccontando episodi dalla nascita fino al suo
epilogo. Se, però, la confessione del picaro sfocia nella conversione
al cattolicesimo, per Pascual Duarte, invece, non sarà possibile il
perdono di Dio, poiché non c’è via d’uscita dal male che ha
commesso.

Antonio Machado

Nasce nel 1875 a Siviglia, per lui è il simbolo degli anni


dell'infanzia,anni felici, infatti la casa e la fonte diventano simboli
ricorrenti nella sua poesia, diventano il tema del ricordo. Machado
si forma con la scuola di Francisco del rijos che ha come obiettivo
la riorganizzazione e modernizzazione del sistema pedagogico.
Machado poi si trasferisce a Madrid,dove partecipa attivamente alla
vita culturale della città e nel 1902 va a Parigi, dove ha un contatto
diretto con la cultura e letteratura francese, in particolare con la
poesia francese dell'epoca. Aderì al modernismo di Ruben quindi
quella poesia modernista che è tanto simile al simbolismo,tanto è
che Machado insieme al fratello Miguel fondano agli inizi del 900
una rivista Elios che divenne il principale organo di diffusione della
poesia modernista. Lascia Madrid e si trasferisce a Soria dove
conosce e sposa Leonor qui la sua poesia inizia a cambiare
radicalmente cambia nei temi e nelle forme. Machado inizialmente
aderisce al modernismo scrive Soledades e poi cambia genere e
aderisce a quello della generazione del 98.Fa un secondo viaggio a
Parigi e al ritorno dal viaggio la moglie si ammala e muore,
Machado non riesce più a stare in quei luoghi che gli ricordano la
moglie e torna in Castiglia. Scrive molte raccolte ma Soledades e
Campos de Castilla sono le più importanti, Machado poi inizierà a
ragionare sulla costruzione delle opere complete, ciò implica una
profonda revisione dei testi che va in una duplice direzione:
aggiunta, eliminazione, spostamenti,di poesia all'interno delle
raccolte e in certi casi, il lavoro di riscrittura riguarderà anche i
singoli testi, modifica alcuni termini e alcuni versi dei componimenti.
Altra questione che ci interessa è l'ultima tappa della produzione di
machado, tappa in cui le preoccupazioni filosofiche diventeranno
centrali, la riflessione sull'Io e sull'identità lo porta a pubblicare il
cancioniero apocrifo un canzoniere scritto però da Juan de
Mairena(eteronimo di Machado). Nel canzoniere ci sono poesie
scritte da autori inventati da Machado, e ognuno riflette su un tema.
Rapporto con la generazione del 27
Machado Incrocia i poeti del 27 ma quale relazione instaura con
loro? Rapporto più complesso, alcuni di questi poeti riconosceranno
in Machado un punto di riferimento il problema, è che Machado
avrà un rapporto complicato con loro in quanto critica spesso gli
eccessi della poesia barocca che secondo lui assume la forza di
una ginnastica mentale un esercizio mentale che c'entra poco con
la vera poesia. Machado li considera troppo influenzati dalla poesia
francese in particolare da Valerì che era il poeta francese più simile
a góngora, verso il quale Machado non nutre simpatia. Tuttavia
quando Gerardo Diego gli chiese di poter inserire i suoi testi
all'interno della sua antologia che aderiva alla generazione del 27,
Machado accettò e cercò di ritirare la sua critica nei confronti di
questi poeti,sostenendo di essere in disaccordo con le moderne
poetiche in particolare con quelle oscure, perché per lui la poesia
deve essere chiara. C'è poi il passaggio di una lettera in cui
Machado fa riferimento a questi giovani poeti e dice che le loro
opere sono meravigliose però nonostante ciò non riesce a
comprenderle,non capisce come i testi sono poesia, e alla
destinataria dice che un giorno li leggeranno insieme perché lei
deve aiutarlo a comprendere i labirinti di immagini e concetti, dove
non trova emozione umana e per lui la poesia è emozione umana,
manca l'espressione del sentimento. Conclude con una domanda:
se loro sono poeti,io cosa sono? C'è il dramma di un uomo che
cerca ma non riesce a dialogare con una concezione della poesia
che è diametralmente opposta rispetto alla sua, quindi non è un
atteggiamento di chiusura e di disprezzo ma di profonda messa in
discussione.

Soledades
Il titolo ci rimanda al tema della solitudine tema intimo però,è anche
un titolo che ha una tradizione letteraria che si collega a Gongora,
perché quando parliamo di soledades subito pensiamo a lui, quindi
ci allacciamo ma contemporaneamente prendiamo le distanze dalla
tradizione,perché Machado è in contrapposizione con Gongora, e
riprende lo stesso titolo per farne però qualcosa di diverso. La
prima edizione di questa raccolta risale al 1903 anno in cui la
raccolta aveva una conformazione diversa e probabilmente il
progetto di quest'anno è quello che meglio aderisce al
modernismo,perché quando nel 1907 data della seconda edizione
di soledades Machado decide di ritornare sulla raccolta, non si
limita a riprodurre l'edizione del 1903 ma progetta un'edizione
nuova e nella riprogettazione dell'opera aggiunge nuovi
componimenti e così diventera nno 95 quindi il doppio rispetto alla
prima edizione, ma soprattutto elimina un nucleo di componimenti
perché probabilmente li percepiva come troppo legati al
modernismo, in quanto già nel 1907 egli stava iniziando a prendere
le distanze da alcuni eccessi del modernismo.
Struttura
La raccolta è formata da tre sezioni e ogni sezione ha delle
sottosezioni, nella raccolta si possono individuare 2 tematiche
principali: il ricordo e l'amore.
Il ricordo inteso come vocazione del proprio passato, rappresenta
uno dei modi privilegiati attraverso cui il poeta si immerge in tutti i
luoghi dell'infanzia,luogo privilegiato ed è ai tempi dell'infanzia che
Machado ritorna con maggiore frequenza all'interno della raccolta.
Recuerdo infantil
Una tarde parda y fría
de invierno. Los colegiales
estudian. Monotonía
de lluvia tras los cristales.

Es la clase. En un cartel
se representa a Caín
fugitivo, y muerto Abel,
junto a una mancha carmín.

Con timbre sonoro y hueco


truena el maestro, un anciano
mal vestido, enjuto y seco,
que lleva un libro en la mano.

Y todo un coro infantil


va cantando la lección:
«mil veces ciento, cien mil;
mil veces mil, un millón».

Una tarde parda y fría


de invierno. Los colegiales
estudian. Monotonía
de la lluvia en los cristales.

Analisi
Ritmo monotono e spezzato, abbiamo quartine di ottosillabi, ci sono
elementi che scandiscono la monotonia come il rumore della
pioggia e al verso 13 e 14 la voce in coro dei bambini che cantano
tutti insieme in una lezione. Nei versi 15 e 16 Machado parla di
nuovo della lezione di matematica ed è un tempo in cui tutto si
ripete e per rafforzare questa idea egli ricorre una struttura
circolare, perché se guardiamo i primi quattro versi coincidono
quasi esattamente con gli ultimi quattro versi ma cambia
qualcosa,in quanto la monotonia della pioggia passa dallo spazio
esterno, a quello interno. La pioggia che è fuori rispetto ai bambini
che sono in classe,batte sui vetri e quindi entra dentro ed è come
se la monotonia della pioggia si proiettasse dall'esterno all'interno
della classe. Questa dimensione di monotonia su cui Machado
insiste si moltiplica se facciamo riferimento al cromatismo del
componimento dove tutto è grigio,triste e l'unica apparente rottura
apparente,perché in realtà non fa altro che confermare la tristezza,
è la marcia calmin al verso 8. Da una parte sembra la rottura
perché c'è il colore rosso, ma non è un elemento positivo perché
ricorda il sangue di Abele che fu ucciso da Caino. Machado allude
alla guerra civile dove I fratelli si uccidono. C'è il tema del ricordo
legato alla tematica dell'amore.
Soledades numero VI
Fue una clara tarde, triste y soñolienta
tarde de verano. La hiedra asomaba
al muro del parque, negra y polvorienta…
La fuente sonaba.
Rechinó en la vieja cancela mi llave;
con agrio ruido abrióse la puerta
de hierro mohoso y, al cerrarse, grave
golpeó el silencio de la tarde muerta.
En el solitario parque, la sonora
copla borbollante del agua cantora
me guio a la fuente. La fuente vertía
sobre el blanco mármol su monotonía.
La fuente cantaba: ¿Te recuerda, hermano,
un sueño lejano mi canto presente?
Fue una tarde lenta del lento verano.
Respondí a la fuente:
No recuerdo, hermana,
mas sé que tu copla presente es lejana.
Fue esta misma tarde: mi cristal vertía
como hoy sobre el mármol su monotonía.
¿Recuerdas, hermano? … Los mirtos talares,
que ves, sombreaban los claros cantares
que escuchas. Del rubio color de la llama,
el fruto maduro pendía en la rama,
lo mismo que ahora. ¿Recuerdas, hermano? …
Fue esta misma lenta tarde de verano.
No sé qué me dice tu copla riente
De ensueños lejanos, hermana la fuente.
Yo sé que tu claro cristal de alegría
ya supo del árbol la fruta bermeja;
yo sé que es lejana la amargura mía
que sueña en la tarde de verano vieja.
Yo sé que tus bellos espejos cantores
copiaron antiguos delirios de amores:
mas cuéntame, fuente de lengua encantada,
cuéntame mi alegre leyenda olvidada.
-Yo no sé leyendas de antigua alegría,
sino historias viejas de melancolía.
Fue una clara tarde del lento verano…
tú venías solo con tu pena, hermano;
tus labios besaron mi linfa serena,
y en la clara tarde, dijeron tu pena.
Dijeron tu pena tus labios que ardían;
la sed que ahora tienen, entonces tenían.
-Adiós para siempre, la fuente sonora,
del parque dormido, eterna cantora.
Adiós para siempre; tu monotonía,
fuente, es más amarga que la pena mía.
Rechinó en la vieja cancela mi llave;
con agrio ruido abrióse la puerta
de hierro mohoso y, al cerrarse, grave
sonó en el silencio de la tarde muerta.

Analisi
Il ritmo è calenzato e particolarmente accentuato. C'è il tema del
ricordo che viene esplicitamente richiamato nel verso 16, la
struttura è circolare e riguarda i versi 5-8 che ritornano con una
variazione nei versi 49-52 , la variazione riguarda el silencio e il
golpeo che diventa sonó. Ci sono delle novità, degli aspetti
importanti della raccolta e riguardano l'ambientazione, si
prediligono i momenti del tramonto e dell'alba il passaggio dal
giorno alla notte, sono movimenti caratterizzati da una luce per
oscurare,che è più adatta a illuminare le riflessioni malinconiche
dell'io, tra il paesaggio e l'io si stabilisce un rapporto molto forte
quasi una corrispondenza che rende il paesaggio un elemento
molto più importante di una semplice ambientazione. In questo
caso,ci troviamo in un giardino e c'è un dialogo tra la fonte e il
poeta, in realtà è immagine di dialogo che il poeta ha con sé stesso,
è come se la voce del poeta si sdoppiasse nell'io e nella fonte per
arrivare poi al recupero di un ricordo. Il dialogo tra le due parti
dell'io sembra quasi un dialogo tra io cosciente e l'inconscio, l'io
cosciente cerca del dialogo di recuperare qualcosa che non ricorda
più e che l'inconscio custodisce. È un ricordo doloroso che ha a che
fare con l'amore, possiamo dividere la poesia in 3 blocchi:1 blocco
contiene i primi 12 versi i quali ci descrivono il paesaggio interiore, il
secondo blocco contiene i versi 13-48 che contengono il dialogo tra
l'io e la fonte, ultimo blocco 49-52 assistiamo all'allontanamento
dell'io che esce dal paesaggio e mette fine al recupero del ricordo.
Nel primo blocco c'è la descrizione del paesaggio e del momento in
cui si colloca la vicenda, una sera d'estate, lo spazio in cui ci
troviamo è familiare, l'io può abbandonarsi al ricordo, è un giardino
circondato da un muro, chiuso da un cancello di cui solo l'io
possiede la chiave,c'è l'edera che ricopre i muri e c'è la fonte che
viene descritta. A partire dal verso 9 che ci dice che il rumore
dell'acqua che cade sul marmo è come una voce che guida il poeta
all'interno del giardino e a partire dal verso successivo,con il quale
entriamo nel secondo blocco, il suono dell'acqua si trasforma in
parola e ascoltiamo il dialogo con l'io. La fonte cerca di rievocare un
passato che il poeta sembra non riuscire a ricordare,un episodio
particolare del passato che si è svolto nei pressi della fonte, perciò
lei lo ricorda e lo custodisce,ma ben presto assume l'aspetto di un
passato amoroso doloroso e il riferimento è mirtos talares che ci
permettono di legare il ricordo al tema amoroso, e la fonte insiste
sul ricordo e cerca un confronto con il presente rievocando il
ricordo. L'io si rifiuta di ricordare e per questo interrompe il dialogo
e lascia lo spazio in cui era entrato. A partire dal verso 39 la fonte
cerca di rimandare in maniera più esplicita alla sofferenza passata
del poeta, l'io si allontana. Tutto il dialogo è scandito da
ripetizioni ,uno dei meccanismi attraverso il quale è più facile
memorizzare e poi recuperare alcune informazioni. La poesia
sembra analizzare i sentimenti dell'Io e di fatto non ci racconta
nulla, il ricordo infatti non viene ricordato, e i sentimenti in questa
fase della produzione di Machado,sono il centro del componimento.
Campus de Castilla
La prima edizione fu pubblicata nel 1912 mentre la seconda nel 1917.
Molte delle poesie iniziano con l'essere descrittive e successivamente
esprimono l'esaltazione lirica del poeta di fronte alla natura dei campi
di Castiglia. Il poeta poi si apre verso l'esterno: alterna una poesia
impegnata - il poeta denuncia i problemi sociali del suo tempo - e una
poesia che descrive un paesaggio idealizzato attraverso il quale, il
poeta compie una ricerca spirituale, che si alterna a vari stati d’animo.
C’è anche la riflessione sulla Spagna del tempo.

Retrato
Mi infancia son recuerdos de un patio de Sevilla,
y un huerto claro donde madura el limonero;
mi juventud, veinte años en tierra de Castilla;
mi historia, algunos casos que recordar no quiero.
Ni un seductor Mañara, ni un Bradomín he sido
—ya conocéis mi torpe aliño indumentario—,
mas recibí la flecha que me asignó Cupido,
y amé cuanto ellas puedan tener de hospitalario.
Hay en mis venas gotas de sangre jacobina,
pero mi verso brota de manantial sereno;
y, más que un hombre al uso que sabe su doctrina,
soy, en el buen sentido de la palabra, bueno.
Adoro la hermosura, y en la moderna estética
corté las viejas rosas del huerto de Ronsard;
mas no amo los afeites de la actual cosmética,
ni soy un ave de esas del nuevo gay-trinar.
Desdeño las romanzas de los tenores huecos
y el coro de los grillos que cantan a la luna.
A distinguir me paro las voces de los ecos,
y escucho solamente, entre las voces, una.
¿Soy clásico o romántico? No sé. Dejar quisiera
mi verso, como deja el capitán su espada:
famosa por la mano viril que la blandiera,
no por el docto oficio del forjador preciada.
Converso con el hombre que siempre va conmigo
—quien habla solo espera hablar a Dios un día—;
mi soliloquio es plática con este buen amigo
que me enseñó el secreto de la filantropía.
Y al cabo, nada os debo; debéisme cuanto he escrito.
A mi trabajo acudo, con mi dinero pago
el traje que me cubre y la mansión que habito,
el pan que me alimenta y el lecho en donde yago.
Y cuando llegue el día del último viaje,
y esté al partir la nave que nunca ha de tornar,
me encontraréis a bordo ligero de equipaje,
casi desnudo, como los hijos de la mar.

Analisi
Poesia che apre ha la raccolta offre al lettore delle linee guida su
tematiche che poi saranno riprese e sviluppate negli altri
componimenti. In particolare retrato è un componimento che offre
una sorta di biografia di Machado, il componimento ci offre un
ritratto del poeta che riguarda la sua poetica e l'evoluzione della
sua poesia fino a questa raccolta perché questa raccolta Segna
una rottura nettissima con la raccolta precedente che è soledades
del 1907. Se soledades aderisce a pieno al modernismo con
Campus de Castillia Machado rompe completamente con il
modernismo e si avvicina a questioni e tematiche più comuni alla
generazione del 98 in quanto ricordiamo che uno dei temi è il
paesaggio castigliano. Questo primo componimento è basato sulla
necessità di dichiarare al lettore questo cambiamento, di anticipare
al lettore che la poesia che andrà a leggere è cambiata sia dal
punto di vista dei temi che dal punto di vista dello stile, rispetto alla
poesia che Machado aveva composto fino a quel momento. Dal
punto di vista metrico sono quartine di versi Alessandrini quindi i
doppi settenari a rima alternata che conferisce un ritmo calenzato al
componimento (lento) quasi narrativo, questo significa che quando
diciamo che i poeti del modernismo sono molto attenti a tutti gli
aspetti formali della poesia, in particolare alla ritmicità del
verso,mentre i poeti del 98 rifiutano e respingono questi aspetti, non
dobbiamo immaginare che questi ultimi si disinteressano
completamente alla metrica e al ritmo, infatti la poesia ha come
nucleo fondamentale il ritmo, quindi è chiaro che resta sempre un
aspetto centrale della poesia. Nei primi quattro versi il poeta parla
dell'infanzia, tra l'altro troviamo il patio di Siviglia e il limonero che si
riferiscono proprio all'infanzia, l'autore passa poi alla gioventù e al
passaggio dall'andalusia alla Castiglia, tralasciando quegli aspetti
della sua biografia che riguardano la gioventù che non hanno valore
per il discorso poetico che inizia poi a sviluppare nei versi
successivi. L'infanzia è Siviglia ,la gioventù invece è poco
importante e a partire dalla seconda quartina arriva a parlare
dell'amore e ci dice che anche se non è mai stato un Don Giovanni
ciò però non lo ha messo al riparo dall'amore in quanto poi ha
conosciuto la freccia di Cupido quindi si riferisce alla moglie Leonor.
La parte che ci interessa di più inizia al verso 13 dove prende le
distanze dal modernismo perché dice di amare la bellezza e di aver
aderito in qualche modo all'estetica del modernismo in particolare
alle preoccupazioni estetiche e formali del modernismo, ma poi si
oppone a questa estetica dell'arte e alla poesia intesa come pure
tecnica compositiva. Guy trinar è un'espressione che Machado
costruisce avendo come riferimento il Guy saver,che era la tecnica
comune dello stile provenzale. Nei versi 19 e 20 c'è desiderio di
penetrare all'interno dello scuro e si vuole distinguere dalle voci
generali dell'eco che è pura risonanza quindi una forma vuota
rispetto a una voce, potremmo dire che rispetto alla voce l'eco è il
fantasma della voce Machado cerca la voce autentica il che
significa che egli cerca l'individuo che alza la voce a differenza dei
poeti modernisti, che vengono invece paragonati al coro dei grilli
che cantano alla luna. Se fino a questo momento l'autore ci dice
che l'io e l'autenticità sono ciò che lo interessa maggiormente,nei
versi successivi si concentra sulla parola intesa come strumento in
dotazione e come arma quotidiana di scontro, per questo motivo i
versi 21 23 ricorrono a immagini ovvero il capitano con la spada e
dice che il valore della poesia sta nell'uso che il poeta sa fare della
parola e non nella costruzione del verso.
Orillas Del duero
Mediaba el mes de julio. Era un hermoso día.
Yo, solo, por las quiebras del pedregal subía,
buscando los recodos de sombra, lentamente.
A trechos me paraba para enjugar mi frente
y dar algún respiro al pecho jadeante;
o bien, ahincando el paso, el cuerpo hacia adelante
y hacia la mano diestra vencido y apoyado
en un bastón, a guisa de pastoril cayado,
trepaba por los cerros que habitan las rapaces
aves de altura, hollando las hierbas montaraces
de fuerte olor ?romero, tomillo, salvia, espliego?.
Sobre los agrios campos caía un sol de fuego.
Un buitre de anchas alas con majestuoso vuelo
cruzaba solitario el puro azul del cielo.
Yo divisaba, lejos, un monte alto y agudo,
y una redonda loma cual recamado escudo,
y cárdenos alcores sobre la parda tierra
?harapos esparcidos de un viejo arnés de guerra?,
las serrezuelas calvas por donde tuerce el Duero
para formar la corva ballesta de un arquero
en torno a Soria. ?Soria es una barbacana,
hacia Aragón, que tiene la torre castellana?.
Veía el horizonte cerrado por colinas
oscuras, coronadas de robles y de encinas;
desnudos peñascales, algún humilde prado
donde el merino pace y el toro, arrodillado
sobre la hierba, rumia; las márgenes de río
lucir sus verdes álamos al claro sol de estío,
y, silenciosamente, lejanos pasajeros,
¡tan diminutos! ?carros, jinetes y arrieros?,
cruzar el largo puente, y bajo las arcadas
de piedra ensombrecerse las aguas plateadas
del Duero.
El Duero cruza el corazón de roble
de Iberia y de Castilla.
¡Oh, tierra triste y noble,
la de los altos llanos y yermos y roquedas,
de campos sin arados, regatos ni arboledas;
decrépitas ciudades, caminos sin mesones,
y atónitos palurdos sin danzas ni canciones
que aún van, abandonando el mortecino hogar,
como tus largos ríos, Castilla, hacia la mar!
Castilla miserable, ayer dominadora,
envuelta en sus andrajos desprecia cuanto ignora.
¿Espera, duerme o sueña? ¿La sangre derramada
recuerda, cuando tuvo la fiebre de la espada?
Todo se mueve, fluye, discurre, corre o gira;
cambian la mar y el monte y el ojo que los mira.
¿Pasó? Sobre sus campos aún el fantasma yerta
de un pueblo que ponía a Dios sobre la guerra.
La madre en otro tiempo fecunda en capitanes,
madrastra es hoy apenas de humildes ganapanes.
Castilla no es aquella tan generosa un día,
cuando Myo Cid Rodrigo el de Vivar volvía,
ufano de su nueva fortuna, y su opulencia,
a regalar a Alfonso los huertos de Valencia;
o que, tras la aventura que acreditó sus bríos,
pedía la conquista de los inmensos ríos
indianos a la corte, la madre de soldados,
guerreros y adalides que han de tornar, cargados
de plata y oro, a España, en regios galeones,
para la presa cuervos, para la lid leones.
Filósofos nutridos de sopa de convento
contemplan impasibles el amplio firmamento;
y si les llega en sueños, como un rumor distante,
clamor de mercaderes de muelles de Levante,
no acudirán siquiera a preguntar ¿qué pasa?
Y ya la guerra ha abierto las puertas de su casa.
Castilla miserable, ayer dominadora,
envuelta en sus harapos desprecia cuanto ignora.
El sol va declinando. De la ciudad lejana
me llega un armonioso tañido de campana
?ya irán a su rosario las enlutadas viejas?.
De entre las peñas salen dos lindas comadrejas;
me miran y se alejan, huyendo, y aparecen
de nuevo, ¡tan curiosas!... Los campos se obscurecen.
Hacia el camino blanco está el mesón abierto
al campo ensombrecido y al pedregal desierto.
Analisi
Orillas Del duero è un fiume che attraversa Soria. I versi sono
alessandrini a rima alternata, l'io osserva e ci descrive il paesaggio
e da ciò nasce la riflessione sulla Spagna. Fin dall'inizio il lettore è
accompagnato dal poeta all'interno della poesia. La descrizione
degli elementi del paesaggio è funzionale alla comprensione del
passato doloroso della Castilla ed all'estensione della Spagna, e in
tutto il componimento abbiamo un'oscillazione tra due tempi storici
a cui l'autore fa riferimento con Ayer y Hoy.
La poesia può essere divisa in tre blocchi: versi 1- 33 versi 34-69 e
versi 70-76. Nel primo gruppo il poeta si addentra nel paesaggio e
lo descrive evocando un passato storico con l'intensità tanto che
appare come un fantasma. Nei versi 34 69 c'è una riflessione critica
della storia della Spagna quindi un confronto tra la Spagna di ieri e
la Spagna di oggi. Negli ultimi versi invece troviamo semplicemente
la conclusione della poesia. Nei versi 41-42 67-68 Machado
riprende il confronto tra la miserable Castilla del presente che si
contrappone con quella del passato. Questo confronto viene
sottolineato ancora nei versi 49-50 contrasto fra la Castilla gloriosa
del passato e la Castilla del presente, i due versi presentano una
certa struttura che rafforza il contrasto: la madre diventa matrigna,
otro tiempo=hoy, capitanes =humildes ganapanes. Il confronto tra
passato e presente attraverso il paesaggio è un tema molto
presente nella raccolta e lo troviamo anche nel Del pasado
effimero
Este hombre del casino provinciano
Que vió a Carancha recibir un día,
Tiene mustia la piel, el pelo cano
Ojos velados por melancolía
Bajo el bigote gris, labios de hastío,
Y una triste expresión que no es tristeza,
Sino algo más y menos: el vacío
Del mundo en la orquendad de su cabeza.
Aún luce de corintio terciopelo
Chaqueta y pantalón abotinado,
Y un cordobés color de caramelo
Pulido y torneado.

Tres veces heredó y tres ha perdido


Al monte su caudal; dos ha enviudado.
Sólo se anima ante el azar prohibido
Sobre el verde tapete reclinado,
O al evocar la tarde de un torero
La suerte de un tahúr o si alguien cuenta
La hazaña de un gallardo bandolero,
O la proeza de un matón, sangrienta.

Bosteza de políticas banales


Dicterios al gobierno reaccionario
Y augura que vendrán los liberales
Cual torna la cigüeña al campanario.

Un poco labrador, de cielo aguarda


Y al cielo teme; alguna vez suspira
Pensando en su olivar, al cielo mira
Con ojos inquietos si la lluvia tarda.
Lo demás, taciturno, hipocondríaco
Prisionero de la Arcadia del presente
Le aburre; sólo el humo del tabaco
Simula algunas sombras en su frente.
Este hombre no es de ayer, ni es de mañana
Sino de nunca; de la cepa hispana.
No es el fruto maduro, ni podrido,
Es una fruta vana
De aquella España que pasó y no ha sido,
Esa que hoy tiene la cabeza cana

Analisi
La poesia è composta da sette strofe con versi endecasillabi tranne
il 12 e il 36 che sono settenari. È una poesia di profondo contenuto
civico e socio-culturale in una forma burlesca e satirica. Machado
ritrae lo spagnolo ottocentesco, ignorante lamentoso contro tutto e
tutti. il poeta concentra la sua attenzione sul paesaggio rurale
piuttosto ricco e l'uomo è un proprietario di Oliveti, lavoratore
instancabile e molto geloso dei suoi possedimenti,il poema
presenta le seguenti tematiche: nella prima strofa da 1 a 14 si parla
del protagonista dal punto di vista fisico,invece dai versi 15 a 32
Machado si spiega lo stato psicologico del personaggio, appunto
ignorante e appassionato di tori e nella terza parte al verso 38 c'è la
critica nei confronti dell'uomo e Machado dice che a causa di
persone così ignoranti,come appunto il protagonista del
componimento, la Spagna non può progredire perché queste
persone rappresentano un ostacolo.
Juan Ramón Jiménez
Nacque nella provincia di Andalusa ma trascorse tutta la sua
giovinezza a Caglie Nueva, e uno dei momenti della vita che lo
segna coincide con la Primavera del 1900,quando riceve una
lettera da parte di Francisco Villaespesa che lo invita a trasferirsi a
Madrid e a unirsi ai modernisti. Così si trasferisce a Madrid dove
conosce appunto i poeti modernisti che facevano circolo intorno a
Rubén Dario. Inizialmente pubblicò raccolte che però non ebbero
un grande successo e negli anni successivi cercò di cancellare le
tracce di questa raccolta distruggendo le copie che aveva in quanto
mancavano di uno stile personale. Si legò a Francisco Villaespesa
ma dopo aver aderito per vari anni al modernismo,cambia stile e
aderisce alla poesia della generazione del '14 ( poesia
caratterizzata da spiritualità e l'unica finalità è il piacere estetico,
linguaggio simbolista) e utilizza il verso libero che diventa il suo
riferimento metrico. Per un periodo di tempo a causa di problemi di
salute si trasferisce a casa del famoso dottor Cinarro, famoso non
solo per i suoi interessi medici ma anche per la cultura e il suo
salotto era un punto di riferimento per poeti e scrittori e Jimenez
ebbe l'opportunità di conoscerlo,soprattutto fu molto importante per
lui la possibilità di avere accesso alla biblioteca di Cinarro ricca sia
di testi spagnoli che europei. Dopo questa esperienza, egli iniziò a
lavorare a Platero y Yo. Nell' opera si trovano riferimenti a
insegnamenti e lezioni che Jimenez imparò presso Cinarro e in
particolare una figura fondamentale fu Francisco de Los rios, che a
sua volta frequentava casa del dottor Cinarro. L'opera è importante
perché segna un punto di riferimento per il poema in prosa, la
diffusione di essi in Spagna risente di un insieme di influenze, la
letteratura francese con Bodler ma anche la prosa artistica di alcuni
scrittori romantici spagnoli Bequer, e sono importanti anche le
innovazioni linguistiche introdotte dai modernisti. Platero y yo non è
la prima opera in cui sperimenta il genere,Jimenez aveva fatto dei
tentativi già in precedenza aveva pubblicato Primeras prosas e
Baladas para despues, che sono i primi tentativi di avvicinamento
alla forma. Primeras prosas risente ancora molto del modello
romantico, nel testo successivo il modello è quello del simbolismo
francese e l'ultimo è il punto d'arrivo c'è un perfetto equilibrio tra le
influenze e il suo contributo specifico. L'opera rappresenta una
svolta, ma quali sono le sue caratteristiche? Ci sono periodi molto
lunghi in cui l'elemento ritmico melodico è fondamentale e si ottiene
attraverso le figure retoriche, la metafora è centrale. Narrazione
meno lineare logica e segue sensazioni e stati d'animo. L'opera è
stata allungo utilizzata per educare i bambini, platero è la storia di
un bambino e il suo asino,sono brevi capitoli e ognuno è la
narrazione di un evento o una situazione legati all'educazione
dell'asino, è chiaro che viene educato come dovrebbe essere
educato un bambino diventa centrale l'insegnamento letto in chiave
cristiana e religiosa. La società dove vivono platero e il bambino è
un mondo di ipocrisia e crudeltà, dove l'asino e il bambino cercano
di inseguire un ideale diverso e per questo spesso vengono
emarginati e criticati.
Il diario de un poeta reciencasado
Segna una svolta nella produzione di Jimenez è l'opera con cui egli
rompe in maniera definitiva e netta con il modernismo che aveva
dominato nella sua produzione fino a quel momento. L'occasione
per la scrittura di quest'opera fu il viaggio per il suo matrimonio del
1916. Quali sono gli aspetti che rendono l'opera così dirompente? Il
rapporto con un mondo diverso ovvero gli stati uniti e l'introduzione
nella poesia di nuovi termini che hanno a che fare con la modernità.
Il genere del diario è un sottogenere della scrittura biografica che
ha caratteristiche precise e prevede la scrittura quotidiana con
indicazioni del giorno e del momento della giornata. Jiménez
trasforma però il genere in un prosimetro( verso e prosa poetica),
fondata su sensazioni e sull'utilizzo del verso libero, che diventerà
modello di riferimento per i poeti successivi che vorranno cimentarsi
nel verso libero, che sarà il più utilizzato nella poesia. Del diario
mantiene le indicazioni che fanno riferimento al giorno e spesso al
momento della giornata. Come nasce in Jiménez la decisione di
comporre l'opera usando il verso libero? Egli dice che l'andamento
irregolare che ha il verso libero, gli è stato suggerito dal treno prima
e dalla nave poi. La raccolta è legata al treno, e alla nave infatti la
sezione dedicata al soggiorno a New York dà forma al rapporto
ambivalente che il poeta stabilisce con la città , un rapporto critico,
e ne sottolinea le differenze e le difficoltà linguistiche. I testi in
dispensa sono legati tra loro, il punto di partenza è
Todo
19 de junio
TODO
Al mar y al Amor
Verdad, si, si; ya habéis los dos sanado
mi locura.

El mundo me ha mostrado, abierta


y bianca, con vosotros,
la palma de su mano, que escondiera
tanto, antes, a mis ojos
abiertos,¡tan abiertos
que estaban ciegos!
¡Tu mar y tu Amor míos
cual la tierra y el cielo furono antes!
¡Todo es ya mío todo ! digo,nada
es ya mío, nada!
Analisi
È il componimento più oscuro di tutto il diario. Il giorno è 19 giugno
e l'epigrafe dice al mare e all'amore e sappiamo che oltre ad essere
legati dal punto di vista metrico, hanno curato la pazzia dell'io della
quale non ne sappiamo la causa. A partire dal verso 3, il poeta ci
rappresenta il cambiamento legato alla salute ritrovata e ciò
comporta che il mondo si rivela al poeta in una maniera nuova, gli
occhi vedono il mondo in maniera diversa e secondo il poeta prima
erano aperti ma ciechi e la poesia gioca su ciò,è costruita su occhi
che guardavano ma non vedevano. L'amore e il mare prendono il
posto di ciò che prima erano terra e cielo, ma non sappiamo cosa
erano terra e cielo, negli ultimi versi c'è un contrasto tra possedere
tutto e possedere nulla. Bisogna capire la pazzia da cosa è data e
così parte il percorso che ci riporta ai testi precedenti oro mio e
notturno.
Oro mio
Siamo in un particolare momento del giorno l'alba che insieme al
tramonto, sono i momenti che conciliano l'introspezione e la
riflessione del poeta. Il componimento è incentrato sulla descrizione
dei colori, troviamo il colore del cielo e del mare in quanto il mare
riflette i colori del cielo e l'oro che copre tutto è un oro che circonda
il poeta, l'oro fa risplendere il cielo ma anche del mare e tutto ciò
che è attorno al poeta. L'anima è contenta e libera,il poeta è felice.
Nocturno
Por doquiera que mi alma
navega, o anda, o vuela, todo, todo
es suyo. ¡Qué tranquila en todas partes, siempre,
ahora en la proa alta
que abre en dos platas el azul profundo,
bajando al fondo o ascendiendo al cielo!
¡Oh, que serena el alma
cuando se ha apoderado,
como una reina solitaria y pura,
de su imperio infinito!
Analisi
Siamo nel momento del tramonto e la poesia è legata alle
percezioni sensoriali in particolare la vista, e c'è di nuovo la
descrizione dei colori. Vediamo che sostanzialmente ritornano gli
stessi elementi di Oro mío ovvero: L'anima che qui è tranquilla, il
cielo e il mare.
Amanecer

Analisi
Qui il poeta descrive le stesse cose di nocturno e di oro mio, ritorna
l'elemento dell'oro, del mare e del cielo però c'è l'immagine molto
bella e ironica del cielo, che si è rotto come un uovo e ciò allude a
un cambiamento irreversibile che investe mare, cielo e anche il
poeta stesso e determina nella parte finale un nuovo ordine
dell'universo. Nei versi successivi il poeta ci dice che l'anima si
fonde con il sole e il cielo che si rompe, fa poi riferimento al tuorlo
dell'uovo che è tondo come il sole. Quindi con il sorgere del nuovo
giorno c'è la rinascita dell'universo che si lega quindi a una rinascita
dell'io. A questo punto dobbiamo fare ancora un passo indietro e
arrivare al componimento
Sole en el camarote

(Quindi è chiaro che nei componimenti dal 16 al 19 giugno il poeta


si trova sulla nave e sta ragionando sulla trasformazione del mondo
e dell'io calato in termini di guarigione da una pazzia e sulla
possibilità di vedere,interpretare il mondo in maniera
completamente nuova.) Il componimento presenta alcuni elementi
interessanti, al verso 3 sanò ricordiamo che in oro abbiamo sanado,
lo stesso verbo,ma in questo caso il verbo sanar è messo in
relazione a un altro concetto, ovvero l'amore che serve a sanare.
Nei primi versi si fa riferimento a un sentimento d'amore che è
arrivato, si è sviluppato tardi, ma questo tempo che viene percepito
nei termini di una lotta per affermarsi e l'amore viene descritto come
invincibile. Nel secondo gruppo di versi, il linguaggio diventa oscuro
e pieno di contrasti dove il poeta prova a descrivere la lotta. Sol y
agua sono gli elementi di lotta, sole e acqua mare e cielo che
rimandano agli elementi che stiamo inseguendo e ancora i contrasti
tra libero e l'anima imprigionata, quindi un po' come gli occhi aperti
ma ciechi. Nel terzo gruppo di versi si torna sull'amore e il suo
potere di curare, ma cosa? in questo caso non si parla di una
rottura ma sanar si riferisce a mali infantili, mentre in todo sanar è
riferito alla locura, i due sono strettamente legati e rappresentano
due aspetti di uno stesso fenomeno. Rimandano a un rapporto col
passato, ossessioni e sofferenze del passato a cui rimandano
anche gli elementi di Terra e cielo che rimandano al passato e che
riguardano il luogo in cui l'io ha trascorso la sua infanzia. Terra e
cielo sono come il passato dell'infanzia e sono legati a quel parte
dell'io infantile che non aveva ancora conosciuto l'amore( che sana
tutti i mali) e le pazzie dell'io e lo portano a lasciare la terra e lo
forzano verso il mare, perché per l'amore che il poeta affronta il
viaggio e arriva da sposarsi. Qui inizia il nuovo inizio a cui il poeta
allude nei nuovi componimenti che che abbiamo letto prima.
Riflessioni finali
In qualche modo il diario è in linea con la scrittura e si parla di un
percorso di trasformazione di crescita al contempo facendo
riferimento a una trasformazione che può essere rivissuta da
qualunque individuo che si ritrova in una fase di passaggio e
cambiamento tra passato, presente e futuro. Jimenez riesce a
trasformare questa esperienza personale e specifica in
un'esperienza universale, riuscendo a risolvere uno dei problemi
della scrittura in generale autobiografica e idealistica. Il problema è
che se io parlo delle mie esperienze, sono mie e di nessun altro,
quindi come possono gli altri capirle e ritenerle utili per loro? Quindi
il contrario sarebbe parlare di cose che sono distanti da me e sono
più universali e possono essere sperimentate da tutti, ma si perde il
senso della scrittura personale autobiografica. Si tratta sempre
quindi di trovare un equilibrio, nel proporre esperienze intime e
personali in una maniera per cui possono diventare universali.
Generazione del 27
Nel 1927 si forma un gruppo di giovani poeti, che si riunisce in
occasione delle Celebrazioni gongorine e l'evento consiste nella
lettura pubblica di testi di questi poeti ovvero: Federico Garcia
Lorca, Alberti, Salinas,Cernuda, Diego… leggono poesie che sono
legate alla figura di Gongora perché a lui guardano come modello e
figura da tutelare, è una poesia difficile contiene non solo un forte
sentimentalismo ma è una poesia che richiede intelletto
ragionamento, poesia che rompe completamente con la poesia che
fino a quel momento circolava in Spagna. Questi giovani vogliono
rompere con la letteratura e poesia dell'epoca e vogliono a aprirsi
alle esperienze europee e sono i poeti che hanno contribuito a
rendere questa fase della letteratura e della poesia spagnola età
veclada e l'esperienza della generazione del 27 si considera
esaurita con lo scoppio della guerra civile nel 36. Generazione che
non ha un manifesto e quindi non possiamo definirla avanguardia,
in quanto uno degli elementi costitutivi delle avanguardie sono i
manifesti, questo non significa che i poeti del 27 non hanno contatti
con le avanguardie in quanto i singoli poeti entrano in contatto con
le esperienze delle avanguardie.I poeti erano amici e infatti alcuni li
chiamano generazione dell'amicizia e come erano amici se
avevano età diverse e venivano da luoghi lontani? Tutti si trovano a
vivere nella residenza degli studenti a Madrid che era una sorta di
College,che i poeti dell'epoca frequentavano in quanto era il centro
di sapere dell'epoca, svolgeva una funzione importante per la vita
culturale spagnola per i primi 40 anni del 900, ed è qui che si
conoscono i poeti della generazione del 27. Erano tutti borghesi e
liberali, sviluppano però estetiche personali e diverse e si legano a
tematiche diverse,ma tutti vogliono rinnovare il panorama portico,
nel 36 Lorca viene ucciso e ciò segna tutti i poeti dell'epoca in
particolare la generazione del 27, che sceglie la via dell'esilio e ciò
porta i poeti lontano dalla Spagna,ma non smettono di scrivere.
Federico Garcia Lorca
Nasce a Fuente Vaqueros,in provincia di Granada si interessa alla
musica e al disegno,la musica resterà sempre fino alla sua morte
una delle sue grandi passioni e principali interessi, ha anche la
passione del teatro ma il suo primo spettacolo, il maleficio della
farfalla fu un fiasco,era una storia d'amore che aveva come
protagonisti insetti, e ciò lo spinse per un periodo di tempo a
mettere da parte il progetto teatrale e inizia a dedicarsi alla poesia.
Nel 1929 mentre era in una fase di crisi,ottiene una borsa di studio
per andare a New York a studiare dove resta per un anno per poi
tornare in Spagna,questo viaggio è fondamentale per lui perché
scrive Nueva York, e la poesia che è diversa dal punto di vista
dell'ispirazione e stilistico. Torna in Spagna dove la sua attenzione
è tornata sul teatro, fonda una sua compagnia e dedica tempo ai
progetti e alla scrittura teatrale convinto del forte valore sociale del
teatro. Esso più della poesia riesce ad arrivare anche al pubblico
più basso in maniera più diretta e in questi anni l'idea del rapporto
uomo teatro per lui diventa centrale. Viene ucciso nel 36 con lo
scoppio della guerra civile e il corpo non viene mai ritrovato, ciò
segna molti poeti che compongono componimenti per la sua
morte,manifestando il rancore e l'ingiustizia per l'evento. Fu ucciso
non solo perché era di sinistra,ma anche perché era omosessuale e
la sua relazione con Dalí era nota ed era un peso per lui perché la
società spagnola dell'epoca ha difficoltà ad accettare il suo amore.
Poema del Cante Jondo Romancero gitano
Una delle caratteristiche che accomuna i componenti dei poeti del
27 è il rapporto con la tradizione, infatti se da una parte vogliono
rompere con essa contemporaneamente cercano di stabilire un
rapporto con la tradizione spagnola del 1600 con qualche modifica,
in questo caso Lorca si ricollega alla tradizione romantica ma
aggiunge un elemento specifico, in questa raccolta egli ricerca
elementi di purezza,innocenza e la rivincita,e nella sua concezione i
gitani non hanno niente a che vedere con gli zingari e in una serie
di interviste lo precisa,e diventano parte della tradizione che
mantengono intatte queste caratteristiche. Lorca in tutti i suoi
componenti ha un'attenzione ai discriminati,emarginati, e secondo
lui è in loro che si trova la forza della civiltà umana e sono loro che
devono diventare modello d'esempio.Cosa accomuna i
componimenti? La volontà di raccontare episodi, in certi casi, la
storia che viene raccontata si collega a esperienze e miti, Lorca
però li rende più moderni cambiando alcuni elementi.
Romance de la luna
C'è riferimento a un mito ovvero la morte di un bambino gitano in
una notte. Il testo può essere diviso in sequenze
• la prima sequenza primi 8 versi,
• seconda da 8 a 20 sequenza dialogica perché c'è il dialogo con la
luna
• terza 21 36 dove si racconta la scoperta del bambino ci sono
quindi due sequenze narrative che incastonano una sequenza
dialettica.
La luna viene personificata come una donna e Il bambino viene
presentato attraverso la ripetizione del verbo Mira come a voler
sottolineare l'attenzione che il bambino riserva alla luna (donna)
che si presenta ai suoi occhi(la luna è quasi sempre simbolo di
morte). La luna è descritta con sensualità avviene il dialogo con il
bambino che inizia al verso 9, siamo in una fucina e il bambino
cerca di instaurare un dialogo con la luna e le dice di scappare
perché i gitani la vogliono uccidere. La luna risponde sempre con
un atteggiamento freddo disprezzante distante e nel verso 15 e 16
abbiamo un altro riferimento alla morte. il bambino insiste sul fatto
che la luna si stia avvicinando, in realtà però la luna sembra
allontanare il bambino perché gli dice allontanati dalla mia gonna
quindi mentre il bambino si avvicina alla luna essa si allontana. A
questo punto si chiude la scena del dialogo e la scena si sposta
sulla sequenza narrativa che ci porta alla scena in cui c'è il dolore e
la disperazione dei gitani,che trovano appunto il bambino morto. La
morte del bambino viene comunicata attraverso diversi elementi e
qual è il senso di questa scena? è un senso universale perché
quello che prima era il bambino adesso diventa un bambino, quindi
c'è un significato universale perché può essere qualunque
bambino.
Romance sonnambulo
È una delle poesie più note di Lorca poesia che è caratterizzata da
una forte sensibilità. Il componimento ci racconta una storia di un
mito e si parla di un contrabbandiere che viene ucciso,e il lettore si
trova a partecipare alla morte del contrabbandiere. Lorca parla della
crudeltà degli uomini che hanno ucciso il contrabbandiere,il colore
verde rimanda alla speranza e c'è un assonanza tra verde che è il
colore e verde e al verso 3-4 che fa riferimento a un personaggio
femminile. Al verso sei con ella che è affacciata al balcone che
canta e ci viene presentata come Verde, Quindi come pura poi
viene descritta con gli occhi argentati, il che vuol dire che gli occhi
ci sono ma non guardano e infatti al verso 11 poi si dice che lei non
può guardare quindi c'è l'inizio del sonnambulismo. Nei versi 13 24
viene presentato il paesaggio che lei in qualche modo sta
guardando e ci viene raffigurato con immagini oniriche, ciò ci
permette di rafforzare il simbolismo. Al verso 25 abbiamo un
cambio di soggetto, non si parla più della ragazza ma i personaggi
sono due uomini un giovane e un vecchio, e il giovane chiede
all'altro di cambiare vita,infatti vuole lasciare il contrabbando per
una vita tranquilla stabile,e aggiunge che è stato ferito da molto
tempo quindi non si sente neanche bene e fa fatica ad andare
avanti con questa vita. La risposta dell'uomo è oscura inizialmente
perché gli dice che se dipendesse da lui si potrebbe anche fare ma
purtroppo non è così quindi il giovane si arrabbia e al quel punto gli
fa notare la ferita che ha. Il poeta enfatizza la ferita che è diventata
più profonda è più grave tanto che la camicia bianca è diventata
rossa e quindi il giovane si rende conto che sta per morire e chiede
all'uomo che vuole morire nella sua casa, la casa che abbiamo
visto all'inizio, dove appunto lo stava aspettando la donna che
cantava. Capiamo ora che i due sono genero e suocero quindi lui
chiede come ultima cosa di poter vedere la fidanzata. A partire dal
verso 53 il padre acconsente quindi salgono per arrivare alla casa
ed è come se fosse riferito al percorso della morte perché il sangue
continua a scorrere e l'uomo piange e nel frattempo ci dice che che
siamo durante il giorno, e a partire dal verso 73 ci viene presentata
l'altra realtà la ragazza che lo ha aspettato si è suicidata perché si
era resa conto che il ragazzo non sarebbe arrivato. Al verso 76
troviamo la luna, segno di morte e a questo punto arriva la guardia
civile e adesso dobbiamo tornare un attimo indietro:accade che
durante una notte di contrabbando a cui prende parte il ragazzo, la
guardia lo scopre e lo uccide, quindi la ragazza era preoccupata e
lo stava aspettando sulla balconata ma il ragazzo non arriva, così
lei si suicidia. Quindi il dialogo tra il giovane e il suocero è un
dialogo immaginario che quindi non può essere avvenuto perché il
ragazzo non è ferito ma Il ragazzo è morto. Oltretutto i due non
arriveranno mai a casa ma è una situazione di finzione.
Poeta en Nueva York
Altra opera che segna un punto di svolta e purtroppo anche punto
di arrivo per la poesia di Lorca perché si tratta della sua ultima
raccolta. Essa è diversa per quanto riguarda temi e strutture dal
romancero Gitano, è una poesia influenzata dal realismo quindi le
immagini presenti all'interno dei componimenti saranno ancora più
complesse e viene accentuato il carattere unico delle immagini.
Altra grande differenza è che se nel romanziere Gitano abbiamo
visto che lorca racconta delle storie attualizzate, qui il discorso si
concentra sulle sensazioni del poeta in New York,c'è la centralità
dell'introspezione e ciò crea una difficoltà e a esse si unisce la
complessità legata alla storia del testo. L’opera viene pubblicata per
la prima volta postuma, dopo la morte di Lorca nel 1940 e in
quest'anno escono in contemporanea due edizioni una pubblicata a
New York l'altra pubblicata a Città del Messico. queste due edizioni
sono diverse Cioè in entrambi i casi lo scrittore che ha curato
l'opera ha seguito criteri diversi, diversità che riguardano la
punteggiatura l'ordine delle poesie com'è possibile ciò è per
spiegare questa cosa bisogna un attimo a ricostruire quello che
succede nelle ultime settimane di vita di Lorca nel luglio del 36.
Lorca aveva finalmente deciso come allestire la raccolta e aveva
deciso di pubblicare con Bergamin la raccolta passa in redazione
per lasciare il materiale, soltanto che non trova Bergamin ma trova
la segretaria, alla quale lascia la raccolta. La raccolta era un
materiale molto eterogeneo c'erano fogli di giornali, fogli sciolti, testi
con correzioni varianti, integrazioni, perché era la prima fase di
pubblicazione quindi il materiale non era definitivamente pronto per
la stampa. Quindi Lorca lasciò il materiale lì e se ne va, ovviamente
non tornerà mai più perché poi sarà ucciso, e il materiale resta nella
casa editrice che chiude e decide di spostarsi a Parigi, dove ancora
era possibile lavorare, in tutto questo la segretaria ha la geniale
idea di ricordarsi di portarsi il materiale che Lorca le aveva lasciato
quindi il materiale finisce a Parigi. Qui si inizia a lavorare a partire
dal 38 circa all'edizione del testo quindi si lavora su un testo che a
quanto sappiamo era eterogeneo, pieno di correzioni senza la
possibilità però di parlare con l'autore, quindi iniziano a lavorarci e
questo diventa già il primo problema perché la questione dell'ultima
volontà dell'autore non si sa. Quindi gli editori e i revisori si sentono
in qualche modo in diritto e con le capacità di intervenire, decidere
correggere e modificare il testo, abbiamo quindi un problema di
gestione. tra l'altro vengono fatte anche delle copie di questo
materiale, ma l’edizione neanche si concretizza perché la casa
editrice non riesce a resistere neanche a Parigi, quindi lascia
l'Europa e si sposta a Città del Messico. Qui Bergamin inizia a
lavorare per la casa editrice Seneca la quale pubblica nel 40 la
raccolta. Nel frattempo però a Buenos Aires stanno lavorando al
progetto delle opere complete di Lorca e chiedono a Bergamin di
poter inserire il poeta en Nueva York, egli rifiuta perché
probabilmente, la prima edizione spagnola di poeta en Nuova York
la voleva pubblicare lui. Però concede in contemporanea a una
casa editrice Nord americana, la Norton la possibilità di pubblicare
l’opera in un'edizione bilingue. Ma perché alla Norton ha detto si e a
Buenos Aires no? perché secondo lui l’edizione della Norton
sarebbe uscita dopo la sua, inoltre era anche conveniente avere
una traduzione in inglese, in quanto l’opera è legata a New York.
quindi queste due sono le due edizioni che vengono pubblicate nel
Quaranta a distanza di pochi mesi. Ma su che materiale lavora la
casa editrice Norton? Lavora sulle copie del materiale che erano
state fatte a Parigi quindi la situazione è complicata ci sono tutta
una serie di problemi sui testi di Lorca. Nella Norton mancano tre
componimenti che invece nell'edizione Seneca sono presenti,
perché pare che nel materiale che aveva la Norton questi
componimenti non fossero presenti ma ci fossero indicazioni di
Lorca su dove trovarli ma la Norton però non è riuscita a localizzarli.
Quindi la situazione era abbastanza complessa. Prima Perché
l'autore non c'era, secondo perché il materiale era composto da
degli appunti illeggibili, disorganizzati e ancora di più perché alcune
volte non c'erano i componimenti come abbiamo appena visto ma si
dovevano trovare sulle riviste, poi passano quasi 6 anni tra la
consegna dell'opera e appunto la pubblicazione. Questa era la
situazione complicatissima che si trovano davanti gli studiosi che
volevano studiare l'opera fino al 1999. Allora Fino a quest'anno
perché nel 99 appare a Londra il manoscritto originale di Lorca,
dopo la pubblicazione delle Edizioni del 40 il materiale che Lorca
aveva dato a Bergamin sparisce, quest'ultimo sostiene di averlo
ridato alla famiglia ma la famiglia smentisce quindi il materiale
lasciato da Lorca è perduto questo è vero fino al 99 quando 59 anni
dopo improvvisamente appare a Londra. Fortunatamente viene
acquistato dalla fondazione che sosteneva progetti di Lorca, e a
partire non dalle edizioni di Seneca e Norton, ma dal manoscritto, si
pubblica l'edizione londinese.
L’opera
L'opera ci parla della solitudine del poeta e di una situazione di
vuoto spirituale in cui si trova e anche situazione di profonda
ingiustizia sociale.
Vuelta de paseo
Entre las formas que van hacia la sierpe
Y las formas que buscan el cristal
Dejaré crecer mis cabellos
Tropezando con mi rostro
Distinto de cada día asesinado por el cielo
Asesinado por el cielo
Asesinado por el cielo
Entre las formas que van hacia la sierpe
Y las formas que buscan el cristal
Dejaré crecer mis cabellos
Con el árbol de muñones que no canta
Y el niño con el blanco rostro de huevo
Con los animalitos de cabeza rota
Y el agua harapiеnta de los pies secos
Con todo lo quе tiene cansancio sordomudo
Y mariposa ahogada en el tintero
Tropezando con mi rostro distinto de cada día
¡Asesinado por el cielo!
¡Asesinado por el cielo!
Tropezando con mi rostro
Distinto de cada día asesinado por el cielo
¡Asesinado por el cielo!
Analisi
È il primo componimento di poeta en Nueva York. Lorca arriva a
New York nel 29 quando è in corso una costruzione di grattacieli ed
è l'anno della crisi economica. Lorca è alienato dall’enorme realtà
industrializzata. Il poeta afferma di essere stanco ed esausto dal
ritmo degli immensi cartelloni pubblicitari e luminosi di Time Square
e il poeta ci dice all'inizio che si considera come condannato a
morte e giustiziato dal cielo, questa sensazione di morte non è solo
del poeta ma viene condivisa con altre creature che sono animali e
la natura. Il fatto che ci sia il verso libero quindi irregolarità non
significa che il testo non abbia un certo ritmo e una certa struttura,
la quale il poeta la ottiene attraverso ripetizioni di parole e strutture.
Partiamo con il verso due e il verso tre formas e formas, ripetizione
della parola formas. La struttura è chiusa in quanto il verso di
apertura è anche il verso di chiusura, con una variante perché si
passa da un’affermazione a un’esclamazione. Le immagini
sembrano giustapposte, non sono allineate alla narrazione ciò crea
una dimensione particolare, che è la caratteristica della raccolta. Le
immagini rimandano a una realtà bassa, potenzialmente malvagia,
il serpente striscia sulla terra e la sua forma si adatta a tutto ciò al
terreno dove striscia e quindi ci troviamo in un contesto mutevole.
Al contrario al verso 3 ci parla di forme opposte che cercano il
cristallo, ciò ci rimanda alla rigidità ,quindi mentre il serpente può
assumere qualunque forma, il cristallo ha una forma rigida
determinata che non cambia. se il serpente ci rimanda a una realtà
peccaminosa malvagia il cristallo ci rimanda a dimensione opposta
alla purezza è come se questo insieme di forme opposte Lorca
voglia alludere a tutta la realtà, quella alta, quella bassa quella più
malvagia, quella buona. In questo contesto al verso quarto, Lorca
dice che lascerà crescere i suoi capelli. Cosa significa? da una
parte c'è un riferimento all'incuria l'abbandono, quindi lascio
crescere i miei capelli quindi mi abbandono a questa realtà.
Qualche studioso ha Invece addirittura ipotizzato un esplicito
riferimento alla morte e alla putrefazione del corpo perché i capelli
prima di staccarsi crescono. Ci rimanda quindi all'incuria
dell'individuo, i versi 5 10 sono accomunati dalla struttura
dell’anafora. I moncherini sono la parte che resta di un albero
amputato , sono la parte che resta dell'amputazione.Questo
significa che l'albero è personificato , e non ha più rami e gli
uccellini, i quali si mettevano sull'albero e lo facevano cantare, non
possono più appoggiarsi ai rami e di conseguenza l'albero non
canta più. Quindi il poeta si sente come questi alberi privi di rami
privi di uccelli, e come un bambino con il bianco volto e quindi c'è
riferimento a qualcosa che è privo di tratti distintivi e identità. La
natura sta cedendo all’industrializzazione, si sente quindi morire,
stessa sensazione che prova anche Lorca. Nei versi 7-8 gli
animaletti hanno la testa rotta e l'acqua piena di stracci dei piedi
secchi, quindi se la natura è stata amputata, lo stesso accade con il
mondo animale da una parte gli animaletti con la testa rotta
mostrano i segni della violenza, l'acqua invece è il simbolo di vita di
purezza che in questo caso è tutto al contrario, perché l'acqua è
sporca è un'acqua povera. Nei versi successivi si rafforza il mondo
di violenza in cui manca la possibilità di comunicare attraverso
riferimento alla stanchezza, e c'è l'immagine della farfalla affogata
nell’inchiostro. La farfalla è simbolo della poesia stessa in quanto è
leggerezza colore in questo caso è morta affogata nell'inchiostro
nero, quindi copre tutto. c'è la necessità di una nuova poesia quindi
le creature che vivono in questo mondo possono essere cantate e
rappresentate con una poesia nuova che in qualche modo è ciò che
resta della vecchia poesia una volta che è affogata. Negli ultimi due
versi si dice che il volto è diverso ogni giorno, questo ci manda al
viso del bambino che essendo senza identità può cambiare ogni
giorno. quindi da qui il riferimento al Volto diverso ogni giorno e il
fatto di essere privato dell'identità ci riporta l'idea di morte di essere
ucciso.l'io improvvisamente non sa più chi è e per questo si sente
ucciso.
La Aurora

Analisi
Il poeta ci descrive l'aurora associata alla speranza e il poeta ci
descrive anche un mondo però senza speranza caratterizzato da
violenza e morte. E poi c’è tema degli ultimi, il poeta si sente
sempre parte della minoranza che è costretta a subire violenza
ingiustizie come abbiamo visto nei gitani e il poeta ci dice che
bisogna schierarsi dalla loro parte. In questo mondo neanche
Aurora ha la possibilità di confortare le persone. Possiamo
individuare tre blocchi: primi otto versi due quartine con struttura
simmetrica che ci presentano la rappresentazione dell'aurora;
secondo blocco 9- 16 viene rappresentata la percezione dell'aurora
da parte delle persone e l'ultima sequenza è una sorta di
conclusione di ciò.
vediamo il primo blocco: due quartine la prima ci dice che l'Aurora
di New York ha Quattro Colonne di fango e c’è anche un uragano di
colombe nere, le Quattro Colonne di fango sono riferimento ai
grattacieli di New York soltanto che i grattacieli sono fatti di specchi
che dovrebbero riflettere la luce, ma nel caso di Lorca, lui dice che
non sono capaci di riflettere la luce e quindi quando l'Aurora arriva
non risplende come dovrebbe risplendere, ma trova un ostacolo
nella sporcizia della città, e trova ostacolo anche nell'architettura
perché le colonne impediscono alla luce di entrare. Al verso 3 e 4
troviamo riferimento all'Acqua e alla natura, l'acqua è simbolo di
vita, ma qui è sporca e quindi si converte in portatrice di morte poi
abbiamo le colombe nera, sappiamo che di solito sono bianche, e
sono simbolo di innocenza, mentre qui sono nere e le colombe
sono rappresentate come una forza distruttrice un uragano che
distrugge. Le colombe sguazzano nell'acqua sporca come se
fossero topi, quindi non ci vengono rappresentate in volo ma a terra
nell'acqua sporca, ed è molto probabile che Lorca sia integrando un
topos di lunghissima tradizione poetica e artistica, nelle arti visive e
in tutta la letteratura rinascimentale, la quale è piena di fonti con
l'acqua trasparente e le colombe vicino alla fonte, qui Lorca ha
preso l'immagine e l’ha capovolta perché l'acqua è sporca e le
colombe sono nere il nero è soltanto simbolo di morte e corruzione?
O allude a qualcos'altro? Alludono ai piccioni, la descrizione quindi
è surrealistica e onirica allo stesso tempo però rappresenta anche
un elemento concreto della città e del suo sporco. È chiaro quindi
che ci troviamo in un mondo negativo e problematico la descrizione
prosegue e c’è poi l'anafora dell'aurora e adesso l'Aurora viene
personificata mentre sale le scale, quindi è come se fosse una
persona, ma non riesce a farlo in maniera semplice in quanto
soffre. L’Aurora cerca dei fiori Bianchi ma non li trova quindi questo
ci vuole dire che a New York la natura è stata distrutta quindi la
ricerca dei fiori è vana.
Entriamo nel secondo blocco l'Aurora poi arriva e l'attenzione si
sposta dalla città agli abitanti e la prima cosa che Lorca ci dice è
che che anche se l'Aurora arriva nessuno la riceve in bocca, cosa
può significare? L'Aurora viene quindi trasfigurata in un Ostia
bianca e circolare quindi l'Aurora arriva e chi la riceve in bocca,
prende la comunione e cosa significa questa trasfigurazione? che
quindi si tratta di un momento sacro della giornata ma non c'è
nessuno che partecipa a questo rito sacro le persone non sono
interessate a partecipare ai riti della natura non sono interessati
perché le condizioni in cui vivono a New York li portano a una vita
umile senza speranza e neanche l'Aurora può portarla. Quindi le
persone non sperano più in un miglioramento e tra l'altro le persone
non credono più in una speranza questo lo vediamo al verso 10.
Nei versi 11 e 12 le monete fanno riferimento all'economia al lavoro
alla ricchezza vengono trasformate in Bianche piaghe della
tradizione biblica, Ovvero le cavallette che bucano divorano
distruggono e i verbi taladran e devoran mirano ad un atto
estremamente violento. quindi non soltanto a New York non c'era
natura, ma quella poca che sopravvive viene violentata. Nei versi
12 e 13 il poeta ci dice che le persone non hanno illusioni e sanno
che non c'è un possibile Paradiso ne un possibile miglioramento,
perché saranno sempre schiavi di un mondo fatto non di natura ma
di regole di numeri, un mondo angosciante. E ritorno il riferimento al
fango che così come impedisce alla luce dell'aurora di risplendere i
palazzi qui impedisce di muoversi liberamente di respirare nel
mondo in quanto la natura è quasi morta. l'acqua è contaminata,
insetti sono creature mostruose, non ci sono fiori, il mondo è
dominato da cattiveria. Questo significa che New York è percepita
dal poeta come un inferno in cui non c'è luce e non c'è amore. Nei
versi 17 e 18 il poeta ci dice che non solo le persone sono
condannate e schiave in questo mondo ma la stessa luce viene
incatenata e sepolta, Quindi nella lotta contro la città l'Aurora perde.
La critica è rivolta anche alla corsa al progresso, quindi alla
modernità intesa come cieco progresso. In questa poesia e nella
raccolta emerge una posizione di scetticismo di Lorca nei confronti
della scienza ed egli si oppone però a quella ricerca che ha perduto
le radici umane. I versi 19:20 ci parlano degli abitanti di New York e
le persone non sono sveglie , si muovono incerte come delle
marionette e dice che gli uomini sono come marinai senza porto
sono come dei naufraghi senza una Patria a cui fare riferimento. Si
tratta quindi di una critica fortissima alla civiltà e quella parte
dell'umanità che ha creduto di poter fare a meno della natura
Quindi è un attacco fortissimo al lato oscuro industriale civico. E
ora questi temi quindi i due componimenti ci danno l'insieme dei
temi presenti nella raccolta Quindi da una parte manca una
speranza da parte degli uomini è un altro tema che sarà sviluppato
una raccolta.
Miguel Hernández
Fu il secondo figlio di un'umile famiglia di pastori di Orihuela. Inizia
gli studi però poi li abbandona per volontà paterna, dedicandosi al
mestiere del pastore,mentre accudisce il gregge, Miguel legge con
avidità e scrive le sue prime poesie. I libri sono la sua principale
fonte di istruzione: Miguel diventa totalmente autodidatta, e i grandi
autori del Siglo de Oro: Miguel de Cervantes, Lope de Vega, Pedro
Calderón de la Barca, Garcilaso de la Vega e, soprattutto, Luis de
Góngora, diventano i suoi principali maestri. La sua prima fase
poetica sarà influenzata soprattutto da Góngora. A Madrid viene
scelto come segretario e redattore della enciclopedia Los Toros, fa
amicizia con Pablo Neruda; questa è l'origine della sua breve tappa
dentro il Surrealismo. La sua poesia di questo periodo si fa più
sociale e manifesta nei suoi risvolti chiari un compromesso politico
con i più poveri e i diseredati.Allo scoppio della Guerra civile
spagnola, Miguel Hernández si arruola al bando dei repubblicani. In
piena guerra, riesce a scappare brevemente a Orihuela per
sposarsi con Josefina Manresa. Il poeta decide di tornare
a Orihuela con l'intenzione di attraversare la frontiera, però la
polizia di Salazar lo consegna alla Guardia Civile. Viene arrestato e
grazie alle pressioni di Pablo Neruda viene rimesso in libertà. Sarà
poi arrestato un’altra volta e muore nel carcere per tuvercolosi.
L’opera più importante è
Viento del pueblo (1937), una raccolta di canti, odi ed elegie, scritti
nelle trincee.Sono composizioni che mostrano una dichiarata
vocazione all'epica popolare, dove entrano frammenti autobiografici
e intimisti, ma su tutto si impone una dichiarata volontà
all'esaltazione della lotta e al canto collettivo. La raccolta è
composta da 25 testi con metriche differenti, ci sono versi lunghi e
con un tono solenne, quasi pubblico. Altri hanno un verso molto
breve recuperato dal romancero e si addice al contesto in cui lui
deve scrivere rapidamente. Il titolo della raccolta è una metafora.
Viento del pueblo simboleggia un vento di rivoluzione e lo
strumento del vento è l'autore. C’è riflessione sul presente tragico
del paese, quindi sulla Spagna con tutte le sue problematiche e il
fatto che abbia un dittatore e il vento di salvezza non ha scopo
celebrativo, ma vuole veicolare un messaggio, ovvero quello di
ribellarsi. Unico scopo è quella di spingere gli oppressi ad una
reazione.
Tristes guerras
Il componimento parla della guerra ed è percorso da un patetico
paradosso: non sono tristi tutte le guerre? I versi sono 9 e il
linguaggio è molto chiaro e semplice. La rima è data dalla parola
"triste" ripetendosi tutto il tempo. L’autore vuole farci capire l’inutilità
della guerra, la quale può avvenire per qualsiasi motivo, ma
soprattutto causa la morte di milioni di persone innocenti.
Pedro salinas
Nacque a Madrid e faceva parte della generazione del 27 , e
contemporaneamente era un professore di letteratura spagnola,
quindi era un poeta professore.Salinas all'interno della sua poesia
riprende la tematica amorosa che era stata messa da parte dalla
generazione del 27, e come tutti i poeti della generazione del 27 da
una parte Cerca di stabilire una relazione con la tradizione
precedente dall'altra cerca di rinnovarla. La sua raccolta più
importante è La voz a ti debida (la voce a te dovuta). il titolo
stesso ci permette di comprendere qual è la tradizione poetica alla
quale Salinas fa riferimento, ovvero una tematica amorosa di
garcilaso, ma anche di Petrarca. Salinas ricostruisce una storia
d'amore e non lo fa in maniera lineare ma ci fornisce indizi di
questa vicenda la quale nel momento della pubblicazione dell'opera
è già conclusa. La storia di cui ci parla è una storia reale?
L'esperienza è autobiografica e la raccolta è dedicata a una
giovane americana con cui Salinas ebbe una lunga relazione extra
coniugale, perché egli era sposato.
Manana questo componimento secondo Francesco Paola, che è
uno degli studiosi di questa raccolta fa parte di una sorta di prologo
della raccolta. Il componimento contiene tutte le questioni principali
che saranno poi riprese nel resto della raccolta. Questo
componimento in particolare è quello che da avvio alla vicenda
amorosa e quindi al racconto. Importanti sono le parole Manana e
Yo, in quanto ci fanno capire che c’è un dialogo tra i protagonisti
della raccolta, ovvero l'io poeta e la donna amata,e in tutto il poema
la opera troveremo sempre queste parole mañana e yo, che si
riferiscono ai due protagonisti, perché secondo Salinas è meglio
usare questi termini invece dei nomi. Si parte dal semplice mañana
dopodiché abbiamo l'io(yo) che si associa a magnana poi mañana
sparisce e abbiamo solo yo. Il primo gruppo di Versi si collegano a
Magnana, e il poeta ci dice che la parola è vuota senza corpo e
senza colore ma poi cambia, si trasforma perché la concretezza del
pronome permette la comparsa al verso undici di carne e Banderas
così tutto prende forma nella parte centrale del componimento ci
sono le conseguenze legate a Manana e Yo che sono collegate alle
promesse del verso 13, alle speranze verso 21 . ci dice l'io che si
precipitano su di lui le promesse e le speranze tra l'altro
proseguono per altri versi Infatti nei versi 12 e 13 il poeta dice che
gli si precipitavano addosso, ai versi 18 e 19 dice che gli arrivavano
in treno, al verso 23 e 24 dice le voci sono percepite veloci e grandi
le speranze sono snelle al verso 22 e immense al verso 25. quindi
questo ci dice che le promesse speranze sono arrivate alla donna
amata, quindi suggerisce l'idea di un crescendo di una connessione
Quindi rispetto all'assenza totale dei primi versi in questa parte
centrale abbiamo l'esplosione del modulo dell'amore. Al verso 29
abbiamo una ripetizione del primo verso in questo caso però la
parola è pronunciata dall'uomo invece la prima era pronunciata
dalla donna. questa parola che all'inizio era inerte e immobile
adesso ha una connessione con l’essenza, in questo modo Salinas
restituisce l'immagine finale del componimento che ha a che fare
con lo scoccare della freccia di Cupido, la quale colpisce il bersaglio
e parte l'amore che sarà poi raccontato a partire dal conferimento
successivo. bisogna capire però come funziona magnana, è fatta
di carne, quindi ha un corpo e viene poi paragonata alla corda di un
arco, la freccia è il poeta che vuole colpire la donna amata. quindi la
parola manana da sola non significa nulla e se volessimo anticipare
il discorso della freccia e dell'Arco in questo caso la parola domani
è un arco la corda di un arco senza niente l'io è la freccia e quando
i due sono insieme tutto si Popola e ci sono le speranze le
promesse e c'è l'amore.
Rafael Alberti
Nacque a El Puerto di Santa Maria nel 1902. Entra nel Partido
Comunista de Espana e partecipa alla guerra civile contro i filo
fascisti a seguito della sconfitta repubblicana durante la Guerra
civile, va in esilio ed è uno dei pochissimi che poi riuscirà a fare
ritorno in Spagna. Egli fa parte della rigenerazione del 27 e
dopo la disfatta del partito comunista, nella poesia di Alberti a
partire dal 36 la tematica dell'esilio diventa centrale, ed è
importante anche il tema del ricordo, quindi c'è il recupero del
passato in particolare del passato più lontano quindi degli anni
dell'infanzia, che diventano un modo per recuperare non solo il
proprio passato ma l'essenza dell'io a questa fase risale Retornos
de lo vivo lejano influenzata dal surrealismo.
Cal y canto è un componimento che ci permette di mettere in luce
il legame tra tradizione e innovazione. Innanzitutto tra tutte le
raccolte di Alberti questa è quella più legata alla tradizione di
Góngora in particolare questo componimento si riaggancia a una
tradizione metrica del madrigale rinascimentale ed é un genere che
spesso legato alla tematica amorosa,ma in questo caso abbiamo
una variante perché non ce la dedica ad una donna ma ad un
oggetto, il quale ci rimanda al tram quindi un mezzo di trasporto. Fin
dal titolo possiamo accogliere questo rapporto tra tradizione e
innovazione tra l'altro il fatto che il componimento abbia a che fare
con il tram ci fornisce un contesto in cui collocare il componimento
e soprattutto ci fornisce immagini che appunto fanno riferimento a
qualcosa.
Billete al madrigale
nei primi quattro versi c’è un luogo in cui il vento solleva delle torri
di luce,il poeta poi dicendo sangre ci rimanda al corpo, la luce
quindi viene percepita dal corpo, e la parola balconi ci dà la chiave
di lettura dei versi, perché i tram avevano una parte
esterna(balcone) su cui si saliva e si timbravano i biglietti. La scena
quindi inizia a essere più chiara, l'io è salito sul tram .Quindi i primi
due versi ci danno l'immagine del tram ovvero il vento causato dal
muoversi del tram che il poeta percepisce, in quanto si trova su una
zona esterna, che appunto veniva anche chiamata balcone, e l'idea
del balcone genera anche il riferimento al cuore. Al verso 5 il poeta
inizia a mettere insieme acqua mare e il petalo potrebbe riferirsi a
una parte del biglietto dove c’è scritto il nome. Quindi probabilmente
l'io sta andando ad un incontro, possiamo così immaginare che la
tematica amorosa legata al titolo sia in qualche modo vincolata
attraverso la corsa per andare all'appuntamento.
Contemporaneamente questa idea non è particolarmente chiara, e
nei versi 7 e 8 c'è l'idea di qualcosa che deve essere tagliato,
perché qui il poeta sta stabilendo un legame con i versi successivi,
e l'immagine dell'io si sovrappone a quella del fiore e del biglietto,
perché i biglietti erano spesso raccolti in placchette e quindi il loro
insieme che il poeta ha in tasca, potrebbe rimandare al libro che
egli ha in tasca. Oltretutto i biglietti avevano un colore violaceo e da
qui il possibile riferimento al fiore la violetta, ma ancora la violetta ai
tempi era usata come segnalibro, la violetta ha forma collegata a
tematiche malinconiche e amorose, quindi è probabile che con
queste immagini il poeta stia alludendo a biglietti ma anche a un
libro di poesie in particolare con tematica amorosa. Il biglietto da
una parte rimanda alla poesia, dall'altra fa parte del libro.
Desahucio
Fa parte della raccolta sobre los angeles del 1929. Il poema è stato
scritto durante una crisi esistenziale e durante questa fase, gli
angeli fanno si che il poeta lasci il mondo si certezze per entrare in
un mondo di inquietudine, depressione nel quale Alberti non si
identifica. Gli angeli sono una trasposizione dei sentimenti e delle
sensazioni del poeta, sono angeli cattivi che nascono dal suo
malessere interiore. Racconta con stile del surrealismo, immagini
oniriche, linguaggio barocco e verso libero.
Analisi poesia
Gli angeli sono i protagonisti del componimento in particolare esso
sembra legato al dubbio, in quanto non si sa se sono angeli buoni o
cattivi e nella parte finale del componimento ci sono altri dubbi, in
quanto troviamo delle domande e non sappiamo di cosa si tratta. E
gli angeli della raccolta sono quasi sicuramente forze oscure e non
sono soggette all'io perché lui non può vederli. L'incertezza viene
espressa al verso 2, e il dubbio arriva al punto che l'io non riesce a
capire se queste forze che abitano nella sua casa e anima sono
buone o no. E l'immagine del corpo disabitato è molto presente
nella poesia di Alberti , successivamente passiamo da eventi che
sono rappresentati in maniera superficiale fino a che le immagini
diventano qualcosa di terribile e ciò serve ad amplificare la
sensazione di vuoto e angoscia, e nei versi 13-16 il poeta arriva a
stabilire che gli angeli sono maligni ed hanno la sua casa cioè la
sua anima.
Luis Cernuda
Nasce nel 1902 a Siviglia. La sua educazione è rigida ed
intransigente, a causa del carattere di suo padre, un militare di
professione. Comincia a studiare giurisprudenza presso
l'Università di Siviglia, dove segue i corsi di Pedro Salinas, si
trasferisce a Madrid, dove entra in contatto con gli ambienti letterari
della città che più tardi saranno conosciuti come la "Generazione
del '27".Lavora in una libreria e si innamora del giovane Serafín,
che non ricambia l'attenzione.Benché sia definito "disadaptado" a
causa della sua omosessualità, lui non negò mai questa sua
condizione, perciò ebbe la fama di ribelle, e si ribellò alla mentalità
chiusa e bigotta della Spagna del Dopoguerra.
La poesia cernudiana è una poesia della meditazione, che segue
"quattro tappe": gli anni dell'apprendimento, la giovinezza, la
maturità e l'inizio della vecchiaia.
Alla tappa iniziale appartengono le prime poesie, che rendono
omaggio alla tradizione classica toccando alcuni temi tipicamente
cernudiani, amore ed eros in particolare. La Seconda fase (giovinezza)
rivela l'adesione di Cernuda al surrealismo. Anche se il classicista che
è sempre stato in lui spesso stempera la rottura formale, il fattore
essenziale di queste raccolte è il suo spirito di ribellione nei confronti
dell'ordine stabilito. La Terza fase inaugura Il periodo della maturità è
poesia sulla Guerra Civile,e il tono elegiaco raggiunge il suo apice.
Sotto l'influsso della lirica inglese, include monologhi drammatici.
Poi c’è l’’Ultima fase dove è evidente la sostituzione dell'anteriore
musicalità elegante con un ritmo secco, duro, e con la rinuncia ad
ogni orpello in favore del concetto.

Donde habita el olvido

È la raccolta più famosa di Cernuda, pubblicata nel 1934. Questa


raccolta di poesie appartiene alla fase giovanile dell'autore, quando ha
subito una delusione d'amore, il titolo è tratto da una strofa di
Bécquer, in Rima LXVI, in il suo quindicesimo verso, dice "dove
dimora l'oblio".L'oblio, che ovviamente produce dolore alla fine di un
amore, è l'asse attorno al quale ruota l'intera raccolta di poesie. È una
sorta di morte, una cancellazione dei ricordi che porta il poeta a
sentirsi frustrato da ciò che è rimasto di quella che una volta era una
bella sensazione.Questa è la parte negativa di amor, della
conseguenza, di ciò che rimane quando cessa di esistere.

Donde habite el olvido(poesia)

All'interno della raccolta di poesie, quella che porta lo stesso


nome del libro è la più conosciuta di tutte, ed anche quella che
condensa tutti i temi che l'autore affronta in quest'opera.I versi
sono 22 e si dividono in 6 stanze. Tuttavia, il metro non è
effettivamente lo stesso in tutti i versi, ma c'è irregolarità e
alcuni versi sono molto più lunghi di altri.Né le stanze sono tutte
uguali per numero di versi. La struttura della poesia segue uno
schema circolare il 1 verso è ripreso nell’ultimo. La poesia può
essere divisa in 4 parti: la prima dai versi 1 a 8 L'argomento
trattato riguarda la morte d'amore, una morte spirituale, ma a
causa della sua delusione in amore, l'autore non si fida più di
quel sentimento. C’è la descrizione di un giardino, ma in realtà
è un cimitero dove i suoi tormenti, soprattutto quello dell'amore
non corrisposto, vengono dimenticati, risolti.Nella seconda
parte, versi da 9 a 15 è la parte più importante della poesia in
cui il poeta dà la sua visione d’amore non vitale e felice, ma
tutto il contrario. La terza strofa inizia con En esa gran región
che dovrebbe essere il cimitero, e che fa pensare quindi
all’aldilà come una regione più vasta dove l’aggettivo gran ha
un significato concreto ma anche figurato. Questo è il luogo in
cui l’amore non potrà più ferirlo. L’amore è visto come un
angelo terribile che non potrà nascondere l’ala di acciaio nel
suo petto (usa termini delicati per esprimere questa cosa,
perché avrebbe potuto dire ferire, conficcare l’ala d’acciaio
che hanno lo stesso significato di nascondere, ma c’è una
scelta voluta nell’utilizzare un verbo che fosse meno
traumatico). L’amore è un angelo terribile con delle ali
d'acciaio.Questa visione negativa continua nella strofa
successiva dove a causa dell'amore una persona si sommette
a un'altra, quando si trovano faccia a faccia, occhi negli occhi.
E quindi l'amore è visto come una prigionia perché non è
vissuto da lui in maniera gioiosa e come un'esperienza naturale
e positiva. Infine dai versi 16 a 22 il poeta parla di voler
sbarazzarsi del sentimento d'amore, non volendo viverlo di
nuovo e che rimane solo come un ricordo.

Eras, instante, tan claro…

La poesia riflette il passare del tempo e la consapevolezza di


una passione perduta, anche se la speranza nell'amore è
ancora in vigore. Nella prima strofa si manifesta il rapido
passaggio di quel momento di desiderio che non si realizza;
l'istante in cui era così evidente l'inclinazione del poeta
svanisce, lasciandolo con le sue "vaghe voglie testarde" (vaghe
perché non sono molto chiare o definite e testarde perché
rimangono e non scompaiono, Il desiderio rimane "erretto", in
attesa di un futuro compimento.La seconda strofa introduce
l'argomento dell'autunno come simbolo del passare del tempo:
le foglie cadono dagli alberi, che si dimenticano di loro. L'uso
del verbo "desertano" carica di significato il verso finale della
quartina, sottolineando con la personificazione la componente
umana a cui si riferiscono: le foglie decidono di abbandonare
volontariamente l'albero, rifiutando così il posto e l'occupazione
che gli corrisponde, come se l'amore fosse anche un obbligo.
L'acqua scompare sotto l'autunno, ma si presenta "palida" e
"senza forza", come se mancasse dell'energia necessaria per
rafforzare e dare la vita che tradizionalmente simboleggia.Il
poeta fa un'apparizione nella terza strofa, nel mezzo di una
notte insonne." La fiamma torce la sua noia", cioè il prodotto
della noia della sua situazione statica (dare dando luce),
cambia posizione e si spegne. Considerando che era l'unica
illuminazione della stanza lascia così la lampada spenta ("già
dorme"), mentre il poeta rimane con i suoi "occhi in candela".La
disperazione e la riflessione sul passare del tempo occupano i
due versi seguenti: tutto è già molto lontano, le rose che
aprivano i loro petali sono ora morte (la fugacità della vita), ma
rimane un raggio di speranza, che è mostrato alla fine del
quarto. Il segreto delle rose, cioè il mistero che circonda
l'amore, anima per i viali "verdi", simbolo di speranza. Cioè,
anche se quell'amore è appassito, la speranza di un nuovo
amore mantiene il futuro incerto.Nello stesso senso bisogna
capire la quartina finale; la spiaggia, sotto la tempesta, sarà
una grande "solitudine di sabbia" dove l'amore si trova "in
sogno", in stato letargico, in attesa di essere svegliato.
L'ambiente sarà sfavorevole (la pioggia, la solitudine), ma il
verso finale dà la chiave: "La terra e il mare lo aspettano", la
natura tutto si aspetta quella rinascita dell'amore, che è allo
stesso tempo una rinascita della primavera che ricomincia il
ciclo.

Il teatro

Siamo nel 1800 e nella Spagna di Fernando, la crisi postbellica,


l'esilio di numerosi letterati e la diffusa censura impedirono lo
sviluppo di una vita culturale indipendente, in grado di
rinnovare il panorama teatrale. L'amnistia che consenti il ritorno
degli esiliati, e la progressiva liberalizzazione dell'attività
politica iniziò con la fine del regno di Fernando e ci fu la rapida
espansione delle nuove idee e del movimento romantico. I
primi vent'anni del secolo, segnati da eventi bellici, furono di
grande povertà, per lo scarso numero di opere originali e per il
basso livello di cultura teatrale (lo stato dei teatri, la formazione
degli attori e le rappresentazioni delle opere). L'intervento del
francese Grimaldi, a partire dagli anni '30, fu cruciale: egli,
grazie alle sue doti manageriali, riuscì a provvedere alla
preparazione di una maggiore offerta di opere e a migliorare la
professionalità degli attori e le caratteristiche tecniche dello
spettacolo. Alcuni passi importanti per migliorare la formazione
degli attori vennero fatti con la fondazione, nel 1830, del Real
Conservatorio di Maria Cristina. La lingua spagnola, i gesti, gli
affetti e le passioni diventarono oggetto di vero studio. LA
TRAGEDIA: La tragedia classica, fedele ai canoni aristotelici, è
un genere che in Spagna ha avuto poco successo durante la
seconda metà del XVIII secolo, ma che tuttavia era ancora
presente alla vigilia del romanticismo e negli anni centrali
dell'Ottocento. Durante il periodo fernandino venivano ancora
scelti i temi nazionali, che ponevano al centro dell'attenzione
drammatica un personaggio storico e leggendario, portatore
spesso di ideologie liberali. I nessi fra tragedia e dramma
risultano ancora più stretti in quegli autori che evolvono dal
classicismo al romanticismo durante le loro carriere teatrali.
Caratteristica in comune è l'arricchimento psicologico dei
personaggi tragici, che si esprimono ancora con un linguaggio
enfatico, tuttavia più attento ai moti dell'animo. Le attività
teatrali della vigilia del romanticismo toccavano numerosi
generi ed erano di diversa tendenza: accanto alla tragedia
neoclassica c'era la tragedia moderna, quindi il dramma storico
e quello romantico, infine la commedia e altri nuovi sottogeneri
che attiravano molto il pubblico, come il melodramma.
Quest’ultimo trattava spesso di opere patetiche, piene di morte
e di suicidi, di incesti, con personaggi riconoscibili nel
rappresentare il vizio, oppure la virtù e la sua ricompensa.II
nuovo testo così ottenuto approfondiva la caratterizzazione del
protagonista, ne snelliva il linguaggio rifiutando gli eccessi, le
sottigliezze e le ingegnosità barocche, potenziando di
conseguenza la funzionalità drammatica. Le opere erano così
adeguate alle esigenze estetiche e politiche del momento e
purificate dall'immoralità, quindi con un maggior contenuto
pedagogico. LA COMMEDIA: Il genere comico, in linea col
gusto dei decenni precedenti, era assai apprezzato dagli
spettatori del XIX secolo. Leandro Fernández de Moratín, che
produsse durante i primi anni dell'Ottocento gran parte delle
sue commedie (ma che per formazione appartiene alla corrente
neoclassica del secolo precedente) servi da guida alla
generazione comica di buona parte della prima metà del XIX
secolo. Egli fu preso come punto di riferimento dagli autori
comici del periodo romantico. In anni politicamente bui, fra i
vari temi suggeriti dal commediografo, quelli del matrimonio e
della famiglia furono i più utilizzati; in particolare erano presi di
mira gli eccessi sentimentali e le passioni amorose di stampo
romantico, che in realtà potevano socialmente disgreganti. La
scuola moratiniana, che si forma durante gli anni '20, si
contraddistingue per il pessimismo col quale vengono dipinte le
vicende amorose. TEATRO POST-ROMANTICO siamo a fine
1800 e agli inizi dell 1900 e si procede verso il realismo.
emerse l'alta commedia chiamata anche commedia di società,
nata come espressione della borghesia che stava prendendo in
mano le redini del potere politico.L'alta commedia nacque dal
desiderio di analizzare e di far sapere sui costumi di una
società caratterizzata dall'immortalità pubblica.L'attenzione si
concentra su passioni oscure, curando in modo pignolo
l'ambientazione scenica. Proprio allora ebbe origine l'idea che
le opere teatrali potessero servire da documento veritiero per la
conoscenza di un'epoca. Si predilige il dramma.

Luces de bohemia Esperpento

Con esso Valle-Inclán crea un nuovo genere teatrale, il


"grottesco", Esperpento ed è Max Estrella, il protagonista che
lo coniuga, e Max lo considera un modo di guardare il mondo.
C’è la descrizione di una Spagna degradata, priva di
considerazione per la gente comune e piena di corruzione.La
commedia racconta le ultime ore di vita di Max Estrella, già
vecchio, miserabile e cieco e poeta, ma il suo lavoro non ha
successo e per questo motivo non guadagna abbastanza per
mangiare. È tragico che, essendo cieco, sia l'unico
personaggio che vede la realtà, una realtà che esprime
definendo l'esperpento.Vive in una società insensibile all'opera
letteraria, non solo sua, ma anche a quella degli altri. È
accompagnato nel suo pellegrinaggio in una Madrid oscura da
Don Latino de Híspalis, i due escono di casa e nei loro dialoghi,
esprimono magistrali critiche alla cultura ufficiale e alla
situazione sociale e politica di una Spagna condannata a non
riconoscere le sue grandi menti.L'opera diventa una tragica e
grottesca parabola dell'impossibilità di vivere in un Paese
informe, ingiusto e opprimente. Nelle opere appare anche un
gruppo di giovani modernisti, che ridono, prendono in giro la
società. Sono gli unici che stimano Max come poeta e lo
apprezzano. Appaiono personaggi della classe bassa
madrilena, tutti caricaturali, deformati, al fine di evidenziare il
male, l'assurdità della Spagna, i suoi costumi e la sua gente.
Durante tutta l'opera il poeta stilizza grottescamente la Spagna
e i suoi abitanti. Lui è in ogni momento impersonale e obiettivo.
Non aggiunge alcun vizio alla società spagnola.
Semplicemente deforma quelli che ha già.I personaggi e le
situazioni in cui si trovano non sono inventati ma presi dalla vita
reale e sottoposti a un processo di deformazione. Valle nel
deformarli li ha resi esperpentici.L’azione si svolge in un giorno
e gli atti sono 15, la storia si conclude con la morte di Max.
Escena duodécima qui troviamo Max e Don Latino che hanno
una conversazione d'opinione, quindi è logico che prevalga la
funzione espressiva del linguaggio che si basa su un linguaggio
referenziale in molti casi per alludere ad aspetti reali e oggettivi
all'interno dell'opera. La scena è importante perché qui
troviamo la definizione del termine Esperpento quindi una
visione diversa della realtà una sorta di deformazione della
realtà.

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