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Alessandro Manzoni

Alessandro Manzoni nasce a MIlano nel 1785 da Giovanni Verri e GIulia Beccaria che era
figlia dell'illuminista Cesare Beccaria che scrisse il famoso trattato dei delitti e delle pene.
Alessandro fu frutto di un tradimento in quanto GIulia era legata in matrimonio con Pietro
Manzoni che volle comunque riconoscerlo come suo figlio. Nel 1792 Giulia e Pietro
divorziano e il bambino inizia un viaggio durato fino al 1801 nel collegio dei Padri Somaschi
e dei Barnabiti. Dopo questo primo periodo vive nella casa paterna dove ebbe
un'educazione repressiva, ciò lo portò ad avere idee giacobine (sostenevano la democrazia,
il centralismo e lo statismo) e si avvicinò anche al Neoclassicismo. Raggiunta la 20esima età
va a Parigi dalla mamma che si era risposata con il nobile Carlo Imbonati che morì poco
dopo lasciandole buona parte dell’eredità. Si trattiene per un breve periodo in Francia dove
stringe nuove amicizie ma decide di tornare a MIlano dove conosce Enrichetta che poi
sposa prima con il rito calvinista. Si trasferiscono a Parigi dove nasce la loro prima figlia,
Giulietta Da lì a poco la moglie si avvicina e fa avvicinare Manzoni alla fede cattolica ed
infatti nel febbraio del 1810 si risposano ma tramite il rito vaticano, questo cambiamento lo
porta a riflettere sulle sacre scritture e su ciò che diceva il giansenismo. Nel 1813 torna a
Milano dove compra una casa a Via Morone che alternerà con la villa di Brusuglio (ereditata
dal 1 marito della mamma) fino alla sua morte. Partecipa attivamente alla caduta di
Napoleone dove appunto si schiera con il Regno D’italia che successivamente si rivela un
fallimento, dopo questo episodio Manzoni non partecipa più alla vita sociale e si dedica alla
poesia di argomento religioso e così scrive gli Inni Sacri. Dal 1815 produce i suoi capolavori
ma solo dopo la morte di Napoleone compone il cinque maggio che si intreccia alla prima
stesura dei promessi sposi chiamata fermo e lucia, solo dopo 6 anni si decide a pubblicare i
promessi sposi. Subito dopo parte per Firenze per sciacquare i panni in arno appunto per
rendere il più inclusivo possibile il suo romanzo. Dopo ciò ebbe tanti eventi tortuosi, dove
vide morire molti componenti della sua famiglia, superato i lutti MAnzoni decide di sposare
Teresa Borri anch’essa vedova e grazie a questo nuovo legame ritrova la serenità e decide
di dedicarsi alla riscrittura dei promessi sposi. Questa edizione la fece illustrata in quanto
pensava che le immagini avrebbero aiutato a far orientare il lettore ma avendo un costo più
alto fu un fiasco . Nel 1848 durante le 5 giornate si schiera a favore degli insorti dopo il figlio
combatte e muore prigioniero.
le opere
Nel periodo giovanile Manzoni in quanto affascinato da un Neoclassicismo con delle
venature giacobine compone le terzine del trionfo della libertà. Scrive anche lodi, illidi e
satirici. Uno dei più significativi è il carme scritto in memoria di Carlo Imbonati. L’ultimo
poema neoclassicismo fu Urania di cui ne era scontentissimo

gli inni sacri


Gli Inni sacri sono la prima opera scritta dopo la conversione. Di dodici componimenti
previsti ne furono portati a compimento solo cinque che sono:
● la Resurrezione
● il nome di Maria
● il Natale
● La Pentecoste
● La Passione
Questi rappresentano i diversi momenti della liturgia e sono visti come la risposta risolutiva
ai grandi tempi tragici.Con gli Inni Sacri egli si discosta dal classicismo e dalla poesia di
stampo alfieriano; Manzoni infatti vuole esprimere “temi popolari” attraverso la forma
dell’inno.

le odi civili
Furono composte tra il 1812 e il 1822. Le odi trattano di argomenti civili non sempre uguali
ma che accomunano la riflessione sulla storia dell’uomo e sull’intervento divino in essa

epistolario
L'epistolario è la collezione di 1800 lettere in cui noi riusciamo a vedere la vera personalità
dell’autore in quanto molte volte la personalità è architettata, ad esempio nei ritratti volevano
far capire alcune loro passioni o abitudini.

i promessi sposi

la scelta del romanzo


Manzoni sceglie il romanzo in quanto voleva rivolgersi a più persone possibili anche se a
quei tempi il genere del romanzo veniva posto sul fondo nei metodi di scrittura in quanto
considerato un genere d'intrattenimento invece Manzoni lo sceglie anche per uno scopo
civile e pedagogico della letteratura in cui tramite il racconto dei personaggi lui cercava di
formare al meglio la nuova classe dirigente. Il tipo di romanzo che sceglie è quello storico in
cui lui poteva dare un quadro generale della lombardia del 1600 senza essere censurato.
A differenza dei romanzi di Scott, l'opera manzoniana non presenta avventure
rocambolesche anche se il romanzo gira intorno al tentato rapimento di una fanciulla da
parte di un nobile
fasi di composizione
1. fermo e lucia: Manzoni inizia a lavorare al romanzo il 24 aprile 1821 ma con molte
pause in cui l’autore si dedica a completare altre opere come il cinque maggio,
l’adelchi e la pentecoste. Alla fine compose 37 capitoli divisi in 4 tomi in cui si narrava
la storia di fermo e lucia
2. la ventisettana: Subito dopo aver pubblicato la 1 stesura Manzoni in seguito a molti
ripensamenti decide di riscriverlo con delle differenze sostanziali infatti elimino e
ridusse gli episodi più scandalosi, inserì personaggi cruciali e rinomino Fermo con
Renzo, rimodellò la fuga dal paese e poi cambiò il carattere del narratore che lo0
fece diventare più ironico.
3. la quarantana : Convinto che il fiorentino sia la lingua adatta al suo romanzo,
Manzoni inizia una nuova revisione della Ventisettana. Per dieci anni, come lui
stesso afferma, lavora a risciacquare i panni in Arno e finalmente, fra il 1840 e il
1842, dà alle stampe l'edizione definitiva dei Promessi sposi, detta Quarantana.

I promessi sposi oltre che in italia furono tradotti anche nelle principali lingue ed ebbero un
successo straordinario. Da allora ad oggi lo studio di questo romanzo ha rappresentato un
pilastro fondamentale dell’educazione linguistica e letteraria nazionale.

il racconto dei promessi sposi


nell’introduzione del romanzo (scritta in corsivo) Manzoni racconta di avere trovato un
manoscritto 600esco in cui si narrava una “bella storia” e proprio per questo decide di
riscriverla utilizzando un altro stile in quanto per lui il linguaggio usato in precedenza era
antiquato per l’epoca in cui viveva. In realtà I Promessi Sposi sono frutto di fantasia di
Manzoni e il ritrovamento di un antico manoscritto è soltanto un'invenzione dell'autore
milanese. L'espediente letterario serviva al Manzoni per attirare più pubblico.

la trama
Il romanzo racconta di un amore combattuto dove i due promessi sposi ( Renzo e Lucia)
stanno per sposarsi ma un signorotto per un capriccio di seduzione decide di perseguitare
Lucia e così i due innamorati sono costretti a scappare e a dividersi fin quando non si
creeranno le condizioni favorevoli per il loro ricongiungimento.
Tutta la vicenda si può suddividere in 7 macrosequenze

1. sto matrimonio non s’ha da fare: comprende i primi 8 capitoli e parla del
matrimonio che viene interrotto (novembre 1628) e così i due fidanzati scappano.
Lucia si rifugia nel monastero di clausura di monza e Renzo va a Milano
2. monaca di monza: comprende i capitoli 9 e 10 e racconta una breve biografia sulla
monaca di monza ( gertrude)
3. le avventure di renzo a Milano: va dal capitolo 11 al capitolo 17 e racconta della
situazione di Milano ( in quanto c’erano i tumulti popolari perché a causa della
carestia il prezzo del pane era aumentato) in cui Renzo viene accusato e
perseguitato ingiustamente dalla polizia ed è costretto a scappare da MIlano ed
andare in un paesino vicino Bergamo dove lo ospiterà Bartolo (il cugino).
4. il romanzo dell’innominato: va dal capitolo 18 al capitolo 26; in questi capitoli si
narrano i loschi piani di Don Rodrigo per la persecuzione di Lucia che poi viene
rapita dall’innominato con l’aiuto della monaca di Monza. Ma il piano non va a buon
fine in quanto L’innominato ha una conversione religiosa grazie anche al cardinale di
Milano e così Lucia sfugge di nuovo alle grinfie di Don Rodrigo e si rifugia presso la
famiglia più potente di Milano. Ma c’è il problema che Lucia per farsi risparmiare
dall’innominato decide di fare voto di castità
5. i capitoli storici: vanno dal capitolo 23 fino al 32esimo e narrano le vicende
successe tra il 1629/1630 in cui il nord italia subisce i 3 flagelli che sono la guerra, la
peste e la carestia
6. Renzo in cerca di Lucia: va dal capitolo 33 al 36esimo e parla di Renzo che
approfittando della situazione di anarchia totale per andare a cercare Lucia che
troverà convalescente ( perchè si era ammalata di peste) e così grazie i due fidanzati
si ritrovano e grazie all'aiuto di Cristoforo, Lucia sistema anche il problema del voto di
castità
7. il matrimonio s’ha da fare: sono gli ultimi due capitoli in cui grazie allo morte di Don
Rodrigo i due innamorati possono tornare al loro paese e sposarsi. Dopo il
matrimonio vanno a vivere in un paesino vicino Bergamo dove creano la loro famiglia

i personaggi
i personaggi del romanzo si dividono in due gruppi principali che sono:
● protagonisti Renzo e Lucia
● antagonista che è Don Rodrigo
poi c'è un sotto gruppo che parla degli aiutanti della storia, che sono:
● padre cristoforo è un frate cappuccino
● Federigo Borromeo cardinale di Milano
● Agnese madre di Lucia
● Conte Attilio cugino di Don Rodrigo e aiutante nelle sue malefatte
● Conte Zio potente rappresentante del potere politico
● Don Abbondio curato del paese
poi ci sono due personaggi che nel corso della storia cambiano
● monaca di monza che passa dall’essere un aiutante dei protagonisti ad essere un
antagonista
● l’innominato che diventa un aiutante dei protagonisti

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