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1 L’EDUCAZIONE NEI
COLLEGI
2 LE PRIME POESIE 3 GLI ANNI A
PARIGI
4 IL MATRIMONIO E LA
CONVERSIONE
Nasce a Milano nel 1785 da Comincia a scrivere versi di Nel 1805 raggiunge la madre a Nel 1808, anche per
Giulia Beccaria, figlia di Cesare spirito democratico, Parigi, quando il compagno, iniziativa della madre, sposa
(l’autore di Dei delitti e delle stilisticamente vicini al Carlo Imbonati, è da poco con rito civile Enrichetta
pene) e Pietro Manzoni. Viene Neoclassicismo: il Trionfo della scomparso. Blondel, calvinista, figlia di un
affidato a una balia di libertà, l’Adda, i Sermoni, banchiere ginevrino.
provincia, rimanendo privo di Urania.
legami con la famiglia. Scrive il carme In morte di Dopo il matrimonio,
Carlo Imbonati. recupera il suo sentimento
Viene educato in diversi collegi In tutti questi componimenti religioso, anche perché
religiosi lombardi, dove si prevale il rifiuto di ogni forma di Riallaccia un legame profondo Enrichetta si avvicina al
appassiona di autori classici letteratura estetizzante e fine a con la madre ed entra in cattolicesimo.
(soprattutto Virgilio e Orazio) e sé stessa. contatto con l’ambiente degli
si accosta al pensiero di eredi dell’Illuminismo (i Nel 1813 acquista il
Cuoco, Parini, Alfieri, Foscolo e cosiddetti idéologues), con palazzo di via Morone, a
Monti (a cui fa leggere le sue l’intellettuale Claude Fauriel e Milano, dove si trasferisce
prime composizioni). con altri importanti filosofi con la famiglia.
parigini.
ALESSANDRO MANZONI: LA VERITÀ DEL CUORE E IL DOVERE DELLE PAROLE / UN RIVOLUZIONARIO SENZA CLAMORI
1 LA STAGIONE DELLE
GRANDI OPERE
2 IL 1821 3 L’IDEA DI UN
ROMANZO
Dopo la conversione, rifiuta gli Si mostra attento agli Nel 1821 inizia a concepire
scritti precedenti e concepisce le avvenimenti politici: compone l’idea di un romanzo. Si ritira a
opere maggiori, rifondando i l’ode Marzo 1821, la poesia Il Brusuglio e avvia la prima
principali generi letterari. cinque Maggio, la tragedia stesura del Fermo e Lucia, che
Adelchi (che termina nel lo impegnerà fino al 1823.
Pur lavorando in stretta
1822).
riservatezza, si sente vicino ai Sempre nel 1823 scrive la
romantici milanesi. Nel 1822 pubblica il Discorso Lettera al marchese Cesare
sopra alcuni punti della Storia d’Azeglio sul Romanticismo,
Tra il 1812 e il 1813 avvia la stesura
longobardica in Italia, dove in cui esprime la sua
degli Inni sacri; tra il 1814 e il 1815
sono evidenti la separazione adesione al Romanticismo.
compone due canzoni patriottiche;
nel 1816 scrive la tragedia storica Il tra invasori longobardi e popolo Intraprende una profonda
conte di Carmagnola; nel 1819-20, latino, l’interesse per le revisione del Fermo e Lucia,
gli scritti Osservazioni sulla morale persone comuni che subiscono che porterà, nel 1827, alla
cattolica e Lettre à Monsieur gli eventi della storia, lo studio prima edizione dei Promessi
Chauvet sur l’unité de temps et de del particolare per descrivere il Sposi (la ‘‘Ventisettana’’). Il
lieu dans la tragédie contesto storico. successo è clamoroso.
ALESSANDRO MANZONI: LA VERITÀ DEL CUORE E IL DOVERE DELLE PAROLE / UN RIVOLUZIONARIO SENZA CLAMORI
L’ESAURIRSI
1 IN TOSCANA 2 I LUTTI E IL
NUOVO MATRIMONIO
3 DELL’ATTIVITÀ
CREATIVA
4 LA CONSACRAZIONE
Nel 1827 soggiorna con Nel 1833 subisce la perdita di Esaurisce la sua fase Nel 1861 resta nuovamente
la famiglia in Toscana, Enrichetta; l’anno successivo creativa, preferendo vedovo.
dove si occupa della quella della figlia ventisettenne dedicarsi a studi filosofici, Con l’unità nazionale la sua
revisione linguistica del Giulietta. storici e linguistici. fama cresce e nel 1860 è
romanzo, che porterà nominato senatore.
alla versione definitiva Nel 1837 sposa in seconde
del 1840 (la Durante i moti del ’48 viene Nel 1870 accetta la presa di Roma
nozze Teresa Borri, vedova
‘‘Quarantana’’). eletto Deputato alla Camera da parte delle truppe italiane e la
Stampa.
subalpina, ma rinuncia fine del potere temporale dei papi.
Compone il trattato Della lingua all’incarico. Si ritira sul lago
Maggiore, dove rafforza il Accetta la presidenza della
italiana, rimasto incompiuto, e la
legame con il sacerdote Commissione per l’unificazione
Storia della colonna infame,
Antonio Rosmini. linguistica, dai cui lavori emerge
pubblicata nel 1842, insieme alle
Dell’unità della lingua e dei mezzi
ultime dispense della
Nel 1849 inizia il dialogo di diffonderla.
Quarantana.
Dell’invenzione e il saggio Muore nel 1873.
Del romanzo storico.
Il pensiero e la poetica:
il ‘‘vero’’ della storia e del cuore
ALESSANDRO MANZONI: LA VERITÀ DEL CUORE E IL DOVERE DELLE PAROLE / IL PENSIERO E LA POETICA:
IL ‘‘VERO’’ DELLA STORIA E DEL CUORE
ILLUMINISMO ROMANTICISMO
• no particolare originalità
CARATTERISTICHE • principi democratici e libertari • letteratura in grado di agire nella società
• forme neoclassiche
Il Trionfo della libertà (1801) In morte di Carlo Imbonati (1805-06) Riflessione sui limiti oggettivi della
• invettiva contro papato e clero • motivo conduttore: il vero
lingua letteraria: c’è un divario
• immagini e stilemi neoclassici • accordo tra ragione e sentimento (‘‘sentir e
enorme tra lingua parlata e lingua
meditar’’: l’una acquisisce le caratteristiche scritta, che è quasi morta.
dell’altra, per arrivare a una sintesi superiore)
Occorre un nuovo linguaggio
letterario, meno raffinato e più
autentico.
OPERE
Urania (1806 - 1809) Occorre definire con precisione i
• ispirata alla poesia didascalica
contenuti della letterature e le forme
di Monti con cui esprimerli.
• rifiuto della precettistica
retorica
• ispirazione etica di ispirazione
pariniana
ALESSANDRO MANZONI: LA VERITÀ DEL CUORE E IL DOVERE DELLE PAROLE / IL PENSIERO E LA POETICA:
IL ‘‘VERO’’ DELLA STORIA E DEL CUORE
?
SIGNIFICATO I TEMI LA FORMA
La lirica di Manzoni: Tema centrale degli Inni è il ‘‘vero’’ incarnato nel messaggio Le novità formali sono sorprendenti:
• riflette l’autenticità della sua cristiano. Il vero ha: • l’io lirico si espande in una coralità
conversione, ma non è l’effusione • una connotazione storica che rispecchia l’intera comunità dei
di un’esperienza interiore • una connotazione morale. fedeli
• definisce una fede radicata nella • la comunità è costituita dal popolo, a
comunità, ma che non è Il ripetersi delle liturgie nel tempo storico umano fornisce ai fedeli cui occorre rivolgersi con un
l’esaltazione romantica dello l’occasione di rinnovare la memoria della loro promessa di fede. apparato linguistico di facile
spontaneismo popolare o Oggetto degli Inni sono proprio i tempi dell’anno liturgico: comprensione:
dell’irrazionalità • La Risurrezione - non ci sono riferimenti mitologici
• non è legata al contesto politico. • Il nome di Maria - il linguaggio è solenne, ma non
• Il Natale impervio, è nobile, ma non aulico
La religione diventa il nuovo orizzonte
per realizzare l’utilità e il bene • La Passione -il ritmo è cantabile, popolare:
collettivo. • La Pentecoste. settenari, decasillabi, ottonari,
metri facilmente memorizzabili.
Altri sette componimenti, previsti in origine, non vengono realizzati.
La lirica civile:
le canzoni e le Odi
ALESSANDRO MANZONI: LA VERITÀ DEL CUORE E IL DOVERE DELLE PAROLE / LA LIRICA CIVILE: LE CANZONI E LE ODI
LE DUE CANZONI
Aprile 1814
• avviata dopo l’abdicazione di Napoleone
• auspica che l’Italia possa riconquistare la propria libertà; la speranza viene delusa: gli
Austriaci tornano infatti a Milano
Il proclama di Rimini
• trae spunto dall’appello che il re di Napoli Gioacchino Murat rivolge ai popoli italiani, affinché
insorgano contro il dominio asburgico
ALESSANDRO MANZONI: LA VERITÀ DEL CUORE E IL DOVERE DELLE PAROLE / LA LIRICA CIVILE: LE CANZONI E LE ODI
Marzo 1821
• viene composta sull’onda dell’entusiasmo scatenato dai moti piemontesi, con il tentativo di
Carlo Alberto di annettere al suo regno la Lombardia, che sarebbe così passata dal dominio
asburgico a quello dello Stato sabaudo
• Manzoni immagina l’esercito piemontese che sta per oltrepassare il Ticino e sostenere i
moti antiaustriaci: in realtà l’impresa non avvenne mai
Il cinque maggio
• viene composta all’arrivo della notizia della morte di Napoleone
• Napoleone è un protagonista sconfitto, ma si apre per lui lo spiraglio della Grazia, che ne
illumina la fine
• l’ode, di fatto, può essere assimilata a un inno sacro, per il ruolo che viene affidato alla
Provvidenza
Le tragedie
ALESSANDRO MANZONI: LA VERITÀ DEL CUORE E IL DOVERE DELLE PAROLE / LE TRAGEDIE
LA TRAGEDIA MANZONIANA
LA LINGUA
La forma della messa in scena non può essere aristocratica ed elitaria: no al modello alfieriano
dominante. I personaggi devono esprimersi in modo comprensibile, parlare a un pubblico più
vasto.
ALESSANDRO MANZONI: LA VERITÀ DEL CUORE E IL DOVERE DELLE PAROLE / LE TRAGEDIE
ADELCHI
LA COMPOSIZIONE LE OPPORTUNITÀ
Adelchi viene composta tra il novembre del 1820 e La scelta di ambientare la tragedia in età longobarda offre all’autore notevoli opportunità:
l’aprile del 1821.
La tragedia rappresenta la prova più matura di • proiettare su uno sfondo medievale uno scontro tra popoli di vivissima attualità
Manzoni tragediografo, ma, contemporaneamente, • mettere in scena un tema conosciuto e approfondito grazie al confronto con il giovane storico
anche il punto di crisi della sua scrittura poetica. Augustin Thierry: la teoria delle razze contrapposte
La versione definitiva viene pubblicata nel 1822. • dare attenzione al volgo, che viene posto al centro della scena
• descrivere un dilemma interiore: quello del principe Adelchi, combattuto tra il dovere
dell’obbedienza al potere e la consapevolezza che l’impresa voluta da suo padre non sia né
giusta né gloriosa. Adelchi combatte a fianco del padre, ma patisce la realtà storica che lo
vede dalla parte degli usurpatori. L’accettazione di una legge superiore diventa per il cristiano
strumento di salvezza: la sventura è manifestazione della provvidenza.
La teoria delle razze contrapposte riconduce le differenze di classe della società francese a una distinzione su
base etnica, istituitasi con le invasioni barbariche.
ALESSANDRO MANZONI: LA VERITÀ DEL CUORE E IL DOVERE DELLE PAROLE / LE TRAGEDIE
772-774: lo scontro tra Desiderio, re dei Longobardi e Carlo Magno, re dei Franchi, si fa sempre più
acceso.
Carlo Magno, che ha sposato Ermengarda, la figlia di Desiderio, ripudia la moglie e intima ai Longobardi di
restituire le terre della Chiesa che occupano indebitamente.
Ermengarda, disperata, si ritira in convento. Desiderio aspira alla vendetta, mentre il figlio, Adelchi, è
contrario alla guerra. Eppure, non può opporsi in quanto vincolato dal legame col padre e dalla
responsabilità di difendere il suo popolo.
Inizialmente Adelchi riesce a respingere le truppe di Carlo, ma quando in suo aiuto sopraggiunge il
diacono Martino, che gli suggerisce come aggirare le forze longobarde, tutto è perduto.
I Franchi dilagano in Italia, fanno prigioniero Desiderio e occupano Verona.
Ermengarda, venuta a conoscenza delle nuove nozze di Carlo, muore di dolore. Adelchi, ferito, viene
condotto di fronte a Carlo: lo supplica di essere clemente col padre. Prima di morire, il valoroso Adelchi
consola il genitore.
I promessi sposi: il romanzo
dallo ‘‘scartafaccio’’ al silenzio
ALESSANDRO MANZONI: LA VERITÀ DEL CUORE E IL DOVERE DELLE PAROLE / I PROMESSI SPOSI: IL ROMANZO DALLO ‘‘SCARTAFACCIO’’ AL
SILENZIO
Il manoscritto dell’Anonimo: il narratore dice di aver trovato uno ‘‘scartafaccio’’, con una storia molto bella, che decide
di riscrivere con un linguaggio più adatto a un pubblico moderno.
L’antefatto: il matrimonio contrastato (capitoli I-VIII): il filatore Renzo è promesso a Lucia, ma il signorotto del luogo,
don Rodrigo, se ne invaghisce e scommette di farla sua. Il parroco, Don Abbondio, sotto minaccia, si rifiuta di celebrare le
nozze. Nonostante il consulto con l’avvocato Azzecca-garbugli, l’intervento di padre Cristoforo e un tentativo di
matrimonio ‘‘a sorpresa’’, la funzione non si celebra.
Lucia e la madre, Agnese, si rifugiano a Monza, in convento; Renzo va a Milano.
Le disavventure dei due promessi: Gertrude e i tumulti di Milano (capitoli IX-XVII): il narratore si focalizza sulla vita
infelice di Gertrude, monaca senza vocazione; intanto Renzo, a Milano, resta coinvolto nei tumulti di piazza.
La conversione dell’innominato (capitoli XVIII-XXVII): Don Rodrigo si rivolge all’innominato, che fa rapire Lucia. Dopo
le suppliche della giovane, l’innominato si pente e la affida al cardinale Federico Borromeo. Lucia viene ospitata nella
casa di don Ferrante e donna Prassede.
La peste (capitoli XXVIII-XXXIII): scoppia la peste. Don Abbondio, Agnese e Perpetua trovano rifugio nel castello
dell’innominato. Renzo torna al paese; saputo che Lucia è a Milano, decide di andare a cercarla.
Un epilogo senza idillio (capitoli XXXIV-XXXVIII): Renzo si ammala, ma guarisce. Nel lazzaretto di Milano trova Lucia,
guarita da poco, e don Cristoforo, che invoca il perdono di Renzo per don Rodrigo morente e scioglie il voto di castità
fatto da Lucia. I due giovani possono finalmente sposarsi.
ALESSANDRO MANZONI: LA VERITÀ DEL CUORE E IL DOVERE DELLE PAROLE / I PROMESSI SPOSI: IL ROMANZO DALLO ‘‘SCARTAFACCIO’’ AL
SILENZIO
Manzoni tratta il tema del la consultazione di una serie la prima stesura è un la narrazione, in tre tomi, si grazie al suo viaggio a
rapporto tra storia e di opere storiche fornisce lo laboratorio aperto: l’autore fa più continua, sciogliendo Firenze l’autore viene in
invenzione e quello spunto per iniziare il scrive sulla pagina sinistra, la struttura a episodi contatto con la vera lingua
dell’inverosimiglianza del romanzo lasciando la destra per le caratteristica della versione parlata
genere romanzesco correzioni; alla stesura precedente inizia la revisione linguistica
collaborano, con letture e cambia la struttura della dell’opera (la ‘‘risciacquatura
suggerimenti, Claude Fauriel in Arno’’)
vicenda, con un taglio
e Ermes Visconti
drastico delle vicende della viene inserita un’appendice,
l’opera prevede quattro tomi, monaca di Monza Storia della colonna infame,
condizionati dal romanzo che illustra l’ingiusto
la lingua è meno ibrida e
settecentesco: digressioni, processo di due presunti
trova il suo baricentro nel
riflessioni dell’autore, fiorentino untori
ambientazione drammatica
le digressioni vengono vengono aggiunte le
la lingua tenta una sintesi tra illustrazioni di Francesco
contenute, il montaggio delle
lombardismi, francesismi, Gonin
vicende è maggiormente
latinismi; abbondano i
incrociato
neologismi
ALESSANDRO MANZONI: LA VERITÀ DEL CUORE E IL DOVERE DELLE PAROLE / I PROMESSI SPOSI: IL ROMANZO DALLO ‘‘SCARTAFACCIO’’
AL SILENZIO
I PERSONAGGI
ruoli non predefiniti
UN ROMANZO DI FORMAZIONE?
IL ROMANZO E LA STORIA
L’EVOLUZIONE DELL’ANONIMO
Nel Fermo e Lucia l’Anonimo è impassibile, unicamente portatore di una testimonianza
oggettiva. Successivamente, si delinea come uomo anziano, che riporta fatti narrati da
altri. Infine, si denota come amico di Azzecca-garbugli, diventando personaggio interno
I DUE NARRATORI al racconto.
L’IO NARRANTE
La voce narrante è garante della corretta interpretazione delle vicende. Sottopone a
verifica la storia dell’Anonimo, ricorrendo all’accertamento storico.
L’IRONIA
L’AMORE
La mancanza di una tradizione romanzesca in Italia comporta l’assenza di un codice linguistico già codificato.
Inoltre, la lingua in Italia presenta una notevole frammentazione dovuta alle numerose varietà regionali,
oltre che una distanza tra forma parlata e forma scritta.