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A Parigi Manzoni incontra Claude Fauriel, suo punto di riferimento costante. Alessandro
Manzoni in seguito manifesta la sua insoddisfazione per l'Illuminismo e i suoi esiti, e
alimenta il suo desiderio di aderire a valori che fossero assoluti e collettivi, ponendo così
le premesse per quel clima spirituale e intellettuale, che lo porterà alla conversione sia
di tipo religioso, sia intellettuale del 1810.
Nel 1808 Manzoni si sposa a Milano con Enrichetta Blondel con rito calvinista (Enrichetta
proveniva da una famiglia di fede calvinista). Enrichetta Blondel entra in contatto la fede
cattolica e si converte. Nel 1810 viene celebrato nuovamente il matrimonio
con Manzoni secondo il rito cattolico. Nello stesso anno Enrichetta e Alessandro
assistono al matrimonio tra Napoleone e Maria Luigia d'Austria. Nel trambusto della
festa Manzoni perde di vista la moglie, e viene colto da una crisi d'angoscia, crisi che da
allora lo accompagneranno sempre sotto forma di agorafobia. A quanto si
racconta Manzoni si sarebbe rifugiato nella chiesa di San Rocco e per la prima volta
avrebbe pregato Dio.
Del resto quella di Parigi fu solo una delle numerose crisi di panico che afflissero
Alessandro Manzoni. Lo scrittore era perseguitato da attacchi di panico e crisi nervose
che cercava di combattere concedendosi lunghe passeggiate. Come se non bastasse,
Alessandro Manzoni era balbuziente, soprattutto quando era costretto a parlare in
pubblico.
Fra il 1840 e il 1842 Alessandro Manzoni pubblica I Promessi Sposi nella loro edizione
definitiva. Ma l'elaborazione del romanzo che lo fa fatto diventare un punto di
riferimento letterario imprescindibile, è già iniziata negli anni che vanno dal 1812 al
1827. Sono quegli gli anni più fertili della sua produzione artistica.
Oltre a I promessi sposi, Alessandro Manzoni ha scritto altre opere celebri: su tutte
l’ode 5 maggio, composta nel 1821 per celebrare Napoleone nell’anno della sua morte.
Ci sono poi gli Inni sacri, composti tra il 1812 e il 1815, importanti perché sanciscono il
definitivo avvicinamento dello scrittore alla religione.
Altre opere importanti sono Il conte di Carmagnola, tragedia composta tra il 1816 e il
1820 e l’Adelchi (1820-1822) tragedia ambientata nell’Italia dei longobardi.
Alessandro Manzoni giocò un ruolo chiave nel definire una lingua che accomunasse tutti
gli italiani da nord a sud, tanto che nel 1860 viene insignito della carica di senatore del
Regno ed entrò a far parte della commissione parlamentare sulla lingua, a cui contribuì
con la relazione Dell’unità della lingua e dei mezzi per diffonderla.
Morì il nel 1873 per una meningite, causata da un trauma cranico riportato nel mese di
gennaio, quando lo scrittore cadde all’uscita della chiesa di San Fedele a Milano e sbatté
violentemente la testa contro uno scalino. Da quel giorno le sue condizioni peggiorarono
fino al 22 maggio dello stesso anno. Al funerale parteciparono le più grandi autorità
dell’epoca. Se ne era andato uno dei padri della lingua italiana.