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VITA MANZONI

Alessandro Manzoni (Alessandro Francesco Tommaso Antonio Manzoni) nasce il 7 marzo 1785, a Milano.
E’ ufficialmente figlio di Giulia Beccaria e di Pietro Manzoni, ma si ritiene che il padre naturale del Manzoni
fosse Giovanni Verri.
Nel 1792, Giulia Beccaria si separa dal marito e si trasferisce con Carlo Imbonati, prima in Inghilterra, poi
a Parigi.
Nel 1801, dopo aver ricevuto una prima istruzione in vari collegi tra Como e Milano, Alessandro
Manzoni torna a vivere in casa paterna, a Milano, dove inizia a frequentare l’ambiente letterale lombardo,
e conosce, tra gli altri, Ugo Foscolo e Vincenzo Monti.

Nel 1805 muore Carlo Imbonati, e Giulia Beccaria ne eredita il patrimonio. Alessandro Manzoni si


trasferisce a Parigi con la madre, e compone “In morte di Carlo Imbonati”. La madre lo introduce nel
circolo intellettuale parigino, dove stringe amicizia in particolare con Claude Fauriel.
Nel 1808 sposa Enrichetta Blondel (con la quale avrà 10 figli) , con rito calvinista, secondo la religione della
famiglia di lei, ma solo due anni dopo il matrimonio viene nuovamente celebrato con rito cattolico. Il 1810
è, infatti, l’anno della conversione al cattolicesimo per la coppia; nel loro cammino spirituale avrà
particolare importanza l’abate Eustachio Degola. Nel giugno di questo stesso anno, il Manzoni si trasferisce
definitivamente a Milano con la famiglia.
Tra il 1816 e il 1823 scrive alcune tra le sue opere più famose: Il conte di Carmagnola nel 1820, Marzo
1821 (con cui saluta l'arrivo delle truppe piemontesi), Il 5 maggio (per la morte di Napoleone);l’ Adelchi nel
1822 tra il 1821 e il 1823, in particolare, scrive il romanzo Fermo e Lucia, prima stesura di quello che
diventerà, poi, I Promessi Sposi.
Nel 1827 il romanzo, revisionato rispetto alla prima versione, esce col titolo GLI SPOSI PROMESSI. Non è
però ancora la stesura definitiva, perché nel 1840 esce l’edizione definitiva che noi tutti conosciamo cioè I
Promessi Sposi .
Nel Natale 1833 e negli anni seguenti, il Manzoni è colpito da gravi lutti, la morte di Enrichetta, della
primogenita, Giulia, e di altri figli. Alla moglie lo scrittore dedica l’inno sacro Natale 1833.
Nel 1837 si sposa con Teresa Borri, e negli anni successivi intensifica il lavoro di revisione del romanzo; nel
1840 esce definitivamente I Promessi Sposi.
Nel 1860 Alessandro Manzoni viene nominato Senatore del Primo Parlamento d’Italia, percendo un
vitalizio, e nel 1861 partecipa alla seduta di proclamazione del Regno d’Italia. Poco riceve l’incarico di
presidente della commissione per l’unificazione della lingua italiana, e nel ’65 vota per il trasferimento
della capitale da Torino a Firenze.
Nel Marzo 1873 Alessandro Manzoni cade, battendo la testa contro uno scalino, e dopo una lunga agonia,
il 22 maggio dello stesso anno muore.

TRAMA I PROMESSI SPOSI

La storia si svolge in Lombardia, durante l'occupazione spagnola, tra il 1628 e il 1630.

I due protagonisti, Lucia Mondella e Renzo Tramaglino, sono promessi sposi, ma a Don Abbondio, il prete
che deve celebrare il loro matrimonio, viene ordinato di non farlo: Don Rodrigo infatti, signorotto locale, si
è invaghito di Lucia e non vuole che la giovane sposi Renzo.

Quest'ultimo chiede consiglio ad un avvocato – l'Azzeccagarbugli – che però rifiuta di aiutarlo per paura di
Don Rodrigo. Allora Renzo si rivolge a fra Cristoforo, un frate cappuccino che si reca al palazzo di Don
Rodrigo per farlo rinunciare al suo proposito.
Anche Fra Cristoforo fallisce e Renzo e Lucia, dopo alcune vicissitudini (tentativo di un matrimonio a
sorpresa, tentato rapimento di Lucia da parte degli scagnozzi di Don Rodrigo) sono costretti a fuggire dal
loro paese: Lucia andrà in un convento a Monza, mentre Renzo si recherà a Milano, presso i frati
cappuccini, sperando di trovare aiuto.

A Monza Lucia verrà presa sotto l'ala protettrice di Gertrude (la Monaca di Monza), mentre Renzo si troverà
coinvolto nei tumulti popolari di Milano, causati dall'aumento del prezzo del pane.

Nel frattempo Don Rodrigo, aiutato dalla Monaca di Monza, fa rapire Lucia dall'Innominato che la porta nel
suo castello. Quella stessa notte l'Innominato ha una fortissima crisi di coscienza e si converte: libera Lucia
e l'affida a due amici (Donna Prassede e Don Ferrante).

A questo punto della storia arrivano in Italia i Lanzichenecchi, soldati mercenari che diffondono il morbo
della peste: Don Abbondio, Agnese e altri trovano rifugio proprio nel castello dell'Innominato che è
diventato d'animo caritatevole. Renzo, invece, come Don Rodrigo si ammala di peste. Ma, mentre Renzo
guarisce, il signorotto morirà.

I due giovani infine si ritrovano e il matrimonio viene celebrato, quindi si trasferiscono nel bergamasco. Qui
Renzo acquista con il cugino una piccola azienda tessile e Lucia, aiutata dalla madre, si occupa dei figli.

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