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DALLA FISICA CLASSICA

ALLA MECCANICA
QUANTISTICA
Presentazione realizzata da Michele Cardamone 5G
CHE COS’E’ LA
FISICA CLASSICA?
• La fisica classica o la fisica newtoniana è una disciplina che si
basa sulle leggi di base del movimento sugli oggetti quotidiani .

• La fisica classica è conosciuta come tale, con la pubblicazione nel


1687 delle Leggi di Newton, formulazione matematica di Isaac
Newton (1643-1727) nella sua opera Philosophiae naturalis
principia matematica . Le leggi di Newton sono la base della
fisica e della meccanica classica.

• La fisica classica è divisa nelle seguenti discipline:

• Cinematica Meccanica classica Idrostatica e

• idrodinamica Termodinamica Onde

• Ottica Elettricità e magnetismo (successivo elettromagnetismo)

Questa foto di Autore sconosciuto è concesso in licenza da CC BY-NC-ND


CHE COS’E’ LA
FISICA MODERNA?
• La fisica moderna è nata nel 20 ° secolo
con la nascita, da un lato, della teoria della
relatività generale di Albert Einstein
pubblicata nel 1905 e, dall'altro, della
meccanica quantistica conosciuta come la
scienza che studia il comportamento delle
particelle a livello atomico e subatomico.

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PERCHE’ SI PASSO’ DALLA FISICA
CLASSICA A QUELLA MODERNA
• “È proprio tra la fine del secolo XIX e l'inizio del XX secolo che alcune osservazioni
sperimentali pongono in crisi le concezioni classiche del mondo fisico:
• da un lato il comportamento della luce rispetto a diversi sistemi di riferimento in moto fra loro,
• dall'altro i primi indizi sulla struttura granulare dell'energia emessa o assorbita dai vari corpi
sotto forma di radiazione.
• È nel XX secolo che questi primi quesiti, e molti altri da essi derivati, trovano la loro risposta, gli
uni nella Teoria della Relatività, gli altri nella Teoria Quantistica...”.
• Con queste parole il fisico italiano, Edoardo Amaldi, nel 1955 sintetizzava gli eventi straordinari
che rivoluzionarono il pensiero scientifico nel XX secolo, segnando il passaggio dalla fisica
classica alla fisica moderna.
CRISI DELLA FISICA CLASSICA: LA
RELATIVITÀ DI EINSTEIN

• La relatività galileiana entrò in crisi nel XIX secolo a seguito della formulazione delle quattro equazioni di
Maxwell. Le equazioni dimostrarono chiaramente come i fenomeni dell'elettricità, del magnetismo e la
luce che, fin ad allora, venivano trattati separatamente, fossero la manifestazione di un'unica grandezza: il
campo elettromagnetico.
• Dall'analisi delle equazioni, Maxwell potè evincere un risultato fondamentale cioè che la luce si muove a
una velocità fissa, indicata con la lettera c. Il risultato era importantissimo e, soprattutto, in contrasto con
quanto prescritto dalla relatività galileiana. Si affermava che la velocità della luce è assoluta.
CRISI DELLA FISICA CLASSICA: LA
RELATIVITÀ DI EINSTEIN
• Per lungo tempo si cercò di salvare il principio galileiano, cercando di dimostrare che esisteva un particolare sistema di
riferimento inerziale, per il quale valevano le equazioni di Maxwell.

• Einstein risolse la disputa nella Teoria della Relatività Ristretta formulata nel 1905, nella quale si afferma definitivamente
che il tempo e lo spazio non sono assoluti e sono intrinsecamente legati a formare uno spazio-tempo a quattro
dimensioni.

• Egli perciò sostituì le trasformazioni di Galileo, le equazioni che permettevano di calcolare lo spazio, il tempo e la
velocità a seconda dell'osservatore, con le trasformazioni di Lorentz.

• Einstein stabilì definitivamente che la velocità della luce nel vuoto è la stessa per tutti gli osservatori, indipendentemente
se essi siano fermi o in moto rispetto alla sorgente
L'EFFETTO FOTOELETTRICO

• L'effetto fotoelettrico è un fenomeno la cui corretta interpretazione si deve all'utilizzo della fisica
dei quanti.
• Consiste nell'emissione di particelle elettricamente cariche da parte di un corpo, quando questo
viene illuminato da radiazione elettromagnetica. Perché l'energia trasportata della luce incidente
su una superficie metallica porta all'emissione di elettroni (detti fotoelettroni).
L’ EFFETTO FOTOELETTRICO

• La scoperta dell'effetto fotoelettrico ebbe un ruolo fondamentale nella crisi della fisica classica, poiché dimostrava che
la radiazione elettromagnetica, oltre a mostrare un comportamento ondulatorio, in alcuni esperimenti mostra anche una
natura corpuscolare.
• Questo comportamento sarà conosciuto poi con il nome di dualismo onda-corpuscolo.L’effetto fotoelettrico in realtà era
noto fin dal 1880.
• La teoria ondulatoria classica prevedeva però che l'energia degli elettroni emessi aumentasse all'aumentare dell'intensità
della luce incidente. Nel 1905 Albert Einstein spiegò l'effetto fotoelettrico ipotizzando che i raggi luminosi fossero
impacchettati in quanti di luce, chiamati fotoni, la cui energia è direttamente proporzionale alla frequenza dell’onda
corrispondente.
• I quanti di luce, incidendo sulla superficie di un corpo metallico, cedono parte della loro energia agli elettroni liberi del
conduttore, provocandone l'emissione. Il fotone si comporta a tutti gli effetti come una particella e l'energia
dell'elettrone emesso dipende solo dall'energia del fotone incidente
LE CELLULE
FOTOELETTRICHE
• L'effetto fotoelettrico permette di spiegare facilmente il funzionamento
delle cellule fotoelettriche ormai in uso ovunque, nei cancelli ad
apertura e chiusura automatica o nelle porte scorrevoli degli ascensori.
• Le cellule costituiscono un sistema di sicurezza che evita che le persone
rimangano stritolate tra le porte.
• Come funzionano? Quando una persona attraversa il fascio di luce
prodotto da una delle cellule, questo non giunge più sulla superficie da
irraggiare.
• Il risultato è l'interruzione del flusso di elettroni emessi. Appositi circuiti
rispondono a questa variazione di flusso riaprendo immediatamente le
porte.

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ONDA O CORPUSCOLO?

• Da esperimenti come quello dell'effetto fotoelettrico si evince chiaramente la natura corpuscolare della luce,
mentre da fenomeni come la diffrazione quella ondulatoria.

• Nel 1900 questo strano comportamento della luce appariva come una chiara contraddizione e metteva in luce la
doppia natura della radiazione elettromagnetica.

• Tale comportamento venne definito dualismo onda corpuscolo, secondo il quale una radiazione elettromagnetica
si può propagare come un'onda, mostrando le tipiche figure di interferenza e diffrazione, ma può scambiare con
altri corpi dotati di massa la propria energia e quantità di moto come una particella, anche se priva di massa.

• La meccanica quantistica mostrò inoltre che questo dualismo si presentava anche nel caso di particelle dotate di
massa con Neils Borh nel 1927.
ACCORDO TRA FISICA CLASSICA E FISICA
MODERNA

• La fisica classica ha rappresentato un perfetto modello della natura per molti secoli. Tuttavia non
è da considerarsi completamente superata e quindi inutilizzabile.
• Infatti, per corpi di dimensioni non subatomiche, la meccanica classica dà risultati in perfetto
accordo con la meccanica quantistica, mentre per basse velocità, è in accordo con la Teoria della
Relatività.
FINE

• Michele Cardamone 5G

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