POETICA
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I PROMESSI SPOSI: TRAMA
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PERSONAGGI
LUCIA
È la protagonista femminile della vicenda. È una giovane di circa vent'anni, unica figlia di
una vedova, Agnese, con la quale vive in una casa posta in fondo al paese: ha lunghi
capelli bruni ed è dotata di una bellezza modesta, che non giustifica la passione accesa di
don Rodrigo il quale, infatti, ha deciso di sedurla solo per una scommessa col cugino.
Manzoni la descrive come una ragazza molto pia e devota, molto timida che si imbarazza
e arrossisce in varie circostanze. E’ descritta anche come passiva e priva di spirito di
iniziativa come, ad esempio, quando viene trascinata nel tentativo di matrimonio a
sorpresa dalle minacce di Renzo. Quando si trova prigioniera nel castello dell’Innominato
fa voto di castità, voto che dovrà essere sciolto da fra’ Cristoforo per consentire la
celebrazione del matrimonio. Lucia è il personaggio del Romanzo che più di ogni altro ha
fede nella Provvidenza divina e anche per questo sembra incapace di portare rancore,
persino nei confronti di don Rodrigo. Lucia risulta un personaggio statico, a differenza di
Renzo che compie un percorso di maturazione all'interno della storia, ma è anche un
personaggio che interagisce con figure di potenti quali Gertrude, l'innominato, il cardinal
Borromeo, don Ferrante e donna Prassede. Il nome Lucia fa riferimento al candore della
persona, nonché alla santa martire che preferì farsi accecare piuttosto che darsi alla
prostituzione. Anche il suo cognome “Mondella”, fa riferimento alla sua purezza e castità.
Nel “Fermo e Lucia” era indicata in un primo tempo col nome di Lucia “Zarella”, quando i
bravi intimavano a don Abbondio di non celebrare le nozze, poi viene chiamata “Mondella”
come nell’edizione definitiva.
È la monaca del convento di Monza in cui si rifugiano Agnese e Lucia. E’ detta anche la
"Signora", ed è presentata come la figlia di un ricco ed influente principe di Milano, la
quale, grazie alle sue nobili origini gode di grande prestigio e di una certa libertà all'interno
del convento. Il personaggio di Gertrude è chiaramente ispirato alla figura storica di
Marianna de Leyva, figlia di Martino conte di Monza, costretta a farsi monaca dal padre
contro la sua volontà che ebbe una relazione con un giovane scapestrato, accusato di
assassinio, dal quale ebbe due figli. Questo giovane, per tenere segreta la relazione con
Marianna commise nuovi delitti e fu arrestato. Il cardinal Borromeo scoprì la relazione. Il
giovane fu condannato a morte mentre Marianna fu rinchiusa nella casa delle penitenti a
Milano, dove visse gli ultimi anni espiando le sue colpe e auto-infliggendosi crudeli
penitenze, fino a morire.
Manzoni modifica in parte la vicenda storica e la adatta alle esigenze narrative del
romanzo, anche se rivela fin dall'inizio la storicità del personaggio: la Gertrude dei
“Promessi sposi” è detta figlia di un gentiluomo milanese il cui casato non è dichiarato in
modo esplicito. È presentata come una giovane di circa venticinque anni, dalla bellezza
sfiorita e dal cui aspetto traspare qualcosa di torbido; il suo abbigliamento non si conforma
perfettamente alle regole del monastero in quanto la tonaca di Gertrude è attillata in vita
come un vestito laico e la donna porta i capelli neri ancora lunghi sotto il velo, mentre, in
realtà, dovrebbe averli corti.
Gertrude dimostra una curiosità morbosa per la vicenda di Lucia, costringendola a rivelare
i particolari sulla persecuzione subìta da don Rodrigo e sul suo rapporto con Renzo.
Il passato di Gertrude è narrato con un flashback e fa emergere il fatto che spesso, nelle
famiglie aristocratiche, venivano esercitati soprusi sui membri più deboli: infatti, il padre di
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Gertrude aveva deciso il destino della figlia prima ancora che nascesse.
Fin da piccola le era stato inculcato l'ideale di diventare monaca per evitare che
disperdesse il patrimonio destinato al fratello. Le strategie utilizzate dal padre erano
veramente crudeli: per esempio le erano state regalate bambole rappresentanti suore,
oppure le veniva spesso detto che da grande sarebbe diventata la più importante suora
del convento.
All’età di sei anni venne mandata in convento per essere educata come molte sue
coetanee. All'inizio la bambina era allettata all'idea di diventare un giorno la madre
superiora del monastero, ma durante l’adolescenza iniziò a rendersi conto che non era
quella la vita che si attendeva; avrebbe infatti voluto sposarsi e avere figli come tutte le
sue compagne. Decise allora di scrivere una lettera al padre ma quando rientra a casa per
trascorrere un periodo in famiglia è accolta con freddezza da tutti i suoi familiari, viene
isolata e forzata ad accettare la sua sorte. La giovane Gertrude diventa monaca per
placare i suoi sensi di colpa e per sottomissione all'autorità paterna.
In seguito Gertrude diventa la maestra delle educande e sfoga su queste ragazze la sua
frustrazione e l'insofferenza per il destino che le è stato imposto, tiranneggiandole e
diventando talvolta la loro confidente e la complice delle loro beffe. Nei confronti delle altre
monache prova un profondo astio, specie per quelle che a suo tempo sono state complici
del padre nel costringerla ad accettare il velo. Gertrude vive in una parte isolata del
chiostro, vicino alla casa di un giovane scapestrato, Egidio, con il quale vivrà momenti di
passione. Una monaca, che aveva scoperto il loro segreto, verrà assassinata da Egidio
con la complicità di Gertrude. Quando Lucia e Agnese entrano nel convento è trascorso
circa un anno da questo avvenimento.
Attraverso Gertrude Manzoni dà vita a uno dei personaggi più affascinanti del Romanzo,
specie nel racconto dettagliato della sua storia precedente la monacazione , dimostrando
doti di introspezione psicologica.
GERTRUDE E LUCIA
Gertrude e Lucia sono due personaggi che si contrappongono. La prima infatti, è religiosa
perché così le è stato imposto dalla sua famiglia, la seconda invece è dotata di un
sentimento verso Dio, puro e sincero. Inoltre Lucia vive la religione con umiltà, mettendosi
al servizio della fede, mentre Gertrude, a cui la fede è stata insegnata con superbia, la
vive in modo tutt’altro che sincero e mette la religione al suo servizio .