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I promessi sposi

Lopera "I Promessi Sposi" un romanzo storico, cio un romanzo che tratta di una vicenda vera
mista a fantasia, inventata, in luoghi reali e in un'epoca storica precisa, di cui si descrivono fatti,
personaggi ed ambienti del passato con ricchezza di particolari e precisione documentaria; in un
romanzo storico si mescolano liberamente vicende accadute con altre di pura invenzione, quindi
realt e fantasia.
Il romanzo storico si sviluppa nella prima met dellOttocento in Europa, quando si assiste ad una
generale rivalutazione del passato. Il romanzo storico, espressione del Romanticismo europeo,
esalta il sentimento dellindividuo e le particolarit, le credenze e le tradizioni di ciascun popolo. Lo
scrittore scozzese Walter Scott lautore di Waverley (1814), capostipite di questo genere
letterario e del celebre Ivanhoe (1820), ambientato nellInghilterra del XII secolo, allepoca dei
contrasti tra Sassoni e Normanni.
In genere, i protagonisti del romanzo storico sono persone comuni e che non hanno rilievo storico;
appunto il caso dei due protagonisti de I promessi sposi di Alessandro Manzoni.
Dopo la seconda met dell800, il romanzo storico subisce uan trasformazione, fondendosi con
altre tematiche. Il romanzo Guerra e Pace, scritto dallo scrittore russo Lev Tolstoj, fra il 1863 ed
il 1869, descrive il periodo storico compreso fra il 1803 ed il 1813 e, nel contempo analizza i
problemi politici e sociali scaturiti dalle campagne napoleoniche in Russia.
I promessi sposi ritenuto il romanzo storico pi famoso e pi letto tra quelli scritti in lingua
italiana. Venne scritto dal Manzoni fra il 1821 ed il 1823 e pubblicato in una prima edizione nel
1927, col titolo di Fermo e Lucia. In realt Manzoni continuer a lavorare alla revisione di questo
romanzo per molti anni e ledizione definitiva uscir nel 1842 col titolo I promessi sposi.
In questopera Manzoni affronta la questione della lingua italiana, il mezzo di comunicazione di
tutto il popolo. Manzoni crede che il fiorentino sia la lingua capace di riunire tutto il popolo italiano.
A tal fine nel 1827 si reca in Toscana per "sciacquare i panni in Arno", ossia eliminando impropriet
come francesismi e lombardismi.
"I Promessi Sposi" recano per sottotitolo "Storia Milanese del secolo XIV, scoperta e rifatta da
Alessandro Manzoni". Manzoni finge di aver trovato la storia in un manoscritto del `600.
Dellimmaginario manoscritto Manzoni riporta l'inizio, in stile barocco.
Nel romanzo Manzoni un narratore giudicante, ossia interviene spesso a commentare e prendere
posizioni in merito alla storia. Nel racconto si manifesta, anche se celatamente, il desiderio degli
Italiani all'Indipendenza; nel caso del romanzo il dominatore straniero la Spagna, ma chiara
lallusione ai soprusi del dominatore straniero dellepoca risorgimentale, ovvero lAustria.
"I Promessi Sposi" si possono considerare sotto diversi punti di vista: come romanzo gotico, un
romanzo "stile horror", soprattutto nella prima stesura, "Fermo e Lucia", dove presente una
minuziosa descrizione dell'omicidio compiuto da Geltrude, la Monaca di Monza; come fiaba e
infatti sono presenti molti elementi dello stile fiabesco: il matrimonio, il rapimento, il lieto fine; come
exemplum, cio una novella che doveva essere presa da esempio per i suoi contenuti o i suoi
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ideali; come romanzo storico, una forma di romanzo che ambienta una vicenda, vera o inventata,
in luoghi reali e in un'epoca storica precisa, di cui si descrivono con fedelt i costumi e le idee.
Per rendere pi credibile la sua storia Manzoni simula appunto il ritrovamento del manoscritto di un
anonimo del seicentesco e di aver pensato, considerando la la bellezza della storia, di riscriverla in
uno stile pi comprensibile.
La trama
Il romanzo inizia la sera del 7 novembre del 1628, con la descrizione di Don Abbondio che
passeggia per le stradine di Lecco, recitando il breviario e ammirando il paesaggio. Arrivato ad una
biforcazione, il curato incontra due bravi che gli intimano di non celebrare il matrimonio fra Renzo
Tramaglini e Lucia Mondella, perch Don Rodrigo, il signorotto del paese, contrario all'unione.
Tornato alla parrocchia, Don Abbondio confessa tutto a Perpetua, la sua serva, che giura di non
dire niente a nessuno. Il giorno delle nozze, mentre sta parlando con Renzo in merito all'improvviso
rinvio del suo matrimonio, Perpetua si lascia sfuggire alcuni particolari sulla faccenda e cos Renzo
scopre il ricatto cui stato sottoposto il curato. Il giovane racconta tutto a Lucia e a sua madre,
Agnese.
Renzo decide di rivolgersi al dottor Azzeccagarbugli sperando che la legge lo tuteli, ma l'uomo
corrotto e lo caccia malamente. Lucia, allora, chiede aiuto a Fra Cristoforo, il suo confessore, il
quale si reca al castello di Don Rodrigo per convincerlo a mettere fine a questa bravata. Il frate
cerca di far ragionare il signorotto, Don Rodrigo, ma questi non ne vuole sapere.
Nel frattempo Agnese elabora un piano per far sposare la figlia con il suo promesso: un
matromonio a sorpresa. Per celebrare questo matrimonio sufficiente che sposi si presentino
davanti al sacerdote con due testimoni e pronuncino davanti a lui le frasi di rito. Il piano, per
fallisce e pertanto Renzo e Lucia decidono di fuggire da Lecco; Renzo va a Milano, mentre Lucia e
sua madre chiedono ospitalit al convento di Monza, sotto la protezione di suor Gertrude, la
Monaca di Monza.
Don Rodrigo aveva mandato i suoi uomini a rapire Lucia nella casa di Don Abbondio, dove doveva
celebrarsi il matrimonio a sorpresa; ma il tentativo di rapimento fallisce. Nel frattempo Renzo a
Milano, dove cerca aiuto nel convento di Padre Bonaventura; ma dato che questi assente, decide
di visitare la citt, ritrovandosi in mezzo a tumulti; i cittadini protestano per l'aumento del costo del
panee d assaltono un forno. Renzo prende parte alla rivolta ed il forno completamente
saccheggiato. I rivoltosi tentano anche lassalto al palazzo del Vicario di Provvigione, ma
lintervento di Ferrer, vice procuratore di Milano, riesce a riportare la calma in citt.
La sera, Renzo discutendo animosamente della faccenda del pane viene udito da un poliziotto, il
quale riesce a condurlo all'osteria della Luna Piena e lo fa ubriacare e gli fa confessare il proprio
nome. La mattina dopo Renzo viene arrestato, ma riesce a fuggire grazie allaiuto della gente che il
giorno prima aveva partecipato alla rivolta del pane. Renzo a queto punto decide di lasciare Milano
e si dirige a Bergamo, dove vive suo cugino Bortolo. Dopo aver passato la notte in un casolare, la
mattina seguente grazie allaiuto di un pescatore riesce a superare il fiume che gli ne loccava il
proseguimento verso Bergamo.
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Intanto Lucia protetta allinterno del convento di Monza. Don Rodrigo per riuscire a rapire Lucia
chiede aiuto allInnominato, un signorotto della zona di Bergamo, pi potente e malvagio di lui.
LInnominato con laiuto della Monaca di Monza riuscire a rapire Lucia e portarla al suo castello;
ma dopo lincontro con la ragzza lInnominato si pente e quando il Cardinale Borromeo giunge in
citt, lInnominato ormai pentito si reca da lui per chiedergli lassoluzione e confessargli il
rapimento di Lucia.
Nel frattempo Don Abbondio arriva in citt per rendere omaggio all'importante uomo di Chiesa; il
cardinale gli ordina di recarsi assieme allInnominato al suo castello e di restituire la libert a Lucia,
che va a vivere vivere a casa di Donna Prassede e Don Ferrante, una coppia di borghesi che si
offrono di aiutarla. Don Abbondio, lungo la strada del ritorno, incontra la madre di Lucia e la informa
riguardo la sorte della figlia.
La situazione di Renzo pi complicata, dato che tutti gli danno la caccia; lui si nasconde presso il
cugino Bortolo sotto falsa identit. Poi scrive allamata Lucia, che fa rispondere a sua madre.
Agnese invita Renzo a rassegnarsi e rinunciare alla sua amata, poich questa ha fatto voto di
castit mentre era prigioniera nel palazzo dellInnominato.
Nel frattempo, a causa della guerra, arrivano in Italia i Lanzichenecchi, ossia le truppe tedesche; si
diffondono le carestie. Agnese e Perpetua ricevono ospitalit nel castello dell'Innominato, dove
rimangono fino alla fine della guerra.
Dopo la carestia e la guerra, una nuova piaga si abbatte su Milano: la peste. I monatti, ossia coloro
che avevano il compito di portare gli appestati al Lazzaretto o alle fosse comuni, hanno preso il
possesso dell'intera citt. Tra le vittime della peste c anche Don Rodrigo che, recatosi a Milano,
viene colpito dalla peste. Don Rodrigo manda il Griso, il capo dei suoi bravi ed uomo di fiducia a
chiamare un chirurgo che cura i malati senza denunciarli alle autorit. Il Griso lo tradisce ed infatti
invece di chiamare il medico, chiama i monatti, che portano Don Rodrigo al Lazzaretto; anche il
Griso per si ammala e muore prima del suo antico padrone. Persino Renzo si ammala, ma
guarisce e quindi decide di ritornare al suo paese perch sente nostalgia di Lucia. Lungo la strada
incontra Don Abbondio, che lo consiglia di fuggire, informndolo sugli ultimi avvenimenti.
Renzo amareggiato parte alla volta di Milano, alla ricerca della sua amata. Finalmente giunge alla
casa di donna Prassede e scopre che Lucia al Lazzaretto dove si prende cura degli ammalati. In
questo luogo Renzo incontra anche Fra Cristoforo e Don Rodrigo in punto di morte ed alla fine
anche lamata Lucia. Renzo si rivolge a Fra Cristoforo, il quale scioglie Lucia dal suo voto.
Finalmente cessa la peste. Lucia, uscita dal Lazzaretto viene ospitata in casa della vedova che ha
curato e l apprende della morte di Fra Cristoforo, di Don Ferrante e di Donna Prassede e del
cammino di espiazione iniziato dalla Monaca di Monza.
Siamo cos arrivati al 1630, anno in cui i due promessi sposi, con Agnese e la vedova riescono a
fare ritorno al proprio paese, in cui tutto ha avuto inzio. Al posto di Don Rodrigo subentrato un
marchese che per aiutare gli sposi acquista le loro case a un prezzo molto pi alto del valore
effettivo. Finalmente possono celebrarsi le nozze. Renzo diventa socio di Bortolo e i due
acquistano un filatoio. Poco dopo nasce Maria, la prima dei figli della coppia.
I due sposi suggeriscono la morale del racconto: quando i guai bussano alla porta necesario
affidarsi a Dio.
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