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Beccaria, figlia del celebre filosofo Cesare Beccaria. Seguì una rigida istruzione nei collegi religiosi
ma intanto i genitori si separarono, a causa della rigida educazione Manzoni si
proclamò ateo. Per breve tempo lui visse dal padre dove incontrò gli intellettuali del tempo come
Vincenzo
Monti e Giuseppe Parini. Nel 1805 raggiunse la madre a Parigi e durante il viaggio conobbe
Enrichetta Blondel che favori il suo riavvicinamento alla fede cattolica e divenne la sua prima
moglie ed ebbe da lei 10 figli. Dal 1812 al 1815, Manzoni scrisse gli Inni Sacri.
Il periodo vissuto a Parigi influenzò la scrittura di Alessandro Manzoni, soprattutto l'amico Claude
Fauriel infatti inculcò ad Alessandro un grande interesse per la storia e gli fa capire che non deve
scrivere seguendo modelli rigidi e fissi nel tempo, ma deve riuscire a esprimere sentimenti che gli
permettano di scrivere in modo più vero, in maniera da colpire il cuore del lettore. I Promessi
Sposi è il capolavoro di Manzoni e il più importante romanzo della letteratura italiana. Egli lavorò
sul romanzo dal 1821 al 1840.
Manzoni fu nominato Senatore del Regno d'Italia e votò a favore dello spostamento della
Capitale da Torino a Firenze. Alessandro Manzoni morì di meningite il 22 maggio 1873.
Blondel) restano incompiuti. Tra il 1816 e il 1822 scrisse inoltre due tragedie, Conte di Carmagnola
(1816) e Adelchi (1822), frutto di un'attenta riflessione teorica sul teatro e sul genere tragico in
particolare. L'opera più completa e matura di Manzoni e pero il romanzo /| Promessi Sposi, scritto
in una prima versione (con il titolo Fermo e Lucia) tra il 1821 e il
1823; poi profondamente modificato dal punto di vista della narrazione, il romanzo viene
"alleggerito" togliendo molti tratti storici e pubblicato poi nel 1827; infine, nel 1840, ancora
rivisto, questa volta solo nella forma linguistica: nella ricerca di una lingua accessibile agli italiani
di varia origine e cultura Manzoni scelse come modello il fiorentino parlato dai contemporanei.
• Poetica
Manzoni è uno dei più innovativi fra i grandi poeti italiani dell'Ottocento, perché spezza i legami
con la lirica tradizionale, ancora fedele ai modelli del Petrarca e del Rinascimento, ed è contrario
al concetto di una poesia che sia unicamente espressione di affetti e passioni individuali o che
riporti ogni aspetto della realtà al mondo interiore del poeta.
Manzoni respinge qualsiasi effusione sentimentale e ricerca i soggetti della sua poesia nella storia
o nella realtà del suo tempo, nei sentimenti vivi degli uomini: e ciò conformemente ai principi
della poetica romantica, che aveva proclamato la necessità di
"interrogare" la natura, le credenze del popolo, l'animo umano che vive e che lotta, e di fare
oggetto di poesia non le vecchie favole dei Greci e dei Latini, ma le azioni, le idee e le passioni
degli uomini moderni. Anche le poesie più belle di Manzoni, tra cui l'ode I cinque maggio,
corrispondono a questa poetica, che ricerca l'ispirazione nella storia e si risolve in racconto e in
drammatica rappresentazione, da cui è escluso qualsiasi elemento sentimentale e autobiografico.
Per Alessandro Manzoni, la storia è l'espressione della volontà imperscrutabile di Dio. Secondo il
poeta, se noi poveri mortali non comprendiamo le cause degli avvenimenti, è perché non ci è
dato di capire la ragione delle scelte divine. Una forza superiore domina e governa i fatti terreni,
nelle sue mani è il destino degli uomini comuni, così come quello dei potenti. Anche sul letto di
morte di Napoleone, Manzoni vede posarsi il "Dio che atterra e suscita, che affanna e che
consola".